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Ritorna il mercato rionale il mercoledì

Ritorna il mercato rionale il mercoledì Copertina Cava dei Selci (754)
Eleonora Persichetti

 
Per alcune settimane, il mercato rionale di Cava dei Selci ha dovuto mancare l’appuntamento del mercoledì mattina.
Proprio in Piazzale dello Sport, infatti, sono state allestite le giostre che ne hanno impedito il regolare svolgimento.
 
Informiamo i nostri lettori che, a partire da oggi, mercoledì 6 luglio, il mercato ritornerà al suo posto e che le giostre sono state smontate.

Ingresso alle scuole Verdi e Ciari, purtroppo quello che avevamo previsto è successo

Ingresso alle scuole Verdi e Ciari, purtroppo quello che avevamo previsto è successo Copertina S. Maria delle Mole    (commenti:1) (752)
Antonio Calcagni

Martedì mattina, su via Maroncelli davanti all’ingresso dei suddetti plessi scolastici, una mamma, che accompagnava la sua bambina a scuola, è stata investita.
 
La bambina fortunatamente non è stata coinvolta nell’incidente, mentre la signora, a cui auguriamo una pronta guarigione, è stata prontamente trasportata in ospedale, per gli accertamenti del caso.
 
Della pericolosità di quel tratto di strada, che, in occasione degli orari di apertura e chiusura delle scuole, diventa una bolgia infernale, con centinaia di bambini ed accompagnatori che devono fare i conti con un transito di auto particolarmente sostenuto, aggravato dalla forte riduzione della carreggiata, causata anche della sosta, spesso selvaggia, il nostro Comitato, nello scorso giugno, se n’era già occupato.
 
In quell’occasione, accogliendo l’appello dei tantissimi genitori/nonni, preoccupati della situazione di pericolo in cui quotidianamente andavano incontro, ha avviato una raccolta di firme conclusasi con grande successo.
 
Scopo della petizione la richiesta  di apertura di un cancello pedonale per collegare, in tutta sicurezza, le scuole in questione, con l’ampio parcheggio esistente  in via Fratelli Cervi, che creerebbe di fatto un ingresso alternativo alle scuole.
 
Per chi non ne fosse informato, l’impresa costruttrice del complesso residenziale denominato “La casa nel Parco” ha, a suo tempo, sottoscritto con il Comune, un Atto D’Obbligo, che prevedeva la realizzazione del suddetto  parcheggio, attiguo alle scuole in questione.
 
Un obbligo che è stato rispettato  a cui ora manca  solo la presa in carico da parte del Comune.
 
La realizzazione del suddetto cancello, permetterebbe agli accompagnatori di sostare nell’ampio parcheggio, controllando, anche solo a vista, il percorso di pochi metri, necessari  ai propri ragazzi per raggiungere, in tutta sicurezza, i plessi scolastici in questione.
 
Una realizzazione che permetterebbe, di conseguenza anche il  decongestionamento di via Maroncelli. 
 
Dopo questo grave episodio, esortiamo ancora una volta l’amministrazione comunale, affinché proceda, senza ulteriori tentennamenti all’apertura del cancello, opera attesa da ormai molti anni e la cui realizzazione è nell'ordine naturale delle cose.
 
Continuare a procrastinarne l’apertura, giustificando questa non scelta con motivazioni sempre più fantasiose, non farà altro che esacerbare ulteriormente gli animi dei Cittadini che, ad onor del vero, almeno fino ad ora, si sono  limitati a sottoscrivere una petizione.
 

Ultimo saluto ai Monaci Trappisti di Frattocchie

Ultimo saluto ai Monaci Trappisti di Frattocchie Copertina Frattocchie (751)
Eleonora Persichetti

Da alcune settimane ormai, circola la notizia di un possibile trasferimento dei Trappisti e della loro azienda agricola nelle Marche. Notizia che ha lasciato la popolazione locale e non solo, perplessa e dispiaciuta. I monaci andrebebro a Fano, lasciando una vasta proprietà nel nostro territorio e ci si chiede che fine farà. Il monastero, il giardino e gli altri locali all’interno delle mura su via Appia Nuova a cosa saranno destinati?
 
