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Camminando per la Francigena: zoom su Albano

Camminando per la Francigena: zoom su Albano Copertina (897)
Eleonora Persichetti

 

Un sabato freddo, ma mitigato dalla pioggerellina. Questo hanno trovato i camminatori, i pellegrini, che, a ragione di cultura e conoscenza, ovvero con sentimento religioso, si sono dati appuntamento per questa tappa castellana ad Albano una trentina di uomini e donne. Con vari mezzi, pubblici e privati si è giunti al luogo convenuto – Collegio Missionari del Preziosissimo Sangue – e subito ci si è ricongiunti per il buongiorno, nello slargo di Albano che, di fronte la “Rotonda”, ospita un ottimo forno a legna: ognuno è potuto essere testimone della fragranza e leggerezza della sottile pizza bianca. La Francigena che come scopo, quando fu ideata, aveva il viaggio per giungere in Terrasanta, in realtà, era ed è costellata da “tappe intermedie”: tutte quelle che contengono luoghi religiosi da “toccare” col cammino. Ovviamente, era cosa impegnativa e densa di sacrificio nei secoli dopo il quattrocento; ben differente ai giorni nostri. Ugualmente ben rari erano i luoghi “santi” da passare, ben più numerosi e disseminati sono ora: almeno nell’occidente.

 

 

Per questo, la scelta, del “Gruppo dei Dodici”, di dedicare una intera tappa ad Albano città è comprensibilissima oltre che ampiamente ripagata dalla ricchezza delle presenze qui trovate. L’ottima “guida”, il dott. Roberto Libera, con i suoi incarichi culturali presso la Curia, ha dato ampie spiegazioni degli affascinanti luoghi visitati. Il sito della Madonna della stella, di fianco allo storico cimitero civile, e sovrastante le catacombe di San Senatore. Il duplice utilizzo, dei romani prima che hanno scavato cave per materiale di edilizia; e successivamente dei cristiani che hanno fatto del luogo il posto dove deporre i defunti nel sonno prima del risveglio, ma che – al contempo – hanno creato la cappella ipogea e, soprattutto, narrato con pittura a mura la storia del cristianesimo. La magnificenza della storia romana, del castrum, della seconda Legione Partica del generale, poi imperatore, Settimio Severo, sono stati i contenuti della spiegazione di Libera, nelle soste davanti a San Pietro – con la particolarissima vicenda di Eufrosina che è testimoniata dalla scritta al rovescio sotto l’attuale ingresso in chiesa – prima, e all’entrata del castrum fortificato (vicino il Municipio). L’ulteriore appuntamento con la spiegazione del come sia stato costruito il Duomo, seppur non in presenza di una grande quantità di popolazione, ma rispondente alla possibilità del pontefice di disporre di un possedimento che era la prosecuzione della proprietà vaticana di Castel Gandolfo. Duomo solo in seguito dedicato a San Pancrazio, ora, appunto, patrono della città castellana. La visita, e la spiegazione fatta in comodità nella sala dei vedutisti, all’interno del Palazzo vescovile, cioè Palazzo Lercari, ha permesso di vedere la curiosità artistica della presenza di tutti i quadri esposti senza nome del pittore che li ha realizzati. Qui, in sala, prima di lasciare l’edificio, il Gruppo dei Dodici ha dato prova di originalità e profonda cultura, offrendo ai partecipanti un assaggio – molto più corposo sarà fatto all’arrivo, dopo il pranzo, presso il Collegio – dei “Musici Viatores”, compagnia viaggiante di musica antica. Questo sodalizio nasce con l’intento di conciliare la rievocazione del repertorio musicale medio-rinascimentale con la secolare tradizione popolare tramandata oralmente. Gli strumenti che utilizzano sono autoprodotti e la ricerca si basa su studi e scambi con altri musicisti. Intanto, molti si sono sentiti fortificati dal saluto all’ingresso porto dal Vescovo di Albano Mons. Marcello Semeraro.

 

 

Ed ora ci si avvia al tuffo nella Rotonda. Carica di storia, di vari usi a cui nel tempo, prima di divenire la “chiesa più bella di Albano” era stata destinata: da Terme a luogo di culto. Un tocco di squisita poesia e vicenda umana, è stato possibile vivere grazie ad una epigrafe. Ha questo marmo posto nel piccolo sarcofago di bimbetto, una scritta “bilingue”: greco e latino. Non solo, ma nel contenuto è la comunicazione d’amore del padre per il figlio che ha perso, con la “risposta” altrettanto poetica che il figlioletto dall’al di là rimanda al padre. Storia che ha commosso parecchi di noi. Ma la caratteristica che la Rotonda (Santuario Santa Maria della Rotonda) condivide con pochi altri esempi in occidente, è che è una struttura architettonica cubica, con all’interno una sfera. Esattamente come il Pantheon a Roma. Anche se di dimensioni minori. La chiusura della tappa nella città di Albano, intermezzata da infinite domande poste dai partecipanti alla guida o ai reggitori dell’organizzazione, è culminata, nel dopo pasto, con ricche musiche ricercate, e perfino balli e video illustrati dal Presidente Giancarlo Forte. Immancabile l’adesione di vecchi e nuovi soci al Gruppo dei Dodici (che risiede a BiblioPop).

 

25° anniversario della "Sagra della Ciambella al mosto"

25° anniversario della "Sagra della Ciambella al mosto" Copertina (340)
Eleonora Persichetti

 
 
Presentata il 10 ottobre, in Sala Consiliare, l’edizione 2022 della Sagra della Ciambella al Mosto, giunta al suo 25° anniversario.
La locandina è stata disegnata per l’occasione, dall’artista Damiano Calcari, ex alunno del M° Stefano Piali, profondamente emozionato ha raccontato di aver riunito in un’immagine tradizione e territorio: una donna in primo piano porta uva e ciambelle nella cesta e alle sue spalle, imponente, la Basilica di San Barnaba, che si lega al numero 25, per questa edizione speciale, come a voler dare solennità a questa importante ricorrenza. Ad illustrare l’evento in Sala Consiliare l’ideatore della Sagra, Venanzio Sagratella, oggi Presidente del Consorzio Ciambella al Mosto, Roberto Frezza Presidente dell’Unione Commercianti Marino con il Vicepresidente Cinzia Franchitti alla presenza del Sindaco Stefano Cecchi insieme agli Assessori Rinaldo Mastantuono, Roberta Covizzi, Bruno Orazi e il Consigliere Francesca Puliti con la partecipazione dell’agronomo Marco Greggio in veste di Presidente della commissione di valutazione sensoriale del Concorso ‘Ciambella al mosto tradizionale’.
 
