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Cava dei Selci Friendly Floats

Cava dei Selci Friendly Floats Copertina Volontari Decoro Urbano (957)
Amerigo Miraglia

Nel Lontano 2009 la NASA “liberò” 90 paperelle di gomma in un foro di drenaggio polare per studiare i percorsi sotterranei delle acque artiche. La comitiva di gomma fu così lasciata in balia degli eventi.
 
Nel 2024 Cava dei Selci potrebbe essere ribattezzata Friendly Floats come quelle paperelle, perché proprio come quelle paperelle subisce gli eventi a cui viene lasciata.
 
In questi giorni c’è un tamtam di persone che sui social si sta chiedendo cosa ci facciano dei grossi escavatori con le trivelle nel terreno che separa Cava dei Selci da via dell’Ospedaletto. Visto la particolarità del lotto oggetto di esalazioni di Gas Solforosi e Anidride Carbonica, tutti hanno un po’ il timore che spuntino nuove palazzine o che con queste trivelle si facciano nuovi danni con la fuoriuscita di nuovi gas.
 
Ebbene….
 
Un anno fa venni a conoscenza di un progetto approvato dalla Regione Lazio per un costo di € 3.742.762,81 per la realizzazione di un mega impianto fotovoltaico di 8 Mwp connesso alla Rete elettrica di Trasmissione Nazionale realizzato da Energia SPA. Il comune si limitò a pubblicare sull’albo pretorio la delibera della Regione, ma quando chiesi informazioni al Sindaco prima e all’assessore all’Ambiente durante la prima giornata ecologica fatta a Cava dei Selci, non ne sapevano nulla o quasi, mentre qualche rappresentate della lista civica presente quel giorno disse che sapeva qualcosa, ma lo derubricò ad un progetto di privati.
 
Chi conosce Cava dei Selci sa quali solo le sue criticità, chi vive a Cava dei Selci sa quanto particolare sia quel lotto di terreno e quanto lassismo e poco interesse c’è da parte delle amministrazioni che negli anni si sono susseguite. Ora la speranza è che questo nuovo impianto se non altro possa portare un po’ di riqualificazione nelle vicine pertinenze dello stesso come da richieste avanzate dal Comune di Marino e Ciampino.
 
Nello specifico, il Comune di Ciampino ha chiesto che nella parte confinante con via dell’Ospedaletto venga realizzato un tratto di pista ciclabile, mentre il Comune di Marino ha dato parere favorevole a patto che la società Energia SPA si impegni a sostituire i vecchi lampioni con quelli di ultima generazione a Cava dei Selci. (Sulla parte finale di via Catullo il quartiere è senza lampioni e al buio da mesi perché alcuni sono stati tolti in quanto pericolanti e ora forse sappiamo perché il comune non intende mettere mano).
 
Al link sotto riportato è possibile visionare tutta la documentazione del progetto che comprende relazioni tecniche sulle caratteristiche della zona, elaborati progettuali, verbali riportanti le richieste fatte dai comuni attraverso i propri assessori, i vari pareri favorevole rilasciati dai vari enti coinvolti.
https://regionelazio.app.box.com/v/VIA-110-2021
 
A tale proposito è singolare come sia stato rilasciato un parere favorevole da parte di tutti gli enti di questo pianeta per un mega progetto milionario e poi una stradina lunga 105 metri iniziata più di 10 anni fa e mai finita che ricade nel lotto interessato dal progetto milionario non si riesce a sbloccare il parere favorevole e quindi resta lì.. inerme a fare da contenitore di rifiuti, a guardare questi mostri d’acciaio che trivellano a distanza di pochi metri in nome del progresso sostenibile. 
 
Forse aveva ragione quel signore che durante la giornata ecologica di Cava dei Selci quando chiesi se qualcuno al comune sapesse del progetto chiosò dicendo.. bhe si, ma è una cosa di PRIVATI..
 
 
In uno scatto di Dea Borgia, si può vedere l’attività che in questi giorni sta interessando tutta la zona in più punti, mentre nella seconda foto un’elaborazione del progetto una volta ultimato.
 
 
 
 

Inaugurata la sede di Fratelli d'Italia di corso Vittoria Colonna

Inaugurata la sede di Fratelli d'Italia di corso Vittoria Colonna Copertina Marino (339)
Eleonora Persichetti

 
 
Oltre 100 persone, tra simpatizzanti e rappresentanti istituzionali locali e sovracomunali, hanno partecipato alla cerimonia di inaugurazione della sede di Fratelli d'Italia di Marino centro, tenutasi venerdì 2 febbraio a partire dalle 19. Tra i presenti all'evento, che si è svolto nei locali di corso Vittoria Colonna 84, i sindaci Stefano Cecchi e Massimiliano Calcagni, primi cittadini di Marino e di Rocca di Papa, il commissario del Parco dei Castelli Romani Ivan Boccali e numerosi assessori e consiglieri di centrodestra di diversi comuni dei Castelli Romani. A fare gli onori di casa, chiaramente, i consiglieri di Fratelli d'Italia a Palazzo Colonna, il capogruppo Simone Del Mastro e il collega Fabrizio De Santis.
 
