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Federica Bruni Agente Immobiliare da anni, dopo aver compiuto gli studi di Architettura e dopo aver lavorato presso un’azienda di famiglia che si occupava di edilizia, ha potuto sviluppare tecniche conoscitive in merito alla cantieristica.
Si abilita presso la CCIAA di Roma e fa esperienza nel campo immobiliare affiancando per un periodo il vicepresidente FIMAA (Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari) per poi intraprendere l’attività di Agente Immobiliare su Roma e Castelli Romani.
 
 
Associata FIMAA, alla quale e’ iscritta dal 2009, grazie ai numerosi convegni e ai continui programmi formativi organizzati dall'associazione cui ha partecipato, ha acquisito una notevole e specifica competenza in materia, assistendo la clientela nelle compravendite e locazioni; nella cantieristica; offrendo servizi di consulenza sia immobiliare che per ciò che riguarda i finanziamenti oltre alle problematiche urbanistiche che alle valutazioni degli immobili.
 
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Bonus Decoder-TV GRATIS a Domicilio a chi spetta?

Bonus Decoder-TV GRATIS a Domicilio a chi spetta? Copertina Nazionali    (audio/video) (533)
Domenico Brancato

 
 
La Legge di Bilancio 2022, a decorrere dall’11 aprile fino ad esaurimento delle risorse stanziate, ha messo a disposizione di coloro che al 1° gennaio 2022 abbiano compiuto 70 o più anni, e che dispongano di un trattamento pensionistico non superiore a 20.000 euro annui, il “Bonus Decoder TV a domicilio” dal costo non superiore a 30,00 euro.
 
Se si ha un televisore compatibile (verificabile digitando il numero 200 sul telecomando: se sullo schermo apparirà la scritta "Test HEVC Main10”, significa che il televisore, o il Decoder collegato, è già pronto a ricevere la nuova tecnologia) con il nuovo standard (norma a cui viene uniformata una produzione) del digitale terrestre DVB-T2, sarà sufficiente risintonizzare i canali (selezionando, dal telecomando del televisore o del Decoder, il tasto “menù”, dalla lista scegliere “impostazioni” o “canali” e infine “sintonizzazione automatica”, o ricerca automatica con modalità di sintonia DTV: digitale terrestre, oppure SAT: digitale satellitare) per continuare a vedere i programmi preferiti.
 
In caso contrario, se dopo la descritta verifica sullo schermo non si dovesse vedere nulla o dovesse apparire il messaggio “HD non supportato”, e si possa ascoltare solo l’audio del canale, il televisore non supporta MPEG-4 (nome dato ad un insieme di standard per la codifica dell’audio e del video digitale), e quindi potrebbe essere necessario sostituirlo con altro di ultima generazione –Smart TV-, o affiancarlo con un Decoder (dispositivo elettronico che consente la fruizione di canali e servizi, altrimenti non disponibili con la funzionalità di un comune televisore) in grado di ricevere i segnali con la nuova codifica ( traduzione in codice con procedura informatica)-
 
Più semplicemente, per capire se c’è bisogno di un Decoder DVB-T2 (estensione dello standard DVB-T, per una modalità di trasmissione televisiva digitale terrestre), è sufficiente controllare la data (se rintracciabile) di acquisto del proprio televisore, poiché le TV vendute dal 22 dicembre 2018 in poi sono compatibili con il nuovo digitale terrestre.
 
Affinché i richiedenti possano ottenere il dispositivo per la ricezione del nuovo digitale terrestre, presso la propria abitazione, devono:
  • essere residenti in Italia;
  • risultare intestatari di un abbonamento TV;
  • essere in possesso del Codice Fiscale o Tessera sanitaria e Carta di identità;
  • prenotare la consegna a domicilio, tramite telefono numero 800776883 (utile anche successivamente, in caso si abbia bisogno di assistenza per l’installazione o la configurazione del decoder), dal Lunedì al Venerdì, dalle ore 10 alle 18, selezionando la sezione relativa alla “consegna a domicilio dei Decoder TV”;
  • o recandosi presso le Poste, negli orari d’ufficio;
  • o richiedendolo telematicamente, cliccando sul link: Bonus Decoder TV a Domicilio
Il compito di formare gli elenchi di coloro che possono beneficiare del Bonus è di competenza di tre enti pubblici che devono provvedervi, mediante l’utilizzo incrociato dei dati di cui dispongono.
 
