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I.Me.De. club - Il nostro Curriculum
Italia Metal Detector club (I.Me.De. club - www.imede.it) nasce il 10 dicembre del 2009 e già sapeva cosa voleva fare da grande.
Lo scopo primario dell'associazione è sempre stato quello di motivare, far conoscere, addestrare ed educare i praticanti di questo hobby ad un utilizzo corretto ed onesto del proprio strumento.
Non a caso è un club e non è facilissimo farne parte datosi che si tiene principalmente conto delle attitudini e dei trascorsi degli aspiranti.
I.Me.De. si interessa principalmente di ricerche d'oggetti smarriti e di bonifiche di terreni.
Sfruttiamo la tecnologia a scopo sociale rispondendo ad ogni tipo di richiesta su tutto il territorio nazionale.
Siamo stati i primi ad intraprendere questo percorso ed oggi, non a caso, siamo i migliori in assoluto.
 
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Peccato che non offrono servizi ma propagandano soltanto la vendita dei propri strumenti ed attirano cacciatori di tesori in erba sfoggiando oggetti di dubbia provenienza.
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Defibrillatore Esterno (DAE) - Cos'è e Come si utilizza

Defibrillatore Esterno (DAE) - Cos'è e Come si utilizza Copertina    (audio/video) (302)
Francesco Raso

 
 
In questo articolo, come già annunciato nel precedente sul Ripristino dei Defibrillatori, cerchiamo di far capire  con Istruzioni, Immagini e Video, quanto è importante intervenire in caso di emergenza, mettendo da parte i personali dubbi, paure ed incertezze.
 
Precisiamo subito che la Legge ci autorizza ad intervenire indipendentemente dalla nostra conoscenza e capacità.
E’ tutto ben riportato nell’art. 54 del Codice Penale (stato di necessità) come strumenti salva vita
Diversamente, chi rimane impotente o si azzarda a filmare verrà punito per mancato soccorso.
 
 
Cos'è un Defibrillatore Esterno (DAE)?
Un DAE è una macchina di piccole dimensioni che contiene al suo interno due piastre adesive in grado di rilevare le alterazioni dell’attività elettrica del cuore ed erogare una scarica elettrica quando necessario. È composto da un corpo centrale, il cervello dell’apparato, in grado di analizzare i dati trasmessi grazie alle piastre e fornire indicazioni vocali all’utente che lo sta utilizzando in merito alle procedure da mettere in atto.
 
 
Vi sono alcune limitazioni nell’utilizzo del DAE?
I defibrillatori posizionati ad uso pubblico possono essere utilizzati quando sussistono le condizioni previste dall’art. 54 del Codice Penale (stato di necessità) come strumenti salva vita
 
 
Come funziona un defibrillatore?
Quando il DAE, dopo esser stato applicato alla vittima in arresto cardiaco, riconosce una fibrillazione ventricolare, che è un’aritmia maligna del cuore, eroga una scarica elettrica che resetta il muscolo cardiaco e ne interrompe l’aritmia. In caso di emergenza il soccorritore applicherà le piastre al torace della vittima: il defibrillatore a questo punto effettua un’analisi del ritmo cardiaco e consiglia al soccorritore, tramite una voce guida elettronica, come proseguire.
 
5 fasi essenziali da seguire quando si utilizza un DAE:
- Accendere il dispositivo
- Collegare i cavi delle piastre al defibrillatore
- Attaccare le piastre adesive sul torace del paziente
- Consentire l’analisi del ritmo
- Premere il pulsante shock se espressamente indicato dalla macchina
(vedere il video dimostrativo che trovate allegato a fine pagina)
 
 
Perché utilizzare un defibrillatore?
Nel caso di arresto cardiaco improvviso non esiste un trattamento che possa agire direttamente sulla fibrillazione ventricolare, che è una anomalia elettrica del cuore, se non l’erogazione di corrente elettrica da parte del defibrillatore. Il massaggio cardiaco svolge una funzione di supporto alla circolazione ma non interrompe la fibrillazione.
 
 
Utilizzare un DAE è una manovra difficile oppure sono tutti in grado di farla?
I DAE sono semplici da utilizzare in quanto è la macchina stessa che, attraverso una voce elettronica, guida passo per passo l’operatore. Il DAE stabilisce se è necessario erogare la scarica elettrica e suggerisce con messaggi vocali le successive modalità di intervento sulla vittima.
È sempre importante ricordare come la sola defibrillazione possa avere un’efficacia limitata: è importante che venga associata anche ad un corretto massaggio cardiaco.
 
 
Per utilizzare correttamente il DAE occorre essere guidati da parte degli operatori del 112?
Occorre precisare che, in qualsiasi caso, è necessario, prima di tutto, effettuare la chiamata di emergenza al numero 112 per l’attivazione immediata dei soccorsi. Nel caso una persona non abbia sostenuto un corso, saranno gli operatori della centrale 112 a guidarla nell’effettuazione del massaggio cardiaco in attesa dell’arrivo dei soccorsi. Al contrario, se una persona ha effettuato e superato il corso di rianimazione cardiopolmonare di base con l’uso di un DAE, potrebbe riuscire autonomamente a gestire il primo soccorso. È fondamentale però che vi sia il costante collegamento con l’operatore del 112.
Il numero 112 è il “NUMERO UNICO” da chiamare per qualsiasi tipo di emergenza.
 