"Ringrazio tutti i presenti, gli amministratori locali dei comuni limitrofi, i referenti regionali, l'amministrazione comunale marinese, i quadri dirigenziali di Fratelli d'Italia e i giovani di Gioventù Nazionale - ha esordito Simone Del Mastro -. Oggi apriamo questa nuova sede di Fratelli d'Italia a Marino centro e iniziamo una nuova stagione politica con la caratteristica che da sempre ci appartiene: la voglia di fare politica tra la gente. Quando si apre una nuova sede c'è sempre grande entusiasmo, soprattutto in un momento come questo, nel quale spesso le saracinesche vengono chiuse. Per noi questa è una serata di festa, ma non dobbiamo dimenticare quanto sia importante confrontarci e prenderci le nostre responsabilità, tenendo bene a mente le prospettive future del nostro partito. Questo 2024 deve vedere Fratelli d'Italia sempre più protagonista, con una linea guida chiara e precisa e con un rapporto chiaro con i vertici sovracomunali. Nei giorni scorsi il PD di Marino ha affisso dei manifesti per attaccare il governo Rocca di non riuscire a valorizzare l'ospedale 'San Giuseppe', rivendicando anche quanto di buono avessero fatto negli ultimi 10 anni. Abbiamo dovuto rispondere a questi mentitori seriali, ricordando le famose mascherine mai arrivate in Regione, un buco di oltre 22 miliardi, la chiusura di tanti nosocomi, la proroga delle liste di attesa... Noi dovremo cercare di dare risposte importanti ai cittadini e tracciare una linea di partito credibile".
 
"In questi 2 anni e mezzo io e Simone abbiamo lavorato tantissimo come opposizione - ha aggiunto Fabrizio De Santis -. Un lavoro molto difficile, reso ancora più difficile dall'oggettiva non comunicazione con le altre forze di opposizione, con le quali non condividiamo praticamente nulla. Siamo stati sempre collaborativi con l'amministrazione e abbiamo contribuito a far crescere Fratelli d'Italia sul territorio con un impegno credibile e rimanendo fedeli ai valori già portati in campo durante la campagna elettorale. Per il futuro auspichiamo di trovare un equilibrio all'interno di un centrodestra unito, aiutando il più possibile il territorio e lasciando le porte aperte a un dialogo costruttivo. Buon lavoro a tutto il direttivo di Fratelli d'Italia".
 
"Marino è un comune vivo e attivo dal punto di vista politico, quindi riesce ad aggregare e ad aprire, per Fratelli d'Italia, anche una seconda sede, oltre a quella già esistente - così Micol Grasselli, consigliera regionale di Fratelli d'Italia -. Fare rete è fondamentale per tutti i territori e questo sta avvenendo in tutta l'area dei Castelli Romani. L'apertura di un circolo è un momento di festa, perché un circolo rappresenta un luogo dove portare avanti idee e scambiare idee. Noi siamo e saremo a vostra disposizione, come stiamo dimostrando da un anno a questa parte. Un grande 'In bocca al lupo!' a tutti".
 
"Credo che Fratelli d'Italia sia il partito che più di tutti ha cercato di rispondere ai problemi e alle esigenze, per esempio degli agricoltori - la riflessione di Giancarlo Righini, assessore al Bilancio, alla Programmazione Economica, all'Agricoltura e alla Sovranità Alimentare, alla Caccia e alla Pesca, ai Parchi e alle Foreste della Regione Lazio -. Pensiamo alle follie 'green', al tema della coltivazione della carne sintetica, al divieto dell'utilizzo dei fitofarmaci... Detto ciò, aprire una sede del nostro partito è certamente un momento di festa. Voglio fare i miei più sentiti auguri di buon lavoro a Simone Del Mastro e a Fabrizio De Santis, che da persone di centrodestra vivono una situazione 'ibrida', nella quale fanno da opposizione a un'amministrazione di centrodestra e sono anche distanti dal resto della minoranza con cui condividono i banchi dell'opposizione. La nostra presenza al vostro fianco e al fianco di tutte le amministrazioni di centrodestra sarà sempre forte e costante. Quanto alle polemiche del PD sulla Sanità, ci vuole veramente un gran coraggio, per non dire altro, a fare certe considerazioni dopo che per 10 anni si è devastato la Regione dal punto di vista sanitario. Noi abbiamo approvato un nuovo piano ospedaliero che garantisce soprattutto alle province, dimenticate per anni, il loro ruolo e l'assistenza ai loro cittadini; abbiamo rilanciato il ruolo degli ospedali periferici; stiamo lavorando per ridurre sensibilmente i tempi di attesa per le visite al Pronto Soccorso prima del ricovero; senza contare gli investimenti già fatti per l'agricoltura, per la manutenzione stradale, per la cultura e per tanti altri ambiti. Credo che la classe dirigente di Fratelli d'Italia stia mostrando in tutto il Paese di saper fare la differenza e di saper difendere l'Italia in un momento difficilissimo. Risollevare un Paese non è facile, ma potremo farlo anche grazie a luoghi come questo, luoghi di confronto democratico e aperto a chiunque voglia apportare il proprio contributo per migliorare le sorti di Marino, della Regione Lazio e di tutta l'Italia. Concludo con un appello per le prossime elezioni europee, le più importanti degli ultimi 50 anni: è fondamentale sostenere con forza Fratelli d'Italia per regalare un governo di centrodestra anche all'Europa".
 