Consegnata simbolicamente dal Primo cittadino al Presidente del Consorzio, fortemente commosso, una targa commemorativa da parte dell’Amministrazione comunale e di tutto Consorzio Ciambella al Mosto per il 25° anniversario.
 
“Sebbene in questi 25 anni siamo sempre stati sostenuti in questa iniziativa dalle Amministrazioni che si sono susseguite, oggi, per la prima volta, si parla di un progetto nuovo dove questa Amministrazione con il Sindaco Stefano Cecchi manifestano la volontà di fare propria dalla prossima edizione la Sagra della Ciambella al Mosto. Noi negli anni ci abbiamo messo il cuore ma siamo rimasti ‘casarecci’, ora ci sarà finalmente la possibilità di crescere e rappresentare i nostri valori e le nostre tradizioni” – hanno sottolineato gli organizzatori.
 
“Siamo molto felici di poter dare anche il nostro piccolo contributo in questa edizione tanto cara a tutti i cittadini – ha sottolineato l’Assessore al Turismo Roberta Covizzi – Abbiamo tanti progetti e idee per esportare e far conoscere i nostri prodotti”.
L’Assessore alle attività produttive Rinaldo Mastantuono ha dichiarato: “Vogliamo lavorare in sinergia con le attività produttive del territorio e creare una rete di collaborazione fatta di intenti comuni. È desiderio di questa Amministrazione fare propria questa importante ricorrenza non solo sostenendo il Consorzio, ma sostenendo direttamente l’organizzazione dell’evento dandone lustro e vigore”.
 
Il Sindaco Stefano Cecchi ha concluso: “Siamo un popolo orgoglioso della nostra storia, dei nostri sapori e delle nostre tradizioni. La Ciambella al Mosto è nata nei forni di Marino e sta a noi renderla un valore anche per gli altri, per questo, vogliamo che questa Sagra diventi istituzionale e noi siamo pronti ad andare avanti”.

MANIFESTO ENERGETICO L.A.R.I. ONLUS

MANIFESTO ENERGETICO L.A.R.I. ONLUS Copertina (441)
Francesco Raso

MANIFESTO ENERGETICO L.A.R.I. ONLUS
 
 
 
Cambio di Paradigma
 
 
Noi della L.A.R.I. onlus Libera Associazione Ricercatori Indipendenti, siamo convinti che sia indispensabile e urgente un cambio di paradigma!
Crediamo che alcune fonti energetiche vadano subito abbandonate in favore di fonti più opportune.
Quello che ha le sembianze di una rivoluzione energetica, è in realtà la logica più semplice, proficua ed immediata che una società scevra di altri interessi se non del benessere degli esseri e la loro casa, avrebbe da sempre dovuto adottare.
La nostra idea di fonte energetica si definisce in pochi punti.
Il primo punto che è cardine di una, forse, nuova, ma sicuramente più corretta visione, è:
  • L’energia è ovunque
perché motore e scopo di ogni Cosa ed Essere ed oltre ogni speculazione olistica, ciò è sperimentalmente provato e noto.
A noi saper cogliere i frutti senza recar danno alla pianta.
Abbiamo iniziato a capire che possiamo attingere dalla nostra stella una enorme quantità di energia e gradatamente ne cominciamo a far uso, come ancor prima avevamo iniziato ad usare l’acqua e il vento che essendo fonti antichissime, dovrebbero oggi, essere sviluppate alla perfezione.
L’energia è ovunque…
E’ nell’acqua (in moltissime forme), è nel vento, e ovunque vi sia una fonte di calore, ma non solo, è nell’aria, nelle piante, in noi, proprio ovunque c’è energia.
Perché vi sia vita è necessario ci sia energia, l’energia è l’elemento che permea ogni cosa, che sia animata o meno, ogni cosa ed essere partecipa a sistemi energetici.
Il paradigma si potrebbe, a questo punto, estremizzare ed asserire: se energia=vita, se tutto è partecipe di sistemi energetici, allora tutto è vivo.
In effetti, se prendiamo, ad esempio, un sasso (oggetto) privo di ogni barlume della Sacra Scintilla Vitale, possiamo appurare che questo partecipa di e con Sistemi Energetici, interagisce, scambia, prende e cede attivamente e passivamente energia in varie forme.
Questo primo punto scongiura tutte le energie artificiali che contrastano con i sistemi e le logiche di natura.
Se una fonte energetica non può essere simbiotica con tutti i biosistemi e in generale con la natura, non può in alcun modo essere considerata una fonte dalla quale attingere energia.
  • Raccogliere più che produrre
Questo secondo punto è prosecuzione e consolidamento del primo.
Se come abbiamo detto, l’energia è ovunque allora si può iniziare ad abbandonare il Modus Operandi fin qui usato: Uso energia per estrarre e raffinare elementi inquinanti in scarsa quantità per produrre un energia che a sua volta inquinerà nel normale consumo/funzionamento, il tutto con costi elevatissimi in ogni ottica la si consideri.
Non è nostra intenzione fare un’analisi socio-economica, ma di fatto, l’energia ha inevitabilmente un impatto sociale considerevole.
Di questi tempi, la questione è molto evidente, con aggravi che tendono sempre all’impennata.
Noi proponiamo di utilizzare le energie ampiamente presenti in ogni luogo in forme diverse.
Favoriti poi dalla conformazione del nostro Paese e della sua latitudine, ci sembra un vero scempio addirittura, importare l’energia.
Siamo per di più convinti che una vera transizione energetica debba consequentemente manifestarsi in una transizione sociale.
Vi sono tante di quelle energie che ci circondano ed aspettano solo di essere prese ed utilizzate che continuare a pianificare enormi produzioni energetiche forzando spesso la Natura, ci pare incauto e sconveniente.
  • Fabbisogno
In realtà, parlando di energia, la questione fabbisogno, doveva essere in prima analisi trattata, abbiamo ritenuto di trattarla ora ai fini di una migliore esposizione.
Usiamo tantissime energie quotidianamente: per spostarci, per lavarci, per nutrirci, per diletto ecc.
Crediamo nell’utilità dell’energia, che non deve mai essere sprecata.
Impiegare energia per far andare una macchina che produca è lecito, sprecarla per non fare due pedalate ci sembra sciocco, come altrettanto sciocco usarla per futili e costosi agi.
Questo punto è essenziale, se si abbassassero i consumi in generale, opportunamente aiutati dalle tecnologie (inverter/led/soft start ecc.) una buona parte del problema, sarebbe già risolta.
Opportuno, se non indispensabile, a nostro avviso, un sostanziale decremento dei consumi.
  • Autosufficienza
Questo punto si lega agli altri e forse ne è la sintesi.
Abbiamo detto che non è necessario fare enormi produzioni in posti remoti per poi dover trasportare l’energia dove serve con tutti i costi e perdite fisiologiche, ma qual è l’alternativa?
L’alternativa è l’autosufficienza!
Ogni casa, ogni contrada, ogni comunità deve essere indipendente energeticamente.
Ogni edificio sarà attrezzato in base alle peculiarità del luogo.
In un posto molto assolato si opterà per il foto voltaico, in presenza di vento l’eolico e se vi sono rivoli d’acqua l’idroelettrico, oppure il connubio di queste fonti.
Una civile abitazione non ha enormi esigenze e queste possono facilmente essere soddisfatte da piccoli impianti.
Un esempio pratico, solo considerando il fiume Tevere, si potrebbero alimentare tutti gli edifici limitrofi, senza sconvolgimenti del territorio né dei sistemi, tanto meno di flora e fauna, visto che oggi esistono le tecnologie adatte a ciò.
Per le grandi esigenze, si può attingere sempre dalle molte rinnovabili, oggi sul mercato.
Ci riserviamo di menzionare sistemi e tecnologie accennati in altra sede.
 