 
Dopo quanto tempo dall’arresto cardiaco la vittima deve essere sottoposta alle pratiche di rianimazione?
Sulla vittima occorre intervenire il prima possibile in quanto bisogna considerare che un arresto cardiaco, non prontamente trattato, comporta, entro 10 minuti, danni cerebrali irreversibili.
 
 
Vi sono precauzioni da tenere presenti quando si utilizza il DAE?
Sì. La persona alla quale viene erogata la scarica del DAE non deve essere bagnata in quanto potrebbe verificarsi una dispersione di corrente elettrica; si raccomanda pertanto di asciugare il torace della vittima prima di procedere alla defibrillazione.
La persona che invece utilizza il DAE ed effettua la procedura di defibrillazione deve sincerarsi di non essere a contatto con la vittima. Potrà tornare a toccare la vittima solo dopo che la macchina avrà emesso l’apposito segnale acustico di termine procedura.
 
 
Dove posso trovare oggi un DAE?
Attualmente i DAE si possono trovare anche in luoghi pubblici come stazioni ferroviarie, aeroporti, centri commerciali, centri sportivi, piste da sci oppure presso aziende o fabbriche.
Sono contenuti all’interno di teche o custodie segnalate dall’apposito segnale di colore verde e bianco.
 
 
Come riconosco la presenza di un DAE?
Nei luoghi pubblici i DAE sono facilmente riconoscibili grazie ad una segnaletica semplice e universalmente riconosciuta; è stato disegnato un simbolo riconoscibile a livello europeo che consente di identificare rapidamente il luogo dove viene conservato il DAE.

Il Pilates Reformer e i suoi benefici

Il Pilates Reformer e i suoi benefici Copertina (663)
Alessandra Benassi

Si tratta dell’ultimo trend delle Star in tema di allenamento, «Precedentemente noto come ‘Contrology’, il reformer pilates è semplicemente l’arte del controllo».
 
Che cos’è il Reformer
 
Il reformer è una macchina di allenamento che potenzia il lavoro svolto dalla disciplina Pilates, ovvero si concentra sul miglioramento della forza, della flessibilità, dell’equilibrio e del controllo del corpo.
 
Il macchinario è caratterizzato da una piattaforma scorrevole, un sistema di leve, molle e corde che permettono di far lavorare tutto il corpo. E’ dotato di resistenze variabili, che possono essere aumentate o diminuite regolando le molle o utilizzando diverse posizioni di leva.
 
Quali Benefici
 
Il Pilates Reformer, ci spiega lo staff dello studio Fisiologic Mira, ti offre una serie di benefici per il corpo e la mente:
  • Modella il corpo: richiede il coinvolgimento di diversi gruppi muscolari, ti aiuta così a sviluppare la forza e la tonicità muscolare in tutto il corpo. Gli esercizi possono essere adattati a seconda delle esigenze individuali.
  • Aumenta la flessibilità: i movimenti fluidi e controllati eseguiti sul Reformer favoriscono l’allungamento e l’allentamento dei muscoli, migliorando la flessibilità e la mobilità articolare. Questo tipo di allenamento ti permette di migliorare la postura e prevenire lesioni legate alla rigidità muscolare.
  • Migliora l’equilibrio e la coordinazione: l’esecuzione degli esercizi sulla piattaforma basculante aiuta a sviluppare l’equilibrio, la stabilità e la coordinazione.
  • Riduce lo stress: richiede concentrazione e controllo del respiro, creando uno stato mentale simile alla meditazione. Questo può aiutare a ridurre lo stress, promuovere il rilassamento e migliorare il benessere generale.
  • Maggiore consapevolezza del corpo: durante gli esercizi, l’attenzione è rivolta alla corretta esecuzione dei movimenti e alla connessione mente-corpo.

Chi può praticarlo?
 
Il Pilates Reformer può essere praticato da persone di diverse età e livelli di fitness. È adatto sia a principianti che ad atleti esperti, in quanto gli esercizi possono essere adattati alle esigenze individuali.
  • Principianti: anche se non hai mai praticato Pilates prima, il Pilates Reformer può essere un modo efficace per iniziare. La macchina fornisce un supporto aggiuntivo e una guida per l’esecuzione degli esercizi, aiutandoti a sviluppare la forza e la tecnica corretta.
  • Persone con problemi muscolo scheletrici e posturali: il Pilates Reformer può essere particolarmente utile per coloro che soffrono di problemi alla schiena. Gli esercizi possono essere adattati per rafforzare i muscoli posturali, migliorare l’allineamento e alleviare il dolore.
  • Atleti e sportivi: molti atleti professionisti e dilettanti integrano il Pilates Reformer nella loro routine di allenamento per migliorare la forza, la flessibilità, l’equilibrio e la coordinazione. Può essere particolarmente benefico per gli sport che richiedono una buona stabilità e controllo del corpo, come il tennis, il padel, il golf o la danza.
  • Donne in gravidanza o dopo il parto: Il Pilates Reformer può essere adattato per soddisfare le esigenze delle donne in gravidanza o dopo il parto. Gli esercizi possono aiutare a mantenere la forza, la flessibilità e la postura corretta durante questo periodo di cambiamenti fisici.
  • Persone in fase di riabilitazione: Il Pilates Reformer è spesso utilizzato come parte di programmi di riabilitazione fisica per aiutare nella guarigione da lesioni muscolari o articolari. Gli esercizi possono essere personalizzati per adattarsi alle capacità e alle esigenze specifiche di chi si sta riprendendo da un infortunio.

