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Le ali della libertà e la mia vita – Testimonianza sulla speranza

Le ali della libertà e la mia vita – Testimonianza sulla speranza Copertina    (commenti:3) (709-0-0)
Antonio Calcagni

Le ali della libertà e la mia vita – Testimonianza sulla speranza di Alessandra Kre
 
 
Domenica 14 Settembre con un concerto molto seguito della cover 6/8 seiottavi di Rino Gaetano si è conclusa "La Nostra Festa".
 
Una festa da sempre molto sentita dai cittadini di Santa Maria ma che attira anche l'interesse di diverse decine di migliaia di persone provenienti dalle aree limitrofe.
 
Un vero successo che ogni anno si ripete, grazie anche ad un programma molto variegato che tende a venire incontro a tutti i gusti ed età.
 
Ma non è su questo che mi voglio soffermare, ma su un evento in particolare che sabato sera prima dei concerti di "DESTINAZIONE GO" E "COLORPLAY" ha toccato nel profondo i cuori di tutti i presenti.
 
Come tutti saprete il tema che accompagnava "La Nostra Festa" quest'anno era La Speranza.
 
Su questa scia è stata invitata a dare il suo contributo la nostra, da poco concittadina Alessandra, che in venti minuti davanti ad un pubblico ammutolito e commosso ha raccontato la sua esperienza.
 
Di seguito, per chi non ha avuto la possibilità di sentire dal vivo la sua testimonianza, ripropongo integralmente il suo racconto di vita vissuta.
 
“Io non sono qui per insegnarvi cosa sia la speranza.
Sono qui per raccontarvi come la speranza mi ha salvato.
E per farlo, devo cominciare da lontano. Dall’estate del 2019.
Era giugno, andai al commissariato di Polizia più vicino e chiusi definitivamente una relazione con un narcisista patologico perverso. Una relazione che mi aveva tolto tutto: autostima, fiducia, energia, entusiasmo, dignità. Voglia di vivere.
E sì, pensai che forse sarebbe stato meglio smettere. Smettere di vivere.
Poi successe una cosa piccola, che però cambiò tutto.
La mia psicoterapeuta dell’epoca mi fece vedere un film: Le ali della libertà.
C’è un uomo, Andy Dufresne, Tim Robbins, che viene arrestato per un omicidio che non ha commesso. Vent’anni in prigione. Senza smettere mai di credere nella sua fuga. Scava un tunnel nel muro della sua cella… con un martelletto da geologo. Un colpo alla volta. Granello dopo granello.
La speranza non è magia: è fatica. È tenacia invisibile.
La mattina Andy sparge i pezzi di muro nel cortile del carcere… e la notte scava.
E lì, guardando il film, sentii la frase che mi salvò la vita: “O fai di tutto per vivere, o fai di tutto per morire.”
E io capii profondamente che non avevo nessuna intenzione di fare di tutto per morire.
Io volevo vivere!
E in quel momento presi una decisione: qualunque cosa mi sarebbe accaduta, io avrei scelto la vita.
Qualche mese dopo, novembre 2019.
Un neurologo mi visita per dei sintomi strani e mi dice “Secondo me… c’hai la sclerosi multipla”. Quattro mesi prima della pandemia, del lockdown, dell’immobilità obbligata. La diagnosi viene confermata.
Camminare diventa sempre più difficile.
L’equilibrio sempre più traballante.
Le gambe sempre più pesanti.
Eppure… quella frase mi girava sempre in testa.
“Fai di tutto per vivere.”
Così mi aggrappai alla speranza. Non quella dei miracoli… la speranza del martelletto da roccia di Andy Dufresne.
Da un giorno all’altro ho dovuto imparare a fare i conti con un corpo che non rispondeva più come prima, con la paura di perdere l’equilibrio e cadere, con l’impossibilità di correre, ballare, saltare, o semplicemente di camminare come prima… e col rischio di non camminare proprio più.
Eppure, come Andy con il suo martelletto, ho continuato e continuo a scavare.
Ogni fisioterapia. Ogni infusione di farmaco. Ogni giorno in cui scelgo di alzarmi e muovere un passo in più… sono colpi di martelletto.
Piccoli. Invisibili. Ma a lungo andare… fanno la differenza.
La gente mi dice: “Mamma mia quanto sei forte!”
Ma la gente non sa che la mia forza non è un dono. Non è carattere. O almeno, non solo.
È stata una decisione.
Lì, davanti a quel film, io decisi non solo che non sarei morta… ma che avrei fatto di tutto per vivere.
E che la speranza sarebbe stata la mia compagna di cella. Il mio martelletto da roccia. La mia arma segreta.
In Le ali della libertà, Andy non ce la fa da solo.
C’è Red, il suo amico, Morgan Freeman.
A mostrarci che la speranza è contagiosa.
E se siamo qui a parlarne, alla festa di questa comunità, “la nostra festa”, è per contagiarci tutti; per ricordarci che nessuno deve scavare da solo.
Andy parla sempre a Red di un luogo dove vuole andare una volta uscito da lì. Zihuatanejo. Una spiaggia in Messico che sembra un sogno, quasi inventata.
Ma senza quell’immagine, non ce l’avrebbe mai fatta.
Anche io ho imparato che per sopravvivere non basta resistere: bisogna immaginare.
La mia Zihuatanejo non è una spiaggia. È il giorno in cui correrò di nuovo, anche solo dieci metri. O il giorno in cui non avrò paura di cadere. Quella è la mia Zihuatanejo.
E voi? Qual è la vostra?
Vi lascio con l’ultima immagine del film.
Red cammina sulla spiaggia di Zihuatanejo. E vede Andy che lo aspetta.
Quella non è solo la fine di un film; è l’immagine del potere della speranza: la promessa che… dietro le brutte notizie, dietro le diagnosi, dietro i muri più spessi del carcere più duro… c’è ancora il mare.
Io sono qui stasera perché nel 2019 ho deciso di fare di tutto per vivere.
E continuo a farlo. Ogni giorno.
E allora vi auguro di non smettere mai di scavare con il vostro martelletto da roccia.
E di non dimenticare che, anche quando tutto sembra finito… da qualche parte, ad aspettarvi, c’è la vostra Zihuatanejo.
Ricorda, Red: la speranza è una cosa buona. Forse la migliore delle cose. E le cose buone… non muoiono mai”.
 
