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Primavera: Pro e Contro nell'orto, giardino e frutteto

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Nazionali: Primavera: Pro e Contro nell'orto, giardino e frutteto

Nazionali
01/06/2023
Domenico Brancato

 

 
L’arrivo della Primavera sulle piante si manifesta con il rigoglioso sviluppo di nuovi germogli e variopinte fioriture che, specie in condizione di clima caldo-umido attraggono la presenza di numerosi parassiti, ed in particolare di copiose colonie di Afidi (pidocchi delle piante).
 
Piccoli insetti (vedi foto), sia atteri (privi di ali) che provvisti di ali, che non superano i 4 mm di lunghezza, appartenenti alla famiglia delle Aphididae e all’Ordine degli Emitteri (Rincoti), con apparato boccale adatto per pungere e succhiare, che si riproducono ben 3 volte l’anno.
 
Due delle quali generate da femmine non fecondate (partenogenesi), che originano solo esemplari femminili, mentre la terza riproduzione (prima dell’Inverno) è sessuata e da vita ad una generazione di maschi, necessaria per svernare allo stato di uovo.
 
In genere attaccano foglie e getti teneri delle essenze orticole, floricole e frutticole, e poiché si nutrono della loro linfa ne limitano la crescita e conseguentemente la capacità produttiva e la qualità della produzione, rendendola inadatta alla vendita e al consumo.
 
Sono di vari colori, riscontrabili su specie diverse, ed in particolare: - neri sui Ciliegi e Legumi (maggiormente Fave); - bianchi sui Pomodori; - verdi su Rose, Susino, Melo e altri fruttiferi (specie, sulla pagina inferiore delle foglie); - e rossastro sulla parte inferire dei rami del Pesco e, a volte, ancora sulla parte apicale dei germogli, sui gambi e boccioli delle Rose.
 
Il danno più comune che producono questi parassiti è dovuto alla produzione di melata (escremento di sostanza zuccherina residuo della digestione della linfa) che è un nutrimento prelibato per le formiche ed un ideale substrato per lo sviluppo di numerosi funghi saprofiti (che vivono a spese di materia organica morta o in via di decomposizione), fra i quali la cosiddetta fumaggine.
 
Formata da una ragnatela di ife (filamenti che formano il micelio del fungo) di colore nerastro, che ricoprendo le foglie, riduce l’essenziale attività fotosintetica (Fotosintesi clorofilliana) della pianta, causandone il deperimento.
 
Le Formiche, quindi formano una vera e propria simbiosi mutualistica (convivenza tra organismi -simbionti- di specie diversa, per trarre reciproco vantaggio) con gli Afidi o Gorgoglioni che trattano con una cura meticolosa, visto che per loro svolgono la funzione di “vacche”.
 
Funzione così definita, per il fatto che le femmine dei Gorgoglioni hanno sulla parte inferiore dell’addome due protuberanze tubolari dalle quali, sotto l’azione stimolatrice (mungitura) delle antenne delle formiche, emettono la melata della quale quest’ultime sono ghiottissime.
 
Ed è proprio in virtù della preziosità del simbionte che le Formiche, all’arrivo dell’Inverno, trasportano sia gli afidi che le loro uova nei formicai dove riservano cure al pari delle loro uova. Cure che successivamente dedicano anche all’allevamento dei neonati Gorgoglioni.
 
A tal fine i cunicoli terminano con delle strettoie attraverso le quali passano agevolmente le formiche, ma non gli afidi, che rimangono così prigionieri, per evitarne la dispersione fino all’arrivo della Primavera. Quando, in piccoli gruppi, comprendenti i nati durante l’inverno, vengono nuovamente trasferiti, attraverso gallerie di collegamento, sulle piante.
Qualora poi la colonia venisse annientata (vedi a causa di trattamenti antiparassitari), le Formiche provvedono prontamente a ripristinarne la presenza (tant’è che una volta cessato l’effetto dell’antiparassitario riappare sistematicamente l’infestazione) e, con della terra ridotta in poltiglia, a costruire dei piccoli nidi, simili a quelli delle Rondini, per proteggere i Gorgoglioni da “mungere”.
 
