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"Raccomandata semplice Tour": Terza tappa!

"Raccomandata semplice Tour": Terza tappa! Copertina Nazionali (840)
Eleonora Persichetti

A Frascati, alla Sala degli Specchi (Comune)

Sabato 6 aprile 2019, alle ore 18

La giornalista Eleonora Persichetti presenta il suo primo romanzo

 

 

"Raccomandata semplice", come sapete, è il primo romanzo della giornalista Eleonora Persichetti, edito da Lettere animate.  La terza tappa del tour di presentazione sarà il 6 aprile 2019, in una bellissima location: la Sala degli Specchi, al comune di Frascati.

 

Come in tutte le tappe, ci sarà una commistione di arti, scrittura, pittura, musica, recitazione, per realizzare una piacevole performance e perché crediamo fermamente che la forza della cultura risieda in una visione d’insieme dei vari saperi.
In questa occasione, oltre a raccontare come, dove e perché è nato questo libro, della dedica alla sua dolce nonna, l’autrice parlerà delle forti emozioni e dei drammatici conflitti che vive una ragazza che scopre di essere stata adottata, Adele; del suo viaggio a Tenerife e il pensiero del mare colorerà queste calde giornate di Primavera.

 

Insieme a lei: Debora Esposto, giornalista de La Voce dei Castelli, con la quale dialogherò; il consigliere e moderatore della serata, Mirko Fiasco; Cristoforo Russo, collega e pittore, che illustrerà alcune delle sue opere in linea con le tematiche del romanzo, tra cui la tela "Anna in vista", ispirata ad Adele; il pittore Vito Lolli dell’Accademia Castrimeniense.

 

Ci saranno delle letture di brani tratti dal romanzo, una poesia e altre sorprese. Interverranno e faranno gli onori di casa, il Sindaco, Roberto Mastrosanti, il Presidente del Consiglio Comunale, Franco D'Uffizi, l’Assessore alla Cultura, Emanuela Bruni.

 

Ci sarà un omaggio anche alla piccola Anna Frank, alla quale devo forza, coraggio e positività.

Si parlerà anche d’amore e di amicizia, di sentimenti. L’autrice risponderà a tutte le vostre domande e firmerà una ad una le copie che acquisterete in loco.

 

Seguite il nostro portale e la pagina Facebook @RaccomandataSemplice per tutti gli aggiornamenti e le novità!

 


Bisognerebbe non conoscerlo mai, l’amore. 
Continuare a sperarci, ma che non venisse mai.
C. Cassola

 

La Redazione

Inasprimento sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza

Inasprimento sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza Copertina Nazionali (840)
Domenico Brancato

 

Constatato che la guida in stato di ebbrezza è la causa più ricorrente che sistematicamente, ogni week-end ed in occasione di festività, costituisce, per numerosi Giovani, il drammatico epilogo di una nottata di illusorio divertimento; si considera opportuno riepilogare le norme che stabiliscono i limiti di consumo di alcol ammessi prima di mettersi alla guida di un veicolo in condizioni fisiche adeguate per una conduzione vigile e responsabile, e per evitare di incorrere nelle inasprite sanzioni amministrative e penali previsti dagli articoli 186 e 186 bis del Codice della Strada. Articoli che stabiliscono rispettivamente: il divieto di guida in stato di ebbrezza derivante dal consumo di bevande alcoliche e le sanzioni di seguito descritte per:

 

 

- riscontro di tasso alcolemico:

· da 0,5 a 0,8 grammi per litro (g/l) di sangue: sanzione amministrativa minima di 532 euro e sospensione della patente da 3 a 6 mesi;

· da 0,8 a 1,5 g/l: sanzione penale (ammenda) minima di euro 800, arresto fino a 6 mesi e sospensione della patente da 6 a 12 mesi;

· superiore a 1,5 g/l: sanzione penale (ammenda) minima di 1.550 euro, arresto fino a 12 mesi e sospensione della patente da 12 a 24 mesi;

