Nazionali! chi fuma più protetto dal virus? ! Articolo scritto da Eleonora Persichetti e pubblicato il 07/05/2020!
La LILT ammonisce: informazione infondata e pericolosa, ecco perché
Un’informazione “infondata e pericolosa”, questa la posizione della LILT – Lega Italiana per la lotta contro i Tumori rispetto a quanto ipotizza uno studio condotto da un ospedale parigino su 300 soggetti, secondo il quale la nicotina proteggerebbe dal Covid-19. “Le vie aeree e i polmoni sono il principale bersaglio del virus ed è quindi un dato di fatto che i fumatori abbiano maggiori possibilità di sviluppare forme più acute di Covid-19. Distinguiamo bene quindi la nicotina in quanto sostanza alcaloide, dall’atto del fumare” - ha detto il presidente della LILT Nazionale Francesco Schittulli - “ e come LILT, ci riserviamo di analizzare il suddetto studio, basato allo stato attuale sull’osservazione causa-effetto. Non deve ingannarci il dato che indica che solo il 4,3% dei ricoverati per Covid risulti essere un fumatore. Tant’è che la fascia anagrafica più colpita dal virus è quella degli over 65, ovvero quella di per sé già meno interessata dalla dipendenza da fumo che, come è noto, registra il picco di incidenza massimo tra i 25 e i 44 anni”.
Non risulta, infatti, evidenza scientifica che dimostri, allo stato attuale, effetti favorevoli della nicotina sulla infezione da Covid-19. Ne tanto meno sulla stessa relativa prognosi. Peraltro, trattandosi di una patologia che determina una sindrome respiratoria (polmonite) con coinvolgimento vascolare trombotico, i fumatori restano soggetti a maggior grave rischio.
“Il fumo è la seconda causa di morte nel mondo” ricorda infine l’oncologo Schittulli “e proprio con l’avvicinarsi della Giornata Mondiale Senza Tabacco, il prossimo 31 maggio, non vorremmo mai che la paura per il virus che ci sta tenendo sotto scacco possa incoraggiare la dipendenza da fumo, causa, oltre che del cancro al polmone, anche di tante altre patologie gravi e pericolose per la nostra salute”.
La LILT ammonisce: informazione infondata e pericolosa, ecco perché
Un’informazione “infondata e pericolosa”, questa la posizione della LILT – Lega Italiana per la lotta contro i Tumori rispetto a quanto ipotizza uno studio condotto da un ospedale parigino su 300 soggetti, secondo il quale la nicotina proteggerebbe dal Covid-19. “Le vie aeree e i polmoni sono il principale bersaglio del virus ed è quindi un dato di fatto che i fumatori abbiano maggiori possibilità di sviluppare forme più acute di Covid-19. Distinguiamo bene quindi la nicotina in quanto sostanza alcaloide, dall’atto del fumare” - ha detto il presidente della LILT Nazionale Francesco Schittulli - “ e come LILT, ci riserviamo di analizzare il suddetto studio, basato allo stato attuale sull’osservazione causa-effetto. Non deve ingannarci il dato che indica che solo il 4,3% dei ricoverati per Covid risulti essere un fumatore. Tant’è che la fascia anagrafica più colpita dal virus è quella degli over 65, ovvero quella di per sé già meno interessata dalla dipendenza da fumo che, come è noto, registra il picco di incidenza massimo tra i 25 e i 44 anni”.
Non risulta, infatti, evidenza scientifica che dimostri, allo stato attuale, effetti favorevoli della nicotina sulla infezione da Covid-19. Ne tanto meno sulla stessa relativa prognosi. Peraltro, trattandosi di una patologia che determina una sindrome respiratoria (polmonite) con coinvolgimento vascolare trombotico, i fumatori restano soggetti a maggior grave rischio.
“Il fumo è la seconda causa di morte nel mondo” ricorda infine l’oncologo Schittulli “e proprio con l’avvicinarsi della Giornata Mondiale Senza Tabacco, il prossimo 31 maggio, non vorremmo mai che la paura per il virus che ci sta tenendo sotto scacco possa incoraggiare la dipendenza da fumo, causa, oltre che del cancro al polmone, anche di tante altre patologie gravi e pericolose per la nostra salute”.
Eleonora Persichetti
07/05/2020 Articolo letto 917 volte
Eleonora Persichetti Giornalista e Capo Redazione smariamole.it Tel. 3935096625
Federica Bruni Agente Immobiliare da anni, dopo aver compiuto gli studi di Architettura e dopo aver lavorato presso un’azienda di famiglia che si occupava di edilizia, ha potuto sviluppare tecniche conoscitive in merito alla cantieristica.
Si abilita presso la CCIAA di Roma e fa esperienza nel campo immobiliare affiancando per un periodo il vicepresidente FIMAA (Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari) per poi intraprendere l’attività di Agente Immobiliare su Roma e Castelli Romani.
Associata FIMAA, alla quale e’ iscritta dal 2009, grazie ai numerosi convegni e ai continui programmi formativi organizzati dall'associazione cui ha partecipato, ha acquisito una notevole e specifica competenza in materia, assistendo la clientela nelle compravendite e locazioni; nella cantieristica; offrendo servizi di consulenza sia immobiliare che per ciò che riguarda i finanziamenti oltre alle problematiche urbanistiche che alle valutazioni degli immobili.
Buongiorno, pensavo al fatto che se incontri una persona che fuma e questa tossisce o starnutisce, e in seguito espelle il fumo; il virus può arrivare oltre 1,5/2 mt di distanza ?
Commento di: Francesco Raso
07/05/2020 11:52:49
Il fumo, qualsiasi esso sia, ha una temperatura nettamente superiore a quella ambientale e di conseguenza si dirige verso l'alto. Non mi preoccuperei dei colpi di tosse di un fumatore, questo li ha comunque, anche se non è malato. Vorrei formulare una teoria: Il fumo ha alte temperature. Nel caso del Covid-19, come già detto dagli esperti, non sopravvive a temperature poco superiori a quella corporea.
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