 
 
PERCHE' NASCE LA L.A.R.I. 
Come noto la ricerca ha bisogno di grandi mezzi e questo preclude a priori a molti di potervi accedere.
Nel nostro Paese in particolare, la condizione della ricerca e dei ricercatori è drammatica.
Questa associazione nasce dall'esigenza di diversi ricercatori, professionisti e non di avere: supporto, strutture, attrezzature, strumenti, permessi per lo svolgimento di alcune attività di ricerca, oppure un indispensabile e aperto confronto con altri, reperire fondi o semplicemente per avere un minimo di visibilità.
 
CHI SIAMO
Siamo un gruppo di persone (per ora, meno di cento) che fa ricerche varie, unite da idee e fini comuni.
Alcuni di noi lavorano da un pò di tempo insieme e collaborano, altri si sono aggiunti e speriamo molti se ne aggiungeranno.
Siamo ai primi vagiti, costituita l'associazione 01/03/2022.
Non abbiamo scopi di lucro.
Oltre l'impegno primario per la ricerca, non ci risparmiamo su quella che riteniamo una corretta divulgazione scientifica, una efficace sensibilizzazione ed una fattiva tutela ambientale.
La L.A.R.I. ed i suoi soci sostengono il rispetto della Natura in tutte le sue forme, accezioni e meccanismi, come patrimonio universale di tutti gli esseri.
Ogni ricerca ed ogni attività di questa associazione è volta al benessere del pianeta e dei suoi ospiti.
Non abbiamo appartenenze politiche o religiose, ogni socio è interprete del proprio pensiero.
 
COSA FACCIAMO
Lo scopo della L.A.R.I. è fornire supporto ai ricercatori, per far ciò, mettiamo a disposizione: laboratori, attrezzature, strumenti e una rete di persone esperte su diversi campi con i quali confrontarsi e/o formarsi.
Istituiamo dei premi e borse di studio per coloro che riteniamo particolarmente meritevoli o per corsi formativi interni.
I soci sono sparsi sul territorio nazionale e estero, è per noi, quindi, essenziale il "DATALA" un database accessibile ai soci dal quale attingere: documenti, prove di laboratorio, test, analisi, o altro e ovviamente inserirne.
Un socio potrà, tramite il sito, (in costruzione) richiedere un tipo di test, analisi, misura o altro, per cui sullo stesso sito, ha trovato il laboratorio attrezzato allo scopo, o lo strumento necessario, a scelta potrà partecipare all'intera procedura.
 
 
RICERCA
La ricerca rimane lo scopo primario; abbiamo varie ricerche in essere ed altre in attesa di essere approvate dalla commissione.
Le tipologie di ricerca che facciamo sono così inquadrate:
APPROFONDIMENTI ANOMALIE (AA)
REVISIONI SCIENTIFICHE (RS)
RICERCA ENERGIE (RE)
Ricerche in essere:
Scie Chimiche (AA)
SIGCA (RE)
Acqua Capillare (AA) condizioni>
Principio Corpi Galleggianti (RS)
Propulsore ad Idrogeno (RE)
Perendev (RE)
Nuova definizione del kg massa (RS)
Queste sono le ricerche che gia' portiamo avanti, altre se ne aggiungeranno presto.
Alcune di queste ricerche sono sviluppate personalmente e/o in collaborazione L.A.R.I.
Oltre la ricerca, facciamo formazione per tutti quei soci che ne abbiano interesse in tutti i campi di ricerca di laboratorio o attività.
 
SENSIBILIZZAZIONE E TUTELA AMBIENTALE
Il taglio dell'associazione è sicuramente molto "verde" da Statuto, attento alle tematiche ambientali.
Oltre ai dibattiti, conferenze, incontri vari, laboratori e produzione di materiale audiovisivo, che proponiamo a gruppi, associazioni, scuole o altri enti.
E' in corso il "progetto LAZZARO" con il quale intendiamo e stiamo raggiungendo due scopi:
- abbattimento delle emissioni nocive (dovute alla     produzione di nuovi oggetti)
- autofinanziare l'associazione.
Da fine marzo 2022 è infatti partito questo progetto, per cui chiunque può far pervenire all'associazione, elettroutensili non funzionanti o da riparare. L'associazione provvede al ripristino e a dare nuova vita (da cui il nome "LAZZARO")
agli oggetti, in cambio di un'offerta o di altri elettroutensili.
Nonostante sia partita da poco, questa attività ha già visto 94 elettroutensili (radio, TV, rasoi, phon) tornare alla vita e un introito per l'associazione di una modesta ma incoraggiante cifra e vari elettroutensili che saranno utilizzati per il ripristino di altri.
 
