S. Maria delle Mole

Menų

HOME

Farmacie Aperte Oggi

Chi Siamo

Cerca

Sono QUI

Geo Tour

Mappa Rioni

Articoli

Tutti

I pių letti

I pių commentati

Nazionali

S. Maria delle Mole

Castelli Romani

Cava dei Selci

Frattocchie

Marino

Quarto S.Antonio

Sassone

Volontari Decoro Urbano

Rubriche

AVVISI

Benessere

Concittadini

Cucina

Donne per le Donne

Focus

Il Mio Covid 19

L'avvocato Risponde

Natura e Botanica

Pillole di Musica

Salute

Sport

Storia

Servizi

Almanacco

News di Rilievo

Carburanti

Covid a Marino

Farmacie/Medicina

Meteo  (??°c)

Mezzi Pubblici

Numeri Utili

Panoramiche in WebCam

Parrocchie

Terremoti

Video Informativi

Lavoro

Cerco Lavoro

Offro Lavoro

Cerco/Offro Lavoro

Eventi e Spettacoli

Da Non Perdere

Castelli Romani

Guida TV

Provvedimenti Comunali

Segnalazioni

Le Tue Opinioni

Questionari

Immagini Storiche

Forum

Protocollo

Contatti

Copyright

LogIn

 

 

 

Menų Articoli pių commentati - Pag. 100

FraWeb.it

HAI NECESSITA’ DI UN SITO WEB?
Realizziamo siti web di ogni dimensione e per qualsiasi esigenza.
Curiamo ogni progetto a 360 gradi, dagli aspetti tecnici alla redazione di testi e slogan pubblicitari.
Dal semplice sito vetrina del piccolo esercizio commerciale, fino al sito corporate della grande azienda e ai complessi progetti editoriali ed e-commerce.
 
Siti completamente responsive. Fruibili da qualsiasi dispositivo.
Un sito ben fatto porta solo guadagno.
Un gestionale per la tua azienda, fatto su misura per le tue necessità.
 
FraWeb.it si è ormai consolidata nel settore informatico, grazie ad una lunga esperienza. Professionalità, qualità e convenienza sono gli elementi che ci identificano.

I nostri siti web si distinguono tutti per facilità di gestione, chiarezza e ampia compatibilità tecnologica.
 
– Grafica su misura
– Sito responsive
– Hosting e dominio incluso in offerta
– Settaggio mail personalizzata
– Cura sui particolari
– Ottimizzazione SEO
– Ottimizzazione per Google
– Report accessi
– Assistenza gratuita
– Formazione all’uso del sito
– Integrazione con i social network
– Adeguamento alle normative privacy
 
Per ottenere subito il tuo preventivo personalizzato puoi compilare il modulo di contatto presente in Questa Pagina, oppure inviare una mail a info@fraweb.it
Puoi anche contattarci telefonicamente al numero  (+39) 347 33 25 851 - a tua disposizione per rispondere a tutte le domande.

Bonus Decoder-TV GRATIS a Domicilio a chi spetta?

Bonus Decoder-TV GRATIS a Domicilio a chi spetta? Copertina    (audio/video) (648)
Domenico Brancato

 
 
La Legge di Bilancio 2022, a decorrere dall’11 aprile fino ad esaurimento delle risorse stanziate, ha messo a disposizione di coloro che al 1° gennaio 2022 abbiano compiuto 70 o più anni, e che dispongano di un trattamento pensionistico non superiore a 20.000 euro annui, il “Bonus Decoder TV a domicilio” dal costo non superiore a 30,00 euro.
 
Se si ha un televisore compatibile (verificabile digitando il numero 200 sul telecomando: se sullo schermo apparirà la scritta "Test HEVC Main10”, significa che il televisore, o il Decoder collegato, è già pronto a ricevere la nuova tecnologia) con il nuovo standard (norma a cui viene uniformata una produzione) del digitale terrestre DVB-T2, sarà sufficiente risintonizzare i canali (selezionando, dal telecomando del televisore o del Decoder, il tasto “menù”, dalla lista scegliere “impostazioni” o “canali” e infine “sintonizzazione automatica”, o ricerca automatica con modalità di sintonia DTV: digitale terrestre, oppure SAT: digitale satellitare) per continuare a vedere i programmi preferiti.
 
In caso contrario, se dopo la descritta verifica sullo schermo non si dovesse vedere nulla o dovesse apparire il messaggio “HD non supportato”, e si possa ascoltare solo l’audio del canale, il televisore non supporta MPEG-4 (nome dato ad un insieme di standard per la codifica dell’audio e del video digitale), e quindi potrebbe essere necessario sostituirlo con altro di ultima generazione –Smart TV-, o affiancarlo con un Decoder (dispositivo elettronico che consente la fruizione di canali e servizi, altrimenti non disponibili con la funzionalità di un comune televisore) in grado di ricevere i segnali con la nuova codifica ( traduzione in codice con procedura informatica)-
 
Più semplicemente, per capire se c’è bisogno di un Decoder DVB-T2 (estensione dello standard DVB-T, per una modalità di trasmissione televisiva digitale terrestre), è sufficiente controllare la data (se rintracciabile) di acquisto del proprio televisore, poiché le TV vendute dal 22 dicembre 2018 in poi sono compatibili con il nuovo digitale terrestre.
 
