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Dopo la pandemia solo il 6% delle imprese tornerà alle condizioni di prima

Dopo la pandemia solo il 6% delle imprese tornerà alle condizioni di prima Copertina (774)
Eleonora Persichetti

 
 
Dopo la pandemia solo il 6% delle imprese tornerà alle condizioni di prima, cioè senza smart working. Digitalizzazione prioritaria per il 67%
 
Le difficoltà che le aziende vivono sulla propria pelle e le preoccupazioni per la crisi economica non spengono la voglia di guardare avanti delle imprese italiane, in particolare per quanto riguarda l’innovazione in ambito HR. Innovazione che, anzi, viene riconosciuta come sempre più necessaria: il 67% delle imprese mette la digitalizzazione in cima alla lista delle priorità e il 60% indica nello smart working l’iniziativa più urgente su cui investire per quanto riguarda la gestione delle risorse umane. Dopo averlo sperimentato in modo forzato durante l’emergenza, infatti, solo il 6% delle imprese dichiara di voler tornare alle condizioni preesistenti senza smart working.
 
Sono questi i risultati della terza edizione della survey “Future of Work 2020” rivolta alle direzioni del personale delle grandi aziende italiane, presentata nel corso di HR Business Summit e realizzata da Osservatorio Imprese Lavoro Inaz e-Business International.
 
«In tutti i cambiamenti che hanno travolto le imprese quest’anno, si è confermata la centralità del fattore umano – fa notare Linda Gilli, presidente e AD di Inaz –. La ricerca fotografa indubbiamente una situazione in divenire, in cui emergono tendenze a volte contraddittorie, ma una cosa è molto chiara: le esperienze fatte nel 2020 lasceranno una traccia profonda, su tutte il lavoro a distanza. Per trasformare quest’ultimo in vero smart working occorre da un lato proseguire sulla strada della digitalizzazione, ma dall’altro non bisogna mai perdere di vista il ruolo dell’azienda come luogo di socialità e aggregazione».
Innovare i modelli di organizzazione del lavoro è indicato dal 69% delle aziende come l’obiettivo prioritario in ambito HR di qui a tre anni, con un aumento di 5 punti percentuali rispetto al 2019. Fra le competenze su cui la funzione HR sente di dover migliorare, spiccano formazione e sviluppo di nuove competenze (55% delle risposte, +10% rispetto allo scorso anno).
Una serie di domande introdotta in quest’ultima edizione della ricerca mira invece a indagare come gli effetti della pandemia stiano modificando le prospettive future dell’organizzazione del lavoro. Emerge quindi che, per quanto riguarda il lavoro a distanza, il 78% delle aziende dichiara che l’esperienza è stata positiva durante l’emergenza, ma necessita di una progettualità; il 56% dei Direttori HR evidenzia l’aumento di motivazione e senso di responsabilità dei collaboratori.
Per quanto riguarda le prospettive concrete per il futuro sempre nell’ambito dello smart working, poco meno di due aziende su tre modificheranno il modus operandi precedente, o implementando in modo sistematico lo smart working (43%) o incrementando le pratiche di smart working già in atto (18%). Tra le rimanenti solo il 6% tornerà alle condizioni preesistenti senza smart working, il 3% confermerà le policy di smart working già consolidate e il 31% dichiara di trovarsi ancora dentro il processo decisionale su possibili cambiamenti.
 
Nel dettaglio, per quanto riguarda il mix tra lavoro in sede e lavoro a distanza su base settimanale, per il 35% delle aziende interpellate il lavoro delocalizzato sarà, in proporzioni diverse, comunque prevalente rispetto al lavoro in sede. Il 39% delle aziende prevede invece più prudentemente due giorni su cinque di smart working. Un altro 13% infine si sta orientando per un solo giorno di erogazione della prestazione lavorativa in luogo diverso dalla sede dell’azienda.
 
Quanto alle criticità dello smart working, l’aspetto su cui si sono maggiormente concentrate le risposte (1 su 5) è quello della leadership, seguita dal rischio di una diminuzione non tanto delle performance, quanto del senso di appartenenza dei collaboratori (18% delle risposte).
 
«Ogni rivoluzione, e questo cambiamento globale che abbiamo di fronte lo è, presenta insidie ma anche opportunità – conclude Linda Gilli –. Le direzioni HR sono chiamate oggi a ridefinire strumenti e modelli in modo che persone e imprese possano trarre vantaggi dal difficile periodo che stiamo vivendo».
 
La ricerca completa è scaricabile al link:
scarica report

Stop al pagamento degli stipendi in contanti

(837)
Domenico Brancato

La nuova norma contenuta nell’ultima Legge di Bilancio stabilisce, infatti, che a partire dal 1° Luglio 2018 i datori di lavoro non potranno più effettuare pagamenti con denaro liquido, sia  della busta paga e sia degli acconti delle retribuzioni.

I pagamenti, pertanto,  si potranno effettuare esclusivamente con buste paga tracciabili, tramite una delle seguenti modalità:

  • Bonifico su conto corrente con codice IBAN fornito dal lavoratore;
  • Pagamento in contanti direttamente in Banca o alla Posta , solo se il datore di lavoro ha aperto un C/C di tesoreria con mandato di pagamento;
  • Tramite assegno bancario o circolare consegnato direttamente al lavoratore o, solo in caso di effettivo e comprovato impedimento,  ad un suo delegato (Coniuge, convivente o altro familiare) ;
  • Tramite  strumenti per i pagamenti elettronici (Carta Bancomat, Carta di Credito, ecc.).

La norma stabilisce, inoltre, che la firma apposta dal lavoratore sulla busta paga non costituisce, in nessun caso, prova dell’avvenuto pagamento dello stipendio.

Il divieto di pagamento degli stipendi in contanti si applica a tutti i rapporti di lavoro subordinato, indipendentementedalle modalità di svolgimento della prestazione e dalla durata del rapporto ed in particolare nei casi di:

  • Contratti a tempo pieno e part-time
  • Rapporti di lavoro a tempo indeterminato e determinato;
  • Contratti di apprendistato;
  • Tutte le altre forme di lavoro flessibile ( contratto a chiamata, Job sharing, ecc. );
  • Contratti subordinati di  Lavoratori soci di Cooperative;
  • Collaborazioni coordinate e continuative( co.co.co. ).

