Dal 12 ottobre le stazioni di rifornimento di carburanti italiane ed europee adottano una nuova nomenclatura ed un nuovo sistema di simboli.
La norma EN 16942 europea stabilisce identificatori standardizzati per i combustibili liquidi e gassosi immessi in commercio, al fine di integrare le esigenze d’informazione per gli utenti in merito alla compatibilità dei combustibili sul mercato con i veicoli. L’applicazione della norma è riferita ai veicoli immessi in commercio per la prima volta, anche se non si esclude l’applicazione ai veicoli già in circolazione, per i quali, però, attualmente non vige nessun obbligo di adeguamento.
L’identificatore deve essere apposto nelle stazioni di servizio e sulle apparecchiature di erogazione, sui veicoli, nelle concessionarie di veicoli e nei libretti d’istruzione.
Sono interessati tutti ni veicoli leggeri e pesanti, dalla due alle quattro ruote, le automobili e gli autobus. I simboli da applicare, in particolare sui: bocchettoni dei serbatoi delle auto o all’interno dello sportello per il serbatoio e le pistole e pompe di rifornimento dei carburanti, sono di forma geometrica circolare, quadrata e romboidale, rispettivamente per: Benzine, Diesel e Carburanti Gassosi, come illustrato nella seguente riproduzione (vedi allegato):
All’interno di ogni etichetta, poi, come si può osservare, sono inserite lettere e numeri indicanti la tipologia di carburante, come appresso specificato, distintamente per ogni forma di simbolo:
Dettagliata identificazione dei carburanti, questa, che trova rispondenza nella maggiore esigenza qualitativa dell’alimentazione di motori sempre più sofisticati, come ormai i diffusi propulsori turbo (sovralimentati per effetto della maggiore quantità di miscela aria-benzina che viene spinta a forza nel cilindro da una turbina) che sviluppano molta più potenza rispetto ai normali motori aspirati (dove l’aria nel cilindro entra a pressione atmosferica presente nell’ambiente circostante), e quelli con più elevati rapporti di compressione ( dotati, cioè, di una ridotta camera di scoppio, in quanto il valore del rapporto è dato dalla somma del volume del cilindro e della camera di scoppio, diviso il volume della camera di scoppio ), che nei motori a scoppio, ad accensione comandata, alimentati a benzina, è compreso fra 9:1 e 12:1 ( vale a dire che il volume iniziale della miscela aria-benzina viene ridotto di 9 o 12 volte ), mentre per i motori Diesel oscilla fra i 14:1 e 25:1, trattandosi di motori ad accensione spontanea della miscela aria-gasolio, per effetto dell’elevata temperatura che raggiunge l’aria, fortemente compressa, al momento dell’iniezione del gasolio nella camera di combustione.
Maggior rapporto di compressione, che nei motori a scoppio viene limitato dall’insorgenza del fenomeno della detonazione (comunemente definito “ battito in testa “ dovuto all’accensione del carburante prima che scocchi la scintilla della candela: causa di irregolarità di funzionamento del motore e di sollecitazioni anomale che, a lungo andare, possono danneggiare irreparabilmente organi essenziali per il funzionamento del motore) che è correlata al numero di ottano della benzina (da 98 a 101, fino a 130 per speciali benzine da competizione ed avio) che, a sua volta, dipende dalla percentuale di additivi che vengono aggiunti. Additivi che, per finalità ecologica, trovano riscontro nel metanolo, etanolo o alcool etilico, ricavabili da metano, carbone e biomasse.
Complessività di trasformazioni e modifiche strutturali che rendono alquanto propizia l’applicazione della richiamata norma che, attraverso una dettagliata classificazione e denominazione dei carburanti, consente l’inequivocabile riscontro ed il più rispondente abbinamento della composizione del tipo di carburante con ogni tipologia di motore, permettendo, così, di conseguire il miglior funzionamento, il più elevato rendimento ed il minor impatto ambientale.
Comunque, l’ideale sarebbe che i prodotti impiegati per realizzare nei motori effetti della combustione opportunamente meno inquinanti, non sottraessero preziose materie prime destinabili al sostentamento alimentare di molte popolazioni e non provocassero, a causa delle tecniche di coltivazione e dei sistemi di lotta antiparassitaria non in sintonia con il rispetto dell’ambiente , danni tali da ridimensionare ampiamente gli esiti sperati.
Ridimensionamento evitabile attraverso lo sviluppo delle realtà esistenti e la promozione di metodologie tecnologicamente avanzate finalizzate all’utilizzazione di sempre maggiori quantità di sottoprodotti, in sostituzione delle materie prime, ancora ampiamente impiegate per la produzione dei menzionati carburanti a basso tasso di inquinamento.
