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NTT DATA Italia porta il coding e la robotica nell’Istituto Comprensivo Primo Levi di Marino

NTT DATA Italia porta il coding e la robotica nell’Istituto Comprensivo Primo Levi di Marino Copertina (1.872)
Eleonora Persichetti

 

 

Il 3 dicembre 2019, lezioni di Coding e Robotica presso l’Istituto Comprensivo Primo Levi di Marino per diffondere le materie STEAM e creare una scuola digitale

 

 

Il Coding, così come la filosofia, consentono di accrescere nei ragazzi il pensiero computazionale educando ad un approccio critico dei problemi, che consiste nello scomporre un processo decisionale complesso in componenti più piccoli e più facili da affrontare. I ragazzi divertendosi imparano così a sviluppare i processi mentali logico-creativo e ad attivare strategie mentali per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

 

 

Nella Vulcano - Manager di NTT DATA e docente del progetto gratuito NTT DATA – Coding nelle scuole, che a partire dal 2016 ha visto circa 100 dipendenti NTT DATA impegnati nell’erogazione di laboratori di informatica, il 03 dicembre 2019 ha appassionato i ragazzi di due classi dell’I. C. Primo Levi di Marino in una sessione interattiva volta a diffondere nei ragazzi i principi della programmazione, le logiche del problem solving attraverso la creazione di un divertente videogioco.

 

 

 

NTT DATA Italia

 

NTT DATA Italia è parte della multinazionale giapponese NTT DATA, uno dei principali player a livello mondiale nell’ambito della Consulenza e dei Servizi IT. Digitale, Consulenza, Cyber Security e System Integration sono solo alcune delle principali linee di business. La nostra missione è creare valore per i nostri clienti attraverso l’innovazione. NTT DATA conta su una presenza globale in oltre 50 paesi, 118.000 professionisti e una rete internazionale di centri di ricerca e sviluppo a Tokyo, Palo Alto e Cosenza. NTT DATA è presente in Italia con oltre 3000 dipendenti e 8 sedi: Milano, Roma, Torino, Genova, Treviso, Pisa, Napoli e Cosenza.

Silvio Ferrante: il barbiere di Papa Wojtyla si racconta

Silvio Ferrante: il barbiere di Papa Wojtyla si racconta Copertina (918)
Eleonora Persichetti

Ieri, martedì 12 aprile 2022, il Messaggero di Roma dedica un articolo a Silvio Ferrante, il barbiere di fiducia di Giovanni Paolo II, ad Albano. Silvio ha 75 anni, è di S. Maria delle Mole ed è un membro del Comitato di Quartiere. Racconta come ha conosciuto il Papa: lo ha incontrato per la prima volta nel Palazzo Pontificio, a Castel Gandolfo, nel settembre del 1998. “Un incontro che gli ha segnato la vita”, leggiamo nell’articolo. E fino all’ultimo, nel 2005, è sempre tornato da lui a tagliarsi i capelli, ogni estate. Nella lunga intervista rilasciata al Messaggero, descrive con novizia di dettagli i momenti trascorsi con Karol Wojtyła, la sua capigliatura, molto soffice. Tra i due nacque una bella amicizia.
 
Silvio Ferrante ha frequentato la scuola per parrucchieri a San Lorenzo a Roma e poi ha aperto un negozio a Villa Ferrajoli, ad Albano. Oggi tutti gli strumenti del mestiere sono esposti e conservati nel Museo dell’Acconciatura a Lanuvio. Tra l’altro, il Museo è stato inaugurato domenica scorsa, all’interno del Cantinone Medievale in piazza Santa Maria Maggiore nel Borgo Antico di Lanuvio. Sono molti i reperti storici reperiti dall’Associazione Il Collegio dei Parrucchieri di Roma e provincia, in collaborazione con il direttore del Museo Civico Luca Attenni e il suo stretto collaboratore Giulio Bagni, ex presidente dell’Università Appia: si tratta di forbici, rasoi, phon, caschi, parrucche, pettini, arriccia capelli, sedie, attrezzi elettrici vari, bottiglie di profumi e lacche, lamette, scrivanie di Papi e personaggi famosi, e molto altro. Il Museo è visitabile tutti i giorni su prenotazione.

Spalancare lo sportello auto repentinamente è sanzionabile

Spalancare lo sportello auto repentinamente è sanzionabile Copertina (597)
Domenico Brancato

Previste multe per chi apre o lascia aperto lo sportello del veicolo, provocando pericolo o intralcio agli altri utenti della strada.

Un gesto, frequentemente compiuto sovrappensiero: spalancare lo sportello in modo repentino, senza accertarsi del sopraggiungere di persone o altri mezzi, potrebbe  colpire o causare la caduta di ciclisti, motociclisti, persone in transito, oppure costringere altri mezzi a manovre pericolose, per evitare la collisione.

Capita spesso, infatti, che altri veicoli in transito impattino contro la portiera aperta, con le conseguenze del caso.

A tal proposito, l’Art. 157 del Codice della Strada stabilisce: “Divieto a chiunque di aprire le porte di un veicolo, di discendere dallo stesso, nonché di lasciare aperte le porte, senza essersi assicurato che ciò non costituisca pericolo o intralcio per gli altri utenti della strada”. 