Infatti, l’INPS dovrà trasmettere al Ministero dello Sviluppo Economico -MISE- l’elenco dei pensionati con reddito fino a 20.000 euro lordi annui, aventi l’età anagrafica richiesta. Il MISE, a sua volta, dovrà comunicare gli elenchi all’Agenzia delle Entrate, che individuerà i richiedenti residenti in Italia, che siano intestatari di un abbonamento del Canone Rai. Per poi inviare l’elenco definitivo nuovamente al MISE, che lo invierà alle Poste, in quanto ente preposto alla consegna dei Decoder agli aventi diritto.
 
Perciò, l’avvio della procedura per la consegna del Decoder si concretizzerà quando Poste, con apposita comunicazione ufficiale, avviserà gli aventi diritto che ne abbiano fatto richiesta.
 
Tuttavia, anche se il passaggio al DVB-T2 (Switch off definitivo) è calendarizzato per i primi mesi del 2023, occorre adeguarsi al più presto, per il fatto che sono tante le reti pubbliche che abbandoneranno, anzitempo, la codifica MPEG-2, in favore della MPEG-4. Per il Lazio, infatti, il passaggio si prevede che avvenga dal 1° Maggio al 30 Giugno 2022.
 
In attesa che ciò accada, occorre che gli aspiranti beneficiari facciano molta attenzione, per evitare di incorrere in qualsiasi tentativo di inganno, da parte di truffaldini che potrebbero cercare di contattarli, spacciandosi per incaricati di Poste.

Esodo dei giovani dal posto di lavoro

Esodo dei giovani dal posto di lavoro Copertina Nazionali (532)
Domenico Brancato

 
 
Motivi dell’esodo dei giovani dal posto di lavoro e della difficoltà delle aziende a reperire lavoratori
 
 
Trattasi di un fenomeno che ha generato negli ultimi mesi un boom di dimissioni volontarie, che trova riscontro nei sostenitori della filosofia: “si vive una volta sola” (“you only live once”) –YOLO- , particolarmente inclini ad una condizione di benessere (well-being), di sostenibilità (nel senso di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente, senza compromettere la possibilità alle generazioni future di realizzare i propri) e di equilibrio tra il tempo dedicato al lavoro e alla vita privata.
 
Secondo il concetto di godere ogni giorno quanto di buono la vita ci offre, considerato che il futuro è imprevedibile.
 
Situazione che però covava da tempo, specie nel settore sanitario, a causa delle denunciate carenze, quali: insufficiente organico, mancati riposi, aggressioni nei reparti e un deludente adeguamento delle retribuzioni, imputabili alla rimodulazione delle pratiche lavorative imposte dalla pandemia.
 
Pandemia che, per effetto delle profonde modifiche gestionali e soluzioni operative, ha indubbiamente accelerato, incrementato ed esteso malcontento e conseguenze fisiche anche ad altre categorie.
 
Come una recente indagine, condotta online su 1000 persone dall’esperto di ricerche Human Highway, per Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione o “da banco”), ha dimostrato.
 
Visto che ha riscontrato che 8 persone su 10, in Italia, dichiarano di aver sofferto, nell’ultimo anno, di almeno un disturbo riconducibile proprio allo stress.
 
Inconveniente che ha indotto molti lavoratori ad orientare maggiormente la loro priorità verso la famiglia ed il riposo e, al contempo, rivendicare una maggiore flessibilità del luogo e sicurezza di/del lavoro e una più equa e dignitosa retribuzione.
 
Alle descritte motivazioni dell’allontanamento dal lavoro si unisce poi, secondo Alberto Pastore, professor di Economia e Gestione delle imprese e Delegato della Rettrice al Placement all’Università La Sapienza di Roma, la disincentivazione dei giovani ad intraprendere un’attività lavorativa regolare per l’effetto congiunto dell’applicazione di norme concernenti: il livello di retribuzione, l’Indennità di disoccupazione e il Reddito di cittadinanza; spesso integrati dall’opportunità di lavoro temporaneo e/o in nero. Il che, anche se contribuisce ad assicurare loro una temporanea sopravvivenza economica, li distoglie dall’edificante ambizione a raggiungere una condizione di lavoro duratura e professionalmente qualificata.
 