· superiore a 1,5 g/l con reiterazione (ripetizione) nell’arco di 2 anni e di 3 anni per i conducenti di cui all’art. 186 bis (cioè di età inferiore a 21 anni, per i neopatentati:

coloro che hanno conseguito la patente A2, A, B1, e B da meno di 3 anni, e per chi esercita professionalmente l’attività di trasporto di persone o di cose):
revoca della patente, per casi considerati particolarmente gravi dal legislatore;

· superiore a 1,5 g/l, per violazione a cui sia conseguita un sinistro stradale: revoca della patente;

· superiore a 1,5 g/l, per violazione da parte di guidatori professionali di mezzi pesanti: revoca della patente;

 

 

- rifiuto di sottoporsi all’alcol test:

· applicazione delle sanzioni come per il caso in cui il tasso alcolemico sia superiore a 1,5 g./l;

· ed in caso di reiterato rifiuto nell’arco di 2 anni: revoca della patente di guida;

 

 

- guida in stato di ebrezza e sinistri stradali:

· raddoppio delle sanzioni fin qui elencate, fermo amministrativo del veicolo;

per 180 giorni e confisca (Requisizione da parte dello Stato di un bene connesso all’attuazione di un reato) del veicolo, se di proprietà del conducente;

· e revoca della patente, se il sinistro è provocato da conducente con tasso alcolemico superiore ad 1,5 g/l;

 

 

- I neopatentati:

· aumento di 1/3 delle sanzioni (sia in relazione all’ammontare di quelle pecuniarie, che alla durata delle pene detentive e della sospensione della patente), se la violazione è commessa da soggetti di cui al richiamato art. 186 bis. Categorie di conducenti, quest’ultimi, ai quali, inoltre, viene applicata una sanzione amministrativa minima di euro 164, anche se il valore del tasso alcolemico risulta essere inferiore a 0,5 g/l;

 

 

- violazioni commesse in orari notturni, compresi fra le 22,00 e le 7,00:

· aumento di 1/3 o della metà delle sanzioni, se trattasi di conducenti di cui all’art. 186 bis.

 

 

Inoltre, la violazione delle citate norme ha conseguenze anche sulla patente dei trasgressori, per effetto della decurtazione di punti:

· 10 per tutte le violazioni di cui sopra;

· 20 nel caso il soggetto trovato ubriaco sia un neopatentato;

· 5 se la violazione è commessa dai conducenti di cui all’art. 186 bis, se il tasso alcolemico risulti inferiore a 0,5 g/l.

 

 

Gli aumenti di sanzioni sopra riportati vorrebbero costituire un deterrente per cercare di impedire che un utilissimo mezzo destinato a favorire il conseguimento di obiettivi operativi e soprattutto ricreativi, si trasformi in un congegno causa di morte o di invalidanti menomazioni e, bene che vada, in compromettenti conseguenze morali, oltre che amministrative, penali ed economiche.

 

 

Comunque si ritiene che, a prescindere dalle non trascurabili intenzioni di contenimento delle violazioni tramite le sanzioni, quel che dovrebbe prevalere, particolarmente nei Giovani, è il “buon senso“ ed il “senso di responsabilità“. Sentimenti che dovrebbero anteporre la propensione verso le migliori prospettive di vita e per tutto ciò che può promuovere edificanti e sane emozioni, alla ricorrente tendenza a condividere fatue pregiudizievoli ebbrezze che, nell’immediatezza, alterano sensibilmente o annullano le facoltà mentali e fisiche e nel tempo, procurano non sottovalutabili effetti patologici.

