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A proposito della sagra dell'uva

A proposito della  sagra dell'uva Copertina S. Maria delle Mole (791)
Antonio Calcagni

Anche quest’anno abbiamo assistito allo stucchevole dibattito pre e post sagra che si è sviluppato intorno alla tanto decantata manifestazione, una sagra che ha sentire i commenti dei vari Cittadini di Marino si vorrebbe sempre più grande e che puntualmente quindi immancabilmente scontenta sempre una gran parte di essi, che probabilmente non la trova mai all’altezza delle proprie. Un argomento che sinceramente visto da Santa Maria, lascerebbe del tutto indifferenti , se non fosse che a pagarne i costi da decenni e decenni siamo sempre di più noi, e non sono certo i 1.000,00 euro spesi quest’anno per lo spettacolino in piazza Sciotti che ci addolciscono la pillola, anzi per certi versi diventano la goccia che fa, traboccare il vaso. E veniamo ora al resoconto economico, ancora ufficioso , da cui sembrerebbe che le uscite ammontino a circa 223.000,00 Euro, aspettiamo però di vedere se ci sono delle entrate ed eventualmente a quanto ammontano. Una costo enorme, che un Comune come quello di Marino non può assolutamente permettersi di affrontare a cuor leggero, ma che immancabilmente ormai da molti decenni e senza tentennamenti sostiene. Un costo che dicevo risulta eticamente insostenibile, se si pensa che in una gran parte del territorio dell’Ex Comune di Boville gli standard abitativi sono da 3^ mondo , mancano le fogne ovvero sono sottostimate ( vedi via Aldo Moro), non c’è la possibilità di allacciarsi al gas, oppure addirittura all’acqua corrente, non esistono i marciapiedi, le strade sono assolutamente insufficienti così come i parcheggi e per entrare ed uscire da Santa Maria, buona parte degli automobilisti devono servirsi di una strada privata , di contro con la scusa di risparmiare, si eliminano i già pochi servizi rimasti ( vedi la chiusura degli uffici comunali di Santa Maria). Allora cerchiamo di capirci una volta per tutte, se nonostante le endemiche problematiche in cui versa gran parte del territorio ex Comune di Boville che consiglierebbero più moderazione nelle spese voluttuarie , si decide di investire comunque nello sviluppo delle varie forme di cultura può star anche bene a condizione che le stesse vengano spalmata omogeneamente nello sviluppo sociale e culturale di tutto il territorio comunale. Va bene quindi il contributo alla sagra dell’uva a condizione imprescindibile che anche le altre iniziative culturali quali : Bovillestate, recupero e valorizzazione del mosaico di Santa Maria, feste patronali, Carnevale di Boville, ecc. ecc. vengano adeguatamente sostenute. Chiediamo cioè una equa ripartizione delle risorse pubbliche a favore di tutto il territorio, niente di rivoluzionario quindi, se non fosse che siamo nel Comune di Marino.

Dal 15 maggio sanzioni per chi utilizza gomme da neve

Dal 15 maggio sanzioni per chi utilizza gomme da neve Copertina Nazionali (791)
Domenico Brancato

 

L’articolo 6 del Codice della Strada, infatti, stabilisce che, a partire dal 15 Aprile, non è più necessario l’equipaggiamento invernale in auto, costituito da gomme termiche e catene a bordo. Anche se la  Circolare del Ministero dei Trasporti, Protocollo n° 1049 del 17 Gennaio 2014, proroga al 15 maggio la data ultima per il cambio della tipologia di pneumatici.

 

Dopo tale data, chi non rispetta quanto stabilito dalla normativa, può incorrere nelle sanzioni amministrative concernenti il possibile:

 

  • ritiro della Carta di Circolazione e la richiesta di revisione del mezzo;
  • l’obbligo di visita e prova, presso la sede più vicina della Motorizzazione civile;
  • pagamento di una multa dell’importo  di  422,00 a 1.682,00 euro.