Per sensibilizzare i cittadini, l’amministrazione pubblica e tutti gli interessati, nonché per velocizzare i tempi di risposta, le associazioni Sempre Boville e Co.Pro.N.E.L., presiedute da Pino Cardente, hanno organizzato una manifestazione per sabato 18 novembre alle ore 09:00. “Il Monastero e l’Azienda Agricola dei Monaci Trappisti sono considerati un unicum dell’Antica Boville – spiega Pino Cardente –  posta all’incrocio tra la via Appia Antica, la Regina Viarum, e via della Cavona, che anticamente portava da Tivoli (Tibur) ad Anzio (Antium), e culla di splendidi reperti archeologici del periodo imperiale: lo stadio, un piccolo teatro, ville, domus ed edifici storici. Era inoltre un crocevia importante nella transumanza della mandrie, da cui il nome, Bovis Villae, Città dei Buoi.
La manifestazione – prosegue – ha come obiettivo quello di salvaguardare questi siti e chiederne l’inserimento nella candidatura della Via Appia a Patrimonio Unesco”.
 
La manifestazione inizia alle ore 09:00 con un raduno in via Castagnole, incrocio con via Appia km 20.500, poi, proseguirà con una passeggiata archeologica a tappe in prossimità dei siti delle Adozioni, che saranno brevemente presentati. 
 
Verranno visitati i siti della Tomba Gens Iulia e Gens Claudia, il diverticolo, la Torre Leonardo e la Villa di Tito Sestio Gallo.
 
Alle ore 11, la manifestazione si concluderà con la “Preghiera del Salvataggio alla Madonna dell’Equilibrio” nella cappella del convento dei Trappisti, voluta in particolar modo da tutti i pellegrini e i credenti, veramente ramaricati per la situazione attuale.
 
Presenti le scuole e le famiglie che hanno partecipato lo scorso 22 ottobre al Festival sulle origini delle culture europee, e Marco Bellitto, studioso della storia dell’archeologia dell’antica Boville e di Roma, autore del libro: A spasso per Frattocchie. L'antica Bovillae da Cesare Augusto a Michelangelo. Sono state invitate le 4 parrocchie del territorio (Comunità Cristiane delle Parrocchie di Boville (Frattocchie, S.Maria delle Mole, Cave dei Selci, Fontana Sala) per un ultimo saluto ed appello ai Trappisti.
 
La partecipazione è aperta a tutti. 
 
 
 

Lavoro: il 44% delle donne non sono appagate dalle opportunità di carriera

Lavoro: il 44% delle donne non sono appagate dalle opportunità di carriera Copertina Nazionali (748)
Eleonora Persichetti

 
 
Lavoro e Gender Gap: l’insoddisfazione dell’universo femminile è il punto di partenza per una felicità equa nel mondo del lavoro
 
Dai primi dati dell’Osservatorio sulla Felicità emerge che le donne si sentano meno felici sul lavoro rispetto agli uomini, sensazione confermata dal 41% che si dichiara insoddisfatta del proprio compenso e l’insoddisfazione derivata dalle opportunità di sviluppo di carriera è per le donne maggiore di 9 punti percentuali rispetto agli uomini (35%).
 
 
 
L’Associazione “Ricerca Felicità” prosegue con l’analisi dello stato di felicità e benessere dei lavoratori italiani rilasciando ulteriori dati che toccano le differenze tra uomini e donne nel mondo del lavoro. I fattori indagati riguardano la soddisfazione sul compenso e sulle opportunità lavorative e le donne risultano meno soddisfatte rispetto agli uomini: il 41% risale all’insoddisfazione del compenso, contro il 28% degli uomini, mentre l’insoddisfazione derivata dalle opportunità di sviluppo di carriera per le donne risale al 44% contro il 35% degli uomini.
 