A cura del Prof. Brancato
In occasione della “Festa della scuola Primo Levi” del 26 maggio, il campo sportivo “Attilio Ferraris” di S. Maria delle Mole, anche quest’anno, è divenuto palco scenico per uno stupendo spettacolo animato da tantissimi festosi protagonisti.
In una mattinata densissima di attività ludiche che hanno impegnato spontaneamente e gioiosamente centinaia di Bambini entusiasticamente assecondati da molti volontari Intrattenitori, Genitori e Nonni.
Seguita da un pomeriggio nel quale è stato riservato ampio spazio alle performance di molti gruppi di studenti delle varie Sedi dell’Istituto Comprensivo e di alcune Associazioni locali che hanno espresso apprezzabili abilità di natura canora e musicale.
Una manifestazione che, certamente, deve la plebiscitaria conferma del successo riscosso lo scorso anno alla capacità organizzativa, alla disponibilità ed all’impegno profuso nell’affrontare un così articolato Programma, dalle numerose, volitive ed efficientissime Esponenti dell’Associazione Genitori, coordinate dall’intraprendente “Simona“ ed assecondate dalla fondamentale condivisione e fattiva collaborazione degli Operatori scolastici.
Indispensabile sinergia d’intenti e d’azione, per poter conseguire un’integrazione di contributi cultural-formativi, evidenziare gli apprezzabili esiti di specifiche attività didattiche, avviare i ragazzi a proficue esperienze di socializzazione ed integrazione extrascolastiche e, soprattutto, promuovere costruttivi ed edificanti rapporti di reciproca stima fra Genitori ed Insegnanti.
Condizione questa che si ritiene imprescindibile per la conquista di tali straordinari obiettivi e per contrastare e prevenire il ripetersi di quei casi di gratuita, deprecabile e diseducativa conflittualità frequentemente riportata dalle recenti cronache.
Articolo redatto dal Prof. Domenico Brancato
Prosegue su questo Sito la promozione di opere di autori nostri Concittadini, conosciuti ed apprezzati in ambito nazionale ed internazionale ma spesso completamente sconosciuti nella loro Cittadina. Un gap a cui intendiamo porre rimedio al più presto, dedicando una rubrica a loro riservata.
È possibile che a 83 anni accada qualcosa ancora in grado di cambiarci la vita?
Fernando Zelante, il giorno del suo ottantatreesimo compleanno, passeggia su un viale di aranci con una vita intera alle spalle. Riflette su ciò che è stato, ricorda. Di ritorno a casa trova nella buca della posta, una lettera che è destinata a cambiargli la vita.
La moglie Caterina gli sta preparando una crostata per festeggiare insieme l’ennesimo compleanno. Fernando è seduto davanti al camino, tiene in mano tutte le buste, le sfoglia, scartandole di lato. Il suo occhio si imbatte in un francobollo americano. Trasale. Prende il tagliacarte e lo infila ad un angolo della busta, lo fa scorrere lentamente.
Si tratta di lei, proprio di lei. Lui aspetta quella lettera da sessant’anni.
Tutto ha inizio nel 1938, quando Fernando, per una casualità, conosce Rossana Winsler. Il loro incontro stravolge le vite di entrambi, le capovolge come un bicchiere sotto un rubinetto a pressione. Fernando è un ragazzo molto sveglio e ricco di vita, circondato dalla Roma fascista. Ama suonare l’armonica a bocca, e vive le giornate riempiendole all’inverosimile. Rossana è figlia di un giornalista americano che scrive cronache italiane ed europee per un giornale d’oltreoceano.
Nell’estate del 1939 Fernando è costretto a cercare un lavoro, che trova grazie alla raccomandazione di suo zio Filippo e alla sottoscrizione della tessera fascista. Lavora come casellante in un passaggio a livello alle porte di Roma. E quella stanza, ai bordi della ferrovia, in cui il tempo è scandito dal passar dei treni, sarà il loro nido d’amore, la loro alcova, il loro rifugio.
Poi la guerra. Quella guerra che esplode lentamente. Dall’invasione tedesca della Polonia, il 1 settembre del 1939, all’entrata in guerra dell’Italia, nel giugno del ’40, ogni giorno può essere un probabile addio. Vivono quei mesi con in gola il nodo di un addio, sperando che il mondo si dimentichi della guerra inevitabile. Loro si vivono, fino quasi a consumarsi, aspettando ogni sera notizie buone dal padre di Rossana. Notizie che non verranno mai.
Poi la promessa di ritrovarsi, aldilà della guerra, a conflitto finito, da superstiti. La promessa di scriversi, di tenersi nel cuore i ricordi di quel tempo insieme. La promessa di non dimenticarsi. Come ogni amore anche quello sarebbe stato l’incontro tra due superstiti.
Eccolo lì, Fernando Zelante, che finalmente apre quella lettera davanti al camino adesso acceso, con sessant’anni di ritardo e una moglie accanto.
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