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INACCETTABILI LE MULTE A VIVAI E FLORICOLTORI

INACCETTABILI LE MULTE A VIVAI E FLORICOLTORI  Copertina (735)
Eleonora Persichetti

AGRICOLTURA - ANDREASSI E PIAZZONI (ITALIA VIVA): "INACCETTABILI LE MULTE A VIVAI E FLORICOLTORI, IL GOVERNO HA GIA’ FATTO CHIAREZZA”
 

Si moltiplicano le segnalazioni di multe ad imprese del settore floro-vivaistico, per una interpretazione delle disposizioni di lookdown, volute dal Governo, che vedrebbero le suddette attività obbligate alla chiusura. Anche sul territorio della Provincia di Roma molti operatori del settore, già pesantemente colpito dalla crisi economica da Covid, sono incappati in pesanti sanzioni economiche. Una filiera produttiva molto presente e diffusa.
 
“La Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova aveva già chiarito che con il DPCM del 20 Marzo e le successive FAQ interpretative il Governo ha consentito la riapertura delle attività di vendita di piante e fiori anche al dettaglio, sebbene possano comunque esserci disposizioni diverse a livello regionale ed anche comunale”. Spiegano Ileana Piazzoni e Luca Andreassi, Coordinatori di Italia Viva in Provincia di Roma. “Ora il Ministero dell’Interno ha diramato ai prefetti una circolare che ribadisce che le attività floro-vivaistiche e di vendita al dettaglio di fiori, semi e piante ornamentali, rientrano perfettamente nel comparto delle attività agricole non soggette ad alcuna chiusura stabilita nei DPCM del 20 Marzo e del 10 Aprile. Quindi possono lavorare, dato che la Regione Lazio non ha adottato provvedimenti a riguardo, valgono le disposizioni a livello nazionale”.
“Tutto il mondo produttivo chiede alle istituzioni chiarezza e semplificazione per una efficace strategia di riapertura del Paese. Ogni ulteriore complicazione burocratica è da interpretarsi come una inutile vessazione. Alle imprese ed ai lavoratori adesso servono liquidità economica e certezze legislative. Italia Viva è al loro fianco per dare risposte in tal senso”, concludono i due coordinatori.

Regione Lazio. Riaprono gli Orti Sociali

Regione Lazio. Riaprono gli Orti Sociali Copertina    (allegati) (1.358)
Antonio Calcagni

 
La Regione Lazio, con ordinanza nr. Z00029 del 15-04-2020, apre alla possibilità di spostamento all’interno del proprio Comune o verso Comune limitrofo per lo svolgimento, in forma amatoriale, delle attività agricole, comunque nel pieno rispetto dei Decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di tutte le norme di sicurezza relative al contenimento del contagio da COVID-19, ad esclusione dei Comuni dove è in vigore il divieto di allontanamento o accesso e comunque alle seguenti condizioni:
 
  1. per non più di una volta al giorno;
  2. da un solo componente del nucleo familiare;
  3. limitatamente agli interventi strettamente necessari alla tutela delle produzioni vegetali, consistenti nelle indispensabili operazioni colturali che la stagione impone.
 
La presente ordinanza è valida fino al 03-05-2020, salvo proroga.
 
 
All’assessore all’Agricoltura, Ambiente e Risorse Naturali della Regione Lazio, Enrica Onorati vanno i ringraziamenti delle migliaia e migliaia di cittadini che, come me, si dilettano nella coltivazione di un orto, sociale e biologico.
Un’opportunità che ti permette di vivere momenti di estrema serenità e rilassatezza, riscoprendo il piacere del contatto con l’ambiente, momenti particolarmente apprezzati soprattutto in questo difficile periodo, senza poi trascurare il piacere di usufruire di prodotti sani e genuini di cui ti senti, in parte, l’artefice. 
 