"L'apertura di una sede politica è sempre un momento positivo e importante - ha sottolineato il sindaco di Marino Stefano Cecchi -. Oggi c'è un grande distacco dalla politica da parte delle persone, mentre una volta le sedi erano fondamentali per iniziare a fare politica sul territorio. Adesso ci sono i social e la comunicazione è completamente cambiata, ma è sempre un momento topico, formativo e costruttivo quello nel quale ci si incontra, e magari ci si scontra, vis-a-vis, per poi arrivare a una sintesi. La politica è servizio, è sociale, è aiutare il prossimo, spesso è rimetterci economicamente avendo come ritorno solo la consapevolezza di aver fatto bene per la propria città. Ringrazio i consiglieri Del Mastro e De Santis, che erano e sono dei grandi amici, e sicuramente, come amministrazione, ci impegneremo per far sì che si possa superare quell''ibrido' e sia possibile tornare a un centrodestra unito".
 
"Aprire un circolo - ha detto Antonello Aurigemma, presidente del Consiglio regionale del Lazio - permette di lavorare meglio sul territorio e di dare risposte più concrete ai cittadini. In questo modo è anche possibile recuperare quella fetta di elettorato che troppo spesso non si sente rappresentata, perché si vede rappresentata da persone sbagliate. La politica del contatto e del sentire ha sempre premiato e oggi sta permettendo a noi di Fratelli d'Italia di avere un ruolo diverso, perché dopo 10 anni siamo passati dall'opposizione alla maggioranza. Non è possibile fare politica con i social, serve un grande lavoro sul territorio ed è questo lo spirito dei circoli che vengono aperti, come questo di Marino centro".
 
"I partiti devono tornare ad avere un ruolo centrale, per questo è fondamentale che nascano nuovi circoli - ha concluso l'On. Andrea Volpi, sindaco di Lanuvio e deputato parlamentare di Fratelli d’Italia -. I partiti sono utili per ascoltare, nelle sedi di partito ci si confronta ed è il partito che dà la linea ai consiglieri comunali. Oggi Fratelli d'Italia è rappresentato al governo della Nazione da Giorgia Meloni, un presidente del Consiglio che ha stupito chiunque e che ha aiutato l'Italia a ritrovare una dimensione internazionale grazie a una politica di lungo periodo, che pensa a risolvere una volta per tutte i problemi e a dare un nuovo impulso all'economia nazionale. Fare politica di partito è importantissimo per affrontare determinati problemi: pensiamo alle questioni del termovalorizzatore e degli autodemolitori, sulle quali il Partito Democratico sembra agire diversamente a Roma e ai Castelli Romani. Fratelli d'Italia nei prossimi anni deve essere il primo partito alle elezioni europee e deve guidare una coalizione a livello italiano ed europeo, con la responsabilità di chi oggi detiene lo scettro di essere il primo partito del centrodestra. Oggi spetta a noi dare dignità ai nostri alleati negli accordi elettorali nei comuni dove si andrà al voto. A livello locale e provinciale dobbiamo costruire un centrodestra forte. Ai Castelli Romani siamo uniti e tutti insieme riusciremo a riprenderci quello che ci è stato tolto per troppi anni: non la politica o il potere, ma la capacità di affermare le nostre idee, quelle che abbiamo condiviso con i cittadini attraverso il consenso che ci hanno voluto dare. Facciamo crescere Fratelli d'Italia a Marino e in provincia di Roma, con il sostegno di tutti gli amministratori".