Viceversa, il divieto non si applica ai:

  • Dipendenti della Pubblica Amministrazione;
  • Lavoratori domestici ( colf, badanti e baby sitter );
  • Tirocinanti;
  • Titolari di rapporti  autonomi occasionali e di borse di studio.

Lo scopo dell’applicazione della richiamata norma è quello di combattere il cosiddetto lavoro “grigio” che si stava diffondendo in molte aziende,consistente nel pagamento dello stipendio in contanti ai lavoratori, riconoscendo loro un salario più basso rispetto a quello netto presente in busta  paga.

Ciò nonostante, qualche ostinato datore di lavoro sembra  abbia escogitato il sistema per tentare di aggirare la norma, pretendendo di avere indietro una parte del pagamento direttamente dal lavoratore in contante. Ma in tal caso, con il pagamento tracciato il lavoratore sarà consapevole del fatto che la sua retribuzione risulta inferiore a quella realmente spettante e, di conseguenza, dispone degli elementi probanti  per agire contro il datore di lavoro o il committente.

A tal proposito, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro – INL - con nota del  22 Maggio 2018, n° 4538,  precisa che la violazione della tracciabilità delle buste paga non è diffidabile, in quanto trattasi di un illecito non materialmente sanabile e che  la violazione si compie  non solo quando non vengono usati sistemi di pagamento tracciabili per  la corresponsione delle retribuzioni, ma anche quando questi  vengono  usati in maniera elusiva, come nel caso di pagamento a mezzo bonifico, che poi viene revocato.

Infine, la norma prevede che il datore di lavoro o il committente che viola l’obbligo di pagamento tracciato delle retribuzioni, è punibile con una sanzione  amministrativa pecuniaria consistente nel pagamento di una somma variabile da 1.000 a 5.000 euro, alla quale, inevitabilmente, si aggiungono gli ovvi pregiudizievoli  riflessi di natura morale e professionale.

 

Articolo redatto dal Professor Domenico Brancato

DECRETO "CURA ITALIA" - NOVITA’

DECRETO "CURA ITALIA" - NOVITA’  Copertina (1.225)
Domenico Brancato

NOVITA’ PER CONTENERE LE DIFFICOLTA’ IMPOSTE DAL COVID-19
 
  • Anticipazione e Scaglionamento pagamento pensioni:
Poste Italiane, per salvaguardare la salute dei dipendenti e dell’utenza, ha comunicato che il pagamento delle pensioni, a partire da Aprile, verrà anticipato ed effettuato seguendo l’ordine alfabetico della lettera iniziale del cognome dei titolari, secondo il seguente calendario:
 
  • giovedì 26 marzo, dalla A alla B;
  • venerdì 27 marzo, dalla C alla D;
  • sabato mattina 28 marzo, dalla E alla K;
  • lunedi 30 marzo, dalla L alla O;
  • martedì 31 marzo, dalla P alla R
  • mercoledì 1° aprile, dalla S alla Z.
 
Per i titolari di Libretto di risparmio, Conto BancoPosta, o PostepayEvolution, Carta Postamate Carta Libretto; le pensioni del mese di Aprile verranno accreditate il 26 Marzo ed è possibile effettuare prelievi in contanti presso gli Atm (Sportello automatico) Postamat, senza doversi recare allo sportello.
 
  • Proroga della validità della Patente di guida:
L’art. 104 del citato Decreto prevede la proroga al 31 Agosto 2020 della validità delle Patenti in scadenza a partire dalla data di entrata in vigore del Decreto medesimo: 17 Marzo 2020.
Poiché, secondo quanto precisato: - dall’Art. 35 del D.P.R. 445/2000, trattasi di Documento equipollente (equivalente) alla Carta di Identità; e dalla Circolare n.9209/2020 del Ministero dei Trasporti, che precisa: “ Le patenti di guida in scadenza dal 31 gennaio 2020, essendo anche documento di riconoscimento (come: Carta di Identità, Passaporto, Patente nautica, Libretto di pensione, Patentino di abilitazione alla conduzione di impianti termici e Porto d’armi), ai sensi dell’art. 35 del D.P.R. 445/200, sono prorogate di validità, fino al 31 agosto 2020 “.
Si precisa inoltre che:
 
  • le Carte di qualificazioni del conducente (CQC) e i Certificati di formazione professionale (ADR), per il trasporto di merci pericolose , aventi scadenza dal 23 Febbraio al 29 Giugno 2020, saranno prorogati di validità fino al 30 Giugno 2020;
  • i Certificati di Abilitazione professionale, in scadenza di validità dal 31 gennaio al 15 aprile 2020, conserveranno la loro validità fino al 30 Giugno 2020;
  • la proroga prevista dall’art. 103, comma 2, del D.L. 18/2020, fino al 15 giugno 2020 si estende anche:
 
- ai Permessi provvisori di guida, rilasciati ai sensi dell’art. 59 della Legge 29 Giugno 2010, n. 120;
- ai titolari di Patente di guida che devono sottoporsi ad accertamento sanitario presso le Commissioni mediche locali;
-agli Attestati rilasciati ai conducenti che hanno compiuto 65 anni, per guidare autotreni ed autoarticolati la cui massa, a pieno carico, sia superiore a 20 tonnellate;
- ed ai conducenti che hanno compiuto 60 anni, per guidare autobus, autocarri, autotreni autoarticolati, autosnodati adibiti al trasporto di persone, ai sensi, rispettivamente dell’art, 115, comma2, lettera a ) e lettera b).
 