 

 

Se poi si è proprio convinti che non esistano alternative di “divertimento” altrettanto appaganti di quelli derivanti dall’eccesso del consumo di alcol o di altre sostanze che offuscano la mente, si abbia almeno, in simili circostanze, l’accortezza di organizzare, in anticipo, rientri a casa con mezzi e conducenti esenti dall’influenza di tali sostanze, per scongiurare il pericolo di esporre la propria preziosa, unica, vita e quella degli immancabili trasportati a probabili gravi rischi.

 

 

Articolo del Prof. Domenico Brancato

Incontro pubblico sulle truffe ai danni di anziani e non

Incontro pubblico sulle truffe ai danni di anziani e non Copertina S. Maria delle Mole (839)
Antonio Calcagni

In questo periodo, molte sono le segnalazioni di truffe perpetrate ai danni di nostri Concittadini, che la locale stazione dei Carabinieri raccoglie giornalmente.
 
Un fenomeno che non accenna a diminuire anzi, e che diventa ancor più insopportabile quando viene perpetrato ai danni di persone anziane.
 
Al fine di saper riconoscere le tecniche di approccio di questi malviventi, così da porre in essere le dovute contromisure, il Maresciallo L.T. Marcello Michienzi, comandante della caserma dei Carabinieri di Santa Maria delle Mole, ha organizzato un incontro aperto a tutti i Cittadini.
 
L’incontro, dal titolo Gestione delle truffe, si terrà, giovedì 7 Aprile alle ore 17:00 nel salone Don Benedetto della nostra Parrocchia della Natività della Beata Maria Vergine.

Violenza sulle donne, da Frattocchie l'impegno della giovane Veronika: "Ho paura, ma lotto per cambiare il mondo"

Violenza sulle donne, da Frattocchie l'impegno della giovane Veronika: "Ho paura, ma lotto per cambiare il mondo" Copertina Frattocchie    (commenti:1) (837)
Eleonora Persichetti

Veronika, una giovane 15enne di Frattocchie (Marino), studentessa del Liceo Classico “Ugo Foscolo” di Albano, ha voluto scrivere una lunga riflessione negli ultimi giorni legata al tema della violenza sulle donne. Alla luce degli ultimi, tragici avvenimenti riguardanti i femminicidi di Sara Campanella e Ilaria Sula, gli ennesimi episodi di violenza sulle donne che purtroppo, hanno riempito le cronache locali e nazionali negli ultimi giorni, le sue parole diventano non solo attuali, ma pregne di significato e di valore.
 
E se gli altri non lo dicono, lo dico io. Io non so se sia giusto così, se tutto questo sia fatto apposta, programmato, organizzato… ma a me non piace. Non mi piace aver paura di uscire la notte da sola. Non mi piace dover fare attenzione a come mi vesto, in che condizioni sono e quanti bicchieri ho bevuto. Non mi piace dover dare spiegazioni su un mio atteggiamento ritenuto inappropriato. Non mi piace sentirmi dire frasi del tipo: ‘Ahò, ma ti svegli? Quanto sei stupida!’; ‘Vabbè, sei donna, queste cose non puoi capirle’; ‘Non sono argomenti che ti riguardano, lascia fare a chi se ne intende’; ‘Quando ti sposi? Io alla tua età avevo già due figli e un marito!’; ‘Non puoi farlo, è roba da uomini’; ‘Guarda che, se continui così, nessuno ti si prende, eh?’; ‘Ma hai il ciclo?’. E non ho menzionato nemmeno tutti gli stereotipi di genere che sento ogni giorno, ogni ora.
 
Le mie non sono parole buttate al vento: sono quelle che non hai pronunciato tu, tu o tu, e lei, il mio girasole.
 
Non mi piace dovermi sentire fischiare da una macchina. Che qualcuno mi faccia sentire piccola. Che qualcuno mi gridi contro perché sono donna. Che mi si dica che non sarò mai nessuno. Non mi piace che una mano mi tocchi senza il mio consenso (ma per meno di 10 secondi, così non viene considerata violenza. Giusto? Io, in 10 secondi, se trovo le forze dopo essere stata toccata, potrei spaccargli la faccia, anche se, per la Legge italiana, poi la colpa ricade su di te. E io dovrei vivere così, stando zitta? NO, non esiste proprio).
 
