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Limiti per i neopatentati

Limiti per i neopatentati  Copertina Nazionali (1.137)
Domenico Brancato

Velocità, potenza dei veicoli e divieto di alcolici

 

In considerazione dei gravi incidenti che sistematicamente si verificano ogni week-end, si ritiene utile riportare i limiti introdotti dal nostro ordinamento a partire dal 2011 nei confronti di coloro che non abbiano ancora raggiunto la necessaria esperienza di guida per fronteggiare, con la dovuta perizia, i molteplici pericoli in ambito della circolazione stradale.

A  decorrere dall’8 Febbraio 2011 i neopatentati sono coloro che hanno conseguito da meno di tre anni la licenza di guida per le Categorie A2 ( Motocicli di potenza non superiore a 35 kW, con un rapporto potenza/peso non superiore a 0,2 kW/kg ), A ( Tricicli di potenza superiore a 15 kW  e Motocicli senza e con carrozzetta  con motore con cilindrata superiore a 50 cc. e  velocità superiore a 45 km/h ), B ( Autoveicoli di massa massima non superiore a 3500 kg adibiti al trasporto di non più  di otto persone oltre al conducente ed al possibile traino di un rimorchio della massa massima di non superiore a 750 kg ) e B1  ( Quadricicli la cui massa, in ordine di marcia, fino a 450 kg per il trasporto di persone e kg 600 per il trasporto di merci e dotati di motore della potenza massima di 15 kW ).

Non è considerato neopatentato chi ha conseguito la patente  B prima del 1° ottobre 2003, né chi consegue una patente superiore, se già titolare di patente  B  da almeno 3 anni.

Nei  neopatentati sono compresi anche i conducenti di qualsiasi Paese extra  comunitario, residenti in Italia da almeno un anno, che hanno conseguito la loro patente nella nazione di provenienza, poi convertita in Italia. In tal caso,  gli interessati, a prescindere dall’età e dall’anno di conseguimento della patente, sono soggetti alle limitazioni alla guida,  inerenti:

  • La velocità: L’articolo 117 del Codice della Strada (C.d. S.), al primo comma, stabilisce per i primi 3 anni dal conseguimento della patente di Categoria A2, A, B1 e B il rispetto del limite di 100 km/h in autostrada e di 90 km sulle strade extraurbane principali. I neopatentati che violano tali disposizioni  sono soggetti al pagamento di una multa da 152 a 608 euro, nonché alla sanzione amministrativa accessoria della sospensione della validità della patente da 2 a 8 mesi.
  • La cilindrata e la potenza: I  titolari di patente di Categoria B,  per il primo anno dal rilascio non potranno guidare autoveicoli aventi una potenza specifica (riferita al peso del mezzo)  superiore a 55 kW per tonnellataNel caso di veicoli di categoria M1 ( destinati al trasporto di persone fino a un massimo di 8 posti oltre al conducente ) si applica un  ulteriore limite di potenza massima pari a 70 kW ( pari a 95 Cv poiché 1 kW corrisponde ad 1,36 Cv ca.). Mentre per i veicoli adibiti al servizio di persone invalide, autorizzate ai sensi dell’art. 188 del Codice della Strada e munite dal necessario tagliando, purché  sia presente sul veicolo la persona invalida, le limitazioni non si applicano;
  • L’assunzione di alcool: L’attuale normativa italiana stabilisce come valore limite legale il tasso di alcolemia di 0,5 g/litro (grammi di alcol per ogni litro di sangue), oltre tale limite si viene considerati in stato di ebrezza. Condizione per la quale mettendosi alla guida si rischia di incorrere nella decurtazione di 10 punti dalla patente e nelle severe sanzioni previste dagli artt. 186 e 186-bis del C. d. S.  che prevedono, a seconda dell’entità dell’infrazione,  oltre alle sanzioni amministrative da ero 163 a 658, la sospensione della patente da 6 mesi a 2 anni e la confisca del veicolo. Se poi il veicolo appartiene a persona estranea al reato,  la durata della sospensione della patente viene raddoppiata e viene imposto l’ordine al conducente, da parte del Prefetto, di sottoporsi a visita medica. E qualora il reato è commesso da soggetto già condannato nei 2 anni precedenti, per il reato medesimo, è sempre disposta la sanzione amministrativa accessoria della revoca della patente.

Per i conducenti di età inferiore a 21 anni o che hanno conseguito la patente  B da meno di 3 anni, la legge prevede il divieto assoluto di bere alcolici. Pertanto, costituisce infrazione qualsiasi  tasso  alcolemico superiore a zero.

