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Bruni Immobiliare

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Terreni edificabili
Notaio in sede Consulente finanziario
 
 
 
Bruni Immobiliare
Federica Bruni Agente Immobiliare da anni, dopo aver compiuto gli studi di Architettura e dopo aver lavorato presso un’azienda di famiglia che si occupava di edilizia, ha potuto sviluppare tecniche conoscitive in merito alla cantieristica.
Si abilita presso la CCIAA di Roma e fa esperienza nel campo immobiliare affiancando per un periodo il vicepresidente FIMAA (Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari) per poi intraprendere l’attività di Agente Immobiliare su Roma e Castelli Romani.
 
 
Associata FIMAA, alla quale e’ iscritta dal 2009, grazie ai numerosi convegni e ai continui programmi formativi organizzati dall'associazione cui ha partecipato, ha acquisito una notevole e specifica competenza in materia, assistendo la clientela nelle compravendite e locazioni; nella cantieristica; offrendo servizi di consulenza sia immobiliare che per ciò che riguarda i finanziamenti oltre alle problematiche urbanistiche che alle valutazioni degli immobili.
 
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Bruni Immobiliare
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Una poesia per tutte le donne

Una poesia per tutte le donne Copertina (199)
Eleonora Persichetti

 
 
In questo mese viene celebrata la vostra festa, il riconoscimento di un universo misterioso ed insondabile chiamato “Donna”, erroneamente ricordata una sola volta l’anno. Partecipare consapevolmente a questa ricorrenza, per noi maschietti, non è cosa facile. Forse perché la parte femminile, nascosta nell’intimo di ogni uomo, meriterebbe un’attenzione che l’ego animale è portato a negare. Il pensiero, che dedico, vuole essere un omaggio, seppure inadeguato, a ciò che la donna dovrebbe rappresentare, ed essere, per ogni maschio, evoluto, uomo.
 
 
 
8 Marzo
 
Tu, Donna, doni bellezza, gioia, piacere e vita. Un uomo, senza una Donna, è un sole senza cielo, una luce senza alba, un’aquila senza ali.
Un uomo, senza l’amore di una Donna, del profumo e del sapore delle sue labbra, è un cielo senza stelle, uno scoglio senza mare, una tomba senza nome.
Donami il tuo sorriso, Donna, le tue labbra, il tuo amore ed io potrò chiamarmi Uomo.
 
 
 
Carlo Pistoia

Bonus gas previsto dal Decreto Aiuti bis, anche per gli utenti con oltre 75 anni di etā

Bonus gas previsto dal Decreto Aiuti bis, anche per gli utenti con oltre 75 anni di etā Copertina    (allegati) (315)
Domenico Brancato

 
L’articolo 2 del Decreto legge n. 115 del 9 agosto 2022 introduce una specifica agevolazione per il gas, che prevede l’applicazione di prezzi ridotti secondo quanto stabilito dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente –ARERA- (Autorità Amministrativa indipendente che svolge attività di regolazione e controllo nei settori dell’energia elettrica, idrici, del gas naturale, dei servizi e del tele calore. Al fine di garantire la promozione della concorrenza e dell’efficienza dei servizi di pubblica utilità), per la categoria di clienti vulnerabili che dispongono dei requisiti di seguito indicati:
  1. condizioni economiche svantaggiate che consentono di accedere al Bonus sociale (Comprendono i nuclei familiari con: indicatore ISEE non superiore a 9.530 euro; almeno 4 figli a carico e ISEE non superiore a 20.000 euro; e i titolari di assegno di inclusione o pensione di cittadinanza);
  2. portatori di disabilità previste dall’articolo 3 della Legge 104/92;
  3. ubicazione di utenze nelle isole minori non interconnesse;
  4. ubicazione di utenze in strutture abitative di emergenza, a seguiti di eventi calamitosi;
  5. età superiore ad anni 75.
Anche a quest’ultimi, infatti, come gli altri clienti vulnerabili, a partire dal 1° gennaio 2023, gli è stato riconosciuto il diritto all’applicazione del prezzo del gas calmierato. Cioè riferito al costo effettivo di approvvigionamento nel mercato all’ingrosso, ai costi efficienti del servizio di commercializzazione e alle condizioni contrattuali e di qualità del servizio, così come definiti dalla citata autorità ARERA.
 
Per accedere al bonus, gli utenti di cui ai punti:
  • 1, non occorre che lo richiedano, ma sarà sufficiente la Dichiarazione Sostitutiva Unica –DSU- per richiedere l’ISEE. Dopo di che l’INPS invierà in automatico i dati direttamente al Sistema Informativo Integrato –SII-, per l’accredito direttamente in bolletta;
  • 2, devono compilare l’apposito modulo (vedi allegato) messo a disposizione dal CAF o dal Comune di residenza, al quale, dopo la compilazione di tutti i campi obbligatori, va restituita per l’avviamento della pratica. Modulo che affinché si abbia i necessari dati per la completa e corretta compilazione occorre predisporre i seguenti documenti:
    • bolletta recenti del gas per rilevare il codice PDR;
    • documento di identità in corso di validità;
    • codice Fiscale (Tessera Sanitaria);
    • attestato dell’ASL di riferimento che certifichi la disabilità;
  • 5, devono chiedere al fornitore l’aggiornamento del contratto con le agevolazioni previste dall’ARERA in ottemperanza a quanto previsto dal Decreto Aiuti bis (Legge 21 settembre 2022, n. 142) per gli utenti vulnerabili.
 
Il cliente in regime di tutela gas che non è stato identificato come vulnerabile, compilando l’apposito Modulo, può richiedere al proprio fornitore di essere servito nel servizio di tutela della vulnerabilità. Così, il cliente vulnerabile che si trova già nel mercato libero può richiedere al proprio fornitore di fruire delle condizioni del servizio di tutela della vulnerabilità definite dall’ARERA V.

