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European Depression Day - Giornata Europea per la sensibilizzazione nei confronti del tema della depressione

European Depression Day - Giornata Europea per la sensibilizzazione nei confronti del tema della depressione Copertina (749)
Eleonora Persichetti

Convegno a Roma il 25 ottobre 2020, dalle 17.30 in via Aurelia Antica, 413 - Presentano Fabio Proietti e Claudio Testi
 
 
"Depressione tra mondo reale e virtualità", come sconfiggere il nemico invisibile sempre più diffuso dopo il periodo della pandemia causata dal Coronavirus.
 
È questo il tema del convegno organizzato da Eda Italia Onlus (Associazione Italiana sulla Depressione) il 25 ottobre dalle ore 17.30, presso la suggestiva location “Da Arturo” in via Aurelia Antica, 413. A presentare l'evento saranno la e lo psichiatra Francesco Franza (Presidente Eda Italia Onlus), lo psichiatra Giuseppe Tavormina (Segretario Eda Italia Onlus), la psichiatra Désirée Harnic, referente per il Lazio Eda Italia Onlus) e la psicologa psicoterapeuta Annarita Sidari (referente per il Lazio di Eda Italia Onlus).
Quali danni psicologici ha causato il distanziamento sociale durante il lockdown? Come riuscire a superarli? A queste e ad altre domande cercheranno di rispondere gli esperti.
"Dalla depressione si può uscirne" dicono gli esperti. Durante il convegno interverrà una paziente con la sua testimonianza per raccontare "come in alcuni periodi della propria vita si possa aver bisogno, senza vergognarsi, dell'aiuto di specialisti e ci si possa rialzare".
 
"L'evento vuole favorire una maggiore conoscenza e consapevolezza sociale della malattia depressiva e dei disturbi dell’umore in genere" spiega la dottoressa Harnic." Quest’anno si porrà particolare accento su quanto sia serpeggiante e subdolo un disturbo dell’umore che si può insinuare nelle nostre vite anche senza saperlo, purtroppo. Si affronterà inoltre quanta paura, vergogna o pudore vi è, dietro la maschera del benessere, nel chiedere aiuto e passare per malati mentali (cosa che non è) oltre a sottolineare come a causa del periodo di pandemia del Coronavirus, del lockdown e post-lockdown i casi depressione e di disturbi dell’umore (più in genere) siano aumentati, per vari motivi, soprattutto in tutti coloro che non si erano mai curati in precedenza (o aggravati in coloro che già ne soffrivano).

Il distanziamento sociale e il ricorrere maggiormente al mondo della virtualità, ha ancor di più appesantito le conseguenze psicologiche degli stati d’animo di incertezza e timore instillati negli individui" aggiunge la Dottoressa Harnic.
L’evento cercherà di congiungere l’elemento dell’informazione scientifica con la presenza di psichiatri e psicologi, risposta delle domande dell’uditorio, testimonianza di una paziente, intervallati da momenti di leggerezza (con la presenza di cantanti ed di un duo comico) che rendano il pomeriggio interessante ma non greve.
 
Per ulteriori informazioni ed iscrizioni, scrivere a: eddroma2020@libero.it

Avvio della progressiva eliminazione dei prodotti di plastica monouso

Avvio della progressiva eliminazione dei prodotti di plastica monouso Copertina (586)
Domenico Brancato

Dal 14 gennaio 2022 è andato in vigore il Decreto legislativo n. 196/2021 in attuazione della direttiva UE 2019/904, che contrasta l’uso della tanto dannosa, per l’Ambiente, plastica usa e getta.
 
