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Oggi si celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle Donne. La violenza non è fatta solo di percosse, schiaffi, strattonate, spintoni e pugni. La violenza è anche verbale, quando tutti i giorni siamo costrette a sopportare rimproveri, critiche, soprusi e persino mobbing solo perché siamo donne. Ribelliamoci e denunciamo tutto questo. Ma non dimentichiamoci che è violenza anche quella che noi infliggiamo a noi stesse quando ci sottoponiamo a dure prove in cui il giudice è il nostro Io. Siamo violente con noi stesse quando ci guardiamo allo specchio e non ci accettiamo, piangiamo. Siamo violente quando ci puniamo perché un uomo ci ha lasciate o non abbiamo raggiunto quel determinato obiettivo.
La lotta alla discriminazione e alla violenza è ancora lunga e difficile da combattere, ma il primo passo è l’amor proprio. Come diceva Oscar Wilde: “Amare se stessi è l'inizio di una storia d'amore lunga tutta la vita.” Al centro di tutto dobbiamo esserci noi, dobbiamo accettare i nostri errori, le parole dette di cui ci siamo pentite e quelle che invece volevamo far uscire, ma si sono bloccate. Se non siamo noi per prime a volerci bene, non lo farà nessun altro al nostro posto.
E perdonatevi.
Questa poesia che ho scritto la dedico a tutte le donne e, in particolar modo, a quelle che ancora si fanno del male e si addossano colpe che non hanno.
Non siamo mai sole, abbiamo la compagnia di noi stesse, la più grande risorsa che esista.
Amatevi. Perdonatevi.
Perdonati
Perdonati per tutte le volte che hai perso tempo invece di coccolarti e abbracciarti
Perdonati perché ti sei arrabbiata con te stessa, non ti sei fidata, ti sei lasciata aggredire, ridicolizzare, ti hanno dato dell’incapace
Forse non ti amavi abbastanza o avevi paura di farlo. Quelle colpe che ti addossavi, non le avevi
Quei viaggi di sola andata che ti proponevi e che puntualmente trasformavi in ritorni, erano l’unica via di uscita
Perdonati per aver creduto in chi di te se ne fregava, per esserti privata di emozioni, minuti, attimi di una vita insieme a te
Non sei sbagliata, non c’è nulla in te che non sia bello
E tutti quei se, quelle lenzuola sempre stirate, incontaminate, preservate dal rischio di farsi male ancora una volta.
Ma non riesci a sopportarlo questo vuoto, ti sei persa e non ti ritrovi.
Tornerai a rimproverarti e negarti, scrivere non allevia i tuoi dolori.
Non ti basta più un raggio di sole, una passeggiata al mare, un nuovo colore di capelli, uno sfogo con un’amica.
Il cuore è lacerato, ma l’artefice di quella violenza sei solo tu.
Perdonati per non esserti amata, non chiedere ad altri di farlo al tuo posto.
Quel vuoto che senti porta il tuo nome, quella tristezza non conosce altra ragione.
Perdonati, sei l’unica che può farlo.
Eleonora Persichetti
Prosegue su questo Sito la promozione di opere di autori nostri Concittadini, conosciuti ed apprezzati in ambito nazionale ed internazionale ma spesso completamente sconosciuti nella loro Cittadina. Un gap a cui intendiamo porre rimedio al più presto, dedicando una rubrica a loro riservata.
È possibile che a 83 anni accada qualcosa ancora in grado di cambiarci la vita?
Fernando Zelante, il giorno del suo ottantatreesimo compleanno, passeggia su un viale di aranci con una vita intera alle spalle. Riflette su ciò che è stato, ricorda. Di ritorno a casa trova nella buca della posta, una lettera che è destinata a cambiargli la vita.
La moglie Caterina gli sta preparando una crostata per festeggiare insieme l’ennesimo compleanno. Fernando è seduto davanti al camino, tiene in mano tutte le buste, le sfoglia, scartandole di lato. Il suo occhio si imbatte in un francobollo americano. Trasale. Prende il tagliacarte e lo infila ad un angolo della busta, lo fa scorrere lentamente.
Si tratta di lei, proprio di lei. Lui aspetta quella lettera da sessant’anni.
Tutto ha inizio nel 1938, quando Fernando, per una casualità, conosce Rossana Winsler. Il loro incontro stravolge le vite di entrambi, le capovolge come un bicchiere sotto un rubinetto a pressione. Fernando è un ragazzo molto sveglio e ricco di vita, circondato dalla Roma fascista. Ama suonare l’armonica a bocca, e vive le giornate riempiendole all’inverosimile. Rossana è figlia di un giornalista americano che scrive cronache italiane ed europee per un giornale d’oltreoceano.
Nell’estate del 1939 Fernando è costretto a cercare un lavoro, che trova grazie alla raccomandazione di suo zio Filippo e alla sottoscrizione della tessera fascista. Lavora come casellante in un passaggio a livello alle porte di Roma. E quella stanza, ai bordi della ferrovia, in cui il tempo è scandito dal passar dei treni, sarà il loro nido d’amore, la loro alcova, il loro rifugio.
Poi la guerra. Quella guerra che esplode lentamente. Dall’invasione tedesca della Polonia, il 1 settembre del 1939, all’entrata in guerra dell’Italia, nel giugno del ’40, ogni giorno può essere un probabile addio. Vivono quei mesi con in gola il nodo di un addio, sperando che il mondo si dimentichi della guerra inevitabile. Loro si vivono, fino quasi a consumarsi, aspettando ogni sera notizie buone dal padre di Rossana. Notizie che non verranno mai.