Articolo, la cui non osservanza comporta una presunzione di responsabilità a carico del conducente e/o proprietario, ed una conseguente sanzione amministrativa del pagamento da 41 a 169 euro, oltre alla responsabilità per tutti i danni derivanti da un eventuale sinistro provocato dallo sportello auto aperto.

Anche se il proprietario del veicolo coinvolto, per il risarcimento, potrà rivalersi sull’’Assicurazione, in quanto la polizza RC auto non regolamenta soltanto i danni provocati dalla circolazione dei veicoli, ma “anche la posizione di arresto del veicolo, sia in relazione all’ingombro da esso determinato sugli spazi addetti alla circolazione, sia in relazione alle operazioni eseguite in funzione della partenza o connesse alla fermata e sia con riguardo a tutte le operazioni cui il veicolo è destinato a compiere e per il quale esso può circolare nelle strade“, come avvalorato dalla conclusione delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione espresse nella sentenza n° 8620/2015, in relazione al concetto di circolazione stradale - ex art. 2054 del Codice Civile.

Qualora, poi, a provocare un incidente dovuto all’improvvisa apertura della portiera dell’autovettura sia un soggetto adulto trasportato, la Corte di Cassazione (  Sentenza n° 8216/2002) ha dichiarato che tra proprietario, conducente del veicolo, assicurazione e trasportato, corresponsabile del danno nei confronti del soggetto danneggiato, si realizza un’ipotesi di solidarietà nel debito risarcitorio.

Considerato, però, che  il terzo trasportato beneficia sì della disciplina dell’Assicurazione quale danneggiato, ma no quale danneggiante, nei di lui confronti è ammissibile l’azione di rivalsa da parte dell’assicuratore della Responsabilità Civile che abbia risarcito il danno.

Il trasportato, oltre al conducente, risponde, inoltre, delle eventuali conseguenze penali inerenti ai danni  imputabili all’incauto gesto.

Infatti, a seguito dell’entrata in vigore della Legge n° 41/2016, chiunque cagioni per colpa lesioni gravi o gravissime, oppure la morte di una persona con violazione  delle norme sulla disciplina della circolazione stradale (Art. 157, comma 7, del Codice della Strada),risponderà delle ipotesi dei reati di omicidio colposo o lesioni personali colpose stradali ( 589-bis e 590-bisdel Codice Penale).

Ma, anche se la regola secondo cui la responsabilità si presume sempre a carico di chi apre lo sportello dell’auto,la stessa, eccezionalmente, non trova riscontro nel caso in cui tale condotta  si verifichi mentre il mezzo trovasi  incolonnato al semaforo o passaggio a livello. In quanto, in tale condizione, chi apre lo sportello può contare sul fatto che, con fila per semaforo rosso, nessuna auto o moto, se non violando il codice della strada,  può effettuare il superamento dei mezzi incolonnati.In altri termini:  l’effetto sorpresa dell’altrui violazione della norma di prudenza non produce responsabilità nei confronti di chi ha aperto la portiera.

In ogni caso, prudenzialmente, è preferibile acquisire la sana abitudine di volgere lo sguardo verso gli specchietti retrovisori, prima di aprire lo sportello, onde evitare, comunque, spiacevoli sorprese  e, probabilmente,subire anche pesanti conseguenze.

 

Articolo redatto dal Professor Domenico Brancato

Marino – Città del vino

(780)
Gianni Morelli

VinItaly a Verona

Nel corso dei secoli l’economia della nostra città ha ricevuto un notevole contributo da parte della coltivazione dell’uva e della produzione di vini.

Prova ne sia l’entusiasmo, la cura e l’attenzione che vengono dedicate all’organizzazione della Sagra dell’uva che rinnova i fasti di una rappresentazione profana in onore di Bacco e che richiama da sempre molti visitatori e turisti

A mio avviso, oltre alla gioia di vivere la Sagra dell’uva con tutto l’entusiasmo possibile, è importante considerare quelle Aziende che, producendo vini di elevatissima qualità, contribuiscono a mantenere alto il prestigio di Marino come ‘Città del vino’.

La Regione Lazio, come appare evidente dai due allegati a questa nota, considera molto importante la partecipazione delle aziende laziali a questo evento e lo promuove con la dovuta enfasi

E’ per questo che intendo segnalare la presenza di Aziende residenti nel nostro territorio e nelle sue vicinanze, tra le più importanti Aziende Regionali produttrici di vini ad una delle più conosciute manifestazioni italiane che propone eventi, degustazioni e convegni in cui l’ospite d’onore è il vino.

E, qualora non fosse già previsto, auspicherei una presenza ufficiale della nostra Amministrazione Comunale a supporto delle Aziende produttrici che già tanti premi e riconoscimenti hanno ottenuto nel loro campo. Intervento che potrebbe portare ad incentivare una sempre maggiore presenza in eventi di questa rilevanza.

Ed ho una proposta da fare: “Lavorare per realizzare un evento parallelo che consenta alle Aziende del Territorio di essere parte integrante della Sagra dell’uva mettendo a disposizione dei visitatori i loro impianti, le loro strutture e le loro esperienze”

Bonus zanzariere: cos’è e come ottenerlo

(919)
Domenico Brancato

L’ultima legge di Bilancio  (n° 205  del 27 dicembre 2017) ha prorogato fino al 31 dicembre 2018 la fruizione della detrazione fiscale per gli interventi di “efficientamento energetico “, ivi compresa la spesa per l’acquisto e la sostituzione delle zanzariere rispondenti a determinate caratteristiche  funzionali.

