Mi ha molto colpito una frase detta tempo fa da uno dei marinesi DOC che stimo di più “ Ma che c’entra Santa Maria con la Sagra dell’uva ?”
E’ vero, per come è organizzata ora la Sagra dell’uva, Santa Maria e le altre Circoscrizioni non c’entrano niente.
E c’entrano poco anche i produttori agricoli e le aziende vinicole che sono in pianura. Ed anche le attività commerciali esterne alla piazza della fontana ed anche molti cittadini che non amano certi spettacoli creati da persone che abbondano eccessivamente nelle libagioni, e che,quindi, non vanno nemmeno a vederla.
Ma è una tradizione e le tradizioni vanno rispettate e quindi il Comune, di qualunque colore politico, ha sempre elargito somme non indifferenti per mantenere nel tempo La Sagra dell’Uva. Somme versate nelle sue casse da tutti i cittadini marinesi, Anche, e in misura maggiore, da quelli che con la Sagra non c’entrano niente.
Io sono per il rispetto delle tradizioni, e non ho niente contro le ‘fontane che danno vino’ anzi ne sono affascinato, ma vorrei che si facesse in modo da ampliare i confini di questa festa e renderla godibile a tutti i cittadini in egual modo e, pur lasciando il suo naturale epilogo intorno alla tradizionale fontana, estendere i festeggiamenti, sia dal punto vista dello spazio che dal punto di vista della durata, per coinvolgere tutto il territorio Comunale.
Come ?
1..- Si potrebbe comprendere nei festeggiamenti tutto il periodo della vendemmia
– Creando sentieri facili da seguire che permettano passeggiate attraverso i vigneti, e raggiungano le aziende produttrici di vino. In questo caso si potrebbero realizzare aree di sosta dove i visitatori, allietati da balli in costume o da stornellate, o da letture di poesie romanesche, o da illustrazione di vari reperti archeologici trovati lungo il percorso, o anche dalla descrizione di fatti storici accaduti in quei luoghi, potessero godere dell’offerta turistica del nostro territorio e dei prodotti locali promossi dagli esercenti marinesi
- Organizzando maratone ciclistiche o podistiche su piste e sentieri appositamente tracciati con luoghi di ristoro dove i familiari degli atleti possano godere dell’ospitalità turistica del luogo
- Facendo partecipare i visitatori più volenterosi alla vendemmia. Ricordo ancora quando, poco più che decenne, accompagnavo i contadini a vendemmiare mentre ero in vacanza in Toscana. Le battute che capivo poco, le risate di tutti i presenti,…. e quelle teglie di baccalà che ci portavano per pranzo
- Ripristinando i percorsi delle botticelle con il conducente sotto alla tenda a soffietto, con le lanterne sotto il carro ed il cane che trotterella dietro
- Permettendo a ristoranti e trattorie locali di promuovere i loro piatti ed organizzare serate presso i loro locali
2..- Si potrebbero introdurre i visitatori ai processi di lavorazione e di produzione del vino
- Organizzando momenti di informazione presso gli stessi agricoltori e presso le varie Aziende presenti nel Territorio
- Descrivendo le varie qualità di uva utilizzate, le varietà di vino prodotte e spiegandone le modalità di assaggio e le differenze da rilevare
- Illustrando le varie fasi di raccolta, selezione e maturazione del vino mentre queste fasi sono in corso
3. – Si potrebbero organizzare corsi di informazione/formazione sul vino durante tutto l’anno
Tutto il possibile per far tornare Marino il luogo ideale per una passeggiata o un fine-settimana fuori porta come ai suoi tempi migliori
Tutto il possibile per diventare un unico Comune e condividere il benessere derivante dalle iniziative di sviluppo concordate tra tutti i cittadini
Tutto visto come valorizzazione dell’attuale Sagra dell’uva verso la creazione di una Città del Vino
Corso per l’allattamento a seno secondo standard UNICEF all’ASL Roma 6
Si chiama Baby Friendly Community Initiative e nasce in seno all’UNICEF, nel 1998.
Si tratta di un programma teso ad istruire delle piccole realtà locali riguardo l’importanza dell’allattamento al seno, attraverso appositi corsi di formazione con rilascio di certificato di riconoscimento. Il programma, nato in Gran Bretagna, si basa sui Seven Point Plan, ossia “Sette Passi” da tenere come punti fermi per l’allattamento efficace. Essi sono:
Da quel giorno, la BFCI di strada ne ha fatta parecchia. In Italia dal febbraio 2006 si è tradotta nella Comunità Amica dei Bambini per l’Allattamento, diventata operativa nell’ottobre 2007, in occasione della pubblicazione dei “Sette Passi”. Da quel momento, molti enti locali si sono impegnati nella formazione di operatori per ottenere il riconoscimento (della durata di 36 mesi, dopodiché si è soggetti ad una rivalutazione).
Anche l’ASL Roma 6, ansiosa di ottenere il riconoscimento, si sta impegnando nella formazione degli operatori. Il corso, presentato il 5 ottobre, è finalizzato alla creazione di figure preparate, nel rispetto nella documentazione aderente ai “Sette Passi” già definita.
Incrociamo le dita, allora: che allattamento al seno sia!
https://www.lavocedeicastelli.com/
Non c’ero mai stato, ma ci tornerò.
Una serie infinita di curve, l’imponenza delle montagne spigolose ed impervie che la contornano.
La zona più colpita sulla sinistra per chi arriva, impedito all’accesso del pubblico ed ai fotografi.
Tante case con le mura pericolanti e tante ‘casette’ tutte uguali; pochissima gente per l’unica strada accessibile ai Pullman che faticano a trovare spazi di sosta.
Un parcheggio nella parte più alta, una chiesa ‘temporanea’ con vicino l’immagine della facciata della chiesa crollata, una messa all’aperto, una ‘zona-ristoranti’ costruita tramite contributi da privati, preziosa perché ha garantito l’attività lavorativa agli esercenti locali, un bravo cuoco, qualcuno di noi, la scuola ed il nostro striscione.
Un posto meraviglioso da recuperare al più presto, una popolazione cordiale che ha dimostrato molta gratitudine per il piccolo omaggio da noi rivolto ai loro bambini, un notevole punto di attrazione turistica da riportare al suo pieno splendore.
Purtroppo non ho visto segni evidenti di attività di restauro e di recupero.