Canone Rai 2024: quanto, come e quando pagarlo e requisiti per l’esenzione

Canone Rai 2024: quanto, come e quando pagarlo e requisiti per l’esenzione Copertina (434)
Domenico Brancato

 
L’Agenzia delle Entrate comunica che, secondo l’articolo 1, comma 19 della legge 30 dicembre 2023, n.213, l’importo del Canone di abbonamento alla televisione per uso privato, per il corrente anno, è stato ridotto a 70 (anziché 90) euro l’anno. Ed inoltre, con la risoluzione n. 1/E del 05/01/2024, esplicita gli importi e le modalità di pagamento, relativi alle varie casistiche che possono presentarsi dopo le modifiche introdotte dalla legge di Bilancio, come di seguito indicato:
  • non cambia nulla, per coloro che hanno il canone RAI addebitato direttamente nella bolletta della luce e per i pensionati che hanno deciso di farsi trattenere il canone dall’assegno previdenziale. In quanto l’importo di euro 5,90 mensile sarà addebitato, da gennaio a ottobre, nella fattura energetica a cura del fornitore e dall’IMPS o dall’Ente incaricato alla corresponsione dell’Assegno. Stessa modalità vale per i residenti in immobili in affitto, titolari di contratto per fornitura elettrica, che utilizzano un apparecchio televisivo, anche se, come per gli affitti ammobiliati, appartenente al proprietario dell’appartamento;
  • tramite il modello F24, con codice tributo 7VRI, nel caso nessun componente del nucleo famigliare, tenuto al versamento del canone, sia titolare di contratto elettrico di tipo domestico residenziale. Pagamento da effettuarsi: entro il 31 gennaio (annuale); il 30 aprile e il 31 luglio (semestrale); e il 30 aprile, 31 luglio e 31 ottobre (trimestrale), rispettivamente per un importo di euro 70 - 35,73 e 18,62;
  • ancora con modello F24 da utilizzare per il pagamento all’Agenzia delle Entrate, da coloro che fruiscono della fornitura elettrica proveniente da reti non interconnesse con quella di trasmissione nazionale (comprese nell’elenco allegato al decreto del 13 maggio 2016, n.94). Oppure dall’inquilino che, disponendo di un apparecchio televisivo, non abbia effettuato la voltura dell’utenza elettrica;
  • mediante bonifico, in euro, in favore del bilancio dello Stato utilizzando, per il rinnovo dell’Abbonamento e per i nuovi Abbonamenti, le seguenti coordinate: Codice IBAN IT95O076010100000000003103 – Codice BIC BPPIITRRXXX e IT16Z07601010000000000 – Codice BIC BPPIITRRXXX, ed inserendo, in entrambi i casi, il Codice fiscale del contribuente, il Codice Tributo (TVRI in caso di rinnovo e TVNA per nuovo abbonamento); e l’anno di riferimento. Nel caso di cittadini non residenti in Italia, detentori di un apparecchio televisivo in abitazione a loro disposizione in Italia, e non titolari di un conto aperto presso Poste Italiane, o presso una filiale di una banca con sede in Italia;
Dall’ esenzione del pagamento del canone, invece, possono beneficiare, previa presentazione all’Agenzia delle Entrate (Collegandosi al sito e seguendo le indicazioni, tramite CAF in forma telematica, o con raccomandata senza busta al Sat – c.p. 22 Torino ) della sottoscrizione di Dichiarazione Sostitutiva e la copia di un documento di riconoscimento in corso di validità, i cittadini che dispongono di uno dei seguenti requisiti:
  1. detenzione di un’utenza elettrica ma nessun televisore o computer (PC) in casa;
  2. far parte di una famiglia che già paga il canone in un’altra abitazione, come: gli studenti fuori sede e i lavoratori che risiedono in altra città rispetto alla propria residenza anagrafica o che possiedono una seconda casa. Poiché pagano già il canone relativo all’abitazione principale;
  3. aver compiuto 75 anni, con reddito proprio e del coniuge entro gli 8.000 euro e senza conviventi con reddito;
  4. essere diplomatici e militari stranieri;
  5. essere militari o personale civile della NATO;
  6. essere funzionari o impiegati di Consolati e Organizzazioni internazionali.
Mentre per disdire il pagamento del canone, occorre presentare, seguendo le modalità d’inoltro di cui sopra, la Dichiarazione Sostitutiva per non detenzione dell’apparecchio televisivo.
Tenendo presente che il canone va pagato anche se si utilizza il televisore solo per guardare una serie Netflix (servizio che offre una varietà di serie TV, film, documentari, ecc. su una vasta gamma di dispositivi), contenuti su piattaforme (vedi You Tube) collegate all’apparecchio, o ricevere programmi in streaming. In quanto trattasi di un’imposta sul possesso del televisore e non sulla visione o meno dei programmi.
 
In considerazione poi della disputa sulla legittimità del canone e sulla qualità del servizio fornito dalla RAI, si ritiene non incoerente con l’argomento in esame, far seguire, a titolo di confronto con l’opinione dei lettori, alcune personali constatazioni, riflessioni e ipotesi migliorative in proposito.
 
Come è noto, con il pagamento del canone tramite il bollettino della luce elettrica è diminuita l’evasione e aumentato il gettito, anche se gli incassi aggiuntivi (per un totale di 110 milioni di euro) non sono stati utilizzati dalla RAI, ma assegnati su un fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione (televisioni e radio locali e redazioni di periodici e giornali (vedi: Dolomiten, Famiglia Cristiana, Avvenire, Manifesto, Secolo d’Italia, Italia Oggi, Libero e il Foglio).
 
La RAI però, in compenso, oltre al canone fruisce, come le emittenti Mediaset esenti da canone, di cospicui introiti derivanti dalla pubblicità.
 
Pubblicità che secondo il Testo Unico per la Radiotelevisione può raggiungere il 12%, più il 2% di possibile sforamento, della programmazione oraria per la concessionaria pubblica.
 