Conclusa la 2ª Giornata Ecologica per Santa Maria delle Mole

Conclusa la 2ª Giornata Ecologica per Santa Maria delle Mole Copertina Volontari Decoro Urbano (962)
Gianni Botta

2ª giornata ecologica per Santa Maria delle Mole al Parcheggio di Via Piergiorgio Frassati
 
Buongiorno a tutti, siamo i Volontari del Decoro Urbano per Santa Maria delle Mole, ci chiamiamo Filippo, Paolo, Clemy, Luca, Antonio, Gabriele, Gianni, Sergio, Nadia, Giuseppe e tutti quanti insieme oggi abbiamo aderito alla 2ª giornata ecologica per Santa Maria delle Mole (QUI organizzata) per ridare decoro al parcheggio di Via Piergiorgio Frassati.
Lo abbiamo fatto perché una residente della zona ci aveva segnalato la situazione in cui si trovava quest’area e noi, come per ogni zona della nostra Santa Maria, ci siamo sentiti in dovere di intervenire.
Sinceramente la realtà concreta che ci si è presentata davanti agli occhi era sconfortante, peggiore di quella che avevamo registrato durante il sopralluogo: accantonati ai margini del parcheggio e nascosti dalle vetture parcheggiate c’erano cumuli di rifiuti, alcuni paradossalmente rinchiusi dentro bustoni oramai lacerati dal tempo, resti di lavori di ristrutturazione come calcinacci, un water, un piccolo scaldabagno, una macchina per cucire, e bottiglie di vetro ovunque. La sorpresa più grande è stata trovare uno scooter privo di targa nascosto tra i rovi, quasi invisibile, che ci riferiscono essere lì da sei anni.
Quindi ci siamo rimboccati le maniche e confortati dagli amici che via via ci hanno raggiunto ci siamo messi all’opera raccogliendo tutto con gli attrezzi a nostra disposizione o a mano, se necessario, avendo cura di selezionare il vetro – l’unico materiale riciclabile a differenza della plastica sporca – e riempiendo quei sacchi che vedete nelle foto, per la successiva rimozione da parte degli addetti del Comune, precedentemente allertato via pec dal Presidente del nostro Comitato di Quartiere.
Lo scooter invece lo abbiamo segnalato alla centrale operativa della Polizia Locale, ricevendo indicazioni sulla procedura da seguire che sarà nostra cura attivare.
I primi di noi erano già lì alle 7:30 e via via il gruppo si è infoltito fino a che alle 10:30 era tutto pulito, i rifiuti rimossi, e soddisfatti ce ne siamo tornati ognuno alle nostre case per fare le commissioni che ognuno di noi svolge nel sabato.
Niente di speciale, solo volontà e collaborazione da parte di ciascuno per far sì che intorno a noi il verde torni a splendere, perché noi non abbiamo nessun altro colore.
Adesso il compito passa ai residenti di Via Frassati: starà a loro custodire quest’area in cui si affacciano dalle finestre di casa, che impegnano ogni giorno per andare a prendere la macchina insieme ai loro bambini quando li portano a scuola, in palestra, alle feste.
Abbiatene cura amici, tenete gli occhi aperti contro quelle persone a cui non interessa nulla, le stesse che, magari, sbraitano in modo inappropriato sui social di nascosto, come fanno di notte quando vengono a “regalarvi” i loro resti

Una bolgia infernale chiamata Parco Falcone

Una bolgia infernale chiamata Parco Falcone Copertina S. Maria delle Mole    (commenti:8) (2.020)
Antonio Calcagni

 
Visitare oggi il parco Falcone per chi come me, come per le centinaia di volontari che in questi ultimi 3 decenni, si sono succeduti nella sua cura, è veramente uno straziante tonfo al cuore.
 
Quello che oggi si para davanti al visitatore, è infatti un paesaggio a dir poco spettrale e desolante.
 
Giochi distrutti, panchine divelte, abbandono indiscriminato di rifiuti, bacheche distrutte, pareti dei locali servizi, completamente ricoperte di scritte, a dir poco oscene, campo di basket di cui è rimasto solo un lontano ricordo, stessa cosa dicasi per il campo di pallavolo, area gazebo ridotta a bivacco ecc. ecc.
 
Ultimamente poi il parco è diventata la meta preferita dove abbandonare ingombranti, tipo divani, materassi ecc. ecc.
 
E così alle famiglie con bambini che potevano viverlo spensierate senza alcun pericolo, godendosi tutti i servizi che offriva, compreso un paesaggio da mozzafiato della campagna Romana, si sono progressivamente sostituiti gruppi di vandali, il cui unico obiettivo sembra essere quello di distruggere tutto quello che li circonda.
 
Il tutto nel completo disinteresse dell’amministrazione comunale che, non solo non riesce a monitorare quello che succede li dentro, avvalendosi dell’opera della polizia locale, ma anche di Carabinieri e Polizia, e con l’ausilio delle telecamere di sorveglianza, utilizzate in tutto il mondo terracqueo, ma che in questo Comune sembra siano bandite, perché evocano lo spettro del “Grande Fratello”.
 
Su questo tema è bene ricordare una volta per tutte che, chi si comporta secondo i canoni del buon vivere civile, non ha nulla da nascondere, e quindi da temere.
 