“I dati raccolti non hanno la pretesa di voler fornire delle risposte, si tratta di un punto di partenza su cui noi tutti siamo chiamati a riflettere. Il nostro obiettivo è quello di captare i segnali provenienti dal mondo del lavoro, affinché si possano trovare degli strumenti utili per il raggiungimento di un benessere collettivo. Non sappiamo con assoluta certezza perché il 41% delle donne non siano soddisfatte del proprio compenso e il 44% non siano appagate dalle proprie opportunità di sviluppo di carriera sul lavoro, ma supponiamo possa esistere nella donna un certo grado di difficoltà nell’esprimere il proprio disagio in ambito lavorativo, e in questa ricerca penso abbiano voluto farlo presente” osserva Elisabetta Dallavalle, Presidente dell’Associazione Ricerca Felicità.
 
Tra gli altri elementi indagati, come il rispetto e il riconoscimento dei propri meriti, le differenze dimostrano che il divario tra uomo e donna è minore. Infatti, alla domanda “mi trattano con rispetto, senza discriminazione” le donne che hanno risposto in modo negativo risalgono al 14%, mentre per gli uomini si tratta solo del 10%, e alla domanda “riconoscono sempre i miei meriti” le donne che hanno risposto in modo negativo risalgono al 31%, contro il 28% degli uomini.
 
Tuttavia, “l’11,9% dei rispondenti ha dichiarato che in ambito lavorativo l’affermazione “mi aiuta a capire me stesso” sia assolutamente falsa, così come il 12,2% crede che l’affermazione “l’ambiente mi fa sentire compreso” non sia veritiera. Sebbene si tratti di una ristretta minoranza, non vanno sottovalutati questi indizi, poiché anche all’interno di questi piccoli sintomi di malessere si possono indagare e comprendere le differenze di genere” afferma Sandro Formica, VicePresidente e Direttore scientifico dell’Associazione Ricerca Felicità.
 
Per quanto riguarda la dimensione di felicità in generale emerge che, quando uomini e donne sono stimolati a confrontarsi, si dichiarano un po’ più felici rispetto alle altre persone che conoscono. Complessivamente, il campione interrogato ritiene che gli altri li vedano più felici di quanto loro stessi non si sentano. Questa sensazione è più evidente per le donne rispetto agli uomini: la differenza fra chi dice di apparire agli altri molto felice (39% per le donne e 36% per gli uomini) rispetto a sentirsi veramente così (26% per le donne e 31% per gli uomini) è di circa 13 punti percentuali.
 
“Questa discrepanza crediamo sia stata accentuata dalla pandemia, che sembra aver colpito più duramente le donne: alla dimensione dell’home working - non riusciamo a definirlo smart-working visto che è privo della componente “smart” e “agile” - si sono aggiunti i costanti impegni familiari, appesantendo i carichi di lavoro. Ciononostante, pensiamo che questa diversità tra uomini e donne emersa dai dati, possa essere appianata con una relazione generativa all’interno dell’azienda: assiduo ascolto attivo, per realizzare dei percorsi in cui non ci si senta giudicati, ma ci si possa esprimere liberamente, dichiarando i propri bisogni, mostrando i propri talenti e creando un rapporto autentico con i leader, con i colleghi e con l’ambiente che ci circonda” commenta Elga Corricelli co-founder dell’Associazione Ricerca Felicità.
 
La survey ha coinvolto 1.314 persone, suddivise tra lavoratori dipendenti (72,3%) e liberi professionisti (27,7%), suddivisi per sesso con una media ponderata di 42.3% di donne e il 57,7% di uomini, appartenenti alle 4 generazioni (Baby Boomers, Generazione X, Millennials, Generazione Z) in rappresentanza della popolazione italiana attiva nel mondo del lavoro.

Prescrizione contributi pensionistici: slitta il termine al 1° gennaio 2019

Nazionali (747)
Domenico Brancato

L’INPS, con Circolare n. 94 del 31 Maggio 2017, aveva posto al  31 Dicembre 2017 il termine ultimo per il controllo dei contributi pensionistici  e per  segnalare l’eventuale  contribuzione mancante o anomalie nella propria posizione previdenziale.

 

Conseguentemente, dopo quella data, non sarebbe stato più possibile effettuare modifiche ed integrazioni sulle posizioni contributive dei dipendenti della Pubblica Amministrazione, con il rischio di perdere per sempre quei contributi riferiti a periodi antecedenti al 2012.