 

Per una soluzione al traffico

   (commenti:3) (3.047-0-0)
Antonio Calcagni

 

Linea Ferroviaria Roma – Velletri:  passaggio a livello su viale della Repubblica a Santa Maria delle Mole

Con le sue 49 chiusure giornaliere, ognuna di  4 minuti circa, il passaggio a livello nelle ore di punta crea ingorghi paurosi.  La problematica è accentuata dal fatto che la stazione ferroviaria è attigua al passaggio a livello.

Soluzioni:

  • Temporanea, spostare la fermata 100 mt più avanti direzione Velletri in questo caso il tempo di chiusura del p. a livello potrebbe ridursi di 1,5  minuti.
  • Definitiva, attraverso l’interramento della linea ferroviaria , spostamento sempre di 100 mt più avanti la stazione ferroviaria ​​​​​​.

 

 

Incrocio tra Via Appia/Via della Repubblica

Con le diverse  migliaia di transiti giornalieri  la S.S. 7  Appia , costituisce ormai un muro che separa  Santa Maria delle Mole da  Cava dei Selci. L’incrocio tra la suddetta strada e viale della Repubblica, dove le auto rimangono ferme per molti minuti genera dei picchi d’inquinamento elevatissimi.

Soluzioni:

  • Unica, Interramento della S.S. 7 e creazione in superficie di un rondò  per smaltire meglio il traffico locale e la creazione di un area pedonale che collegando Santa Maria a Cava dei Selci, unisca l’area archeologica dell’Appia Antica, con tutta l’area ex Stefer ( parco della Pace, area ex Palaghiaccio, Bocciodromo e palazzetto dello sport).

 

 

Via della Falcognana, strada privata che da Santa Maria porta a via del Divino Amore

E’ l’unica strada che dopo l’aeroporto di Ciampino, collega la S.S. 7 Appia all’Ardeatina. Si tratta di una strada  privata molto frequentata che permette ai residenti,  diretti alla zona industriale di Pomezia ed oltre, di risparmiare molti chilometri di percorrenza. Attualmente la strada è particolarmente tortuosa, ad una  sola  carreggiata e  con un manto stradale mal ridotto.