Per quanto concerne la decurtazione dei punti della patente di guida, se a commettere le infrazioni previste dal C. d. S. sono i neopatentati, in relazione al sistema introdotto  nel 2003, la decurtazione medesima viene raddoppiata, sempre fino ad un massimo di 15 punti, a meno che non siano state commesse violazioni gravi comportanti la sospensione o la revoca della patente di guida.

Per contro, è previsto un bonus per i titolari di patente a punteggio pieno, per il quale ogni 2 anni che non si commettono violazioni che comportino la decurtazione,  ai 20 punti iniziali si aggiungono 2 punti, fino ad arrivare ad un massimo di 30 punti.

Fermo restando la non ammissibile  discrezionalità  relativa al rispetto delle norme summenzionate, chi scrive avverte l’esigenza di esprimere una spontanea considerazione indotta dalla visione dei  frequenti servizi televisivi riproducenti sconvolgenti  immagini di rottami di veicoli incidentati,  divenuti trappole mortali, principalmente, di giovanissimi/e ragazzi e ragazze:

 I motoveicoli e gli autoveicoli, com’è  risaputo,  sono dei mezzi che  possono contribuire ad attenuare sensibilmente le difficoltà operative quotidiane ed a rendere possibile la felice  realizzazione di  progetti che promuovono il godimento della vita, ma che per effetto:

-  di manifestazioni dell’ostentazione di una eccessiva padronanza nella guida;

- di carente concentrazione ed attenzione nei confronti del rispetto della segnaletica, dell’andamento del traffico e della insidie strutturali della strada;

-  del contemporaneo compimento di azioni incompatibili con il ligio esercizio della guida;

- di una condizione psico-fisica non idonea a garantire una pronta risposta dei riflessi ad una improvvisa condizione di pericolo,

 possono trasformarsi in inesorabili mezzi di distruzione e di morte.

E poiché,  molte delle  accennate funeste situazioni trovano riscontro nella conseguenza della tendenza, purtroppo, sempre più generalizzata,  di giungere ai livelli più alti del divertimento attraverso varie  forme di  trasgressione, non rimane che esortare  coloro che assecondano tale “corrente di pensiero” ad almeno  provare a riflettere,  in maniera scevra da inamovibili convincimenti  in tal senso,  sulla validità e plausibilità della loro scelta. Se non altro, per poter constatare l’esistenza, o meno, di margini di possibilità per scoprire motivazioni a provare un’alternativa  di abitudini comportamentali più previdenti ed opzioni ricreative meno avventurose, e tali,  da consentir loro di potersi godere appieno, e quanto più a lungo possibile,  quell’unico ed inestimabile dono che è la vita, del quale, fortunatamente,  ancora  dispongono.

 

A cura del Prof. Brancato

Cosa sta succedendo nel fosso delle Scopette?

Cosa sta succedendo nel fosso delle Scopette? Copertina S. Maria delle Mole    (audio/video) (1.135)
Antonio Calcagni

 
Negli ultimi giorni ci sono arrivate numerose segnalazioni da parte di Cittadini, che hanno notato un abnorme flusso di acqua che scorre nel fosso in oggetto, una situazione chiaramente visibile dal ponticello che lo scavalca in viale della Repubblica, ponticello pericolante e segnalato alle autorità comunali nel lontano settembre 2021.
 
Una situazione anormale che non può essere imputata all’effetto delle piogge, assenti da ormai 15 giorni, ma che verosimilmente potrebbe essere causata dalla rottura della conduttura delle acque fognarie posta a monte.
 
Una tesi avvalorata dal forte miasma che viene percepito in tutta la zona circostante.
 
Dal punto di vista sanitario, considerato il clima attuale, tutto ciò potrebbe trasformarsi in una bomba ad orologeria.
 
Al fine di scongiurare ogni possibile rischio per la salute, abbiamo provveduto ad informare l’Amministrazione comunale e l’A.S.L., sperando in un rapido intervento.

