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Ogni anno, in questo periodo le superfici di molti giardini, da verdi prati primaverili si trasformano in un ammasso di erbacce appassite e sterpi e la vegetazione delle siepi, che recingono molte abitazioni del nostro territorio, deborda ampiamente dalle aree di competenza, protendendosi ed invadendo i contigui marciapiedi.
Ciò costituisce un pericolo derivante:
Incuria che quindi, non solo evidenzia la trascuratezza di chi non provvede ad eseguire i prescritti interventimanutentivi, ma si ripercuote inevitabilmente e negativamente sulle generali condizioni di sicurezza, igienico-sanitari e paesaggistici del territorio.
Pertanto, onde evitare che le descritte condizioni persistano, dal Comune di Marino, in data 4 giugno 2018, è stata emanata l’allegata Ordinanza, contenente dettagliate indicazioni sulle norme da rispettare per non incorrere nelle inevitabili sanzioni amministrative e del Codice della Strada ma, soprattutto, per sollecitare tutti i Cittadini interessati ad adoperarsi, diligentemente, per il conseguimento, si spera, dell’inconfutabile comune obiettivo di rendere quanto più possibile efficiente, confortevole ed accogliente il nostro ambiente di vita.
Articolo redatto dal Professor Domenico Brancato
MULTISERVIZI MARINO: DATI DI DICEMBRE 2018
Risultati sempre più soddisfacenti per la raccolta differenziata porta a porta avviata in alcune zone della città di Marino. Dopo i dati lusinghieri del mese di novembre 2018 arrivano - a conferma della bontà del percorso intrapreso - quelli di chiusura anno.
I numeri sulla quantità di rifiuti indifferenziati portati in discarica nel mese di dicembre 2018, infatti, ci parlano di 900.000 kg contro 1.700.000 dello stesse periodo del 2017. Un decremento, quindi, del 47% che conferma il buon andamento del servizio ed un incremento dei rifiuti differenziati a discapito del “secco residuo”.
La curva della percentuale di rifiuti indifferenziati, infatti (come si evince dal grafico) è scesa sempre di più negli ultimi mesi: da quando la Multiservizi dei Castelli di Marino ha iniziato la distribuzione del kit per la raccolta porta a porta nelle prime frazioni di Marino (maggio 2018) possiamo notare un costante decremento che ha consentito l’abbattimento della soglia del milione di kg, uno dei grandi obiettivi che l’azienda si era posta all’avvio di questo nuovo progetto.
“Anche i dati di dicembre 2018 confermano che la raccolta differenziata porta a porta nelle prime zone di Marino servite sta dando i risultati sperati – commenta il presidente della Multiservizi dei Castelli di Marino, Walter Bravetti – Certo non ci fermeremo qui, il percorso per centrare tutti gli obiettivi che con il progetto porta a porta ci siamo prefissi è ancora lungo ma la voglia di fare e di migliorarci è davvero tanta. In queste settimane stiamo lavorando incessantemente per l’avvio del sistema Porta a porta nell’ultima zona della città: il centro storico. Anche in questo caso ci serviranno l’aiuto e la collaborazione dei cittadini affinchè tutto funzioni al meglio ma sono certo che non mancheranno. A discapito di qualche comportamento incivile che, purtroppo, ancora riscontriamo, infatti, abbiamo dalla nostra molti residenti che amano il proprio territorio e che vogliono vederlo migliore”.
Al momento la raccolta differenziata porta a porta nella città di Marino serve oltre il 60% della popolazione. Nei primi mesi sono state coperte le zone:Santa Maria delle Mole, Frattocchie, Cava dei Selci (Zona A) in questi giorni si sta ultimando la copertura di tutta la Zona B ( dopo Castelluccia, Fontana Sala, Due Santi, Spinabella, Costa Rotonda e Campofattore in corso le operazioni a Montecrescenzio).
Nei prossimi mesi, infine, partirà l’avvio del sistema di raccolta porta a porta anche nel centro storico di Marino.
Il termine spreco trova rispondenza nell’insieme di quei prodotti alimentari che hanno perso valore commerciale e che vengono scartati, ma che potrebbero essere ancora destinati al consumo umano.