 

Disposizione che, soprattutto tra gli Insegnanti, aveva suscitato numerose perplessità, poiché, dopo il passaggio della gestione contributiva dall’ INPDAP all’INPS, si sono trovati con anni in meno di contribuzione, e quindi con l’onere di dover dimostrare che invece quei contributi spettavano.  Una situazione non trascurabile, in quanto il rischio sarebbe stato quello di andare in pensione più tardi o con un assegno più basso.

 

Tutto questo ha generato uno stato di forte allarme tra i lavoratori che è stato recepito da gran parte delle Associazioni di categoria, in sintonia  con iniziative anche di altre sigle  che, insieme alla incisiva  presa di posizione del Dipartimento Politiche Previdenziali e Assistenziali – Federazione Lavori Pubblici e Funzioni Pubbliche (DIPPA FLP) espressa all’interno del Notiziario  FLP N. 17 DEL 6.10.2017, hanno contribuito ad indurre l’INPS a tornare indietro sulle sue decisioni con l’emanazione di una nuova Circolare:  la n. 169 del 15 novembre 2017.

 

Circolare con la quale l’INPS ribadisce, da un lato,  l’estensione alle Amministrazioni Pubbliche di quanto previsto per le Aziende private in termini di prescrizioni dei contributi non versati, che scende, ai sensi della Legge 335/1995 (Riforma Dini ), da 10 a 5 anni ; dall’altro, invece,  afferma che si deve tener conto, ai fini pensionistici,  dell’intero servizio utile prestato, ivi compresi i periodi non assistiti dal versamento dei contributi, nei confronti dei quali inserisce, però, la seguente distinzione, riguardante gli effetti del mancato versamento dei contributi , tra le Casse Pensioni:

  • CPDEL ( Dipendenti Enti Locali ); - CPS ( Sanitari ) – CPUG (Ufficiali Giudiziari ); e CTPS (Trattamenti Pensionistici  Stato) , alla quale sono iscritti i dipendenti delle Amministrazioni Statali, compresi i dipendenti civili e militari dello Stato, quelli delle Agenzie Nazionali – ex  D. Lgs. 30/7/1999, n. 30  - delle Autorità indipendenti e delle Università statali
  • e CPI ( Insegnanti delle Scuole Primarie paritarie -pubbliche e private -, degli Asili eretti in Enti morali e delle Scuole dell’Infanzia comunali.

 

Per le prime , in assenza di versamento della contribuzione per il decorso termine di prescrizione quinquennale “La liquidazione del trattamento di quiescenza si effettua tenendo presente l’intero servizio utile, comprendendo anche gli eventuali servizi di obbligatoria iscrizione non assistiti dal versamento dei contributi.”  Riferimento normativo: Comma 1  Art. 31 L. 610/1952   ed ex articolo 13 della Legge. n. 1338/1962.

 

Pertanto, il servizio prestato sarà comunque computato ai fini del diritto (anni utili al pensionamento), mentre i datori di lavoro che versano i contributi  in tali Casse saranno tenuti a sostenere l’onere del trattamento di pensione spettante al lavoratore per i periodi non coperti dal versamento della contribuzione. Cosicché, l’intero trattamento pensionistico sarà ripartito tra l’INPS e il datore di lavoro pubblico che dovrà accantonare la quantificazione dell’onere (riserva matematica) a copertura del mancato versamento.

 

Disposizione,  che invece, non può essere estesa ed applicata alla Cassa  CPI, per la quale, si applicano le disposizioni vigenti in materia  per l’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria), con la conseguenza che i periodi di attività lavorativa non coperti dal versamento  dei contributi, una volta trascorso il periodo di prescrizione quinquennale, non potranno essere computati, sia ai fini dell’entità  che del diritto a pensione, salvo la costituzione di una rendita vitalizia. In quanto, decorso il termine quinquennale di prescrizione si estingue, per l’INPS, il diritto a riscuotere la contribuzione (Art.3, comma 9, della L. N. 335/1995 ), anche se vi fosse la volontà di procedere con il versamento,  in via spontanea, da parte del debitore (In questo caso le Amministrazioni Pubbliche comprese nella CPI).