Soluzioni:

  • A: Acquisizione da parte di un Ente pubblico, Città Metropolitana/ Regione Lazio, messa a norma e risistemazione.
  • B: Realizzazione ex novo di una tangenziale che, partendo dal rondò di via Capanne di Marino, incrocio via Mameli si innesti con la parte finale della suddetta strada, che  poi confluisce su via del Divino Amore/ Ardeatina.

 

 

Incrocio tra la S.S. 7 Appia e la S.R. 207 Nettunense 

L’incrocio a Frattocchie tra la S.S. 7  Appia e la strada S.R. 207 Nettunense da una parte e via del Sassone dall’altra crea un ingorgo che si protrae per quasi tutto il giorno, le 2 strade, ognuna con i suoi circa 39.000 veicoli giornalieri, sono fonte di fortissimo inquinamento, accentuato dalla lunga sosta necessaria all’attraversamento dell’incrocio:

Soluzioni:

  • Temporanea, Creazione di un rondò che possa smaltire meglio il traffico.
  • Definitiva, Interramento della S.S. 7 e creazione in superficie di un rondò  per smaltire meglio il traffico locale.

Un impianto fotovoltaico tra opportunità mancate e abbandono

Un impianto fotovoltaico tra opportunità mancate e abbandono Copertina    (commenti:3) (434-0-0)
Amerigo Miraglia

 
Il quartiere di Cava dei Selci, situato nel territorio del Comune di Marino, rappresenta un esempio emblematico delle sfide che affrontano molte periferie urbane italiane: un mix di sviluppo infrastrutturale, rischi ambientali e una gestione amministrativa che lascia molto a desiderare. Al centro di questa narrazione si trova un vasto lotto di terreno trasformato in un impianto fotovoltaico privato, un progetto che ha sollevato controversie sin dalla sua fase autorizzativa e che oggi evidenzia criticità evidenti nel tessuto urbano locale.
 
L'impianto fotovoltaico, esteso su circa 8 ettari tra i comuni di Marino e Ciampino, è stato concepito come un contributo alla transizione energetica, con una potenza prevista di oltre 8 MWp. Il processo autorizzativo ha coinvolto numerosi enti pubblici, tra cui i Comuni di Roma, Marino, Ciampino e l'ASL, culminando in un Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale emesso dalla Regione Lazio nel giugno 2023. Tuttavia, il progetto ha rischiato di arenarsi quando i residenti di Cava dei Selci hanno segnalato un aspetto cruciale trascurato: l'area è soggetta a esalazioni vulcaniche significative di gas solforosi e anidride carbonica, tipiche della zona dei Castelli Romani.
 
Grazie a questa segnalazione, è stato coinvolto l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), che in prima istanza ha sospeso le autorizzazioni. Le misurazioni dell'INGV hanno rivelato un aumento del 427% nelle emissioni di gas dopo le perforazioni iniziali, con rischi per la salute pubblica legati al radon e alla CO2. Solo dopo l'adozione di prescrizioni specifiche da parte dell'INGV – tra cui ulteriori verifiche e misure di mitigazione – l'iter è ripreso, portando al via libera definitivo. Nel marzo 2024, il sindaco di Marino ha comunicato che una parte dell'area di Cava dei Selci non sarebbe più stata inclusa nel progetto principale, ma i lavori sono proseguiti con riunioni tecniche tra gli enti coinvolti, inclusa l'ASL per le valutazioni sanitarie. A febbraio 2025, il Comune di Ciampino ha revocato un'ordinanza anti-CO2, permettendo l'avanzamento dell'impianto.
 
In cambio dell'autorizzazione, la società privata responsabile dell'impianto ha dovuto concedere opere compensative ai comuni interessati. Il Comune di Ciampino ha negoziato la realizzazione di una pista ciclabile in via dell'Ospedaletto, un intervento utile per migliorare la mobilità sostenibile e la qualità della vita dei residenti. Al contrario, il Comune di Marino si è limitato a richiedere l'aggiornamento dei lampioni di pubblica illuminazione con modelli ad alta efficienza energetica nel tratto di strada di via Catullo che costeggia l’impianto fotovoltaico – una misura minima, descritta da alcuni come "elemosina". Questa disparità evidenzia una mancanza di visione strategica da parte dell'amministrazione marinese, che non ha capitalizzato l'opportunità per interventi più impattanti, come il miglioramento delle infrastrutture verdi o la bonifica di aree degradate, nonostante la conoscenza delle condizioni precarie del quartiere.
 
