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Un parere del Consiglio di Stato, dà il via libera all’uso di sacchetti bio frutta e verdura reperiti autonomamente dal consumatore, purché conformi agli standard imposti dalla normativa sui materiali a contatto con gli alimenti.
I quesiti presi in considerazione dal Consiglio di Stato, fra quelli pervenuti al Ministero, si riferiscono alla possibilità, da parte dei consumatori, di utilizzare borse e contenitori di qualsiasi natura in loro possesso.
In quanto,gli shoppers (sacchetti di carta o plastica distribuiti ai clienti di negozi per il trasporto di prodotti acquistati al minuto) biodegradabili e compostabili ultraleggeri che vengono usualmente adoperati negli esercizi commerciali, in quantità non trascurabili (dovendo contenere varie tipologie di frutta e verdura dal peso e prezzi diversi), a seguito della nuova disposizione:dal primo Gennaio 2018, vengono ceduti al prezzo medio di 2 centesimi ( pari ad una spesa, per famiglia,di 15-20 euro l’anno), riscontrabile sullo scontrino o sulla fattura di acquisto, destinati in parte al negozio ed in parte allo Stato.
A differenza dei vecchi sacchetti di plastica che venivano, apparentemente, distribuiti gratuitamente, dato che il loro costo veniva pagato dagli esercenti che, però, lo ricaricavano poi sul prezzo finale dei prodotti.
Il Consiglio, a tal proposito, tiene a precisare che, in riferimento alla normativa nazionale e comunitaria, gli scopi principali dell’imposizione del pagamento dei contenitori “ bio “hanno come obiettivo quello di:
Come dimostrano i calcoli elaborati dall’Agenzia per l’ambiente, secondo i quali, per produrre un Kg dei sacchetti di polietilene ad alta densità occorrono ca. 900 grammi di petrolio, dai quali derivano emissioni climalteranti relativi alla formazione di 2 Kg di CO2 ( Anidride carbonica ) equivalenti. E poiché in Italia, secondo Legambiente, si producono 300.000 tonnellate (pari a 20 miliardi di sacchetti, corrispondenti ad un consumo pro-capite di ca. 250 all’anno ) di shopper provenienti dal petrolio ( a fronte dei 500 – 1000 e 100 miliardi di sacchetti di plastica che vengono consumati annualmente, rispettivamente: nel mondo ed in Europa),si ha un’emissione in atmosfera di ben 200.000 tonnellate di Co2.
Situazione che induceva l’Italia a correre ai ripari, con un Dispositivo della Legge Finanziarie del 2007, che recepiva una Direttiva Comunitaria del Dicembre 1994 ( la 94/62/Ce ), relativa al divieto,a partire dal primo Gennaio 2011, della produzione e commercializzazione di shopper non biodegradabili “ a canottiera “ ( cioè con i manici ) destinati all’alimentazione,con la concessione di qualche mese, dalla decorrenza del divieto, a supermercati e negozi per consentire lo smaltimento delle scorte.
Dispositivo che, fra l’altro, prevedeva la sostituzione dei sacchetti di plastica con i cosiddetti eco-shopper in carta o “ bioplastica “ . Cioè con polimeri biodegradabili, compostabili, dello spessore inferiore a 15 micron( 15 millesimi di millimetro ) ricavati, prevalentemente, da amido di Mais, di Patate e Girasole.
Denominazione di polimeri dei quali è bene precisare la differenza, per evitare di considerarli dei sinonimi, mentre esistono sostanziali differenze ai fini della loro composizione e destinazione d’impiego, come di seguito specificato:
Se poi finiscono in mare vengono scambiati per plancton dai pesci e quindi ingeriti, per poi, tramite la catena alimentare, giungere sulle nostre tavole. Per cui, ai fini di non trarre in inganno i consumatori, alcuni autorevoli esponenti dell’industria del settore propongono di sostituire “ degradabili”con la più appropriata definizione di “ oxo-frammentabili” oppure “ termo o foto frammentabili”;
Sacchetti che, secondo i calcoli di Legambiente, in Italia se ne consumano ca. 10 miliardi, per produrre i quali occorrono 30 mila ettari coltivati a Mais (Cereale del quale l’Italia, per coprire il fabbisogno, ne importa già il 35 %), ai quali si aggiunge la richiesta,in continuo aumento, di aree coltivabili per la produzione di agrocarburanti. Il che comporta un considerevole impiego di acqua irrigua, antiparassitari e fertilizzanti chimici che inquinano le falde acquifere e immettono nell’aria gas serra. Un dispendio di preziose materie prime e conseguenze di natura ambientale che non possono trovare una plausibile convenienza nella fornitura di materiale monouso ( al più riusabile per contenere i rifiuti organici ) che, a detta di Silvia Ricci, coordinatrice della campagna “ Porta la sporta “, si può giustificare soltanto per una temporanea soluzione di emergenza.
