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Gli effetti dello smartworking

Gli effetti dello smartworking Copertina Nazionali (1.144)
Eleonora Persichetti

Smart working in quarantena: secondo MioDottore 1 italiano su 4 è colpito da stati d’ansia e attacchi di panico
 
·Solo poco più di 1 su 10 (11%) ha già esperienza di lavoro “agile”;
·Più della metà degli intervistati (56%) percepisce il lavoro da casa più pesante, dovendosi dividere tra professione, famiglia e gestione della casa;
·Quasi la metà degli italiani (45%) ha provato un iniziale shock nel convogliare tutta la propria routine tra le mura domestiche.
 
 
Durante il periodo di lockdown anche le modalità lavorative degli italiani sono cambiate, con le attività e la postazione di lavoro d’un tratto trasferite tra le pareti di casa. Ma qual è l’impatto emotivo di questa mutata condizione? Per approfondire la tematica MioDottore – piattaforma specializzata nella prenotazione online di visite mediche e parte del gruppo DocPlanner – ha coinvolto i propri utenti e una delle sue specialiste, la dottoressa Teresa Basilone, psicologa di Roma che ha aderito al progetto di video consulenza online attivato dalla piattaforma.
 
Smart working: identikit degli italiani alle prese con il lavoro da remoto
 
È quasi la metà degli utenti del Bel Paese (44%) a proseguire nelle proprie attività lavorative e in maniera ”agile” durante l’emergenza Covid-19, districandosi tra laptop e device vari all’interno delle proprie abitazioni. Per quasi un quarto dei rispondenti (24%) il lockdown ha implicato un primissimo approccio a questa modalità professionale da remoto, un ulteriore cambiamento che necessita tempo e impegno per trovare un equilibrio, sia in termini pratici nel tentativo di ricreare un ufficio domestico, sia per quanto riguarda la revisione della gestione della quotidianità e delle incombenze casalinghe. Diversamente, solo poco più di 1 italiano su 10 (11%) trova nello smart working una pratica ormai consolidata, come i professionisti autonomi e chi nel proprio impiego ha iniziato già a lavorare con questa modalità da tempo. I più ”abituati” al lavoro agile sono prevalentemente i lavoratori del nord Italia (51%), in particolare donne (73%).
 
A casa sembra di lavorare più che in ufficio!
 
Complici l’interruzione di alcune produzioni o il più generico rallentamento di molti business, oltre un quarto (27%) degli italiani sta a tutti gli effetti lavorando meno.
 
Ma come stanno affrontando e vivendo gli altri la loro condizione di ”lavoratori da casa”?
 
Una grossa fetta di italiani si sente sopraffatta dalla to do list dell’ufficio, i bambini, le pulizie e il bucato e trova particolarmente complesso creare un giusto equilibrio tra momenti personali e ore al pc: sono ben oltre la metà delle persone coinvolte nella survey (56%) a riscontrarlo. Tra loro ci sono quelli che, risparmiando il tragitto casa-ufficio, tendono ad accendere il computer prima del consueto e a spegnerlo più tardi (23%) e altri che hanno la sensazione di non fermarsi mai perché una volta disconnessi dedicano ai propri figli il tempo rimasto della giornata (18%), arrivando così pressoché stremati.
Tra coloro a cui sembra di lavorare di più dalle mura di casa c’è anche una fetta di italiani che fa di tutto per salvaguardare il proprio spazio personale e cerca di ritagliarsi del tempo privato concentrando al massimo le energie al fine di terminare tutte le attività lavorative entro l’orario canonico per dedicarsi poi a se stessi (15%). Dall’altro lato sono in tanti a trovare difficile concentrarsi a casa e portare avanti le incombenze professionali (44%), perché si lasciano distrarre troppo facilmente da lavoretti casalinghi, tv e cellulare privato oppure sentono il bisogno di focalizzarsi maggiormente sui propri bimbi a discapito degli incarichi di lavoro.
 
