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Matteo Grande è Campione Italiano di Bike Trial

Matteo Grande è Campione Italiano di Bike Trial Copertina Marino (890)
Eleonora Persichetti

Matteo Grande, giovane atleta di Marino, è campione nazionale di Bike Trial
 
La scorsa domenica, 26 settembre 2021, ad Alpette, in provincia di Torino, si è concluso il campionato nazionale di Bike Trial. Matteo Grande, atleta di Marino, classe 2012, tesserato per il Crescenzi Trial Team di Rieti, ha conquistato la maglia tricolore nella categoria under 10.
 
A soli 9 anni, reduce dal prezioso quarto posto ai Campionati Europei dello scorso mese in Spagna, il piccolo Matteo ha saputo tenere testa ai suoi avversari sotto la pioggia battente ed il terreno fangoso. Nonostante la mancanza di strutture idonee sul territorio, Matteo riesce ad allenarsi tutti i giorni con determinazione e tenacia sognando di poter indossare, un giorno, la maglia iridata.
 
 
Link Instagram: matte_bike_trial

1ª Giornata Ecologica per Santa Maria delle Mole

1ª Giornata Ecologica per Santa Maria delle Mole Copertina Volontari Decoro Urbano    (commenti:2) (888)
Antonio Calcagni

 
Domenica 22 Ottobre dalle ore 08:00 alle ore 09:30, presso il parcheggio di via Mameli, ci ritroveremo per completare la pulizia di via Capanne di Marino.
 
Tutti i cittadini che amano vivere in un ambiente sano e decoroso sono invitati a partecipare.
 
Ogni partecipante è invitato a portare con se un paio di guanti, qualche attrezzo di giardinaggio ed indossare un giubbotto ad alta visibilità.
 
Facciamo vedere a questi, per fortuna pochi trogloditi, per natura o per interesse che, con la loro “opera“ ci stanno sommergendo di immondizie che noi normali cittadini sostenuti, ci auguriamo dalle Istituzioni, siamo la maggioranza, e che proprio per questo, alla fine riusciremo a sconfiggerli.
 
Con questa iniziativa nell’ambito del Comitato di Quartiere di Santa Maria delle Mole nasce ufficialmente, il gruppo di Volontari Decoro Urbano, di Santa Maria delle Mole.
 
Attraverso questo Sito, ovvero smariamole.it il gruppo raccoglierà le istanze dei singoli cittadini e di contro li informerà delle varie iniziative, che di volta in volta verranno intraprese, a favore del decoro urbano della nostra Cittadina.
 
Un lavoro, quello del decoro urbano, di cui il nostro infaticabile Filippo Cuomo ne ha fatto un stile di vita e che per questo va sostenuto non solo con un distratto like che spesso e volentieri lascia il tempo che trova, ma rimboccandoci le maniche.
 
Inoltre a breve partirà anche la 1ª Giornata Ecologica per Cava dei Selci, organizzata anche qui da un gruppo di Volontari Decoro Urbano di Cava dei Selci, che userà la stessa piattaforma e gli stessi schemi.
 
Un gruppo composto da un folto numero di giovani, e questo ci lascia ben sperare, anch’essi stanchi di vivere in una situazione di degrado.
 
Tutti i partecipanti potranno assaggiare gli ottimi cornetti offerti da Officine Ibba.
 

Perchè misuriamo le polveri sottili da inquinamento

Perchè misuriamo le polveri sottili da inquinamento  Copertina Marino (888)
Maria Gabriella Loni

 
Correlazioni significative tra le polveri sottili prodotte dall’inquinamento e diverse patologie, anche mortali: aritmie cardiache, attacchi di cuore, asma e bronchite. 
 
 
ll termine “polveri sottili” (particolato atmosferico) introduce già efficacemente il senso della loro pericolosità: queste polveri rivestono una grande importanza sia a livello ambientale, sia per la nostra salute: penetrano infatti con facilità nei polmoni, fino a raggiungere i vasi sanguigni e quindi raggiungono anche il cuore. Arriva ora uno studio continuativo pubblicato su The Lancet secondo il quale l’Italia fa registrare un altro record negativo europeo: siamo il primo Paese in Europa, e undicesimo nel mondo, per morti premature da esposizione alle polveri sottili Pm2.5.
Misurare il livello di questi inquinanti e rispettare i limiti di legge è fondamentale per tutti noi a lungo e a breve termine.
 