Condizione che, molto probabilmente, potrebbe essere più agevolmente conseguita se la corresponsione di parte dei menzionati sussidi fosse non fine a se stessa, ma costituisse un congruo riconoscimento a chi si impegna in attività di formazione mirate ad acquisire qualificate competenze, necessarie per il soddisfacimento delle molteplici tipologie di richieste provenienti del mondo del lavoro. Delle quali il 39% e oltre il 25% , rispettivamente, nel Nord e nel Mezzogiorno d’Italia, rimangano inevase.
 
Carenza di profili professionali alla quale, secondo un rapporto della McKinsey & Company (Società internazionale, leader al mondo di consulenza strategica manageriale), influisce la condizione di:
  • Inattivi, cioè coloro che, per mancanza di fiducia e di speranza o per la fruizione di un supporto economico familiare, non lavorano e non cercano lavoro;
  • NEET: persone prevalentemente giovani che non hanno né cercano un impiego e non frequentano una scuola, né un corso di formazione o di aggiornamento professionale;
  • Inadeguatezza degli enti di supporto preposti alla ricerca del lavoro. Tant’è che In Italia, in genere, a procacciare il lavoro ai giovani, in età compresa fra i 15 e i 29 anni, risultano essere gli amici e i parenti; mentre i canali istituzionali, come i Centri per l’impiego, contribuiscono soltanto nella proporzione dell’1%. A differenza della Germania, dove gli Uffici di Collocamento provvedono alla ricerca dell’occupazione per l’80%;
  • Inadeguatezza del rapporto tra la struttura dei programmi scolastici ed i reali bisogni del sistema produttivo italiano. Considerato che solo il 38% di diplomati di Istituti Tecnici e Professionali intervistati, per un carente orientamento loro riservato, conosce le opportunità occupazionali offerte dai vari percorsi scolastici. Per cui, meno del 30% degli universitari sceglie l’indirizzo di studi sulla base degli sbocchi occupazionali, mentre il 66% è motivato dall’interesse e dalle attitudini personali, con il risultato del conseguente disallineamento tra domanda ed offerta;
  • Carenza di adeguate competenze ai bisogni del sistema produttivo rilevata dalle aziende italiane. Le quali reputano, inadatti a svolgere le mansioni loro richieste, il 47% (rispetto alla media europea del 33%) dei giovani appena inseriti in attività lavorative. A causa della brevità (inferiore ad un mese) e alla partecipazione di solo la metà degli studenti, allo svolgimento di stage e tirocini, in quasi il 50% delle scuole superiori e in circa il 30% delle università.
Insieme di constatazioni che evidenziano non trascurabili condizioni deficitarie riconducibili a mancanza o inadeguatezza di interventi gestionali in vari ambiti, che contribuiscono, secondo i dati ISTAT del Marzo 2022, a registrare un tasso di disoccupazione dell’8,5% complessivo, del 24,5% tra i giovani da 15 a 29 anni e del 34,5% di inattivi di tutte le classi di età. Condizioni per ovviare alle quali, lo stesso rapporto Mckinsey indica le seguenti proposte risolutive:
  • Offerta formativa adeguata alla domanda;
  • Rivalutazione delle scuole tecniche e professionali;
  • Stretta collaborazione tra scuola e lavoro (con studenti e insegnanti in azienda e datori di lavoro nelle scuole);
  • Sistematici e generalizzati servizi di orientamento scolastico;
  • Efficacia dei canali di collocamento dei giovani sul mercato del lavoro.
Per quest’ultima puntualizzazione, considerato il citato deludente esito della funzione dei Centri per l’Impiego, si ipotizza che, qualora le Amministrazioni comunali e regionali, a seconda dell’entità delle attività imprenditoriali presenti nel loro territorio, provvedessero al diretto monitoraggio delle specifiche esigenze lavorative; e, nel contempo, istituissero e adeguassero i programmi dei Centri di Formazione e Riqualificazione permanente, alle tipologie di competenze di cui necessitano le Aziende; la situazione che attualmente penalizza lavoratori e datori di lavoro, probabilmente, risultando meno appesantita dalla burocrazia e più circoscritta, potrebbe essere più agevolmente ed efficacemente avviata a soluzione.
 
 

Un saluto per l'amico Orlando Papalini

Un saluto per l'amico Orlando Papalini Copertina S. Maria delle Mole    (commenti:3) (528)
Domenico Brancato

Il 15 Agosto è venuto a mancare all’affetto dei Familiari, il caro Amico ed esemplare concittadino: Orlando Papalini.
 