Nella mia vita avrò fatto delle scelte sbagliate, ma una scelta che ho fatto è giusta al 100%: ho iniziato un percorso lungo, difficile e pericoloso, ma fantastico. Ho paura, ho paura da morire, ma non lascerò mai nessuno indietro. Mai! Mia mamma, alcune volte, ha paura di me, in senso positivo, ma ha paura, perché sa che io zitta non so stare. Ha paura quando esco, perché è consapevole del fatto che, se qualcuno mi dovesse suonare, sarei in grado di rispondere, o, se qualcuno mi dovesse guardare troppo o scattarmi delle foto, io sarei in grado di andare a domandargli se voglia una foto o se abbia qualche problema. Io faccio proprio questo e ho paura, perché reagendo potrei beccarmi uno schiaffo, essere stuprata o, addirittura, non vedere più nessuno della mia famiglia.
 
Parlo apertamente perché, purtroppo, accade questo: se non stai zitta, vieni punita. Però, sapete, è più forte di me: io zitta non ci sto e non ci starò mai! L’ho detto dall’inizio, farò di tutto per cambiare anche una piccola parte dello schifo che c’è in questo mondo, anche morendo, se necessario. Ma sono sicura che, se dovesse accadere, avrò lasciato un pezzettino di me in ognuno di voi, anche a chi non mi ha mai supportato.
 
Persone che fino a 10 minuti prima reputavo fratelli o sorelle mi hanno detto: ‘Ma ora, con questo profilo, pensi di cambiare il mondo? Che ridere!’. Sapete che c’è? Che io vi dico di sì. Perché, quando mio fratello torna da scuola e mi dice che ha difeso una sua amichetta dalle prese in giro, che l’ha fatta passare prima perché ‘Prima le donne’ o che le ha prestato un colore che non aveva, io mi sento già ‘avanti’, perché so che sto crescendo un Uomo che ha solamente 6 anni.
 
Non me ne faccio nulla di frasi del tipo ‘È inutile che tu faccia tutto questo, perché è sempre stato così’, perché domani io posso morire solamente per aver detto ‘No’. Domani io posso rimanere incinta in seguito a uno stupro e non so nemmeno se devo per forza tenere il bambino. Domani posso essere toccata solo perché vestita scollata e proverò sotto la doccia a strofinare la pelle fino a farmi uscire il sangue, ma continuerò a sentirmi sporca. Domani potrei salutare mamma per l’ultima volta, lo sai?
 
Io ho paura dell’uomo, ma anche delle donne, le prime nemiche delle donne stesse. Io spero, un giorno, di diventare mamma e, vi dico la verità, mio marito o mia moglie (perché il mio orientamento sessuale è ancora da scoprire) dovrà aiutarmi in cucina, con i figli e con la scuola, perché io nella mia vita non ho nessun ruolo e nessuna etichetta: sono una persona e, se la persona che ho al mio fianco non è in grado di comportarsi come tale, preferirò rimanere sola.
 
I miei profili non sono stupidi né inutili e parlo per le persone che non hanno la forza o che non hanno avuto il tempo di aiutare loro stessi perché troppo impegnati ad aiutare gli altri. E a breve verrò a trovarti. Mi sei stata tolta e io non permetterò più a nessuno di fare del male a una donna. Perché so che, se tu fossi ancora qui con me, le avresti salvate tutte, ma hai dimenticato di salvare te stessa. So che sei fiera di me.
 
Tua Veronika”.