 

Comunque, ferme restando le disposizioni penali, il  datore di lavoro  può chiedere  all’INPS  di costituire una Rendita Vitalizia reversibile pari alla pensione o quota di pensione adeguata all’Assicurazione Obbligatoria, che spetterebbe al lavoratore dipendente in relazione ai contributi omessi.  Lo stesso datore di lavoro può esercitare tale facoltà  a condizione  che   esibisca   all’INPS dei documenti di data certa, dai quali si possa evincere  l’effettiva esistenza e la durata del rapporto di lavoro, nonché la misura della retribuzione corrisposta al lavoratore interessato. Il lavoratore, nel caso non possa ottenere dal datore di lavoro la costituzione della Rendita Vitalizia (per mancanza di atti certi inerenti al suo rapporto di lavoro), può egli stesso sostituirsi al datore di lavoro, salvo il diritto al risarcimento del danno, a condizione che fornisca all’INPS le prove del rapporto di lavoro e della retribuzione ( Art. 13 L.n. 1338/1962 ).

 

Alla luce delle precisazioni sopra esposte la FLP ritiene non più urgente l’invio di eventuali diffide, essendo stata, come in precedenza precisato, rinviata l’applicazione dei termini prescrizionali al 1 Gennaio 2019, ed essendo stata comunque garantita, a prescindere dai suddetti termini, la copertura integrale dei contributi previdenziali in carico al datore di lavoro pubblico. In tal modo garantendo a tutti i  lavoratori  del pubblico impiego il diritto ad avere il versamento dei contributi previdenziali per tutto il periodo di lavoro prestato.

 

Ciò posto, la FLP ritiene utile consigliare ad ogni lavoratore,  viste le posizioni assicurative dei dipendenti pubblici spesso incomplete, quali che siano le Casse di appartenenza sopra citate, ed  avendo tutto il prossimo anno a disposizione,  di accertarsi, presso il proprio Ufficio o Ente, dell’esistenza dei periodi lavorativi ( in particolare quelli svolti in regime privatistico , e della copertura o scopertura dei relativi contributi) e di chiedere all’INPS la sistemazione della propria posizione assicurativa prima dell’ 1 Gennaio m2018, data di decorrenza della Circolare  n. 94/2017.

 

A tal proposito, si informa che il sistema informativo dell’INPS prevede la possibilità, per i lavoratori dipendenti, di accedere direttamente sul portale internet per effettuare gli aggiornamenti relativi alle loro posizioni previdenziali, non appena  renderà funzionale la modalità dell’inserimento dei dati sul proprio portale (attualmente inutilizzabile per problematiche organizzative interne all’Istituto).

 

Intanto, in attesa di poter fruire del descritto canale informativo, vista l’informatizzazione delle procedure dell’INPS che consentono solo richieste “on line,” si invitano i dipendenti delle citate Amministrazioni che dispongono di un dispositivo informatico, a richiedere urgentemente  on line, oppure (presentando il documento d’identità) presso la sede INPS di appartenenza ‘, il “PIN Dispositivo”,  che, in quest’ultima modalità, verrà  rilasciato in giornata.

 

Una volta ottenuto il Pin, accedere nel sito dell’INPS ( www.inps.it ) alla procedura “ Estratto conto contributivo “e verificare che siano presenti tutti i periodi di lavoro prestato. Nel caso in cui si riscontrassero delle anomalie (periodi mancanti) accedere alla procedura  RVA (Revisione posizione Assicurativa ) per  richiedere la correzione della posizione.

 

Per l’effettuazione di quest’ultima procedura, che interrompe gli effetti della prescrizione stabiliti dalla Circolare INPS, ci si può rivolgere anche ad un Patronato.