In tal senso, una risposta valida e di immediata attuazione, se presa in considerazione dalla maggior parte dai Cittadini, potrebbe trovare riscontro nella semplice, ma efficacissima, applicazione della regola delle “4 R “:Rifiuta ( l’usa e getta); Riduci ( al minimo indispensabile le confezioni); Riusa (nel caso specifico, quanto più possibile, i contenitori ) e Ricicla (per ottenere nuovi prodotti, quando viene a mancare la possibilità di usare ancora quelli originali).
Ipotesi che trovano già, anche se in parte,riscontro nell’impiego delle borse di tela da esporto (per contenere e portar via i vari prodotti acquistati) e nei trolley.
Altra interessante soluzione che potrebbe trovare il favore della moltitudine di utenti dei supermercati e dei negozi di generi alimentari e contribuire a ridurre l’impiego di preziose materie prime, è una borsa in cotone e rete molto resistente, durevole e di modico prezzo, progettata e realizzata da una Azienda di Asti, destinata, secondo il suo Amministratore delegato, a sostituire i sacchetti trasparenti da pesare,a pagamento, contando sulla disponibilità e condivisione degli esercenti di dotarsi di bilance con la tara predisposta all’utilizzo del descritto contenitore.
Soluzione che consentirebbe di ovviare anche ad alcuni inconvenienti: -dovuti alla constatazione di intralci che i sacchetti, che dal 1° Gennaio la legge ci impone di usare al supermercato, creerebbero negli impianti di compostaggio della provincia di Bolzano; -e causati, secondo segnalazioni espresse dal Consorzio Italiano Compostatori, dalle etichette non bio applicate sui sacchetti recanti il peso ed il costo del contenuto.
Inconvenienti che, a breve, si prevede possano essere eliminati, anche con l’avvento di un nuovo bio-polimero, denominato “ Minerv – PHA”, ottenibile da scarti della lavorazione dello zucchero da barbabietola: il melasso che, a differenza del Mais ed altri prodotti vegetali, non solo non è destinabile all’alimentazione umana ma che attualmente ha, addirittura, un costo per essere smaltito. Invece, grazie alla realizzazione di questo progetto, ancora in fase sperimentale, l’inutile e oneroso scarto viene trasformato in materia prima per la produzione di un materiale plastico autenticamente bio, in grado di dissolversi in appena 10 giorni, senza residuo, sia nel terreno che in acqua dolce e di mare.
Insomma, secondo gli esperti del settore, trattasi di materiale che presenta il grande vantaggio di provenire da materie prime povere e naturali trasformabili in elementi rinnovabili ad alto valore aggiunto, in sintonia con i principi dell’ “ Economia:
Comunque, in attesa che si concretizzino le descritte ipotesi di contenitori più rispondenti strutturalmente ed economicamente al fabbisogno dei consumatori, come premesso, il Consiglio di Stato, considerato che il contenitore della merce è un bene avente un valore autonomo ed indipendente da quello del contenuto, ha riconosciuto la facoltà del loro acquisto all’esterno dell’esercizio commerciale nel quale saranno poi utilizzati.
Pertanto, come premesso, i consumatori potranno utilizzare sacchetti dagli stessi reperiti e gli operatori del settore alimentare non potranno impedire tale facoltà. Anche se a loro è riservata la verifica della conformità dei sacchetti utilizzati dal consumatore con quelli rispondenti alle disposizione di legge (cfr.reg.CE 1935/2004), messi a disposizione nell’esercizio commerciale. Ciò comporta, la comminazione di multe,da 2.500 a 100.000 euro, a carico degli esercenti, nei casi di riscontro di un ingente quantitativo di buste non conformi odi un valore di sacchetti fuori legge superiore il 10 % del fatturato del trasgressore.