 
Decreto che si prefigge di:
 
  • prevenire e ridurre l’incidenza di determinati prodotti di plastica, particolarmente sull’Ambiente acquatico e sulla salute dell’uomo;
  • promuovere la realizzazione dell’economia circolare (sistema economico ideato per potersi rigenerare automaticamente, garantendo l’eco-sostenibilità), attraverso compatibili modelli imprenditoriali e materiali innovativi e sostenibili;
  • contribuire a ridurre i rifiuti;
  • stimolare comportamenti responsabili relativi alla corretta gestione dei rifiuti in plastica;
  • e promuovere l’utilizzo di plastica idonea al diretto contatto con gli alimenti.
 
Le disposizioni dell’ articolo 5 del richiamato Decreto si riferiscono a prodotti in: plastica monouso, (realizzati interamente o parzialmente in plastica che non sono concepiti, progettati o immessi sul mercato per essere restituiti ad un produttore per la ricarica, o per essere comunque riutilizzati per lo stesso scopo per il quale sono stati ideati”. Come, ad esempio, i contenitori per alimenti secchi e quelli che contengono alimenti in quantità superiore ad una singola porzione); - plastica oxo-degradabile, cioè non biodegradabile (in quanto contenente additivi, che attraverso l’ossidazione, al contatto con l’aria, riducono la materia plastica in microframmenti); e agli attrezzi da pesca contenenti plastica, a cui possono essere stati aggiunti additivi (sostanze chimiche che si aggiungono ad un prodotto per migliorarne le qualità), o altre sostanze aventi la possibile funzione di componenti strutturali principali dei prodotti finiti. Mentre non rientra nel divieto l’immissione dei prodotti realizzati in materiale biodegradabile (che si decompone del 90 %, grazie all’azione di batteri o altri microrganismi, entro 6 mesi, ed è differenziabile, per il riciclo, con la plastica) e compostabile (che degradandosi si trasforma per il 90 %, entro 3 mesi, in sostanza organica, utilizzabile in agricoltura come fertilizzante naturale, e quindi differenziabile con l’umido), conformi allo standard europeo della norma UNI EN 13432 o UNI EN 14995, con percentuali di materia prima rinnovabile uguale o superiore al 40 per cento e, dal 1° Gennaio 2024 , superiore almeno del 60 per cento.
 
L’articolo 6 stabilisce poi i requisiti dei prodotti in plastica monouso elencati nell’allegato C (comprendente: contenitori per bevande con capacità fino a 3 litri e relativi tappi e coperchi , nonché imballaggi compositi di bevande e relativi tappi e coperchi , ma non contenitori in vetro o metallo per bevande con tappi e coperchi di plastica e per bevande destinati e usati per alimenti a fini medici speciali), che, a partire dal 3 luglio 2024, potranno essere immessi sul mercato, se i tappi e i coperchi rimarranno attaccati ai contenitori per la durata dell’uso del prodotto.
L’art. 7, invece, definisce le regole che devono essere riportate sul prodotto o sull’imballaggio, quali: - marcatura in caratteri grandi chiaramente leggibili e indelebili; - modalità di gestione del rifiuto coerenti con i sistemi di raccolta esistenti, nonché le forme di smaltimento da evitare per lo stesso; - e informazione sulla presenza di plastica nel prodotto e la conseguente incidenza negativa sull’ambiente imputabile alla dispersione o a destinazioni improprie del rifiuto).
Regole che rivestono particolare importanza specie per i materiali e oggetti a contatto con gli alimenti –MOCA-, in quanto necessitano di caratteristiche specifiche per poter contenere il cibo. Infatti, detti materiali (imballaggi, recipienti e contenitori adoperati per il trasporto degli alimenti, ma anche pellicole di plastica, fogli di carta o di alluminio, utensili da cucina e tutti i materiali impiegati nei macchinari per la lavorazioni alimentari e quelli a contatto con le bevande), devono sottostare a diversi obblighi per i produttori, per non rappresentare un rischio per la salute dei consumatori.
Data l’importanza di un’appropriata rispondenza nell’impiego, per evitare frequenti errori, è fondamentale conoscere le caratteristiche strutturali dei MOCA e come si comportano una volta che entrano a contatto con il prodotto. Essi sono classificati, in base alla funzione, in: intelligenti (che informano il consumatore circa lo stato di conservazione dei prodotti contenuti, attraverso etichette che cambiano di colore in base allo stato di deperimento del prodotto); attivi (che assorbono o rilasciano sostanze per migliorare la qualità dell’alimento confezionato); e passivi (che rimangono inerti e cioè che non reagiscono con i materiali con cui vengono messi a contatto).
 