Spray e pistole al peperoncino

Spray e pistole  al peperoncino Copertina Nazionali    (commenti:1) (833)
Domenico Brancato

La legge le consente, a determinate condizioni

 

In seguito alla registrazione di  crescenti  incresciosi  eventi di cronaca, si è sempre più diffusa la vendita di spray al peperoncino antiaggressione che, in alcuni Comuni ,sono stati offerti gratuitamente alla popolazione e forniti in dotazione alla Polizia Municipale, per essere  utilizzati  come mezzi di  autodifesa.

Sia la pistola che lo spray a base di  peperoncino,  sono stati legalizzati e regolamentati dal Decreto Ministeriale n. 103 del 12 maggio 2011,  recante il Regolamento degli strumenti di autodifesa che nebulizzano un principio attivo naturale a base di oleoresin Capsicum,  prive di attitudine a recare offesa alla persona, in attuazione dell’articolo 3, comma 32, della Legge n. 94/2009.

La  recente sentenza della Corte di Cassazione n. 8624/2018, ha confermato che la detenzione e l’uso di dispositivi di autodifesa a base di peperoncino non costituiscono reato e che una bomboletta spray o pistola, sempre al peperoncino, non può considerarsi né un’arma non comune da sparo e neppure un’arma chimica, e pertanto viene consentito il libero porto,  ai sensi dell’art. 699 del Codice Penale.

Ovviamente, sempre che, sia le bombolette che le cariche per pistole, risultino conformi alle seguenti caratteristiche e disposizioni:

- contenuto della  miscela di liquido irritante non superiore a 20 ml ( oltre tale quantitativo diventa uno strumento di aggressione e non di legittima difesa );

- percentuale di oleoresin capsicum non superiore al 10 %, con concentrazione massima di capsaicina e capsaicinoidi fino al 2,5 %;

-  gittata non superare ai  3 metri;

-  capsicina non  superiore ai 2.000.000 di piccantezza della scala Scoville,  che attribuisce alla stessa, allo stato puro,  un valore di 16.000.000 ( limitazione imposta affinché  l’irritazione provocata dallo spray sia temporanea e non pericolosa );

-  miscela non  contenente sostanze infiammabili e tossiche o agenti aggressivi chimici, con effetti lacrimogeni e paralizzanti;  

- siano dotati di sicurezza contro l’attivazione accidentale ( anche perché per un utilizzo ingiustificato si rischia la contestazione per eccesso di legittima difesa e lesioni personali );  

- divieto di vendita ai minori di 16 anni.

Gli effetti dello spray, della durata dai 20 ai 60 minuti ( tempo sufficiente per allontanarsi dall’aggressore e chiedere aiuto )   sono di natura infiammatoria su naso, occhi, pelle e mucose, con manifestazioni immediate di tosse, spasmi, bruciore, nausea, lacrimazione, gonfiore alla gola, fuoriuscita di abbondante muco nasale, disorientamento ed irritazione.

I dispositivi, nelle varie versioni, sono acquistabili, al prezzo indicativo  di 15 – 30  e 50 - 90 euro, a seconda se trattasi di bombolette o pistole, nei negozi specializzati: armerie, ferramenta, tabaccherie e, dal 2011,  anche farmacie e supermercati o ( per chi ha dimestichezza con l’uso di internet ) tramite i siti di vendita online, che offrono un’ampia  gamma di prodotti, ivi compresa la penna spray antiaggressione, che presenta il vantaggio di poter essere tenuta a portata di mano, senza destare sospetti.

Comunque è sempre consigliabile optare per shop che garantiscono prodotti di qualità a prezzi contenuti.