Affinché i richiedenti possano ottenere il dispositivo per la ricezione del nuovo digitale terrestre, presso la propria abitazione, devono:
  • essere residenti in Italia;
  • risultare intestatari di un abbonamento TV;
  • essere in possesso del Codice Fiscale o Tessera sanitaria e Carta di identità;
  • prenotare la consegna a domicilio, tramite telefono numero 800776883 (utile anche successivamente, in caso si abbia bisogno di assistenza per l’installazione o la configurazione del decoder), dal Lunedì al Venerdì, dalle ore 10 alle 18, selezionando la sezione relativa alla “consegna a domicilio dei Decoder TV”;
  • o recandosi presso le Poste, negli orari d’ufficio;
  • o richiedendolo telematicamente, cliccando sul link: Bonus Decoder TV a Domicilio
Il compito di formare gli elenchi di coloro che possono beneficiare del Bonus è di competenza di tre enti pubblici che devono provvedervi, mediante l’utilizzo incrociato dei dati di cui dispongono.
 
Infatti, l’INPS dovrà trasmettere al Ministero dello Sviluppo Economico -MISE- l’elenco dei pensionati con reddito fino a 20.000 euro lordi annui, aventi l’età anagrafica richiesta. Il MISE, a sua volta, dovrà comunicare gli elenchi all’Agenzia delle Entrate, che individuerà i richiedenti residenti in Italia, che siano intestatari di un abbonamento del Canone Rai. Per poi inviare l’elenco definitivo nuovamente al MISE, che lo invierà alle Poste, in quanto ente preposto alla consegna dei Decoder agli aventi diritto.
 
Perciò, l’avvio della procedura per la consegna del Decoder si concretizzerà quando Poste, con apposita comunicazione ufficiale, avviserà gli aventi diritto che ne abbiano fatto richiesta.
 
Tuttavia, anche se il passaggio al DVB-T2 (Switch off definitivo) è calendarizzato per i primi mesi del 2023, occorre adeguarsi al più presto, per il fatto che sono tante le reti pubbliche che abbandoneranno, anzitempo, la codifica MPEG-2, in favore della MPEG-4. Per il Lazio, infatti, il passaggio si prevede che avvenga dal 1° Maggio al 30 Giugno 2022.
 
In attesa che ciò accada, occorre che gli aspiranti beneficiari facciano molta attenzione, per evitare di incorrere in qualsiasi tentativo di inganno, da parte di truffaldini che potrebbero cercare di contattarli, spacciandosi per incaricati di Poste.

Genitori e figli: istruzioni per l'uso

Genitori e figli: istruzioni per l'uso Copertina (567)
Eleonora Persichetti

 
Officina Arte e Cultura accoglie, domenica 17 e 24 novembre, Genitori e figli: istruzioni per l’uso, commedia di Roberto Pallocca e Giuliano Calandra.
 
Il primo testo teatrale dello scrittore nostrano, Roberto Pallocca, che affronta la tematica del conflitto generazionale e familiare. Un padre separato si scontra e incontra con sua figlia in un vortice di complessità, affetti, parole non dette e poi svelate, fino ad arrivare ad una “non conclusione”, perché il confronto-scontro è connaturato nella natura umana, è risolvibile con il tempo, forse.
 
L’autore cerca, con ironia e comicità, di suggerire improbabili “istruzioni per l’uso”, di abbozzare un manuale di condotta utile per essere padri senza smettere di essere uomini.
 
”Le risate sono garantite”, ci dice Roberto, “anche solo per il semplice fatto che io, a scriverlo, mi sono divertito da matti”, conclude.
 
Info e prenotazioni anche tramite Whatsapp al 351.8059183.
 
Maggiori dettagli qui
 
 
Appuntamento alle 18:30.
 
Non mancate!

Gli insetti arriveranno, a breve, sulle nostre tavole?

Gli insetti arriveranno, a breve, sulle nostre tavole? Copertina (716)
Domenico Brancato

A gennaio 2018 è entrato in vigore il regolamento UE sui “Nuovi Alimenti” (Novel Food) che porterà gli insetti sulle tavole degli Italiani.
 