Una Persona dai principi morali integerrimi; dai sentimenti di amicizia sincera e scevra da secondi fini; dalla spiccata propensione e costante disponibilità a prestare, per decenni, specie nell’esercizio delle funzioni di Presidente del Comitato di Quartiere di Santa Maria delle Mole, il suo disinteressato ed appassionato impegno, volto a contribuire alla concretizzazione di tutte le più importanti iniziative ed attività finalizzate al miglioramento delle condizioni socio-gestionali e ambientali del territorio; e dalla dote espositiva schietta, ma sempre pacata, del proprio pensiero nel confronto dialettico con qualsiasi indole e livello di interlocutore.
 
Tutto ciò fin quando, da qualche anno, non sono subentrate limitative condizioni di salute che le hanno impedito di partecipare direttamente agli accadimenti quotidiani della vita pubblica.
 
Condizioni che però non hanno influito, anche nei momenti più critici, ad affievolire l’interesse in tal senso.
 
Tant’è che fino a pochi giorni della inaspettata dipartita, nel corso dell’ immancabile contatto telefonico informativo settimanale con lo scrivente, rievocava, con soddisfazione, l’apporto del contributo fornito nel corso dei trascorsi operativi, e manifestava l’intento di proseguire, come possibile, a mettere a disposizione di eventuali future obiettive opportunità destinate a migliorare la vivibilità del
Territorio, ogni residua energia ed il frutto delle maturate esperienze.
 
Per tutto ciò, caro Orlando, quest’ultimo fraterno saluto terreno costituirà, certamente, il presupposto per mantenere indelebile la Tua virtuale presenza fra quanti, serberemo l’indelebile ricordo dell’intensa, apprezzata e duratura attività svolta, con l’esclusivo scopo di mirare al conseguimento del Bene collettivo della Comunità.
 
Domenico Brancato 
 
Dopo il sincero e commovente saluto di Domenico, di cui  condivido ogni singola parola, non mi resta altro da dire se non che, Santa Maria delle Mole deve molto a questa straordinaria persona.
 
Infatti, nonostante le sue precarie condizioni di salute, che in questi ultimi anni lo hanno un po’ allontanato dalla scena pubblica, chi come me, che abita da molti decenni nella nostra Città, sa che, dagli anni settanta in poi, dietro ogni singola battaglia di civiltà, combattuta a favore  della nostra collettività, c’era lui.
 
Per tutto ciò, ritengo che Santa Maria, non può e non deve dimenticare  una persona dal siffatto  spessore morale.
 
Sarà pertanto nostra cura, far si che, il suo nome rimanga indelebilmente legato, alla sua e nostra tanto amata città.
 
Antonio Calcagni, a nome di tutti i componenti del Comitato di Quartiere di Santa Maria delle Mole.
 

Spalancare lo sportello auto repentinamente č sanzionabile

Spalancare lo sportello auto repentinamente č sanzionabile Copertina Nazionali (528)
Domenico Brancato

Previste multe per chi apre o lascia aperto lo sportello del veicolo, provocando pericolo o intralcio agli altri utenti della strada.

Un gesto, frequentemente compiuto sovrappensiero: spalancare lo sportello in modo repentino, senza accertarsi del sopraggiungere di persone o altri mezzi, potrebbe  colpire o causare la caduta di ciclisti, motociclisti, persone in transito, oppure costringere altri mezzi a manovre pericolose, per evitare la collisione.

Capita spesso, infatti, che altri veicoli in transito impattino contro la portiera aperta, con le conseguenze del caso.

A tal proposito, l’Art. 157 del Codice della Strada stabilisce: “Divieto a chiunque di aprire le porte di un veicolo, di discendere dallo stesso, nonché di lasciare aperte le porte, senza essersi assicurato che ciò non costituisca pericolo o intralcio per gli altri utenti della strada”. 

Articolo, la cui non osservanza comporta una presunzione di responsabilità a carico del conducente e/o proprietario, ed una conseguente sanzione amministrativa del pagamento da 41 a 169 euro, oltre alla responsabilità per tutti i danni derivanti da un eventuale sinistro provocato dallo sportello auto aperto.