L’umore ne risente: 1 italiano su 4 sta soffrendo di stati d’ansia e attacchi di panico
 
Il cambiamento di vita radicale e l’impatto con una nuova modalità lavorativa da remoto hanno sconvolto quasi la metà dei rispondenti (45%), che hanno percepito un’iniziale stato di ansia e preoccupazione a dover convogliare tutte le fasi della giornata in un unico luogo.
Se per alcuni lo shock iniziale pare essere rientrato e ora abbastanza gestibile, c’è una fetta importante di italiani – un quarto (25%) – che sta vivendo male la situazione contingente, tanto da soffrire di veri e propri picchi di ansia e crisi di panico. Se poteva essere prevedibile che tra questi fossero presenti i neofiti dello smart working (58%), sorprende apprendere che 1 lavoratore agile abituale su 5 (20%) stia vivendo male il momento.
Complice forse la quarantena anticipata rispetto ad altre regioni, è nel nord Italia che si registrano maggiori disagi di questo tipo, soprattutto tra le donne (72% vs il 28% degli uomini) e gli over 45.
Nonostante tutte le oggettive difficoltà della situazione attuale, il lavoro rappresenta un’ancora di salvezza per quasi un terzo degli italiani (30%), che si sente sollevato ad avere un’occupazione – pratica e mentale – in grado di coprire gran parte della giornata.
 
Mantenere il ritmo sonno-veglia e gli orari lavorativi abituali: i consigli della specialista
 
La dottoressa ricorda che: “Il modo in cui siamo abituati a vivere ci spinge a pensare che fermarsi è sbagliato. Per questo sentiamo il dovere di muoverci sempre, dimostrare che stiamo sempre facendo qualcosa e se capita che siamo costretti a fermarci, non sappiamo come reagire. Dobbiamo sforzarci di prendere il meglio da ogni esperienza. È molto probabile che più dello stop, è il dover affrontare i conflitti e i pensieri più profondi a spaventare. Quando si è molto attivi la mente è impegnata e permette di ignorare i pensieri scomodi”.
Per coloro che hanno iniziato da poco tale procedura lavorativa può essere impegnativo, l’esperta suggerisce: “Può essere complesso rinunciare a una parte importante del rapporto lavorativo e della socialità, anche nella perdita di abitudini talvolta faticose, come quella di alzarsi presto la mattina, vestirsi, uscire, andare in ufficio e incontrare i colleghi. Per mantenere un equilibrio è bene non cambiare il ritmo sonno-veglia; evitare di lavorare troppo e mantenere il totale delle ore stabilite; vestirsi come se si dovesse uscire anche se in modo comodo; prevedere delle pause durante le quali continuare a mantenere i contatti con familiari, amici e colleghi attraverso chat, video e cellulare”.
Infine, l’esperta fornisce alcune indicazioni anche per chi è più rodato, ma comincia a sentire il peso della contingenza: “Coloro che erano abituati e motivati a questa tipologia di lavoro, molto probabilmente, non la vivono più come una scelta. Ciò può innescare meccanismi in grado di generare ansia. Per quanto nel concreto non sia cambiato molto circa le loro abitudini, è variato il pensiero di non poter modificare le consuetudini. Paradossalmente però questo tipo di pensieri possono diventare strategici. Basti riflettere sul fatto che non è cambiato molto e si sta facendo ciò che si era abituati a fare, si possono conservare gli stessi orari da dedicare al lavoro e agli obiettivi personali”.
Per supportare gli utenti durante il lockdown, MioDottore ha messo a disposizione la funzionalità di consulenza online, che permette di incontrare via video gli specialisti, sia per un primo colloquio sia per appuntamenti di consueto monitoraggio del proprio stato di benessere. La piattaforma può già contare oltre 2.000 medici disponibili e oltre 15.000 consulenze online prenotate ad oggi.
 
Note di redazione: La survey di MioDottore è stata condotta in Italia a marzo 2020 e ha coinvolto 1.302 utenti.