 
In particolare si definisce:
  • Particolato grossolano – particolato di dimensioni superiori ai 10 µm, in grado di penetrare nel tratto respiratorio sino alla laringe.
  • PM10 – particolato formato da particelle inferiori a 10 µm (cioè inferiori a un centesimo di millimetro, 6 volte più piccolo del diametro di un capello), è una polvere inalabile, ovvero in grado di penetrare nel tratto respiratorio superiore (naso e laringe).
  • Le particelle fra circa 5 e 2,5 µm si depositano prima dei bronchioli.
  • PM2,5 – particolato fine con diametro inferiore a 2,5 µm (un quarto di centesimo di millimetro, 30 volte piu piccolo del diametro di un capello), è una polvere toracica, cioè in grado di penetrare profondamente nei polmoni, specie durante la respirazione dalla bocca.
 
L’origine di questi aggregati sospesi nell'aria può essere anche naturale (es. polvere vulcanica), ma in realtà l'80-90% della frazione di PM2,5 dipende dalle emissioni attribuibili al traffico pesante e riscaldamento, la loro concentrazione è notevole sopratutto durante le stagioni autunno-inverno.
 
Fra i fattori antropici vi sono:
  • emissioni dei motori a combustione interna (autocarri, automobili, aeroplani, navi);
  • emissioni del riscaldamento domestico (in particolare stufe a gasolio, carbone e legna);
  • emissioni dell'industria, dei cementifici, dei cantieri, inceneritori e delle centrali termoelettriche ( carbone e gasolio);
  • emissioni da attività agricole;
  • fumo di tabacco.
 
Nel 2006 l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), ha riconosciuto la correlazione fra esposizione alle polveri fini e insorgenza di malattie cardiovascolari, mostrando come ad un aumento del PM10 di 10 µg/m3 corrisponda un incremento della mortalità giornaliera dello 0,5-1%; ha introdotto la misurazione del PM2,5 e ha abbassato tuttu i livelli di concentrazione massimi "consigliati”.
Nell'aprile 2008 l'Unione Europea ha adottato definitivamente una nuova direttiva (2008/50/EC) che detta limiti di qualità dell'aria. Tale direttiva è stata recepita dalla legislazione italiana con il D. Lgs 155/2010.
 
I limiti per la concentrazione delle PM10 nell'aria sono così stabiliti:
 
Valore Limite per la media annuale
40 µg/m³
Valore limite giornaliero (24-ore)
Numero massimo di superamenti consentiti in un anno civile
50 µg/m³
35 gg/anno
 
 
Per le PM2,5 il decreto non prevede dei limiti sulla concentrazione media giornaliera, come per le PM10, ma dal 2011 è scattato l'obbligo per monitoraggio di tali polveri, con l'obiettivo di raggiungere al 2015 un valore limite medio annuo fissato a 25 µg/m³
Lo studio su The Lancet, Countdown on Health and Climate Change, gia citato all’inizio di questo articolo, spiega come nel 2016 siamo stati registrati in Italia 45.600 decessi in età precoce. Una strage che possiamo paragonare ad altre cause di morte precoce per comprenderne la portata reale: gli incidenti stradali, nel 2018, hanno per esempio causato 3.334 vittime. Sempre troppi, ovviamente.
L’unica strada per chi ha già coscienza è premiare la politica che metta davvero al centro questi argomenti, senza rinunciare alla crescita ma legandola alle tecnologie pulite. Per chi non ha coscienza e conoscenza, ci stanno purtroppo pensando il clima e la stessa avidità umana.
 
Per quanto ci riguarda, da Marzo 2020, stiamo effettuando delle rilevazioni sulla qualità dell’aria di Santa Maria delle Mole. Per poter vedere e valutare i risultati di queste misurazioni è possibile accedere alla pagina Polveri Sottili, raggiungibile anche tramite menù sotto la voce “Servizi”
 

Lavoro: il 44% delle donne non sono appagate dalle opportunità di carriera

Lavoro: il 44% delle donne non sono appagate dalle opportunità di carriera Copertina Nazionali (887)
Eleonora Persichetti

 
 
Lavoro e Gender Gap: l’insoddisfazione dell’universo femminile è il punto di partenza per una felicità equa nel mondo del lavoro
 
Dai primi dati dell’Osservatorio sulla Felicità emerge che le donne si sentano meno felici sul lavoro rispetto agli uomini, sensazione confermata dal 41% che si dichiara insoddisfatta del proprio compenso e l’insoddisfazione derivata dalle opportunità di sviluppo di carriera è per le donne maggiore di 9 punti percentuali rispetto agli uomini (35%).
 