Infatti, l’Agenzia delle Entrate precisa che per usufruire della detrazione fiscale, le zanzariere, oltre a proteggere dalle zanzare ed insetti vari, dovranno  assicurare la  funzione di schermatura solare  e rispettare i requisiti di trasmittanza termica U (Quantità di calore che viene scambiata da un determinato materiale  che, indirettamente, corrisponde al suo grado di isolamento. Per cui più bassa è la trasmittanza termica e più un determinato materiale risulterà isolante ,ai fini della dispersione del calore durante l’inverno e del freddo durante l’estate). In quanto la scelta  delle zanzariere  con bassa trasmittanza  assicura i seguenti vantaggi:

  • Isolamento termico all’interno della casa, con conseguente risparmio energetico;
  • Accesso alle detrazioni fiscali relativi al miglioramento energetico degli edifici.

L’agevolazione per la riqualificazione energetica consiste in una detrazione dall’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche - IRPEF -  o dall’Imposta  sul Reddito delle Società - IRES - ed è concessa quando si eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza  degli edifici esistenti volti al risparmio di energia ed al contenimento delle emissioni di anidride carbonica - CO2 -, deducibili della Certificazione Energetica (Attestato che consente di avere tutte le informazioni su come è stato costruito un edificio sotto il profilo dell’isolamento termico e del consumo energetico ).

Per gli interventi a partire dal 1° gennaio 2018, la detrazione per le zanzariere è stata ridotta dal 65 al 50 % e per un tetto massimo detraibile di 60.000 euro per unità immobiliare.

L’Azienda Nazionale Efficienza Energetica – ENEA – , a tal proposito,  precisa che le spese per l’installazione delle zanzariere saranno detraibili a condizione che i dispositivi siano applicati in modo solidale con l’involucro edilizio e non liberamente montabili e smontabili dall’utente e costruiti secondo le modalità previste dalla Comunità Europea. Ovvero siano dotati della marcatura CE ed abbiano un valore GTOT (parametrodel  fattore solare relativo alla combinazione di vetro e dispositivo di schermatura) certificato non superiore a 0,35.

Nelle spese ammissibili sono comprese:

  • La fornitura e posa in opera di sistemi di protezione, schermatura solare e/o chiuse tecniche oscuranti;
  • L’eventuale smontaggio e dismissione di analoghi sistemi preesistenti;
  • Le opere provvisionali (strutture o manufatti destinati ad essere rimossi prima del compimento definitivo dell’opera) e accessorie (di completamento dell’opera);
  • Le spese per le prestazioni professionali necessarie alla realizzazione degli interventi, nonché per la produzione della documentazione tecnica occorrente.

La Dichiarazione di Detrazione va inoltrata, per via telematica,all’ENEA, andando sul sito:https://finanziaria2018.enea.it/, registrandosi, inserendo negli appositi schemi, i dati anagrafici e tecnici richiesti, selezionando il tipo di interventoed allegando  la  documentazione di seguito descritta:

  • Schede tecniche dei componenti; - certificazione del fornitore o di chi installa le zanzariere, attestanti il rispetto dei requisiti tecnici previsti per l’accesso alla detrazione; - la scheda descrittiva dell’intervento  firmata (da far pervenire entro 90 giorni dall’ultimazione dei lavori).
  • Tutte le fatture inerenti le spese sostenute; -  le ricevute di bonifici bancari o postali (con la dettagliata descrizione della causale relativa alla detrazione, oltre alla partita IVA o il Codice Fiscale del beneficiario); - la ricevuta dell’invio della documentazione,  debitamente firmata, e attestante la corretta e tempestiva trasmissione della stessa (per la quale verrà fornito un Codice  Personale  Identificativo – CPID – da conservare, unitamente alla summenzionata  certificazione, per almeno 10 anni: tempo di durata della liquidazione degli sgravi fiscali.

Data  la specificità e l’entità dell’elencata documentazione, l’ENEA, per evitare di incorrere in errori  ed omissioni che potrebbero determinare la mancata concessione della detrazione, consiglia ai potenziali fruitori di affidarsi, per gli espletamenti burocratici e l’esecuzione dei lavori, all’operato di qualificati esperti  del settore.

Al fine di estendere, poi, l’utilità delle informazioni espresse nella presente nota, si precisa che le modalità riportate per l’accesso all’agevolazione per l’acquisto e l’installazione  delle zanzariere, sono valide anche per le:

  • Tende da sole esterne a bracci pieghevoli o rotanti;
  • Tende a rullo;
  • Tende verticali;
  • Tende per lucernari;
  • Tende alla veneziana;
  • Tapparelle;
  • Persiane a battente;
  • Persiane alla veneziana o a soffietto.