 
Per approfondimenti è possibile scaricare il PDF in allegato

 
 
 
Antonio Calcagni

UE - Al via la richiesta prestiti

UE - Al via la richiesta prestiti Copertina    (commenti:5) (993)
Domenico Brancato

IL VIA LIBERA ALLA CONCESSIONE DI PRESTITI FINO A 25 MILA EURO A SOSTEGNO DI CITTADININ E IMPRESE
 
 
Approvato dall’UE lo schema di aiuti previsto dal D.L. Liquidità n. 23/2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’8 aprile scorso, relativi al finanziamento alle Imprese, mediante prestiti garantiti dallo stato (Servizi Assicurativi del Commercio Estero – SACE ) e attraverso l’accesso al Fondo di Garanzia Piccola e Media Impresa – PMI.
 
In seguito a tale approvazione, l’Associazione Bancaria Italiana – ABI- con una Circolare ha “comunicato alle banche che la Commissione Europea ha approvato l’indispensabile autorizzazione prevista nel Decreto Legge n. 23 dell’8/04/2020, per rendere operative le importanti misure a sostegno della liquidità delle imprese danneggiate dall’emergenza del Covid-19”.
Conseguentemente, è stato reso immediatamente disponibile, il Modulo (vedi Allegato) pubblicato, a cura del Ministero dello Sviluppo Economico – MISE –  sul sito www.fondidigaranzia.it, per chiedere la garanzia sui finanziamenti di importo fino a 25.000 euro, come previsto dall’art. 13, comma1, lettera m), del Decreto n. 23/2020.
 
Mentre il Segretario Generale della Federazione Autonoma Banche Italiane -FABI- ha chiarito che entro venerdì 17 c.m. “arriveranno le indicazioni, anche dal Fondo Centrale di Garanzia, per i crediti alle –PMI- da 25.000 a 800.000 euro, che definirà tutte le procedure informatiche che saranno poi applicate alle banche”. E ha proseguito informando che da lunedì 20 “probabilmente sarà possibile chiedere i prestiti fino a 25.000 euro, a differenza di quelli di importo maggiore, per i quali saranno necessari una quindicina di giorni”.
Intanto si ricorda che il D.L. Liquidità ha previsto 200 miliardi di euro finalizzati a garantire liquidità alle Imprese, ai Professionisti ed alle Partite IVA, attraverso la Società per azioni del Centro Italiano Cassa Depositi e Prestiti, specializzata nel settore Assicurativo-Finanziario – SACE S.p.a.- SACE, che fino al 31 dicembre 2020, è autorizzata a concedere garanzie in favore di banche, Istituzioni nazionali ed internazionali abilitate all’esercizio del credito in Italia. Le garanzie previste copriranno fra il 70 ed il 100% del capitale erogato e dei relativi interessi e costi. In particolare, sono ammissibili alla garanzia del Fondo con copertura al 100%, i nuovi finanziamenti concessi in favore di piccole e medie imprese e di persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti e professioni, la cui attività sia stata danneggiata dall’emergenza Covid-19 di importo non superiore al 25% dell’ammontare dei ricavi del soggetto beneficiario e, comunque, non superiore a 25.000 euro.
Il MISE e Mediocredito Centrale, gestore del Fondo di Garanzia, insieme all’Associazione Bancaria Italiana, stanno lavorando per rendere attivi e disponibili, in tempi brevi, tutti i sistemi informatici e la modulistica necessaria alla richiesta di garanzia per i beneficiari delle misure e per accelerare le istruttorie bancarie, al fine di ridurre, a pochissimi giorni, il tempo di attesa intercorrente tre la richiesta di finanziamento e l’accredito delle somme sul proprio conto corrente.
 
Si precisa infine che, il Modulo, in allegato, per richiedere la garanzia dovrà essere compilato dal beneficiario e trasmesso alla banca o all’Ente finanziatore, anche mediante indirizzo di posta elettronica non certificata, accompagnato da copia di un documento di riconoscimento, in corso di validità, del sottoscrittore.