DIVULGAZIONE SCIENTIFICA
La divulgazione scientifica, o come teniamo a precisare, una corretta divulgazione scientifica, è a nostro avviso di cruciale importanza.
Capita, non di rado, che nell'ortodossia scientifica, si dimentichi di attenersi al concetto del vero…. alcune volte per pigrizia, altre per conflitti intestini o interessi degli stessi divulgatori.
Avviene così che chi ha voglia di informarsi, si trovi a studiare cose e concetti posticci. Un esempio per tutti, le Piramidi...
Si continua ad asserire che siano tombe (a scuola si studiano come tombe), quando tutte le evidenze dimostrano che non lo sono e quanto siano lontano da vero i dati di anni di costruzione e tempistiche varie.
Un nostro contributo sta crediamo già solo nel fatto di portare alternative, come in alcune revisioni scientifiche che proponiamo o in altre idee e/o progetti.
Abbiamo in essere l'iniziativa "ENERGEIA" con la quale abbiamo portato in due scuole elementari, la prima fase di questo progetto divulgativo.
La seconda fase, che ripartirà da settembre/ottobre prossimi, vedrà l'ampliamento della platea a cui ci rivolgiamo dalle scuole medie, gruppi e associazioni.
Inoltre, in questa seconda fase si tratteranno le energie alternative con la presentazione di alcuni nostri progetti.
Altra iniziativa che contiamo di far partire a ottobre/novembre prossimi è: "L.A.R.I. A CHE RESPIRIAMO"
Una iniziativa sia di divulgazione scientifica che di sensibilizzazione ambientale nella quale presenteremo alcune delle meraviglie della natura con laboratori, materiale audiovisivi e altro a cui tutti parteciperanno.
Da fine settembre dovrebbe essere operativo il nuovo sito, che sarà di rilevante importanza oltre che per i soci che avranno accesso dedicato e personalizzato, anche per tutti gli utenti e fruitori occasionali.
Per i fruitori occasionali saranno sul sito tutte le informazioni dell'associazione: le iniziative, i laboratori, alcune nostre ricerche e molto altro.
Per i soci ci saranno un mondo di opportunità, si potranno richiedere:
Consulenze
Analisi di Laboratorio
Test e Misure con strumenti
Formazione
 
Tutto sarà partecipato on line: verbali, assemblee, riunioni, commissioni ecc.
I soci hanno a disposizione il "DATALA" un Database dove trovare ricerche già eseguite, test, prove, ricerche in corso e ricercatori interessati, modelli, documenti ecc.
Ovviamente tutti i soci hanno libero accesso e utilizzo di tutte le sedi e laboratori.
E' intento della L.A.R.I. creare reti con altre associazioni, gruppi o enti che perseguano gli stessi scopi.
Con la ferma convinzione che il mondo associazionistico sia spesso in grado di sopperire alle molte mancanze istituzionali.
 
Per qualsiasi informazione su progetti di ricerca, LAZZARO o altre iniziative.
Per adesioni o altre informazioni: larionlus.info@gmail.com

Esodo dei giovani dal posto di lavoro

Esodo dei giovani dal posto di lavoro Copertina (623)
Domenico Brancato

 
 
Motivi dell’esodo dei giovani dal posto di lavoro e della difficoltà delle aziende a reperire lavoratori
 
 
Trattasi di un fenomeno che ha generato negli ultimi mesi un boom di dimissioni volontarie, che trova riscontro nei sostenitori della filosofia: “si vive una volta sola” (“you only live once”) –YOLO- , particolarmente inclini ad una condizione di benessere (well-being), di sostenibilità (nel senso di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente, senza compromettere la possibilità alle generazioni future di realizzare i propri) e di equilibrio tra il tempo dedicato al lavoro e alla vita privata.
 
Secondo il concetto di godere ogni giorno quanto di buono la vita ci offre, considerato che il futuro è imprevedibile.
 
Situazione che però covava da tempo, specie nel settore sanitario, a causa delle denunciate carenze, quali: insufficiente organico, mancati riposi, aggressioni nei reparti e un deludente adeguamento delle retribuzioni, imputabili alla rimodulazione delle pratiche lavorative imposte dalla pandemia.
 
Pandemia che, per effetto delle profonde modifiche gestionali e soluzioni operative, ha indubbiamente accelerato, incrementato ed esteso malcontento e conseguenze fisiche anche ad altre categorie.
 
Come una recente indagine, condotta online su 1000 persone dall’esperto di ricerche Human Highway, per Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione o “da banco”), ha dimostrato.
 
Visto che ha riscontrato che 8 persone su 10, in Italia, dichiarano di aver sofferto, nell’ultimo anno, di almeno un disturbo riconducibile proprio allo stress.
 
Inconveniente che ha indotto molti lavoratori ad orientare maggiormente la loro priorità verso la famiglia ed il riposo e, al contempo, rivendicare una maggiore flessibilità del luogo e sicurezza di/del lavoro e una più equa e dignitosa retribuzione.
 
Alle descritte motivazioni dell’allontanamento dal lavoro si unisce poi, secondo Alberto Pastore, professor di Economia e Gestione delle imprese e Delegato della Rettrice al Placement all’Università La Sapienza di Roma, la disincentivazione dei giovani ad intraprendere un’attività lavorativa regolare per l’effetto congiunto dell’applicazione di norme concernenti: il livello di retribuzione, l’Indennità di disoccupazione e il Reddito di cittadinanza; spesso integrati dall’opportunità di lavoro temporaneo e/o in nero. Il che, anche se contribuisce ad assicurare loro una temporanea sopravvivenza economica, li distoglie dall’edificante ambizione a raggiungere una condizione di lavoro duratura e professionalmente qualificata.
 
Condizione che, molto probabilmente, potrebbe essere più agevolmente conseguita se la corresponsione di parte dei menzionati sussidi fosse non fine a se stessa, ma costituisse un congruo riconoscimento a chi si impegna in attività di formazione mirate ad acquisire qualificate competenze, necessarie per il soddisfacimento delle molteplici tipologie di richieste provenienti del mondo del lavoro. Delle quali il 39% e oltre il 25% , rispettivamente, nel Nord e nel Mezzogiorno d’Italia, rimangano inevase.
 