  • Rinvio scadenza, Revisione e Collaudo auto:
chi avrebbe dovuto portare il veicolo (auto e moto) in revisione nel periodo che va dalla data (17 marzo 2020) di entrata in vigore del D.L. e fino al prossimo 31 Luglio, potrà circolare senza rischiare che gli venga comminata una multa, in caso di controllo delle Forze dell’Ordine.
In quanto, l’art. 92 del richiamato D.L. autorizza fino al 31 ottobre 2020 la circolazione dei veicoli da sottoporre, entro il 31 Luglio 2020, alle attività di visita e prova,di cui agli articoli: - 75 (accertamento dei requisiti di idoneità alla circolazione); e 78 (c.d. (combinato disposto) collaudo, ovvero visita e prova per modifiche alle caratteristiche costruttive del D. Lgs. n. 285/1992 e alle attività di revisione, di cui all’art. 80 del medesimo Decreto Legislativo.
Mentre rimangono invariati i termini previsti per quei veicoli la cui revisione scadrà dal 1° agosto in poi.
 
  • Proroga Tolleranza scadenza Assicurazione:
il decreto Cura Italia, con l’art. 125, posticipa , fino al 31 luglio, a 30 invece dei 15 giorni già previsti dall’art. 170-bis del Codice delle Assicurazioni private. Proroga che stabilisce il limite temporale, fino alla scadenza del quale le Compagnie sono tenute a mantenere operante la garanzia prestata con il precedente Contratto assicurativo, fino all’effetto della nuova Polizza.
 
  • Pagamento Bollette e stop all’interruzione erogazione per morosità:
il Decreto non prevede nessuno stop generalizzato per il pagamento delle Bollette di Acqua, Luce e Gas, tranne che per i Comuni ex “ Zona rossa “ per i quali all’art. 1, comma 4, ha previsto la sospensione temporanea, fino al 30 Aprile 2020, dei termini di pagamento della fatture e degli avvisi di pagamento emessi o da emettere.
Sospensione che è stata condivisa dall’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente – ARERA – che, con Deliberazione del 17 Marzo 2020 n. 75/2020/R/COM, ha regolamentato i predetti servizi , fornendo le necessarie disposizioni, ivi compresa la sospensione del pagamento del Canone Rai, dovute all’emergenza Coronavirus.
La stessa ARERA ha,però, bloccato, con estensione su tutto il Territorio nazionale, i distacchi per morosità, sospendendo dal 10 Marzo scorso e fino al 3 di Aprile, tutte le eventuali procedure di interruzione delle forniture di Energia elettrica, Gas ed Acqua di Famiglie e piccole Imprese.
Per cui, il fornitore interessato ad interrompere la fornitura al cliente moroso, a decorrere dal 3 Aprile, potrà dar seguito al riavvio della relativa procedura di sospensione e procedere nuovamente alla sua costituzione di mora.
Alcune Aziende, poi, hanno concesso sospensioni temporanee o sistemi di rateizzazione dei pagamenti, per venire incontro ai propri utenti che versano in difficoltà economiche conseguenti all’emergenza Coronavirus.
 
  • Dematerializzazione ricette:
La Protezione Civile, per limitare gli spostamenti dei cittadinied evitare inutili e pericolose code negli Ambulatori medici: luoghi fra i più pericolosi per il rischio di contagio del Covid- 19; con una Ordinanza, ha disposto il rilascio delle ricette mediche via Email o WhatsApp. Grazie a tale metodologia di rilascio, i mutuati non dovranno più andare dal medico di base, ma disporranno di un Codice in farmacia, per il ritiro dei farmaci.
La ricetta medica dematerializzata potrà essere emessa: - dal dottore del Sistema sanitario o convenzionato; - dal medico di famiglia; - dal pediatra; - dall’ospedale e da medici privati convenzionati; -dai medici specialistici ambulatoriali; - e dalla guardia medica.
L’innovazione prevede che la prescrizione di farmaci ed esami diventi elettronica, con un documentoscritto, in modalità informatica,da un medico prescrittore, secondo regole nazionali e regionali.
Il procedimento per la realizzazione della ricetta virtuale prevede che, al momento della generazione della ricetta elettronica, da parte del medico che fa la prescrizione, l’assistito può chiedere il rilascio del promemoria dematerializzato o l’acquisizione del Numero di ricetta Elettronica tramite:
 
  • trasmissione in allegato a messaggio di Posta elettronica, nel caso l’assistito fornisca al medico gli estremi della Casella di Posta elettronica certificata (PEC), o di Posta elettronica ordinaria (PEO);
  • comunicazione del Numero di ricetta Elettronica con SMS o con applicazione per telefonia mobile che consente lo scambio di messaggi e immagini, laddove l’assistito indichi al medico il numero di telefono mobile (cellulare);
  • comunicazione telefonica, da parte del medico, del Numero di ricetta Elettronica, nel caso l’assistito renda noto, al medico medesimo, il proprio recapito telefonico.
 
Le informazioni sopra esposte, per contribuire a diffondere la consapevolezza, fra i concittadini, dei provvedimenti relativi a semplificazioni burocratiche e concessione di proroghe per l’espletamento degli adempimenti in scadenza, poste in essere dalle Istituzioni. Al fine di ridurre al minimo le necessità di uscire da casa o porsi per molto tempo inestese file, per scongiurare, per quanto possibile, il pericolo a contrarre, o a diffondere inconsapevolmente, l’insidiosoe pericolosissimo Virus.

Accesso online al cedolino della pensione

Accesso online al cedolino della pensione Copertina (1.390)
Domenico Brancato

Il servizio erogato dall’INPS consente di consultare il cedolino della pensione, per verificare l’importo dei trattamenti liquidati mensilmente, oltre a rilevare eventuali variazioni e fruire dei servizi di consultazione, certificazione e  variazioni dati.

Il servizio è rivolto a tutti i pensionati ed è raggiungibile sia tramite PC  che  da dispositivi mobili (Telefoni cellulari, smartphone, tablet, ecc) .

Per accedere al servizio occorre disporre del codice PIN (Numero di identificazione personale) rilasciato dall’INPS, oppure da una identità SPID (Sistema pubblico di identificazione digitale) o da una  Carta Nazionale dei Servizi  (CNS).