 

Comunque, per tutti coloro che  dovessero incontrare difficoltà nell’effettuare i dovuti accertamenti, la FLP sta predisponendo un servizio di assistenza, sia per la richiesta degli Estratti Conto contributivi, che per la successiva procedura di comunicazione/aggiornamento all’INPS, al quale si prevede si possa accedere, in seguito ad  una specifica comunicazione ufficiale, dopo la prima metà di Gennaio prossimo venturo.

Articolo redatto dal Prof. Domenico Brancato

Coronavirus: Più informazione digitale

Coronavirus: Più informazione digitale Copertina Nazionali (747)
Eleonora Persichetti

ANSO, Associazione Nazionale della Stampa Online, afferma l’importanza delle piccole realtà locali che in questa situazione di particolare emergenza giocano un ruolo di primo piano
 
 
L’informazione digitale ai tempi del Coronavirus apre nuovi scenari e conferma l’importanza delle piccole realtà editoriali che operano sul territorio. L’emergenza sanitaria sta cambiando abitudini e quotidianità, spingendo sull’acceleratore del digitale, con le testate online locali che si sono viste più che triplicare le visite. «Ci rendiamo conto in questo momento di particolare eccezionalità e difficoltà dell’importanza che il digitale ha assunto nella nostra vita di tutti i giorni», premette Marco Giovannelli, presidente di ANSO - Associazione Nazionale della Stampa Online. «Nell’emergenza i canali informativi, attraverso la loro autorevolezza e attendibilità, diventano una fonte indispensabile dai quali andare ad attingere notizie e aggiornamenti. In questa fase storica però, a giocare un ruolo significativo è l’informazione digitale e in particolare quella che passa attraverso piccole realtà editoriali che si basano esclusivamente sull’online».
Il valore aggiunto è il territorio. «Quello che ciascuna testata racconta con strumenti digitali trasformando quella che può sembrare solamente un’informazione locale in una informazione iperlocale, ovvero con profonde radici sul locale ma anche profondamente interconnessa», prosegue Giovannelli.


In questa ottica, diventano fondamentali iniziative come ALocal, il progetto che ANSO ha sviluppato grazie alla collaborazione con GNI - Google News Initiative e che permette a tutti gli associati ANSO di avere a disposizione un servizio unico per reperire informazioni su quello che accade in Italia. «L’unione e i servizi in questo difficile momento sono di forte aiuto ai piccoli editori digitali, così come la possibilità di condividere esperienze e know-how aiuta tutti ad essere sempre più innovativi sul proprio territorio», aggiunge il presidente di ANSO. «La drammatica emergenza sanitaria che stiamo vivendo mette il mondo dell’informazione davanti ad quadro netto: non esiste una stampa di serie A e una di serie B. Come già abbiamo ribadito nelle sedi istituzionali con il Ministro, i maggiori segnali di vita del settore negli ultimi anni sono arrivati solamente dai piccoli nativi digitali: sono gli unici che hanno creato opportunità di lavoro in un contesto di crisi complessiva dell’informazione».


ANSO rivolge un profondo ringraziamento a tutte le professionalità che in queste settimane di grande emergenza continuano a svolgere il loro lavoro fino in fondo, dagli operatori degli ospedali alle forze dell’ordine fino a quanti lavorano nel settore della distribuzione. «Ci associamo all’invito giunto da più parti e in continuazione a restare a casa: il digitale permette di non muoversi garantendo però una sempre puntuale informazione».
 

Stop al pagamento degli stipendi in contanti

Nazionali (743)
Domenico Brancato

La nuova norma contenuta nell’ultima Legge di Bilancio stabilisce, infatti, che a partire dal 1° Luglio 2018 i datori di lavoro non potranno più effettuare pagamenti con denaro liquido, sia  della busta paga e sia degli acconti delle retribuzioni.

I pagamenti, pertanto,  si potranno effettuare esclusivamente con buste paga tracciabili, tramite una delle seguenti modalità:

  • Bonifico su conto corrente con codice IBAN fornito dal lavoratore;
  • Pagamento in contanti direttamente in Banca o alla Posta , solo se il datore di lavoro ha aperto un C/C di tesoreria con mandato di pagamento;
  • Tramite assegno bancario o circolare consegnato direttamente al lavoratore o, solo in caso di effettivo e comprovato impedimento,  ad un suo delegato (Coniuge, convivente o altro familiare) ;
  • Tramite  strumenti per i pagamenti elettronici (Carta Bancomat, Carta di Credito, ecc.).