Per cui, tenendo conto che: - il costo di uno spot di 15 e 30 secondi replicato per 2 settimane si aggira su 100 e 250 mila euro; - il tempo occupato dalla pubblicità risulta essere del 5, 8 e 10%, rispettivamente, per Rai Tre, Rai Due e Rai Uno; - uno spazio pubblicitario di 30 secondi, secondo Fanpage.it ( Giornale online indipendente, sociale e partecipativo), trasmesso nel corso delle trasmissioni: “Ballando con le stelle”; prima o dopo ”Tg 1” delle 20; “Porta a Porta” (su RAI 1); in prima serata e “Domenica Sportiva (su Rai 2); e in “Che tempo che Fa” e “Ballaro’ (su Rai 3), ad uno sponsor costa rispettivamente: 92, 62-83, 15; 43- 55 e 30; e 62-72 mila euro; - e che la riduzione del canone Rai comporterà una perdita di 440 milioni di euro, dei quali lo Stato ne compenserà 420 con fondi aggiuntivi pagati con le tasse dei contribuenti. Ne consegue, che riducendosi la perdita reale a soli 20 mila euro, ampiamente ricuperabile dalla tipologia dei descritti consistenti proventi, si può facilmente dedurre che la decurtazione del canone non costituisce un insanabile sottrazione.
 
Pubblicità che, per contro, unitamente ai ripetitivi spazi occupati dalla comunicazione persuasiva (propaganda) e agli annunci frequentemente trasmessi molto in anticipo, rispetto l’avvio dei nuovi programmi (vedi Festival di Sanremo, Ballando con le Stelle, L’Anno che verrà, ecc.), contribuisce a produrre l’esasperante frammentazione del contenuto di ogni tipologia di trasmissione.
 
Il che, nei lettori contemporanei del famoso programma ventennale ( dal 3 febbraio 1957 al 1 gennaio del 1977) di pubblicità “Carosello”, susciterà non poca nostalgia.
 
Poiché, visto che negli anni ’50 vigeva una quanto mai opportuna legge che impediva alla RAI di inserire degli sponsor o di pubblicizzare dei prodotti nel corso dei programmi, i dirigenti dell’Azienda dell’epoca, aggiravano l’ostacolo stabilendo che le pubblicità potevano andare in onda solo una volta al giorno, dalle ore 20.50 alle 21.00, con 4 e successivamente 6 spot trasmessi consecutivamente, sotto forma di spettacolo televisivo filmato o animato, della durata totale di 1 minuto e 45 secondi. Dei quali solo gli ultimi 30 secondi potevano essere dedicati alla citazione del prodotto e dello sponsor di turno.
 
Soluzione che veniva accolta con entusiasmo da parecchie Aziende italiane che provvedevano a commissionare altrettanti spot (breve programma pubblicitario) che, in breve, grazie alla partecipazione dei nomi più in voga della cultura e dello spettacolo, divennero vere e proprie piccole opere d’arte. Le quali, ogni sera, milioni di famiglie, per godersele, si riunivano davanti al televisore. Tant’è che molti protagonisti pupazzi e cartoni animati (come: Jo Condor, il pennuto di casa Ferrero); Calimero il pulcino nero ,testimonial del detersivo Ava); Carmencita e Caballero , per la Lavazza); e Topo Gigio, per i pavesini), sono passati alla storia.
 
Ovviamente, oggi un contenitore di 10 minuti giornaliero sarebbe insufficiente per comprendere l’attuale smodato affollamento di pubblicità.
 
Condizione che, nonostante le innegabili difficoltà, volendo, non dovrebbe impedire, magari ripartendo maggiore spazi nei palinsesti delle varie Reti, la possibilità, di escogitare, come allora, una metodologia di trasmissione della pubblicità in maniera autonoma, distintiva e, soprattutto, più confacente alle preferenze ed esigenze degli “indispensabili” utenti/telespettatori.
 
Impostazione che, oltre ad evitare di sminuire l’apprezzamento dei programmi, consentirebbe: - di depurarli dalle perentorie deleterie interruzioni che, suscitando un’ovvia insofferenza, inducono spesso i telespettatore ad abbandonare la visione; - di fornire all’utenza precise indicazioni su dove e quando seguire le offerte del genere di prodotti e servizi di loro interesse; - e di assicurare ai produttori e agli sponsor una più agevole ed elevata possibilità di riscontro delle loro proposte commerciali.
 

A tu per tu con Paolo Di Paolo

A tu per tu con Paolo Di Paolo Copertina    (audio/video) (376)
Eleonora Persichetti

Sabato 4 novembre alle ore 15, Paolo Di Paolo, ha incontrato lettrici, lettori, fan, presso la Libreria Risvolti, quartiere Tuscolano, a Roma. Ha parlato, ma senza una presentazione tradizionale, del suo ultimo libro: “Romanzo senza umani” (Feltrinelli).
 
“È stata una delle esperienze più intense degli ultimi anni. Quattro ore sul divano arancione della magnifica Libreria Risvolti di Roma a dialogare, ascoltare, salutare lettori e lettrici. “Lo scrittore è presente” ha funzionato: qualcuno è arrivato da Bologna, qualcuno da Cosenza, qualcuno da Salerno. Diversi volti amici, molti sconosciuti. C’è chi aveva da consegnarmi una lettera: non per me ma per il protagonista di “Romanzo senza umani”, chi ha portato dolci, chi libri o manoscritti, e regali inattesi (un volumetto raro con una intervista a Peter Handke!). Chi aveva domande e chi anche qualche obiezione. A un certo punto si è affacciato un gruppo di bambini con in mano il mio “Papà Gugol”…
Nessuno schema, una sorta di jam session che è stata il contrario di una presentazione tradizionale. Quello che volevo.
Un bellissimo calore, una grande libertà, distanze abbattute - anche nell’allegria, nell’intemperanza, nella possibilità di dire: “questo libro mi ha convinto qui e non qui”, “ho preferito il precedente”, “cosa voleva dire in questo passaggio?”, oppure: “io non la conosco, non l’ho mai letta, mi racconti qualcosa”, “posso sfogliare i suoi quaderni?”. Erano lì per quello. Insieme a fotografie, cimeli, oggetti e volumi che hanno affollato il cantiere del romanzo.
C’è un modo per non stare sempre nella ripetizione, per sorprendersi e inventare insieme qualcosa. È stata una serata memorabile fra gente che nella propria vita fa spazio ai libri”. Queste le sue parole per descrivere il pomeriggio di sabato scorso.
 