Intanto, per agevolare i potenziali acquirenti a compiere una scelta più oculata, si ritiene utile riportare alcune informazioni sulle fondamentali differenze di funzionamento e di prestazioni fra le bombolette  spray  e   le pistole al peperoncino:

  • la principale differenza è riscontrabile sulla fuoriuscita del liquido irritante: nel primo dispositivo è più corto ed, essendo spray, è molto più volatile, mentre nel secondo risulta più mirato all’obiettivo;
  • lo spray è più soggetto alle condizioni dell’ambiente e dell’aria: ad esempio , se c’è del vento contrario, probabilmente non verrà centrato il bersaglio e si può essere esposti ad un ritorno della miscela su se stessi, correndo   il  rischio di agevolare l’azione dell’aggressore;
  • lo spray non è utilizzabile in luoghi al chiuso, per via del pericolo di colpire altre persone presenti all’interno del locale o della sua diffusione attraverso i sistemi di riciclo dell’aria;
  • la bomboletta spray risulta meno efficace nel tempo, per il fatto che dopo essere stata utilizzata perde di potenza, così quando, successivamente, si cercherà di spruzzare la miscela difensiva  contro  l’aggressore si potrebbe avere un getto più debole, cioè tale da vanificare  l’efficacia della difesa;
  • le pistole si fanno preferire, in quanto dotati di appositi sistemi di controllo che garantiscono la sicurezza dell’utilizzo e perché presentano le seguenti altre caratteristiche:

- Il getto gel nebulizzato, lungo circa 3 metri, è preciso e diretto solo al bersaglio ad una velocità da 180 a 350 Km/h;

- L’effetto prolungato, non letale,  mette KO l’aggressore per 40-60 minuti;

- si possono  usare in ambienti interni od esterni, a tutte le temperature ed in qualsiasi condizione meteorologica (pioggia, vento, ecc);

- la carica di innesco non è a pressione gassosa, ma pirotecnica (tipo di esplosivo composto da polvere pirica ed altri elementi chimici), pertanto rimane funzionante nel tempo, con immutata efficacia;

-la loro  forma si adatta  meglio alla mano, consentendo una presa più facile e sicura ed un’estrazione più rapida;

- funzionano  in ogni posizione.

Per entrambi i dispositivi, però,  considerata l’ imprevedibilità delle  necessità del loro impiego,  occorre acquisire un’adeguata destrezza nel maneggiarli, per essere in grado di usarli in modo rapido, efficace e sicuro. Pertanto, al fine di  agevolare  il conseguimento di tali condizioni, si ritiene utile riportare i seguenti suggerimenti:

  • ogni dispositivo di difesa, per poter essere utile, dev’essere reperibile  ed impugnabile nel minor tempo possibile e quindi è conveniente tenere il dispositivo sempre in una stessa tasca, del vestito o della borsa ( isolato da altri oggetti ), agevolmente accessibile;
  • evitare di tenere lo spray in bella vista per evitare di annullare il vantaggio dell’effetto sorpresa;
  • per l’acquisizione di una capacità di estrazione sicura, il metodo più efficace è quello di provare e riprovare fino a far diventare  l’azione un gesto istintivo a tal punto da essere impresso nella memoria motoria, per potersi compiere in maniera automatica. A riguardo, per molti modelli di spray, esistono versioni da allenamento che contengono un’innocua soluzione acquosa, onde evitare, nel corso dell’esercitazione, gli effetti indesiderati conseguenti ad un probabile  uso scorretto.

 Comunque, in caso di contaminazione accidentale, per porre rimedio, occorre, innanzitutto, liberarsi dei vestiti impregnati, sciacquare abbondantemente la zona delle pelle colpita e rimuovere eventuali lenti a contatto.