 
 
L’Associazione “Ricerca Felicità” prosegue con l’analisi dello stato di felicità e benessere dei lavoratori italiani rilasciando ulteriori dati che toccano le differenze tra uomini e donne nel mondo del lavoro. I fattori indagati riguardano la soddisfazione sul compenso e sulle opportunità lavorative e le donne risultano meno soddisfatte rispetto agli uomini: il 41% risale all’insoddisfazione del compenso, contro il 28% degli uomini, mentre l’insoddisfazione derivata dalle opportunità di sviluppo di carriera per le donne risale al 44% contro il 35% degli uomini.
 
“I dati raccolti non hanno la pretesa di voler fornire delle risposte, si tratta di un punto di partenza su cui noi tutti siamo chiamati a riflettere. Il nostro obiettivo è quello di captare i segnali provenienti dal mondo del lavoro, affinché si possano trovare degli strumenti utili per il raggiungimento di un benessere collettivo. Non sappiamo con assoluta certezza perché il 41% delle donne non siano soddisfatte del proprio compenso e il 44% non siano appagate dalle proprie opportunità di sviluppo di carriera sul lavoro, ma supponiamo possa esistere nella donna un certo grado di difficoltà nell’esprimere il proprio disagio in ambito lavorativo, e in questa ricerca penso abbiano voluto farlo presente” osserva Elisabetta Dallavalle, Presidente dell’Associazione Ricerca Felicità.
 
Tra gli altri elementi indagati, come il rispetto e il riconoscimento dei propri meriti, le differenze dimostrano che il divario tra uomo e donna è minore. Infatti, alla domanda “mi trattano con rispetto, senza discriminazione” le donne che hanno risposto in modo negativo risalgono al 14%, mentre per gli uomini si tratta solo del 10%, e alla domanda “riconoscono sempre i miei meriti” le donne che hanno risposto in modo negativo risalgono al 31%, contro il 28% degli uomini.
 
Tuttavia, “l’11,9% dei rispondenti ha dichiarato che in ambito lavorativo l’affermazione “mi aiuta a capire me stesso” sia assolutamente falsa, così come il 12,2% crede che l’affermazione “l’ambiente mi fa sentire compreso” non sia veritiera. Sebbene si tratti di una ristretta minoranza, non vanno sottovalutati questi indizi, poiché anche all’interno di questi piccoli sintomi di malessere si possono indagare e comprendere le differenze di genere” afferma Sandro Formica, VicePresidente e Direttore scientifico dell’Associazione Ricerca Felicità.
 
Per quanto riguarda la dimensione di felicità in generale emerge che, quando uomini e donne sono stimolati a confrontarsi, si dichiarano un po’ più felici rispetto alle altre persone che conoscono. Complessivamente, il campione interrogato ritiene che gli altri li vedano più felici di quanto loro stessi non si sentano. Questa sensazione è più evidente per le donne rispetto agli uomini: la differenza fra chi dice di apparire agli altri molto felice (39% per le donne e 36% per gli uomini) rispetto a sentirsi veramente così (26% per le donne e 31% per gli uomini) è di circa 13 punti percentuali.
 
“Questa discrepanza crediamo sia stata accentuata dalla pandemia, che sembra aver colpito più duramente le donne: alla dimensione dell’home working - non riusciamo a definirlo smart-working visto che è privo della componente “smart” e “agile” - si sono aggiunti i costanti impegni familiari, appesantendo i carichi di lavoro. Ciononostante, pensiamo che questa diversità tra uomini e donne emersa dai dati, possa essere appianata con una relazione generativa all’interno dell’azienda: assiduo ascolto attivo, per realizzare dei percorsi in cui non ci si senta giudicati, ma ci si possa esprimere liberamente, dichiarando i propri bisogni, mostrando i propri talenti e creando un rapporto autentico con i leader, con i colleghi e con l’ambiente che ci circonda” commenta Elga Corricelli co-founder dell’Associazione Ricerca Felicità.
 