Fisiologic Pilates Class
 
Nello studio Fisiologic Mira, primo a Santa Maria delle Mole a disporre dei Reformer, puoi praticare la disciplina in due modalità:
 
  • Piccolo gruppo da max 3 partecipanti: in partenza da settembre, è la soluzione perfetta per chi vuole svolgere un protocollo di allenamento dinamico e sfidante in un clima di condivisione e allegria.
  • Lezioni individuali: per chi vuole perseguire obiettivi specifici con un protocollo di allenamento totalmente personalizzato.
Tutte le lezioni hanno una durata di 50 minuti, sono tenute da Istruttrici qualificate che da anni insegnano con passione e dedizione la disciplina e Fisioterapiste specializzate.
 
Il metodo Fisiologic
 
Ciò che caratterizza il metodo Fisiologic è l’estrema attenzione e cura del movimento. Lo staff ti guiderà verso il raggiungimento dei tuoi obiettivi, lavorando con assoluta precisione sull’attivazione, l’allungamento muscolare, l’equilibrio e la postura.
Questo è reso possibile da una profonda conoscenza dell’apparato muscolo scheletrico, delle correlate patologie e di tutti gli schemi di movimento.
 
Sperimenterai sul tuo corpo tutti i vantaggi di un allenamento guidato da professionisti del settore e totalmente focalizzato sulle tue caratteristiche.
 
In 10 lezioni sentirai la differenza, in 20 lezioni vedrai la differenza, in 30 lezioni il tuo corpo sarà totalmente nuovo.
 
Sono aperte le iscrizioni per i corsi in partenza da settembre.
 
Fisiologic Mira
Via Pietro Maroncelli 99 – Santa Maria delle Mole ( Marino)
Tel.3467760201 – 069351294
 
 
 
 
 

La scoliosi dell’adulto e la Rieducazione Posturale

La scoliosi dell’adulto e la Rieducazione Posturale Copertina (464)
Alessandra Benassi

 
La scoliosi dell’adulto è una deformità della colonna vertebrale in senso tridimensionale, dovuta a flessorotazione vertebrale che determina una curvatura del paziente sia dal punto di vista frontale (pendente lateralmente o scoliosi vera e propria), sia sagittale (dorso curvo con gibbosità o gobba).
Spesso si tratta di una ripresa evolutiva di una scoliosi adolescenziale (Idiopatica) o conseguenza di una discopatia degenerativa.
 
Tra le forme più comuni di discopatia degenerativa si ricordano:
  • il bulging discale, ovvero la rottura delle fibre interne dell’anulus;
  • l’ernia del disco, la rottura del disco vertebrale, con conseguente fuoriuscita del nucleo polposo;
  • la spondilolistesi, lo spostamento in avanti di una vertebra.
In base alla sua localizzazione si distingue in:
  • lombare
  • dorso-lombare
  • dorsale o toracica
  • cervico-dorsale
A seconda della riducibilità, la scoliosi è distinta in:
  • strutturata (le vertebre e i dischi sono deformati ed è presente il gibbo)
  • non strutturata (è presente soltanto un atteggiamento scoliotico )
A seconda della sua entità si classifica in lieve, moderata e grave.
 
Sintomatologia
  1. Dolori: soprattutto a livello lombare, ma anche dorsale o cervicale.
  2. Progressiva deformità: dorso curvo o tendenza laterale
Diagnosi
 
E’ importante integrare la valutazione e la visita specialistica con indagini radiologiche e nei casi più particolari con la risonanza magnetica per identificare con precisione la discopatia o il punto di torsione vertebrale.
 
Trattamento
 
Non è prevista nessuna terapia specifica se la curva scoliotica è fino a 15-20°. È sufficiente un’attività motoria allo scopo di potenziare i muscoli paravertebrali. Le indicazioni terapeutiche prevedono un busto ortopedico se la curva è tra i 20 e i 30-35°. Se la curvatura è superiore ai 35-40° il trattamento è chirurgico.
È prevista l’osservazione periodica, con controlli clinici ogni 6 mesi e radiografie annuali, per tutti i soggetti scoliotici che presentano una curva tra i 15 e i 20°. Per prevenire un peggioramento è raccomanda una buonaeducazione alla postura corretta.
 
Per fermare o rallentare l’evoluzione della curva con angoli compresi tra 25 e 40 gradi giocano un ruolo fondamentale i protocolli di Fisioterapia.
 
L’intervento chirurgico per la correzione della scoliosi nell’adulto viene preso in considerazione quando:
  • la qualità della vita è seriamente compromessa;
  • si evidenzia una progressione costante;
  • vi sono evidenti sintomi di tipo neurologico.
La correzione della scoliosi con la rieducazione posturale Globale metodo Souchard
 
Rivoluzionario metodo riabilitativo formulato per la prima volta nel 1981 dal Professor Philippe E. Souchard, nel libro “Le Champ Clos” (Il Campo Chiuso), la Rieducazione Posturale Globale viene spesso confusa con la ginnastica posturale che, seppur con i suoi benefici, si limita a mantenere un corpo elastico, non costituendo così una forma di terapia rieducativo riabilitativa.
 