 

Mentre non è soggetto a tali sanzioni chi ha la propria auto attrezzata con un set di gomme “4 Stagioni”, contrassegnate con il simbolo M + S: iniziali di Mud (Fango) e Snow (Neve),con medesime caratteristiche prestazionali riportate sul libretto o superiori, il cui utilizzo è consentito per l’intero anno dal Codice della Strada, poiché garantiscono una buona stabilità del veicolo in tutte le condizioni meteorologiche, permettendo di viaggiare in sicurezza.

 

Invece le auto equipaggiate con pneumatici invernali, anche con codici di verifica inferiori rispetto a quelli riportati nella Carta di Circolazione, fino a 160 Km/h, come già precisato, hanno soltanto un mese in più (15 maggio) degli altri, per montare le gomme estive.

 

L’imposizione della sostituzione delle gomme invernali con quelle estive, o  “4 Stagioni “, trova riscontro nelle motivazioni relative:

  • alle decisamente migliori prestazioni delle gomme estive, che permettono  l’ottimizzazione dei consumi di carburante, dell’usura degli stessi pneumatici e la conseguentemente riduzione dell’inquinamento atmosferico;
  • ed alle condizioni di  sicurezza, in quanto la gomme invernali, se mantenute anche nei mesi caldi, la loro struttura  risulta particolarmente sensibile alle alte temperature. Il che comporta fino al 20 % di aumento degli spazi di frenata.

 

Articolo Redatto dal Prof. Domenico Brancato

European Depression Day - Giornata Europea per la sensibilizzazione nei confronti del tema della depressione

European Depression Day - Giornata Europea per la sensibilizzazione nei confronti del tema della depressione Copertina Nazionali (791)
Eleonora Persichetti

Convegno a Roma il 25 ottobre 2020, dalle 17.30 in via Aurelia Antica, 413 - Presentano Fabio Proietti e Claudio Testi
 
 
"Depressione tra mondo reale e virtualità", come sconfiggere il nemico invisibile sempre più diffuso dopo il periodo della pandemia causata dal Coronavirus.
 
È questo il tema del convegno organizzato da Eda Italia Onlus (Associazione Italiana sulla Depressione) il 25 ottobre dalle ore 17.30, presso la suggestiva location “Da Arturo” in via Aurelia Antica, 413. A presentare l'evento saranno la e lo psichiatra Francesco Franza (Presidente Eda Italia Onlus), lo psichiatra Giuseppe Tavormina (Segretario Eda Italia Onlus), la psichiatra Désirée Harnic, referente per il Lazio Eda Italia Onlus) e la psicologa psicoterapeuta Annarita Sidari (referente per il Lazio di Eda Italia Onlus).
Quali danni psicologici ha causato il distanziamento sociale durante il lockdown? Come riuscire a superarli? A queste e ad altre domande cercheranno di rispondere gli esperti.
"Dalla depressione si può uscirne" dicono gli esperti. Durante il convegno interverrà una paziente con la sua testimonianza per raccontare "come in alcuni periodi della propria vita si possa aver bisogno, senza vergognarsi, dell'aiuto di specialisti e ci si possa rialzare".
 
"L'evento vuole favorire una maggiore conoscenza e consapevolezza sociale della malattia depressiva e dei disturbi dell’umore in genere" spiega la dottoressa Harnic." Quest’anno si porrà particolare accento su quanto sia serpeggiante e subdolo un disturbo dell’umore che si può insinuare nelle nostre vite anche senza saperlo, purtroppo. Si affronterà inoltre quanta paura, vergogna o pudore vi è, dietro la maschera del benessere, nel chiedere aiuto e passare per malati mentali (cosa che non è) oltre a sottolineare come a causa del periodo di pandemia del Coronavirus, del lockdown e post-lockdown i casi depressione e di disturbi dell’umore (più in genere) siano aumentati, per vari motivi, soprattutto in tutti coloro che non si erano mai curati in precedenza (o aggravati in coloro che già ne soffrivano).