Articolo redatto dal Professor Domenico Brancato
Salve,
vi invito caldamente a partecipare e diffondere la seguente iniziativa di Italia Nostra Castelli Romani.
Enrico Del Vescovo.
L'uso del satellite è decisamente efficace ai fini del controllo e studio del territorio, fornendo immagini dettagliate sull'evoluzione temporale della fisionomia del territorio misurando, quindi, anche l'entità numerica del consumo del suolo dovuto alla progressiva avanzata del cemento. A suo tempo il Parco regionale dei Castelli Romani aveva partecipato al progetto EUROPEO "Primavera" (progetto basato sulle tecniche di osservazione della terra integrato da tecniche informative GIS). Purtroppo i risultati non furono poi utilizzati. Proprio di recente l'ente Parco avrebbe deciso di recuperare i dati raccolti in passato in collaborazione con l'ESA-ESRIN. A tal fine l'ente sta cercando stagisti in grado di collaborare per l'aggiornamento del sistema suddetto senza però aver trovato ancora una risposta adeguata.
GIOVEDI 10 MAGGIO 2018, ore 18:00
FRASCATI, sala degli Specchi del comune, piazza Marconi
"L'OCCHIO INDISCRETO DEL SATELLITE SUL NOSTRO TERRITORIO"
IL CONSUMO DEL SUOLO, LA TRASFORMAZIONE DEL PAESAGGIO, IL PROGETTO RELATIVO AL SISTEMA "PRIMAVERA" dell'ente Parco regionale dei Castelli Romani.
SEMINARIO con IMMAGINI e DIBATTITO
EMANUELE LORET
Ricercatore, collaboratore presso ESA-ESRIN
MICHELE MUNAFO'
Ricercatore presso ISPRA
PAOLO LUPINO
Direttore del Parco regionale Castelli Romani.
A cura di
Enrico Del Vescovo
Presidente di Italia Nostra Castelli Romani
Ingresso libero
ITALIA NOSTRA Castelli Romani, info 3331135131
Sarà pur vero che un’opera, come sosteneva Oscar Wilde, una volta data in pasto al pubblico, non appartenga più al suo autore. Essa infatti viene fagocitata dalla critica e dall’interpretazione sempre soggettiva dei lettori, soprattutto quando questi ritrovano pezzetti di sé nelle parole composte da un altro.
Eppure, un’opera mantiene sempre una chiara impronta dell’autore, della sua personalità: c’è qualcosa di intimo, di privato, messo a nudo tra le righe, racchiuso in un concetto, in una forma, nel modo di far respirare le virgole.
Quando iniziai a leggere il saggio su Andrew Marvell di Eleonora, uno dei miei primi pensieri è stato: è proprio lei. Chi la conosce, intuisce subito il perché della scelta di un poeta come Marvell, dimenticato dalla critica per quasi due secoli, eppure importante, perché all’avanguardia nei suoi discorsi di politica e religione, originale nella trattazione del grande tema della Natura, e sfuggente ad ogni rigida classificazione.
Né un poeta metafisico né un cavaliere: come Eleonora, che non è soltanto una giornalista né un’insegnante, non una studiosa, neppure una creatura dotata di curiositas. Nessuna di queste categorie può trattenere l’essenza di lei, che invece è tanto simile alla natura multiforme di quel lievemente celebre eroe di Itaca, vale a dire Odisseo.
Lei procede nella vita come il suo poeta, che trae la sua ispirazione attingendo un po’ dall’uno e un po’ dall’altro, e, così facendo, sviluppa un pensiero superiore, proprio perché ha abbandonato la presunzione che la ragione sia solo nell’uno o solo nell’altro. Marvell, uomo del Seicento, parlamentare e letterato, uomo onesto e anglicano, per affrontare i grossi cambiamenti della sua epoca di transizione e di conflitto, come un orafo, sceglie alcuni sottili ed accurati strumenti: ironia complessa, a permeare i grandi temi esistenziali e attuali, messi in continua antitesi; ambiguità, perché l’obiettivo non è una visione unitaria, bensì una pluralità di punti di vista; sovversione, come il linguaggio rabbioso che sconvolge le atmosfere da elegia pastorale.