UNA PARENTESI DISTENSIVA NEI TEMPI DEL CORONAVIRUS

UNA PARENTESI DISTENSIVA NEI TEMPI DEL CORONAVIRUS Copertina Nazionali (672)
Domenico Brancato

NEI TEMPI DEL CORONAVIRUS
 
I tantissimi telespettatori appassionati della famosissima Serie TV “IL Commissario Montalbano“ nel seguire le scene in cui Montalbano contattava l’Anatomopatologo, anche quando si ingozzava di cannoli, per carpire dettagli sull’esito del suo operato sull’omicidio di turno, avranno certamente notato che ne scaturiva un colorito dialogo che, quasi sempre, si concludeva con una frase del genere: e adesso se ne vada perché mi ha rotto i “Cabasisi”.
Espressione che, data la particolare gradevolezza suscitata nella foltissima schiera di seguaci della trasmissione, trova sempre più ampie occasioni di citazione nel comune linguaggio quotidiano. Per cui si ritiene utile fornire delle precisazioni sull’autentico significato del curioso vocabolo.
Vocabolo che, anche se si dà per scontato, che sia nelle intenzioni di chi lo pronuncia, che nell’interpretazione di chi lo ascolta, alluda inequivocabilmente a degli organi maschili; in realtà tale convincimento non trova rispondenza nella sua traduzione letterale.
 
Trattasi, infatti,di un Termine che si riferisce ad una pianta spontanea denominata Zigolo dolce – Cyperusesculentus, diffusa nelle regioni meridionali, con un apparato radicale terminante con dei tuberi eduli,(ai quali, molto probabilmente, è da attribuire l’allusivo riferimento), molto apprezzati, tanto da essere entrati,specie in Sicilia, nel linguaggio corrente, con la denominazione di: Bagigi, Dolceghini, Ziperi, Zizzole o Mandorle di terra e Cabasisi. Nome quest’ultimo reso noto, appunto, dal Montalbano di Camilleri.
Chiarimento che certamente sorprenderà molti lettori e che ridimensionerà l’enfasi dell’espressione finora riservata ad una risposta conseguente a subiti comportamenti fastidiosi …, ma che, in compenso, per effetto dell’accostamento agli esilaranti momenti collegabili all’accattivante battuta, probabilmente, avrà il non trascurabile merito di influire ad abbassare il livello di scontrosità ed a predisporre gli animi degli ipotetici dialoganti ad un più conciliante atteggiamento.
 
Per completare le annotazioni delle caratteristiche della pianta in questione, si aggiunge che è considerata dai botanici “classica” (ossia nota fin dall’epoca Romana), in quanto oggetto di remote citazioni, per il fatto che i suoi tuberi sono stati rinvenuti nelle antiche tombe dei Faraoni, risalenti al 2000 avanti Cristo. Poiché,la leggenda vuole che questo particolare cibo accompagnasse i defunti nell’aldilà.
Oltre ad essere, più da recente, molto apprezzata,sia per le molteplici utilizzazioni dei ricchi di nutrienti tuberi, come: surrogati di mandorle e nocciole, nelle trasformazioni in pasticceria; snack, uniti allo yogurt e in confezioni di essiccati; e sia per il contenuto di molteplici apporti di sostanze benefiche dagli effetti: antiossidanti ed anti-invecchiamento; fortificatori del sistema immunitario e confacenti alle esigenze nutrizionali: deidiabetici, di chi soffre di colesterolo e dei celiaci.
Insomma, trattasi di una pianta che, come infestante, per molti agricoltori costituisce un serio problema per la difficoltà di eliminarla, a causa del notevole potere di diffusione degli organi di riproduzione sotterranei (tuberi), difficilmente asportabili insieme agli steli; mentre, con finalità colturale, grazie alle molteplici utilizzazioni sopra descritte, rappresenta una provvidenziale fonte di reddito.

INACCETTABILI LE MULTE A VIVAI E FLORICOLTORI

INACCETTABILI LE MULTE A VIVAI E FLORICOLTORI  Copertina Nazionali (724)
Eleonora Persichetti

AGRICOLTURA - ANDREASSI E PIAZZONI (ITALIA VIVA): "INACCETTABILI LE MULTE A VIVAI E FLORICOLTORI, IL GOVERNO HA GIA’ FATTO CHIAREZZA”
 

Si moltiplicano le segnalazioni di multe ad imprese del settore floro-vivaistico, per una interpretazione delle disposizioni di lookdown, volute dal Governo, che vedrebbero le suddette attività obbligate alla chiusura. Anche sul territorio della Provincia di Roma molti operatori del settore, già pesantemente colpito dalla crisi economica da Covid, sono incappati in pesanti sanzioni economiche. Una filiera produttiva molto presente e diffusa.
 