Anche noi eravamo lì e pubblichiamo un breve video con le domande che gli abbiamo posto e con le sue risposte.
 
 
 

Al via bando per direttori Parchi e Aree Protette del Lazio: Righini, "Volano per turismo"

Al via bando per direttori Parchi e Aree Protette del Lazio: Righini, "Volano per turismo" Copertina (337)
Eleonora Persichetti

 
Nel Lazio al via bando per i nuovi direttori dei Parchi e delle aree naturali protette. "E' un bando a cui teniamo molto per avere la piú ampia rosa dei nomi a cui attingere per il ruolo di direttore di parco, che è straordinariamente fondamentale. Quindi, vorremmo professionalitá all'altezza di questo ruolo impegnativo, soprattutto per le prospettive di investimento sui parchi alla luce della volontá di imprimere una svolta: in termini di volano turistico, di promozione del territorio e di valorizzazione della filiera agroalimentare". Lo ha dichiarato l'assessore al Bilancio e all'Agricoltura, Giancarlo Righini, presentando il nuovo bando a margine della seduta del Consiglio regionale, insieme al responsabile della direzione regionale ambiente Vito Consoli.
 
Il direttore dovrá avere competenze in materia ambientale e urbanistica, "perchè molti dei parchi insistono in aree antropizzate, però anche l'aspetto legato alla capacitá di sostenere la filiera turistica e agroalimentare è altrettanto importante - ha sottolineato Righini. Il bando è stato pubblicato martedì 18 luglio e scadrá il 3 agosto. L'elenco dei direttori dei parchi va integrato ogni due anni. Attualmente c'è solo un direttore che va nominato, perchè il precedente è andato in pensione, quella della riserva naturale Monte Navegna e Monte Cervia.

Primavera: Pro e Contro nell'orto, giardino e frutteto

Primavera: Pro e Contro nell'orto, giardino e frutteto Copertina (598)
Domenico Brancato

 
L’arrivo della Primavera sulle piante si manifesta con il rigoglioso sviluppo di nuovi germogli e variopinte fioriture che, specie in condizione di clima caldo-umido attraggono la presenza di numerosi parassiti, ed in particolare di copiose colonie di Afidi (pidocchi delle piante).
 
Piccoli insetti (vedi foto), sia atteri (privi di ali) che provvisti di ali, che non superano i 4 mm di lunghezza, appartenenti alla famiglia delle Aphididae e all’Ordine degli Emitteri (Rincoti), con apparato boccale adatto per pungere e succhiare, che si riproducono ben 3 volte l’anno.
 
Due delle quali generate da femmine non fecondate (partenogenesi), che originano solo esemplari femminili, mentre la terza riproduzione (prima dell’Inverno) è sessuata e da vita ad una generazione di maschi, necessaria per svernare allo stato di uovo.
 
In genere attaccano foglie e getti teneri delle essenze orticole, floricole e frutticole, e poiché si nutrono della loro linfa ne limitano la crescita e conseguentemente la capacità produttiva e la qualità della produzione, rendendola inadatta alla vendita e al consumo.
 
Sono di vari colori, riscontrabili su specie diverse, ed in particolare: - neri sui Ciliegi e Legumi (maggiormente Fave); - bianchi sui Pomodori; - verdi su Rose, Susino, Melo e altri fruttiferi (specie, sulla pagina inferiore delle foglie); - e rossastro sulla parte inferire dei rami del Pesco e, a volte, ancora sulla parte apicale dei germogli, sui gambi e boccioli delle Rose.
 
Il danno più comune che producono questi parassiti è dovuto alla produzione di melata (escremento di sostanza zuccherina residuo della digestione della linfa) che è un nutrimento prelibato per le formiche ed un ideale substrato per lo sviluppo di numerosi funghi saprofiti (che vivono a spese di materia organica morta o in via di decomposizione), fra i quali la cosiddetta fumaggine.
 
Formata da una ragnatela di ife (filamenti che formano il micelio del fungo) di colore nerastro, che ricoprendo le foglie, riduce l’essenziale attività fotosintetica (Fotosintesi clorofilliana) della pianta, causandone il deperimento.
 
Le Formiche, quindi formano una vera e propria simbiosi mutualistica (convivenza tra organismi -simbionti- di specie diversa, per trarre reciproco vantaggio) con gli Afidi o Gorgoglioni che trattano con una cura meticolosa, visto che per loro svolgono la funzione di “vacche”.
 
Funzione così definita, per il fatto che le femmine dei Gorgoglioni hanno sulla parte inferiore dell’addome due protuberanze tubolari dalle quali, sotto l’azione stimolatrice (mungitura) delle antenne delle formiche, emettono la melata della quale quest’ultime sono ghiottissime.
 
Ed è proprio in virtù della preziosità del simbionte che le Formiche, all’arrivo dell’Inverno, trasportano sia gli afidi che le loro uova nei formicai dove riservano cure al pari delle loro uova. Cure che successivamente dedicano anche all’allevamento dei neonati Gorgoglioni.
 