E la Natura la fa da padrona: una Natura a tratti allegorica, a tratti scientifica e ordinata, a tratti locus amoenus, mai verosimile, ma sempre introspettiva, rappresentativa, funzionale ai temi trattati. Il paradossale mietitore Damon pianta grano e difende dei valori morali, così come lo sradica, in una scia di furia distruttrice, abbattendo spighe e, con esse, ideali. A colpi di metrica classica e di brevitas, Marvell esercita con sagacia, con wit, il mestiere di poeta saldamente piantato nella realtà, che trae i propri contenuti dall’esperienza politica e religiosa, e la forma dagli studi e dalle colte compagnie, come quella di Milton, di cui fu fedele assistente nei difficili giorni della cecità, fino alla morte.
Una gestazione di nove mesi che ha partorito, dopo viaggi in the UK e consigli eruditi, questo lungo saggio, capace di appassionare i curiosi e saziare i più esperti di letteratura inglese. Lo troviamo, dopo anni di ripensamenti e labor limae, per ora in vendita su Edizioni AI, morebooks.de e su Amazon, ma molto presto lo vedremo approdare su canali altri internazionali come Lightning Source, e, inoltre, sarà raggiungibile tramite distributori locali in ben 40 Paesi.
È un vero traguardo, per l’autrice: in una società fatta di like e d’influencer, ogni tanto un po’ di wit e di merito fanno bene alla salute.
Debora Esposto
http://www.lavocedeicastelli.com/
Dal 2 maggio c.a, data della Conferenza di presentazione del servizio di Raccolta Differenziata “Porta a Porta” dei Rifiuti Solidi Urbani, che avrà inizio il 21 Maggio nelle Frazioni: Frattocchie, Santa Maria delle Mole e Cava dei Selci, tutti i Cittadini iscritti al ruolo TARI del Comune di Marino, che hanno inoltrato o che inoltreranno la Richiesta di agevolazione per Compostaggio domestico, previa sottoscrizione di apposita Dichiarazione, potranno ritirare, a titolo gratuito, l’apposita COMPOSTIERA, presso la sede dell’ECOSPORTELLO gestito dalla Multiservizi, in via Pietro Nenni, 13 di Marino centro (Tel. 800 154952).
Coloro che non hanno ancora presentato la richiesta per essere inseriti nell’Albo dei Compostatori (requisito indispensabile per fruire dell’agevolazione), potranno avvalersi della proroga concessa per l’inoltro, soltanto per il corrente anno (per gli anni a venire la scadenza è fissata al 31 marzo ), fino al 30 giugno.
Tale richiesta, redatta sull’apposito Modulo, opportunamente aggiornato (vedi allegato), va inoltrata, per via telematica, Al Comune di Marino Area II Economico-Finanziaria Settore Entrate - protocollo@pec.comune.marino.rm.it, o tramite l’Ufficio Protocollo della Circoscrizione di competenza o del Comune.
Mentre,chi ha presentato la Richiesta entro il 31 marzo, corredata della necessaria documentazione, non dovrà esibire altra certificazione, se non richiesta dall’Amministrazione.
Si precisa, inoltre, che a partire dal 3 maggio sarà avviata la distribuzione, a tutte le famiglie delle succitate aree, del Kit composto da 5 contenitori(4 per chi esegue il compostaggio) per il conferimento di altrettante tipologie di rifiuti differenziati e del materiale illustrativo sulla modalità di differenziazione e di conferimento degli stessi.
Per quanto concerne il ritiro e le modalità di smaltimento dei materiali di risulta di sfalci e potatura di siepi ed alberi, degli ingombranti, degli oli vegetali esausti e di pile e farmaci si rimanda alle dettagliate informazioni riportate sui pieghevoli che verranno distribuiti contestualmente ai contenitori.
Articolo redatto dal Prof. Domenico Brancato
L’INPS, con Circolare n. 94 del 31 Maggio 2017, aveva posto al 31 Dicembre 2017 il termine ultimo per il controllo dei contributi pensionistici e per segnalare l’eventuale contribuzione mancante o anomalie nella propria posizione previdenziale.
Conseguentemente, dopo quella data, non sarebbe stato più possibile effettuare modifiche ed integrazioni sulle posizioni contributive dei dipendenti della Pubblica Amministrazione, con il rischio di perdere per sempre quei contributi riferiti a periodi antecedenti al 2012.
Disposizione che, soprattutto tra gli Insegnanti, aveva suscitato numerose perplessità, poiché, dopo il passaggio della gestione contributiva dall’ INPDAP all’INPS, si sono trovati con anni in meno di contribuzione, e quindi con l’onere di dover dimostrare che invece quei contributi spettavano. Una situazione non trascurabile, in quanto il rischio sarebbe stato quello di andare in pensione più tardi o con un assegno più basso.