A tal riguardo, il Regolamento comunitario Reg (CE) 1935/2004, prevede che tutti i materiali e oggetti, affinché siano ritenuti idonei per l’utilizzo a contatto con gli aliment, in condizioni d’impiego normale o prevedibile, non devono trasferire, agli alimenti stessi, componenti in quantità tale da:
 
  • costituire un pericolo per la salute umana;
  • comportare una modifica inaccettabile della composizione dei prodotti alimentari;
  • consentire un deterioramento delle caratteristiche organolettiche.
 
In Italia, i materiali idonei per stare a contatto con i cibi sono stati regolamentati dal Decreto del “ministro sanità 21 Marzo 1973” e sono: materie plastiche, gomma, cellulosa rigenerata, carta e cartone, vetro, acciaio inossidabile, banda stagnata, banda cromata verniciata, ceramica e alluminio.
In effetti, però, non esiste un materiale migliore dell’altro, ma solo quello più adatto ad un determinato alimento. La plastica è certamente tra i materiali più utilizzati per il cibo, ma è sensibile al calore, e quindi inadatto per alimenti al di sopra di un certo livello di temperatura, a causa di una possibile migrazione di sostanze contenute e aggiunte alla materia grezza per migliorarne le sue proprietà, come: additivi, sostanze coloranti, plastificanti e antiossidanti. Per cui, al fine di evitare inconvenienti, sui materiali stessi sono riportate, con dei simboli, le indicazioni sul corretto uso degli oggetti di plastica in forno tradizionale, a microonde o in lavastoviglie.
 
Tutti i materiali in plastica, in più, presentano delle sigle che è opportuno non trascurare di leggere e decodificare, per il loro corretto utilizzo, come di seguito specificato:
  • Pet (Polietilene tereftalato) : materiale per bottiglie di plastica per bibite ed acqua, che non dovrebbero essere riutilizzate, in quanto monouso e molto suscettibili al calore, che ne provoca il deterioramento;
  • Hdpe o Pe (Polietilene ad alta densità): è la plastica più sicura perché non ha nessuna reattività e non viene utilizzato nessun additivo per la sua produzione;
  • Pvc (Polivinilcloruro): materiale di cui è composta la pellicola trasparente per alimenti, che è più suscettibile a reazioni, quindi non va assolutamente accostata a cibi caldi, o acidi, o grassi, per la facilità che si verifichi migrazione di additivi, antiossidanti e coloranti nei loro confronti;
  • Ps (Polistirolo o polistirene espanso – EPS-): usato per le sue doti di isolamento termico in forma di contenitori per il trasporto di alimenti ed altro, che contenendo l’idrocarburo stirene, dall’IARC è stato inscritto nella categoria 2°. Ossia probabile cancerogeno e sicuro genotossico ( cioè tossico per la riproduzione). Pertanto, su proposta del Comitato di valutazione dei rischi – RAC-, nella scheda di sicurezza presente sugli imballaggi, dovrà essere riprodotto il simbolo di pericolo: cuore che esplode di colore nero, e non più il simbolo di avvertenza: punto esclamativo di colore nero.
  • Ldpe (Polietilene a bassa densità): plastica con la quale si producono i sacchetti per congelare i cibi, consigliata solo per questa funzione.
 