"BENTORNATA GARDENSIA" con ALESSANDRA KRE - Sabato 8 e Domenica 9 Marzo

"BENTORNATA GARDENSIA" con ALESSANDRA KRE  - Sabato 8 e Domenica 9 Marzo Copertina S. Maria delle Mole    (commenti:3) (1.135)
Gianni Botta

 
Venerdì scorso ci siamo riuniti per parlare delle cose che faremo in questo 2025 iniziando da “Gardensia”, l’appuntamento che ci vedrà ancora protagonisti insieme al Circolo Legambiente Appia Sud Il Riccio APS, nella vendita delle gardenie e delle ortensie per sostenere la ricerca sulla Sclerosi Multipla.
Ambasciatrice d’eccezione è Alessandra Kre: attrice, sceneggiatrice e portavoce di coloro che convivono con questa malattia, insieme a Danilo, suo compagno di vita che l’affianca in questa battaglia.
Entrambi risiedono a Santa Maria e la arricchiscono con la loro presenza, come vi accorgerete leggendo questa breve, ma intensa intervista.
 
Ciao Alessandra, ti ho conosciuta quando sei passata insieme a Danilo a salutarci in occasione del pranzo di Natale del Comitato di Quartiere di Santa Maria delle Mole, dedicandoci un po’ del vostro tempo, e successivamente venerdì scorso quando avete partecipato alla riunione del Comitato di Quartiere, dedicandoci tutto il vostro tempo.
 
In entrambe le occasioni tu e Danilo, tuo marito e compagno, ci avete regalato il vostro sguardo attento e sorridente, siete sempre così?
 
Sarebbe bello essere sempre attenti e, soprattutto, sorridenti ma, essendo esseri umani, a volte falliamo miseramente nell'intento. Fortunatamente queste "volte" non sono tante, anche perché l'ironia e l'autoironia sono tra le cose di cui non riesco a fare a meno nella vita (e per fortuna, perché me l'hanno sempre salvata); diciamo solo che quando sento che è una di quelle volte lì, mi chiudo dentro casa coi miei gatti e un buon film e faccio in modo che la gente non se ne accorga. Ma non ditelo a nessuno!
 
L’argomento “tempo” domina questa breve intervista, per cui rotto il ghiaccio passo all’argomento per il quale abbiamo voluto incontrarti: la Sclerosi Multipla, malattia da cui sei affetta da 6 anni.
Durante la riunione del Comitato di Quartiere abbiamo parlato di “Gardensia”, l’evento che ci vedrà presenti sabato 8 e domenica 9 marzo a Santa Maria delle Mole insieme al Circolo Legambiente Appia Sud Il Riccio APS, con la vendita delle gardenie e delle ortensie a supporto dell’AISM a favore della ricerca sulla Sclerosi Multipla.
In quella occasione hai raccontato la tua esperienza e la cosa che più mi ha colpito è stata la tua disponibilità ad offrire ascolto alle persone che, improvvisamente, vengono a conoscenza di essere affette dalla stessa tua malattia.

Questo proiettarti all’esterno di te stessa per aiutare gli altri mi spinge a chiederti come un/una amico/a, un/una parente può stare vicino a chi vive questa malattia, farle sentire il proprio aiuto nel modo più appropriato?
Te lo chiedo perché quando una persona vive qualcosa a noi non nota c’è sempre quell’imbarazzo di dire o fare la cosa sbagliata: è realmente così (ovvero si può dire o fare qualcosa di sbagliato) o è proprio questo il primo comportamento da evitare perché è proprio quello che crea un muro con l’altra persona?
 
Partiamo col dire che ogni cosa fatta con amore non è mai sbagliata. E ricordiamoci che, prima di ricevere la diagnosi, anche io facevo parte dei "noi per i quali la cosa non è nota". Frequentandola e avendoci a che fare e frequentando e avendo a che fare con chi si trova nella mia stessa situazione, ho imparato (così è facile, vé? 😂) che le persone con Sclerosi Multipla hanno bisogno essenzialmente di tre cose:
1. Non essere identificate con la loro malattia: sono persone come tutte le altre, non sono la loro malattia;
2. Essere incoraggiate; sapere che non sono necessariamente condannate ad una vita orribile, perché di fatto non è così;
3. Che chi le ama si informi (bene) sulla Sclerosi Multipla, così da poterle incoraggiare al meglio e, come dici tu, “fargli sentire il proprio aiuto nel modo più appropriato”; e fargli capire una cosa fondamentale, che mi disse il primo neurologo che mi visitò e azzardò – a gamba tesa – un “Mi sa che hai la Sclerosi Multipla”: finì la frase con un “e spera che sia quella, perché potrebbe andare molto peggio”.
Forse può sembrare una cosa brutta da dire, ma oggi posso confermare che quel neurologo aveva ragione.
 