Per coloro che non dispongono del PIN, la richiesta, tramite la  procedura online, permette di ottenere  quello ordinario. Per ottenerlo occorre accedere al sito “ inps.it “ed inserire: il Codice Fiscale, i dati anagrafici, l’indirizzo di residenza, il numero di telefono ed  almeno due  recapiti , fra: cellulare, Email e Posta Elettronica Certificata ( PEC ), ai quali far pervenire il PIN.

Il sistema, dopo aver verificato l’esattezza dell’indirizzo di residenza, rispetto quello presente negli archivi INPS, farà pervenire, tramite sms od e-mail ‘,  la prima parte del PIN, composta da 8 caratteri, mentre la seconda parte, di pari composizione, verrà (dopo circa una settimana) recapitata all’indirizzo di residenza.

Il PIN rilasciato ha una validità di 6 mesi, trascorsi i quali  occorre richiedere il  ripristino, a cui farà seguito l’invio, da parte dell’INPS, del Codice di ripristino, da riprodurre insieme al Codice fiscale, per ottenere, in questo caso, contemporaneamente, via sms ed  email, l’invio delle due serie di caratteri alfanumerici (Lettere e numeri).

Una volta in possesso delle parti del PIN, occorre riportarle, insieme al Codice Fiscale, nelle predisposte caselle, per il rilascio del PIN definitivo, da stampare o annotare ed,  in sequenza, riprodurre per l’attivazione.

Ottenuto il Pin, per prendere visione o/e stampare il cedolino, occorre seguire la seguente procedura: digitare  Inps.it e cliccare  su: Tutti i servizi,lettera C, Cedolino pensioni e Servizi collegati;poi digitare Codice Fiscale e nuovo PIN ecliccare su:Accedi, “ Vuoi visualizzare cedolino ? “ e sull’icona di stampa (in corrispondenza del mese d’interesse).

Il servizio mette a disposizione, oltre alla visualizzazione dell’ultimo cedolino, anche la possibilità di confrontare i cedolini precedenti, di prendere visione dell’elenco prospetti di liquidazione  (Modelli TE08),  di eventuali deleghe sindacali, di modificare i propri dati anagrafici, indirizzo e recapiti, di variare l’Ufficio pagatore e di esaminare e stampare la Certificazione Unica.

La possibilità di riscontrare mensilmente  l’importo della pensione,  consente di seguire l’entità e le variazioni delle singole voci che lo compongono, nonché  di rilevare  eventuali errori di sistema o addebiti non consapevolmente autorizzati. Il che offre la non trascurabile opportunità  di poter intervenire tempestivamente, per impedire il protrarsi delle  irregolarità rilevate.

 

 

Articolo redatto dal prof. Domenico Brancato

Carnevale Express: una festa in famiglia

Carnevale Express: una festa in famiglia Copertina (597)
Eleonora Persichetti

 
L’Associazione MIND, in collaborazione con Marino Aperta A.p.s., ha organizzato una festa di Carnevale per domenica 11 febbraio, presso l’AUDITORIUM ASCOLESE, Scuola Media Primo Levi, via Palaverta, 69, a Frattocchie.
 
Carnevale Express è un evento all’insegna del divertimento, della solidarietà e dell’allegria per tutti, grandi e piccini.
 
L’appuntamento è alle 10:30, troverete:
- merende deliziose;
- giochi divertenti;
- photobooth per scattare foto indimenticabili;
- trucca bimbi creativo;
e la straordinaria esibizione del coro di bambini “Piccolo Coro del Fiore Blu”
 
L’adesione è gratuita, ma per garantire un’organizzazione ottimale dell’evento, è gradita la prenotazione.
 
ADESIONE ANTICIPATA:
Giorgia 342 61 66 326
Michela 328 11 50 757
o i canali social di MIND (Instagram, Facebook, mind4culture@gmail.com).
 
La festa sarà al coperto, quindi si svolgerà anche in caso di pioggia, la durata sarà 10:30-12:30.
 
 
 
 
 

La qualità dell'aria che respiriamo

La qualità dell'aria che respiriamo Copertina (2.020)
Francesco Raso

Ora siamo in grado di misurare il livello delle Polveri Sottili nella nostra area geografica.
 
A livello comunale, ormai già da troppo tempo, si sente straparlare e manifestare sulla tutela dell’ambiente ma oltre a gazebi, bandiere, manifesti e mini-cortei non si vede alcuna sostanza e nulla di tangibile.
Oramai sono troppi anni che si discute su ciò che fa bene e quello che fa male ma mai nessuno si è impegnato alla verifica dell’effettivo stato di inquinamento climatico delle aree sotto processo.
 
Grazie all’impegno ed alla testardaggine del nostro Comitato di Quartiere le cose iniziano a percorrere la corretta via che, in fin dei conti, è proprio ciò che tutti gli abitanti di S.Maria, Cava dei Selci e Frattocchie hanno sempre gridato e preteso senza mai essere ascoltati.
Per questo dobbiamo dare onore all’attuale Presidente del Comitato di Quartiere, “Antonio Calcagni”. Un uomo che non è mai caduto a compromessi politici, ha sempre ascoltato tutti e si è sempre fatto in quattro per il bene della popolazione.
 
Dopo questa piccola introduzione, torniamo alle Polveri Sottili.
Nel territorio di Marino e anche in quello di Ciampino non esiste una struttura di rilevazione della qualità dell’aria e tantomeno di quella delle Polveri Sottili che sono le più pericolose per la salute.
Abbiamo installato, a nostre spese, un rilevatore a Santa Maria delle Mole che effettua, ogni circa 3 minuti, una analisi per la quantità di PM10 e PM2,5 in µg/m³.
In tempo reale, grazie al nostro portale, raccogliamo i dati forniti dai sensori. Con questi siamo in grado di calcolare le medie di inquinamento orario e giornaliero in modo di avere un quadro preciso di cosa stiamo respirando.
In verità ci aspettavamo delle misurazioni, non dico gravi ma abbastanza fuori scala. Invece, dalle prime medie giornaliere sembra che la nostra aria respirata goda di una salute più che accettabile.
 