Tutto questo ha generato uno stato di forte allarme tra i lavoratori che è stato recepito da gran parte delle Associazioni di categoria, in sintonia con iniziative anche di altre sigle che, insieme alla incisiva presa di posizione del Dipartimento Politiche Previdenziali e Assistenziali – Federazione Lavori Pubblici e Funzioni Pubbliche (DIPPA FLP) espressa all’interno del Notiziario FLP N. 17 DEL 6.10.2017, hanno contribuito ad indurre l’INPS a tornare indietro sulle sue decisioni con l’emanazione di una nuova Circolare: la n. 169 del 15 novembre 2017.
Circolare con la quale l’INPS ribadisce, da un lato, l’estensione alle Amministrazioni Pubbliche di quanto previsto per le Aziende private in termini di prescrizioni dei contributi non versati, che scende, ai sensi della Legge 335/1995 (Riforma Dini ), da 10 a 5 anni ; dall’altro, invece, afferma che si deve tener conto, ai fini pensionistici, dell’intero servizio utile prestato, ivi compresi i periodi non assistiti dal versamento dei contributi, nei confronti dei quali inserisce, però, la seguente distinzione, riguardante gli effetti del mancato versamento dei contributi , tra le Casse Pensioni:
Per le prime , in assenza di versamento della contribuzione per il decorso termine di prescrizione quinquennale “La liquidazione del trattamento di quiescenza si effettua tenendo presente l’intero servizio utile, comprendendo anche gli eventuali servizi di obbligatoria iscrizione non assistiti dal versamento dei contributi.” Riferimento normativo: Comma 1 Art. 31 L. 610/1952 ed ex articolo 13 della Legge. n. 1338/1962.
Pertanto, il servizio prestato sarà comunque computato ai fini del diritto (anni utili al pensionamento), mentre i datori di lavoro che versano i contributi in tali Casse saranno tenuti a sostenere l’onere del trattamento di pensione spettante al lavoratore per i periodi non coperti dal versamento della contribuzione. Cosicché, l’intero trattamento pensionistico sarà ripartito tra l’INPS e il datore di lavoro pubblico che dovrà accantonare la quantificazione dell’onere (riserva matematica) a copertura del mancato versamento.
Disposizione, che invece, non può essere estesa ed applicata alla Cassa CPI, per la quale, si applicano le disposizioni vigenti in materia per l’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria), con la conseguenza che i periodi di attività lavorativa non coperti dal versamento dei contributi, una volta trascorso il periodo di prescrizione quinquennale, non potranno essere computati, sia ai fini dell’entità che del diritto a pensione, salvo la costituzione di una rendita vitalizia. In quanto, decorso il termine quinquennale di prescrizione si estingue, per l’INPS, il diritto a riscuotere la contribuzione (Art.3, comma 9, della L. N. 335/1995 ), anche se vi fosse la volontà di procedere con il versamento, in via spontanea, da parte del debitore (In questo caso le Amministrazioni Pubbliche comprese nella CPI).
Comunque, ferme restando le disposizioni penali, il datore di lavoro può chiedere all’INPS di costituire una Rendita Vitalizia reversibile pari alla pensione o quota di pensione adeguata all’Assicurazione Obbligatoria, che spetterebbe al lavoratore dipendente in relazione ai contributi omessi. Lo stesso datore di lavoro può esercitare tale facoltà a condizione che esibisca all’INPS dei documenti di data certa, dai quali si possa evincere l’effettiva esistenza e la durata del rapporto di lavoro, nonché la misura della retribuzione corrisposta al lavoratore interessato. Il lavoratore, nel caso non possa ottenere dal datore di lavoro la costituzione della Rendita Vitalizia (per mancanza di atti certi inerenti al suo rapporto di lavoro), può egli stesso sostituirsi al datore di lavoro, salvo il diritto al risarcimento del danno, a condizione che fornisca all’INPS le prove del rapporto di lavoro e della retribuzione ( Art. 13 L.n. 1338/1962 ).
