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UE: Reddito di cittadinanza e Assegno unico universale

 

 

 

Nazionali: UE: Reddito di cittadinanza e Assegno unico universale

Nazionali
01/03/2023
Domenico Brancato

 

 
 
La Commissione Europea, dopo due anni e mezzo dalla denuncia presentata da:
- ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione),
- NAGA (Associazione di volontariato laica, che fornisce assistenza sanitaria, sociale e legale ai cittadini stranieri),
- APN (Associazione che si propone di sviluppare la conoscenza dell’immigrazione e promuovere l’informazione per facilitare l’accesso ai servizi pubblici e favorire percorsi di protezione e di inclusione),
- l’Altro Diritto (Centro di informazione giuridica sull’immigrazione);
 
ha aperto una procedura di infrazione (Procedimento disciplinato dagli articoli 258 e 259 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea -TFUE-, volto a sanzionare gli Stati membri responsabili della violazione degli obblighi derivanti dal diritto comunitario) contro l’Italia, in riferimento ai requisiti previsti dei 10 anni e di due anni di residenza, rispettivamente per l’accesso al Reddito di cittadinanza e all’Assegno Unico Universale.
 
Poiché, secondo il Regolamento 2011/492 e la Direttiva 2004/38/CE, richiamata nel comunicato stampa pubblicato dalla Commissione europea il 15 Febbraio 2023, le prestazioni sociali come il “Reddito di cittadinanza” dovrebbero essere accessibili ai cittadini dell’UE che sono lavoratori dipendenti, autonomi o che hanno perso il lavoro, indipendentemente dalla loro precedente residenza, con l’unica condizione di risiedere legalmente in Italia da più di 3 mesi.
 
Pertanto il requisito dei 10 anni di residenza si qualifica come discriminazione indiretta (cioè criterio apparentemente imparziale, ma di fatto sfavorevole ad un determinato gruppo di persone), in quanto è più probabile che i cittadini stranieri non soddisfino questo criterio. Inoltre, detto requisito potrebbe impedire agli italiani di trasferirsi per lavorare all’estero.
 
Considerato che non avrebbero diritto al reddito minimo garantito (forma di sostegno economico mensile, percepibile fino al permanere nello stato di bisogno o al passaggio alla pensione di anzianità, riservata a maggiorenni inoccupati, disoccupati o occupati che dispongono di un reddito inferiore ad una soglia ritenuta povera) al loro rientro in Italia.
 
La Commissione dunque ritiene che il Reddito di cittadinanza non sia “ in linea con il diritto Ue in materia di libera circolazione dei lavoratori e dei cittadini”, considerato, fra l’atro, che nessuno degli Stati europei che hanno istituito una prestazione di contrasto alla povertà ha introdotto requisiti di residenza di 10 anni.
 
Conseguentemente, il Governo Italiano ha 2 mesi di tempo, dal 15 febbraio, per rispondere ai rilievi espressi dalla Commissione, passati i quali, per non incorrere in sanzioni, dovrà adeguare la propria normativa al diritto europeo.
 
Intanto, in Italia il Reddito di cittadinanza è stato già revocato a quanti non risultano avere il requisito dei 10 anni di residenza, di conseguenza molte persone effettivamente povere sono state private di una indispensabile, seppur indubbiamente perfettibile, misura di contrasto alla povertà.
 
Con riferimento poi alla procedura di infrazione in materia di Assegno Unico Universale, la Commissione ribadisce che la richiesta di 2 anni di residenza e il requisito della “vivenza a carico” (Condizione di un familiare che, non avendo mezzi di sostentamento propri, vive a carico del lavoratore capofamiglia) violano ulteriormente il diritto dell’UE, in quanto non trattano i cittadini dell’UE in modo paritario. Il che costituisce una discriminazione, per il fatto che il regolamento sul coordinamento della sicurezza sociale vieta qualsiasi requisito di residenza per ricevere prestazioni come gli assegni familiari.
 
Parere di illegittimità, rispetto al diritto UE, del requisito di residenza biennale sul territorio nazionale o regionale da sempre espresso, senza esito, anche dall’ASGI. Associazione per la quale la disparità di trattamento così introdotta non appare sorretta da finalità obiettive estranee alla nazionalità ed è incompatibile con i fondamentali principi di uguaglianza e di libertà di circolazione e soggiorno.

 

 

Domenico Brancato
01/03/2023
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Nazionali

 

 

 

 

 

 

 

 

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Il Portale di Santa Maria delle Mole è nato proprio per tale scopo.
 
Indipendentemente dal nome ci occupiamo di tutte le problematiche delle frazioni “a valle” del comune di Marino e quindi di; Castelluccia, Cava dei Selci, Due Santi, Fontana Sala, Frattocchie e Santa Maria delle Mole.
Portiamo avanti, già da anni e con evidenti risultati, questo impegno in modo assolutamente apolitico ed intendiamo sottolinearlo APOLITICO 

Perché questo:
In molti hanno tentato di percorrere tale strada ma alla fine si sono sempre dimostrati quel che intendevano mascherare; lavorare solo per scopi personali e di partito.
Infatti come potete tastare con mano:
- Tutti i siti tematici sono stracolmi di politica e pubblicità.
- Tutte le pagine e, ancor peggio, tutti i gruppi Facebook di zona sono ormai monopolizzati da tre/quattro individui che ci martellano dalla mattina alla sera di pubblicazioni politiche ed inserzioni pubblicitarie di attività in loco. Non portano benefici ma rimbalzano incessantemente informazioni già note!

Non è rimasto più spazio per chi vuole lamentarsi del solito malcostume comunale o di quelle problematiche che rendono difficile il quieto vivere perché soffocati da questo indecente comportamento.

Per tale motivo, noi APOLITICI ed ASCOLTATORI della comunità, abbiamo deciso di dare un taglio a tutta questa indecente volgarità di comportamento e dedicare delle aree per portare alla luce, solo e soltanto, le nostre difficoltà di vita.
Per la risoluzione delle problematiche ce ne occuperemo sul portale ed anche a suon di carte bollate, ove necessario!

 
Per qualsiasi problematica questo portale mette già a disposizione un Forum dove chiunque può dire la propria. Esiste anche la possibilità di intervenire sulle argomentazioni pubblicate periodicamente.

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Tag: #Reddito #cittadinanza #Assegno #unico #universale