Oggi, i lavori per l'impianto sono in fase avanzata, ma emergono problemi evidenti nella porzione di territorio ricadente nel Comune di Marino. La società privata ha eretto una nuova recinzione arretrata rispetto a quella preesistente, lasciando una striscia di terreno in uno stato di totale abbandono. Questa area, visibile dalle strade del quartiere, è diventata un simbolo di incuria: erbacce, rifiuti e degrado visivo che contrastano con l'immagine di un progetto "verde". Senza interventi di manutenzione, questa striscia rappresenta non solo un rischio estetico, ma anche potenziale per problemi ambientali e di sicurezza, aggravando il senso di trascuratezza che pervade Cava dei Selci.
 
Questa situazione riflette l'incapacità dell'attuale amministrazione di gestire efficacemente le compensazioni e di tutelare gli interessi dei residenti. Nonostante le potenzialità dell'impianto per contribuire alla sostenibilità energetica, il quartiere non ne ha tratto benefici tangibili. Anzi, l'amministrazione ha optato per il "minimo indispensabile", ignorando le "condizioni di gravità assoluta" del quadrante, come strade dissestate, mancanza di servizi e rischi vulcanici persistenti.
 
Negli ultimi quattro anni, l'amministrazione comunale di Marino non ha intrapreso alcuna iniziativa significativa per Cava dei Selci. Tutte le richieste di aiuto e supporto da parte dei cittadini – da miglioramenti infrastrutturali a interventi di manutenzione ordinaria – sono rimaste inascoltate, confinate nei cassetti di qualche funzionario. Di conseguenza, sono i residenti stessi a prendersi cura del quartiere, attraverso azioni volontarie che suppliscono alle carenze istituzionali.
 
In risposta a questa inerzia, i cittadini si sono organizzati avvalendosi del regolamento attuativo degli strumenti di partecipazione comunali. È in corso una raccolta firme per una petizione, disponibile in diverse attività commerciali del quartiere. L'obiettivo è raggiungere il numero necessario di sottoscrizioni per presentarla al Comune, chiedendo interventi concreti e una maggiore attenzione al benessere della comunità. Questa mobilitazione non è solo un grido di protesta, ma un atto di cittadinanza attiva che potrebbe spingere l'amministrazione a rivedere le sue priorità.
 
Il caso dell'impianto fotovoltaico a Cava dei Selci solleva interrogativi più ampi sulla gestione del territorio nelle aree periurbane. Mentre progetti come questo sono essenziali per la transizione ecologica, non possono prescindere da un approccio inclusivo che tuteli i residenti e massimizzi i benefici locali. L'amministrazione di Marino ha perso un'opportunità per trasformare una compensazione in un volano di sviluppo, a differenza di Ciampino. Ora, spetta ai cittadini e alle istituzioni trovare un dialogo per rimediare a anni di abbandono. La petizione in corso potrebbe essere il primo passo verso un quartiere più curato e vivibile – ma solo se le voci dei residenti saranno finalmente ascoltate.

La Battaglia di Lepanto rivive a Marino

La Battaglia di Lepanto rivive a Marino Copertina    (commenti:3) (270-0-0)
la Redazione

 
 
La Battaglia di Lepanto rivive a Marino: ennesimo successo per la conferenza del Generale Ciampini organizzata dall’Associazione Centro Anziani Frattocchie di Marino
 
È stata una serata di grande storia e grande partecipazione, quella andata in scena il 5 giugno presso i locali di Bibliopop a Santa Maria delle Mole.
 
Il Centro Anziani Frattocchie di Marino (CAFM APS) ha proposto al pubblico l’attesa conferenza dal titolo “Lepanto, epocale scontro di Imperi in difesa della cristianità”, affidata alla voce autorevole del Generale di Divisione Marco Ciampini, che già in passato aveva riscosso notevoli apprezzamenti nelle iniziative culturali del CAFM.
 
La lezione ha catturato l'attenzione della sala, gremita da un pubblico eterogeneo e appassionato. Il Generale Ciampini ha guidato i presenti in un viaggio tra storia militare, diplomazia e religione, ricostruendo la straordinaria epopea della Battaglia di Lepanto (1571), momento chiave nello scontro tra la Lega Santa e l’Impero Ottomano, che segnò il futuro geopolitico del Mediterraneo. Un racconto coinvolgente e rigoroso, che ha saputo coniugare l’analisi storica con una narrazione vivace e accessibile.
 