Il Ministero della transizione ecologica e quello dello sviluppo economico, al fine di ridurre in modo consistente entro il 2026, rispetto al 2022 , il consumo dei seguenti prodotti in plastica:
 
  • tazze o bicchieri per bevande, compreso tappi e coperchi;
  • e contenitori, con o senza coperchio, usati per alimenti destinati al consumo immediato, sul posto o da asporto, generalmente consumati direttamente dal recipiente e pronti per il consumo senza ulteriore cottura, bollitura o riscaldamento, ivi compresi quelli per alimenti tipo fast food o per altri pasti pronti per il consumo immediato, ad eccezione di contenitori per bevande , piatti pacchetti e involucri contenenti alimenti;
 
si prefiggono obiettivi mirati a sperimentare, promuovere, attuare e sviluppare processi produttivi, distributivi e di tecnologie idonei a prevenire e ridurre la produzione dei rifiuti derivanti da prodotti in plastica monouso, attraverso interventi inerenti:
 
  • il regime di responsabilità del produttore;
  • la raccolta differenziata;
  • misure di sensibilizzazione attraverso il modello “scuola per un futuro sostenibile” per educare i bambini allo smaltimento, al riciclo e al riuso, al fine di ridurre il consumo di prodotti monouso in plastica, anche nelle scuole, entro l’anno scolastico 2025 – 2026;
  • la strategia nazionale per la lotta contro l’inquinamento da plastica, comprendente misure volte ad incentivare l’adozione di un comportamento responsabile nell’acquisto di prodotti in plastica monouso e di attrezzi pesca. Al fine di non incorrere alle conseguenze dell’applicazione del regime sanzionatorio contenuto nell’art. 14 del Decreto che, in violazione del disposto del citato articolo 5, prevede una sanzione amministrativa pecuniaria da 2.500 a 25.000 euro, e stessi importi per chi immette sul mercato, o mette a disposizione prodotti che presentano caratteristiche difformi da quelle indicati dall’art.6, o che sono privi dei requisiti di marcatura, di cui all’art. 7, in precedenza citati.
 
Comunque sarebbe preferibile, a prescindere dalle sanzioni e dalle proroghe concesse per il proseguimento del consumo di tali prodotti, fino ad esaurimento delle scorte, che tutti i soggetti coinvolti nella produzione ed il consumo degli oggetti che vengono rinvenuti più frequentemente e copiosamente sulle spiagge (Bottiglie e tappi, mozziconi di sigaretta, cotton-fioc, pacchetti per patatine, carte per caramelle, assorbenti igienici, buste di plastica, posate e cannucce, coperchi di bibite e tazze, palloncini e relativi bastoncini e contenitori di cibo compresi quelli del fast-food, oltre ai rifiuti provenienti dalle attrezzature per la pesca); dei quali, i monouso ( posate di plastica, bottiglie, mozziconi di sigaretta e cotton- fioc), costituiscono più della metà del totale dei rifiuti marini; contribuissero, facendo ricorso, sin da subito, sia all’ampliamento della produzione dei citati oggetti inquinanti, attraverso l’impiego di materie prime sostenibili alternative alla plastica, che all’utilizzo della versione alternativa dei prodotti monouso (cotton fioc, posate, piatti, cannucce, bastoncini mescola bevande e bastoncini da palloncino), già disponibile sul mercato.
 
Poiché, solo una generale decisione in tal senso potrebbe consentire di arrestare, tempestivamente, il crescente accumulo di tali rifiuti e di contenere i devastanti loro effetti, che trovano riscontro nei seguenti dati e stime diramati dal Parlamento europeo:
 
 
  • Tipologia di rifiuti marini: non plastici 24 %; plastiche provenienti da attrezzature da pesca 27 %, plastiche monouso 49 %;
  • Entità rifiuti di plastica negli oceani: attualmente più di 150 milioni di tonnellate, suscettibile di un incremento annuo, da 4,8 a 12,7 milioni di tonnellate;
 