In occasione del 19° Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, tenutosi a Roma il 18 e 19 Novembre 2021, la Coldiretti (Maggiore Associazione di rappresentanza e assistenza dell’Agricoltura italiana) ha offerto, una degustazione dei numerosi insetti (o entomi) e delle preparazioni che li comprendono, per permettere di riconoscere sia i vari esemplari interi, che nuovi alimenti e prodotti tradizionali da paesi terzi. Ciò, al fine di avviare, di fatto, la produzione e vendita, anche in Italia, di alcune delle 2000 specie che, secondo la Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura), sono considerati commestibili e consumati da almeno 2 miliardi di persone nel mondo.
 
Anche se, secondo il rapporto Coldiretti/Ixe’ (Istituto di ricerca), attualmente, il 54% degli italiani, contrariamente a ciò che è in uso in altre parti del mondo, considerano gli insetti estranei alla cultura alimentare nazionale, e il 24, il 16 e il 6% si dichiarano rispettivamente: indifferenti, favorevoli e non interessati. Secondo poi una ricerca condotta da Luisa Torri, docente di Scienze sensoriali presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo -Cuneo-, pochissimi sono favorevoli alla possibilità di consumare insetti interi, mentre maggiore disponibilità si è riscontrata come ingredienti di piatti elaborati. Da cui, la deduzione che il gradimento di prodotti a base di insetti sia estremamente influenzato dal livello di riconoscimento dell’insetto.
 
Secondo previsioni degli esperti del settore poi, i prodotti che con più probabilità potrebbero giungere sulle tavole degli italiani risultano essere: il grillo domestico, le tarme della farina essiccate e la locusta migratoria (Cavalletta). Quest’ultimo in modalità: intero congelato o essiccato e intero congelato, in polvere, come snack o ingrediente. Poiché la Commissione europea ne ha autorizzato la commercializzazione come nuovo alimento nell’UE, a seguito della valutazione dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare di Parma (Efsa), che ha affermato che il consumo di questo insetto è sicuro per i descritti usi previsti dai richiedenti.
 
Autorizzazione che rientra nella strategia “Fattoria da Forchetta” (Farm to Fork), cioè dal produttore al consumatore, per rendere il sistema alimentare europeo più sostenibile, garantire una filiera alimentare sostenibile in tutte le sue fasi, incrementare il consumo di cibi che promuovono la transizione verso abitudini alimentari sane e ridurre gli sprechi. Sprechi che nelle case degli italiani ammontano mediamente a 36,5 Kg all’anno pari a (g 36.500 : gg 365) g 100/giorno pro capite, corrispondenti ad un valore, per famiglia, di circa 5,00 euro la settimana e a 6,7 miliardi (famiglie italiane n. 25.700.000 x n. settimane/anno 52 x euro/settimana 5,00 = 6.682.000.000 di euro) euro/anno, che vanno a finire nella spazzatura.
Gli insetti per la Commissione costituiscono perciò, una ricchezza nutrizionale, che, se sfruttata in maniera appropriata, potrebbe produrre un notevolmente favorevole impatto sulla nostra alimentazione. Come le considerazioni e i dati relativi alla valutazione delle fasi del ciclo di vita (LCA) di un prodotto alimentare, l’impronta ambientale dello stesso (PEF) e la sostenibilità degli alimenti che contengono insetti edibili, di seguito specificati, evidenziano.
Gli insetti edibili, infatti:
  • sono animali a sangue freddo o pecilotermi (cioè, che non attuando la regolazione della temperatura corporea, come gli omeotermi, sono soggetti a variazioni di quest’ultima, in relazione alle variazioni ambientali) e, come tali, sono capaci di convertire più efficientemente il mangime in massa corporea. Dato che necessitando di poca energia per riscaldarsi e per mantenere in equilibrio il loro metabolismo (insieme di tutte le reazioni chimiche che sostengono la vita di un organismo), per cui sono in grado di trasformare quasi la totalità del cibo in biomassa. Il che, in termini pratici, significa che da 10 Kg di mangime, si possono ottenere 8-9 Kg di carne da insetto. Mentre, con la stessa quantità di mangime si ottiene una crescita media di peso di Kg 1, 2-3 e 4-5, rispettivamente in: un bovino, suino e pollo;
  • si prestano a modelli di economia circolare, consentendo di utilizzare per l’alimentazione anche l’invenduto dell’ortofrutta dei mercati rionali e dei supermercati;
  • per ogni Kg di peso richiedono 800 l di acqua, contro gli oltre 5000 l dei suini e i 15000 dei bovini;
  • per l’allevamento, a parità di chilogrammi prodotti, serve uno spazio inferiore di 10, 3 e 2 volte, nei confronti dei bovini, dei suini e dei polli;
  • sono edibili per oltre l’80%, a differenza della trasformazione in carne del 40% di un bovino e del 60% di un pollo e di un suino. Poiché, ad esclusione delle ali e di alcuni esoscheletri (apparati che svolgono, al tempo stesso, la funzione di protezione degli organi interni e di separazione e di collegamento con l’ambiente esterno), dell’insetto si mangia tutto;
  • hanno, in genere, un eccellente valore nutrizionale che trova riscontro in: molte proteine di qualità simili a quelle della carne del pesce, lipidi, carboidrati, vitamine idro e liposolubili, fibre, sali minerali (fosforo, potassio, calcio, ferro, rame, selenio manganese, zinco, magnesio e sodio), grassi insaturi (meno nocivi par la salute); oltre ad un alto valore energetico, pari solo a quello della carne di maiale. Mentre l’esoscheletro in chitina (polisaccaride), che non viene digerito dagli occidentali, sembra favorisca il transito intestinale;
  • producono fino al 90% in meno di gas serra, rispetto ad un allevamento intensivo di bovini;
  • sono meno rischiosi di altri animali, ai fini della trasmissione di pericolose malattie da virus, come quella della mucca pazza e l’influenza aviaria. In quanto essendo geneticamente più distante dall’uomo, rispetto ai mammiferi, la probabilità che i virus compiano il “salto di specie” è molto bassa;
  • sono, sia per la loro struttura fisica che comportamentale, distanti da noi e quindi la loro soppressione, per molti, potrebbe porre meno problemi etici rispetto a quella dei mammiferi;
  • e possono rappresentare una differenziazione nelle attività dell’agricoltore che, in spazi contenuti, può integrarle, investendo per un loro allevamento.
 