Il tuo nome ricorre nel web grazie al tuo lavoro di attrice e sceneggiatrice, amata ed apprezzata da molti colleghi che testimoniano questo affetto nel tuo sito https://alessandrakre.com.
Se si pensa al mondo del cinema lo si immagina come una cosa lontana dall’ordinario, lo stesso accade se ci si rapporta con una malattia. Sono vere queste affermazioni o, per dirla meglio, quanta normalità esiste nel vivere la sclerosi multipla nel quotidiano?
 
All'inizio niente è normale.
Non è normale il fatto di non potere più correre, saltare, “banalmente” camminare (e tutte le cose che fino a poco prima erano, appunto, le cose più normali e “banali” del mondo); non è normale il fatto di fare cinque passi e sentirti stanco come se avessi corso la maratona di New York; non è normale il fatto di passare buona parte della tua vita in ospedali, studi medici, case di cura per la fisioterapia, laboratori di analisi; non è normale (anzi è proprio paradossale, così grottesco che fa quasi ridere) il fatto di passare dal frequentare assiduamente (e con entusiasmo) negozi di scarpe (magari col tacco), al frequentare altrettanto assiduamente (e forse con più entusiasmo!) negozi di articoli ortopedici e ausili per disabili.
Oggi mi chiedo quanto mi sarei goduta anche quella che pensavo fosse una “banale” corsa dal portone alla macchina perché inizia a diluviare ed io ho dimenticato l’ombrello, se solo avessi saputo che di lì a poco avrei potuto correre solo la notte, nei sogni (sì, la notte sogno spesso di correre e la mattina penso a quanto mi manca; a me, che ho sempre odiato correre!).
E poi mi chiedo che persona sarei stata se non avessi ricevuto la diagnosi.
La risposta alla prima domanda è “Molto di più”, la risposta alla seconda è “Molto diversa; in peggio, perché avrei continuato ad ignorare il valore inestimabile di una corsa di pochi metri dal portone fino alla macchina perché inizia a diluviare ed io ho dimenticato l’ombrello”.
Col tempo le cose diventano più “normali”. O, più semplicemente, ti adatti, ti abitui, finisci col trovare le soluzioni migliori: i fisioterapisti mi hanno spiegato che il corpo si adatta ai nuovi modi in cui è “costretto” a vivere, senza che noi nemmeno ce ne rendiamo conto.
La gente mi dice spesso che sono “una grande”; io rispondo che non è vero manco pé gnente, e che credo che si tratti semplicemente dell’“istinto di sopravvivenza” al quale si aggrapperebbe disperatamente chiunque sia costretto dalla vita ad aggrapparcisi.
 
A proposito di cinema, ti andrebbe di parlarci dei tuoi progetti che “bollono in pentola”?
 
Sono parecchie le cose che bollono in pentola ma, come sempre, finché l'ufficio stampa non ha fatto il suo lavoro rendendole pubbliche, si deve tacere (pena la lapidazione sulla pubblica piazza!); ma dal momento che l'ufficio stampa ha fatto (egregiamente) il suo lavoro, per ora posso parlare de "La guerra di Elena": un lungometraggio che ho scritto insieme a Stefano Casertano (prodotto da Masi Film, con Titanus, Rai Cinema, M47, Sound Art 23) e che racconta la storia di Elena Di Porto, la partigiana ebrea che tentò di avvisare i suoi correligionari del rastrellamento del 16 ottobre 1943, senza essere creduta.
Un progetto al quale sono davvero molto legata e che spero ci dia tante soddisfazioni.
E che spero ne dia soprattutto a voi.
 
Le domande sarebbero molte altre ancora, ma ti lasciamo ai tuoi impegni non senza averti prima ringraziato per averci dedicato un po’ del tuo tempo.
Grazie a queste poche righe adesso Santa Maria delle Mole potrà sapere che la sua comunità annovera nuovi talenti: quelli di una donna coraggiosa, generosa e di un’artista come te.
Ciao Alessandra.
 
Grazie a voi e complimenti per le bellissime domande; potete quasi rubarmi il lavoro.
Ciao, Santa Maria delle Mole!

Nasce l'Associazione "Scelta Concreta" e il "magazzino solidale"

Nasce l'Associazione "Scelta Concreta" e   il "magazzino solidale" Copertina S. Maria delle Mole (1.132)
la Redazione

Quello di venerdì scorso è stato un pomeriggio all’insegna della solidarietà a Santa Maria delle Mole, dove i vertici dell’associazione “Scelta Concreta” hanno inaugurato “Il Magazzino Solidale” in largo Alessandro Manzoni n. 23.
 