Carenza di profili professionali alla quale, secondo un rapporto della McKinsey & Company (Società internazionale, leader al mondo di consulenza strategica manageriale), influisce la condizione di:
  • Inattivi, cioè coloro che, per mancanza di fiducia e di speranza o per la fruizione di un supporto economico familiare, non lavorano e non cercano lavoro;
  • NEET: persone prevalentemente giovani che non hanno né cercano un impiego e non frequentano una scuola, né un corso di formazione o di aggiornamento professionale;
  • Inadeguatezza degli enti di supporto preposti alla ricerca del lavoro. Tant’è che In Italia, in genere, a procacciare il lavoro ai giovani, in età compresa fra i 15 e i 29 anni, risultano essere gli amici e i parenti; mentre i canali istituzionali, come i Centri per l’impiego, contribuiscono soltanto nella proporzione dell’1%. A differenza della Germania, dove gli Uffici di Collocamento provvedono alla ricerca dell’occupazione per l’80%;
  • Inadeguatezza del rapporto tra la struttura dei programmi scolastici ed i reali bisogni del sistema produttivo italiano. Considerato che solo il 38% di diplomati di Istituti Tecnici e Professionali intervistati, per un carente orientamento loro riservato, conosce le opportunità occupazionali offerte dai vari percorsi scolastici. Per cui, meno del 30% degli universitari sceglie l’indirizzo di studi sulla base degli sbocchi occupazionali, mentre il 66% è motivato dall’interesse e dalle attitudini personali, con il risultato del conseguente disallineamento tra domanda ed offerta;
  • Carenza di adeguate competenze ai bisogni del sistema produttivo rilevata dalle aziende italiane. Le quali reputano, inadatti a svolgere le mansioni loro richieste, il 47% (rispetto alla media europea del 33%) dei giovani appena inseriti in attività lavorative. A causa della brevità (inferiore ad un mese) e alla partecipazione di solo la metà degli studenti, allo svolgimento di stage e tirocini, in quasi il 50% delle scuole superiori e in circa il 30% delle università.
Insieme di constatazioni che evidenziano non trascurabili condizioni deficitarie riconducibili a mancanza o inadeguatezza di interventi gestionali in vari ambiti, che contribuiscono, secondo i dati ISTAT del Marzo 2022, a registrare un tasso di disoccupazione dell’8,5% complessivo, del 24,5% tra i giovani da 15 a 29 anni e del 34,5% di inattivi di tutte le classi di età. Condizioni per ovviare alle quali, lo stesso rapporto Mckinsey indica le seguenti proposte risolutive:
  • Offerta formativa adeguata alla domanda;
  • Rivalutazione delle scuole tecniche e professionali;
  • Stretta collaborazione tra scuola e lavoro (con studenti e insegnanti in azienda e datori di lavoro nelle scuole);
  • Sistematici e generalizzati servizi di orientamento scolastico;
  • Efficacia dei canali di collocamento dei giovani sul mercato del lavoro.
Per quest’ultima puntualizzazione, considerato il citato deludente esito della funzione dei Centri per l’Impiego, si ipotizza che, qualora le Amministrazioni comunali e regionali, a seconda dell’entità delle attività imprenditoriali presenti nel loro territorio, provvedessero al diretto monitoraggio delle specifiche esigenze lavorative; e, nel contempo, istituissero e adeguassero i programmi dei Centri di Formazione e Riqualificazione permanente, alle tipologie di competenze di cui necessitano le Aziende; la situazione che attualmente penalizza lavoratori e datori di lavoro, probabilmente, risultando meno appesantita dalla burocrazia e più circoscritta, potrebbe essere più agevolmente ed efficacemente avviata a soluzione.
 
 

Parco Lupini

Parco Lupini Copertina (2.694)
Marco Bellitto

Così appare il nostro Parco nel giorno dedicato alla lotta contro la violenza. 
I ciclamini ed il tappeto erboso donati dal Comune in seguito al loro utilizzo per la Sagra dell'uva. Questo Comitato ha preso su di se con grande senso di responsabilità l'incarico di mantenerlo e di curarlo sia per rispetto nei confronti del nostro amato Lupini che tanto ha fatto per renderlo disponibile ai cittadini, sia perché sia sempre più punto di svago per i nostri bambini e di relax per i nostri cittadini. In particolare, in questo giorno non poteva mancare un particolare riferimento alla panchina rossa che, con la scritta 'LA VIOLENZA E' L'ULTIMO RIFUGIO DEGLI INCAPACI' (Isaac Asimov).
La nostra panchina rossa, simbolo del nostro desiderio di pace e di serenità, è stata, però, già sporcata da sciocche scritte apposte dai soliti vandali irrispettosi ed ignoranti

Fabio Martella ci risponde

Fabio Martella ci risponde Copertina (777)
Antonio Calcagni

Prima di iniziare con le domande vere e proprie, ci piacerebbe sapere quali sono state le motivazioni che l’hanno spinta a candidarsi a Sindaco del Comune di Marino, e quali sono i partiti, le liste civiche/movimenti che la sosterranno in questa impresa

Amo il mio paese. Sono stato sempre vicino alle vicende e alle vicissitudini che hanno segnato la vita di questo Comune. Mi definisco un uomo del “fare” e mi fa piacere quando posso essere utile alla cittadinanza. Saranno due Liste Civiche i movimenti che mi sosterranno: Dignità Popolo Libertà e Noi Marino
 
Passiamo ora alle domande.
 
Domanda n.1) Santa Maria, in questi ultimi decenni, è cresciuta in modo esponenziale fino a diventare il centro più popoloso di questo Comune, a questa crescita non è però corrisposto un incremento dei servizi, quali per esempio: un punto di pronto soccorso, il ritorno del Comando dei Vigili Urbani. Lei che cosa farebbe in merito se diventasse Sindaco?
 