“La Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova aveva già chiarito che con il DPCM del 20 Marzo e le successive FAQ interpretative il Governo ha consentito la riapertura delle attività di vendita di piante e fiori anche al dettaglio, sebbene possano comunque esserci disposizioni diverse a livello regionale ed anche comunale”. Spiegano Ileana Piazzoni e Luca Andreassi, Coordinatori di Italia Viva in Provincia di Roma. “Ora il Ministero dell’Interno ha diramato ai prefetti una circolare che ribadisce che le attività floro-vivaistiche e di vendita al dettaglio di fiori, semi e piante ornamentali, rientrano perfettamente nel comparto delle attività agricole non soggette ad alcuna chiusura stabilita nei DPCM del 20 Marzo e del 10 Aprile. Quindi possono lavorare, dato che la Regione Lazio non ha adottato provvedimenti a riguardo, valgono le disposizioni a livello nazionale”.
“Tutto il mondo produttivo chiede alle istituzioni chiarezza e semplificazione per una efficace strategia di riapertura del Paese. Ogni ulteriore complicazione burocratica è da interpretarsi come una inutile vessazione. Alle imprese ed ai lavoratori adesso servono liquidità economica e certezze legislative. Italia Viva è al loro fianco per dare risposte in tal senso”, concludono i due coordinatori.

Regione Lazio. Riaprono gli Orti Sociali

Regione Lazio. Riaprono gli Orti Sociali Copertina Nazionali    (allegati) (1.349)
Antonio Calcagni

 
La Regione Lazio, con ordinanza nr. Z00029 del 15-04-2020, apre alla possibilità di spostamento all’interno del proprio Comune o verso Comune limitrofo per lo svolgimento, in forma amatoriale, delle attività agricole, comunque nel pieno rispetto dei Decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di tutte le norme di sicurezza relative al contenimento del contagio da COVID-19, ad esclusione dei Comuni dove è in vigore il divieto di allontanamento o accesso e comunque alle seguenti condizioni:
 
  1. per non più di una volta al giorno;
  2. da un solo componente del nucleo familiare;
  3. limitatamente agli interventi strettamente necessari alla tutela delle produzioni vegetali, consistenti nelle indispensabili operazioni colturali che la stagione impone.
 
La presente ordinanza è valida fino al 03-05-2020, salvo proroga.
 
 
All’assessore all’Agricoltura, Ambiente e Risorse Naturali della Regione Lazio, Enrica Onorati vanno i ringraziamenti delle migliaia e migliaia di cittadini che, come me, si dilettano nella coltivazione di un orto, sociale e biologico.
Un’opportunità che ti permette di vivere momenti di estrema serenità e rilassatezza, riscoprendo il piacere del contatto con l’ambiente, momenti particolarmente apprezzati soprattutto in questo difficile periodo, senza poi trascurare il piacere di usufruire di prodotti sani e genuini di cui ti senti, in parte, l’artefice. 
 
 
Per approfondimenti è possibile scaricare il PDF in allegato

 
 
 
Antonio Calcagni

UE - Al via la richiesta prestiti

UE - Al via la richiesta prestiti Copertina Nazionali    (commenti:5) (982)
Domenico Brancato

IL VIA LIBERA ALLA CONCESSIONE DI PRESTITI FINO A 25 MILA EURO A SOSTEGNO DI CITTADININ E IMPRESE
 
 
Approvato dall’UE lo schema di aiuti previsto dal D.L. Liquidità n. 23/2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’8 aprile scorso, relativi al finanziamento alle Imprese, mediante prestiti garantiti dallo stato (Servizi Assicurativi del Commercio Estero – SACE ) e attraverso l’accesso al Fondo di Garanzia Piccola e Media Impresa – PMI.
 