A tal fine i cunicoli terminano con delle strettoie attraverso le quali passano agevolmente le formiche, ma non gli afidi, che rimangono così prigionieri, per evitarne la dispersione fino all’arrivo della Primavera. Quando, in piccoli gruppi, comprendenti i nati durante l’inverno, vengono nuovamente trasferiti, attraverso gallerie di collegamento, sulle piante.
Qualora poi la colonia venisse annientata (vedi a causa di trattamenti antiparassitari), le Formiche provvedono prontamente a ripristinarne la presenza (tant’è che una volta cessato l’effetto dell’antiparassitario riappare sistematicamente l’infestazione) e, con della terra ridotta in poltiglia, a costruire dei piccoli nidi, simili a quelli delle Rondini, per proteggere i Gorgoglioni da “mungere”.
 
Altro non trascurabile danno imputabile agli Afidi è dovuto alla loro funzione di vettori dei virus mediante la suzione della linfa .
 
Ciò è conseguenza dell’alterazione che la presenza del virus induce sui meccanismi biochimici della pianta, che reagendo produce sostanze talmente sgradevoli al parassita da indurlo a spostarsi su altri soggetti sani, trasmettendo l’infezione.
 
La dannosità della quale può variare dalla produzione di semplici screziature e mosaicature (picchiettature), all’alterazione dell’equilibrio ormonale della pianta, che ne ostacola la crescita e la funzione produttiva.
 
Come precisato il clima più favorevole allo sviluppo degli Afidi è quello tipicamente primaverile, che spesso si estende anche in periodi autunnali; mentre nelle piante da interno le condizioni climatiche sono tali da consentirne la permanenza durante l’intero anno.
 
E considerato che gli Afidi, come in precedenza precisato, sono molto prolifici e si sviluppano in brevissimo tempo, occorre, per un buon controllo, avviare la lotta non appena si notano i primi esemplari.
 
Anche perché non si può fidare granché sull’ausilio degli specifici insetti predatori: Coccinelle e Sirfidi (Ditteri dalla conformazione di esili mosche), visto che le Formiche, nel svolgere il loro ruolo di protettori, riescono in parte ad allontanare.
 
Lotta, ovviamente da praticare con interventi di tipo ecologico, la cui finalità è quella di mirare alla prevenzione ed al controllo, più che all’eliminazione istantanea dei parassiti, come avviene con l’uso degli inquinanti e pericolosi prodotti chimici.
 