Il distanziamento sociale e il ricorrere maggiormente al mondo della virtualità, ha ancor di più appesantito le conseguenze psicologiche degli stati d’animo di incertezza e timore instillati negli individui" aggiunge la Dottoressa Harnic.
L’evento cercherà di congiungere l’elemento dell’informazione scientifica con la presenza di psichiatri e psicologi, risposta delle domande dell’uditorio, testimonianza di una paziente, intervallati da momenti di leggerezza (con la presenza di cantanti ed di un duo comico) che rendano il pomeriggio interessante ma non greve.
 
Per ulteriori informazioni ed iscrizioni, scrivere a: eddroma2020@libero.it

La menomazione delle Piante forestali del Parco Ruggero Lupini

La menomazione delle Piante forestali del Parco Ruggero Lupini Copertina S. Maria delle Mole (789)
Domenico Brancato

 
La Natura si adopera a realizzare in decenni, con progressiva armonica crescita, magnifici soggetti, che l’uomo, contravvenendo alla sue leggi, con azione sconsiderata, avvalendosi di potenti mezzi meccani, in un batter d’occhio, riduce a tronchi sormontati da esigui segmenti di branche: residui di una inconcepibile asportazione di gran parte della struttura legnosa che supportava svettanti chiome.
 
Ciò, in adesione all’errata credenza che il ricorso ad una drastica potatura assicura la messa in sicurezza dell’albero e l’allungamento dei tempi di potatura.
 
Convinzione, in perfetta discordanza con le regole della razionale arboricoltura forestale, le quali stabiliscono che gli alberi non devono mai essere drasticamente potati e che occorre rispettare
scrupolosamente la loro forma e dimensione naturale, per evitare di arrecare loro compromettenti danni.
 
Regole che trovano rispondenza anche nei più accreditati recenti studi scientifici al riguardo, dai quali emerge la conclusione che la migliore potatura è quella che non si vede, cioè che si adegua alla struttura dell’albero, che tende a sfoltire il superfluo e ad eliminare il secco ed i rami danneggiati, per consentire l’ingresso della luce in ogni punto della chioma.
 
Accorgimenti, per il conseguimento dei quali si prevede, specie nel caso di esemplari di grosse dimensioni e di pregio paesaggistico, una riduzione della chioma, non oltre il 20 percento dell’intero volume. In considerazione che la sua integrità è di fondamentale importanza, oltre che per preservare l’effetto estetico, per fruire: della specifica insostituibile funzione antinquinamento (assicurato dall’intercettamento del particolato ad opera delle ramificazioni e della superficie fogliare); della produzione del prezioso ossigeno e dell’assorbimento della nociva anidride carbonica (CO2) in eccesso.
 
Ed anche perché l’esecuzione di tagli superiori a 5-10 cm, in alberi giovani, e di oltre 20 cm, in quelli adulti, comporta una carente cicatrizzazione degli stessi che, con il trascorrere degli anni diviene causa di: sviluppo di malattie fungine, carie del legno, attacchi parassitari, stress vegetativo, stentata crescita e conseguente produzione di ramificazioni strutturalmente inconsistenti e poco resistenti alle intemperie.
 
Infatti, in seguito alla sottrazione di buona parte dell’impalcatura, la pianta reagisce producendo numerosa nuova vegetazione, che richiede un notevole dispendio delle riserve energetiche necessarie per cercare di sopperire: alle carenze nutrizionali dovute alla mancanza di fogliame; alla necessità di ricostruire un immediato protettivo schermo solare ed a provvedere a stabilire un riequilibrio con l’apparato radicale.
 
Conseguentemente, una difettosa potatura obbliga, ogni 3-4 anni, interventi particolarmente laboriosi e costosi, finalizzati a reprimere la vigorosa e innaturale crescita della pianta e ristabilire, per quanto possibile, la sua forma spontanea. Per contro, una potatura razionale (consistente in annuali ordinari modesti interventi di mantenimento delle condizioni di efficienza dell’albero), oltre a non alterare la naturale conformazione e favorire la longevità dell’albero, risulta meno impegnativa e dispendiosa. Specie quando si tratta di essenze forestali, come quelle che popolano il Parco in questione: Cerri e Lecci, in particolare.
 