L'incontro ha offerto non solo una ricostruzione rigorosa degli eventi militari e dei protagonisti politici e religiosi dell’evento, ma anche un'attenta analisi del contesto geopolitico e delle complesse dinamiche diplomatiche e religiose dell'epoca.
 
Non sono mancati gli applausi e i commenti entusiasti da parte dei partecipanti che si riportano di seguito in quanto ben riassumono l’entusiasmo e la soddisfazione dei soci partecipanti. Lina ha parole di elogio per il conferenziere:
 
"Il dottor Ciampini è una persona molto preparata sulla storia antica e contemporanea, con doti di oratore di alta qualità.
 
Chiaro, semplice e coinvolgente”. Antonietta: "Veramente affascinante la conferenza che il Generale Ciampini ha tenuto stasera.
 
Ha descritto la battaglia in modo magistrale, tanto da farmi avere la sensazione di vederla”.
 
Coinvolgente la descrizione di Anna Maria:Straordinaria ricostruzione ad opera del Generale Ciampini.
 
È stato come partecipare direttamente. Si era lì presenti tra le navi da guerra allineate strategicamente, uno schieramento a mezza luna contro lo schieramento a forma di croce a ricordare simbolicamente le religioni dei gruppi contendenti.
 
Da marinese ho assistito con orgoglio alle gesta di Marcantonio Colonna impegnato nella battaglia.
 
Il Generale Ciampini ha il dono di trascinare chi lo ascolta tra le pieghe della Storia che sta raccontando dando la sensazione di viverla.
 
Bellissima esperienza.
 
Alla prossima avventura!”. Gianni entusiasta per questi incontri culturali: "Molto interessante la descrizione della situazione geopolitica nella quale è maturata la rivalità tra le potenze che hanno dominato il 1500. Una battaglia navale che è rimasta nella storia anche se molto condizionata da disaccordi e indecisioni tra imperi e comandanti.
 
Ma è stato nell'impostazione e nella conduzione della battaglia che si è espressa la forza dirompente della flotta cristiana.
 
Un racconto fluido e coinvolgente da un profondo conoscitore della storia. Grazie al generale Ciampini ed al nostro Generale Dibello per queste iniziative di alto valore culturale".
 
La conferenza si inserisce nel calendario di proposte culturali che il CAFM APS promuove per valorizzare la conoscenza storica e il confronto aperto nella comunità locale. Serate come questa dimostrano quanto ci sia tanta voglia di approfondire la storia e il nostro passato comune.
 
Il CAFM proseguirà il suo percorso culturale con nuovi appuntamenti già in programma per i prossimi mesi.ha commentato a margine il Presidente del CAFM Claudio Bornaccioni, che ha fortemente voluto l'incontro.
 
“Chi volesse partecipare alle prossime attività del Centro Anziani Frattocchie di Marino APS può seguire la pagina Facebook del CAFM oppure contattarmi direttamente al numero 335-364847”.
 
 

Crolla un solaio della scuola in costruzione - Feriti

Crolla un solaio della scuola in costruzione - Feriti Copertina    (commenti:3) (1.021-0-0)
Francesco Raso

Crollo di un solaio nel cantiere, in via Fratelli Bandiera, per la costruzione di una nuova scuola elementare. Sul posto i Vigili del Fuoco e Carabinieri della stazione Santa Maria delle Mole.
 
A causa del crollo sette operai sono precipitati da un’altezza di circa tre metri.
 
Sul posto, appena scattato l’allarme, sono arrivati gli agenti della Polizia locale di Marino, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri della locale stazione, gli amministratori locali e, naturalmente, i sanitari del 118 che hanno portato in ospedale gli operai feriti.
 
Per il più grave di loro è stato richiesto l’intervento dell’elisoccorso.
 
Sono in corso gli accertamenti dei Vigili del Fuoco per stabilire le cause dell’accaduto. La ditta appaltatrice, insieme ad altre cooperative edilizie che lavorano sul posto, sono della provincia di Caserta così come anche gli operai e i muratori feriti, 7 in totale tra italiani e stranieri, tra i 25 e i 50 anni.
 
