L'attuale amministrazione del Comune di Marino, ha presentato nei giorni scorsi in Sala Consiliare a Palazzo Colonna, e nel centro anziani di Santa Maria delle Mole, il nuovo PUGC, il Piano Urbanistico Generale Comunale.
Si tratta, secondo le nuove tendenze urbanistiche, di una forma moderna di Piano Regolatore. Anche se in questo messaggio riferiremo di quanto accade a Marino, è importante annotare le peculiarità di questo strumento, che ha le potenzialità, e la fattualità, di essere più dannoso dei "vecchi" o "superati" Piani Regolatori. Infatti, mentre questi quando vengono approvati sono immodificabili, a meno di fare delle specifiche "varianti", di difficile e riconoscibile genesi politica, il PUGC è concepito per suoi criteri dinamici interni, in modo tale da potere essere modificato in qualsiasi momento dalle autorità comunali, per cui possono stabilire che un'area verde o vincolata si può adibire ad essere edificata, può premiare costruttori o proprietari con indici maggiori di edificabilità secondo criteri arbitrari o opinabili, oppure può decidere di costruire scuole o parcheggi in aree agricole o vincolate. E questo, occorre ribadirlo, in qualsiasi momento e con criteri arbitrari. Ai cittadini rimarrebbe solo la possibilità di fare costosi e complessi ricorsi alle Autorità superiori, o votare (spesso dopo anni) formazioni politiche di opinione diversa, che poi comunque con lo strumento a disposizione potranno sempre fare e disfare sempre arbitrariamente. Vatti a fidare.
Incaricato del PUGC è l'architetto romano Francesco Nigro, esterno all'Amministrazione, coadiuvato dal dirigente all'Urbanistica Arch. Michele Gentilini. Questi, incaricato dalla precedente amministrazione, è col tempo divenuto un convinto assertore di questo PUGC dell'Amministrazione attuale, e in generale della necessità di procedere a nuovi insediamenti, cioè a costruire.
Il Dott. Nigro ha volutamente fatto una presentazione durata oltre un'ora, illustrando (o sciorinando) con la sua preparazione, la legittimità legale del Piano. Ha cercato di presentare il Piano nei suoi aspetti presumibilmente vantaggiosi per la popolazione, e specialmente nella seconda presentazione, dopo essere stato contrastato da noi e anche da altre associazioni nella prima presentazione, ha posto in secondo ordine, o ha velatamente celato "i nuovi insediamenti" (le nuove costruzioni), presentandole come "trasferimenti" da altre aree, e quindi come vantaggi per queste ultime.
Sostengono gli architetti, o per meglio dire i politici dell'Amministrazione attuale che sono i veri ideatori che hanno commissionato il Piano, che si costruirebbe con criteri di "perequazione", per cui per "equità" verrà data la possibilità di costruire in aree agricole pregiate o anche soggette a vincoli, e quale migliore criterio, a detta loro, che quello di procedere su base "compensativa", per cui i proprietari cedendo una parte del terreno al Comune, per costruire scuole o edifici di utilità pubblica, verrebbe data la possibilità di costruire. E tanto più grandi sono i terreni, e tanto più saranno premiati con un indice maggiore di metratura edilizia autorizzata.
Pressati specialmente dalla Sezione di Marino di Italia Nostra gli autori del PUGC, e il Sindaco, hanno dovuto ammettere che il Piano alla fine e' volto a un aumento delle costruzioni (del "cemento") per circa 211.000 metri quadrati, equivalenti a circa 600.000 metri cubi, per l'insediamento di circa 6500 nuovi residenti.
Occorre notare che i proprietari di questi terreni, e i costruttori, sono in genere benestanti, e hanno acquistato questi terreni con molti vincoli, in tempi recenti, sperando, prevedendo o contando su queste misure. Sia gli architetti pianificatori che i proprietari e costruttori dichiarano di non conoscersi tra di loro, e i proprietari dichiarano di non conoscere il piano e i suoi dettagli, ma evidentemente i ricchi proprietari e i costruttori devono avere una sfera di cristallo che li ha porta a comprare terreni solo agricoli o vincolati, e poi trasformati dal PUGC in terreni edificabili, di assai maggiore valore commerciale. Sarà un caso, ma il piano privilegia sempre loro.
Per gli stessi motivi, la grande maggioranza degli abitanti di Marino non ne trarrà alcun beneficio, e anzi, dovrà dividere le poche risorse del territorio e i servizi sociali e medici, con un numero maggiore di cittadini (da 46.000 a 53,500 residenti) con un incremento del 14% della popolazione. I ricchi proprietari e costruttori invece, oltre ad avere più proprietà di loro, vivono o si sono trasferiti nelle parti più alte dei territori comunali, con più verde, quindi in una situazione elitaria.
Italia Nostra Marino afferma con forza che il piano e' totalmente inadatto a un territorio che da millenni rappresenta un "unicum", una meraviglia della natura, per cui è stata la culla della civiltà latina e della storia di Roma antica e delle ere successive, come tutte le importanti presenze archeologiche e storiche dimostrano. Il territorio inoltre costituisce un ecosistema estremamente fragile, da preservare, sia per la salvaguardia delle acque del Lago Albano (serbatoio dell'antica caldera del vulcano, e le cui acque hanno un ricambio di limitate quantità, e che verranno captate ancora di più), sia per la sua bellezza paesaggistica e archeologica, che è la ricchezza di Marino e degli altri territori dei Colli Albani dai tempi antichi, che occorre preservare in tutti i modi, in modo da consegnarli alle generazioni future.
Infine, tra i criteri vantati di questo PUGC è che ogni nuova costruzione prevede due posti auto, con cui l'Amministrazione ritiene di dare un contributo alla soluzione dell'annoso problema del parcheggio a Marino. È anche previsto l'allestimento di aree di parcheggio. Magro risultato invero, e che non tiene conto che i 6500 nuovi residenti porteranno con sé migliaia di auto, con aumento del problema sia dei parcheggi, sia della congestione del traffico.
I problemi riguardano sia Marino "Centro", sia i restanti insediamenti urbani, variamente definiti ("Territori e centri a valle", "Pianura di Marino", "Frazioni" anche se oggi sono più grandi e popolose di "Marino Centro", "Boville", "Nuova Marino" etc.). C’è da rilevare tuttavia che l'economia di Marino "Centro" è in forte declino, per cui i suoi abitanti la stanno lasciando per trasferirsi altrove, nei restanti territori o in altri Comuni. Mentre nei centri a valle l'economia regge. Al solito, saranno soprattutto questi territori quelli interessati dai nuovi insediamenti, dalle costruzioni, e quindi dal depauperamento dei terreni agricoli e vincolati per la presenza di importantissime presenze storiche-archeologiche.
Italia Nostra Marino in conclusione ritiene che vada migliorata la condizione di TUTTI i cittadini, dell'ambiente, del patrimonio agricolo - paesistico-archeologico, non il contrario!
Il Piano verrà ufficialmente presentato e votato dal Consiglio Comunale il 30 luglio (è scontata la sua approvazione dalla maggioranza). Tuttavia, riteniamo che tutti i cittadini di Marino debbano essere informati e resi consapevoli il più possibile.
Dott. Mauro Abate