Nei confronti dei quali è ancor più valido il concetto che meno vengono alleggeriti e meglio si contribuisce a renderli stabili e gradevoli.
 
Condizioni per le quali, considerati gli incombenti rischi connessi ad un ormai subentrato sistematico andamento di cambiamenti ed eventi climatici estremi, non dovrebbe sfuggire all’attenzione delle Amministrazioni comunali, il rispetto del dovere di gestire al meglio la cura del patrimonio vegetale pubblico.
 
Al fine di provvedere alla sua difesa, per far sì di predisporlo a resistere, il più possibile, anche alle anomale sollecitazioni da tali eventi e, al contempo, di promuovere lo sviluppo delle condizioni più consone alla realizzazione di oasi naturalistiche e di pregevoli siti paesaggistici.
 
Ma poiché gli alberi sono creature molto complesse, per poter conseguire i summenzionati obiettivi è necessario riservare loro sistematiche cure, avvalendosi della specifica esperienza di figure professionali, atte ad individuare ogni loro caratteristica e condizione.
 
Allo scopo di poter dedurre, con cognizione di causa, tempi e tipologia di trattamenti da praticare.
 
Affinché, tutte le molteplici preziose funzioni che sono in grado di svolgere, vengano progressivamente potenziate e non decurtate, come quando la manutenzione viene affidata a personale che opera seguendo modalità d’interventi basate essenzialmente su consuetudini empiriche, prive di fondamenti tecnico-scientifici.
 
Nel concludere, si precisa che la presente nota, indotta da puro spirito di collaborazione, vuole essere una sollecitazione rivolta, a chi di competenza nell’ambito dell’Amministrazione comunale, per riscontrare la descritta realtà ed intervenire, come si conviene, per scongiurare il protrarsi di ulteriori inadeguati pregiudizievoli interventi su un bene inestimabile (di grande utilità per il soddisfacimento di non trascurabili esigenze dell’intera comunità); qual è quello arboreo-forestale.
 
Onde evitare che avvenga, anche in altri siti, la deprecabile trasformazione (già segnalata da altri cittadini), di visioni di pregevoli aspetti autunnali, in aree cosparse di alberi ridotti a sembianze di candelabri.

IL LATTE DI MAMMA VINCE

IL LATTE DI MAMMA VINCE Copertina Nazionali (788)
Eleonora Persichetti

Corso per l’allattamento a seno secondo standard UNICEF all’ASL Roma 6

 

Si chiama Baby Friendly Community Initiative e nasce in seno all’UNICEF, nel 1998.

Si tratta di un programma teso ad istruire delle piccole realtà locali riguardo l’importanza dell’allattamento al seno, attraverso appositi corsi di formazione con rilascio di certificato di riconoscimento. Il programma, nato in Gran Bretagna, si basa sui Seven Point Plan, ossia “Sette Passi” da tenere come punti fermi per l’allattamento efficace. Essi sono:

    1. Rispettare - e comunicare con costanza - un regolamento scritto;
    2. Aggiornare gli operatori sanitari in tecniche e conoscenze, per rendersi più efficaci;
    3. Informare le donne in attesa, e le loro famiglie, in merito ai vantaggi dell’allattamento al seno;
    4. Aiutare le madri ad allattare esclusivamente al seno per 6 mesi;
    5. Allungare il periodo dello svezzamento fino ai 2 anni;
    6. Provvedere ad un’atmosfera accogliente per le famiglie che allattano;
    7. Promuovere la collaborazione tra enti sanitari e comunità locali.

 

Da quel giorno, la BFCI di strada ne ha fatta parecchia. In Italia dal febbraio 2006 si è tradotta nella Comunità Amica dei Bambini per l’Allattamento, diventata operativa nell’ottobre 2007, in occasione della pubblicazione dei “Sette Passi”. Da quel momento, molti enti locali si sono impegnati nella formazione di operatori per ottenere il riconoscimento (della durata di 36 mesi, dopodiché si è soggetti ad una rivalutazione).

Anche l’ASL Roma 6, ansiosa di ottenere il riconoscimento, si sta impegnando nella formazione degli operatori. Il corso, presentato il 5 ottobre, è finalizzato alla creazione di figure preparate, nel rispetto nella documentazione aderente ai “Sette Passi” già definita.