Alla luce delle precisazioni sopra esposte la FLP ritiene non più urgente l’invio di eventuali diffide, essendo stata, come in precedenza precisato, rinviata l’applicazione dei termini prescrizionali al 1 Gennaio 2019, ed essendo stata comunque garantita, a prescindere dai suddetti termini, la copertura integrale dei contributi previdenziali in carico al datore di lavoro pubblico. In tal modo garantendo a tutti i lavoratori del pubblico impiego il diritto ad avere il versamento dei contributi previdenziali per tutto il periodo di lavoro prestato.
Ciò posto, la FLP ritiene utile consigliare ad ogni lavoratore, viste le posizioni assicurative dei dipendenti pubblici spesso incomplete, quali che siano le Casse di appartenenza sopra citate, ed avendo tutto il prossimo anno a disposizione, di accertarsi, presso il proprio Ufficio o Ente, dell’esistenza dei periodi lavorativi ( in particolare quelli svolti in regime privatistico , e della copertura o scopertura dei relativi contributi) e di chiedere all’INPS la sistemazione della propria posizione assicurativa prima dell’ 1 Gennaio m2018, data di decorrenza della Circolare n. 94/2017.
A tal proposito, si informa che il sistema informativo dell’INPS prevede la possibilità, per i lavoratori dipendenti, di accedere direttamente sul portale internet per effettuare gli aggiornamenti relativi alle loro posizioni previdenziali, non appena renderà funzionale la modalità dell’inserimento dei dati sul proprio portale (attualmente inutilizzabile per problematiche organizzative interne all’Istituto).
Intanto, in attesa di poter fruire del descritto canale informativo, vista l’informatizzazione delle procedure dell’INPS che consentono solo richieste “on line,” si invitano i dipendenti delle citate Amministrazioni che dispongono di un dispositivo informatico, a richiedere urgentemente on line, oppure (presentando il documento d’identità) presso la sede INPS di appartenenza ‘, il “PIN Dispositivo”, che, in quest’ultima modalità, verrà rilasciato in giornata.
Una volta ottenuto il Pin, accedere nel sito dell’INPS ( www.inps.it ) alla procedura “ Estratto conto contributivo “e verificare che siano presenti tutti i periodi di lavoro prestato. Nel caso in cui si riscontrassero delle anomalie (periodi mancanti) accedere alla procedura RVA (Revisione posizione Assicurativa ) per richiedere la correzione della posizione.
Per l’effettuazione di quest’ultima procedura, che interrompe gli effetti della prescrizione stabiliti dalla Circolare INPS, ci si può rivolgere anche ad un Patronato.
Comunque, per tutti coloro che dovessero incontrare difficoltà nell’effettuare i dovuti accertamenti, la FLP sta predisponendo un servizio di assistenza, sia per la richiesta degli Estratti Conto contributivi, che per la successiva procedura di comunicazione/aggiornamento all’INPS, al quale si prevede si possa accedere, in seguito ad una specifica comunicazione ufficiale, dopo la prima metà di Gennaio prossimo venturo.
Articolo redatto dal Prof. Domenico Brancato
Con l’introduzione della raccolta differenziata “porta a porta” noi Cittadini saremo chiamati a modificare radicalmente il nostro approccio al sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani.
Un percorso di modifica comportamentale che richiederà tempo ed impegno di tutti, Cittadini ed Istituzioni, ma che al termine del quale approderà alla consapevolezza dell’insostenibilità ambientale economica e morale dell’attuale sistema, retaggio del secolo scorso, abbandonato ormai da tutto il mondo civile, ma ostinatamente difeso da “Illustri” Amministratori locali del passato.
Una consapevolezza che porterà il Cittadino a sentirsi parte attiva e centrale di questo processo, ma che proprio per questo, richiederà un’assunzione diretta di responsabilità delle proprie azioni.
Oltre ai Cittadini, anche le Istituzioni saranno chiamate a modificare il loro approccio al problema:
Prendiamo la locale Multiservizi, il cui compito è ora reso poco gravoso dall’attuale sistema di raccolta.
Un sistema che si limita allo svuotamento giornaliero o quasi dei 3 diversi cassonetti su cui è impostata la raccolta, che sono:
Indifferenziata, multi materiale, per vetro, plastica, metalli vari, ecc.ecc. e carta.
Risultato, spesso e volentieri i cassonetti sono strapieni, malandati, maleodoranti, in quanto mai soggetti a lavaggio ed insufficienti e per questo intorno ad essi si creano cumuli di rifiuti che spesso stagionano a lungo, mentre l’asfalto prospiciente è ormai pregno di una sostanza oleosa, pericolosa anche per la viabilità.