Cioè, trattasi di aspetti di sostenibilità, per i quali l’ inserimento degli insetti nella dieta potrebbe veramente rappresentare un valido contributo per la soluzione di alcuni preoccupanti incombenti problemi di natura ambientale, alimentare ed economica.
Tutti problemi che trovano rispondenza nella decisione della Commissione Europea, basate sulla considerazione che il 37% delle emissioni di gas ad effetto serra, responsabili dell’incremento del riscaldamento climatico e delle disastrose conseguenze, è legato al settore alimentare. Quando, per ottenere una dieta sostenibile, basterebbe variare soltanto gli ingredienti e la loro abituale quantità, per ridurre la produzione di 2 Kg di CO2 equivalente per ogni singolo pasto. Variazione che troverebbe una soluzione ottimale nell’ipotetico consumo degli insetti.
Senonché, mentre in alcuni Paesi gli insetti rappresentano un’autentica prelibatezza, in Italia, secondo il citato esito di indagini statistiche, soltanto il 16%, attualmente, sarebbero disposti ad accettare il loro consumo. Il che, però, non è un valore trascurabile, se si pensa che l’attuale diffusa avversione è conseguenza di una ereditata atavica locale educazione. Come, si può dedurre dal fatto che nell’ambito di uno stessa Comunità o Regione, alcune specialità (le lumache ne sono un chiaro esempio) possono risultare una squisitezza per molti e produrre un senso di ripugnanza e disgusto per altri.
Pertanto, prospettare l’estensione del consumo degli insetti, oltre a destare curiosità, si prefigge di stimolare riflessioni ed approfondimenti sull’argomento che, specie fra le nuove generazioni, potrebbero influire a rimuovere l’attuale ritrosia verso la proposta dell’innovazione in esame. Anche perché, come per tutte le innovazioni, per la loro affermazione occorre, a seconda della tipologia di retaggio culturale, il tempo necessario per subentrare alle consolidate abitudini e, nel caso specifico, per superare la profonda avversione di natura psicologica, dovuta alla sensazione di disgusto.
Sensazione che, secondo numerosi esperti, potrebbe essere più agevolmente allontanata attraverso l’escamotage della commercializzazione degli insetti sotto forma di farina, da aggiungere ad altri semilavorati di provenienza vegetale, da impiegare per la produzione di vari alimenti.
A tal proposito la FAO, già nel 2003, in previsione della crescita della popolazione mondiale e della, già in atto, progressiva diminuzione della risorse per sfamarla, nel suo programma “Edible Insect” , prendeva in considerazione tutte le potenzialità di una dieta integrata con insetti.
Previsione che oggi acquista maggior senso, considerato che la carenza di risorse alimentari ed energetiche, a causa di una coincidenza, senza precedenti, di manifestazioni di eventi catastrofici, è divenuta un’attuale realtà dagli imprevedibili sviluppi temporali.
 