Incrociamo le dita, allora: che allattamento al seno sia!

https://www.lavocedeicastelli.com/

 

 

"L’Ora Maria Dolente" in scena a Marino

"L’Ora Maria Dolente" in scena a Marino Copertina Marino (787)
Eleonora Persichetti

Sala Teatro Vittoria Parco Villa Desideri – Marino
Domenica 10 Aprile ore 18:00
Sinossi e Interpreti “L’Ora Maria Dolente”
 
 
«In quasi tutti i paesi meridionali, – scrive Lombardi Satriani in “Il silenzio, la memoria e lo sguardo” la visita al “Sepolcro”, la veglia in Chiesa, la processione con la croce al Calvario, quella con il Cristo deposto dalla Croce, raffigurato con le piaghe sanguinanti, si svolgono contrassegnate da antichi canti popolari o chiesastici popolareggianti, nei quali si afferma la pro- pria colpa, la propria condizione di peccatori e, quindi la propria corresponsabilità nei patimenti e nella morte del Cristo; e in Lui si piange la morte, quale ognuno ha sperimentato nel dolore per la perdita delle persone care. Nel quadro di questa religione popolare, solcata decisamente dall’ideologia della colpa, della penitenza, della necessità della sofferenza e del sacrificio per il supera- mento del male e della propria condizione di peccatori e, quindi, di portatori puntuali del male, ogni anno la cultura folklorica presentifica un modello di Dolore e Riscatto». Uscire in strada a cantare la penitenziale è un’emozione che non si può dire, «un modo unico per stare con Cristo sofferente e raccogliersi in preghiera».
 
C’è un rapporto fortissimo, come una perdizione che viene dall’anima, che lega da sempre gli uomini e le donne a questo rituale. è qualcosa che ha a che fare certo con la tradizione, ma non solo. C’entra anche un senso vero di appartenenza alle proprie radici, alla propria terra, per cui sono in tanti per esempio quelli che pur vivendo lontano non possono fare a meno di tornare nel periodo della settimana santa, e uscire a cantare nei giorni e le notti del giovedì e del venerdì santo. E una volta tornati basta un niente per riconoscersi dentro l’atmosfera densa dei riti e delle mille cose da fare. Per ritrovarsi in pieno dentro la tradizione, ai giorni della Pasqua e dei battenti. Basta, per esempio, sentire il suono micidiale “della trocola” o della tofa o ancora del tamburo muto che sostituiscono le campane a lutto, e in un attimo tutto sem- bra ricominciare. I rituali della Settimana Santa sono in ultima sintesi una rappresentazione della passione e morte di Cristo.
Una rappresentazione pubblica, teatralizzata e musicata. Con questo nostro appuntamento in un luogo qual’è la Sala teatro Vittoria a Marino vogliamo portare e raccontare con Gesto-Parola-Canto e Musica le ultime ore del Cristo nelle Laudi come nello Stabat (colto e popolare), per così fondere le tradizioni al suono di fiati, voci e tamburi che scandiscono l’orologio della Passione accompagnandoci a passo lento nel Mistero del Venerdì Santo.
 
G.D. Curi - N. Citarella
 
 
Interpreti
VOCI
Gabriella Aiello & Ensemble Cori a Cori - Nando Citarella & Ensemble Equivox
MUSICI
Violino Claudia Pédico-Chitarra Salvatore Rotunno- Ghironda Stefano Pogelli
Ensemble Cymbalus Lab.Voci e Tamburi
Voce Recitante: Sabina Barzilai
 
Costumi a cura di Nathalie Leclerc Messa in scena di Nando Citarella
Una produzione Compagnia “La Paranza” Associazione Culturale A.P.S.