La norma stabilisce, inoltre, che la firma apposta dal lavoratore sulla busta paga non costituisce, in nessun caso, prova dell’avvenuto pagamento dello stipendio.

Il divieto di pagamento degli stipendi in contanti si applica a tutti i rapporti di lavoro subordinato, indipendentementedalle modalità di svolgimento della prestazione e dalla durata del rapporto ed in particolare nei casi di:

  • Contratti a tempo pieno e part-time
  • Rapporti di lavoro a tempo indeterminato e determinato;
  • Contratti di apprendistato;
  • Tutte le altre forme di lavoro flessibile ( contratto a chiamata, Job sharing, ecc. );
  • Contratti subordinati di  Lavoratori soci di Cooperative;
  • Collaborazioni coordinate e continuative( co.co.co. ).

Viceversa, il divieto non si applica ai:

  • Dipendenti della Pubblica Amministrazione;
  • Lavoratori domestici ( colf, badanti e baby sitter );
  • Tirocinanti;
  • Titolari di rapporti  autonomi occasionali e di borse di studio.

Lo scopo dell’applicazione della richiamata norma è quello di combattere il cosiddetto lavoro “grigio” che si stava diffondendo in molte aziende,consistente nel pagamento dello stipendio in contanti ai lavoratori, riconoscendo loro un salario più basso rispetto a quello netto presente in busta  paga.

Ciò nonostante, qualche ostinato datore di lavoro sembra  abbia escogitato il sistema per tentare di aggirare la norma, pretendendo di avere indietro una parte del pagamento direttamente dal lavoratore in contante. Ma in tal caso, con il pagamento tracciato il lavoratore sarà consapevole del fatto che la sua retribuzione risulta inferiore a quella realmente spettante e, di conseguenza, dispone degli elementi probanti  per agire contro il datore di lavoro o il committente.

A tal proposito, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro – INL - con nota del  22 Maggio 2018, n° 4538,  precisa che la violazione della tracciabilità delle buste paga non è diffidabile, in quanto trattasi di un illecito non materialmente sanabile e che  la violazione si compie  non solo quando non vengono usati sistemi di pagamento tracciabili per  la corresponsione delle retribuzioni, ma anche quando questi  vengono  usati in maniera elusiva, come nel caso di pagamento a mezzo bonifico, che poi viene revocato.

Infine, la norma prevede che il datore di lavoro o il committente che viola l’obbligo di pagamento tracciato delle retribuzioni, è punibile con una sanzione  amministrativa pecuniaria consistente nel pagamento di una somma variabile da 1.000 a 5.000 euro, alla quale, inevitabilmente, si aggiungono gli ovvi pregiudizievoli  riflessi di natura morale e professionale.

 

Articolo redatto dal Professor Domenico Brancato

Feriti due ragazzi durante una rissa in Piazza Sciotti

Feriti due ragazzi durante una rissa in Piazza Sciotti Copertina S. Maria delle Mole    (commenti:1) (742)
Eleonora Persichetti

 
È accaduto lo scorso mercoledì in Piazza Sciotti, a Santa Maria delle Mole: due ragazzi di Cava dei Selci sono stati accoltellati durante una rissa. Le provocazioni, in un primo momento soltanto verbali, si sono poi trasformate in una lite violenta tra gruppi di ventenni.
 
I cittadini che hanno assistito allo scontro hanno chiamato subito i soccorsi.
I due feriti sono stati trasportati al Pronto Soccorso del Policlinico di Roma Tor Vergata, fortunatamente non sono in pericolo di vita. Gli aggressori sono stati denunciati e convocati presso il Tribunale di Velletri. Hanno tutti patteggiato per rissa.
 
L’area è stata ripulita dalle macchie di sangue che erano sulle panchine e a terra. I cittadini sono rimasti molto colpiti dalla vicenda e in tanti non si sentono più al sicuro, soprattutto di notte.
 
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