  • ogni istante che si impiega a riflettere comporta una maggiore esposizione ad un potenziale attacco;
  • quando si ha, per tempo,  un fondato sospetto di una potenziale minaccia, senza timore di attacchi nell’immediato, è consigliabile estrarre preventivamente il mezzo di difesa, tenendolo nascosto fino a quando non si è sicuri di trovarsi di fronte all’effettivo pericolo. Mentre nel caso di attacco improvviso, o con non abbastanza tempo a disposizione o in condizione di stress: estrarre, impugnare, puntare e spruzzare  lo spray si ritiene un’opzione  sbagliata. Per tale circostanza  la soluzione migliore  è quella  di tentare di sfuggire alla minaccia e mettersi a riparo ( dietro un’auto parcheggiata, un recinto, un albero, ecc. ), per guadagnare del tempo utile per coordinare efficacemente  l’azione difensiva;
  • dopo aver colpito l’aggressore è sempre bene allontanarsi  o spostarsi , per impedirgli,  ricordando la posizione, di sferrare, un  attaccato alla cieca o di ripristino momentaneo del campo visivo;
  • alcuni dispositivi adoperano miscele contenente un marcatore  UV ( colorante invisibile ultravioletto ) utile per il riconoscimento dell’aggressore da parte della Polizia.

Anche se, a causa dell’imprevedibilità della tipologia di aggressione, o del verificarsi dell’ipotesi che l’arma si possa inceppare o cadere di mano o non produrre l’effetto desiderato nei tempi richiesti, nessun oggetto di difesa  potrà mai garantire la completa sicurezza.  Tuttavia,  lo spray e la pistola al peperoncino rappresentano   i pochi, se non gli unici, dispositivi  che possono  essere usati legalmente  e quindi  nel  modo più penalmente  rispondente alla Difesa Personale.

Perciò, detenerli e saperli  usare correttamente può costituire un valido supporto psicologico e materiale contro ogni potenziale tentativo di aggressione. A tal fine se, dopo un’autonoma esercitazione, non si è ancora grado di padroneggiarne l’uso è consigliabile ed opportuna  la frequenza di  un apposito  corso di autodifesa.

Affinché  la diffusione della detenzione dei descritti mezzi, unitamente  alla destrezza nel loro impiego, alla conoscenza delle regole da rispettare e all’acquisizione della  consapevolezza dei danni derivabili da un incauto o irresponsabile uso, da parte dei possessori, possano costituire un proficuo deterrente, sia per far desistere  molti malintenzionati dal proposito di praticare le  ricorrenti aggressioni  e sia e, soprattutto,  per scongiurare il ripetersi della recente immane tragedia  consumatasi all’interno di un’affollatissima discoteca, in   provincia di Ancona, sembra proprio a causa  dell’ assurdo ed inconsulto  azionamento di uno spray  al peperoncino,  compiuto da un  dissennato minorenne.

 

A cura del Prof. Brancato

Buona Pasqua 2019 a tutti

Buona Pasqua 2019 a tutti Copertina Marino (833)
Eleonora Persichetti

La Redazione augura a tutti i lettori e alle rispettive famiglie di trascorrere una Pasqua ed una Pasquetta serene insieme ai vostri cari o ai vostri amici.
 
Quest’anno la Pasqua ha il sapore della Primavera e noi cogliamo l’occasione per ringraziarvi del vostro calore e della vostra partecipazione.
 
Auguri!

Stop al pagamento degli stipendi in contanti

Nazionali (832)
Domenico Brancato

La nuova norma contenuta nell’ultima Legge di Bilancio stabilisce, infatti, che a partire dal 1° Luglio 2018 i datori di lavoro non potranno più effettuare pagamenti con denaro liquido, sia  della busta paga e sia degli acconti delle retribuzioni.

I pagamenti, pertanto,  si potranno effettuare esclusivamente con buste paga tracciabili, tramite una delle seguenti modalità:

  • Bonifico su conto corrente con codice IBAN fornito dal lavoratore;
  • Pagamento in contanti direttamente in Banca o alla Posta , solo se il datore di lavoro ha aperto un C/C di tesoreria con mandato di pagamento;
  • Tramite assegno bancario o circolare consegnato direttamente al lavoratore o, solo in caso di effettivo e comprovato impedimento,  ad un suo delegato (Coniuge, convivente o altro familiare) ;
  • Tramite  strumenti per i pagamenti elettronici (Carta Bancomat, Carta di Credito, ecc.).