A breve, o meglio, appena è possibile fare nuovi acquisti, è intenzione di installare altri sensori a S. Maria e, ovviamente anche a Cava dei Selci e Frattocchie. Questo ci consentirà di mappare la nostra qualità di vita con un raggio di azione molto più amplio.
Vi ricordo che questa è una iniziativa completamente progettata, costruita, finanziata e realizzata dal Comitato di Quartiere presieduto da Antonio Calcagni con la collaborazione della CRIIAC di cui Roberto Barcaroli è il portavoce.
 
 
 
Nella nostra pagina principale è sempre evidenziata l’ultima lettura delle Polveri Sottili.
Per coloro che desiderano avere un quadro più completo o uno storico su queste misurazioni, abbiamo realizzato un’apposita pagina: Polveri Sottili

Evitare incidenti alla guida è possibile?

Evitare incidenti alla guida è possibile? Copertina (954)
Eleonora Persichetti

La proposta degli studenti di IED Roma
 
 
Ai Castelli Romani arriva Prezemol, una campagna di comunicazione non convenzionale per sensibilizzare ad una guida responsabile e consapevole
 
 
Un gruppo di studenti dell’Istituto Europeo di Design di Roma ha lanciato Prezemol, una campagna di comunicazione non convenzionale sulla sicurezza stradale. Tutto è nato dalla constatazione che, ad oggi, ancora troppe persone sottovalutano i rischi della distrazione alla guida; tanti, addirittura, benché non si definiscano “scaramantici” in senso stretto, non rinunciano a confidare in talismani e portafortuna vari quando si mettono al volante. Il primo punto di contatto con il territorio è stato Albano Laziale, con la prospettiva di raggiungere i Castelli Romani per intero e aprire alla Capitale.
 
Gli studenti hanno pensato di ricreare il packaging di un farmaco, denominato appunto per l’occasione Prezemol, e deciso di sottoporlo alle reazioni della popolazione locale: i passanti, incuriositi dalla coraggiosa affermazione di poter provare un rimedio scientifico in grado di scongiurare incidenti stradali, hanno preso un campione del prodotto ma, una volta aperta la scatola, hanno trovato all’interno solo un foglietto illustrativo. Sullo stesso c’era un invito a concentrarsi durante la guida, proprio perché non esiste davvero un rimedio in grado di sollevarci dalle nostre responsabilità.
 
“Volevamo che le persone riflettessero, attraverso modalità più immediate e innovative, sull’importanza che può avere un’attenzione consapevole e costante quando ci si mette in strada. Inutile credere in portafortuna, santini e talismani, così come altrettanto deleterio è confidare in una panacea efficace contro tutti i nostri cattivi comportamenti: l’unica soluzione resta il buon senso e l’educazione delle nuove generazioni” - aggiungono gli studenti. Parole di apprezzamento anche da parte del Sindaco di Albano, Massimiliano Borelli, il quale ha ringraziato i ragazzi per l’attività svolta e ricordato come solo l’educazione e il rispetto delle regole siano un efficace rimedio per ottemperare alle proprie responsabilità in strada.
 
Per scoprire tutte le prossime iniziative legate a questa campagna, trovate il link al profilo Instagram di Prezemol.

Carcere su abuso reddito di cittadinanza

Carcere su abuso reddito di cittadinanza Copertina (772)
Domenico Brancato

 
Più di un anno di carcere
ai fruitori del Reddito di Cittadinanza
che hanno violato le regole
 
 
Nell’affrontare l’argomento si considera opportuno premettere le finalità del beneficio e le condizioni previste per ottenerlo.
Il Reddito di cittadinanza consiste in un aiuto economico istituito con Decreto legge n. 4/2019, con il quale lo Stato si prefiggeva di indirizzare i beneficiari verso un lavoro dignitoso, contrastare la povertà, la diseguaglianza e l’esclusione sociale. Aiuto che per acquisirne il diritto è necessario:
 
  • essere cittadino italiano o europeo, oppure aver soggiornato o essere residente in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa;
  • avere un I.S.E.E. aggiornato inferiore a 9.360 annui; un patrimonio immobiliare (esclusa prima casa) non superiore a 30.000; un patrimonio finanziario (soldi sul conto corrente) non superiore a 6.000, aumentabile in funzione dei componenti il nucleo familiare; e un reddito familiare inferiore a 6.000 annui, aumentabile fino a 9.360 annui, se il nucleo famigliare risiede in una casa in affitto;
  • al momento della richiesta, non essere sottoposto ad una misura cautelare personale o essere stato condannato (anche con sentenza non definitiva), nei 10 anni precedenti, per uno dei seguenti reati: - associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico; - attentato per finalità terroristiche o di eversione; - sequestro di persona a scopo terroristico o di eversione; - associazioni di tipo mafioso anche straniere; - scambio elettorale politico-mafioso; - strage; - truffa aggravata per il conseguimento (ottenimento) di erogazioni pubbliche ( in tal caso la pena prevista, secondo il dispositivo dell’art. 640 bis Codice Penale, è la reclusione da 2 a 7 anni e si procede d’ufficio se il fatto riguarda contributi, sovvenzioni, finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni concessi dallo Stato, da altri Enti pubblici o dalla Comunità europea); - per tutti gli altri reati, qualora siano stati commessi con l’aggravante del metodo mafioso;
  • i componenti del nucleo familiare non devono essere in possesso di : - veicoli immatricolati per la prima volta nei 6 mesi antecedenti la Domanda; - autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc (immatricolati per la prima volta nei 2 anni antecedenti la Domanda), con esclusione dei mezzi che conferiscono le agevolazioni fiscali in favore di persone con disabilità; - e di navi o imbarcazioni da diporto.
 