Questo lento ma inesorabile degrado inizia nell’anno 2020, quando, dopo circa 29 anni di onorata attività, l’Associazione “Progetto Uomo-Ambiente”, ormai, esausta di risorse economiche e di forza lavoro, getta la spugna, e riconsegna, al legittimo proprietario, ovvero Il Comune, la gestione del parco.
 
Una scelta, vissuta con profondo dolore, dai soci dell’associazione, ma ormai non più procastinabile.
 
Con questo si chiude un’esperienza trentennale che ha visto il Nostro parco assurgere all’attenzione nazionale quando, attraverso un sondaggio, i circa 1.000 ragazzi delle scuole, decisero di dedicarlo alla memoria del magistrato appena ucciso dalla mafia.
 
Una notizia che non passò inosservata nemmeno alla sorella del magistrato, Maria che, sorpresa ed emozionata dalle modalità della scelta, decise di far visita al parco e di incontrare i ragazzi che con la loro sensibilità, e per primi in Italia, avevano scelto di ricordare il fratello.
 
Ancor oggi la stele, commemorativa, almeno quella, posta all’ingresso con la scritta,  “aveva negli occhi la bontà”, frase scelta tra le tantissime lasciate dai ragazzi che avevano partecipato al sondaggio, ricorda la figura del magistrato.
 
Da allora in poi, la storia del Nostro parco è costellata di una miriade di eventi che hanno coinvolto migliaia di ragazzi e non, che lo hanno portato, per moltissimi anni, ad essere il fiore all’occhiello dei parchi dell’area, ed intorno a cui, si sono formate e sviluppate intere generazioni.
 
Un parco quindi con una siffatta storia che, per lo stato in cui versa, non merita più il nome che porta, e che disonora anche la memoria delle tantissime persone, ormai scomparse, che hanno contribuito al suo sviluppo e che per questo, rimarranno sempre nel nostro cuore.
 
A tutto ciò un’amministrazione attenta dovrebbe porre urgente rimedio investendo le sacrosante e necessarie risorse economiche.
 
E non basta certo a risollevare le sue sorti, il progetto che prevede la realizzazione, presso un’area interna al parco, mai presa in carico dal Comune, nonostante siano passati ormai più di 15 anni, di una zona dedicata allo “sgambamento cani”, un’opera che a mio modesto parere presenta anche molte controindicazioni.
 
Una proposta che ha però almeno il pregio di smuovere le acque stagnanti di questo immobilismo che, fino ad ora ha contraddistinto  questa amministrazione.
 
 
 

2ª Giornata Ecologica per Santa Maria delle Mole

2ª Giornata Ecologica per Santa Maria delle Mole Copertina Volontari Decoro Urbano (1.110)
Gianni Botta

 
 
Sabato 3 febbraio, ore 08:00, in Via Piergiorgio Frassati
 
Anche nel corso di questa settimana il nostro Gruppo Volontari del Decoro Urbano ha fatto la propria parte sul territorio di Santa Maria, intervenendo ripetutamente presso il parcheggio di Via Mameli e in quello alle spalle del Bar Incontro, quest’ultimo ridotto in condizioni pietose.
 
Sacchi e sacchi di rifiuti asportati da parte dei “vostri” amici che sono andati avanti con la loro opera grazie all’aiuto di qualche cittadino volenteroso e… superando gli “ostacoli” creati da qualcun altro.
 
Ragion per cui invitiamo tutti coloro che, come noi, vogliono la bellezza di tutto il nostro territorio, a partecipare Sabato prossimo, 3 febbraio, alle ore 08:00 presso il parcheggio di Via Frassati muniti di guanti (fondamentali) e, se disponibili, rastrello, secchio, pala per fare un “assaggio” di giornata ecologica, al quale, sappiate, ne seguiranno altre, secondo il calendario che sarà nostra cura pubblicare, non appena avremo coordinato tutti gli adempimenti.
 
Partecipiamo numerosi!!!

Il Parco di Palaverta: s'ha da fare o no?

Il Parco di Palaverta: s'ha da fare o no? Copertina Frattocchie (526)
Eleonora Persichetti

Da tempo gli abitanti di Palaverta attendono la realizzazione del Parco in Piazza XXI ottobre, tra la Nettunense e Frattocchie. Allo stato attuale, come si evince anche dalle foto che pubblichiamo, l'antica strada in basolato che portava al Teatro e al Circo dell'Antica Bovillae “riversa in uno stato vergognoso”, commenta Mauro Abate, Presidente della Sezione di Marino di Italia Nostra. Al posto del Parco c’è “un ettaro e mezzo circa abbandonato, pieno di calcinacci, rifiuti e arbusti incolti, in cui è pericoloso avventurarsi”, continua Abate.
 