Trattasi quindi di un più che opportuno tentativo di avvio di transizione, coerente con l’imminente difficoltà a mantenere l’attuale regime alimentare.
Coerenza che trova riscontro, in particolare:
  • nell’influenza pesantemente negativa del cambiamento dei fattori climatici sulle produzioni agricole, che costituiscono gli ingredienti essenziali, oltre che per l’alimentazione delle persone, per tutte le tipologie di allevamenti di bestiame che, oggi, forniscono un sostanziale apporto all’alimentazione quotidiana della stragrande maggioranza degli italiani. Apporto che, secondo un approfondito studio condotto da un’equipe universitaria coordinata da Vincenzo Russo, Professore emerito di Zootecnia all’Università di Bologna, corrisponde ad un consumo reale edibile di 104 g (ivi comprese tutte le tipologie di carne ed i contenuti presenti nelle preparazioni e confezioni varie), contro i 237 g , in media, di consumo giornaliero apparente (comprendenti le parti non edibili) stimati dalla FAO o ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare);
  • nella riduzione, negli ultimi 10 anni, di molte essenziali materie prime e, in particolare, di quasi 1/3 della produzione nazionale di mais (principale componente del mangime per animali), a causa dei bassi compensi riconosciuti agli agricoltori dalle industrie che hanno preferito continuare ad acquistare, per anni, in modo speculativo, sul mercato mondiale;
  • nella limitatezza della superficie agricola utilizzabile, a livello nazionale (12,5 milioni di ettari), in costante calo per diverse cause (cementificazione, abbandono dei terreni coltivabili, superfici destinati ad impianti fotovoltaici ed eolici, ecc.), che determina la diminuzione dell’estensione delle coltivazioni. Tanto da non essere più ampiamente in grado di far fronte alla domanda interna proveniente sia dal settore alimentare che mangimistico, ed essere, conseguentemente, costretti a ricorrere ad una sempre maggiore quota d’importazione, che ormai supera abbondantemente la soglia del 50%;
  • nei pericoli imputabili alla mancanza di garanzia della continuità delle importazioni indispensabili per compensare le citate carenze e consentire il mantenimento della mole degli attuali allevamenti. Timori che, a causa della guerra in atto, sono divenuti un’immediata realtà, per il blocco delle esportazione da parte dei Paesi coinvolti così da porre già, secondo la Coldiretti, in serio rischio la sopravvivenza di un allevamento su quattro.
 
Tutto ciò non può non influire a dover optare a prendere in esame l’introduzione degli insetti nell’alimentazione in termini meno ipotetici e più probabilistici. Naturalmente, attraverso l’ausilio di convincenti metodi di comunicazione e informazione, finalizzati a rimuovere l’avversa condizione di “neofobia alimentare” (esitazione a provare e sperimentare nuovi cibi) e creare i presupposti per non disdegnare l’entomofagia (consumo di insetti da parte dell’uomo).
Metodologia, la cui efficacia trova rispondenza nell’esito di un’intervista a 165 persone, sia prima che dopo un seminario informativo sugli insetti edibili, condotta dai ricercatori delle Università di Pisa e Parma. I quali, dal confronto delle due serie di risposte, hanno rilevato come le informazioni ricevute abbiano influenzato positivamente tutte le opinioni sugli insetti come alimenti e ridotto sensibilmente la percezione di disgusto sensoriale. Oltre che nell’affermazione del professor di ecologia e biologia presso l’Università di Padova Maurizio Paoletti: “gli insetti sono sempre stati presenti nelle diete tradizionali italiane”, come dimostrano i diffusi consumi descritti nei seguenti esempi, riguardanti:
  • la cucina del Friuli accompagnava alle piante selvatiche i bombi (genere di insetti della famiglia Apidae che, allo stesso modo delle api, raccolgono il nettare ed il polline per nutrirsi) e le cavallette;
  • gli apprezzati formaggi con i vermi (larve della mosca Piophila casei), tipici delle varie regioni d’Italia: - Casu Marzu sardo; - il pecorino Marcetto o Cace Fraceche abruzzese; - il Casu du Quagghiu calabrese, che in Puglia e Molise è chiamato Casu Punt o Puntu (cioè punto dalla mosca); - il “Formaggio che cammina” o Bross Ch’a Marcia piemontese; - il Gorgonzola coi grilli (dove per grilli si intendono i vermi che saltano) dell’entroterra ligure; - il Robiola Nissa o Formaggio nisso (che salta o che brucia per il sapore piccante dovuto alla presenza di larve della mosca casearia) ed il Saltarello di Udine;
  • la Cocciniglia , ampiamente usata come colorante alimentare di colore rosso (Additivo denominato E120) per succhi, yogurt, caramelle, dolci e liquori;
  • e il Miele, in particolare, che altro non è che una sostanza secreta dalle api.
 