La norma stabilisce, inoltre, che la firma apposta dal lavoratore sulla busta paga non costituisce, in nessun caso, prova dell’avvenuto pagamento dello stipendio.

Il divieto di pagamento degli stipendi in contanti si applica a tutti i rapporti di lavoro subordinato, indipendentementedalle modalità di svolgimento della prestazione e dalla durata del rapporto ed in particolare nei casi di:

  • Contratti a tempo pieno e part-time
  • Rapporti di lavoro a tempo indeterminato e determinato;
  • Contratti di apprendistato;
  • Tutte le altre forme di lavoro flessibile ( contratto a chiamata, Job sharing, ecc. );
  • Contratti subordinati di  Lavoratori soci di Cooperative;
  • Collaborazioni coordinate e continuative( co.co.co. ).

Viceversa, il divieto non si applica ai:

  • Dipendenti della Pubblica Amministrazione;
  • Lavoratori domestici ( colf, badanti e baby sitter );
  • Tirocinanti;
  • Titolari di rapporti  autonomi occasionali e di borse di studio.

Lo scopo dell’applicazione della richiamata norma è quello di combattere il cosiddetto lavoro “grigio” che si stava diffondendo in molte aziende,consistente nel pagamento dello stipendio in contanti ai lavoratori, riconoscendo loro un salario più basso rispetto a quello netto presente in busta  paga.

Ciò nonostante, qualche ostinato datore di lavoro sembra  abbia escogitato il sistema per tentare di aggirare la norma, pretendendo di avere indietro una parte del pagamento direttamente dal lavoratore in contante. Ma in tal caso, con il pagamento tracciato il lavoratore sarà consapevole del fatto che la sua retribuzione risulta inferiore a quella realmente spettante e, di conseguenza, dispone degli elementi probanti  per agire contro il datore di lavoro o il committente.

A tal proposito, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro – INL - con nota del  22 Maggio 2018, n° 4538,  precisa che la violazione della tracciabilità delle buste paga non è diffidabile, in quanto trattasi di un illecito non materialmente sanabile e che  la violazione si compie  non solo quando non vengono usati sistemi di pagamento tracciabili per  la corresponsione delle retribuzioni, ma anche quando questi  vengono  usati in maniera elusiva, come nel caso di pagamento a mezzo bonifico, che poi viene revocato.

Infine, la norma prevede che il datore di lavoro o il committente che viola l’obbligo di pagamento tracciato delle retribuzioni, è punibile con una sanzione  amministrativa pecuniaria consistente nel pagamento di una somma variabile da 1.000 a 5.000 euro, alla quale, inevitabilmente, si aggiungono gli ovvi pregiudizievoli  riflessi di natura morale e professionale.

 

Articolo redatto dal Professor Domenico Brancato

La ladra di alberi di Natale

La ladra di alberi di Natale Copertina S. Maria delle Mole (832)
Eleonora Persichetti

 
Questa storia che stiamo per raccontarvi ha dell’incredibile, sembra la scena di un film, per fortuna a lieto fine. È accaduta realmente nella nostra cittadina, a S. Maria delle Mole, in viale della Repubblica, lunedì 12 dicembre.
 
Il protagonista di questa vicenda è il negozio Idea Regalo di Romina e Francesca. Quella sera stessa, Romina Sforza, la titolare, avrebbe dovuto nominare i vincitori del concorso L'ALBERO DI NATALE. Non ha potuto farlo, perché è rimasta bloccata in Caserma dalle 18 alle 20!
 
Sapete perché? Una signora, proprio davanti al suo negozio, ha pensato bene di rubarle l’Albero di Natale! Romina ha iniziato a correre dietro a quell’auto ladra, ha gridato e, per fortuna, la gente che stava in piazza P. Togliatti in quel momento l’ha aiutata. L’albero è tornato nel suo negozio.
Certo, è stata un’avventura memorabile, ma tutto è bene quel che finisce bene!
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