  • Problemi conseguenti ai rifiuti di plastica negli oceani riguardanti:
  • La Fauna: morte degli animali, che restano impigliati o che ingeriscono oggetti di plastica;
  • Salute umana: conseguenze derivanti dall’esposizione a microplastiche ( che ,secondo le più recenti ricerche della Commonwealth Industrial and Scientific Organization, sul fondo degli oceani ce ne potrebbero essere circa 14,4 milioni di tonnellate) e sostanze chimiche, attraverso la catena alimentare;
  • Economia: il danno a discapito principalmente dei settori turistico e ittico (per il calo della domanda a causa della preoccupazione sulla qualità dei prodotti) ammonta a 259 - 695 milioni di euro l’anno;
  • Clima: riciclare 1 milione di tonnellate di plastica equivarrebbe, in termini di emissioni di C02, a togliere 1 milione di auto dalle strade.
 
L’Unione Europea, nell’intento di promuovere il conseguimento di un obiettivo talmente inderogabile, ha: - adottato il divieto totale dell’uso degli oggetti di plastica monouso e dei contenitori per cibo da fast-food in poliestere (polistirolo); -l’estensione del principio “chi inquina, paga” alle Aziende multinazionali del tabacco e produttrici di attrezzature per la pesca; - approvato la proposta di raggiungere, entro il 2029, la raccolta del 90 % delle bottiglie di plastica, soprattutto, attraverso il sistema dei vuoti a rendere. Stabilendo che il materiale utilizzato per produrle debba provenire, per il 25 % e del 30 %, rispettivamente entro il 2025 e 2030, dalla plastica riciclata; - e sancito l’obbligo di etichettatura per i prodotti di tabacco con filtri, bicchieri di plastica, assorbenti igienici e salviettine umidificate, affinché gli utenti sappiano come smaltirli correttamente.
Tutto ciò per scongiurare il fondato pericolo, secondo quanto confermato da una recente stima, che i risultati di una cultura basata sull’uso e lo spreco degli oggetti monouso, faccia sì che, entro il 2050, il peso delle plastiche presenti nei mari divenga superiore a quello dei pesci.
Cultura, che ci si augura, non costituisca ostacolo al senso di responsabilità che, in tal caso, si impone per valutare oggettivamente l’importanza dei gravi danni derivabili dall’eventuale protrarsi della diffusa utilizzazione di oggetti realizzati con tipologie di plastica rivelatasi incompatibili e pregiudizievoli, dal punto di vista ambientale, economico e soprattutto sanitario.
Anche perché, essendo stato ampiamente accertato che I prodotti usa e getta (che trovano riscontro nelle invenzioni dei piatti di carta, nel 1867; dei bicchieri di carta, nel 1908, delle stoviglie, disponibili dal 1930, e nel rilevante risparmio di tempo che consentono nelle faccende domestiche e nella loro rispondenza dal punto di vista igienico), per una serie di fattori negativi, attribuibili alla composizione della materie prime via via impiegate, superano, di gran lunga, per nocività i citati vantaggi fruiti e fruibili, si è giunti alla annunciata determinazione dell’ imposizione dell’obbligo di divieto della loro produzione.
 
Come, del resto, accaduto in passato per altri prodotti che hanno avuto larghissimo impiego e notevole rilevanza socio-economica, quali:
 
- il Ddt (Dicloro-Difenil-Tricloroetano): primo fondamentale insetticida moderno persistente (che rimane nell’ambiente per periodi di tempo relativamente lunghi), con impatti ecologici negativi ad ampio raggio. Usato, dal 1939, per debellare la Malaria, ma poi, dal 1978, proibito. In quanto, per l’Unione europea presentava possibili effetti cancerogeni e l’Agenzia Internazionale per il cancro (IARC) l’aveva inserito nella categoria 2B, corrispondente a “possibile cancerogeno;
 