Altro non trascurabile danno imputabile agli Afidi è dovuto alla loro funzione di vettori dei virus mediante la suzione della linfa .
 
Ciò è conseguenza dell’alterazione che la presenza del virus induce sui meccanismi biochimici della pianta, che reagendo produce sostanze talmente sgradevoli al parassita da indurlo a spostarsi su altri soggetti sani, trasmettendo l’infezione.
 
La dannosità della quale può variare dalla produzione di semplici screziature e mosaicature (picchiettature), all’alterazione dell’equilibrio ormonale della pianta, che ne ostacola la crescita e la funzione produttiva.
 
Come precisato il clima più favorevole allo sviluppo degli Afidi è quello tipicamente primaverile, che spesso si estende anche in periodi autunnali; mentre nelle piante da interno le condizioni climatiche sono tali da consentirne la permanenza durante l’intero anno.
 
E considerato che gli Afidi, come in precedenza precisato, sono molto prolifici e si sviluppano in brevissimo tempo, occorre, per un buon controllo, avviare la lotta non appena si notano i primi esemplari.
 
Anche perché non si può fidare granché sull’ausilio degli specifici insetti predatori: Coccinelle e Sirfidi (Ditteri dalla conformazione di esili mosche), visto che le Formiche, nel svolgere il loro ruolo di protettori, riescono in parte ad allontanare.
 
Lotta, ovviamente da praticare con interventi di tipo ecologico, la cui finalità è quella di mirare alla prevenzione ed al controllo, più che all’eliminazione istantanea dei parassiti, come avviene con l’uso degli inquinanti e pericolosi prodotti chimici.
 