 

 

 

Articolo redatto dal Prof Domenico Brancato

Ai Castelli Romani "la cantina Gotto D’oro" guarda al futuro tra storia e innovazione

Ai Castelli Romani "la cantina Gotto D’oro"  guarda al futuro tra storia e innovazione Copertina (1.250)
Eleonora Persichetti

 

La cooperativa vinicola più importante del Lazio con i suoi 210 soci punta all’eccellenza

 

 

Un vero e proprio salto di qualità verso l’eccellenza è quello che sta attraversando una delle cantine più conosciute nel territorio laziale. Si tratta della "Gotto d’Oro", una coopererativa intraprendente che si è recentemente dotata di un laboratorio chimico e microbiologico che gli permetterà di aumentare ulteriormente il controllo, la ricerca e la qualità dei suoi prodotti vinicoli, già elogiati alla 53ma edizione del Vinitaly 2019 durante la quale è stata presentata la linea Vinea Domini.

 


D’altra parte con i suoi 1.200 ettari ai Castelli Romani ed una produzione di oltre 7 milioni di bottiglie all’anno, il Gotto D’oro, già da tempo, ha intrapreso un percorso consapevole e attento ai cambiamenti socio-economici puntando a valorizzare ulteriormente la storia del suo territorio attraverso prestigiosi e innovativi traguardi. Uno di questi è sicuramente la realizzazione dei nuovi laboratori scientifici, quale strumento per competere alla pari con le blasonate case vinicole del Nord Italia. Non a caso il laboratorio, oggi più che mai, assume un’importanza strategica di centralità assoluta su tutta la filiera vinicola.

 


Dal design innovativo e minimalista il laboratorio realizzato da Labozeta S.p.a., con i suoi oltre 200 mq, è stato ripensato con la finalità di creare uno spazio ampio e luminoso, aperto da vetrate che trasmettono anche all’osservatore più disattento il cuore pulsante dell’attività vinicola con enologi e tecnici che controllano, studiano, elaborano e creano sapientemente abbinamenti unici esaltando pregi e sapori di un prodotto vinicolo dal respiro internazionale.

 


Insomma il mestiere di fare il vino viene da lontano. Correva, infatti, l’anno 1945 quando i contadini decisero di aggregarsi con lo scopo di unire le forze per risollevarsi dalle ceneri della seconda Guerra Mondiale. Così nacque il marchio Gotto D’Oro. Un brand che, con il suo originale modello di esportazione, ha contribuito all’affermazione del Made in Italy nel Mondo.

 

Un’attività moderna e dinamica in continua espansione, quella della Gotto D’Oro, oggi protagonista dei cambiamenti tecnici e tecnologici senza mai dimenticare le sue origini.

 

 

 

Ufficio Stampa & Comunicazione Labozeta Spa

Spese Energetiche: Provvedimenti, Proposte Accorgimenti

Spese Energetiche: Provvedimenti, Proposte Accorgimenti Copertina (497)
Domenico Brancato

 
Con l’approvazione del Decreto Aiuti bis è stato prorogato fino a fine anno il pacchetto di provvedimenti tempone, finalizzato a ridurre l’importo delle bollette. In particolare: è stato sospeso il pagamento (vedi seconda pagina delle Bollette, sotto la voce Importi) degli oneri di sistema (costi fissi presenti in bolletta, uguali per tutti i fornitori, stabiliti dall’Autorità Energia Elettrica e gas – ARERA-, composti da una quota fissa e una variabile, basata sul consumo di energia elettrica e gas di ciascun utente. Oneri che incidono sul costo annuo in bolletta del 20%, per la luce e del 4% , per il gas e che consistono:
 
- per la luce in: incentivi alle fonti rinnovabili, per il risparmio energetico e per la messa in sicurezza delle centrali nucleari; agevolazioni tariffarie destinate al settore ferroviario; sostegno alla ricerca di sistema finalizzati alla verifica di materiali, processi e dispositivi; attività di promozione dell’efficienza energetica; integrazioni delle imprese elettriche di minore dimensione; e oneri per il Bonus elettrico;
- per il gas in quote destinate: ad interventi per lo sviluppo della rete e ottimizzazione del servizio; a incentivi per le fonti rinnovabili e per sostenere il risparmio energetico; per la vendita ai singoli consumatori; alle spese per il conguaglio fra i consumi stimati e quelli effettivi, quando il cliente non trasmette l’autolettura; ai costi di capitale sostenuti dalla società per finanziare i progetti d’investimento; ai costi affrontati per trasportare il gas sulle reti di distribuzione locale e per gestire e leggere i contatori; e ad oneri per il Bonus gas); ridotta l’Iva sul gas al 5%; e rifinanziato il Bonus sociale per le famiglie a basso reddito.
Interventi che Altroconsumo (Associazione di Consumatori e Utenti e membro dell’Ufficio europeo dell’Unione dei Consumatori, il cui compito principale è quello di rappresentare i suoi membri a livello europeo e difendere gli interessi di tutti i Consumatori europei) pur ritenendo che gli interventi adottati vanno nella giusta direzione, considera che non possono essere prorogati all’infinito.
 