Per i viaggi annullati non basta il voucher, serve il rimborso

Per i viaggi annullati non basta il voucher, serve il rimborso Copertina (651)
Eleonora Persichetti

Viaggi annullati per coronavirus: il settore turistico in bilico tra richieste di rimborsi e voucher
 
Avv. Franchi (Konsumer): “Il vettore deve procedere al rimborso o emettere un voucher, ma si tratta di una misura che tutela il venditore, non certo il consumatore”
 
 
Tra i primi effetti dell’emergenza da covid-19 sull’economia italiana va indubbiamente segnalata la cancellazione di viaggi e vacanze. L’impossibilità di spostarsi, ma anche la paura di entrare in contatto con estranei e focolai, ha portato migliaia di persone a disdire le prenotazioni nel breve periodo, ma anche quelle effettuate per i mesi estivi.
 
Molti turisti hanno lamentato la difficoltà di ottenere il rimborso da parte dell’agenzia o del portale presso il quale avevano effettuato l’acquisto, che avevano offerto soltanto di posticipare le date o di emettere un voucher. In effetti, ci troviamo oggi a vivere in una situazione che non si era mai verificata prima e, per questo, genera incertezza in diversi campi.
 
“Con il decreto-legge del 2 marzo 2020, è stato stabilito all’art. 28 il diritto al rimborso in favore di chi abbia acquistato un biglietto o un pacchetto turistico, senza poter effettuare il viaggio o la vacanza per motivazioni connesse all’epidemia derivante da COVID 19. – Ha dichiarato l’Avvocato Giovanni Franchi, esperto in diritto dei consumatori e Presidente per la Regione Emilia-Romagna dell’associazione Konsumer – Il vettore, dunque, entro quindici giorni dalla comunicazione effettuata dal cliente, dovrà procedere al rimborso del corrispettivo versato o emettere un voucher di pari importo,utilizzabile entro un anno dall’emissione. Questo, dunque, non dovrebbe lasciare spazio ad equivoci, ma la questione dei voucher sembrerebbe, di fatto, tutelare solo il venditore e non certo l’acquirente.”
 
Secondo Konsumer, questa norma, contenuta in un decreto-legge della cui legittimità secondo diversi costituzionalisti c’è da dubitare, impedisce ai consumatori di poter recuperare il denaro speso, consistente talvolta in i somme ingenti, obbligandoli a fruire di viaggi in tempi da loro non scelti che, magari, non si sposano con i loro impegni o con il desiderio di restare a casa in un momento così particolare.
 
Dopo aver attentamente studiato la disposizione,Konsumer ha deciso di mettere le sue sedi a disposizione di tutti i passeggeri e turisti che vogliono ottenere l’immediato rimborso del prezzo pagato, in quanto crede che siano casi in cui il cliente abbia diritto a ricevere la restituzione di quanto versato, senza dover attendere un voucher.
 

CIRCOLARE CON LA PATENTE SCADUTA SI PUO'

CIRCOLARE CON LA PATENTE SCADUTA SI PUO' Copertina (1.447)
Domenico Brancato

LE MISURE ECCEZIONALI ADOTTATE PER COVID-19 CONSENTONO DI CIRCOLARE CON LA PATENTE SCADUTA
 
 
Il Ministero dei Trasporti – MIT - con Circolare n. 9209/2020 ha chiarito che “ le patenti di guida in scadenza dal 31 gennaio 2020, essendo anche documenti di riconoscimento, ai sensi dell’art. 35 del D.P.R. 445/2000, sono prorogate di validità (ex art. 104 del d.l. 18/2020), fini al 31 agosto 2020”.
 
Poiché, in seguito alla sospensione di quasi tutte le attività medico legali e le sedute delle Commissioni Mediche provinciali per la conferma di validità delle patenti, lo stesso MIT, con il Decreto n. 108/2020, ha prorogato fino al 30 giugno 2020, senza oneri a carico dell’utente, la validità del Permesso Provvisorio di guida, qualora la Commissione non abbia potuto riunirsi nella data fissata per l’accertamento sanitario.
Proroga che potrà essere richiesta al competente Ufficio della Motorizzazione Civile e sarà valida fino all’esito delle procedure di rinnovo, che si potranno compiere solo al termine dell’emergenza. In quanto l’art.59 del primo comma della Legge n. 120/2010 consente alla Motorizzazione Civile di rilasciare, per una sola volta, un Permesso di guida provvisorio ai titolari di patente chiamati per sottoporsi alla prescritta visita medica, presso le competenti Commissioni mediche locali, per il rinnovo delle patenti.
 