Possibilmente optando per soluzioni fai da te, a base di ingredienti naturali (la cui azione si basa prevalentemente sull’effetto repellente o di determinazione di condizioni di asfissia), che normalmente vengono utilizzati in ambito domestico, come gli ingredienti dei preparati di seguito indicati:
  • 1 cucchiaino di sapone liquido per piatti (tipo Svelto) e 1 litro d’acqua. Mescolare bene ed irrorare nelle ore meno calde della giornata, su piante ornamentali, da orto e da frutto, per impedire l’insediamento o annientare il parassita presente sulla vegetazione;
  • 1 cucchiaio di detersivo liquido per piatti, 1 cucchiaio di olio vegetale e 1 tazza d’acqua (ca.1/4 di litro). Miscelare e spruzzare ogni 3 giorni, specie sulla pagina inferiore delle foglie, fino a gocciolamento;
  • 10-20 g di sapone di Marsiglia e 1 litro d’acqua poco calcarea. Sciogliere il sapone ben sminuzzato in acqua tiepida, far raffreddare la miscela e irrorare le superfici infestate, possibilmente la mattina presto. La miscela risulta efficace anche per combattere le Cocciniglie ed altri parassiti, sui quali produce l’ostruzione degli organi respiratori;
  • 1 litro di acqua molto calda, 2 cucchiaini di sapone di Marsiglia e 50 ml di aceto. Mescolare accuratamente e far raffreddare la soluzione, prima di spruzzarla abbondantemente, muniti di guanti per evitare effetti irritanti sulla pelle, una volta alla settimana, solamente sulla parte della pianta attaccata dagli insetti,
  • 5 spicchi d’aglio pelati e puliti e 1,5 litri d’acqua. Frullare finemente l’aglio, mescolarlo con l’acqua e lasciarlo a macerare per un giorno, poi filtrare l’insieme con un colino a maglie molto fitte, prima di irrorarlo sulle foglie e sulla base della pianta. Il prodotto si conserva per lungo tempo e va applicato ad intervalli di ca. 10 giorni, per assicurare la continuità dell’efficacia dell’azione repellente nei confronti di Afidi ed altri parassiti;
  • 15 g di sapone di Marsiglia e 1 litro di acqua. Ridurre in scaglie sottilissime (magari grattugiandolo) il sapone, versarlo in una pentola, aggiungere l’acqua e mescolare l’insieme, poi porre la pentola sul fuoco a fiamma bassa e proseguire il rimescolamento fino ad ottenere un composto omogeneo. Quindi spegnere il fuoco e lasciare raffreddare la soluzione, prima di nebulizzarla la mattina presto e comunque non durante le ore più calde della giornata, sulle superfici di foglie, steli e fiori infestati, tenendo il nebulizzatore alla distanza di ca. 15 centimetri. La soluzione residua si può conservare per un prossimo trattamento, in un recipiente chiuso da porre in luogo fresco;
  • 5 g di spicchi d’Aglio schiacciati, 1-2 peperoncini piccanti, 20 g di scaglie sottili (ottenibili con l’utilizzazione del pelapatate o grattugia) di sapone di Marsiglia puro da bucato o da erboristeria e 1 litro d’acqua. Far cuocere per 15-20 minuti l’Aglio e il o i Peperoncini, sciogliere il sapone nel decotto ancora caldo e attendere che si raffreddi, prima di immetterlo in un vaporizzatore per la distribuzione sulle superfici parassitate, senza trascurare la pagina inferiore delle foglie;
  • 5-6 spicchi d’aglio pelati, ½ litro d’acqua, ½ litro di alcol isopropiligo a 70 – 90 ° (acquistabile presso negozi specializzati in fai da te o ferramenta) o alcol etilico bianco e alcune gocce di sapone liquido ecologico per piatti. Mettere l’aglio a macerare con l’alcol e rimescolare di tanto in tanto per una intera giornata. Trascorso tale tempo togliere l’aglio ed aggiungere il sapone e l’acqua. Dopo di che, mescolare accuratamente il tutto e trasferirlo in uno spruzzatore, possibilmente dotato di erogatore spray. Quindi irrorare la soluzione direttamente su foglie, fiori e frutti una volta a settimana per ca. un mese. Al fine di prevenire, attacchi di parassiti, quali: Afidi, Cocciniglia, Lumache e Limacce, bruchi , Cimici verdi ed altri insetti fitofagi (che si nutrono di vegetali), oltre ad affezioni fungine;
  • 1 litro di acqua, 20 g di sapone molle con Sali di potassio (AMBRA), o di scaglie di sapone di Marsiglia, e 2,5 g di olio di Neem (reperibili presso negozi di prodotti per l’agricoltura). In mancanza dell’olio di Neem adoperare, nel caso di forti infestazioni, 25 g di sapone, invece di 20 g. Mescolare ed applicare nelle ore meno calde;
  • 1 litro di acqua, 10 o 5 g di sapone di Marsiglia e 5 o 2,5 g di olio di Neem. Oppure soltanto 12 o 7 g di sapone. Miscelare con cura ed irrorare ogni 7 – 10 giorni, la concentrazione più alta o più bassa, a seconda se trattasi di modeste o più consistenti infestazioni. Questo preparato non è miscibile con prodotti a base di rame, è efficace anche per combattere la Mosca bianca, Acari e il Ragnetto rosso; ma non è adatto per trattare piante di Cetriolo, Azalee e Gardenia;
  • 1 cucchiaino di Bicarbonato di sodio (5 g), 3 cucchiai di Olio di oliva (ca. 70 ml, pari a ca.65 g) e 1/4 di litro di acqua. Mescolare adeguatamente i componenti, travasarli in uno spruzzatore ed applicarli sulle superfici infestate;
  • 2 cucchiai di Bicarbonato di sodio ca. (da 5 a 15 g) e 1 litro d’acqua povera di calcio. Mescolare fino a completo scioglimento, quindi versare la soluzione in un nebulizzatore e spruzzare delicatamente, per combattere gli Afidi specie sulle piante di Rosa. Ripetere il trattamento ogni 2 – 3 giorni, fino ad ottenere un esito esauriente;
  • 4 cucchiai di Bicarbonato di sodio, 60 ml (pari a 55 g) di olio di oliva e 1 litro d’acqua. Miscelare fino ad ottenere un’uniforme emulsione, quindi travasarla in uno spruzzino e nebulizzarla, la mattina presto o la sera al tramonto, sulle piante infestate, evitando di indirizzare il getto su frutti o fiori. Ripetere l’irrorazione ogni ca. 20 giorni per ottenere un’azione preventiva a lungo termine;
  • 20 – 30 o 25 – 50 g di Caolino o argilla bianca (minerale di origine naturale finemente sminuzzato, contenente Silicio e Alluminio), e 1 litro di acqua. Trattasi di una polvere che va disciolta accuratamente nell’acqua e poi nebulizzata particolarmente sulla superficie fogliare con la concentrazione più bassa o più alta, a seconda se le piante da trattare sono: Vite, ortaggi e piante ornamentali e Olivi e agrumi. La nebulizzazione crea un film omogeneo lattiginoso dal forte potere adesivo e disidratante che impedisce lo sviluppo di malattie fungine e crea un ostacolo per la deposizione delle uova e lo sviluppo degli insetti.
I trattamenti, vanno ripetuti ogni ca. 10 giorni durante i mesi caldi e con cadenza mensile in inverno.
 
Caratteristiche ed effetti simili al Caolino presentano le polveri di roccia denominate Diatomite e Zeolite che contengono rispettivamente Silicio e Alluminio e Calcio, Magnesio, Sodio e Potassio.
 
Il risveglio della Natura, purtroppo, trova riscontro anche nel lussureggiante sviluppo delle erbe infestanti (anche se la maggior parte delle quali risultano invece preziose per la produzione dei fitofarmaci) nei frutteti e in particolare negli orti, dove sottraggono consistenti sostanze nutritive alle colture.
 
Oltre che nei cortili, vialetti e aiuole di giardini e parchi.
 
Inconveniente la cui eliminazione comporta o l’onerosa estirpazione manuale o il periodico taglio (disponendo dell’apposita attrezzatura) o il trattamento, frequentemente, con erbicidi chimici per nulla ecologici ed economici. Per cui, come per la lotta dei parassiti animali e malattie fungine, si suggerisce, in alternativa, l’uso dei composti a base di sostanze naturali (erbicidi naturali) di seguito descritte, poco costose e soprattutto innocue per l’ambiente e per la salute delle persone e degli animali:
  • 5 litri di acqua calda, 1 Kg di sale da cucina e 1,5 litri di aceto bianco con un contenuto di acido acetico di almeno il 20 % (acquistabile nei negozi di prodotti per giardinaggio). Versare il sale nell’acqua e rimescolare fino a completo scioglimento, poi aggiungere l’aceto, mischiare il tutto ed irrorare, con molta attenzione, soltanto la vegetazione spontanea (poiché trattandosi di un preparato non selettivo, potrebbe danneggiare le piante coltivate) durante le ore più calde della giornata. Ripetere il trattamento in funzione dell’entità dell’effetto riscontrato;
  • 3 litri di aceto bianco, una tazzina di sale da cucina (ca. 70 g) e 1 cucchiaio di sapone liquido per piatti. Miscelare fino a sciogliere bene gli ingredienti ed applicare;
  • 1 litro di aceto bianco e 120 ml di succo di limone concentrato (filtrato in un passino a strette maglie), mescolare ed applicare;
  • 250 g di sale da cucina e 1 litro di acqua bollente. Far sciogliere completamente il sale, poi lasciare raffreddare e vaporizzare la soluzione sulle aree da diserbare;
  • 250 g di aceto bianco, 100 g di sale e 1 litro di acqua bollente. Far sciogliere mescolando bene gli ingredienti, quindi attendere che si raffreddi la soluzione, prima di vaporizzarla sulle essenze da eliminare.
Proposte alla quali si evita di aggiungerne altre, sia perché non sempre risultano di semplice realizzazione e sia perché si ha motivo di affermare che la casistica di quelle descritte dovrebbe essere sufficiente per consentire la risoluzione dei problemi connessi alle infestazioni di stagione.
 