Anche se il proprietario del veicolo coinvolto, per il risarcimento, potrà rivalersi sull’’Assicurazione, in quanto la polizza RC auto non regolamenta soltanto i danni provocati dalla circolazione dei veicoli, ma “anche la posizione di arresto del veicolo, sia in relazione all’ingombro da esso determinato sugli spazi addetti alla circolazione, sia in relazione alle operazioni eseguite in funzione della partenza o connesse alla fermata e sia con riguardo a tutte le operazioni cui il veicolo è destinato a compiere e per il quale esso può circolare nelle strade“, come avvalorato dalla conclusione delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione espresse nella sentenza n° 8620/2015, in relazione al concetto di circolazione stradale - ex art. 2054 del Codice Civile.

Qualora, poi, a provocare un incidente dovuto all’improvvisa apertura della portiera dell’autovettura sia un soggetto adulto trasportato, la Corte di Cassazione (  Sentenza n° 8216/2002) ha dichiarato che tra proprietario, conducente del veicolo, assicurazione e trasportato, corresponsabile del danno nei confronti del soggetto danneggiato, si realizza un’ipotesi di solidarietà nel debito risarcitorio.

Considerato, però, che  il terzo trasportato beneficia sì della disciplina dell’Assicurazione quale danneggiato, ma no quale danneggiante, nei di lui confronti è ammissibile l’azione di rivalsa da parte dell’assicuratore della Responsabilità Civile che abbia risarcito il danno.

Il trasportato, oltre al conducente, risponde, inoltre, delle eventuali conseguenze penali inerenti ai danni  imputabili all’incauto gesto.

Infatti, a seguito dell’entrata in vigore della Legge n° 41/2016, chiunque cagioni per colpa lesioni gravi o gravissime, oppure la morte di una persona con violazione  delle norme sulla disciplina della circolazione stradale (Art. 157, comma 7, del Codice della Strada),risponderà delle ipotesi dei reati di omicidio colposo o lesioni personali colpose stradali ( 589-bis e 590-bisdel Codice Penale).

Ma, anche se la regola secondo cui la responsabilità si presume sempre a carico di chi apre lo sportello dell’auto,la stessa, eccezionalmente, non trova riscontro nel caso in cui tale condotta  si verifichi mentre il mezzo trovasi  incolonnato al semaforo o passaggio a livello. In quanto, in tale condizione, chi apre lo sportello può contare sul fatto che, con fila per semaforo rosso, nessuna auto o moto, se non violando il codice della strada,  può effettuare il superamento dei mezzi incolonnati.In altri termini:  l’effetto sorpresa dell’altrui violazione della norma di prudenza non produce responsabilità nei confronti di chi ha aperto la portiera.

In ogni caso, prudenzialmente, è preferibile acquisire la sana abitudine di volgere lo sguardo verso gli specchietti retrovisori, prima di aprire lo sportello, onde evitare, comunque, spiacevoli sorprese  e, probabilmente,subire anche pesanti conseguenze.

 

Articolo redatto dal Professor Domenico Brancato

Finalmente!

S. Maria delle Mole    (commenti:2) (528)
Gianni Morelli

Una nota positiva sull'operato del Comune che ha raccolto una delle segnalazioni di questo Comitato ed ha avviato i lavori per la riduzione degli affossamenti che, in corrispondenza dei tombini collocati lungo Via della Repubblica, provocavano difficoltà al traffico di veicoli di qualunque genere. Il lavoro non è ancora completato, molti tombini non sono stati sistemati, ma l'impressione è che si stiano creando ottime possibilità di collaborazione tra questo Comitato ed il Comune che si dimostra attento alle segnalazioni dei cittadini

Dal 2023 Maestro di ginnastica alle elementari

Dal 2023 Maestro di ginnastica alle elementari Copertina Nazionali    (commenti:1) (525)
Domenico Brancato

La legge n. 234/2021 ha previsto l’introduzione dell’insegnamento dell’Educazione fisica nelle classi quarte e quinte a decorrere, rispettivamente, dagli anni scolastici 2022 - 2023 e 2024 - 2025 
 
Pertanto, è in fase di allestimento, da parte del Ministero della Pubblica Istruzione, il Decreto sugli organici del personale e la predisposizione del concorso per l’assunzione di 2247 docenti.
 