- l’Amianto o Asbesto: materiale formato da un insieme di minerali naturali fibrosi, in associazione con vari metalli (Alluminio, Ferro, Manganese, Magnesio e Calcio), che oltre ad essere flessibile è particolarmente resistente al fuoco, al calore e alle sostanze chimiche. In Italia, a partire dal 1907 e fino al 1977, ha trovato, sotto forma di prodotti di cemento-amianto (Eternit), ampio impiego, specialmente nel settore delle costruzioni, per la produzione di contenitori e tubature per il deposito e la distribuzione dell’acqua potabile; oltre che in molte altre applicazioni, per lo sfruttamento delle specifiche proprietà di isolante termico ed elettrico. Fin quando, nel 1981, alcuni operai intentavano causa, poi vinta, contro una fabbrica di Eternit e l’Inail, per il riconoscimento di danni soprattutto a livello polmonare: tumore del polmone e mesotelioma pleurico. Per cui, nel 1987, il sindaco di Casal Monferrato (sede del più grande stabilimento di Eternit in Europa) ne vieta l’uso, in qualsiasi costruzione in tutto il suo territorio di competenza. E solo nel 1994, entra in vigore la legge n. 257 del 1992 che proibisce l’estrazione, l’importazione, la commercializzazione e la produzione di tutti i materiali contenenti questo minerale. Provvedimento al quale ha fatto seguito, nel 2003, l’emanazione della legge che ordina lo smaltimento di tutti i manufatti in Eternit. Nonostante ciò, ancora oggi, gran parte dei manufatti attendono di essere rimossi e, per conseguenze postume nel mondo del lavoro, a livello nazionale, si registrano più di 3000 decessi l’anno.
 
Il ricorso al riferimento dei summenzionati prodotti, che hanno subito la stessa sorte degli oggetti “usa e getta”; trova motivo nell’introduzione di una non trascurabile riflessione sui tempi necessari per annullare gli accumuli dei loro pesanti effetti negativi, prima che questi si manifestassero e che le Istituzioni adottassero le necessarie misure per vietarne l’uso. Misure che, l’esperienza insegna, affinché possano risultare tempestive ed efficaci, necessitano, oltre che di norme inequivocabili, esaurienti e tali da potersi realisticamente rispettare; di una imprescindibile fattiva disponibilità degli utenti ad adeguare le loro abitudini al prosieguo del soddisfacimento delle loro esigenze, tramite soluzioni alternative.
 
Condizioni, il verificarsi delle quali rimane, quindi, imprescindibilmente subordinato al conseguimento di auspicabili risultati concernenti: una solerte rinuncia dell’uso dei prodotti rivelatisi nocivi; il tempestivo controllo delle loro perduranti postume conseguenze e la celerità della riconversione dei processi produttivi dei materiali con plastiche totalmente riciclabili e/o compostabili. Onde evitare che finiscano, come scarto, a terra, in acqua e quindi in mare: dove, secondo un rapporto dell’Agenzia Ambientale delle Nazioni Unite (Unep), solo nel Mediterraneo, ne confluiscono 731 tonnellate al giorno, tanto da essere definito “Un mare di plastica”.
 