Ovviamente, sempreché ci si attenga al rispetto delle dosi, alle modalità di preparazione ed alle applicazione indicate e, soprattutto, non si trascuri l’accorgimento di effettuare dei saggi su singole piante o parti di esse, prima di estende il trattamento sull’intera coltivazione. Al fine di verificare la compatibilità e l’efficacia del preparato scelto.

Requisiti per esenzione dal pagamento del canone Rai 2023

Requisiti per esenzione dal pagamento del canone Rai 2023 Copertina (519)
Domenico Brancato

 
Anche per il 2023, tutti coloro che possiedono in casa un televisore o un apparecchio che consente la ricezione dei canali televisivi, a prescindere se viene utilizzato o meno, sono tenuti a pagare, come confermato (nonostante le richieste di abolizione) dal Ministero dell’Economia, anche per il prossimo anno, il canone Rai di 90 euro, attualmente addebitato direttamente sulla bolletta dell’energia elettrica.
 
Pagamento del canone, che però, in virtù degli esoneri previsti anche per l’anno in corso, può non essere versato da chi:
  • dichiara di non avere alcun televisore o possedere un PC, tablet, o smartphone, ma non utilizza alcun sintonizzatore TV in nessuna delle abitazioni ad uso domestico residenziale in cui è attiva un’utenza elettrica a suo nome;
  • ha più di 75 anni e un reddito ISEE inferiore a 8.000 euro;
  • ha mantenuto l’utenze dell’energia elettrica intestata ad una persona defunta;
  • possiede una seconda casa e già paga il canone in una bolletta;
  • è ricoverato o si è trasferito in una casa di riposo o RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale);
  • possiede un “bed and breakfast” (Letto e colazione) - B&B - e già paga il Canone RAI speciale;
  • ha un negozio addetto alla vendita e alla riparazione di apparecchi televisivi;
  • è militare delle Forze Armate Italiane, purché non si trovi in un appartamento privato all’interno di una struttura militare: ospedale, case del soldato, sale convegno;
  • è militare di cittadinanza straniera appartenenti alle Forze Nato;
  • è Agente diplomatico e consolare: solo per quei Paesi per i quali é previsto lo stesso trattamento per i diplomatici italiani.
 
Per quanto attiene ai requisiti richiesti agli anziani con più di 75 anni ( a seconda se compiuti entro il 31 gennaio, o li compiranno entro il 31 luglio 2023, l’esonero spetterà per l’intero anno o solo per il secondo semestre), si precisa che: il limite di reddito è riferito all’insieme delle somme percepite dal soggetto richiedente e dal coniuge; e che l’esenzione non è fruibile nel caso in cui l’anziano, oltre che con la moglie, conviva con altri soggetti titolari di reddito proprio, o abbia assunto colf (figura professionale che si occupa di soddisfare le esigenze quotidiane che riguardano l’abitazione della famiglia) o badanti (persone incaricate di assistere una persona del nucleo familiare).
 
Poiché, secondo il parere dell’Agenzia dell’Entrate, la persona addetta all’assistenza del contribuente, e con esso convivente, è titolare di reddito proprio.
 
Il che comporta che il requisito non venga soddisfatto.
 
La presentazione della domanda, per beneficiare dell’esonero del pagamento del canone Rai 2023, deve avvenire entro il 30 aprile (che slitta al 2 maggio, visto che coincide con la domenica), o entro il 31 luglio, per usufruire del beneficio, come già precisato, per l’intero anno o per il secondo semestre.
 
Domanda, che consiste nella compilazione del Modulo predisposto dall’Agenzia delle Entrate rispondente alla tipologia di esonero del richiedente, fra quelle di seguito descritte:
  • Modulo disdetta Canone Rai per non possesso TV;
  • Modulo disdetta Canone Rai per cittadini ultrasettantacinquenni;
  • Modulo .disdetta Canone Rai per decesso dell’intestatario;
  • Modulo esenzione Canone RAI per seconda casa;
  • Modulo esenzione Canone RAI per ricovero in casa di riposo;
  • Modulo esenzione Canone RAI per bed and breakfast.
Modulo che, disponendo di SPID, è scaricabile accedendo al sito dell’Agenzia delle Entrate: https://www.agenziaentrate.gov.it , o più semplicemente, sempre nel caso si scelga di presentare telematicamente la Domanda, digitando nella Barra di ricerca del PC: “Disdetta Canone RAI in bolletta 2023” e seguendo le indicazioni riportate sulle pagine che si aprono in successione.
 
Anche se la soluzione più agevole per l’assolvimento della procedura prevista per la presentazione della Domanda si ritiene, in genere, sia quella di affidarsi ad intermediari abilitati come i CAF, e poi inoltrare la documentazione, con allegata copia di un documento di identità valido, tramite raccomandata senza busta (composta dai fogli da spedire, con l’ultimo lasciato in bianco, sul quale riportare, in alto a sinistra, il Mittente e, in basso a destra, il Destinatario ), all’indirizzo: Agenzia delle Entrate S.A.T. –Sportello Abbonamenti TV - Ufficio Torino 1 – Casella Postale 22 – 10121 Torino.
 