Ai numerosi presenti sono stati illustrati gli ottimi risultati raggiunti in occasione della raccolta di beni di prima necessità per il popolo ucraino, organizzata questa settimana.
 
La neocostituita associazione “Scelta Concreta” è presieduta dal giovane tandem composto dalla presidente Sara Terenzi e dal tesoriere Alessandro Di Filippo.
 
“Il Magazzino Solidale” sarà aperto ogni mercoledì pomeriggio dalle ore 16.30 alle ore 19.30 per le donazioni di abbigliamento, giocattoli in buono stato e materiale non deperibile da destinare a chi ne necessita, mentre per eventuali ritiri di beni si potrà accedere il sabato mattina dalle ore 10 alle ore 12 (26 marzo primo sabato di apertura a sabati alternati).
 
Chiunque avesse necessità può anche contattare il numero 3519887727.
 
Anche il consigliere comunale Gianfranco Venanzoni ha presenziato all’iniziativa: “È facile parlare di concretezza ma poi realizzarla è decisamente più difficile.
 
Questi ragazzi con l’apertura di questo spazio di solidarietà, dialogo e scambio culturale hanno compiuto un grande gesto per restare vicino alle persone in un momento storico complicatissimo dal punto di vista sociale ed economico”.
 
La presidente Sara Terenzi non ha nascosto la propria soddisfazione: “Il Magazzino Solidale è un luogo accogliente ed aperto a chiunque.
 
Lo scoglio più grande, quando si vuole fare solidarietà è il tempo.
 
Viviamo in una società caotica e pressante, dove ognuno di noi ha numerosi impegni e troppo spesso la voglia di mettersi a disposizione per il prossimo viene sopraffatta dalla quotidianità.
 
L’inaugurazione di questo spazio vuole anche essere un invito, per chi sente il bisogno di fare qualcosa per il prossimo, a trovare tempo”.

Via Mameli: rinascerā l’Araba Fenice?

Via Mameli: rinascerā l’Araba Fenice? Copertina S. Maria delle Mole    (commenti:7) (1.131)
Antonio Calcagni

 
Ormai, come ogni mese, dallo scorso marzo, quando “festeggiammo” il 1° anniversario dell’inizio lavori, proviamo a sottoporre all’attenzione dell’Amministrazione comunale, lo scandalo dei lavori mai ultimati della suddetta strada.
 
A tal fine, è bene ricordare, ancora una volta, che i lavori iniziarono il lontano 17/03/2021, ben 16 mesi fa, e che “La Fenice”, la ditta appaltatrice dell’opera, come da contratto, costato ben 323.048,87  euro, aveva 6 mesi di tempo, per completare i lavori, ovvero entro il 17/09/2021. 
 
I lavori previsti nel contratto, di cui si può ancora ritrovare traccia, in un cartello, ormai abbandonato, nel parcheggio di via Mameli, angolo Via Capanne di Marino, parlavano della realizzazione di una pista ciclopedonale e conseguente risistemazione completa della suddetta via, con marciapiedi rifatti, piantumazione di nuovi alberi, ed installazione di nuove panchine.
 
In data 23/11/2021 durante il nostro incontro con il nuovo Sindaco, abbiamo richiesto a gran voce il completamento dei lavori, richiesta reiterata, in forma ufficiale in data 12/05/2022 all’Assessore al cosiddetto “decentramento”, e più volte ricordata, in occasioni dei vari incontri con il suddetto Assessore.
 
Risultato? A 16 mesi dall’inizio lavori nulla si muove e nemmeno c’è una previsione di massima di fine lavori.
 
Quello che però dispiace di più è che da circa 9 mesi, i fotografi che quotidianamente gridavano, giustamente allo scandalo, nel vedere una strada ridotta allo sfascio, ora, all’improvviso sono scomparsi, sarà che come dice un vecchio detto militare si sono, allineati a coperti.
 
All’amministrazione comunale chiediamo, ancora una volta, di porre fine a questo calvario di una strada che, nonostante i finanziamento già in atto, continua ad essere ridotta ad un colabrodo.
La Fenice, ditta appaltatrice dell’opera, speriamo che, dopo la sua apparente morte, possa rinascere ben presto dalle sue ceneri.

Il luminoso Presepe di Cava dei Selci

Il luminoso Presepe di Cava dei Selci  Copertina Cava dei Selci (1.123)
Eleonora Persichetti

Anche quest’anno, Cava dei Selci ha il suo bellissimo ed originalissimo Presepe. Lo abbiamo definito luminoso nel titolo, perché di sera fa veramente effetto e riflette tutto il suo splendore.
 