Tumore alla mammella: individuato un meccanismo molecolare che rende i tumori e le metastasi degli ecosistemi aberranti

Tumore alla mammella: individuato un meccanismo molecolare che rende i tumori e le metastasi degli ecosistemi aberranti Copertina Nazionali (787)
Eleonora Persichetti

Il tumore della mammella è la forma di cancro più diffuso fra le donne. L’insorgenza delle metastasi rappresenta lo stadio più avanzato di questa patologia e la sua principale causa di morte. La comprensione dei meccanismi che portano alla metastatizzazione è pertanto fondamentale per sviluppare terapie più efficaci e personalizzate.
 
Il nostro organismo è dotato di meccanismi di difesa in grado di ostacolare la proliferazione e la diffusione delle cellule tumorali. Tuttavia i tumori più aggressivi eludono tali meccanismi, rilasciando dei mediatori che modificano i tessuti sani circostanti e creano così un microambiente favorevole alla crescita tumorale e alle metastasi. “Di fatto i tumori e le loro metastasi non sono costituiti solo da cellule cancerose, ma somigliano a complessi organi alterati all’interno dei quali vengono reclutati anche diversi tipi di cellule non tumorali a loro volta perturbati dalle cellule maligne – spiega Giannino Del Sal, docente di Biologia applicata al dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Trieste, responsabile del programma “Segnalazione, microambiente tumorale e metabolismo cellulare” dell’IFOM –. Queste cellule insieme a una struttura extracellulare di sostegno (la matrice extracellulare), forniscono supporto alle cellule tumorali creando il microambiente tumorale”.
 
L’insieme di questi elementi costituisce pertanto una sorta di ecosistema aberrante che aumenta l’espansione del tumore e la sua propagazione nell’organismo, tuttavia i meccanismi molecolari che lo regolano risultano ancora poco chiari. “Se riuscissimo a comprendere le regole di questo intricato ecosistema – precisa Del Sal, da agosto 2020, Capo Gruppo del Laboratorio di “Cancer Cell Signalling” all’ICGEB di Trieste, – - sarebbe più semplice individuare bersagli terapeutici mirati”. Come può la comunicazione tra le cellule tumorali e il proprio ecosistema conferire loro la capacità di acquisire caratteristiche metastatiche? Su questo interrogativo si è concentrato, grazie al sostegno di Fondazione AIRC, il gruppo di ricerca diretto da Giannino Del Sal. Avvalendosi di un approccio tecnologico all’avanguardia, che unisce spettrometria di massa, microscopia elettronica e in super risoluzione, i ricercatori dell’Università di Trieste sono riusciti a svelare un meccanismo cruciale nel processo di metastatizzazione che è riconducibile alla trascrizione di miR-30d, un microRNA oncogeno attivo durante la mutazione di p53. I risultati dello studio, pubblicati recentemente sull’autorevole rivista scientifica Nature Communications, ha evidenziato come le cellule tumorali che presentano l’oncoproteina p53 mutata subiscano alterazioni della struttura e della funzione dell’apparato di Golgi, l’organulo cellulare che funziona da stazione di maturazione, smistamento e rilascio di proteine verso l’esterno della cellula. “Le alterazioni strutturali delle cellule maligne – illustra Del Sal – causano localmente il rilascio incontrollato di mediatori che influenzano le caratteristiche fisiche del tessuto tumorale creando una matrice più rigida, e al contempo richiamano cellule normali all’interno del tessuto tumorale influenzandole a favore del tumore.”
La comunicazione così instaurata fa si che le cellule dei vasi sanguigni siano attivate in modo da incrementare l’apporto di ossigeno e nutrienti all’interno del tumore, richiamando cellule dello stroma che rimodellano la matrice extracellulare e stimolano le cellule tumorali a invadere i tessuti circostanti.
 