Il rilascio di tale Permesso prevede la presentazione di apposita richiesta corredata dalla Documentazione di seguito elencata:
 
  • Modello originale e fotocopia richiesta Permesso (vedi Allegato con all’Oggetto: Richiesta permesso provvisorio di guida per:) compilato (Vedi Allegato Compilazione Permesso Provvisorio di guida) e sottoscritto;
  • marca da bollo da euro 16;
  • originale e fotocopia della Prenotazione della Visita medica;
  • patente originale e fotocopia.
     
L’Ufficio competente per la ricezione della richiesta, acquisita la Documentazione, procede alla verifica della sua completezza, ed apposta ed annullata, con proprio timbro, la marca da bollo sulla Domanda, compila lo spazio del modello allegato riservato all’Ufficio stesso e consegna all’interessato l’originale del documento così redatto, trattenendone copia agli atti.
 
 
Il Ministero dell’Interno, in proposito, con Circolare del 28 Ottobre 2010 e del 9 Aprile 2020, precisa però che, nei confronti di coloro che sono:
 
  • sottoposti a revisione sull’idoneità psico-fisica alla guida, ai sensi degli articoli 186, comma 8 e 187, comma 6 del Codice della Strada – C.d.S.- (inrenti le sanzioni alle quali va incontro chi guida sotto l’influenza dell’alcool e in stato di alterazione psico-fisica, per uso di sostanze stupefacenti);
  • titolari di patente guida scaduta prima della data di richiesta di prenotazione della visita presso una Commissione medica locale (ex art. 59 della Legge n. 120 del 2010, ovvero ex art. 37, comma 4 , della Legge n. 448 del 1998);
  • e titolari di patente sulla quale grava un provvedimento di revoca o sospensione ( vedi riferimenti normativi sopra riportati),non è possibile procedere al rilascio del Permesso provvisorio di guida.
 
Anche perché, per il Viminale, l’impossibilità di sostenere la visita medica di revisione per cause connesse al perdurare dell’emergenza sanitaria per epidemia da COVID-19, “non determina il verificarsi del silenzio-assenso, né produce in modo automatico la sospensione del provvedimento ablatorio (che incide sul diritto reale) della patente di guida adottato dal Prefetto, fino all’esito della visita di revisione”.
 
Per cui, diversamente da quanto previsto per i Conducenti che circolano con patente scaduta, che beneficiano della proroga di cui al richiamato D.M. 108/2020, le Forze di Polizia dovranno contestare la guida illecita con patente sospesa, ai soggetti richiamati e sanzionati ex artt. 186 e 187 C.d.S. che, a causa dell’emergenza sanitaria, si sono trovati nell’impossibilità di effettuare i previsti accertamenti medico legali, relativi all’idoneità a mantenere il possesso della patente di guida.

Regione consenta lavori negli stabilimenti balneari

Regione consenta lavori negli stabilimenti balneari Copertina (517)
Eleonora Persichetti

Lazio, Marietta Tidei (Italia Viva): “Regione consenta lavori negli stabilimenti balneari”
 
 
"È doveroso fin da subito lavorare e attrezzarsi per la cosiddetta fase 2, dando ovviamente priorità alla tutela della salute dei cittadini. Va bene la task force ed è sacrosanto il lavoro del comitato tecnico-scientifico, ma il governo deve mettere subito in campo un piano di uscita graduale dal lockdown. Gli altri Paesi lo stanno già facendo e noi non possiamo di certo permetterci di perdere tempo. Il lockdown, intanto, può e deve ammettere alcune eccezioni fin da subito, sempre in condizioni di massima sicurezza. In questo senso auspichiamo che la Regione Lazio, così come fatto dall’Emilia, dal Veneto e come si apprestano a fare altre Regioni, autorizzi con un'ordinanza i lavori di manutenzione degli stabilimenti balneari in vista della imminente stagione estiva". Lo dichiara, in una nota, la presidente della commissione Attività produttive e Sviluppo economico del Consiglio regionale del Lazio Marietta Tidei (Italia Viva).
 