In quanto, pur essendo l’Educazione fisica nella scuola primaria, una materia prevista dall’ordinamento, finora il suo insegnamento è stato delegato ai tudor: figure fuori dell’organico, nominate dai Dirigenti scolastici in via discrezionale, con il compito di:
  • Promuovere la partecipazione delle classi al percorso valoriale, per stimolare la riflessione dei ragazzi verso i valori educativi dello sport (Il tema scelto per l’anno 2019 - 2020 è stato: Campioni di FAIR PLAY, cioè “Gioco corretto”, finalizzato ad inculcare un comportamento rispettoso delle regole, per garantire le stesse opportunità ai diversi contendenti, nello sport e nei rapporti umani e sociali);
  • Supportare gli insegnanti per favorire la partecipazione alle attività motoria e l’inclusione degli alunni con disabilità;
  • Organizzare i giochi di fine anno scolastico;
  • Svolgere la funzione di raccordo tra la scuola e il sistema sportivo del territorio.
 
Quindi, disco verde per l’integrazione nella scuola primaria dell’Educazione motoria nelle attività didattiche, della quale, dal prossimo anno scolastico, beneficeranno 24.693 quinte classe, di cui oltre 15 mila a tempo normale e le rimanenti a tempo pieno.
 
Integrazione che, secondo il parere del Ministro dell’Istruzione, rappresenta “Un’importante novità, attesa nel mondo della scuola, che riguarda il benessere psicofisico e lo sviluppo dei nostri bambini e bambine”. Novità che rientra nel percorso di costruzione di una nuova scuola, la cui realizzazione si avvale delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza -PNRR.
 
 
Per la partecipazione al concorso per insegnanti di Educazione Fisica alle elementari sono richiesti i seguenti requisiti:
  • Essere in possesso di 24 Crediti formativi universitari o Crediti formativi accademici – CFU/CFA – nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche , più una delle lauree:
  • Magistrale Classe LM-68 “Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate”;
  • Magistrale Classe-47 “Organizzazione e gestione dei servizi per lo sportr e le attività motorie”;
  • Titoli di studio equiparati alle predette lauree magistrali, ai sensi del DM 9 Luglio 2009;
  • Analogo titolo di studio conseguito all’estero e riconosciuto in Italia, ai sensi delle normativa vigente.
 
Complessità di requisiti certamente rispondenti ad assicurare un livello di insegnamento in grado di consentire ai ragazzi di fruire degli unici benefici educativo-formativi, derivanti dalle specifiche prerogative connesse ad un buon esercizio dell’attività sportiva.

Ulteriore disinfestazione dalle zanzare

Ulteriore disinfestazione dalle zanzare Copertina S. Maria delle Mole (524)
Domenico Brancato

Si informa la cittadinanza che il Sindaco di Marino, in ottemperanza  all’Ordinanza Sindacale n° 221 del 17 luglio 2018 ed in considerazione dell’andamento meteorologico particolarmente favorevole alla proliferazione delle zanzare, con  le stesse modalità e raccomandazioni descritte nella nota pubblicata in questo sito lo scorso 1° luglio, dal titolo “Disinfestazione dalle zanzare“,  ha disposto l’esecuzione di un secondo intervento mirato al controllo della diffusione delle specie che infestano il territorio, nelle seguenti date:  

  • tra il 23 e 24 luglio, dalle ore 23.30 alle ore 6.00, a Marino centro e zone limitrofe;
  • tra il 24 e il 25 Luglio, dalle ore 23.30 alle ore 6.00, a Santa Maria delle Mole, Frattocchie, Cava dei Selci e Castelluccia.

A cura del Prof. Brancato

IL PACKAGING "TRICOLORE" FA CRESCERE LE VENDITE

IL PACKAGING "TRICOLORE" FA CRESCERE LE VENDITE Copertina Nazionali (523)
Eleonora Persichetti

IMPRESE: IL PACKAGING “TRICOLORE” FA CRESCERE LE VENDITE: +0,7% IN PRESENZA DELLA BANDIERA E +3,5% CON IL CLAIM “100% ITALIANO”
 
 
Riferimenti all’italianità sul packaging come la presenza del Tricolore e il claim “100% italiano”. Saranno queste alcune delle leve del successo dei prodotti nel post emergenza a detta degli esperti: da una ricerca dell’Osservatorio Immagino è infatti emerso come l’etichetta che evidenzi l’origine italiana aumenti le vendite (+0,7% in presenza del Tricolore e +3,5% con il claim “100% italiano”), sottolineando come questo fenomeno interessi un crescente giro d’affari che ha superato i 7 miliardi. Tesi avallata da Federica Bigiogera, marketing manager di Vitavigor, e da Ercole Vagnozzi, professore di Business Intelligence presso l’Università “Alma Mater” di Bologna.
 