Ma andiamo con ordine. Queste saranno delle festività molto particolari, alcuni - forse tanti - di noi non riusciranno neanche a trascorrerle con i parenti come gli altri anni, date le limitazioni tra comuni che sono state imposte. Ma Natale è una festa importante, religiosa, è la festa della famiglia per eccellenza e va onorata, anche se in forme dimesse e sottotono e con rispetto al burrascoso clima dettato dalla pandemia.
 
Il Presepe di Cava dei Selci è stato realizzato, come di consueto, nel Piazzale dello Sport ed è tutta opera di volontari, per la precisione dell’associazione “Insieme per il Parco”, che, va sottolineato, è sempre in prima linea per supportare la cittadina con interventi ed iniziative di tutto rilievo. Certo, il presepe ce lo aspettavamo perché ormai è una tradizione per noi locali, ma quest’anno è stato fatto qualcosa di veramente speciale – ovviamente qualcuno non l’ha gradito, ma si sa, non si può piacere a tutti.
 
Il Presepe è stato dedicato a “tutti coloro che in prima linea hanno garantito e garantiscono i servizi primari di cura, assistenza, prevenzione, pulizia, generi alimentari, scuola, sì la scuola con i bambini, i nostri piccoli supereroi – ci spiega Franca Silvani, consigliera comunale del Pd di Marino e membro storico dell’Associazione Insieme per il Parco. Insomma, la vita ai tempi del Covid – continua. E così abbiamo pensato di onorare i presidi locali di comparto sanitario, Croce Rossa, Protezione Civile, Polizia Locale, farmacie comunali e operatori di raccolta rifiuti, che, indispensabili e preziosi punti di riferimento di prossimità, non si sono mai fermati e non si fermano. Così come gli approvvigionamenti alimentari, ma anche chi pensa ai nostri bambini nel servizio scolastico.” E così, personaggi apparentemente comuni e del nostro vivere quotidiano entrano a far parte del Presepe: innovazione e tradizione. Non si va contro la tradizione, bensì la si adatta alla contemporaneità e al passaggio cruciale che è in atto.
 
“Il nostro vuole essere un pensiero di gratitudine e solidarietà e insieme una preghiera collettiva di luce e speranza – aggiunge Franca. Il Presepio che unisce una comunità che ha bisogno di pace, letizia e calore umano, ma nello stesso tempo non può dimenticare i cari che non ci sono più, chi è colpito e sta male e chi è ancora in prima linea a combattere. Una comunità che in nome del futuro non abbassa la guardia, lotta unita per sconfiggere questo maledetto virus per tornare a quella preziosa normalità che tanto manca a tutti. Raccogliamoci tutti in segno di Preghiera davanti alla Natività, simbolo di luce, calore e speranza. Ognuno può farlo a modo suo, perché il Presepe è un simbolo unificante” - conclude.
 
Invitiamo tutti i cittadini e non ad andarlo a vedere, perché è un’opera originale, al passo con i tempi e, ovviamente, simbolo del nostro Natale.
 

 
Eleonora Persichetti
 

#iorestoacasa

#iorestoacasa Copertina S. Maria delle Mole    (commenti:3) (1.119)
Antonio Calcagni

 
Non sono un medico, tantomeno un virologo e neppure  un paramedico, pertanto non sarò certo io l’ennesimo che pretenderà di  spiegarvi tecnicamente i pericoli relativi all’epidemia di Coronavirus che sta imperversando nella nostra Nazione e non solo.
 
Ciò detto, la mia vuol essere solo la riflessione di un semplice  Cittadino, mediamente informato su quello che sta succedendo in queste ultime settimane.
 
Nel mese di gennaio, per la prima volta nel nostro sereno vivere quotidiano, è entrata dirompente la notizia che, in una sperduta città della Cina di appena 11 milioni di abitanti, chiamata Wuhan, si stava diffondendo a macchia d’olio un’epidemia. Sentire poi che quella stessa città insieme alla sua regione, che conta circa 60 milioni di abitanti, venissero  messe in quarantena, ci ha sì allarmati, ma non più di tanto.
 
Poi il contagio ha cominciato ad avvicinarsi pericolosamente a noi, e quando abbiamo sentito parlare, forse per la prima volta, di una  Cittadina del basso Lodigiano chiamata Codogno, messa in quarantena, ci siamo allarmati un po’ di più, ma poi come sempre, ha vinto l’idea che tanto la distanza che ci separava da quella località era sufficientemente grande per farci sentire al sicuro.
 