 

Pulizia bosco Ferentano a Marino

Pulizia bosco Ferentano a Marino Copertina    (commenti:2) (1.080-0-0)
Antonio Calcagni

Sabato 6 Luglio, come previsto, si è svolta una giornata di pulizia del bosco Ferentano di Marino, un’iniziativa organizzata dal neonato gruppo Ispettori Ambientali.

 

All’iniziativa, a cui hanno aderito diversi Cittadini, erano presenti anche il Sindaco, alcuni Assessori, ma anche alcuni consiglieri di minoranza. Una presenza Istituzionale che ci auguriamo non sia episodica. 

 

Le foto rendono solo  in parte l’idea dell’enorme lavoro di pulizia effettuato.  A tutti i partecipanti un plauso per il lavoro svolto.

 

Antonio Calcagni

Santa Maria delle Mole. Una comunità da consolidare

   (commenti:2) (1.859-0-0)
Gianni Morelli

Recentemente sulla nostra pagina ‘Immagini da Boville’ ho letto un messaggio pubblicato da una gentile signora che ci invitava a guardare all’esterno del nucleo cittadino vero e proprio ed a spostare la nostra attenzione sul mondo che circonda il nostro centro abitato per prendere coscienza della bellezza del territorio in cui viviamo.

Ora io sono, per natura, uno che apprezza moltissimo l’ottimismo nelle persone. E quel richiamo mi ha stimolato a guardarmi intorno con un atteggiamento diverso, più pronto a rilevare le cose positive che ci circondano. E leggere messaggi di questo tipo mi conforta e mi spinge ad approfondire le sensazioni gradevoli che comporta la sensazione di immediata condivisione che ho provato nei confronti della scrittrice di quella nota.

E’ vero che nel corso della nostra vita quotidiana tendiamo a rilevare, commentare e lamentarci delle cose storte che vediamo intorno a noi, ci lasciamo prendere dallo sconforto o dalla rabbia, ma raramente ci impegniamo per tentare di risolvere i problemi che più ci affliggono e ci impediscono di vivere più serenamente.

E, purtroppo, una delle cose che ci sembrano più opprimenti deriva sicuramente dalla situazione caotica dovuta alla sbagliata o mancata pianificazione dello sviluppo della nostra città che è diventata poco vivibile a causa del proliferare di interessi certamente lontani dalle effettive esigenze dei cittadini.

Decisamente la nostra città non ha goduto per lustri di amministratori attenti alle esigenze dei cittadini, né, purtroppo abbiamo avuto opposizioni in grado di contrastare efficacemente le impostazioni scarsamente orientate ad uno sviluppo eco-sostenibile del territorio

Né, purtroppo i cittadini stessi sono stati in grado di dimostrare una capacità di reazione, in quanto ancora oggi non siamo in grado di farci valere in funzione di una dimostrata coesione, derivante dall’esistenza di un tessuto sociale compatto ed attento alle esigenze della comunità, più che dei singoli.

Così l’abusivismo ed una malsana idea di sviluppo edilizio che ha caratterizzato le Amministrazioni degli ultimi lustri hanno portato ad una situazione di difficoltà derivanti da Strade strettissime, … assenza di marciapiedi, … parcheggi inesistenti (e quelli che esistono sono quasi tutti a pagamento), … invasione da parte di ‘attraversatori del centro cittadino per evitare semafori’ in alcune ore del giorno, … indisciplina di molti automobilisti/e concittadini/e, … passaggi a livello e semafori che rendono altissima la difficoltà di attraversamento di strade importanti che ci separano dalle altre porzioni di territorio comunale, … rumori molesti, … mancata manutenzione delle strade …. Ecc, .

E, in tutto ciò, perdiamo il contatto con quello che potremmo contribuire a realizzare

Il territorio che ci circonda, infatti raccoglie in sé tutte le caratteristiche che hanno reso famoso l’agro romano, dai resti di antiche civiltà, all’esistenza di aziende agricole importanti, alla vicinanza con il lago, alla possibilità di raggiungere facilmente il mare

E allora vorrei che ci unissimo in uno sforzo comune per riuscire a contrastare il processo di abbandono che è da tempo iniziato con la distruzione delle vigne, con la rinuncia all’agricoltura, con la disattenzione alla corretta gestione dell’arredo urbano ecc.