Ciò costituisce un inaccettabile paradosso del nostro tempo, in quanto se da un lato vi è la necessità, nei prossimi anni, di incrementare la produzione dei prodotti alimentari del 60 – 70 %, per far fronte all’incremento della popolazione dall’altro, nel mondo, si spreca oltre un terzo del cibo prodottoche, secondo uno studio condotto dalla FAO (Organizzazione mondiale di cibo e agricoltura), ammonterebbe ad 1,3 miliardi di tonnellate, delle quali l’80 % sarebbe ancora utilizzabile.
Tant’è che se fosse possibile recuperare gli sprechi, questi sarebbero sufficienti a sfamare 2 miliardi di persone.
In Europa si sprecano mediamente circa 180 Kg/pro-capite di cibo l’anno (con valori oscillanti fra i 579 e i 44 Kg/pro-capite dell’Olanda e della Grecia), mentre in Italia, globalmente, la media dello spreco, per effetto di contenimento prodotto della crisi economica, risulta essere di 149 Kg/pro-capite, così ripartito:
Genere di Alimento Percentuale
Prodotti Ortofrutticoli 17
Pasta e Pane 28
Pesce 15
Uova 29
Carne 30
Latticini 32.
Entità di spreco,equivalente ( secondo una indagine condotta dalla ricercatrice Claudia Giordano sugli sprechi di 400 famiglie in una settimana, promossa dal Ministero dell’Ambiente/ Progetto Reduce con l’Università di Bologna, nell’ambito della campagna Zero Spreco, con la supervisione dell’economista Andrea Segrè), a Kg/giorno 0,1 a testa, pari a Kg/famiglia (composta mediamente, nel 2016, da 2,32 persone) 84,9,corrispondenti a 0,0849 tonnellate, che moltiplicate per i 25.937.723 di famiglie Italiane, diventano 2,2 milioni di tonnellate l’anno, chefiniscono nelle pattumiere delle abitazioni,facendo registrare,rispetto le varie sedi di rilevazione dello spreco, la rilevante quota del 42 %.Quotache, tradotta in costi, supera i 25 euro/mese per famiglia.
Alle appena descritte conseguenze di natura etico-economica del cibo sprecato, si aggiungono poi quelle, non meno trascurabili, di natura ambientale e socio-sanitaria, dal momento in cui le cospicue quantità di cibo non consumato contribuiscono sensibilmente al riscaldamento globale e alle crescenti carenze idriche.
Come si può dedurre dalle emissioni di 4,5 Kg di anidrite carbonica (CO2) equivalenti, per ogni Kg di cibo sprecatoe dai dati relativi alla “ Impronta Idrica” o “ Acqua Virtuale “ (Volume totale di acqua consumato e inquinato, in un determinato luogo, nelle diverse fasi della filiera,per ottenere un prodotto), dedotti dagli esiti degli studi condotti dalla Fondazione Olandese “ Water Footprint Network “ (Integrati con dati provenienti da altre fonti) sugli alimenti di seguito riportati:
Tipologia Alimento |
Quantità Chilogrammi Grammi Numero |
Impronta Idrica( litri acqua ) Per 1 Kg Porzione |
Pane |
1 50 |
1300 65 |
Pasta |
1 80 |
1693 135 |
Biscotti |
1 50 |
1800 90 |
Cereali (Per colazione) |
1 30 |
1645 49 |
Riso |
1 80 |
3400 272 |
Legumi secchi |
1 50 |
4055 203 |
Frutta con guscio (Noci, Nocciole) |
1 30 |
9065 272 |
Frutta fresca |
1 150 |
970 145 |
Succo di Frutta |
|
|
Verdura e ortaggi |
1 200 |
325 65 |
Pomodori |
1180 1 |
156 28 |
Patate |
1 150 |
900 135 |
Latte |
1 125 ml |
1000 125 |
Dolci |
1 100 |
3140 314 |
Cioccolato |
|
|
Zucchero |
1 5 |
1500 7,5 |
Vino |
1 100 |
610 61 |
Birra |
1 250 |
300 75 |
Caffè tostato |
1 7 1 tazzina |
18900 132 |
Tè verde |
1 3 1 bustina |
8860 27 |
Olio d’oliva |
1 12 1 cucchiaio |
4900 59 |
Olio di Girasole |
1 - |
6795 - |
Burro |
1 15 |
5550 83 |
Uova |
1 60 |
3300 198 |
Formaggio fresco |
1 100 |
5000 500 |
Carne avicola ( Pollo ) |
1 150 |
3900 585 |
Carne suina |
1 150 |
4800 720 |
Carne di agnello |
1 150 |
9580 1437 |
Carne di manzo |
1 100 |
15500 1550 |
Hamburgher di manzo |
|
|
Dati che, come evidenzia la Piramide Idrica del Barilla Nutrition Center, messa a confronto con la Piramide Alimentare (Vedi allegato n° 1), consentono di riscontrare l’interessante coincidenza tra i cibi meno indispensabili e più grassi (vari tipi di carne e insaccati) con quelli che consumano più acqua. In pratica, i cibi da consumare con più parsimonia sono anche quelli che hanno un maggior impatto idrico ed ambientale, a conferma che la salute della persone e quella dell’ambiente vanno di pari passo.