Possibilmente optando per soluzioni fai da te, a base di ingredienti naturali (la cui azione si basa prevalentemente sull’effetto repellente o di determinazione di condizioni di asfissia), che normalmente vengono utilizzati in ambito domestico, come gli ingredienti dei preparati di seguito indicati:
  • 1 cucchiaino di sapone liquido per piatti (tipo Svelto) e 1 litro d’acqua. Mescolare bene ed irrorare nelle ore meno calde della giornata, su piante ornamentali, da orto e da frutto, per impedire l’insediamento o annientare il parassita presente sulla vegetazione;
  • 1 cucchiaio di detersivo liquido per piatti, 1 cucchiaio di olio vegetale e 1 tazza d’acqua (ca.1/4 di litro). Miscelare e spruzzare ogni 3 giorni, specie sulla pagina inferiore delle foglie, fino a gocciolamento;
  • 10-20 g di sapone di Marsiglia e 1 litro d’acqua poco calcarea. Sciogliere il sapone ben sminuzzato in acqua tiepida, far raffreddare la miscela e irrorare le superfici infestate, possibilmente la mattina presto. La miscela risulta efficace anche per combattere le Cocciniglie ed altri parassiti, sui quali produce l’ostruzione degli organi respiratori;
  • 1 litro di acqua molto calda, 2 cucchiaini di sapone di Marsiglia e 50 ml di aceto. Mescolare accuratamente e far raffreddare la soluzione, prima di spruzzarla abbondantemente, muniti di guanti per evitare effetti irritanti sulla pelle, una volta alla settimana, solamente sulla parte della pianta attaccata dagli insetti,
  • 5 spicchi d’aglio pelati e puliti e 1,5 litri d’acqua. Frullare finemente l’aglio, mescolarlo con l’acqua e lasciarlo a macerare per un giorno, poi filtrare l’insieme con un colino a maglie molto fitte, prima di irrorarlo sulle foglie e sulla base della pianta. Il prodotto si conserva per lungo tempo e va applicato ad intervalli di ca. 10 giorni, per assicurare la continuità dell’efficacia dell’azione repellente nei confronti di Afidi ed altri parassiti;
  • 15 g di sapone di Marsiglia e 1 litro di acqua. Ridurre in scaglie sottilissime (magari grattugiandolo) il sapone, versarlo in una pentola, aggiungere l’acqua e mescolare l’insieme, poi porre la pentola sul fuoco a fiamma bassa e proseguire il rimescolamento fino ad ottenere un composto omogeneo. Quindi spegnere il fuoco e lasciare raffreddare la soluzione, prima di nebulizzarla la mattina presto e comunque non durante le ore più calde della giornata, sulle superfici di foglie, steli e fiori infestati, tenendo il nebulizzatore alla distanza di ca. 15 centimetri. La soluzione residua si può conservare per un prossimo trattamento, in un recipiente chiuso da porre in luogo fresco;
  • 5 g di spicchi d’Aglio schiacciati, 1-2 peperoncini piccanti, 20 g di scaglie sottili (ottenibili con l’utilizzazione del pelapatate o grattugia) di sapone di Marsiglia puro da bucato o da erboristeria e 1 litro d’acqua. Far cuocere per 15-20 minuti l’Aglio e il o i Peperoncini, sciogliere il sapone nel decotto ancora caldo e attendere che si raffreddi, prima di immetterlo in un vaporizzatore per la distribuzione sulle superfici parassitate, senza trascurare la pagina inferiore delle foglie;
  • 5-6 spicchi d’aglio pelati, ½ litro d’acqua, ½ litro di alcol isopropiligo a 70 – 90 ° (acquistabile presso negozi specializzati in fai da te o ferramenta) o alcol etilico bianco e alcune gocce di sapone liquido ecologico per piatti. Mettere l’aglio a macerare con l’alcol e rimescolare di tanto in tanto per una intera giornata. Trascorso tale tempo togliere l’aglio ed aggiungere il sapone e l’acqua. Dopo di che, mescolare accuratamente il tutto e trasferirlo in uno spruzzatore, possibilmente dotato di erogatore spray. Quindi irrorare la soluzione direttamente su foglie, fiori e frutti una volta a settimana per ca. un mese. Al fine di prevenire, attacchi di parassiti, quali: Afidi, Cocciniglia, Lumache e Limacce, bruchi , Cimici verdi ed altri insetti fitofagi (che si nutrono di vegetali), oltre ad affezioni fungine;
  • 1 litro di acqua, 20 g di sapone molle con Sali di potassio (AMBRA), o di scaglie di sapone di Marsiglia, e 2,5 g di olio di Neem (reperibili presso negozi di prodotti per l’agricoltura). In mancanza dell’olio di Neem adoperare, nel caso di forti infestazioni, 25 g di sapone, invece di 20 g. Mescolare ed applicare nelle ore meno calde;
  • 1 litro di acqua, 10 o 5 g di sapone di Marsiglia e 5 o 2,5 g di olio di Neem. Oppure soltanto 12 o 7 g di sapone. Miscelare con cura ed irrorare ogni 7 – 10 giorni, la concentrazione più alta o più bassa, a seconda se trattasi di modeste o più consistenti infestazioni. Questo preparato non è miscibile con prodotti a base di rame, è efficace anche per combattere la Mosca bianca, Acari e il Ragnetto rosso; ma non è adatto per trattare piante di Cetriolo, Azalee e Gardenia;
  • 1 cucchiaino di Bicarbonato di sodio (5 g), 3 cucchiai di Olio di oliva (ca. 70 ml, pari a ca.65 g) e 1/4 di litro di acqua. Mescolare adeguatamente i componenti, travasarli in uno spruzzatore ed applicarli sulle superfici infestate;
  • 2 cucchiai di Bicarbonato di sodio ca. (da 5 a 15 g) e 1 litro d’acqua povera di calcio. Mescolare fino a completo scioglimento, quindi versare la soluzione in un nebulizzatore e spruzzare delicatamente, per combattere gli Afidi specie sulle piante di Rosa. Ripetere il trattamento ogni 2 – 3 giorni, fino ad ottenere un esito esauriente;
  • 4 cucchiai di Bicarbonato di sodio, 60 ml (pari a 55 g) di olio di oliva e 1 litro d’acqua. Miscelare fino ad ottenere un’uniforme emulsione, quindi travasarla in uno spruzzino e nebulizzarla, la mattina presto o la sera al tramonto, sulle piante infestate, evitando di indirizzare il getto su frutti o fiori. Ripetere l’irrorazione ogni ca. 20 giorni per ottenere un’azione preventiva a lungo termine;
  • 20 – 30 o 25 – 50 g di Caolino o argilla bianca (minerale di origine naturale finemente sminuzzato, contenente Silicio e Alluminio), e 1 litro di acqua. Trattasi di una polvere che va disciolta accuratamente nell’acqua e poi nebulizzata particolarmente sulla superficie fogliare con la concentrazione più bassa o più alta, a seconda se le piante da trattare sono: Vite, ortaggi e piante ornamentali e Olivi e agrumi. La nebulizzazione crea un film omogeneo lattiginoso dal forte potere adesivo e disidratante che impedisce lo sviluppo di malattie fungine e crea un ostacolo per la deposizione delle uova e lo sviluppo degli insetti.
I trattamenti, vanno ripetuti ogni ca. 10 giorni durante i mesi caldi e con cadenza mensile in inverno.
 