Ma, fermi restando i descritti legittimi esoneri dal pagamento del Canone RAI, bisogna porre molta attenzione a, eventualmente, non adempiere al suo pagamento senza una plausibile motivazione, per non incorrere in salate sanzioni.
 
Sanzioni che non sono diverse da quelle che si applicano a chi evade una qualsiasi altra tassa.
 
Tant’è che, in tal caso, è prevista una multa da 2 a 6 volte l’importo annuo, corrispondente a 180 – 540 euro.
 
Inoltre, se l’evasore, nonostante i solleciti, persiste a non pagare, l’Agenzia delle Entrate lo iscrive a ruolo (lo inserisce nell’elenco dei debitori per il pagamento di sanzioni e interessi) e viene attivata una cartella esattoriale: atto di intimazione al pagamento e di avviso di mora diretta al contribuente, con cui l’Agente della riscossione procede al pignoramento dei beni, in mancanza di pagamento di quanto dovuto.
 
Mentre, in caso di presentazione di dichiarazione di esenzione falsa, sono previste persino conseguenze penali, con la reclusione fino a 2 anni.
Infine, si comunica, a tutti gli intestatari del Canone RAI –TV-, l’attesa notizia che il Governo, in ottemperanza alle direttive del Piano nazionale di ripresa e resilienza – Pnrr - si è impegnato, nei confronti dell’Unione Europea, ad eliminare dal prossimo anno, senza però aver ancora stabilito una alternativa modalità di pagamento, il Canone dalla bolletta elettrica. In quanto rappresenta un onere improprio, considerato che non si riferisce al consumo effettivo di energia elettrica.
 

UE: Reddito di cittadinanza e Assegno unico universale

UE: Reddito di cittadinanza e Assegno unico universale Copertina (266)
Domenico Brancato

 
 
La Commissione Europea, dopo due anni e mezzo dalla denuncia presentata da:
- ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione),
- NAGA (Associazione di volontariato laica, che fornisce assistenza sanitaria, sociale e legale ai cittadini stranieri),
- APN (Associazione che si propone di sviluppare la conoscenza dell’immigrazione e promuovere l’informazione per facilitare l’accesso ai servizi pubblici e favorire percorsi di protezione e di inclusione),
- l’Altro Diritto (Centro di informazione giuridica sull’immigrazione);
 
ha aperto una procedura di infrazione (Procedimento disciplinato dagli articoli 258 e 259 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea -TFUE-, volto a sanzionare gli Stati membri responsabili della violazione degli obblighi derivanti dal diritto comunitario) contro l’Italia, in riferimento ai requisiti previsti dei 10 anni e di due anni di residenza, rispettivamente per l’accesso al Reddito di cittadinanza e all’Assegno Unico Universale.
 
Poiché, secondo il Regolamento 2011/492 e la Direttiva 2004/38/CE, richiamata nel comunicato stampa pubblicato dalla Commissione europea il 15 Febbraio 2023, le prestazioni sociali come il “Reddito di cittadinanza” dovrebbero essere accessibili ai cittadini dell’UE che sono lavoratori dipendenti, autonomi o che hanno perso il lavoro, indipendentemente dalla loro precedente residenza, con l’unica condizione di risiedere legalmente in Italia da più di 3 mesi.
 
Pertanto il requisito dei 10 anni di residenza si qualifica come discriminazione indiretta (cioè criterio apparentemente imparziale, ma di fatto sfavorevole ad un determinato gruppo di persone), in quanto è più probabile che i cittadini stranieri non soddisfino questo criterio. Inoltre, detto requisito potrebbe impedire agli italiani di trasferirsi per lavorare all’estero.
 
Considerato che non avrebbero diritto al reddito minimo garantito (forma di sostegno economico mensile, percepibile fino al permanere nello stato di bisogno o al passaggio alla pensione di anzianità, riservata a maggiorenni inoccupati, disoccupati o occupati che dispongono di un reddito inferiore ad una soglia ritenuta povera) al loro rientro in Italia.
 
La Commissione dunque ritiene che il Reddito di cittadinanza non sia “ in linea con il diritto Ue in materia di libera circolazione dei lavoratori e dei cittadini”, considerato, fra l’atro, che nessuno degli Stati europei che hanno istituito una prestazione di contrasto alla povertà ha introdotto requisiti di residenza di 10 anni.
 
Conseguentemente, il Governo Italiano ha 2 mesi di tempo, dal 15 febbraio, per rispondere ai rilievi espressi dalla Commissione, passati i quali, per non incorrere in sanzioni, dovrà adeguare la propria normativa al diritto europeo.
 
Intanto, in Italia il Reddito di cittadinanza è stato già revocato a quanti non risultano avere il requisito dei 10 anni di residenza, di conseguenza molte persone effettivamente povere sono state private di una indispensabile, seppur indubbiamente perfettibile, misura di contrasto alla povertà.
 
Con riferimento poi alla procedura di infrazione in materia di Assegno Unico Universale, la Commissione ribadisce che la richiesta di 2 anni di residenza e il requisito della “vivenza a carico” (Condizione di un familiare che, non avendo mezzi di sostentamento propri, vive a carico del lavoratore capofamiglia) violano ulteriormente il diritto dell’UE, in quanto non trattano i cittadini dell’UE in modo paritario. Il che costituisce una discriminazione, per il fatto che il regolamento sul coordinamento della sicurezza sociale vieta qualsiasi requisito di residenza per ricevere prestazioni come gli assegni familiari.
 
Parere di illegittimità, rispetto al diritto UE, del requisito di residenza biennale sul territorio nazionale o regionale da sempre espresso, senza esito, anche dall’ASGI. Associazione per la quale la disparità di trattamento così introdotta non appare sorretta da finalità obiettive estranee alla nazionalità ed è incompatibile con i fondamentali principi di uguaglianza e di libertà di circolazione e soggiorno.
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