Per cui, a seconda della prevalenza del consumo di cibi di provenienza vegetale o animale, l’impronta idrica giornaliera individuale può variare da circa 1500 – 2600 a 4000 – 6000 litri di acqua (comprendenti, oltre l’acqua consumata direttamente per bere, cucinare e lavarsi, quella impiegata per produrre e trasportare i cibi che mangiamo, per fabbricare gli indumenti che indossiamo e per svolgere ogni altra attività quotidiana), a differenza (stando alle stime del WWF: Fondo Mondiale per la Natura) del miliardo di persone che , nel mondo, non ha accesso all’acqua potabile e degli oltre quattro miliardi che non ne hanno a sufficienza.
Enorme divario di disponibilità di un bene sempre più prezioso ed indispensabile per la sopravvivenza, imputabile anche ai rilevanti quantitativi di acqua che vengono consumati inutilmente per la produzione della consistente quantità di prodotti alimentari che si sprecano nel corso delle seguenti fasi:
- Le irrazionali abitudini di fare la spesa di milioni di consumatori;
- L’inosservanza delle indicazioni riportate in etichetta riferite alla corretta modalità di conservazione degli alimenti;
- Le date di scadenza, per alcuni prodotti, troppo restrittive;
- La tendenza a confezionare porzioni di cibo abbondanti;
- Le promozioni che invogliano i consumatori a comprare più cibo del necessario.
Cause di sprechi che, in gran parte, potrebbero essere evitati compiendo semplici azioni quotidiane e migliorando le abitudini alimentari, come:
A proposito di quest’ultimo accorgimento, da quanto emerso da una indagine condotta dal ricercatore Matteo Boschini dell’università di Bologna, su 73 plessi di Scuola primaria, dei quali 35 in Emilia Romagna, 25 nel Lazio e 18 in Friuli Venezia Giulia, si deduce che il 29,5 % dei pasti consumati nelle mense viene gettato.
Dati che il professor Andrea Segrè , docente di Politica agraria internazionale e comparata all’Università di Bologna e fondatore di Last Minute Market, commenta in questi termini: “Nel luogo reputato a fare educazione alimentare, il cibo viene invece buttato. Sono soprattutto frutta e verdura gli alimenti più sprecati, che dal punto di vista della nutrizione dovrebbero essere parte fondamentale del pasto”.
Commento al quale riteniamo sia opportuno aggiungere che la causa della summenzionata tipologia di spreco sia da ricercare, principalmente, nella estensione di cattive abitudini ed eccessive preferenze alimentari, in molti casi, acquisite e consentite dagli/agli alunni in ambito famigliare.
Come denotano le considerazioni dello Psichiatra Paolo Crepet sul buonismo educativo dei Genitori: “Noi non abbiamo più figli, ma piccoli Budda a cui noi siamo devoti, per cui possono fare di tutto. Scelgono dove andare a mangiare e cosa mangiare… omissis. Siamo diventati Genitori che dicono sempre di si. Ma questo è sbagliato. Quando diventeranno grandi ci sarà qualcuno che gli dirà di no.”
Autorevole opinione che , pur non potendola generalizzare, trova, purtroppo, riscontro in molti ambiti familiari.
Riscontro, che inevitabilmente si ripercuote nell’irrazionalità delle abitudini alimentari di un cospicuo numero di bambini in età scolare ( In Italia, secondo il Ministero della Salute, il 9% dei bambini di 8 – 9 anni non fa colazione ed il 31% non consuma una colazione adeguata ).