Caratteristiche ed effetti simili al Caolino presentano le polveri di roccia denominate Diatomite e Zeolite che contengono rispettivamente Silicio e Alluminio e Calcio, Magnesio, Sodio e Potassio.
 
Il risveglio della Natura, purtroppo, trova riscontro anche nel lussureggiante sviluppo delle erbe infestanti (anche se la maggior parte delle quali risultano invece preziose per la produzione dei fitofarmaci) nei frutteti e in particolare negli orti, dove sottraggono consistenti sostanze nutritive alle colture.
 
Oltre che nei cortili, vialetti e aiuole di giardini e parchi.
 
Inconveniente la cui eliminazione comporta o l’onerosa estirpazione manuale o il periodico taglio (disponendo dell’apposita attrezzatura) o il trattamento, frequentemente, con erbicidi chimici per nulla ecologici ed economici. Per cui, come per la lotta dei parassiti animali e malattie fungine, si suggerisce, in alternativa, l’uso dei composti a base di sostanze naturali (erbicidi naturali) di seguito descritte, poco costose e soprattutto innocue per l’ambiente e per la salute delle persone e degli animali:
  • 5 litri di acqua calda, 1 Kg di sale da cucina e 1,5 litri di aceto bianco con un contenuto di acido acetico di almeno il 20 % (acquistabile nei negozi di prodotti per giardinaggio). Versare il sale nell’acqua e rimescolare fino a completo scioglimento, poi aggiungere l’aceto, mischiare il tutto ed irrorare, con molta attenzione, soltanto la vegetazione spontanea (poiché trattandosi di un preparato non selettivo, potrebbe danneggiare le piante coltivate) durante le ore più calde della giornata. Ripetere il trattamento in funzione dell’entità dell’effetto riscontrato;
  • 3 litri di aceto bianco, una tazzina di sale da cucina (ca. 70 g) e 1 cucchiaio di sapone liquido per piatti. Miscelare fino a sciogliere bene gli ingredienti ed applicare;
  • 1 litro di aceto bianco e 120 ml di succo di limone concentrato (filtrato in un passino a strette maglie), mescolare ed applicare;
  • 250 g di sale da cucina e 1 litro di acqua bollente. Far sciogliere completamente il sale, poi lasciare raffreddare e vaporizzare la soluzione sulle aree da diserbare;
  • 250 g di aceto bianco, 100 g di sale e 1 litro di acqua bollente. Far sciogliere mescolando bene gli ingredienti, quindi attendere che si raffreddi la soluzione, prima di vaporizzarla sulle essenze da eliminare.
Proposte alla quali si evita di aggiungerne altre, sia perché non sempre risultano di semplice realizzazione e sia perché si ha motivo di affermare che la casistica di quelle descritte dovrebbe essere sufficiente per consentire la risoluzione dei problemi connessi alle infestazioni di stagione.
 
Ovviamente, sempreché ci si attenga al rispetto delle dosi, alle modalità di preparazione ed alle applicazione indicate e, soprattutto, non si trascuri l’accorgimento di effettuare dei saggi su singole piante o parti di esse, prima di estende il trattamento sull’intera coltivazione. Al fine di verificare la compatibilità e l’efficacia del preparato scelto.

 

 

Domenico Brancato
01/06/2023
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