Pertanto, affinché si possa giungere alla risoluzione definitiva, ritiene che occorra attuare una riforma strutturale dei costi presenti in bolletta e una politica che non faccia ricadere sempre sui consumatori i costi della transizione ecologica. Per il conseguimento di tale obiettivo l’Associazione ha inviato alle Istituzioni un appello, (che invita i consumatori a sottoscrivere), per chiedere di effettuare le seguenti modifiche alla composizione della bolletta energetica, al fine di renderla economicamente sostenibile nel tempo:
  • Abbassare definitivamente l’aliquota dell’IVA sul Gas al 5%, in modo da permettere un risparmio dall’85 a 90 euro/anno, pur mantenendo l’aliquota per l’Energia elettrica Al 10% ;
  • Eliminare, per sempre, i costi aggiuntivi dalla bolletta. In particolare quelli che nelle bollette elettriche risultano inseriti sotto il nome di “Oneri di sistema” ovvero, come in precedenza specificato, pagati dai singoli utenti per finanziare, tra gli altri, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e il Bonus sociale. Oneri che il Governo ha momentaneamente azzerato, ma che, anche in questo caso, necessitano di una riduzione permanente, attraverso il trasferimento di almeno il 25% nella fiscalità generale (Insieme delle entrate fiscali dello Stato italiano, raccolte in base a obblighi di legge che non indicano una specifica destinazione di spesa pubblica, come le Imposte IRPEF ed IVA). Al fine di rendere questa spesa più equa per tutti i cittadini e un risparmio in bolletta del 5%;
  • Effettuare maggiore vigilanza sugli aumenti che, specie nei periodi come l’attuale, caratterizzati da prezzi ai massimi livelli, necessiterebbe di un costante monitoraggio da parte delle Authority competenti, per verificare il costante allineamento tra il mercato al dettaglio e quello all’ingrosso e soprattutto fra i costi di produzione e quelli di commercializzazione dei prodotti, per evitare forme di speculazione e smascherare gli eventuali responsabili ;
  • Eliminare l’assurda ed inconcepibile applicazione su tributi ed imposte dirette (IRPEF, IRES e IRAP) ed indirette ( IVA, Imposta di: Bollo, Registro, Ipotecaria, Catastale, di Successione e Donazione e sulle Accise) dell’IVA -“Imposta sul Valore Aggiunto”- (vale a dire incremento di valore che si verifica nell’ambito della produzione e distribuzione di beni e servizi finali, in seguito all’impiego di capitale e lavoro impiegati per rendere commerciabili beni e risorse primari e iniziali), che non risulta avere nessuna attinenza con le imposte che, per la precisazione sopra riportata, certamente, non possono essere considerate un valore aggiunto.
 