In seguito a tale approvazione, l’Associazione Bancaria Italiana – ABI- con una Circolare ha “comunicato alle banche che la Commissione Europea ha approvato l’indispensabile autorizzazione prevista nel Decreto Legge n. 23 dell’8/04/2020, per rendere operative le importanti misure a sostegno della liquidità delle imprese danneggiate dall’emergenza del Covid-19”.
Conseguentemente, è stato reso immediatamente disponibile, il Modulo (vedi Allegato) pubblicato, a cura del Ministero dello Sviluppo Economico – MISE –  sul sito www.fondidigaranzia.it, per chiedere la garanzia sui finanziamenti di importo fino a 25.000 euro, come previsto dall’art. 13, comma1, lettera m), del Decreto n. 23/2020.
 
Mentre il Segretario Generale della Federazione Autonoma Banche Italiane -FABI- ha chiarito che entro venerdì 17 c.m. “arriveranno le indicazioni, anche dal Fondo Centrale di Garanzia, per i crediti alle –PMI- da 25.000 a 800.000 euro, che definirà tutte le procedure informatiche che saranno poi applicate alle banche”. E ha proseguito informando che da lunedì 20 “probabilmente sarà possibile chiedere i prestiti fino a 25.000 euro, a differenza di quelli di importo maggiore, per i quali saranno necessari una quindicina di giorni”.
Intanto si ricorda che il D.L. Liquidità ha previsto 200 miliardi di euro finalizzati a garantire liquidità alle Imprese, ai Professionisti ed alle Partite IVA, attraverso la Società per azioni del Centro Italiano Cassa Depositi e Prestiti, specializzata nel settore Assicurativo-Finanziario – SACE S.p.a.- SACE, che fino al 31 dicembre 2020, è autorizzata a concedere garanzie in favore di banche, Istituzioni nazionali ed internazionali abilitate all’esercizio del credito in Italia. Le garanzie previste copriranno fra il 70 ed il 100% del capitale erogato e dei relativi interessi e costi. In particolare, sono ammissibili alla garanzia del Fondo con copertura al 100%, i nuovi finanziamenti concessi in favore di piccole e medie imprese e di persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti e professioni, la cui attività sia stata danneggiata dall’emergenza Covid-19 di importo non superiore al 25% dell’ammontare dei ricavi del soggetto beneficiario e, comunque, non superiore a 25.000 euro.
Il MISE e Mediocredito Centrale, gestore del Fondo di Garanzia, insieme all’Associazione Bancaria Italiana, stanno lavorando per rendere attivi e disponibili, in tempi brevi, tutti i sistemi informatici e la modulistica necessaria alla richiesta di garanzia per i beneficiari delle misure e per accelerare le istruttorie bancarie, al fine di ridurre, a pochissimi giorni, il tempo di attesa intercorrente tre la richiesta di finanziamento e l’accredito delle somme sul proprio conto corrente.
 
Si precisa infine che, il Modulo, in allegato, per richiedere la garanzia dovrà essere compilato dal beneficiario e trasmesso alla banca o all’Ente finanziatore, anche mediante indirizzo di posta elettronica non certificata, accompagnato da copia di un documento di riconoscimento, in corso di validità, del sottoscrittore.

Per i viaggi annullati non basta il voucher, serve il rimborso

Per i viaggi annullati non basta il voucher, serve il rimborso Copertina Nazionali (643)
Eleonora Persichetti

Viaggi annullati per coronavirus: il settore turistico in bilico tra richieste di rimborsi e voucher
 
Avv. Franchi (Konsumer): “Il vettore deve procedere al rimborso o emettere un voucher, ma si tratta di una misura che tutela il venditore, non certo il consumatore”
 
 
Tra i primi effetti dell’emergenza da covid-19 sull’economia italiana va indubbiamente segnalata la cancellazione di viaggi e vacanze. L’impossibilità di spostarsi, ma anche la paura di entrare in contatto con estranei e focolai, ha portato migliaia di persone a disdire le prenotazioni nel breve periodo, ma anche quelle effettuate per i mesi estivi.
 