Poi la promessa di ritrovarsi, aldilà della guerra, a conflitto finito, da superstiti. La promessa di scriversi, di tenersi nel cuore i ricordi di quel tempo insieme. La promessa di non dimenticarsi. Come ogni amore anche quello sarebbe stato l’incontro tra due superstiti.
Eccolo lì, Fernando Zelante, che finalmente apre quella lettera davanti al camino adesso acceso, con sessant’anni di ritardo e una moglie accanto.
Inizia a leggere.
Con l’introduzione della raccolta differenziata “porta a porta” noi Cittadini saremo chiamati a modificare radicalmente il nostro approccio al sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani.
Un percorso di modifica comportamentale che richiederà tempo ed impegno di tutti, Cittadini ed Istituzioni, ma che al termine del quale approderà alla consapevolezza dell’insostenibilità ambientale economica e morale dell’attuale sistema, retaggio del secolo scorso, abbandonato ormai da tutto il mondo civile, ma ostinatamente difeso da “Illustri” Amministratori locali del passato.
Una consapevolezza che porterà il Cittadino a sentirsi parte attiva e centrale di questo processo, ma che proprio per questo, richiederà un’assunzione diretta di responsabilità delle proprie azioni.
Oltre ai Cittadini, anche le Istituzioni saranno chiamate a modificare il loro approccio al problema:
Prendiamo la locale Multiservizi, il cui compito è ora reso poco gravoso dall’attuale sistema di raccolta.
Un sistema che si limita allo svuotamento giornaliero o quasi dei 3 diversi cassonetti su cui è impostata la raccolta, che sono:
Indifferenziata, multi materiale, per vetro, plastica, metalli vari, ecc.ecc. e carta.
Risultato, spesso e volentieri i cassonetti sono strapieni, malandati, maleodoranti, in quanto mai soggetti a lavaggio ed insufficienti e per questo intorno ad essi si creano cumuli di rifiuti che spesso stagionano a lungo, mentre l’asfalto prospiciente è ormai pregno di una sostanza oleosa, pericolosa anche per la viabilità.
La quotidiana spazzatura delle strade, che prima veniva effettuata dal cosiddetto scopino, una figura che, almeno a Santa Maria , è scomparso da tempo, è stata sostituita da una pulizia straordinaria ed una tantum, che spesso, vuoi per la fretta, e vuoi per la mancanza di rispetto delle ordinanze di divieto di sosta, mai sanzionate, è diventata quasi inutile.
Per non parlare poi del servizio di raccolta degli ingombranti e/o del materiale “verde” che ristagnano in loco per settimane.
Discorso a parte andrebbe fatto sulla gestione dell’attuale “Isola Ecologica” di Marino su cui referisco invece stendere un velo pietoso.
Con questi presupposti quindi, ci avviamo con allegria e spensieratezza, verso l’appuntamento, che tra meno di un mese, ci porterà alla tanto agognata raccolta differenziata “porta a porta”.
Un servizio che, se fatto a dovere, richiederebbe, da parte della Multiservizi, risorse, impegno e figure professionali che allo stato attuale non mi sembra di vedere.
Ma io sono fondamentalmente ottimista e pertanto sono certo che l’Amministrazione Comunale abbia previsto anche questo, anche perché in caso contrario, l’uscita dall’attuale tunnel corrisponderà all’ingresso in un altro tunnel ancora più buio.
L’Amministrazione Comunale, attraverso l’Assessorato alla Pubblica Istruzione e l’Assessorato ai Rifiuti, si fa promotrice di un’iniziativa “green” che ben si inserisce nell’ottica di una “scuola plastic-free”. È iniziata, infatti, la distribuzione di migliaia di borracce a tutti gli studenti e a tutte le studentesse delle scuole di ogni ordine e grado. Si è iniziato con la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria; si proseguirà nei prossimi mesi con la Scuola Secondaria di I e II Grado. Ancora una volta, il Comune di Albano Laziale sceglie di partire dai banchi di scuola e di puntare, come sempre, sul protagonismo giovanile per educare alla sostenibilità ambientale.
“L’installazione delle fontane leggere negli Istituti Scolastici del nostro territorio (ne sono state installate 4, nei prossimi mesi si installeranno le altre, n.d.r.) e la consegna delle borracce sono un segno tangibile che vuole suggerire agli studenti e alle studentesse l’importanza di fare propria una prospettiva rispettosa dell’ambiente. Diffondere la sostenibilità ambientale è una sfida complessa ma ormai prioritaria e non più eludibile. È necessario educare i nostri giovani cittadini e le loro famiglie a mettere in atto piccoli e grandi accorgimenti quotidiani concreti che avranno importanti risvolti a lungo termine. Iniziando dalle scuole quasi 10 anni fa siamo diventati uno dei comuni più virtuosi in Italia nella gestione dei rifiuti. Dalle scuole oggi lanciamo una altrettanto forte campagna di sensibilizzazione volta alla riduzione dei rifiuti, in particolare la plastica, prodotti". Lo dichiarano l’Assessora alla Pubblica Istruzione Alessandra Zeppieri e il Consigliere Comunale Delegato ai Rifiuti Luca Andreassi.
Valore Limite per la media annuale
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40 µg/m³
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Valore limite giornaliero (24-ore)
Numero massimo di superamenti consentiti in un anno civile
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50 µg/m³
35 gg/anno
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