 
Il richiamo all’italianità nel mondo della GDO continua a essere una delle caratteristiche più apprezzate dai consumatori nella ricerca di prodotti alimentari. Lo ha dimostrato un’indagine condotta dall’Osservatorio Immagino di GS1 Italy su un campione di quasi 20mila referenze con l’etichetta caratterizzata da un richiamo all’italianità del prodotto, evidenziando come la presenza del tricolore sui prodotti avesse generato un aumento delle vendite del +0,7% rispetto all’anno precedente, toccando un giro d’affari che supera i 7 miliardi di euro. L’importanza dell’italianità dei beni alimentari appare di grande rilevanza anche in correlazione all’attuale emergenza sanitaria che ha visto numerosi esponenti del mondo produttivo chiedere un sostegno del made in Italy: l’italianità dei prodotti copre infatti il 25,2% delle referenze a scaffale e incide per il 24,4% sul fatturato del largo consumo. Ma non è tutto, perché la presenza della bandiera italiana sulle confezioni rappresenta un segmento che interessa il 14,5% del giro d’affari dei prodotti nostrani e il 15% di share sulle vendite a valore. Dati positivi che, secondo gli esperti del settore dei consumi e della produzione, devono essere presi in considerazione anche nel post epidemia per rilanciare le vendite. “Nonostante l’emergenza sanitaria abbia destabilizzato l’economia globale, siamo fortemente convinti del fatto che i beni alimentari nostrani vadano tutelati al 100% e stiamo lavorando in questa direzione, continuando a investire nella realizzazione di prodotti attenti alle nuove esigenze dei consumatori per il post epidemia – ha spiegato Federica Bigiogera, marketing manager di Vitavigor – La garanzia di italianità e la presenza del tricolore sul packaging dei prodotti saranno leve fondamentali per il successo della GDO nel post epidemia. Continuiamo a mostrare all’Europa e al mondo intero il frutto del sapere e dei valori tramandati dalla nostra famiglia, soprattutto dell’importanza del made in Italy, che ci hanno permesso di produrre 7 tonnellate di grissini al giorno, distribuiti in Italia e all’estero”.
 
Oltre all’importanza del tricolore sul packaging, grande risalto è dato al claim “100% italiano” che, sempre secondo la ricerca dell’Osservatorio Immagino, ha registrato una crescita del +0,4% dell’offerta e del +3,5% nel giro d’affari su base annua. Performance estremamente positive anche per i marchi Doc/Docg che coprono il 2% del fatturato del made in Italy alimentare, mettendo a segno un aumento del 3,4% rispetto al 2018. E ancora, il trend delle etichette Dop si è mantenuto stabile con un aumento dell’1,8%. Ma non è tutto, perché secondo un’indagine della Coldiretti, sempre basata sui dati dell’Osservatorio Immagino, due terzi degli italiani sarebbero disposti a pagare almeno il 20% in più rispetto al prezzo di partenza pur di garantirsi l’italianità del prodotto che devono consumare a tavola. La rilevanza del made in Italy sull’impulso all’acquisto da parte dei consumatori è un pensiero condiviso anche da Ercole Vagnozzi, professore di Business Intelligence & Customer Relationship Management presso l’Università “Alma Mater” di Bologna: “Non esiste più una vendita di prodotti, ma esclusivamente vendita di un servizio in cui il prodotto rappresenta parte del processo che ingloba preacquisto e post acquisto. Nell’omnicanalità della vendita del servizio sul prodotto made in Italy, pertanto, la presenza della bandiera sulle confezioni ne è l’emblema essenziale perché agevola gli scambi commerciali e rappresenta il biglietto da visita primaria per l’export. La comunità virtuale del mangiare italiano nel mondo è in continua crescita, e lo sarà anche nel post crisi, generando il cosiddetto glocalismo”. Un aspetto positivo che si contrappone ai grossi stravolgimenti del prodotto che favoriscono l’italian sounding, rappresentandone una mera imitazione. Nel futuro prossimo i produttori dovranno gestire attentamente la messa a valore di queste esperienze, determinando il vantaggio competitivo difficilmente imitabile”.
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