Sarebbe importante avere questo Parco considerando che l’area di Palaverta è tutta cementificata. Il Presidente Abate ci ha spiegato cosa è successo e cosa accadrà nei prossimi giorni. L’incarico di realizzazione del Parco è stato dato alla Progedil, la ditta che ha costruito anche gli appartamenti a S. Maria delle Mole, dietro via Maroncelli. Le erano state date delle concessioni edilizie e come onere accessorio avrebbe dovuto realizzare il Parco a Palaverta. I fatti che si sono susseguiti poi, ovvero costruzioni fermate dalla Giunta 5 Stelle, il ricorso della Progedil, ecc., sono noti a tutti, la conclusione è che, ad oggi, il Parco non c’è. 
 
La Sezione di Marino di Italia Nostra si era recata dal Sindaco a settembre 2022 per sollecitare la questione del Parco e poi lo ha incontrato nuovamente pochi giorni fa. La Progedil aveva bisogno di un archeologo per procedere ai lavori, ora, a quanto pare, l’avrebbe trovato. “Il Sindaco ci ha detto che se la ditta non inizia i lavori del Parco entro 15/20 giorni, interromperà la concessione per le Palazzine a S. Maria delle Mole”, ha spiegato Abate. Questa storia dura ormai da anni, ma dovremmo essere in dirittura d’arrivo. Il Parco/Piazza avrebbe aree attrezzate con giochi per bambini, per i cani, per le associazioni. 
 
La costruzione delle Palazzine andrà, quindi, di pari passo, con quella del Parco.
 
”La realizzazione di un parco o di una piazza nel grande terreno in oggetto è centrale nella vita sociale di Frattocchie e in particolare del quartiere Palaverta. Ed è anche di grande importanza per la conservazione del bene culturale e archeologico che ivi si trova, un'antica strada romana, col suo basolato originale, che portava all'antico Circo e Teatro di Bovillae. La realizzazione dell'opera è un onere concessorio, cioè che va realizzato dalla ditta edile per l'ottenimento di licenze edili.  Viene disattesa dalla ditta edile da diversi anni, prima per divergenze sulla concessione o revoca dei permessi a costruire di palazzine a Santa Maria delle Mole, e - una volta che le divergenze sono comunque state superate - la ditta ha impiegato più di un anno, secondo quanto riferisce, solo per trovare un archeologo che sovrintenda i lavori. Trattandosi di un onere concessorio, i lavori vanno fatti e terminati, altrimenti occorrerà richiedere che vengano presi tutti i necessari provvedimenti di legge”, conclude Mauro Abate. 
 
 
 
 
 

Si delinea il destino dell'Abbazia dei Trappisti

Si delinea il destino dell'Abbazia dei Trappisti Copertina Frattocchie    (commenti:1) (1.946)
Eleonora Persichetti

 
Finalmente arriva l’epilogo della vicenda che ha visto al centro il destino dell’amatissima Abbazia dei Frati Trappisti. Noi della Redazione abbiamo incontrato il Presidente della Sezione di Marino di Italia Nostra, Mauro Abate, il quale ci ha spiegato nel dettaglio cosa è successo e cosa accadrà nei prossimi giorni.
 
Da lui abbiamo appreso che la trattativa per la vendita dell’Abbazia sta proseguendo e il compromesso è già stato firmato. Gli acquirenti si sono dimostrati rispettosi delle strutture esistenti e di tutti i vincoli vigenti. Hanno dichiarato che non aggiungeranno neanche un metro cubo in più.
Fondamentalemente, utilizzeranno quello che già c’è per produrre e vendere gli stessi prodotti che venivano commercializzati quando c’erano i Frati Trappisti.
Vogliono dare in affitto i terreni con le vigne e implementare la produzione dell’olio secondo i loro standard.
Inoltre, realizzeranno il Museo della Cioccolata e delle tradizioni artigianali. Di conseguenza, aumenterà il turismo nella zona e ci sarà tutto un indotto grazie a queste novità. Saranno assunte nuove persone per lavorare e tutte le attività circostanti ne trarranno beneficio.
 
La Chiesa di Maria del Santissimo Sacramento dei Padri Trappisti e i suoi locali annessi verranno lasciati alla diocesi di Albano, che officerà regolarmente messe, battesimi, cresime, matrimoni, divenendo un centro importante per la spiritualità e per la vita sociale della collettività dei marinesi.
 
”Noi siamo soddisfatti e ottimisti per i futuri sviluppi di questa situazione” – afferma Mauro Abate.
 