E considerato che nonostante le elencate inderogabili condizioni per accedere alla sovvenzione, si continuano a registrare frequenti ed eclatanti condotte truffaldine, abusive o imputabili a superficialità nell’ accertamento dell’autenticità dei menzionati requisiti, sono intervenuti nuovi moniti e chiarimenti rivolti, in particolare, ai casi in cui si riscontrano maggiori irregolarità.
Irregolarità che, in genere, trovano rispondenza in chi: - usufruisce del Reddito di cittadinanza e percepisce redditi da prestazioni di servizi occasionali (come differenza tra compensi e spese inerenti) sia subordinati che autonomi, (anche se svolti all’estero), senza comunicarlo all’INPS, entro 30 giorni dall’inizio delle attività, tramite compilazione del Modello Rdc-Com Esteso (per ogni componente del nucleo familiare per il quale sia avvenuta la variazione), da presentare all’INPS tramite il Caf, gli Enti di Patronato o direttamente, accedendo con SPID o Carta di Identità Elettronica o Nazionale dei Servizi sul sito dell’INPS ; - lavora in nero; - o percepisce offerte (anche se in “occasioni particolari” qualificate come “regalie”). La Corte di Cassazione penale n. 25306/2022, infatti, ha asserito che, in base alla comune esperienza, “l’attività lavorativa, anche se irregolare, viene retribuita”, e quindi è da considerare un compenso, per il quale sussiste l’obbligo, da parte del percettore, della comunicazione all’INPS. Pertanto, come deciso dalla stessa Corte, in virtù del reato di cui all’articolo 7, comma 2, della Legge 28 Marzo 2019 n. 256, il soggetto inadempiente è punibile con il carcere.
Ma vediamo di esaminare, in dettaglio, le penalità a cui si va incontro, a seconda delle tipologie di inadempienze, trasgressioni o illeciti commesse/i:
 
  • Presentazione di dichiarazioni attestanti circostanze false: condanna da 2 a 6 anni di reclusione, perdita del Reddito e restituzione della somme percepite;
  • Mancata comunicazione di variazioni patrimoniali (sia regolari che e a nero), successivi all’ottenimento del Reddito, del percettore o di un membro della sua famiglia: condanna da 1 a 3 anni di reclusione, revoca del Reddito e restituzione del non dovuto;
  • Richiesta del Reddito di cittadinanza da chi lavora con contratto. Il che è possibile, in quanto trattandosi di una misura di sostegno ed integrazione destinata, appunto, anche ad integrare un reddito basso derivante da lavoro, purché in possesso dei previsti requisiti reddituali. Tuttavia il richiedente ha il dovere di comunicare tale condizione al momento della richiesta del beneficio. Altrimenti incorre nella perdita del Reddito e in un processo penale, per aver dichiarato circostanze false e non veritiere;
  • Richiesta del Reddito di cittadinanza, da chi lavora a nero: reato che prevede una pena da 2 a 6 anni di reclusione, la perdita del Reddito e la restituzione delle somme riscosse. Sanzione che viene applicata anche quando al momento della richiesta non sia stata comunicata la circostanza che un componente del nucleo famigliare del soggetto richiedente lavorava in nero. Poiché il beneficio è riconosciuto solamente a chi possiede i requisiti economici e patrimoniali che riguardano l’intero nucleo familiare;
  • Datore di lavoro che impiega, a nero, lavoratori percettori del Reddito di cittadinanza: corre il rischio di una sanzione pecuniaria aumentata del 20%
 
dei seguenti importi:  2.160 – 12.960 ; - 4.320 – 25.920; e 8.640 – 51.840 Euro, rispettivamente, in caso di impiego fino a 30; 31 – 60; oltre 60 giorni di lavoro effettivo.
Massima sanzione che viene applicata anche quando il lavoratore a nero non è diretto beneficiario del Reddito di cittadinanza, ma fa parte di un nucleo familiare che percepisce il beneficio.
Ma qualora il destinatario della multa decida di pagare entro 60 giorni dalla contestazione, potrà beneficiare della riduzione dell’entità degli importi della sanzione, come di seguito indicato: 4.320; 8.640; e 17.280 Euro, rispettivamente, in caso di impiego fino a 30; - 31 – 60; e oltre 60 giorni di lavoro effettivo.
Inoltre, sempre il datore di lavoro, può andare incontro alla sospensione dell’attività, se il numero di lavoratori a nero supera il 20% dei presenti in azienda (sia regolari che irregolari) e in caso di gravi e reiterate violazione della normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Tale sospensione però può essere revocata se: regolarizza i lavoratori a nero; ripristina la sicurezza sul luogo di lavoro; e paga la somma di 2.000 o 3.200 Euro, a seconda se trattasi di lavoro in nero o di violazioni di sicurezza.
L’entità del beneficio economico in esame si compone di 2 parti, di cui una destinata ad integrare il Reddito famigliare, fino al limite di 6.000 moltiplicati per la Scala di equivalenza, come di seguito indicato:
 
 
COMPOSIZIONE NUCLEO FAMILIARE VALORE SCALA DI EQUIVALENZA BENEFICIO MASSIMO ANNUALE
1 adulto 1 € 6.000,00
1 adulto e 1 minore 1,2 € 7.200,00
2 adulti 1,4 € 8.400,00
2 adulti e 1 minore 1,6 € 9.600,00
2 adulti e 2 minori 1,8 € 10.800,00
2 adulti e 3 minori 2 € 12.000,00
3 adulti e 2 minori 2,1 € 12.600,00
4 adulti 2,1 € 12.600,00
4 adulti
(o 3 adulti e 2 minori) di cui 1 in condizione
di disabilità grave o non autosufficiente
2,2 € 13.200,00
 
 
 
e l’altra riservata solo a chi è in affitto, destinata ad incrementare il beneficio di un importo annuo pari al canone di locazione, fino al massimo di 3.360. E’ prevista inoltre una integrazione per famiglie proprietarie della casa di abitazione, fino ad un massimo di 1.800 annui, nel caso sia stato acceso un mutuo.
Altro sostegno economico erogato dallo Stato è la Pensione di Cittadinanza (PdC), spettante ai nuclei familiari che dispongono di pari requisiti richiesti per la concessione del Reddito di Cittadinanza, ed esclusivamente composti da persone con età superiore a 67 anni, o di età inferiore, se comprendenti una o più componenti in condizioni di disabilità grave e di non autosufficienza. Sostegno al quale, qualora detti nuclei siano già beneficiari del Reddito di Cittadinanza, accedono a decorre dal mese successivo a quello del compimento del 67° anno del componente più giovane della famiglia.
 