La survey ha coinvolto 1.314 persone, suddivise tra lavoratori dipendenti (72,3%) e liberi professionisti (27,7%), suddivisi per sesso con una media ponderata di 42.3% di donne e il 57,7% di uomini, appartenenti alle 4 generazioni (Baby Boomers, Generazione X, Millennials, Generazione Z) in rappresentanza della popolazione italiana attiva nel mondo del lavoro.

Nativi digitali: l’educazione scolastica diventa 4.0 grazie al "blended learning"

Nativi digitali:  l’educazione scolastica diventa 4.0 grazie al "blended learning"  Copertina Nazionali    (commenti:1) (887)
Eleonora Persichetti

 

Dagli esperti i benefici di una nuova tecnica di apprendimento misto

 

Migliora l’interesse degli studenti nei confronti della lezione, aumenta il tasso di concentrazione e l’interazione con i docenti, stimola la creatività dei bambini e li prepara a un futuro digitale. Sono questi alcuni dei preziosi benefici sui più piccoli del “blended learning”, nuova tecnica di apprendimento misto che, secondo gli esperti, rappresenta il trend educativo del 2020.

 

L’avvento delle nuove tecnologie ha cambiato in maniera radicale il panorama educativo dei nativi digitali. Basti pensare che, secondo una recente indagine dell’American Health Association pubblicata sul portale della CNN, il 42% dei bambini al di sotto dei nove anni trascorre in media tre ore al giorno davanti allo schermo. Dato che si ripercuote sullo scarso tasso di attenzione in aula dal momento che, secondo una ricerca pubblicata su USA Today, il 67% dei bambini di fascia di età compresa tra i 6 e i 10 anni fa fatica a concentrarsi. Cosa bisognerebbe fare per renderli più partecipi durante le lezioni in classe? Gli esperti consigliano di utilizzare la tecnica del “blended learning”, apprendimento misto che combina il metodo tradizionale in aula con attività mediate da sistemi digitali e che, come riporta Forbes, rappresenta il principale trend educativo del 2020. Ma quali sono i benefici del blended learning per i più piccoli? Aumenta l’interazione con i docenti, rende l’istruzione più accessibile, stimola la loro creatività e li prepara a un futuro digitale.

 

“La giusta sinergia tra lezioni frontali e l’impiego di dispositivi tecnologici aiuta i bambini a essere più attivi e partecipi in classe – spiega Eva Balducchi, co-fondatrice di Baby e Junior College – Per questa ragione nella nostra scuola adoperiamo lavagne interattive touchscreen, tablet, microscopi digitali e computer come strumenti per stimolare la curiosità dei più piccoli, avvicinandoli non solo ad un approccio ludico, ma di utilizzo funzionale alle attività didattiche, cercando di sviluppare in loro anche uno spirito critico dello strumento così che ne limitino l’uso passivo. La tecnologia mette a disposizione strumenti utili per studiare e promuovere apprendimenti significativi attraverso l’attenta guida dei nostri docenti, esperti in campo pedagogico”.

 

Ma non è tutto, secondo una ricerca pubblicata su Psychology Today l’utilizzo di dispositivi tecnologici in classe migliora il rendimento scolastico degli studenti e li aiuta a essere più responsabili. E ancora, un’indagine della University of Michigan, pubblicata sulla CBS, afferma che il 62% dei docenti ritiene che il blended learning possa aiutare a colmare il gap digitale e a migliorare le lezioni. Mettere in pratica questa nuova forma di apprendimento, dunque, comporta un’evoluzione radicale del modo in cui docenti e partecipanti affrontano l’esperienza formativa.

 

Pensiero condiviso da Mariarosa Porro, pedagogista: “L’utilizzo di nuove tecnologie in aula permette di realizzare simulazioni, reperire informazioni da fonti diverse e confrontarle tra loro, scrivere testi a più mani in modo cooperativo, guardare video tutorial e svolgere esercizi interattivi. Sono tutte esperienze formative che prevedono un coinvolgimento attivo da parte degli alunni, utilizzando strumenti a loro familiari, e stimola la loro creatività. In questo modo la tecnologia diventa una risorsa aggiuntiva che integra nel progetto educativo e formativo quanto una volta era rappresentato dal semplice spazio e dai materiali utilizzati nel gioco scolastico”.