"Il Veneto, ad esempio, ha ammesso l'attività di manutenzione di aree naturali pubbliche e private, comprese le aree turistiche, incluse quelle in concessione e di pertinenza come le spiagge. Anche il Mibact ha detto che questa estate potremmo passarla in spiaggia, evidentemente con nuove regole e tenendo conto del principio del distanziamento sociale. Proprio per questo va data ai balneari la possibilità di ritornare nei propri stabilimenti per realizzare quei piccoli lavori in grado di rendere operative le strutture", prosegue. "Il settore balneare dovrà fare i conti con una restrizione evidente delle proprie attività perché non sarà possibile un afflusso di massa, dovrà inoltre sostenere costi di sanificazione e di adeguamento alle nuove regole. E proprio per questo bisogna sostenere questo settore, fornendo l’operatività necessaria per non farlo scomparire del tutto. Ne va della sussistenza di un settore cruciale dell'economia laziale, ma anche del benessere psicofisico dei cittadini ai quali speriamo sarà consentito andare al mare", conclude Tidei.
 
 

FONDAMENTALE GARANTIRE SICUREZZA OPERATORI SANITARI

FONDAMENTALE GARANTIRE SICUREZZA OPERATORI SANITARI Copertina (595)
Eleonora Persichetti

SALUTE - ANDREASSI E PIAZZONI (ITALIA VIVA): “BENE APERTURA RSA PUBBLICA COVID-19 A GENZANO, MA FONDAMENTALE GARANTIRE SICUREZZA OPERATORI SANITARI”
 
 
“La lettera oggi indirizzata dai Sindaci del Distretto Socio-Sanitario 6.2 alla direzione della Asl Roma 6 per l’apertura di una RSA pubblica dedicata a pazienti anziani positivi al Covid-19, servizio per la cui attivazione è stata da tempo già individuata come idonea e scelta la struttura dell’ex Ospedale di Genzano, è un passo importante verso il potenziamento dei servizi territoriali dedicati alla lotta al coronavirus, e quindi non può che vederci favorevoli”, lo affermano in una nota Luca Andreassi e Ileana Piazzoni, Coordinatori di Italia Viva della Provincia di Roma.
 
“Già a metà marzo avevamo avanzato la richiesta di aumentare la capacità di gestione del contenimento del virus sul territorio: innanzitutto la possibilità di effettuare un numero più consistente di test, cosa avvenuta con l'avvio del laboratorio di analisi situato presso l’ex Ospedale di Genzano. In secondo luogo l'utilizzo di alcune delle strutture sanitarie pubbliche inattive come gli ex ospedali di Albano e Genzano, che potevano essere facilmente ripristinate per il trattamento specifico di pazienti positivi al Covid-19, ma la proposta non aveva trovato il consenso di molti Sindaci e della stessa Asl Roma 6. Accogliamo dunque, con piacere il rinnovato orientamento verso la necessità di attivazione di una RSA dedicata ai soli pazienti affetti da coronavirus, considerando l'assoluta necessità di separare le persone contagiate dagli altri pazienti. La scelta dell'ex Ospedale di Genzano dimostra inoltre come sia possibile riattivare in tempi rapidi le strutture che ritenevamo poter svolgere un ruolo importante per la tutela della salute sul territorio”, commentano i Coordinatori Provinciali di Italia Viva.
 
“E' chiaro, tuttavia, che diventa ancora più necessario porre in campo tutte le azioni utili a garantire la salute di tutti gli operatori sanitari e in particolare di quelli che si dedicheranno al trattamento e alla cura dei pazienti che saranno ospitati nella Rsa. Dotare medici ed infermieri di tutti i dispositivi di protezione efficaci nonché assicurare la sicurezza dei luoghi di lavoro e modelli organizzativi idonei, sono condizioni imprescindibili per il corretto funzionamento della struttura”, concludono Andreassi e Piazzoni.