La Rieducazione Posturale Globale è un trattamento qualitativo che agisce attraverso posture di stiramento attivo-progressive che mettono in tensione tutte le catene muscolari, allungando globalmente i muscoli contratti con l’obiettivo di restituire alla struttura l’equilibrio funzionale e fisiologico.
Questo trattamento si basa su tre principi fondamentali:
  • Individualità, in quanto ogni individuo è uguale solo a se stesso, dunque la tecnica non può essere standardizzata. Ogni soggetto attivo presenta atteggiamenti diversi: lo stesso sintomo può avere cause diverse a seconda che si presenti in un soggetto piuttosto che in un altro. Da ciò deriva l’approccio assolutamente personalizzato, basato sullo studio analitico della postura.
  • Causalità, perché il trattamento correttivo è indirizzato alla causa del problema e non al sintomo. Solo conoscendo la causa si può arrivare alla soluzione del sintomo stesso.
  • Globalità, poiché per ripristinare l’equilibrio perduto è necessario lavorare attivamente sul corpo nella più totale globalità.
Ti ricordiamo che su Santa Maria delle Mole è presente il centro Fisiologic Mira specializzato nella Rieducazione Posturale Globale metodo Souchard.
 
Lo staff ti aspetta in ambulatorio per realizzare un programma personalizzato pensato per raggiungere la tua piena salute e benessere.
 
FISIOLOGIC MIRA – Dal 2009 Fisioterapia e innovazione per lo sport e la riabilitazione.
Tel. 3477760201 – 069351294
 
Dove: Via Pietro Maroncelli 99 – Santa Maria delle Mole (MARINO) – 10 minuti in automobile dalla stazione di Ciampino e 10 minuti a piedi dalla stazione di Santa Maria delle Mole. Disponiamo di parcheggi privati.
 

Lesioni frequenti nel Padel e consigli di prevenzione

Lesioni frequenti nel Padel e consigli di prevenzione Copertina (491)
Alessandra Benassi

Il suo successo è indiscusso, il Padel ti permette di giocare sin da subito, è divertente, dinamico e sfidante. Nel nostro ambulatorio di Fisioterapia Fisiologic Mira, di Santa Maria delle Mole, abbiamo ascoltato le storie di numerosi pazienti che carichi di entusiasmo si sono letteralmente buttati in campo.
Tra Epicondiliti, strappi muscolari, problemi alle spalle e distorsioni alle caviglie, i Padelisti si sono dimostrati dei ferventi e accaniti giocatori.
Questo articolo è dedicato proprio a te che hai perso il conto di quante partite a settimana giochi e che hai sempre pronto il borsone in macchina.
 
Infortuni
Il Padel è di base un attività intermittente a medio-alta intensità con gesti atletici di intensità moderata. E’ una disciplina accessibile a tutti purché ci sia una preparazione e una conoscenza dei gesti tecnici adeguata e una pratica sana ed equilibrata. L’assenza di tali condizioni fondamentali, potrà generare 5 differenti tipologie di infortunio:
  1. Accidentale: lesioni causate da elementi presenti nel campo oppure dalla casualità, come prendere una pallata, scontrarsi con la griglia o colpirsi con la pala.
  2. Da sovraccarico: quando le nostre articolazioni, muscoli o legamenti non sono sufficientemente allenati per sopportare lo sforzo richiesto.
  3. Da lacuna tecnica: l’esecuzione di gesti tecnici scorretti può produrre delle lesioni articolari o muscolari. Per questo è importante apprendere in fase di allenamento la corretta gestualità di gioco. Praticare uno sport senza un adeguato allenamento gesto specifico ti esporrà al rischio di lesioni e a uno stallo delle tue performance. Per esempio l’epicondilite dipende da vari fattori, tra i quali anche una tecnica approssimativa.
  4. Da assenza di preparazione e riscaldamento: l’incipit ti dovrebbe già dire tutto. Bastano 5 minuti di riscaldamento per risparmiarti grandi fastidi.
  5. Da disidratazione e inadeguata alimentazione: contratture, crampi, affaticamenti e lesioni, prima di giocare prepara il tuo corpo.
Prevenzione
Alla luce di tali fattori di rischio tiriamo le somme e vediamo insieme alcuni consigli di prevenzione che potrai adottare per giocare in piena sicurezza e libertà:
  1. Riscaldati da cinque a dieci minuti prima della partita. Il riscaldamento può essere semplice come una leggera corsa fuori dal campo, basta fare un’attività leggera che riscaldi quanti più muscoli possibile.
  2. Bevi in modo adeguato prima, durante e dopo aver giocato per evitare crampi e intorpidimento.
  3. Attenzione alle scarpe, scegline un paio adeguato e adatto per te.
  4. Prendi lezioni che siano finalizzate ad analizzare la qualità dei tuoi movimenti e la corretta esecuzione dei gesti tecnici.
  5. Presta attenzione ai cambi di direzione. Ricorda che gli arresti e le partenze improvvise possono causare distorsioni moderate o strappi muscolari.
  6. Riposati. Il sovrallenamento ti indebolisce, alterna gli allenamenti e le partite con adeguate fasi di riposo.
  7. Dopo la partita, dedica circa 10 minuti per uno stretching generale dei muscoli del corpo, così eviterai contratture e indolenzimenti.
  8. Allena il tuo corpo. Dedica delle sessioni di allenamento al rinforzo muscolare e alla pratica di attività cardio, scendi in campo preparato.
La fisioterapia come alleata
Se la voglia di scendere in campo ti ha fatto trascurare alcuni di questi fattori e sei il numero uno nel ranking degli infortuni, non preoccuparti: a te ci pensiamo noi!
 