E sono sicuro che acquisiremmo la forza necessaria per poter proporre modelli di sviluppo e per poter partecipare con cognizione di causa alle decisioni che di volta in volta, saranno prese su questi temi così importanti per la nostra qualità di vita. Partecipiamo e suggeriamo tutti i giorni e adoperiamoci per contribuire a realizzare eventi che contribuiscano a consolidare il nostro senso di appartenenza a questa comunità

Al momento non offro ricette particolari, ma sono sicuro che, se ci pensiamo tutti insieme, riusciamo a trovare modi di condivisione di questo patrimonio.

Troviamo il modo di incontrarci e di discuterne

Via Della Falcognana 61, incontro con la rappresentante del IX Municipio di Roma

Via Della Falcognana 61, incontro con la rappresentante del IX Municipio di Roma Copertina    (commenti:2) (491-0-0)
la Redazione

Si è svolto il 24 settembre 2025, presso il Consorzio la Giostra, al civico 61 di Via della Falcognana, un incontro con l'Assessore ai lavori pubblici del IX Municipio di Roma, Ludovica Tranquilli.
 
Presenti all'incontro, l'Amministrazione ed il Direttivo del Consorzio, ed il sig. Antonio Calcagni, in qualità di Presidente del Comitato di Quartiere di Santa Maria delle Mole.
 
L'Assessore, come da accordi presi con la dott.ssa Sara Salvatori (amministratrice del Consorzio) ha voluto effettuare un sopralluogo su Via della Falcognana per rendersi conto di persona del contesto e delle criticità che la strada presenta, e per intraprendere, di conseguenza, le azioni mirate, più idonee per il raggiungimento dell'obiettivo comune, tra i frontisti e le Istituzioni, ovvero un’attribuzione giuridica chiara e definitiva della proprietà della strada.
 
Dal sopralluogo è certamente emersa la necessità di procedere per fasi, avendo Via della Falcognana delle criticità anche a livello di viabilità, portando però senza dubbio avanti la fase interlocutoria con la Città Metropolitana di Roma.
 
L’incontro ha fatto seguito a quello del 1º settembre tra i rappresentanti, del IX Municipio di Roma, del Comune di Marino, e le proprietà interessate.
In quell’occasione le due Istituzioni hanno concordato di chiedere congiuntamente all’On. Roberto Gualtieri, in qualità di Sindaco della Città Metropolitana di Roma, di farsi carico dell’acquisizione della suddetta strada, valutando anche la possibilità di un eventuale compensazione con altre strade ricadenti nel territorio dei due Municipi, ma che attuale sono di competenza della Città Metropolitana.
 
Coerentemente con quanto concordato nel suddetto incontro, i due Municipi, nei giorni scorsi hanno prodotto una formale richiesta congiunta.
 
Come è noto, il problema della competenza sulla suddetta strada è emerso in modo dirompente quando il 19 di agosto, a seguito di un sopralluogo dei Vigili del Fuoco, i suddetti hanno dichiarato pericolanti i due pini attigui al manto stradale, e intimato alla proprietà Tudini di procedere, a proprie spese, alla chiusura della strada, ed al successivo abbattimento dei suddetti.
 
Le conseguenze della chiusura sono state devastanti per tutti coloro che usavano quella strada, attenuate solo grazie al fatto che si trattava di un periodo di vacanze.
 
Una situazione a dir poco paradossale, quella in cui si intima, ad una proprietà privata, di rendere agibile, a proprie spese, una strada per permettere il ripristino del pubblico transito.
 
Un problema risolto solo grazie alla sensibilità dimostrata dalla proprietà Tudini che, consapevole dei disagi che questa chiusura arrecava, sia ai Cittadini, di Santa Maria, che a quelli del
Consorzio La Giostra, ha prontamente provveduto ad intervenire.
 
Questo inconveniente che, se da un lato a portato enormi disagi, dall’altro ha finalmente acceso un faro su un conflitto di attribuzioni tra pubblico e privato che, per il bene di tutti, va risolto una volta per tutte.
 
Il Comitato di Quartiere, ha ancora una volta confermato la sua disponibilità a mantenere acceso l’interesse delle Istituzioni su questo problema e a tal proposito ha annunciato che a breve darà il via ad una grande raccolta firme, da presentare al Sindaco Gualtieri, che faccia da supporto alla richiesta avanzata dai due Municipi.
 
Firmato da:
Dott. Sara Salvatori, Amministratrice consorzio La Giostra;
Antonio Calcagni, Presidente Comitato di Quartiere Santa Maria delle Mole
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