 
 
 

Canone Rai 2024: quanto, come e quando pagarlo e requisiti per l’esenzione

Canone Rai 2024: quanto, come e quando pagarlo e requisiti per l’esenzione Copertina Nazionali (792)
Domenico Brancato

 
L’Agenzia delle Entrate comunica che, secondo l’articolo 1, comma 19 della legge 30 dicembre 2023, n.213, l’importo del Canone di abbonamento alla televisione per uso privato, per il corrente anno, è stato ridotto a 70 (anziché 90) euro l’anno. Ed inoltre, con la risoluzione n. 1/E del 05/01/2024, esplicita gli importi e le modalità di pagamento, relativi alle varie casistiche che possono presentarsi dopo le modifiche introdotte dalla legge di Bilancio, come di seguito indicato:
  • non cambia nulla, per coloro che hanno il canone RAI addebitato direttamente nella bolletta della luce e per i pensionati che hanno deciso di farsi trattenere il canone dall’assegno previdenziale. In quanto l’importo di euro 5,90 mensile sarà addebitato, da gennaio a ottobre, nella fattura energetica a cura del fornitore e dall’IMPS o dall’Ente incaricato alla corresponsione dell’Assegno. Stessa modalità vale per i residenti in immobili in affitto, titolari di contratto per fornitura elettrica, che utilizzano un apparecchio televisivo, anche se, come per gli affitti ammobiliati, appartenente al proprietario dell’appartamento;
  • tramite il modello F24, con codice tributo 7VRI, nel caso nessun componente del nucleo famigliare, tenuto al versamento del canone, sia titolare di contratto elettrico di tipo domestico residenziale. Pagamento da effettuarsi: entro il 31 gennaio (annuale); il 30 aprile e il 31 luglio (semestrale); e il 30 aprile, 31 luglio e 31 ottobre (trimestrale), rispettivamente per un importo di euro 70 - 35,73 e 18,62;
  • ancora con modello F24 da utilizzare per il pagamento all’Agenzia delle Entrate, da coloro che fruiscono della fornitura elettrica proveniente da reti non interconnesse con quella di trasmissione nazionale (comprese nell’elenco allegato al decreto del 13 maggio 2016, n.94). Oppure dall’inquilino che, disponendo di un apparecchio televisivo, non abbia effettuato la voltura dell’utenza elettrica;
  • mediante bonifico, in euro, in favore del bilancio dello Stato utilizzando, per il rinnovo dell’Abbonamento e per i nuovi Abbonamenti, le seguenti coordinate: Codice IBAN IT95O076010100000000003103 – Codice BIC BPPIITRRXXX e IT16Z07601010000000000 – Codice BIC BPPIITRRXXX, ed inserendo, in entrambi i casi, il Codice fiscale del contribuente, il Codice Tributo (TVRI in caso di rinnovo e TVNA per nuovo abbonamento); e l’anno di riferimento. Nel caso di cittadini non residenti in Italia, detentori di un apparecchio televisivo in abitazione a loro disposizione in Italia, e non titolari di un conto aperto presso Poste Italiane, o presso una filiale di una banca con sede in Italia;
Dall’ esenzione del pagamento del canone, invece, possono beneficiare, previa presentazione all’Agenzia delle Entrate (Collegandosi al sito e seguendo le indicazioni, tramite CAF in forma telematica, o con raccomandata senza busta al Sat – c.p. 22 Torino ) della sottoscrizione di Dichiarazione Sostitutiva e la copia di un documento di riconoscimento in corso di validità, i cittadini che dispongono di uno dei seguenti requisiti:
  1. detenzione di un’utenza elettrica ma nessun televisore o computer (PC) in casa;
  2. far parte di una famiglia che già paga il canone in un’altra abitazione, come: gli studenti fuori sede e i lavoratori che risiedono in altra città rispetto alla propria residenza anagrafica o che possiedono una seconda casa. Poiché pagano già il canone relativo all’abitazione principale;
  3. aver compiuto 75 anni, con reddito proprio e del coniuge entro gli 8.000 euro e senza conviventi con reddito;
  4. essere diplomatici e militari stranieri;
  5. essere militari o personale civile della NATO;
  6. essere funzionari o impiegati di Consolati e Organizzazioni internazionali.
Mentre per disdire il pagamento del canone, occorre presentare, seguendo le modalità d’inoltro di cui sopra, la Dichiarazione Sostitutiva per non detenzione dell’apparecchio televisivo.
Tenendo presente che il canone va pagato anche se si utilizza il televisore solo per guardare una serie Netflix (servizio che offre una varietà di serie TV, film, documentari, ecc. su una vasta gamma di dispositivi), contenuti su piattaforme (vedi You Tube) collegate all’apparecchio, o ricevere programmi in streaming. In quanto trattasi di un’imposta sul possesso del televisore e non sulla visione o meno dei programmi.
 
In considerazione poi della disputa sulla legittimità del canone e sulla qualità del servizio fornito dalla RAI, si ritiene non incoerente con l’argomento in esame, far seguire, a titolo di confronto con l’opinione dei lettori, alcune personali constatazioni, riflessioni e ipotesi migliorative in proposito.
 
Come è noto, con il pagamento del canone tramite il bollettino della luce elettrica è diminuita l’evasione e aumentato il gettito, anche se gli incassi aggiuntivi (per un totale di 110 milioni di euro) non sono stati utilizzati dalla RAI, ma assegnati su un fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione (televisioni e radio locali e redazioni di periodici e giornali (vedi: Dolomiten, Famiglia Cristiana, Avvenire, Manifesto, Secolo d’Italia, Italia Oggi, Libero e il Foglio).
 