Scendono in campo molteplici alleati:
  1. Trattamenti di terapia antinfiammatoria come Tecar e Laser: in grado di accelerare i processi rigenerativi naturali dell’organismo, ideali per sintomatologie dolorose, lesioni, contratture, patologie dolorose osteo – muscolo – tendineo da quelle più superficiali a quelle più profonde.
  2. Trattamenti di terapia manuale: lo scopo è quello di migliorare la circolazione sanguigna e il trofismo dei tessuti, di favorire l’eliminazione delle scorie metaboliche e di restituire alle articolazioni la mobilità compromessa da contratture e lesioni muscolari.
  3. Rieducazione motoria e riatletizzazione: Indicata per il recupero muscolare e articolare attraverso mobilizzazioni passive e attive, ci permette di sviluppare protocolli riabilitativi per il totale recupero funzionale. Adatta al pre e post intervento chirurgico, post infortunio o per la riatletizzazione degli sportivi. Un ottimo e mirato lavoro di rinforzo muscolare ti permetterà di fare la differenza in campo.
  4. Taping Neuromuscolare: tecnica correttiva meccanica e sensoriale che, basandosi sulle naturali capacità di guarigione del corpo, favorisce una migliore circolazione sanguigna e linfatica nell’area trattata. Il trattamento consiste nell’applicazione di un cerotto adesivo.
Padel e Pilates
Il Pilates, praticato con regolarità migliora la coordinazione e la respirazione, sviluppa la tonicità muscolare e cardiovascolare, è utile per la concentrazione e definisce la muscolatura. Con la pratica raggiungerai equilibrio muscolare, potrai gestire dolori associati a cattive posture cervicali e/o lombari, potenzierai le capacità cardiovascolari e respiratorie. Il Pilates rinforza il centro, migliora l’equilibrio, aumenta la coordinazione e diminuisce lo stress. Obiettivo del Pilates è imparare a muoversi meglio in maniera tale da sperimentare i benefici nella vita di tutti i giorni.
 
Per un percorso personalizzato e una valutazione ti aspettiamo in ambulatorio
 
Fisiologic Mira
Via Pietro Maroncelli 99 – Santa Maria delle Mole
Tel.3477760201
 

SOS crociato: Hilterapia® dalla prevenzione alla riabilitazione

SOS crociato: Hilterapia® dalla prevenzione alla riabilitazione Copertina (384)
Alessandra Benassi

 
La rottura del legamento crociato anteriore (LCA) è il punto dolente su cui inciampano numerosi sportivi, calciatori in primis
 
 
Una ricerca commissionata della UEFA a Walden nel 2016, riporta infatti un’incidenza di 0,013 infortuni per 1.000 ore di allenamento e 0,309 infortuni per 1.000 ore di gioco soprattutto tra i professionisti del pallone. Ne deriva che una squadra di 25 giocatori delle serie più titolate possa ragionevolmente aspettarsi un infortunio al LCA di un suo atleta ogni due anni. La situazione non migliora tra chi lo pratica per diletto: tra i non professionisti il rischio di infortunarsi durante una partita del venerdì sera con gli amici è ancor più concreto, soprattutto se i muscoli sono un po’ arrugginiti.
Se ad accomunare atleti e appassionati sono i meccanismi di infortunio, solitamente legati a iper-rotazione, iper-estensione e iper-flessione del ginocchio, a distinguerli sono invece i tempi di recupero. Mentre il 90% dei calciatori professionisti torna ai livelli precedenti la dèbacle dell’articolazione entro 12 mesi, riuscendo a giocare la prima partita dopo 7-9 mesi, tra gli amatoriali la percentuale scende al 60% ed il rientro sul campo si allunga anche oltre i 12 mesi.
Per prevenire la possibilità di rompersi il legamento crociato anteriore bisogna giocare in anticipo seguendo un programma di allenamento specifico centrato sull’allungamento e il potenziamento muscolare degli arti inferiori per potenziarne la propriocezione. Studi e ricerche validati scientificamente sottolineano infatti come un’adeguata preparazione atletica, svolta almeno 1 volta alla settimana, riduca considerevolmente l’incidenza delle lesioni del legamento crociato anteriore.
 
Un ruolo da protagonista in ottica di prevenzione lo svolge la laserterapia.
Hilterapia®, in particolare, è utile anche in via preventiva in particolare quando si avvertono piccoli fastidi muscolari o articolari che possono essere campanelli d’allarme di patologie più serie, come ad esempio le lesioni muscolari. Indicative di una scarsa elasticità muscolare, queste problematiche, se non trattate correttamente, comportano un ulteriore accorciamento del gruppo muscolare in questione.
Se invece il crociato dovesse comunque rompersi non resta che agire affidandosi alla chirurgia o al trattamento conservativo. In ambedue i casi, però, la riabilitazione è determinante per permettere un valido recupero.
Hilterapia®, essendo una valida tecnologia per lo smaltimento dei liquidi e dell’edema che si possono generare nelle zone perichirurgiche, può essere impiegata con successo nella fase successiva all’intervento.
Il centro Fisiologic Mira di Santa Maria delle Mole ti aspetta in studio per impostare un protocollo personalizzato.
 