La quotidiana spazzatura delle strade, che prima veniva effettuata dal cosiddetto scopino, una figura che, almeno a Santa Maria , è scomparso da tempo, è stata sostituita da una pulizia straordinaria ed una tantum, che spesso, vuoi per la fretta, e vuoi per la mancanza di rispetto delle ordinanze di divieto di sosta, mai sanzionate, è diventata quasi inutile.
Per non parlare poi del servizio di raccolta degli ingombranti e/o del materiale “verde” che ristagnano in loco per settimane.
Discorso a parte andrebbe fatto sulla gestione dell’attuale “Isola Ecologica” di Marino su cui referisco invece stendere un velo pietoso.
Con questi presupposti quindi, ci avviamo con allegria e spensieratezza, verso l’appuntamento, che tra meno di un mese, ci porterà alla tanto agognata raccolta differenziata “porta a porta”.
Un servizio che, se fatto a dovere, richiederebbe, da parte della Multiservizi, risorse, impegno e figure professionali che allo stato attuale non mi sembra di vedere.
Ma io sono fondamentalmente ottimista e pertanto sono certo che l’Amministrazione Comunale abbia previsto anche questo, anche perché in caso contrario, l’uscita dall’attuale tunnel corrisponderà all’ingresso in un altro tunnel ancora più buio.
Premesso che Internet, com’è noto, è una rete internazionale di computer e apparecchiature informatiche che possono comunicare fra di loro, cioè tale da consentire all’utente di disporre di una fonte illimitata d’informazioni e della possibilità, a sua volta, di trasmetterle in tutto il mondo.
Ne consegue che risulta essere, un mezzo estremamente potente, oltre che molto conveniente, in virtù del fatto che consente di trasmettere, ad un costo quasi nullo, testi, immagini, filmati, files e registrazioni audio.
Caratteristica che permette a ciascuna persona, che disponga di un PC o un cellulare collegato ad Internet, di fruire, in modo semplice ed ultraveloce, di molteplici e straordinarie potenzialità di condivisione di immagini, commenti e riflessioni.
Vantaggi non indifferenti ai quali, però, possono contrapporsi situazioni negative e compromettenti, dovuti alla diffusione di pubblicazione sulla rete di contenuti diffamatori, rappresentati da:
Pertanto, in considerazione delle accennate straordinarie possibilità relative alla propagazione di messaggi di ogni genere, prima di rendere nota ad una immensa platea di utenti qualsiasi tipologia di comunicazione personale, occorre riflettere attentamente, sulla probabilità di una sua eventuale perversa utilizzazione e sulle possibili compromettenti conseguenze, immediate e future, che ne potrebbero derivare.
Qualora, però, tale accortezza non sia stata messa in atto, e si incappi in situazioni sconvenienti, vediamo come procedere per poter far rimuovere i contenuti divenuti lesivi della propria immagine:
Ovviamente, si raccomanda di utilizzare i recapiti di cui sopra esclusivamente per effettiva necessità, sia per evitare l’inutile e pregiudizievole intasamento dei canali di comunicazione e sia per non incorrere in provvedimenti disciplinari, nel caso si scoprisse trattarsi di insensate burlesche segnalazioni.
Articolo redatto dal Prof. Domenico Brancato
Nel portale di S. Maria delle Mole è presente un nuovo servizio per il cittadino, che consente di segnalare un qualsiasi problema ambientale scattando semplicemente una foto.
La pagina per le segnalazioni la trovate a questo indirizzo:
https://www.smariamole.it/segnalazioni
É comunque accessibile anche dal menù veloce (le iconcine verdi in testa a tutte le pagine)
Per problemi ambientali si intendono: Buche, Cassonetti, Cartellonistica, Alberi, Parcheggi, Viabilità, Scuole, Servizi Pubblici ecc. In pratica, dove c’è un rischio o una problematica ignorata o irrisolta. La segnalazione rimane anonima; nessuna richiesta di nomi o di email.
Il funzionamento di questo nuovo servizio è molto semplice.
Prendiamo, per esempio, un lampione a rischio di caduta:
- ci si reca in prossimità del lampione;
- tramite lo smartphone ci colleghiamo alla pagina di segnalazione;
- si scatta una foto al lampione pericolante;
- immediatamente dalla foto viene elaborato l’indirizzo e viene anche chiesto di scrivere due righe a spiegazione del problema;
- una volta verificati o modificati i dati, si è pronti per l’invio definitivo o la rinuncia.