“Abbiamo utilizzato metodi all’avanguardia e sofisticate tecniche di microscopia, grazie all’esperienza dell’unità di microscopia elettronica di IFOM” – spiega Valeria Capaci, prima autrice della ricerca – “che ci hanno permesso di osservare che l’apparato di Golgi delle cellule tumorali si riorganizza, favorendo un incremento della secrezione”. “Inoltre – prosegue la ricercatrice – il rilascio di fattori che viene stimolato da p53 mutata esercita la propria influenza sia sul tumore primario sia in sedi secondarie, potenziando l’insorgenza di metastasi.”
Sulla base di queste scoperte, Il gruppo guidato da Giannino Del Sal si prefigge di identificare i meccanismi molecolari con cui le cellule del tumore e il microambiente cooperano. “Una migliore comprensione di questi processi – conclude Del Sal – è fondamentale per sviluppare terapie più mirate sia per controllare la crescita del tumore sia per interferire con la diffusione delle cellule tumorali metastatiche nell’organismo. Siamo grati a Fondazione AIRC per aver capito l’importanza di questa ricerca e averla sostenuta”.
 
 
Link alla ricerca: nature.com

Come ottenere la Carta acquisti 2023

Come ottenere la Carta acquisti 2023 Copertina Nazionali (787)
Domenico Brancato

 
Il comunicato stampa numero 1 del Ministero dell’Economia e delle Finanze - MEF - del 2 Gennaio 2023 ha reso noto la messa a disposizione dei moduli per presentare la domanda per il rilascio della Carta Acquisti, consistente in una misura adottata dal Governo per offrire, tramite l’INPS, un sostegno economico alle persone svantaggiate.
 
Trattasi di una Carta di pagamento elettronica, prepagata e gratuita, emessa da Poste Italiane, che viene ricaricata con 80 euro ogni 2 mesi e che può essere usata per fare acquisti presso: supermercati, negozi alimentari, farmacie e parafarmacie e per pagare (presso Poste Italiane) le utenze per energia elettrica e gas, Inoltre, ai titolari della Carta i negozi convenzionati, riconoscibili dall’esposizione dell’etichetta adesiva con il logo della CA (Vedi foto allegata), possono praticare uno sconto del 5%, cumulabili con quelli applicabili a tutta la clientela.
 
Mentre le farmacie, oltre allo sconto di cui sopra (tranne che per l’acquisto di specialità medicinali e per il pagamento dei ticket) hanno l’obbligo di fornire il servizio gratuito di misurazione della pressione arteriosa e del peso corporeo.
 
Per il rilascio della Carta occorre presentare la Domanda presso gli Uffici Postali, previa compilazione degli appositi Moduli, scaricabili collegandosi con il sito del MEF: https://www.mef.gov.it e cliccando, in successione, sulle caselle riportanti le scritte: CARTA ACQUISTI, MAGGIORI di 65 ANNI o MINORI di 3 ANNI, MODULO di RICHIESTA e GUIDA ALLA COMPILAZIONE; o ritirandoli presso gli Uffici Postali stessi.
 
La Domanda non ha scadenza e può essere inoltrata in qualsiasi momento, a differenza dell’ISEE che ha scadenza annuale e che deve essere in corso di validità, per beneficiare del contributo.
 
Possono richiedere il rilascio delle Carta, come già precisato, i cittadini con almeno 65 anni di età e i genitori, o chi esercita la responsabilità genitoriale, di bambini di età inferiore a 3 anni che dispongono, rispettivamente, degli specifici requisiti di seguito elencati per:
 