Fisioterapia Fisiologic Mira – Via Pietro Maroncelli 99 Santa Maria delle Mole, Marino.
 
Fonte: https://www.asalaser.com
 

Igiene Posturale e Stretching per la salute e la prevenzione

Igiene Posturale e Stretching per la salute e la prevenzione Copertina (475)
Alessandra Benassi

 
ll corpo è una sistema complesso: e come ogni meccanismo va trattato con cura. Per preservare la sua efficacia e la sua efficienza si ha la responsabilità di scegliere le adeguate fonti energetiche per la sua alimentazione e di realizzare una buona manutenzione di tutte le sue componenti.
Proprio per questo vogliamo parlarvi del “core” ovvero un gruppo di muscoli che circondano l’addome e la pelvi, e che risultano di fondamentale importanza in termini di salute e corretto movimento. Dedicarsi all’allenamento del core permette di raggiungere un migliore livello di controllo motorio e la possibilità di lavorare in un’ottica preventiva riducendo le possibilità di infortunio e l’insorgere di patologie muscolo scheletriche.
 
Insieme allo staff dello studio fisioterapico Fisiologic Mira abbiamo individuato alcuni semplici esercizi, da poter praticare in autonomia, per allenare i muscoli del core:
  1. Respirazione addominale: sdraiato a terra appoggia una mano all’altezza dell’ombelico, l’altra sopra il torace. Impara a distinguere e ad ascoltare le due differenti respirazioni toracica e addominale, alternandole per 8-10 respirazioni. Successivamente concentrati solo sulla respirazione addominale, inspirando con il naso ed espirando con la bocca. Eseguite un espirazione rilassata e naturale come se fosse un sospiro di sollievo.
  2. Attivazione del muscolo trasverso dell’addome: sdraiati a terra supino appoggia le dita sopra le creste iliache. Da questa posizione retrai l’ombelico e la parte inferiore dell’addome verso la colonna vertebrale. Ricordati di accompagnare l’esecuzione dell’esecrazione con la respirazione e di mantenere rilassata la parte toracica superiore. Ad ogni ripetizione mantieni la retrazione per 1-2 secondi. Esegui 2-3 serie per 10-12 ripetizioni.
  3. Contrazione del pavimento pelvico: esegui per 10-15 secondi la contrazione del pavimento pelvico, respirando regolarmente, poi rilascia. Inizialmente è consigliabile provare questo esercizio sdraiati supini con le ginocchia flesse, pianta dei piedi appoggiata a terra e le braccia distese lungo i fianchi.
  4. Quadruped Limb Raises: a terra in quadrupedia, poggiando il peso sulle ginocchia e i palmi delle mani, le braccia all’altezza delle spalle e le ginocchia all’altezza dei fianchi. Piega i gomiti, allarga bene le dita delle mani e premi verso terra assicurandoti sempre di avere l’addome contratto e di non formare un arco con la schiena. Anche le scapole devono restare lontane l’una dall’altra e le spalle sempre verso il basso e lontane dalle orecchie. Distendi il braccio sinistro in avanti e la gamba destra indietro allungando tutti i muscoli che vanno dal dito della mano sinistra fino al tallone della gamba destra. Tieni il piede flesso mentre esegui il movimento e mantieni la posizione per 2 secondi per poi tornare alla posizione iniziale. Non dimenticare di cambiare lato. ( esegui 3 serie da 8/12 ripetizioni)
Questi sono alcuni esempi di esercizi da svolgere in autonomia. Per un programma completo e personalizzato puoi rivolgerti all’ambulatorio Fisioterapico Fisiologic in Via Pietro Maroncelli 99, Santa Maria delle Mole o individuare il tuo professionista di zona.
 
Inoltre ricordati di praticare regolarmente esercizi di stretching. SI tratta di un’attività multifunzionale, ha finalità di prevenzione degli infortuni, di recupero dopo l’allenamento e permette di lavorare sulla postura e l’allungamento ed elasticità dei muscoli.
Attraverso lo stretching posturale globale attivo è possibile ottenere una serie di miglioramenti che interessano: l’ ampiezza dei movimenti, il risparmio energetico e la coordinazione nell’esecuzione dei movimenti. Tali risultati sono raggiungibili lavorando su un maggiore allungamento ed una maggiore elasticità muscolare.
Praticato con attenzione, senza mai superare la soglia del dolore e curando ogni singolo movimento permette di ridurre le tensioni muscolari, andando a diminuire la sensazione di fatica attraverso lo sviluppo parallelo di forza e flessibilità, lavorando in questo modo sulla prevenzione dei traumi muscolari e articolari.
Numerosi e notevoli sono i benefici che si possono trarre sulle articolazioni: consente infatti di migliorare l’elasticità dei muscoli e stimolare la “lubrificazione” articolare, contribuendo all’attenuazione delle malattie degenerative come l’artrosi. Inoltre praticando con costanza lo stretching posturale globale attivo è possibile rallentare le calcificazioni del tessuto connettivo, diminuire la pressione arteriosa favorendo la circolazione e aumentare la capacità polmonare attraverso la respirazione.
Inoltre lo stretching può essere inserito in momenti in cui il corpo necessita di una pausa per ridurre tutte le tensioni quotidiane, andando così a lavorare sulla riduzione dei livelli di stress. Non a caso lo stretching è di origine orientale ed è strettamente connesso all’approccio olistico del benessere, tipico delle filosofie orientali che tendono a considerare mente e corpo come un insieme indissolubilmente legato.
In conclusione, per riassumere, individuiamo alcuni dei benefici dello stretching posturale globale attivo:
  • Aumenta l’afflusso di sangue ai muscoli
  • Aumenta l’efficienza motoria dei muscoli
  • Aumenta la capacità polmonare
  • Aumenta la mobilità delle articolazioni,
  • Rilassa i muscoli, garantendo un maggior senso di benessere psicologico
  • Provoca una rigenerazione più rapida dei muscoli dopo l’allenamento
  • Rinforza e rende più elastici i legamenti e i tendini,
  • Migliora la silhouette,
  • Riduce il rischio di infortuni
 