In quanto, i genitori (o chi per loro) invece di seguire le indicazioni dei nutrizionisti sulla qualità, quantità, apporto calorico ed equilibrata ripartizione dell’assunzione dei cibi nell’arco della giornata,inconsapevolmente optano,con l’ovvio intento di assicurare ai loro figli un soddisfacente nutrimento, per inadeguate soluzioni alternative,come ad esempio:
- Tazza di tè deteinato con 1 cucchiaio di zucchero o miele, 1 yogurt intero bianco, 1 brioche integrale o 1 fetta di crostata o ciambella fatta in casa ed 1 frutta fresca;
- Tazza di latte intero o parzialmente scremato senza zucchero, 2 fette biscottate integrali con marmellata, 1 porzione di frutta fresca;
- Toast integrale con prosciutto e sottiletta ( o altra farcitura ), più un frullato di frutta fresca di ca. 200 ml, ecc;
- pizza; - panini con salumi; cornetto con nutella; ricchi tramezzini; - patatine fritte; -snacks dolci o salati,o addirittura di merendine ricche di grassi, conservanti ed edulcoranti ( junk food = cibo spazzatura ), con l’aggiunta di bibite zuccherate che, complessivamente, forniscono da 250 a 530 Kcal ca.,
- frutta di stagione( 1 Mela o 1 Arancia, 1 Pera, 2 Kiwi, 3 Mandarini ) con 1 fetta biscottata integrale;
- uno yogurt magro da 125 g, alla frutta;
- 2 fette biscottate con marmellata;
- un quadratino di cioccolata ed un frutto;
- una porzione (di 22g ) di riso soffiato con cioccolato light, ecc.
Cioè, con cibi di facile digeribilità e dall’apporto calorico (di ca. il 5% dell’intero fabbisogno giornaliero) di 80– 120 Kcal che,secondo accreditati studi scientifici, favoriscono il miglioramento dell’umore, oltre a potenziare le capacità di apprendimento e mnemoniche.
L’insieme di suggerimenti e indicazioni, sopra riportati, per cercare di diffondere l’importanza della consapevolezza di una equilibrata alimentazione, al fine di impedire il protrarsi di pregiudizievoli inadeguatezze alimentari.
Inadeguatezze per le quali, secondo il parere di dietologi, medici e nutrizionisti, i molti bambini che le praticano abitualmente, vanno incontro, nel tempo, a predisposizioni di natura patologica (sovrappeso, obesità, diabete, ecc.) e, nell’immediato, ad una ridotta concentrazione mentale ed a manifestazioni di sonnolenza dovuti, nelle prime ore,agli effetti di ipoglicemia imputabile al digiuno o ad insufficiente alimentazione e, dopo l’abbondante spuntino di metà mattinata, agli ulteriori nocivi effetti di una pesante e prolungata digestione, che li fa giungere all’ora di pranzo con scarso appetito (Vedi allegato n° 3 ).
Inappetenza che causa il rifiuto di buona parte del pasto, che sarebbe potenzialmente utilizzabile, ma che, in genere, è destinato a diventare rifiuto.
A tal proposito, la Legge Gadda 166/2016, onde evitare l’immorale dissipazione di alimenti recuperabili, si prefigge di incentivare un nuovo modello di mercato e di welfare ( espressione che sottintende iniziative dirette ad assicurare il benessere dei cittadini ) inclusivo, in grado di rendere compatibili la sostenibilità del complesso delle norme che regolamentano l’approvvigionamento alimentare con la responsabilità sociale, riferita alla collettività.
Infatti, la citata Legge,incentra i suoi punti di forza:
- nell’operato delle Associazioni di volontariato, grazie all’impegno delle quali si è già registrato un incremento di donazioni in termini di quantità e di tipologia: prodotti ortofrutticoli, cibi cotti e freschi, prodotti a lunga conservazione e farmaci;
- e nella possibilità di reperimento, prima impensabile, di prodotti,come quelli confiscati, le eccedenze nel settore del banqueting (banchetti) e nelle mense.