A beneficiare della Pensione è il nucleo familiare definito ai sensi della norma in materia di ISEE, che prevede: - i coniugi permangono nel medesimo nucleo familiare anche a seguito di separazione o divorzio, se continuano a risiedere nella stessa abitazione; - i componenti già facenti parte di un nucleo familiare, continuano a farne parte, ai fini dell’ISEE, anche a seguito di variazioni anagrafiche (cambio di nome, cognome, di stato civile, ecc.) se continuano a risiedere nella medesima abitazione; - il figlio/a maggiorenne non convivente con i genitori, fa parte del nucleo familiare dei genitori soltanto quando è di età inferiore a 26 anni, o è nella condizione di essere a loro carico ai fini IRPEF e non è coniugato e non ha figli.
Trattasi di altro sostegno che Consiste in una prestazione economica, esentasse, erogata mensilmente per 18 mesi rinnovabile, senza presentare ulteriore Domanda, e per la quale, a differenza del Reddito di Cittadinanza, non è prevista la sospensione del rinnovo. L’accredito sia del Reddito che della Pensione vengono corrisposti con la Carta (Carta acquisti Postepay) Rdc e Pdc (che vengono ricaricate per 12 mensilità, ogni fine mese a partire del giorno 25/26) rilasciate da Poste Italiane. La somma accreditata è spendibile per acquisto di beni alimentari, farmaci (con lo sconto del 5%), pagare bollette di gas e luce, o effettuare un prelievo in contanti, fino al massimo di 100,00 mensili, e un bonifico mensile per il pagamento di mutuo o affitto. Dal 2021, la Pensione di cittadinanza, può essere erogata assieme alla prestazione pensionistica a carico dell’INPS, qualora il destinatario ne sia titolare.
Il cui importo non può essere inferiore a 480 euro e può arrivare fino ad un massimo di 780 euro mensili, per un singolo richiedente. Se invece a richiederlo è una coppia, l’ammontare può giungere fino a 1.170.
E si compone, come per il Reddito di cittadinanza, di una integrazione del: - Reddito familiare fino alla soglia di 7.560 annui; - e del reddito dei nuclei famigliari residenti in abitazioni in locazione, equivalente all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto di locazione, sino ad un massimo di 3.360 annui. Integrazione concessa fino ad un massimo di 1.800 annui anche ai nuclei familiari residenti in abitazioni di proprietà, per l’acquisto o la costruzione dei quali sia stato contratto un mutuo da parte di componenti il medesimo nucleo famigliare.
L’importo a sua volta deve essere moltiplicato per il valore della scala di equivalenza che tien conto della composizione del nucleo familiare, come già indicato per il Reddito di cittadinanza.
 
 
I descritti benefici, trattandosi di interventi che dalla prima metà del 2019 fino alla fine di quest’anno, hanno comportato un investimento, da parte dello Stato, di 19,6 miliardi (suddivisi in: 3,8 nel 2019; 7,2 nel 2020; 8,6 nel 2021 e di 7,7 miliardi per il 2022), com’è noto, sono stati oggetto di accese contrapposizioni fra gli schieramenti politici e di manifestazioni mirate alla disincentivazione della concessione degli aiuti, dovuti alla non sempre rispondente modalità di corresponsione degli stessi, rispetto quella prevista, e soprattutto alla carente efficienza di verifica della legittimità della loro spettanza.
Come evidenzia l’esito dell’azione di contrasto condotta, dal primo Gennaio 2021 a Febbraio 2022, dai Carabinieri delle Legioni Lazio, Toscana, Umbria, Marche e Sardegna, inquadrati nel Comando “PODGORA” e dei Nuclei Carabinieri Ispettorato del Lavoro, che hanno denunciato 955, pari alla media del 10% (da 21,7 nel Lazio a 4,6 nelle Marche) delle 9.575 persone controllate, per irregolarità riguardanti la percezione di 5.245.341 milioni di euro del beneficio, conseguenti alla violazione di un’ampia tipologia dei divieti imposti dalla normativa.
Per arginare una così persistente illecita dispersione degli specifici, non trascurabili, fondi stanziati, la Legge di Bilancio 2022 ha predisposto il rafforzamento dei sistemi di controllo incrociati ad opera dell’INPS e dei Comuni di residenza, attraverso verifiche preventive sui requisiti anagrafici, su chi detiene beni all’estero ed ha decretato la sospensione del RdC per le posizioni incerte.
In particolare, i controlli che dovrebbero entrare in vigore da quest’anno, prevedono:
 
  • da parte dell’INPS:
 
- verifiche preventive, sulla base delle informazioni presenti nelle banche dati in dotazione all’Istituto sui dati: - anagrafici, di residenza, di soggiorno e di cittadinanza dichiarati in ogni Domanda di RdC, e che qualora si dovessero riscontrare situazioni di incertezza, rispetto i requisiti anagrafici, si proceda alla richiesta, mediante il Sistema informatico del Reddito di cittadinanza, di informazioni aggiuntive ai Comuni. I quali dovranno rendere noto l’esito della verifica entro 120 giorni dalla richiesta. Durante tale periodo, l’erogazione dell’importo verrà sospesa. Se trascorsi i 120 giorni il Comune non dovesse fornite comunicazioni, il pagamento viene disposto, ma il responsabile dell’Ente territoriale risponderà per il danno erariale causato dall’eventuale erogazione di somme non dovute; - verifiche delle condizioni reddituali e patrimoniali, rispetto i dati autocertificati in ISEE e validati dall’Agenzia delle Entrate, con specifico riferimento ai beni durevoli (Casa, automobili, imbarcazioni, elettrodomestici, vestiti, ecc.); - e accertamenti sui beni tenuti all’estero, per i quali, da quest’anno, entro il 31 Marzo, dovrà provvedere a definire un piano di verifica specifico in collaborazione con il Ministero del lavoro, l’Agenzia delle Entrate, ed il supporto del Corpo della Guardia di finanza e del Ministero degli Affari esteri;
 