Esempi che dimostrano come, già oggi, alcuni insetti facciano parte delle nostre quotidiane abitudini alimentari. Tanto che, secondo uno studio statistico, pare che ogni anno, più o meno inconsapevolmente, se ne mangi circa mezzo chilo. Quantità che, in passato, quando l’uso dei pesticidi in agricoltura era molto contenuto, certamente sarà stata maggiore, per effetto del consumo di frutta e verdura più accessibili agli entomi.
Ad avallare la fondatezza di tali riferimenti lo dimostra la possibilità che su Internet è possibile trovare ricette a base di farina di grilli, locuste o tarme, per preparare biscotti, polpette, pizza, pasta e dolci.
E quindi, considerato che in passato abbiamo mangiato insetti, che continuiamo gradevolmente a mangiarli, sotto varie forme, in alcune tipologie di alimenti, perché non provare ad estendere il consumo ad un maggior numero di specie; magari sotto la forma più rispondente a superare il pregiudizio culturale ed eludere il comprensibile sgradito impatto sensoriale della loro morfologia originale?
Si tratterebbe, tutto sommato, di seguire ciò che avviene in Paesi a noi vicini, come la Francia e il Belgio, che commercializzano pasta fresca, paté e snack, a base di insetti. E degli Stati Uniti, dove il consumo di insetti sembra sia diventato abituale, e dove diverse startup (aziende di piccole dimensioni che si lanciano sul mercato, supportate da idee innovative), hanno investito in questo settore, utilizzando gli insetti per la produzione di cioccolata e farine.
 
Cosa ne pensa il lettore?

Programma del "Carnevale  Insieme 2019"

 Programma del "Carnevale  Insieme 2019" Copertina (3.492)
Antonio Calcagni

“Carnevale  Insieme”

 a Cava dei Selci, Frattocchie e Santa Maria

Parte quest’anno la VII^ edizione del “Carnevale Insieme”, una manifestazione ideata dall’Associazione “Gente di Cava” che, prima per le strade di Cava, è poi approdata lo scorso anno a Santa Maria, per raggiungere quest’anno anche Frattocchie. Un risultato, ottenuto grazie all’unione di molteplici realtà di volontariato locali che, nel 2017, con l’organizzazione presso il parco Ruggero Lupini, dei festeggiamenti Natalizi, ha dato il via ad una forte coordinamento. Da allora, numerose sono state le manifestazioni organizzate nel territorio che gravita intorno alla Regina Viarum. Un coordinamento forte e coeso che ha saputo instaurare un rapporto franco e costruttivo  con l’Amministrazione Comunale, da cui, di contro, ha ricevuto una convinta, apertura di credito.

Detto ciò, non ci resta che invitarvi  tutti, grandi e piccini, a partecipare alle varie giornate di festa, per colorare insieme a noi le  strade del nostro territorio e  vivere insieme quello spirito di festa, di allegria e di spensieratezza che solo il carnevale è in grado di trasmettere.

Un caloroso ringraziamento va: all’Amministrazione Comunale; a tutti i Commercianti, che hanno aderito al progetto; alle centinaia di  volontari che, con il loro impegno,  hanno  contributo alla realizzazione del progetto; ai  dirigenti e docenti delle scuole locali; ed infine, ma non per ultimi, ai nostri piccoli studenti .

 

Il Coordinamento delle

Associazioni/Comitati  di Quartiere di Santa Maria,Cava e Frattocchie

Fermiamo la sclerosi multipla con un fiore, anzi due

Fermiamo la sclerosi multipla con un fiore, anzi due Copertina (626)
Gianni Botta

 
Come ogni anno a Santa Maria delle Mole si ripete l’appuntamento con la solidarietà, in cui la nostra comunità è chiamata a sostenere la ricerca contro la Sclerosi Multipla.
 
Gardensia - Fermiamo la sclerosi multipla con un fiore, anzi due” è il nome dell’appuntamento che vedrà la vendita delle gardenie da parte del nostro Comitato di Quartiere insieme agli amici del Circolo Legambiente Appia Sud – Il Riccio nei seguenti orari e presso i punti a fianco indicati:
  • sabato 9 marzo, dalle ore 08:30 alle 13 e dalle 15 alle 18 sia a Piazza Togliatti - sul sagrato della Chiesa Parrocchiale “Natività della Beata Maria Vergine” - che all’Info Point dell’Appia Antica, all’inizio di Viale della Repubblica;
  • domenica 10 marzo, dalle ore 08:30 alle 13 nella sola Piazza Togliatti.
Ma c’è dell’altro, nella stessa occasione in cui siamo tutti chiamati a rinnovare la solidarietà verso chi è affetto da questa terribile malattia vorremmo lanciare anche il rinnovo delle adesioni al Comitato di Quartiere, una preziosa risorsa per contribuire, sostenendole, alle iniziative portate avanti quali, solo per citare le principali: il mantenimento di questo sito, la festa patronale ed il Gruppo dei Volontari del Decoro Urbano, ultima “cellula” nata e portata avanti nell’ambito del Comitato.
 
Confidiamo nella vostra numerosa partecipazione dando appuntamento a tutti sabato 9 e domenica 10 marzo, noi saremo lì ad aspettarvi.

Marino Posticipa il rientro a scuola

Marino Posticipa il rientro a scuola Copertina    (allegati) (680)
Francesco Raso

Il Comune di Marino ha pubblicato l’Ordinanza n. 214 del 10.09.2020 di posticipo al 24 Settembre 2020 delle attività didattiche dei plessi dei tre istituti comprensivi Marino Centro, Primo Levi e Santa Maria delle Mole presenti sul territorio comunale.
 