  • Over 65:
  1. Aver compiuto 65 anni;
  2. essere cittadino italiano o di uno Stato membro UE, oppure essere: familiare di cittadino italiano o comunitario, non avente la cittadinanza di uno Stato membro dell’Unione Europea; titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente; cittadino straniero in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo; rifugiato politico o titolare di posizione sussidiaria;
  3. essere iscritto all’Anagrafe comunale della Popolazione Residente;
  4. essere titolare di trattamenti pensionistici o assistenziali che, cumulati a redditi personali, risultino, nel 2023, pari o inferiori a 7.640,18 euro, con pari valore massimo ISEE. Mentre, se over 70, l’ISEE massimo rimane di 7.640,18 e i redditi percepiti non possono superare i 10.186,91 euro l’anno;
  5. avere un valore massimo dell’indicatore ISEE pari a 7.640,18 euro, se genitore di un bambino minore di 3 anni;
  6. non essere intestatario, singolarmente o insieme al coniuge, di più di una utenza elettrica domestica, di utenze elettriche non domestiche o di più di una utenza del gas;
  7. non possedere, singolarmente o insieme al coniuge, più di un autoveicolo e più di un immobile ad uso abitativo con quota superiore o uguale al 25%, o immobili non ad uso abitativo o di categoria C7 (Tettoie chiuse o aperte e posti auto dotati di copertura) con una quota superiore o uguale al 10%;
  8. non disporre di un patrimonio mobiliare, insieme a quello del coniuge, la cui somma: in denaro contante, su conti correnti e da investimenti (azioni, buoni postali, titoli di stato), risulti superiore a 15.000 euro, in base a quanto rilevato nella dichiarazione ISEE;
  9. non usufruire di vitto assicurato dallo Stato o da altre pubbliche amministrazioni, in quanto ricoverato in Istituto di lunga degenza o detenuto.
  • Genitori di bambini con meno di 3 anni:
  1. esercitare la responsabilità genitoriale o essere il soggetto affidatario;
  2. essere cittadino italiano o di uno Stato membro UE, oppure essere: familiare di cittadino italiano o comunitario, non avente la cittadinanza di uno Stato membro dell’Unione Europea; titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente; cittadino straniero in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo; rifugiato politico o titolare di posizione sussidiaria;
  3. non essere intestatario, singolarmente o insieme al coniuge, di più di una utenza elettrica domestica, di utenze elettriche non domestiche o di più di una utenza del gas;
  4. non possedere, singolarmente o insieme al coniuge, più di un autoveicolo e più di un immobile ad uso abitativo con quota superiore o uguale al 25%, o immobili non ad uso abitativo o di categoria C7 (Tettoie chiuse o aperte e posti auto dotati di copertura) con una quota superiore o uguale al 10%;
  5. non disporre di un patrimonio mobiliare, insieme a quello del coniuge, la cui somma: in denaro contante, su conti correnti e da investimenti (azioni, buoni postali, titoli di stato), risulti superiore a 15.000 euro, in base a quanto rilevato nella dichiarazione ISEE.
  6. avere un ISEE in corso di validità inferiore a 7.640,18 euro per l’anno 2023.
Se la domanda verrà accolta verrà recapitata, presso l’indirizzo di residenza, una comunicazione per andare a ritirare la Carta, già caricata con l’importo per il bimestre in corso, presso l’ufficio postale abilitato.
 
Previa esibizione: dell’originale della comunicazione fatta pervenire da Poste Italiane; di una copia della richiesta; e di un documento di identità valido.
 
Successivamente, Poste Italiane, provvederà ad inviare il codice PIN (Codice identificativo personale). Codice del quale, in caso di mancata ricezione o di smarrimento, può essere richiesta una copia presentando, presso l’ufficio postale, il Modulo Richiesta Duplicato.
 
Una volta in possesso della Carta, per continuare a percepire il beneficio, entro la scadenza indicata sulla carta stessa, va richiesto il rinnovo all’INPS, .
 
Per conoscere il credito residuo disponibile è possibile attivare il servizio di “comunicazione saldo Carta Acquisti”, telefonando al numero gratuito da rete fissa 800666888, o al numero a pagamento da rete mobile 199100888, e seguire le istruzioni della voce guida, per registrare un numero di cellulare su cui verranno inviati SMS (Servizio di messaggi multimediali), con le comunicazioni relative all’importo di ogni nuovo accredito, o di ogni acquisto e del saldo disponibile.
 
Oppure scegliere di utilizzare il servizio di “lettura telefonica del saldo”, contattando, alle descritte condizioni, i numeri telefonici sopra riportati.
 
Infine, i negozianti interessati all’iniziativa possono aderire, contattando le seguenti Associazione di categoria che, al momento, hanno sottoscritto la convenzione con i Ministeri:
Confcommercio; Confdcooperative-Federconsumo; Confederazione Libere Associazioni Artigiane Italiane; Cnfederazione Nazionale dell’Artigianato e delle Piccole e Medie Imprese; Confesercenti; Federdistribuzione; Lega Coop; Confartigianato Imprese Federma e Assofarm.
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