Molti turisti hanno lamentato la difficoltà di ottenere il rimborso da parte dell’agenzia o del portale presso il quale avevano effettuato l’acquisto, che avevano offerto soltanto di posticipare le date o di emettere un voucher. In effetti, ci troviamo oggi a vivere in una situazione che non si era mai verificata prima e, per questo, genera incertezza in diversi campi.
 
“Con il decreto-legge del 2 marzo 2020, è stato stabilito all’art. 28 il diritto al rimborso in favore di chi abbia acquistato un biglietto o un pacchetto turistico, senza poter effettuare il viaggio o la vacanza per motivazioni connesse all’epidemia derivante da COVID 19. – Ha dichiarato l’Avvocato Giovanni Franchi, esperto in diritto dei consumatori e Presidente per la Regione Emilia-Romagna dell’associazione Konsumer – Il vettore, dunque, entro quindici giorni dalla comunicazione effettuata dal cliente, dovrà procedere al rimborso del corrispettivo versato o emettere un voucher di pari importo,utilizzabile entro un anno dall’emissione. Questo, dunque, non dovrebbe lasciare spazio ad equivoci, ma la questione dei voucher sembrerebbe, di fatto, tutelare solo il venditore e non certo l’acquirente.”
 
Secondo Konsumer, questa norma, contenuta in un decreto-legge della cui legittimità secondo diversi costituzionalisti c’è da dubitare, impedisce ai consumatori di poter recuperare il denaro speso, consistente talvolta in i somme ingenti, obbligandoli a fruire di viaggi in tempi da loro non scelti che, magari, non si sposano con i loro impegni o con il desiderio di restare a casa in un momento così particolare.
 
Dopo aver attentamente studiato la disposizione,Konsumer ha deciso di mettere le sue sedi a disposizione di tutti i passeggeri e turisti che vogliono ottenere l’immediato rimborso del prezzo pagato, in quanto crede che siano casi in cui il cliente abbia diritto a ricevere la restituzione di quanto versato, senza dover attendere un voucher.
 

CIRCOLARE CON LA PATENTE SCADUTA SI PUO'

CIRCOLARE CON LA PATENTE SCADUTA SI PUO' Copertina Nazionali (1.432)
Domenico Brancato

LE MISURE ECCEZIONALI ADOTTATE PER COVID-19 CONSENTONO DI CIRCOLARE CON LA PATENTE SCADUTA
 
 
Il Ministero dei Trasporti – MIT - con Circolare n. 9209/2020 ha chiarito che “ le patenti di guida in scadenza dal 31 gennaio 2020, essendo anche documenti di riconoscimento, ai sensi dell’art. 35 del D.P.R. 445/2000, sono prorogate di validità (ex art. 104 del d.l. 18/2020), fini al 31 agosto 2020”.
 
Poiché, in seguito alla sospensione di quasi tutte le attività medico legali e le sedute delle Commissioni Mediche provinciali per la conferma di validità delle patenti, lo stesso MIT, con il Decreto n. 108/2020, ha prorogato fino al 30 giugno 2020, senza oneri a carico dell’utente, la validità del Permesso Provvisorio di guida, qualora la Commissione non abbia potuto riunirsi nella data fissata per l’accertamento sanitario.
Proroga che potrà essere richiesta al competente Ufficio della Motorizzazione Civile e sarà valida fino all’esito delle procedure di rinnovo, che si potranno compiere solo al termine dell’emergenza. In quanto l’art.59 del primo comma della Legge n. 120/2010 consente alla Motorizzazione Civile di rilasciare, per una sola volta, un Permesso di guida provvisorio ai titolari di patente chiamati per sottoporsi alla prescritta visita medica, presso le competenti Commissioni mediche locali, per il rinnovo delle patenti.
 
Il rilascio di tale Permesso prevede la presentazione di apposita richiesta corredata dalla Documentazione di seguito elencata:
 
  • Modello originale e fotocopia richiesta Permesso (vedi Allegato con all’Oggetto: Richiesta permesso provvisorio di guida per:) compilato (Vedi Allegato Compilazione Permesso Provvisorio di guida) e sottoscritto;
  • marca da bollo da euro 16;
  • originale e fotocopia della Prenotazione della Visita medica;
  • patente originale e fotocopia.
     