  • da parte dei Comuni:
 
all’atto della presentazione dell’istanza, verifiche: - dei dati anagrafici, relativi alla composizione del nucleo familiare, e sull’effettivo possesso dei requisiti dichiarati nella Domanda e, successivamente all’erogazione del beneficio, sulla permanenza degli stessi requisiti, avvalendosi delle informazioni rese disponibili dall’INPS, sempre tramite la citata piattaforma di condivisione dati; - sui requisiti di residenza, convocando l’interessato entro 30 giorni dalla Domanda, se non dovesse pervenire la ricostruzione d’ufficio; - e dei requisiti sul possesso di soggiorno dei cittadini di Paesi terzi, entro 30 giorni dal riconoscimento del beneficio.
Importanti e, si spera, risolutivi accorgimenti, alla realizzazione dei quali però attualmente si frappone il mancato assolvimento di adempimenti burocratici che ostacolano la stipula delle convenzioni fra l’INPS e i Ministeri del Lavoro e della Giustizia. Convenzioni necessarie affinché possa avvenire un interscambio integrale delle informazioni di cui dispongono le loro banche dati, per poter dar seguito alle citate innovazioni della Legge di Bilancio 2022.
Comunque, in attesa che entrino in vigore gli appena descritti, più rigorosi, controlli finalizzati ad ovviare: - alle inoppugnabili necessità migliorative delle procedure inerenti l’erogazione del beneficio finora adottate; - alle conseguenti pregiudizievoli contrapposizione fra gli schieramenti politici;- e soprattutto al rischio della soppressione di un provvedimento concepito, come premesso, per: liberare dalla condizione di povertà assoluta 5,6 milioni (secondo dati ISTAT) di individui (pari a 9,4% del totale della popolazione italiana); consentire per le categorie di persone economicamente disagiate, inabili al lavoro, una integrazione del reddito per l’equiparazione alle soglie annualmente previste dalla legge; e promuovere il collocamento dei cittadini inoperosi, ma idonei a svolgere mansioni lavorative, in contesti operativi in grado di assicurare loro l’autosufficienza economica.
Ci si augura che quanto esposto, possa servire a contribuire a rendere i lettori interessati più consapevoli dei requisiti di cui disporre e dei contenuti delle aggiornate norme da osservare, per l’acquisizione legale del diritto a fruire del Reddito o della Pensione di cittadinanza. Affinché, siano in grado di accertare le loro condizione di compatibilità, evitando così di incorrere nel pericolo di produrre richieste improprie: possibili cause di frustranti delusione o di pesanti sanzioni penali e amministrative.
La Nostra Voce

NOI DIAMO SPAZIO AL CITTADINO
BASTA CON LE ESTERNAZIONI PARTITICHE , INTESA COME SUI SOCIAL
 
La Nostra Voce è anche La Tua Voce
 
Il Portale di Santa Maria delle Mole è nato proprio per tale scopo.
 
Indipendentemente dal nome, ci occupiamo di tutte le problematiche delle frazioni “a valle” del comune di Marino e quindi di: Castelluccia, Cava dei Selci, Due Santi, Fontana Sala, Frattocchie e Santa Maria delle Mole.
Portiamo avanti, già da anni e con evidenti risultati, questo impegno in modo assolutamente apolitico ed intendiamo sottolinearlo APARTITICO, ovvero non siano di parte. 

Perché questo:
In molti hanno tentato di percorrere tale strada ma alla fine si sono sempre dimostrati quel che intendevano mascherare; lavorare solo per scopi personali e di partito.
Infatti come potete tastare con mano:
- Tutti i siti tematici sono stracolmi di politica e pubblicità.
- Tutte le pagine e, ancor peggio, tutti i gruppi Facebook di zona sono ormai monopolizzati da tre/quattro individui che ci martellano dalla mattina alla sera di pubblicazioni politiche ed inserzioni pubblicitarie di attività in loco. Non portano benefici ma rimbalzano incessantemente informazioni già note!

Non è rimasto più spazio per chi vuole lamentarsi del solito malcostume comunale o di quelle problematiche che rendono difficile il quieto vivere perché soffocati da questo indecente comportamento.

Per tale motivo, noi APARTITICI  che prestiamo attenzione alle esigenze della comunità, abbiamo deciso di dare un taglio a tutta questa indecente volgarità di comportamento e dedicare delle aree per portare alla luce, solo e soltanto, le nostre difficoltà di vita.
Per la risoluzione delle problematiche ce ne occuperemo sul portale ed anche a suon di carte bollate, ove necessario!

 
Per qualsiasi problematica questo portale mette già a disposizione un Forum dove chiunque può dire la propria. Esiste anche la possibilità di intervenire sulle argomentazioni pubblicate periodicamente.

Per non creare troppa confusione e per coloro che non sono in grado di utilizzare tali strumenti ma sanno come muoversi sui social: abbiamo attivato degli Speciali Gruppi su Facebook per ogni frazione. Scegli il gruppo a te dedicato:
E’ ben inteso: A nessuna comunicazione partitica, pubblicitaria o di semplice frivolezza verrà dato spazio.

 
Castelluccia e Fontana Sala:
Sono di Castelluccia - Fontana Sala ... senza SE
facebook.com/groups/castellucciafontanasalaplus/

Cava dei Selci:
Sono di Cava dei Selci ... senza SE
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Due Santi:
Sono di Due Santi ... senza SE
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Frattocchie:
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Santa Maria delle Mole:
Sono di Santa Maria delle Mole ... senza SE
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Tutti questi gruppi sono gestiti da personale ultra qualificato e già facente parte della nostra redazione.
Esponete problemi ma mai parlare di politica, di attività commerciali, di ricette, cani e gatti smarriti e tutti quegli argomenti già martellanti altrove.

Siete i benvenuti a “Casa Vostra” ed il vostro smartphone smetterà di suonare o vibrare in continuazione per inutili motivi.