Santa Maria sta progressivamente diventando il centro demografico del territorio comunale e di questo bisogna tenerne conto.
Il mio progetto è quello di spostare la sede comunale a Santa Maria, permettendo così di trasformare Palazzo Colonna in un importante polo museale, artistico e per lo spettacolo. Per quanto riguarda la carenza dei vigili urbani, da voi menzionata, ed è cosa urgente, ricordo che c’è in itinere un concorso per l’assunzione di 24 vigili ai quali nei prossimi due, tre anni ne seguirà un altro per ulteriori 25 vigili: al netto dei futuri pensionamenti ciò porterà la situazione alla normalità. Ritengo, però, che le varie carenze riscontrate in questi anni siano da addebitare quasi esclusivamente a una insufficiente capacità di programmazione. Il punto di Primo Soccorso a Santa Maria delle Mole è cosa oggettivamente necessaria, indispensabile.

 
 
 
Domanda n.2) Speculazione Divino Amore: qual è la sua opinione sull’argomento, anche alla luce delle recenti sentenze che sembrano aver posto definitivamente fine al progetto?
 
La “speculazione” citata ha radici antiche, si parte dal progetto di realizzazione studios cinematografici del periodo della Sindaca Perrone per passare al vero artefice del progetto definitivo: il Sindaco Desideri con la sua maggioranza che approvò il PRG con quelle previsioni. Il Sindaco Onorati non contrastò a sufficienza la situazione. Il progetto Divino amore sembra tramontato ma io diffido un po’ delle eccessive tensioni a “costruire e costruire”, in questo nostro territorio comunale, da parte di troppi.Per quell’area io, e quel che sto per dire sta già nel nostro programma come idea forte, propongo il Polo del Sapere e della Cultura: una Università per le Facoltà di Agraria o Archeologia o Veterinaria, chiaramente relazionate con la vocazione storica e ambientale della zona e, logicamente, in aderenza a possibilità edificatorie rispettosissime degli standard del Parco dell’Appia Antica.
Non sarà probabilmente difficile, con una intese con le Ferrovie dello Stato, implementare la Stazione Ferroviaria “Gotto d’Oro (nome provvisorio) che servirà operatori universitari e studenti e potrà anche decongestionare la Stazione di Santa Maria.
E’ in genere, chiarisco, che io vedo “l’edilizia” all’interno di un piano cadenzato di contenimenti, di ristrutturazioni e di armonie eque e solidali, rispettando con criterio le giuste esigenze delle imprese locali.

 
 
 
Domanda n.3) Appia Antica, una strada unica al mondo che potrebbe diventare un museo a cielo aperto ed essere quindi uno straordinario biglietto da visita per il nostro Comune. Quali sono i suoi progetti in merito?
 
Concordo molto sul fatto che la Regina Viarum deve diventare per il turismo la porta principale d’accesso a Marino: un progetto complessivo che ci riporti ai vecchi splendori, attraverso un decoro di sostanza permanente e creando un percorso turistico complessivo che colleghi l’Appia Antica a Marino centro.
 
 
 
Domanda n.4) Mosaico di Viale della Repubblica: come lei sicuramente saprà, nel 2016 è stato ritrovato, adiacente all’Appia Antica, un bellissimo mosaico, poi sotterrato. Cosa ne pensa di una possibilità di una sua valorizzazione in loco?
 
Totalmente favorevole alla valorizzazione di questo straordinario reperto. D’intesa con la Soprintendenza, una teca di fruizione sull’esempio di quella di alcuni commercianti privati della zona potrebbe essere la soluzione ottimale.
 
 

Domanda n.5) Palaghiaccio. Come senz’altro saprà, il manufatto, che al momento è in completo abbandono, è stato acquistato all’asta nel 2015 da ESSELUNGA. Qual è la sua opinione in merito al suo futuro?
 
Da Piano Regolatore, l’area in cui insiste il Palaghiaccio è a vocazione sportiva e tale deve rimanere. Ben venga quindi un un progetto degli attuali proprietari che volessero realizzare un PALAESSELUNGA per eventi sportivi vari al chiuso. Logicamente, indotti commerciali strettamente compatibili con l’attività sono sempre possibili, ai sensi delle leggi vigenti.
 
 
 
Domanda n.6) Via Falcognana, una strada fondamentale per Santa Maria, dove giornalmente transitano circa 6.000 automezzi, risulta essere una strada privata, aperta al traffico pubblico: non le sembra un paradosso? L’attuale amministrazione, sotto nostro impulso, si è detta disponibile ad avviare la procedura per farla diventare di competenza pubblica. Lei che cosa ne pensa?
 
Propongo di recuperare un vecchio progetto che prevede la realizzazione di una sorta di circonvallazione che, partendo dalla rotatoria di Via Maroncelli, via Capanne di Marino, via Mameli, si colleghi a via di Falcognana per poi proseguire verso la Ardeatina. Bisogna creare una conferenza dei servizi coinvolgendo anche ACEA , che in quella strada gestisce il depuratore di Santa Maria delle Mole.
 
 
 
Domanda n.7) Incrocio Appia Nuova-Viale della Repubblica/Passaggio a Livello, un nodo stradale-ferroviario che di fatto paralizza il traffico della nostra Cittadina. Se lei fosse eletto, cosa farebbe per cercare di risolvere il problema?
 
C’è un progetto che va recuperato e finanziato che prevede la realizzazione di un ponte che superi l’incrocio di Santa Maria. In alternativa uno studio di fattibilità per un sottopasso
 
 
 
Domanda n.8) A latere di questo problema, c’è poi da realizzare un piano generale della viabilità, che preveda: un incentivo all’uso della bici, attraverso la realizzazione di una serie di piste ciclo-pedonali, parcheggi per bici e parcheggi-auto, compreso il completamento di quello di via Frassati. Cosa prevede il suo programma in merito?
 
Per il completamento del parcheggio di Via Frassati penso che concretamente occorrerà una trattativa con la proprietà D’Amico per ragionevoli contropartite. L’orientamento delle opere a scomputo con le proprietà in una visione generale a mio parere è quello più indicato.
 
 
 
Domanda n.9) Trenitalia nell’aprile dello scorso anno ha approvato il piano di recupero di molte stazioni ferroviarie, compresa quella di Santa Maria, un progetto di cui sembra si siano perse le tracce. Al recupero della suddetta stazione si lega anche quello della realizzazione di una rampa di collegamento tra la suddetta ed il parcheggio di piazza A. Luciani, un argomento di cui in questi anni si è parlato molto, ma purtroppo senza risultati. Cosa farebbe lei in concreto per risolvere il problema?
 