La RAI però, in compenso, oltre al canone fruisce, come le emittenti Mediaset esenti da canone, di cospicui introiti derivanti dalla pubblicità.
 
Pubblicità che secondo il Testo Unico per la Radiotelevisione può raggiungere il 12%, più il 2% di possibile sforamento, della programmazione oraria per la concessionaria pubblica.
 
Per cui, tenendo conto che: - il costo di uno spot di 15 e 30 secondi replicato per 2 settimane si aggira su 100 e 250 mila euro; - il tempo occupato dalla pubblicità risulta essere del 5, 8 e 10%, rispettivamente, per Rai Tre, Rai Due e Rai Uno; - uno spazio pubblicitario di 30 secondi, secondo Fanpage.it ( Giornale online indipendente, sociale e partecipativo), trasmesso nel corso delle trasmissioni: “Ballando con le stelle”; prima o dopo ”Tg 1” delle 20; “Porta a Porta” (su RAI 1); in prima serata e “Domenica Sportiva (su Rai 2); e in “Che tempo che Fa” e “Ballaro’ (su Rai 3), ad uno sponsor costa rispettivamente: 92, 62-83, 15; 43- 55 e 30; e 62-72 mila euro; - e che la riduzione del canone Rai comporterà una perdita di 440 milioni di euro, dei quali lo Stato ne compenserà 420 con fondi aggiuntivi pagati con le tasse dei contribuenti. Ne consegue, che riducendosi la perdita reale a soli 20 mila euro, ampiamente ricuperabile dalla tipologia dei descritti consistenti proventi, si può facilmente dedurre che la decurtazione del canone non costituisce un insanabile sottrazione.
 
Pubblicità che, per contro, unitamente ai ripetitivi spazi occupati dalla comunicazione persuasiva (propaganda) e agli annunci frequentemente trasmessi molto in anticipo, rispetto l’avvio dei nuovi programmi (vedi Festival di Sanremo, Ballando con le Stelle, L’Anno che verrà, ecc.), contribuisce a produrre l’esasperante frammentazione del contenuto di ogni tipologia di trasmissione.
 
Il che, nei lettori contemporanei del famoso programma ventennale ( dal 3 febbraio 1957 al 1 gennaio del 1977) di pubblicità “Carosello”, susciterà non poca nostalgia.
 
Poiché, visto che negli anni ’50 vigeva una quanto mai opportuna legge che impediva alla RAI di inserire degli sponsor o di pubblicizzare dei prodotti nel corso dei programmi, i dirigenti dell’Azienda dell’epoca, aggiravano l’ostacolo stabilendo che le pubblicità potevano andare in onda solo una volta al giorno, dalle ore 20.50 alle 21.00, con 4 e successivamente 6 spot trasmessi consecutivamente, sotto forma di spettacolo televisivo filmato o animato, della durata totale di 1 minuto e 45 secondi. Dei quali solo gli ultimi 30 secondi potevano essere dedicati alla citazione del prodotto e dello sponsor di turno.
 
Soluzione che veniva accolta con entusiasmo da parecchie Aziende italiane che provvedevano a commissionare altrettanti spot (breve programma pubblicitario) che, in breve, grazie alla partecipazione dei nomi più in voga della cultura e dello spettacolo, divennero vere e proprie piccole opere d’arte. Le quali, ogni sera, milioni di famiglie, per godersele, si riunivano davanti al televisore. Tant’è che molti protagonisti pupazzi e cartoni animati (come: Jo Condor, il pennuto di casa Ferrero); Calimero il pulcino nero ,testimonial del detersivo Ava); Carmencita e Caballero , per la Lavazza); e Topo Gigio, per i pavesini), sono passati alla storia.
 
Ovviamente, oggi un contenitore di 10 minuti giornaliero sarebbe insufficiente per comprendere l’attuale smodato affollamento di pubblicità.
 
Condizione che, nonostante le innegabili difficoltà, volendo, non dovrebbe impedire, magari ripartendo maggiore spazi nei palinsesti delle varie Reti, la possibilità, di escogitare, come allora, una metodologia di trasmissione della pubblicità in maniera autonoma, distintiva e, soprattutto, più confacente alle preferenze ed esigenze degli “indispensabili” utenti/telespettatori.
 
Impostazione che, oltre ad evitare di sminuire l’apprezzamento dei programmi, consentirebbe: - di depurarli dalle perentorie deleterie interruzioni che, suscitando un’ovvia insofferenza, inducono spesso i telespettatore ad abbandonare la visione; - di fornire all’utenza precise indicazioni su dove e quando seguire le offerte del genere di prodotti e servizi di loro interesse; - e di assicurare ai produttori e agli sponsor una più agevole ed elevata possibilità di riscontro delle loro proposte commerciali.
 
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