Per maggiori informazioni alleghiamo in forma integrale l’ordinanza 214 in formato PDF

Bonus Rottamazione TV

Bonus Rottamazione TV Copertina    (allegati) (1.394)
Domenico Brancato

COME OTTENERE IL BONUS ROTTAMAZIONE TV
 
 
Il Decreto del ministro per lo sviluppo economico, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n° 188 del 7 Agosto 2021, stabilisce che, a partire dal 23 Agosto i cittadini possono richiedere il bonus per l’acquisto di televisori compatibili con i nuovi standard tecnologici di trasmissione del digitale terrestre DVB-T-2/HEVC MAIN 10.
Il Bonus consiste in uno sconto del 20%, fino ad un massimo di 100 euro, sul prezzo d’acquisto del nuovo televisore. Per ottenerlo occorre: rottamare apparecchi TV non più idonei ai nuovi standard tecnologici, acquistati prima del 22 Dicembre 2018; essere residenti in Italia; essere in regola con il pagamento del canone Rai e che l’apparecchio acquistato sia compreso nell’elenco del ministero dello Sviluppo Economico delle apparecchiature idonee.
Ogni utente, identificato dal Codice Fiscale, può fruire del beneficio per l’acquisto di un solo apparecchio fino al 31 Dicembre 2022, a patto che il fondo a disposizione di 250 milioni di euro non si esaurisca prima.
La modalità di rottamazione, pur prevedendo di poterla effettuare smaltendo il vecchio apparecchio presso una discarica autorizzata, è preferibile che si faccia direttamente dove si acquista il nuovo televisore. In tal caso, il rivenditore si occuperà dello smaltimento e provvederà ad applicare la predetta percentuale di Bonus sul prezzo dell’apparecchio, comprensivo di IVA.
Per richiedere l’incentivo occorre compilare l’allegato modulo, scaricabile dalla Gazzette Ufficiale, e consegnarlo al rivenditore o all’Isola Ecologica.
A differenza del precedente incentivo (di 30 euro o del minor valore dell’ importo pari al prezzo di vendita, se inferiore, che rimane in vigore), previsto dal Decreto interministeriale del 18 Ottobre 2019, per l’acquisto di un televisore o decoder, il Bonus rottamazione TV è rivolto a tutti i cittadini, senza limiti di ISEE.
Comunque, poiché dal 15 Ottobre 2021 alcuni programmi nazionali verranno trasmessi esclusivamente con la codifica DVBT/MPEG4, per un graduale percorso verso le nuove tecnologie di trasmissione, il Ministro ha emanato un decreto che rimodula il calendario del riassetto delle frequenze televisive nelle aree regionali, come appresso indicato:
  • Dal 15 Novembre 2021 al 18 Dicembre 2021, nell’area 1°: Sardegna;
  • Dal 3 Gennaio 2022 al 15 Marzo 2022, nell’area 2: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, tranne la provincia di Mantova, provincia di Piacenza, Trento, Bolzano; nell’area 3: Veneto, provincia di Mantova, Friuli, Venezia Giulia e Emilia Romagna, tranne la provincia di Piacenza;
  • Dal 1 Marzo 2022 al 15 Maggio 2022, nell’area 4: Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise e Marche;
  • Dal 1 Maggio 2022 al 30 Giugno 2022, nell’area 1B: Liguria, Toscana, Umbria, Lazio e Campania.
Il Decreto ha inoltre disposto l’introduzione dello standard (l’uniformità) tecnologico di trasmissione televisiva del digitale terrestre DVBT-2 a partire dall’1 Gennaio 2023.
Poiché, come precisato, il Bonus in questione rimane in vigore fino all’esaurimento dell’importo stanziato, agli utenti interessati, per assicurarsi la possibilità di fruirne, conviene non attendere troppo per farne richiesta.

C’era una volta, tanto tempo fa, a Marino…

C’era una volta, tanto tempo fa, a Marino… Copertina (1.022)
la Redazione

C’era una volta, tanto tempo fa, a Marino…un Ospedale voluto e costruito grazie alle donazioni di alcuni cittadini marinesi emigrati in America.
 
Erano gli Anni Trenta del Ventesimo Secolo.
 
II Nosocomio sorgeva nella parte alta del paese, di fronte alla Chiesa di Santa Lucia, attualmente sconsacrata e sede del Museo ‘Umberto Mastroianni’.
 
Poi arrivò il nuovo ospedale San Giuseppe di Marino ed era un grande Ospedale che ha ben operato per molti anni.
 
Era dotato di Pronto Soccorso, Punto Nascita, due sale parto – alla fine anche con vasca attrezzata per il parto in acqua – cinque sale operatorie funzionanti e numerosi Reparti di Degenza, sia medici che chirurgici, per un totale di circa 300 posti letto, in cui operavano ottimi professionisti.
 