Modifiche supportate dalla:
  • posizione del vice coordinatore del Codacons (coordinamento delle Associazioni per la difesa dell’Ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) Vittorio Ruggieri che, in riferimento al Decreto legislativo 26 Ottobre 1995, n. 504, art.1, per il quale l’accisa risulta essere l’imposizione indiretta sulla produzione o sul consumo dei prodotti energetici, e come tale , anche in virtù della sentenza della Corte Costituzionale n. 238/2009, non assoggettabile all’applicazione dell’IVA, e pertanto comporta il diritto di ogni utente di richiedere gli indebiti importi versati negli ultimi 5 anni;
  • attivazione, da parte di Altroconsumo, di una Class Action (Azione collettiva finalizzata ad ottenere un risarcimento) contro tutti gli operatori locali che continuano ad addebitare l’IVA sulle imposte;
  • e dalla richiesta del Codacons al Governo di portare l’aliquota al 90 % della tassa su extra-profitti (oggi in vigore soltanto nei confronti delle società energetiche) e di estenderla a banche, assicurazioni, farmacie, case farmaceutiche e società e-commerce – commercio elettronico- (Insieme delle attività di vendita ed acquisto di prodotti effettuate tramite Internet) che, secondo il presidente Carl Rienzi, nell’ultimo biennio hanno visto crescere enormemente fatturato e giro d’affari.
Inoltre, sempre Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, e alla Corte dei Conti contro il mancato versamento della tassa sugli extra-profitti, chiedendo di indagare sul comportamento delle società morose, per sollecitare il reperimento delle risorse necessarie per contrastare il caro-energia.
Intanto, nella speranza che le sollecitazioni, le richieste e gli adempimenti summenzionati vengano accolti e messi in atto, considerato che le previsioni, nell’immediato, non si prospettano rosei, Altroconsumo ha predisposto una lista di consigli e comportamenti da seguire ed adottare, per ridurre , da subito, i consumi giornalieri di energia elettrica e gas, e abbassare gli importi delle relative bollette.
Innanzitutto cercare di sottoscrivere un nuovo contratto di fornitura di Luce/Gas con il gestore del mercato libero che offre le migliori condizioni e contemporaneamente, nel caso non rientri già nelle normali abitudini, iniziare a mettere in atto, sistematicamente, le indicazioni sugli utilizzatori di seguito riportate:
  • Forno: sono preferibili quelli a gas o con cottura combinata con fornelli a microonde, o ancor meglio i modelli combinati e con una serie di funzioni molto utili , come quella della cottura ventilata (che consente di risparmiare tempo e circa un terzo di energia rispetto alla cottura statica) e a vapore, che presentano il vantaggio di aver tre forni in uno e di cuocere anche più pietanze insieme in tempi record, riducendo sensibilmente i consumi. Preferire i modelli con larghezza di 60 cm a quelli di 90 cm, che per scaldarli richiedono il 150% di energia in più. Evitare di posizionarlo accanto ad un frigorifero e non trascurare di praticare la pulizia periodica. Altro accorgimento molto utile è quello di spegnerlo circa quindici minuti prima del termine del tempo di cottura pianificato e lasciare che la pietanza continui a cuocere, grazie al calore latente. Inoltre tener presente che l’energia assorbita è strettamente collegata alla temperatura di cottura, che quindi è bene sia contenuta nei limiti richiesti del cibo da cuocere.
  • Pentola a pressione: negli ultimi anni è diventata sempre più diffusa per il fatto che permette di risparmiare molto tempo, poiché ha un coperchio a chiusura ermetica che fa in modo che la temperatura del vapore intrappolato si innalzi notevolmente, superando i 100 °C, consentendo così che il cibo che si trova all’interno cuocia .molto velocemente a fiamma lenta, riducendo sensibilmente i consumi di gas.
  • Pentola a vapore: oltre a permettere di cucinare cibi in modo molto salutare, visto che mantiene intatte le proprietà degli alimenti, è un metodo parecchio vantaggioso anche dal punto di vista energetico, perché è possibile preparare più pietanze sfruttando un solo fornello, mantenendo la fiamma bassa. Fiamma che può essere spenta alcuni minuti prima del completamento della cottura, quando ormai si sarà sviluppato vapore a sufficienza per portarla a termine.
  • Bollitore elettrico: consigliato in particolare a chi prepara spesso tè e infusi, in alternativa al pentolino da mettere sul fuoco, per trarre vantaggi di tempistica e di consumi di energia, specie con i modelli più moderni che si spengono automaticamente, appena viene raggiunta la temperatura necessaria.
  • Lavastoviglie: usarla a pieno carico, utilizzando il lavaggio ECO, oppure il programma normale con temperature più basse e, possibilmente, escludere l’asciugatura con aria calda (in alternativa è sufficiente aprire lo sportello per consentire ai piatti di asciugarsi rapidamente): fase estremamente energivora. Passare da 5 a 4 utilizzi settimanali per realizzare un risparmio annuo di 12-13 euro, o ad un lavaggio in modalità ECO invece di Auto, con 5 utilizzi settimanali, per ottenere un risparmio annuo di 14 euro. Ferma restando la considerazione che tanto sarà più alta la classe di appartenenza (A o A+++), maggiore sarà il risparmio ottenibile.
  • Frigorifero: consuma da 100 a 240 Kwh corrispondenti al 25 % del totale dell’energia consumata in ambito domestico, in quanto attivo 24 ore su 24 . A meno che non si disponga di un modello a basso consumo, in classe A o superiore, che consente di ridurre fino al 50 % i costi in bolletta. Comunque, qualunque sia il modello, cercare di: evitare di aprirlo frequentemente e per lungo tempo; non inserire cibi ancora caldi, tenerlo ordinato e non eccessivamente carico, per consentire la circolazione dell’aria e se non è un modello no frost (che evita la formazione di brina sulle pareti interne), di non trascurare di effettuare regolarmente la sbrinatura.
  • Lavatrice: usarla sempre a pieno carico, preferire temperature basse (un lavaggio a 40 °C determina un risparmio del 30 % rispetto ad uno a 60 °C). Infatti per limitare il più possibile i consumi è preferibile utilizzarla a 30°C e scegliere la modalità ECO per i lavaggi frequenti. Passare da 4 a 3 utilizzi settimanali per realizzare un risparmio di 12 – 13 euro l’anno ed optare per un modello in classe A o A+++ escludendo il prelavaggio, per conseguire il massimo risparmio.
  • Climatizzatori: impostarli ad una temperatura non superiore o inferiore di 6 gradi rispetto a quella dell’ambiente esterno e in, presenza di eccessiva umidità, attivare la modalità deumidificatore o la funzione ECO, ed eseguire sistematicamente la pulizia del filtro e la manutenzione periodica.