Data la notevole importanza del progetto occorrerà sollecitare con forza un progetto di fattibilità insieme a una Conferenza dei servizi con le Ferrovie dello Stato
 
 
 
Domanda n.10) Il suo programma cosa prevede circa la realizzazione di un’Isola Ecologica nel territorio ex-Circoscrizioni II e III ?
 
Sarò chiaro: prevede una sola Isola Ecologica ma il più possibile baricentrica. Penserei alla zona di Campo Fattore.
 
 
 
Domanda n.11) Aeroporto di Ciampino e rotte su Santa Maria, qual è il suo parere in merito?
 
L’unica via è il riallacciare rapporti e relazioni di chiarezza e concretezza con l’ADR, con l’orizzonte di benefit per Santa Maria analoghi a quelli ottenuti da Ciampino.
Se ciò non sarà possibile, il fare ricorso a forti mobilitazioni popolari è sempre un segno di democrazia attiva e vigile, pur nel rispetto per le funzioni e le prerogative delle Istituzioni.

 
 
 
Domanda n.12) A suo parere la Sagra dell’Uva deve rimanere l’unica iniziativa fortemente sostenuta dal Comune, oppure c’è la possibilità che anche altre manifestazioni che annualmente si svolgono nel territorio delle ex- Circoscrizioni II e III possono, in futuro, ricevere un sostegno altrettanto generoso dal Comune?
 
Credo che su questa importante domanda appaia evidente il problema di quello che noi come coalizione chiamiamo “mancata osmosi” tra Marino-Centro e realtà urbane limitrofe del Comune: noi ce ne facciamo carico anche come confronto e dialettica. La Sagra dell’Uva è evento sia consolidato che molto unico. E’ la “Sagra” che cento anni fa è stata l’archetipo di questo tipo di manifestazione in Italia e nel mondo. Essa va anche, affermiamo noi nella coalizione da me rappresentata, rivista e riconsiderata nell’ambito dello sforzo di grande rigenerazione culturale di cui il nostro territorio ha bisogno. Ciò nondimeno, e anche in considerazione del fatto che la Sagra dell’Uva non riesce a essere “sentita” a Santa Maria delle Mole, Frattocchie, Cava de’Selci e Fontana Sala con la stessa profondità e partecipazione dei Marinesi di Marino-centro ( problema direi sociologico meritevole di approfondimenti), sarà giusta una più marcata valorizzazione complessiva di manifestazioni quali la Festa Patronale di Santa Maria, il Natale e la Notte Bianca.
 
 
 
Domanda n.13) Tenuta Tudini, un polmone verde importantissimo per la nostra Cittadina, ma anche un’opportunità per la realizzazione di laboratori per apprendistato mestieri, recupero aree per agricoltura, Orti sociali. Il suo programma prevede qualcosa in merito?
 
La mia risposta è l’assoluta difesa del verde di quella nevralgica zona.Rispetto alla nostra grande idea-forza dell’Università al Divino Amore, l’impianto della domanda suggerisce evidentemente che per il sottoscritto e la sua coalizione l’Area Tudini è concepibile come il naturale sbocco concreto delle attività didattiche e delle attività produttive delle Facoltà che sarà possibile implementare. E quindi qualcosa di molto afferente a quanto pensato e desiderato dal vostro Comitato di Quartiere.
 
 
 
Domanda n.14) Stretto controllo di Acea e lotta per ritornare all’acqua pubblica, cosa le dice questa frase?
 
L’Acea non ha mai realizzato l’Ufficio Centrale presso il nostro Comune: era un chiaro ed esplicitato accordo della nostra adesione ad ATO 2. Il servizio h24, anch’esso nell’accordo, ha funzionato fino al 2010 e poi non più. Il nostro servizio Idrico Comunale prima dell’ ATO 2 era il fiore all’occhiello della Regione Lazio. Debbono cambiare molte cose, dalle fatturazioni all’aliquota comunale, deve cambiare in profondità il rapporto tra Comune e i vertici dell’Acea. Il proprietario è il Comune, sul territorio, e per ogni lavoro l’Acea è gestore. Ripartire senza indugi da qui per ripristinare serietà e qualità della vita dei 45.000 nostri residenti per quanto qttiene al problema dell’acqua. Questa tematica è comunque una mia specialità a ogni livello, e la mia battaglia in questo senso non conoscerà tregua. Per quanto attiene all’acqua pubblica, il percorso si presenta sia lungo e difficile che praticabile, affermo io.Consultazioni popolari, Referendum, Prefettura e Tribunale di Velletri implicati costituiranno un impegno e un cimento duri e faticosi che però varrà la pena di esperire per il bene di tutta la Comunità.
Su un piano molto più immediato e molto più abbordabile, ci sarà il mio sicuro impegno per 3 “ Casette dell’Acqua” nel territorio

 
 
 
Domanda n.15) Manutenzione strade e giardini, Cartellonistica stradale; Fotocamere e Sicurezza, come si muoverebbe lei su questo piano?
 
Le “antiche” ed efficienti squadre di lavoro e di controllo e manutenzione del Verde sono lo strumento più idoneo e più gratificante per operatori e cittadini. Il Comune deve dotarsi di un suo servizio quotidiano. Sicurezza e Decoro Urbano ai primi posti dei pensieri e delle attività di Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale è un imperativo che non può che trovarmi molto d’ accordo.
 
 
 
Domanda n.16) Per quanto concerne le scuole, come intendete rispondere alla necessità della popolazione presente e soprattutto alla impellente necessità di strutture da realizzare nel breve periodo?
 
Stante la irrealizzabilità del Progetto della scuola adiacente al Bocciodromo, la mia convinzione è che attraverso le opere in scomputo, parecchie delle quali non ancora evase e risolte, sarà possibile risolvere molte delle criticità di edilizia scolastica nel nostro Comune. Affermo che nessuna scuola del nostro territorio rimarrà più senza una palestra, con la mia azione da eletto al Comune. E non si dovranno più, illogicamente e in maniera assurda, sacrificare spazi di sport scolastici o laboratori didattici di preminente imortanza, o gli stessi spazi per i lavoratori ATA per far posto alle aule. Non solo Mens sana in corpore sano, che è un motto anche filosofico permanente nei secoli, ma occore farla finita nel nostro Comune anche con lo scempio della mancanza dei servizi quando invece si rilasciano permessi e licenze per costruire a profusione. Prima i servizi!! E, fra questi, priorità alle scuole.
testo martella
 
 
 
 
Leggi le risposte dei candidati a Sindaco:
Carlo Colizza     Gabriella De Felice     Stefano Enderle     Fabio Martella     Gianfranco Venanzoni
Il candidato sindaco Stefano Cecchi ha preferito non rispondere al nostro appello.