Per molti anni fu un vero punto di riferimento per gli abitanti di Marino e anche per quelli dei Comuni limitrofi. Ma improvvisamente la Politica ritenne che gli Ospedali dei Castelli costituissero una spesa eccessiva per la nostra Regione e da un momento all’altro li chiusero quasi tutti.
 
Anche quello di Marino chiuse i battenti.
 
Ma non prima di essere ristrutturato per ben due volte.
 
In pratica venne speso molto denaro pubblico per ristrutturare un Ospedale il cui destino era già segnato.
 
Il primo a sparire nel 2011 fu il Pronto Soccorso – dopo una iniziale chiusura temporanea per lavori di ristrutturazione nel 2009 – e poi, uno dopo l’altro, vennero smantellati tutti i reparti e i servizi essenziali e gli spazi vennero riconvertiti in ambulatori di varie discipline e centro prelievi ematici (l’unico da sempre a Marino Centro e attualmente l’unico a servire anche le frazioni, parliamo di circa 45.000 abitanti).
 
Nel 2013 i posti letto erano 115 e negli anni successivi furono investiti alcuni milioni di euro per l’ammodernamento delle 5 sale operatorie, per importanti interventi di ristrutturazione e per l’acquisto di macchinari per la diagnostica strumentale avanzata.
 
Gradualmente si verificò il collasso della storica Struttura Sanitaria di Via XXIV Maggio a causa anche del lassismo e delle inefficienze dell’Amministrazione di allora, a guida centro destra, che a partire dal primo mandato, alla
 
Conferenza dei Servizi del 2007, non si oppose alla chiusura del Pronto Soccorso.
 
E l’Ospedale non riaprì più, nonostante le promesse elettorali e le rassicurazioni dell’allora Sindaco di Marino, Adriano Palozzi, e della Presidente della Regione e Commissaria Straordinaria per la Sanità del Lazio, Renata Polverini.
 
Non sembravano esserci speranze per l’Ospedale, finchè, nel novembre 2019, venne approvata un’importante mozione da parte della Conferenza dei Sindaci ASL Roma 6, ottenuta dall’allora Sindaco di Marino Carlo Colizza: l’idea di un polo legato all’Università degli Studi di Roma ‘Tor Vergata’ e ad altri Enti di Ricerca, un polo H24, finalmente aperto con continuità, il riaccendersi di una più che concreta speranza che un Nosocomio ormai dimenticato potesse avere un futuro diverso e i cittadini potessero finalmente usufruire pienamente degli enormi investimenti effettuati negli anni precedenti (cui aggiungere l’istallazione di una scala esterna di emergenza, per assicurarne la rispondenza ai criteri di sicurezza), aumentando così l’offerta sanitaria di un Ospedale con una nobile storia alle spalle, che non meritava il declino. Tale prospettiva appariva come l’unica percorribile al fine di assicurare il ritorno dell’operatività H24 della Struttura Ospedaliera, poter far fronte nell’immediato alla oggettiva carenza di posti letto pubblici e poter finalmente fruire pienamente delle potenzialità da essa offerte.
 
Ma l’Amministrazione Comunale è cambiata nel 2021 e con essa veniamo a conoscere dalla Regione Lazio una diversa linea d’intenti per l’ormai ex Ospedale di Marino.
 
Fine prima parte -> continua
SOSTIENI SANTA MARIA DELLE MOLE

Il Comitato di Quartiere che gestisce questo portale informativo è a tutela di Santa Maria delle Mole, Cava dei SelciFrattocchie, Due Santi, Castelluccia e Fontana Sala, inoltre sostiene tutti gli altri CdQ territoriali e le Associazioni No-Profit dell’Interland.
 
Se hai a cuore il tuo ambiente e vuoi difenderlo, tutelarlo ma non hai i mezzi o capacità, noi siamo al tuo fianco.
Offriamo i nostri servizi unicamente ad Aziende e/o Privati che svolgono la propria attività nella nostra area geografica.

 
Vuoi pubblicizzare la tua azienda in questo portale?
Sostienici e potrai usufruire di pubblicità gratuita.
 
Noi non noleggiamo spazi pubblicitari.
 

 
Diventa Socio Sostenitore del Comitato di Quartiere ed avrai il tuo spazio.
 
Sarà un'ottima vetrina per la tua azienda o punto vendita.
 
I banner pubblicitari sono ben visibili da qualsiasi dispositivo.
 
Per poter dare risalto alla tua attività commerciale, ciò che devi fare è molto semplice e veloce: Contattaci.
 
 
 
 
Puoi richiedere informazioni, tramite il nostro “Modulo”, ai seguenti contatti:
 

- Presidente Antonio Calcagni
 

- Francesco Raso (responsabile web)