Molto semplice e veloce!
Si è parlato di “Elaborazione dell’Indirizzo”
Nel caso si abbia il GPS acceso e la fotocamera già configurata per localizzare lo scatto, l’indirizzo di prossimità del lampione (la via ed il numero civico più vicino) viene direttamente letto dalla foto; in pratica la pagina legge la posizione GPS nella foto e ne deduce un indirizzo postale.
Se invece non è possibile recuperare l’indirizzo, questo potrà essere inserito a mano.
É anche possibile correggere un indirizzo pervenuto dalla foto, se questo fosse errato.
É ovvio che l’indirizzo recuperato non sarà quello del lampione, ma quello del fotografo nel momento dello scatto. Se siamo stati costretti a fare una foto a distanza, l’indirizzo potrebbe essere errato ma comunque modificabile.
La comunicazione della segnalazione arriverà in tempo reale al personale incaricato che si metterà subito all’opera per far conoscere a chi di dovere il rischio segnalato. Si ricorda che la segnalazione rimarrà anonima.
Perché questo servizio
Già da un po’ di tempo, il comune di Marino ha comunicato (con poca chiarezza) di aver messo a disposizione una APP per smartphone al fine di raggiungere questo scopo.
Io, da buon informatico, conoscendo bene le problematiche delle referenziazioni su dispositivi mobili (conversione dei formati GD,GMS,GMD,WGS ecc.) e tutto ciò che concerne l’impegno di memoria di una APP, la sicurezza di navigazione e quant’altro, ho deciso di installare questa APP al puro fine di studio.
Prima di tutto l’APP non è del comune di Marino ma di una soc. di Bussolengo (VR) denominata Municipium Srl.
In questa APP dovrebbero trovarsi tutti i comuni d’Italia (o quelli che hanno aderito). Chiaramente i nostri dati andranno in mano ad una soc. privata e non al nostro comune (che comunque già ci conosce).
Mi reco nello store del mio OS (in questo caso Android) e leggo gli elogi di questa App; elogi scritti dallo sviluppatore. Leggo anche le recensioni e queste sono veramente devastanti. Sono tutti arrabbiati.
Ignoro tutto ciò e la installo. Vedo subito che come APP è molto pesante a livello di bytes ed impiega un po’ di tempo a scaricarsi ed installarsi.
Finisce l’installazione e vedo subito, sul desktop del mio smartphone, la nuova icona ma è talmente piccola che quasi sfugge alla vista. Da buon sviluppatore mi rendo conto della bassissima attenzione portata alla sua realizzazione ed ancora devo vederla all’opera.
Ignoro anche questo ed avvio l’App.
- Grande delusione! Subito un crash con il tipico messaggio “L’applicazione si è interrotta”.
- Avvio nuovamente l’App e finalmente vedo una videata azzurra … e pur aspettando qualche minuto, non sono riuscito a vedere altro. Ovviamente ho disinstallato l’APP e dato la mia recensione.
Direte voi: “Perché non hai fatto altri tentativi?”
Semplicemente perché già sapevo dell’inaffidabilità ancor prima di installarla.
In conclusione:
- L’idea di inviare segnalazioni tramite foto: É buona e merita attenzione.
- Lo strumento adottato dal nostro comune: É pessimo e prima di imbarcarsi in progetti di questo tipo andrebbe fatta un’attenta analisi da chi è del mestiere.
Un’unica domanda:
Perché essere costretti ad installare una App (indipendentemente dal suo buono o cattivo funzionamento) per fare, magari, solo una o due segnalazioni?
Alla domanda mi sono risposto da solo e quindi ho deciso di realizzare questa pagina per le segnalazioni. Non necessita di App e la si può utilizzare anche da un normale computer o da un qualsiasi dispositivo connesso ad internet. Posso anche scattare delle foto che poi in serata, a casa e con calma, invio al portale.
https://www.smariamole.it/segnalazioni
Con questo servizio spero di aver dato qualcosa di più semplice ed efficace alla nostra comunità.
Sono aperto ad ogni tipo di critica ed anche pronto ad accogliere proposte o idee che al momento non ho considerato.
Ogni commento è ben gradito.
Francesco Raso