Autori sotto le stelle: ospiti Paolo Montanari ed Eleonora Persichetti

Autori sotto le stelle: ospiti Paolo Montanari ed Eleonora Persichetti  Copertina (694)
Eleonora Persichetti

 

Domenica 23 giugno prosegue la rassegna “Autori sotto le stelle”. Alle ore 21, la giornalista e scrittrice Eleonora Persichetti, presso lo Stand-Info "Boville4-0.it" dell'Associazione Sempre Boville - Co.Pro.N.E.L. onlus, nell’ambito di BovillEstate 2019, nel Parco della Pace a Cava dei Selci, presenta l’ultimo libro di Paolo Montanari: "Appio Latino Tuscolano". Intervisterà e converserà con l’autore.

 

Questa seconda edizione di Appio Latino Tuscolano mira ad estendere gli orizzonti, prima limitati al versante periurbano del territorio, anche al Parco degli Acquedotti ed al quartiere Tuscolano, presentando quali elementi di novità Villa di Sette Bassi, Parco degli Acquedotti, Quadraro, Tempio della Fortuna Muliebre ed Antiquarium di via Lucrezia Romana. Nella presente Guida, confermando lo spirito già seguito nella prima edizione, l'esposizione non si limiterà a quanto d'antico ci è stato tramandato, bensì ripercorrerà, per grandi linee, la storia di questa parte del suburbio spingendosi fino ai principali ricordi legati alla seconda guerra mondiale.

 

Alle 22, seguirà la presentazione di “Raccomandata semplice”, il primo romanzo di Eleonora Persichetti. Insieme a lei: la giornalista de La Voce dei Castelli, Debora Esposto, il pittore e maestro Vito Lolli dell’Accademia Castrimeniense; Cristoforo Russo, collega e pittore, che illustrerà alcune delle sue opere in linea con le tematiche del romanzo; Laura Paladinelli che leggerà alcuni brani tratti dal romanzo.

 

Una storia avvincente ed emozionante, che l’autrice ha interamente dedicato alla sua dolce nonna. La protagonista è una ragazza come tante, Adele, che finalmente termina il lungo percorso di studi in medicina. Proprio il giorno della laurea, una scoperta cambia la sua vita per sempre. In mezzo ad alcuni cd trova una raccomandata, che non avrebbe mai voluto leggere. Ma indietro non si torna. Adele, con la vita ormai a soqquadro e completamente disorientata, decide di intraprendere un lungo viaggio con l’amica del cuore, Cristina, alla ricerca della sua vera identità.

 

“Ma in lei dominava la sete della verità e non c’è nulla che possa estinguerla.” Riuscirà a capire chi è veramente?  E da dove viene? Le pagine della promettente scrittrice raccontano di un destino tutt’altro che prevedibile e di forti emozioni in una dimensione tra il reale e il surreale. E quando Adele sta per avvicinarsi alla verità, un colpo di scena capovolge le carte in tavola e lascia il lettore con il fiato sospeso.

 

La Redazione

Un alleato contro i tumori: i broccoli!

Un alleato contro i tumori: i broccoli! Copertina (577)
Domenico Brancato

BROCCOLI: UN AIUTO NATURALE PER CONTRASTARE L’INSORGENZA DI TUMORI

 

Secondo uno studio condotto negli Stati Uniti dallo scienziato italiano Pier Paolo Pandolfi, direttore del Cancer Center e del Cancer Research Institute al Beth Israel Deaconess  Medical Center, pubblicato sulla rivista “Science”, i broccoli fanno bene alla salute, tanto da rappresentare un possibile rimedio naturale in grado di ostacolare la crescita dei tumori.

 

Lo studio del Professor Pandolfi, non solo ha confermato l’influenza positiva che il consumo di broccoli ha nel contrastare i tumori, ma ha anche contribuito a spiegare che il merito di questa benefica azione è da attribuire ad una particolare molecola denominata “ indolo-3-carbinolo” presente nella citata  verdura, appartenete alla Famiglia delle Crucifere.

 

Molecola, che sarebbe in grado di bloccare la funzione del gene (unità biologica contenuta nei cromosomi, preposta a trasmettere i caratteri ereditari) “ Wwpl” coinvolto nella formazione di varie forme tumorali, in quanto inibirebbe l’azione antitumorale del gene  “Ptf ” , agevolando lo sviluppo delle stesse formazioni.

 

Pertanto, la molecola “indolo-3-carbinolo” annullando l’azione del gene “Wwpl” contribuirebbe a ripristinare la normale attività del gene “ Ptf “, secondo quanto affermato dallo stesso Prof. Pandolfi: “ Abbiamo identificato un nuovo, importante  protagonista, che innesca un meccanismo cruciale per lo sviluppo del cancro, un enzima (sostanza organica che agisce da catalizzatore in varie reazioni biochimiche) che può essere inibito con un composto naturale presente nelle Crucifere. Questo meccanismo non solo regola la crescita tumorale, ma è anche una sorta di  “tallone d’ Achille” che potremo colpire con diverse opzioni terapeutiche”.

 

L’equipe guidata dal Prof. Pandolfi, comunque, ha in programma ulteriori studi, finalizzati ad individuare altri soppressori del gene “ Wwpl “, ancora più efficaci.

 

In ogni modo, poiché i broccoli sono una comune e gradevole verdura di stagione, facilmente reperibile a prezzi modici e utilizzabile come ingrediente di molte ricette, considerati i riscontri scientifici  sui benefici derivabili dal loro consumo, è, quantomeno, consigliabile inserirli con maggiore frequenza nei menù casalinghi, per cogliere una non trascurabile opportunità che la natura ci offre per proteggere la nostra  preziosa salute.

 

 

 Articolo redatto dal prof. Domenico Brancato

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