Sospensione pagamenti per COVID-19

Sospensione pagamenti per COVID-19 Copertina (1.246)
Domenico Brancato

SOSPESI VARI OBBLIGHI DI PAGAMENTI PER CHI E’ STATO COSTRETTO AD INTERROMPERE L’ATTIVITA’ LAVORATIVA PER EPIDEMIA COVID-19.
 
 
Il Decreto “Cura Italia“, all’articolo 67, per venire incontro ai cittadini a far fronte ai loro impegni economici, ha disposto, al comma 1, la sospensione degli adempimenti degli Uffici di Riscossione dall’8 marzo al 31 di maggio 2020, concernenti:
  • le attività di: liquidazione, controllo, accertamento, riscossione e di contenzioso;
  • la Fornitura di risposte alle istanze di interpello (Istanza che il contribuente rivolge all’Agenzia delle Entrate, per ottenere chiarimenti inerenti un caso personale relativo all’interpretazione e all’applicazione, o meno, di norme relative a tributi erariali), comprese quelle da rendere dopo la presentazione della documentazione integrativa;
  • la regolarizzazione delle istanze di interpello.
Pertanto, le attività degli Uffici impositori riprenderanno a partire dal primo di giugno 2020.
L’applicazione di tale decisione prevede il coordinamento con quanto previsto dall’articolo 108 del Decreto n.18/2020, che stabilisce le misure urgenti per l’adempimento del servizio postale. A tale scopo per garantire l’esecuzione del lavoro di consegna della posta in totale sicurezza, onde prevenire il pericolo di contagio relativamente allo svolgimento:
  • del servizio riguardante gli invii di raccomandate, assicurate e la distribuzione di pacchi;
  • e dei servizi di notificazione a mezzo posta;
“gli operatori postali procedono alla consegna dei suddetti invii e pacchi mediante preventivo accertamento della presenza del destinatario o di persona abilitata al ritiro, senza raccogliere la firma, con successiva immissione dell’invio nella cassetta della corrispondenza dell’abitazione, dell’ufficio o dell’azienda, al piano o altro luogo, presso il medesimo indirizzo, indicato contestualmente dal destinatario. La firma è apposta dall’operatore postale sui documenti di consegna in cui è attestata anche la suddetta modalità di consegna.”
Il Consiglio dei Ministri, inoltre, con Decreto Legge nella seduta del 7 Aprile 2020 ha disposto la proroga ed agevolazioni inerenti le seguenti scadenze fiscali e contabili:
  • IVA, sospesi ritenute e contributi per soggetti con calo di fatturato di almeno il 33%, per ricavi/compensi sotto i 50 milioni e di almeno il 50% sopra tale soglia;
  • sospesi idescritti versamenti, in ogni caso, per i soggetti che hanno iniziato ad operare dal 1° di aprile 2019;
  • sospensione versamento IVA, per i residenti nelle 5 Provincie più colpite (Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Piacenza), se il calo del fatturato è di almeno il 33%, a prescindere dalla soglia di fatturato dei 50 milioni;
  • estensione, anche alle scadenze di aprile e maggio, della sospensione delle ritenute di acconto sui redditi da lavoro autonomo prevista del Decreto “Cura Italia”;
  • esteso al 16 aprile il termine per i versamenti in scadenza il 20 marzo scorso e proroga della scadenza per l’invio della Certificazione Unica,d 31 Marzo al 30 Aprile;
  • allargato il credito d’imposta al 50% per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro, anche per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale, mascherine e occhiali;
  • ripresa dei versamenti a giugno, con la possibilità della rateizzazione in 5 quote.
     
Inoltre viene consentito all’INPS di rilasciare un PIN semplificato, tramite identificazione telematica del richiedente, posticipando al termine dell’emergenza la verifica con riconoscimento diretto.
 
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