Lo staff del centro di Fisioterapia Fisiologic Mira di Santa Maria delle Mole ti aspetta per una valitazione posturale e intraprendere un percorso di salute e prevenzione, riscopri il piacere di sentirti in forma.
 
 

Obiettivo OMS 2030: eliminare nel mondo il tumore della cervice uterina

Obiettivo OMS 2030: eliminare nel mondo il tumore della cervice uterina Copertina (854)
Claudia Ciceroni

 
Il cancro della cervice uterina, che rappresenta la seconda causa di morte nel mondo per cancro nelle donne in età riproduttiva, è al centro di un progetto ambizioso da parte dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): la sua eliminazione con azioni di prevenzione e cura a livello mondiale entro il 2030.
 
Questo terribile tumore ha una mortalità maggiore del 50% nei Paesi a basso e medio reddito dovuto alla mancanza di screening, oltre che di possibilità di trattamento.
 
Il 99% dei casi è legato all’infezione da parte del papillomavirus umano (HPV), un virus molto comune che si trasmette per via sessuale: nella maggior parte dei casi, però, le infezioni da HPV si risolvono spontaneamente, senza lasciare conseguenze: solo alcuni degli oltre 100 ceppi di HPV identificati sono associati allo sviluppo del tumore.
 
L’OMS, attraverso l’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha fissato gli obiettivi per tentare di eliminare entro il 2030 questa tipologia di cancro in tutti i paesi arrivando ad un tasso di incidenza inferiore a 4 casi per 100.000 donne. A questo scopo occorre innanzitutto proporre la vaccinazione anti-HPV, considerata un intervento di prevenzione primaria efficace nell’evitare l’infezione e di conseguenza lo sviluppo del tumore, al 90% delle ragazze entro i 15 anni di età. In Italia da dicembre 2007 la vaccinazione è raccomandata e offerta gratuitamente alle ragazze nel corso del dodicesimo anno di età (dal 2017 anche ai ragazzi).
 
Il secondo obiettivo è garantire che il 70% delle donne sia sottoposto a screening per la diagnosi precoce delle lesioni precancerose prima dei 35 anni di età (e successivamente prima dei 45 anni di età) con test al alta precisione come il Pap Test e l’ HPV test (un esame per la ricerca del DNA del papillomavirus).
 
Anche in questo caso in Italia è possibile partecipare gratuitamente a questi programmi di screening, si parla di prevenzione secondaria, offerti, seppur con modalità diverse a seconda della regione, alle donne tra i 25 e i 64 anni.
 
L’ultima raccomandazione è che il 90% delle donne con pre-cancro riceva un trattamento e il 90% delle donne con cancro invasivo riceva cure adeguate.
90-70-90: i numeri per cancellare il tumore. Obiettivo ultimo, quello di poter arrivare ad eliminare il cancro della cervice uterina nel mondo.
 
Nessuna donna dovrebbe morire per il tumore della cervice uterinaDisponiamo degli strumenti tecnici, medici e politici per eliminarlo”, scrivono gli esperti dell’OMS, ricordando che maggiormente colpite da questa malattia sono oggi soprattutto le donne che non hanno accesso ai servizi sanitari, specie nei Paesi a basso e medio reddito.
 
Un modello matematico illustra i benefici che si potrebbero ottenere se venisse raggiunto il traguardo “90-70-90” nei Paesi a basso e medio reddito: l’incidenza si ridurrebbe del 42 per cento entro il 2045 e del 97 per cento entro il 2120, e potrebbero essere evitati 300.000 decessi entro il 2030, oltre 14 milioni entro il 2070 e oltre 62 milioni entro il 2120.
 
 
Dott.ssa Claudia Ciceroni –  Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia 2001, specializzazione in Chirurgia Generale 2007, Dirigente Medico Dip. Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza fino al 2021, Medico di Assistenza Primaria, Medico Estetico.
 

Tunnel Carpale: Recupero Funzionalità

Tunnel Carpale: Recupero Funzionalità Copertina (556)
Alessandra Benassi

Insorge in età medio-avanzata (45/60 anni) e colpisce più donne che uomini (il rapporto è di 3 a 1) che svolgono professioni legate al costante utilizzo delle mani: la sindrome del Tunnel Carpale affligge il 5% della popolazione italiana causando dolore ma soprattutto una seria limitazione nell’utilizzo della mano. Solo il 20% di chi ne soffre però approda alla chirurgia, consigliata nelle fasi avanzate della patologia.
 