Più in generale, si raccomanda di: - scegliere elettrodomestici efficienti e, nel caso di apparecchi troppo vecchi, di valutarne la dismissione. Considerato che, ad esempio, la sostituzione di un frigorifero di 15-20 anni fa, con uno di ultima generazione in Classe C, permette un risparmio di 105 euro anno; - evitare di lasciare gli elettrodomestici in standby (in attesa di funzionamento) perché, anche se il singolo consumo energetico incide poco sulle bollette, la somma di tutti gli sprechi ha un impatto sull’ambiente. Infatti dal 2013 gli apparecchi devono essere dotati di un sistema di gestione dell’energia, in grado di spegnerli o di mandarli in standby il più in fretta possibile. Comunque per ridurre ulteriormente i consumi si consiglia di disconnettere dalla linea elettrica gli apparecchi che si usano poco, usando una multipresa con interruttore.
  • Lampadine: - Alogene emettono una luce simile a quella naturale, ma consumano molto, tanto che la spesa media annua è di 8 euro per 1000 ore; Tubi, Circoline e Fluorescenti, sono efficienti e duraturi (un pò meno rispetto alle LED), impiegano del tempo per scaldarsi, non sono adatte per tutti gli ambienti, ma la spesa media annua è di 1,4 euro per 1000 ore; LED sono quelle che durano molto e consumano di meno, con una spesa media annua di 2 euro per 1000 ore. Dovendo scegliere poi non serve fare riferimento alla potenza assorbita in Watt, ma alle unità del flusso luminoso espresse in lumen. Unità di misura che ormai è prassi diffusa riportarne il valore sulle confezioni delle nuove lampade. Pertanto si ritiene utile riprodurre la conversione dei lumen in Watt delle citate fonti di illuminazione, nonché la diversa durata e la differenza di risparmio energetico:
Lumen Watt incandescenza Watt Fluorescenza Watt Led
450 29 9 8
800 43 14 13
1100 53 19 17
1600 72 23 20
Durata media 1-3 anni 6-10 anni 15-20 anni
Risparmio energetico 30 % 75 % 80 %
Infatti, a titolo di esempio, per sostituire una lampada ad incandescenza (Ormai non più in produzione dal 2012, anche se in vendita fino ad esaurimento scorte) da 75 Watt basterà una lampada a LED da 17 Watt, per avere lo stesso grado di luminosità, il 77 % di risparmio e una durata di funzionamento fino a 25 volte superiore.
Esemplificazione, la cui utilità trova riscontro in occasione dell’acquisto della lampada più adatta all’ambiente da illuminare, come di seguito ipotizzato: - Camera: per il soffitto da 10 Watt, per il comodino da 3-5 Watt; - Salotto: per il soffitto 15 Watt, per il tavolo da 6-8 Watt e per gli angoli da 5-10 Watt; Bagno: per il soffitto da 15-20 Watt e per lo specchio da 10 Watt; - Cucina: per il soffitto da 15-20Watt, per i fornelli da 5-10 Watt e per il piano da tavolo da 8-10 Watt.
  • Gas: qualora l’uso è limitato alla cucina, valutare l’installazione di un Piano cottura ad induzione (che utilizza il principio di induzione elettromagnetica per apportare calore e far cuocere i cibi, sfruttando l’azione dell’energia elettrica alternata. Ed assicura una serie di vantaggi, quali: nessun rischio di perdite di gas; maggiore velocità ed uniformità di cottura; riduzione dei consumi di energia dovuta alla mancata dispersione del calore da parte delle pentole; ed una maggiore facilità di pulizia),altrimenti, quando possibile, preferire la combinazione forno a microonde e cucina tradizionale per ridurre i tempi di cottura e l’uso del gas preferire cottura tradizionale. In ogni caso usare sempre i coperchi sia per far bollire l’acqua che per cucinare, e l’uso abituale della pentola a pressione, specie per le cotture lunghe, riduce i tempi di cottura e quindi i consumi.
  • Acqua calda: l’impianto scaldacqua a pompa di calore (macchinario che, contrariamente al processo che avviene solitamente, è in grado, avvalendosi di un certa quantità di energia elettrica o di gas metano, a seconda della tecnologia impiegata, di sottrarre calore all’ambiente esterno, per trasferirlo agli ambienti interni, mantenendoli caldi) permette di risparmiare fino al 75 %, rispetto il tradizionale ad elettricità, impostandolo ad una temperatura di poco superiore a quelle che serve normalmente; scaldabagno a gas: consente di risparmiare nei confronti di quello elettrico, specie se si opta per i modelli a gas modulati (dotati di un bruciatore a modulazione, controllato da un’unità elettronica -Controller-) e si installano i riduttori di flusso su tutti i rubinetti, compreso quello della doccia.
In riferimento ai modelli descritti di scaldacqua sono state fatte delle stime sui costi annui che si possono sostenere in bolletta, supposto un consumo di 80 litri di acqua al giorno per un anno, per una famiglia di 4 persone e l’ammortamento del costo dell’apparecchio:
Dispositivo Euro anno
Boiler elettrico 802,00
Scaldacqua a pompa di calore 420,00 oppure 365,00 se con detrazione di cui può fruire il dispositivo.
Scaldacqua a gas naturale 454,00 con fiamma pilota, ormai superato.
Scaldacqua a gas naturale 360,00 senza fiamma pilota.
Per ottenere gli esiti desiderati peò è necessario assecondare gli appena descritti accorgimenti con le seguenti ulteriori buone abitudini quotidiane:
  • Non eccedere con il riscaldamento in casa, limitando la temperatura a 20 °C nella zona giorno e a 16-18 °C nella zona notte. In quanto, riducendo di 1 grado la temperatura si risparmia circa l’8 % della spesa in bolletta che, considerando un consumo di 1.100 mc di gas, equivale mediamente a ben 120 euro all’anno per ogni grado di meno;
  • Preferire al bagno in vasca la doccia di 5 minuti;
  • Scegliere ed utilizzare bene gli elettrodomestici, in quanto non è solo una questione di classe energetica, ma di consumi annui e di corretto utilizzo;
  • Limitare l’uso di elettrodomestici energivori, quando non indispensabili, quali: asciugatrice (2000 Watt), ferro da stiro (1000-2200 Watt), stufette elettriche (1000-2000 Watt) e phon (500-1800 Watt), in particolare;
  • Ricordarsi di spegnerle le lampade, anche se a basso consumo, quando non necessita l’illuminazione;
  • Utilizzare il metodo di cottura della pasta a fuoco spento: un trucco poco adoperato, raccomandato da recente dal Premio Nobel per la fisica Professor Giorgio Parisi, che ha rilanciato un post di Busiri Vici, consistente nel portare l’acqua all’ebollizione, buttare la pasta, mettere il coperchio bene aderente alla pentola per impedire la dispersione di calore per evaporazione e regolare al minimo il gas per 2 minuti prima di spegnerlo, poi attendere 1 minuto in più, rispetto il normale tempo di cottura (ca. 10 minuti), prima di sollevare il coperchio e scolare (Chi scrive, seguendo le indicazioni, ha ottenuto un’ottima cottura delle Penne rigate integrali). Metodo che ha suscitato non pochi commenti, che tengono a precisare che non è nulla di nuovo, in quanto espediente applicato dai nonni o da chef di alto livello che cucinano così da molto tempo. A prescindere dalla pregressa conoscenza o meno del metodo però, bisogna riconoscere il merito a chi ne ha diffuso la conoscenza e l’invito ad applicarlo per, in un momento così opportuno, trarne i vantaggi assicurati dal risparmio di 8 minuti di consumo di gas, equivalenti a circa 3,65 mc/anno. Il che può sembrare poco ma, come sottolineato dall’Associazione Altroconsumo, se lo facessimo tutti in Italia risparmieremmo ben 62 milioni di mc di gas in un anno che, con l’attuale periodo in cui gli esorbitanti costi delle utenze non lasciano ben sperare , non sarebbero per nulla trascurabili.
 