L’Ufficio competente per la ricezione della richiesta, acquisita la Documentazione, procede alla verifica della sua completezza, ed apposta ed annullata, con proprio timbro, la marca da bollo sulla Domanda, compila lo spazio del modello allegato riservato all’Ufficio stesso e consegna all’interessato l’originale del documento così redatto, trattenendone copia agli atti.
 
 
Il Ministero dell’Interno, in proposito, con Circolare del 28 Ottobre 2010 e del 9 Aprile 2020, precisa però che, nei confronti di coloro che sono:
 
  • sottoposti a revisione sull’idoneità psico-fisica alla guida, ai sensi degli articoli 186, comma 8 e 187, comma 6 del Codice della Strada – C.d.S.- (inrenti le sanzioni alle quali va incontro chi guida sotto l’influenza dell’alcool e in stato di alterazione psico-fisica, per uso di sostanze stupefacenti);
  • titolari di patente guida scaduta prima della data di richiesta di prenotazione della visita presso una Commissione medica locale (ex art. 59 della Legge n. 120 del 2010, ovvero ex art. 37, comma 4 , della Legge n. 448 del 1998);
  • e titolari di patente sulla quale grava un provvedimento di revoca o sospensione ( vedi riferimenti normativi sopra riportati),non è possibile procedere al rilascio del Permesso provvisorio di guida.
 
Anche perché, per il Viminale, l’impossibilità di sostenere la visita medica di revisione per cause connesse al perdurare dell’emergenza sanitaria per epidemia da COVID-19, “non determina il verificarsi del silenzio-assenso, né produce in modo automatico la sospensione del provvedimento ablatorio (che incide sul diritto reale) della patente di guida adottato dal Prefetto, fino all’esito della visita di revisione”.
 
Per cui, diversamente da quanto previsto per i Conducenti che circolano con patente scaduta, che beneficiano della proroga di cui al richiamato D.M. 108/2020, le Forze di Polizia dovranno contestare la guida illecita con patente sospesa, ai soggetti richiamati e sanzionati ex artt. 186 e 187 C.d.S. che, a causa dell’emergenza sanitaria, si sono trovati nell’impossibilità di effettuare i previsti accertamenti medico legali, relativi all’idoneità a mantenere il possesso della patente di guida.

Regione consenta lavori negli stabilimenti balneari

Regione consenta lavori negli stabilimenti balneari Copertina Nazionali (493)
Eleonora Persichetti

Lazio, Marietta Tidei (Italia Viva): “Regione consenta lavori negli stabilimenti balneari”
 
 
"È doveroso fin da subito lavorare e attrezzarsi per la cosiddetta fase 2, dando ovviamente priorità alla tutela della salute dei cittadini. Va bene la task force ed è sacrosanto il lavoro del comitato tecnico-scientifico, ma il governo deve mettere subito in campo un piano di uscita graduale dal lockdown. Gli altri Paesi lo stanno già facendo e noi non possiamo di certo permetterci di perdere tempo. Il lockdown, intanto, può e deve ammettere alcune eccezioni fin da subito, sempre in condizioni di massima sicurezza. In questo senso auspichiamo che la Regione Lazio, così come fatto dall’Emilia, dal Veneto e come si apprestano a fare altre Regioni, autorizzi con un'ordinanza i lavori di manutenzione degli stabilimenti balneari in vista della imminente stagione estiva". Lo dichiara, in una nota, la presidente della commissione Attività produttive e Sviluppo economico del Consiglio regionale del Lazio Marietta Tidei (Italia Viva).
 