 
Le cause
Probabilmente congenito è il risultato di una combinazione di fattori che determinano un aumento della pressione sul nervo mediano e sui tendini del tunnel carpale. Esistono però anche specifici fattori scatenanti come traumi, ferite al polso che causano gonfiore (fratture o distorsioni), iperattività dell’ipofisi, ipotiroidismo, artrite reumatoide, ma anche problemi di natura meccanica al legamento del polso. Parallelamente ne determinano l’insorgenza lo stress lavorativo, l’uso massiccio e continuativo della mano e la ritenzione idrica durante la gravidanza o la menopausa. Anche lo sviluppo di una ciste o di un tumore all’interno del canale possono essere tra le ragioni che lo causano.
 
 
La sintomatologia
Le avvisaglie sono graduali ma facilmente identificabili: frequenti bruciori, dolori, formicolio o sensazione di intorpidimento associato a prurito al palmo della mano e alle dita (pollice, indice e medio) vittime anche di una sensazione di gonfiore, solo apparente. I sentori dell’insorgenza della patologia compaiono in una o entrambe le mani soprattutto durante la notte e, al risveglio, comportano la necessità di rilassare la mano o il polso. Il peggioramento della sintomatologia va di pari passo con la diminuzione della forza nell’esercitare la presa e nello stringere le mani a pugno con conseguente difficoltà ad afferrare piccoli oggetti o svolgere altre attività che implicano l’uso delle mani. Alcune persone riferiscono anche l’impossibilità di distinguere al tatto tra caldo e freddo. Ulteriori indizi sono inoltre il dolore sordo all’avambraccio e al braccio, l’alterazione del colore della pelle, più secca, lo specifico indebolimento dei muscoli che governano il movimento del pollice.
 
 
La diagnosi
Basilari sono l’iniziale esame obiettivo accurato (analisi del polso e della mano e parallela descrizione dei sintomi da parte del paziente) e la valutazione meticolosa della storia clinica e delle abitudini del paziente (lavoro e suoi hobby) alla ricerca delle circostanze che possono favorirne lo sviluppo. I medici possono poi avvalersi di test specifici nel tentativo di confermare l’esistenza della patologia come il “test di Tinel” e il “test di Phalen”.

Se si ritiene che ci siano gli estremi per ipotizzare la presenza di una problematica più pericolosa (esempio: diabete) il paziente viene sottoposto a ulteriori controlli come lo studio della conduzione nervosa per rilevare quanto veloce sia la trasmissione dei segnali nervosi, l’elettromiografia per misurare l’attività elettrica naturale dei muscoli, l’esame radiologico (da farsi solo in caso di sospetta frattura al polso o di un disturbo articolare degenerativo) e l’esame del sangue da eseguirsi per fugare il rischio dell’esistenza di una forma mai diagnosticata di diabete, ipotiroidismo, gotta o artrite reumatoide.
 
 
La Terapia
Insieme allo staff dell’ambulatorio di Fisioterapia Fisiologic Mira di Santa Maria delle Mole esaminiamo i percorsi terapeutici che è possibile intraprendere. Sulla base della gravità e della durata dei sintomi si procede con terapia:
  • conservativa (disturbi al nervo mediano moderati, sopportabili e presenti da pochi mesi)
  • chirurgica (sintomatologia intensa, condizionante la vita quotidiana e in atto da almeno 6 mesi)
Se la terapia conservativa, oltre a suggerire risposo e l’uso di ghiaccio, consiste nell’applicazione di un tutore per il polso, nella somministrazione di farmaci corticosteroidi (potenti antiinfiammatori) e nel ricorso a sedute di laserterapia e magnetoterapia per ridurre il dolore, come anche di infiltrazioni, ionoforesi e ultrasuoni, la chirurgica si basa invece su un’operazione ambulatoriale in anestesia locale con cui si interviene sul nervo mediano praticando un’incisione di diversi centimetri sul polso, in corrispondenza del tunnel carpale.
 
A seguire fondamentale è procedere a riabilitazione per recuperare la piena funzionalità del polso. Anche in questo caso il ricorso a cicli di laserterapia e magnetoterapia si conferma utile.
 
 
La Laser HILT Terapia
Grazie al suoi effetti analgesico, anti-infiammatorio e antiedemigeno permette di ridurre il dolore e recuperare la piena funzionalità di dita e polso quando la sindrome si manifesta. Parallelamente consente di migliorare la sensibilità ed incrementare la forza della mano rendendo più semplice tornare ad afferrare oggetti anche di dimensioni ridotte.
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Federica Bruni Agente Immobiliare da anni, dopo aver compiuto gli studi di Architettura e dopo aver lavorato presso un’azienda di famiglia che si occupava di edilizia, ha potuto sviluppare tecniche conoscitive in merito alla cantieristica.
Si abilita presso la CCIAA di Roma e fa esperienza nel campo immobiliare affiancando per un periodo il vicepresidente FIMAA (Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari) per poi intraprendere l’attività di Agente Immobiliare su Roma e Castelli Romani.
 
 
Associata FIMAA, alla quale e’ iscritta dal 2009, grazie ai numerosi convegni e ai continui programmi formativi organizzati dall'associazione cui ha partecipato, ha acquisito una notevole e specifica competenza in materia, assistendo la clientela nelle compravendite e locazioni; nella cantieristica; offrendo servizi di consulenza sia immobiliare che per ciò che riguarda i finanziamenti oltre alle problematiche urbanistiche che alle valutazioni degli immobili.
 
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