Da pochi giorni a questa parte, la situazione di contagio ha però travalicato i confini iniziali e si sta diffondendo a macchia d’olio in tutta Italia.
 
Per arginare il dilagante diffondersi dell’epidemia, sono stati varati una serie di  Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri,  che estendono a tutta la Nazione il divieto di circolazione, ANCHE A PIEDI , senza  un  giustificato motivo, quali: salute, lavoro, acquisto generi di prima necessità.
 
Cardine di questo provvedimento è l’applicazione tassativa del concetto di ridurre al minimo la possibilità di contagio. Va, infatti, ricordato che al momento, in attesa di un vaccino, questa semplice regola risulta essere l’unico, POTENTE,  argine al diffondersi dell’epidemia.
 
UNA REGOLA CHE VA RISPETTATA SENZA SE E SENZA MA,  evitando di perdersi in questioni e sottigliezze eccessive  sull’interpretazione delle  varie norme emanate,  ne va della nostra e dell’altrui incolumità.
 
E non serve neanche cullarci sul concetto che tanto il nostro territorio non è poi così interessato dall’epidemia, al contrario dobbiamo sfruttare al meglio il vantaggio che abbiamo avuto, rispetto ad altre zone dell’Italia più sfortunate di noi.
 
E’ notizia di pochi giorni fa che, nella Cina dove gli infettati hanno superato le  85.000 unità,  grazie al  ferreo isolamento durato alcune settimane, oggi i nuovi contagi sono tendenti a Zero,   una “cura” che sembra stia funzionando anche in quelle zone del nord Italia dichiarate a suo tempo “zona rossa”.  
 
Rimanere a casa quindi è prima di tutto un gesto di grande valore civico e morale verso se stessi e verso gli altri, ma non dimentichiamo, è anche e soprattutto un OBBLIGO  la cui trasgressione porta a conseguenze PENALI (3 mesi di carcere).
 
Per concludere è stato provato “scientificamente” che 25 giorni di isolamento non ammazzano nessuno, stessa cosa purtroppo non può dirsi  per il contagio da Coronavirus.
 
Ci conviene rischiare?
 
 
Antonio Calcagni, Comitato di Quartiere Santa Maria delle Mole

Ultimo saluto ai Monaci Trappisti di Frattocchie

Ultimo saluto ai Monaci Trappisti di Frattocchie Copertina Frattocchie (1.119)
Eleonora Persichetti

Da alcune settimane ormai, circola la notizia di un possibile trasferimento dei Trappisti e della loro azienda agricola nelle Marche. Notizia che ha lasciato la popolazione locale e non solo, perplessa e dispiaciuta. I monaci andrebebro a Fano, lasciando una vasta proprietà nel nostro territorio e ci si chiede che fine farà. Il monastero, il giardino e gli altri locali all’interno delle mura su via Appia Nuova a cosa saranno destinati?
 
Per sensibilizzare i cittadini, l’amministrazione pubblica e tutti gli interessati, nonché per velocizzare i tempi di risposta, le associazioni Sempre Boville e Co.Pro.N.E.L., presiedute da Pino Cardente, hanno organizzato una manifestazione per sabato 18 novembre alle ore 09:00. “Il Monastero e l’Azienda Agricola dei Monaci Trappisti sono considerati un unicum dell’Antica Boville – spiega Pino Cardente –  posta all’incrocio tra la via Appia Antica, la Regina Viarum, e via della Cavona, che anticamente portava da Tivoli (Tibur) ad Anzio (Antium), e culla di splendidi reperti archeologici del periodo imperiale: lo stadio, un piccolo teatro, ville, domus ed edifici storici. Era inoltre un crocevia importante nella transumanza della mandrie, da cui il nome, Bovis Villae, Città dei Buoi.
La manifestazione – prosegue – ha come obiettivo quello di salvaguardare questi siti e chiederne l’inserimento nella candidatura della Via Appia a Patrimonio Unesco”.
 
La manifestazione inizia alle ore 09:00 con un raduno in via Castagnole, incrocio con via Appia km 20.500, poi, proseguirà con una passeggiata archeologica a tappe in prossimità dei siti delle Adozioni, che saranno brevemente presentati. 
 
Verranno visitati i siti della Tomba Gens Iulia e Gens Claudia, il diverticolo, la Torre Leonardo e la Villa di Tito Sestio Gallo.
 