 
In definitiva, occorre acquisire la consapevolezza che siamo immersi in un periodo di “Vacche magre” caratterizzato da un complesso di eventi negativi (Pandemia, guerra, avversità climatiche e conseguente crisi economica), forse in precedenza mai verificatosi. Per cui si impone un adeguamento dello stile di vita orientato alla morigeratezza, alla parsimonia e alla disponibilità ad accettare l’essenziale ed a rinunciare, almeno momentaneamente, al non indispensabile, per contribuire ad affrontare coerentemente la contingenza. E, attraverso l’acquisizione dei, nonostante tutto, aspetti positivi derivanti dai comportamenti indotti dalle difficoltà, cercare di impostare una condotta di vita quanto più possibile consona ad affrontare le imprevedibili caratteristiche delle situazioni socio-economiche che ci attendono.
 
 

Le attività ordinarie dei Volontari del Decoro Urbano

Le attività ordinarie dei Volontari del Decoro Urbano Copertina (665)
Gianni Botta

 
Il Gruppo dei Volontari del Decoro Urbano prosegue con i sopralluoghi ordinari in giro per Santa Maria delle Mole.
Mercoledì 15 i nostri amici si sono recati presso:
  • il giardino davanti l'Asilo di Via Pietro Micca, un posto che immaginiamo frequentato dai genitori all’uscita dei piccoli;
  • il parcheggio Eurospin, molto popolato e che, ahinoi, consente agli incivili di nascondere i rifiuti tra le auto parcheggiate;
  • via Silvio Pellico.
Come purtroppo accade dalle nostre parti, il risultato di questa attività è direttamente proporzionato all’inciviltà degli "illustri" concittadini che continuano ad abbandonare i propri rifiuti in giro e, nostro malgrado, dobbiamo riferirvi che la raccolta è stata “proficua”.
Oltre a due sacchi di rifiuti indifferenziati conferiti agli operatori ecologici della Multiservizi, sono stati trovati:
  • dei sacchetti pieni di calcinacci abbandonati proprio nel giardinetto dei piccoli di cui parlavamo sopra;
  • una busta contenente un ciocco cilindrico non meglio specificato (i Volontari non sono abilitati all’apertura dei sacchietti) e l'altra da cui spunta un flacone con olio motore esausto, come mostriamo nelle immagini nella speranza che l’ignoto cittadino possa emendarsi e torni a prenderle per conferirle come previsto (l’olio motore, ad esempo, può essere consegnato alle officine).
Ad ogni modo è stata fatta la segnalazione alla Multiservizi per gli interventi del caso.
 
Visto che li abbiamo citati più volte continuiamo a ringraziare gli operatori della Multiservizi i quali, nonostante siano sottodimensionati rispetto alla superficie del territorio, non mancano mai di garantire la massima collaborazione: è grazie a questa sinergia che il lavoro dei Volontari può avere successo per mantenere il decoro di Santa Maria.
 
In tutto ciò i Volontari proseguiranno incuranti degli incivili a prendersi cura della nostra bella Santa Maria delle Mole e, a tal proposito, cogliamo questa occasione per parlare della fioriera che si trova in Via Silvio Pellico, poco dopo di fronte l’ambulatorio veterinario.
Pur vincendo una comprensibile ritrosia questa fioriera è stata finalmente svuotata dai sacchetti con le eiezioni canine che, come potrete vedere nella foto, non erano neanche poche: la speranza è che i/le proprietari/e dei cani apprezzino questo gesto e non la riempiano nuovamente.
A titolo di collaborazione, facciamo loro presente che poco dopo, al centro di Largo dei Lecci, c'è un contenitore dove poterli depositare: in fondo cosa sono quattro passi in più?
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