 

Ecco infine i benefici del “Blended Learning” come nuova forma di apprendimento scolastico:

 

  • Aumenta l’interazione tra docenti e studenti: l’utilizzo di strumenti tecnologici permette a entrambe le parti di comunicare in maniera più immediata ed efficace.
  • Migliora il tasso di concentrazione dei ragazzi: gli studenti riescono a immergersi totalmente nella lezione, partecipando in maniera attiva.
  • Rende l’istruzione più accessibile: i materiali didattici sono accessibili in qualunque momento anche da casa.
  • Stimola la creatività e rende gli studenti più responsabili: gli strumenti tecnologici permettono di tener conto del percorso formativo, gestendolo in maniera personalizzata.
  • Migliora il rendimento scolastico: gli studenti sono più invogliati allo studio delle materie e alla scoperta di novità da imparare.

Disinfestazione contro le zanzare

Disinfestazione contro le zanzare Copertina S. Maria delle Mole    (allegati) (886)
Antonio Calcagni

AVVISO ALLA CITTADINANZA
 
 
Il giorno 5 luglio, come da programma in allegato, si svolgerà la disinfestazione adulticida.
 
I Cittadini sono invitati a collaborare evitando esposizioni all’esterno delle proprie abitazioni di: sostanze alimentari, indumenti, animali e di tenere chiuse le finestre per tutta la durata del trattamento.
 
Il programma può subire variazioni in base a condizioni metereologiche avverse.
 
 
 
Le zone interessate per il giorno 05/07/2022 sono le seguenti:
- Cava dei Selci
- Santa Maria delle Mole
- Frattocchie
- Castelluccia
- Via delle Molette
- parchi delle suddette zone.
 

NO alla discarica Falcognana

NO alla discarica Falcognana Copertina S. Maria delle Mole (886)
Eleonora Persichetti

 

Continua l’impegno di tutti: cittadini, comitati, amministratori. Uniti e forti per evitare il peggio, ovvero la discarica di Falcognana. Il pericolo sembrava sfangato e invece è dietro l’angolo! Non bisogna abbassare la guardia.

 

Vi segnaliamo un importante appuntamento: oggi, sabato 21 dicembre, alle ore 11:00 davanti al nuovo Santuario del Divino Amore. Ci sarà il comitato promotore Santa Maria delle Mole “No discarica Falcognana” e tutti sono invitati a prendervi parte.

 

“Non conosce stop la nostra battaglia di civiltà per dire “no” a qualsiasi ipotesi di discarica dei rifiuti romani in località Falcognana. Dopo i partecipatissimi presidi, organizzati a Santa Maria delle Mole e in via Ardeatina chilometro 14, sabato 21 dicembre saremo chiamati a presenziare ad un altro importante sit-in, insieme a cittadini e comitati del IX Municipio, presso il nuovo Santuario del Divino Amore, a partire dalle ore 11. Si tratta di una iniziativa di fondamentale importanza per esprimere dissenso sulla scelta di collocare ulteriori discariche nel 9 municipio e per difendere il diritto alla Salute e all’Ambiente. Una iniziativa, ci teniamo a sottolinearlo, senza colori politici o ideologici, che ci dovrà vedere uno accanto all’altro a difesa del nostro territorio. Noi ci saremo, serve anche la vostra presenza”.

Così, in una nota, il membro del comitato promotore Santa Maria delle Mole “No Discarica Falcognana”, Sergio Ambrogiani.

 

La Casa di Babbo Natale al parco Lupini.

La Casa di Babbo Natale al parco Lupini. Copertina S. Maria delle Mole (884)
Antonio Calcagni

Sabato 16-Dicembre dale ore 09,30 alle 16,00 al Parco Lupini, ritorna “ La Casa di Babbo Natale”, un’iniziativa dell’Associazione Genitori Primo Levi e del Comitato di Quartiere di Santa Maria delle Mole, in collaborazione con C.d.Q. Gente di Via Aldo Moro e dintorni, Mamme Insieme, Associazione Il Giardino Incantato e Marino Aperta Onlus, nel’ambito del Natale Insieme, organizzato in collaborazione con la Pro Loco di Boville.

 Vi aspettiamo quindi Sabato per vivere insieme ai vostri piccini un giornata ………….MAGICA.

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