"Il Veneto, ad esempio, ha ammesso l'attività di manutenzione di aree naturali pubbliche e private, comprese le aree turistiche, incluse quelle in concessione e di pertinenza come le spiagge. Anche il Mibact ha detto che questa estate potremmo passarla in spiaggia, evidentemente con nuove regole e tenendo conto del principio del distanziamento sociale. Proprio per questo va data ai balneari la possibilità di ritornare nei propri stabilimenti per realizzare quei piccoli lavori in grado di rendere operative le strutture", prosegue. "Il settore balneare dovrà fare i conti con una restrizione evidente delle proprie attività perché non sarà possibile un afflusso di massa, dovrà inoltre sostenere costi di sanificazione e di adeguamento alle nuove regole. E proprio per questo bisogna sostenere questo settore, fornendo l’operatività necessaria per non farlo scomparire del tutto. Ne va della sussistenza di un settore cruciale dell'economia laziale, ma anche del benessere psicofisico dei cittadini ai quali speriamo sarà consentito andare al mare", conclude Tidei.
 
 
La Nostra Voce

NOI DIAMO SPAZIO AL CITTADINO
BASTA CON LA POLITICA SUI SOCIAL
 
La Nostra Voce è anche La Tua Voce
 
Il Portale di Santa Maria delle Mole è nato proprio per tale scopo.
 
Indipendentemente dal nome, ci occupiamo di tutte le problematiche delle frazioni “a valle” del comune di Marino e quindi di: Castelluccia, Cava dei Selci, Due Santi, Fontana Sala, Frattocchie e Santa Maria delle Mole.
Portiamo avanti, già da anni e con evidenti risultati, questo impegno in modo assolutamente apolitico ed intendiamo sottolinearlo APOLITICO 

Perché questo:
In molti hanno tentato di percorrere tale strada ma alla fine si sono sempre dimostrati quel che intendevano mascherare; lavorare solo per scopi personali e di partito.
Infatti come potete tastare con mano:
- Tutti i siti tematici sono stracolmi di politica e pubblicità.
- Tutte le pagine e, ancor peggio, tutti i gruppi Facebook di zona sono ormai monopolizzati da tre/quattro individui che ci martellano dalla mattina alla sera di pubblicazioni politiche ed inserzioni pubblicitarie di attività in loco. Non portano benefici ma rimbalzano incessantemente informazioni già note!

Non è rimasto più spazio per chi vuole lamentarsi del solito malcostume comunale o di quelle problematiche che rendono difficile il quieto vivere perché soffocati da questo indecente comportamento.

Per tale motivo, noi APOLITICI ed ASCOLTATORI della comunità, abbiamo deciso di dare un taglio a tutta questa indecente volgarità di comportamento e dedicare delle aree per portare alla luce, solo e soltanto, le nostre difficoltà di vita.
Per la risoluzione delle problematiche ce ne occuperemo sul portale ed anche a suon di carte bollate, ove necessario!

 
Per qualsiasi problematica questo portale mette già a disposizione un Forum dove chiunque può dire la propria. Esiste anche la possibilità di intervenire sulle argomentazioni pubblicate periodicamente.

Per non creare troppa confusione e per coloro che non sono in grado di utilizzare tali strumenti ma sanno come muoversi sui social: abbiamo attivato degli Speciali Gruppi su Facebook per ogni frazione. Scegli il gruppo a te dedicato:
E’ ben inteso: A nessuna comunicazione politica, pubblicitaria o di semplice frivolezza verrà dato spazio.

 
Castelluccia e Fontana Sala:
Sono di Castelluccia - Fontana Sala ... senza SE
facebook.com/groups/castellucciafontanasalaplus/

Cava dei Selci:
Sono di Cava dei Selci ... senza SE
facebook.com/groups/cavadeiselciplus/

Due Santi:
Sono di Due Santi ... senza SE
facebook.com/groups/duesantiplus/

Frattocchie:
Sono di Frattocchie ... senza SE
facebook.com/groups/frattocchieplus/

Santa Maria delle Mole:
Sono di Santa Maria delle Mole ... senza SE
facebook.com/groups/santamariadellemoleplus/
 
Tutti questi gruppi sono gestiti da personale ultra qualificato e già facente parte della nostra redazione.
Esponete problemi ma mai parlare di politica, di attività commerciali, di ricette, cani e gatti smarriti e tutti quegli argomenti già martellanti altrove.

Siete i benvenuti a “Casa Vostra” ed il vostro smartphone smetterà di suonare o vibrare in continuazione per inutili motivi.