Come dimostra l’aumento,da 4.635 a 5.573 tonnellate/anno ( da Ottobre 2016 a Settembre 2017 ), pari ad un incremento del 21,4% delle donazioni delle eccedenze, dedotto dai rilevamenti condotti da Andrea Giussani, presidente del Banco Alimentare, che afferma: “ abbiamo riscontrato un progressivo cambio di cultura degli operatori della filiera, concretamente testimoniato dall’aumento dei punti di vendita disponibili e dalle quantità di alimenti recuperati”.
Quanto sopra, per tentare di indurre gli operatori interessati ed i tanti lettori del nostro Sito:
- riflettere sulla potenziale possibilità, anche individuale, di poter contribuire a limitare al massimo gli sprechi ed a far sì che l’eccedenza di cibo non venga trattata come rifiuto, bensì come prodotto utilizzabile e destinabile al soddisfacimento alimentare delle molte persone che versano in estrema condizione di indigenza;
- e a considerare, che un cibo sprecato non solo diventa inutile e dannoso per l’ambiente,ma oltre modo dispendioso per i connessi ulteriori sprechi di: superfici di terreno coltivabile, acqua, fertilizzanti, energia e costi del lavoro,utilizzati e spesi per la sua produzione.
Articolo redatto dal Prof. Domenico Brancato
E’ ONLINE LA NUOVA PAGINA FACEBOOK DEDICATA AGLI UTENTI
Nel mese di maggio 2018 la Multiservizi dei Castelli di Marino - società che gestisce numerosi servizi pubblici tra cui anche la raccolta dei rifiuti in città - ha dato avvio alla distribuzione dei primi mastelli che hanno siglato l’inizio della raccolta differenziata porta a porta in città.
In pochi mesi, in sinergia con il Comune di Marino, siamo riusciti ad innalzare la percentuale di differenziata prodotta e ad avviare quel cambio di percorso tanto auspicato che mira a migliorare la qualità di vita dei cittadini, il decoro urbano e, naturalmente, a fornire un contributo tangibile nella salvaguardia della salute ambientale.
Nell’intraprendere questo ambizioso percorso ci siamo accorti che per far decollare il progetto non potevamo prescindere dall’impegno e dalla collaborazione di tutti i cittadini a cui vanno fornite informazioni esaurienti e consigli per una corretta raccolta differenziata.
Per questo motivo abbiamo scelto di dar vita ad una pagina Facebook dedicata al tema dell'educazione ambientale” e raggiungibile al seguente indirizzo multiservizicastellimarino .
Si tratta di un’iniziativa che rappresenta un potenziamento ulteriore dei canali di comunicazione già a disposizione degli utenti a supporto del servizio informativo dell’Ecosportello che sta riscuotendo enorme successo.
Questo spazio virtuale, dunque, non sarà il canale per ricevere segnalazioni su disservizi o richieste di intervento: abbiamo già previsto altri strumenti per rispondere a queste esigenze. E’ attivo, infatti, il nostro numero verde 800154952 ed esiste l'app MUNICIPIUM (scaricabile sia da Google Play che da App Store).
La nuova pagina Facebook nasce come risposta ad una richiesta specifica dei cittadini: avere a disposizione uno strumento informativo facilmente raggiungibile e sulla piattaforma social più utilizzata.
Questa pagina parlerà, dunque, in maniera privilegiata di ambiente, rifiuti e raccolta porta a porta per consentire a questo meraviglioso progetto di funzionare al meglio e superare gli ostacoli che si presenteranno. Sarà uno strumento utile per rafforzare l'opera di sensibilizzazione ambientale già avviata e che, nelle nostre intenzioni, servirà a costruire una comunità attiva al servizio del territorio.
Al momento la raccolta differenziata porta a porta nella città di Marino ha già coperto il 60% della popolazione. Nei primi mesi di lavoro abbiamo provveduto a servire le seguenti zone:Santa Maria delle Mole, Frattocchie, Cava dei Selci (Zona A). Stiamo ultimando in questi giorni anche l’adeguamento della gestione integrata dei rifiuti con il sistema “porta a porta” nella la zona B del nostro territorio, ovvero: Castelluccia, Fontana Sala, Due Santi, Spinabella, Costa Rotonda e Campofattore. L’obiettivo ambizioso che ci poniamo è quello di arrivare alla rimozione definitiva dei vecchi cassonetti stradali in tutta la città entro la fine dell’anno.