Alle ore 11, la manifestazione si concluderà con la “Preghiera del Salvataggio alla Madonna dell’Equilibrio” nella cappella del convento dei Trappisti, voluta in particolar modo da tutti i pellegrini e i credenti, veramente ramaricati per la situazione attuale.
 
Presenti le scuole e le famiglie che hanno partecipato lo scorso 22 ottobre al Festival sulle origini delle culture europee, e Marco Bellitto, studioso della storia dell’archeologia dell’antica Boville e di Roma, autore del libro: A spasso per Frattocchie. L'antica Bovillae da Cesare Augusto a Michelangelo. Sono state invitate le 4 parrocchie del territorio (Comunità Cristiane delle Parrocchie di Boville (Frattocchie, S.Maria delle Mole, Cave dei Selci, Fontana Sala) per un ultimo saluto ed appello ai Trappisti.
 
La partecipazione è aperta a tutti. 
 
 
 
La Nostra Voce

NOI DIAMO SPAZIO AL CITTADINO
BASTA CON LE ESTERNAZIONI PARTITICHE , INTESA COME SUI SOCIAL
 
La Nostra Voce è anche La Tua Voce
 
Il Portale di Santa Maria delle Mole è nato proprio per tale scopo.
 
Indipendentemente dal nome, ci occupiamo di tutte le problematiche delle frazioni “a valle” del comune di Marino e quindi di: Castelluccia, Cava dei Selci, Due Santi, Fontana Sala, Frattocchie e Santa Maria delle Mole.
Portiamo avanti, già da anni e con evidenti risultati, questo impegno in modo assolutamente apolitico ed intendiamo sottolinearlo APARTITICO, ovvero non siano di parte. 

Perché questo:
In molti hanno tentato di percorrere tale strada ma alla fine si sono sempre dimostrati quel che intendevano mascherare; lavorare solo per scopi personali e di partito.
Infatti come potete tastare con mano:
- Tutti i siti tematici sono stracolmi di politica e pubblicità.
- Tutte le pagine e, ancor peggio, tutti i gruppi Facebook di zona sono ormai monopolizzati da tre/quattro individui che ci martellano dalla mattina alla sera di pubblicazioni politiche ed inserzioni pubblicitarie di attività in loco. Non portano benefici ma rimbalzano incessantemente informazioni già note!

Non è rimasto più spazio per chi vuole lamentarsi del solito malcostume comunale o di quelle problematiche che rendono difficile il quieto vivere perché soffocati da questo indecente comportamento.

Per tale motivo, noi APARTITICI  che prestiamo attenzione alle esigenze della comunità, abbiamo deciso di dare un taglio a tutta questa indecente volgarità di comportamento e dedicare delle aree per portare alla luce, solo e soltanto, le nostre difficoltà di vita.
Per la risoluzione delle problematiche ce ne occuperemo sul portale ed anche a suon di carte bollate, ove necessario!

 
Per qualsiasi problematica questo portale mette già a disposizione un Forum dove chiunque può dire la propria. Esiste anche la possibilità di intervenire sulle argomentazioni pubblicate periodicamente.

Per non creare troppa confusione e per coloro che non sono in grado di utilizzare tali strumenti ma sanno come muoversi sui social: abbiamo attivato degli Speciali Gruppi su Facebook per ogni frazione. Scegli il gruppo a te dedicato:
E’ ben inteso: A nessuna comunicazione partitica, pubblicitaria o di semplice frivolezza verrà dato spazio.

 
Castelluccia e Fontana Sala:
Sono di Castelluccia - Fontana Sala ... senza SE
facebook.com/groups/castellucciafontanasalaplus/

Cava dei Selci:
Sono di Cava dei Selci ... senza SE
facebook.com/groups/cavadeiselciplus/

Due Santi:
Sono di Due Santi ... senza SE
facebook.com/groups/duesantiplus/

Frattocchie:
Sono di Frattocchie ... senza SE
facebook.com/groups/frattocchieplus/

Santa Maria delle Mole:
Sono di Santa Maria delle Mole ... senza SE
facebook.com/groups/santamariadellemoleplus/
 
Tutti questi gruppi sono gestiti da personale ultra qualificato e già facente parte della nostra redazione.
Esponete problemi ma mai parlare di politica, di attività commerciali, di ricette, cani e gatti smarriti e tutti quegli argomenti già martellanti altrove.

Siete i benvenuti a “Casa Vostra” ed il vostro smartphone smetterà di suonare o vibrare in continuazione per inutili motivi.