Scarti che, a loro volta, danno origine alle microplastiche (che l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare –EFSA- definisce: particelle di dimensioni comprese tra 0,1 e 5000 micrometri, equivalenti a 0,1 - 5000 milionesimi di metro o millesimi di millimetro), delle quali, secondo uno studio svolto dall’Università inglese di Newcastle, ne ingeriremmo ben cinque grammi a settimana (provenienti principalmente dall’acqua in bottiglia). E recenti studi, condotti in tutto il mondo, hanno rivelato che, date le loro prevalenti infinitesime dimensioni, risultano presenti: nella pioggia, nel cibo, nell’aria che respiriamo e (secondo quanto riportato in uno studio pubblicato su Environment International, da un gruppo di ricercatori dell’ospedale Fatebenefratelli di Roma e dell’Università Politecnica delle Marche) perfino nella placenta umana. Presenze che, a lungo andare, possono interferire con il sistema endocrino, fino a produrre alterazioni genetiche.
Pur tuttavia, la descrizione della gravità dell’entità delle fonti d’inquinamento di cui sopra, nell’immediato, assumono una dimensione certamente non comparabile alla portata dell’immane tragedia causata dagli assurdi intenti di prevaricazione che alimentano, con ostinata crudeltà, una implacabile, impari e fratricida azione bellica di annientamento di una Nazione: l’UCRAINA. Nazione alla quale le si attribuisce il torto di rivendicare il sacrosanto diritto alla pace, alla libertà ed alla legittima indipendenza.
Scenario di guerra che, purtroppo, non esclude possibili imprevedibili ancor più catastrofici sviluppi, a livello mondiale. Il che non può non diffonde in tutti noi una condizione di inquietudine derivante dall’immedesimazione di trovarci, improvvisamente, nelle medesime condizioni di coloro che stanno subendo le atrocità della guerra. Condizioni, che inducono a sperare immensamente che almeno un barlume di umanità e di apprezzamento del valore della vita affiorino nelle tenebrose e perverse menti decisionali di tanto orrore. Affinchè, la cessazione delle drammatiche ostilità in atto, congiuntamente ad un maggiormente efficace controllo della contemporanea, ancora aggressiva, pandemia da Covid, permettano il ritorno all’universalmente invocato ripristino della PACE e della tranquillità.
Tranquillità indispensabile per consentire di convogliare le energie mentali verso le, in precedenza descritte, tipologie di azioni ed accorgimenti mirate/i a migliorare il livello delle condizioni esistenziali, e non per escogitare strategie per scongiurare la successione di incombenti pericoli di ogni sorta.

Novità per la patente dei motocicli

Novità per la patente dei motocicli Copertina (662)
Domenico Brancato

Il Decreto del Ministero dei Trasporti del 26 Settembre 2018 introduce, infatti, nuove disposizioni relative alle prove di valutazione delle capacità e dei comportamenti per il conseguimento delle Patenti di guida delle categorie:  A1 ( Età minima 16 anni per la guida di: - Motocicli di cilindrata massima di 125 cm3, di potenza massima di 11 Kw e con un rapporto potenza/peso non superiore a 0,1 Kw/Kg; - Tricicli di potenza massima non superiore a 15 Kw; - Macchine Agricole che non superano i limiti di sagoma dei motoveicoli: m 1.60 di larghezza, 4.00 di lunghezza, 2.50 di altezza ed il peso, a pieno carico, non eccedente 2.5 tonnellate);  A2 (Età minima 18 anni per la guida di motoveicoli di potenza non superiore a 35 Kw, con un rapporto potenza/peso non superiore a 0.2 Kw/Kg)  e A o A3 (21  anni per guida  di tricicli di potenza superiore a 15 Kw e 24 anni  e 20 anni, a condizione di essere titolare di patente A2 da almeno 2 anni, per la guida di motoveicoli di tutti i tipi.  Ossia veicoli a due ruote, senza carrozzetta - L3e - o con carrozzetta  - L4e -. Cioè veicoli a 3 ruote destinati al trasporto di un numero massimo di 4 persone, muniti di motore con cilindrata superiore a 50 cm3, se a combustione interna e/o aventi velocità massima superiore a 45 Km/h).

Ciò, per il soddisfacimento dell’esigenza di uniformare le procedure di svolgimento delle prove di valutazione delle capacità e dei comportamenti, organizzandole, in  tre fasi, invece delle sei fasi previste dal Decreto Ministeriale  8 Gennaio 2013. Come stabilito dal DM 19 Dicembre 2012, per il conseguimento della Patente di guida delle Categorie  B e BE e dal DM 8 Gennaio 2013, per il conseguimento delle Patenti di guida delle Categorie C1,  C, D1, D, C1E, CE, D1E  e DE.

Fasi che comprendono:

  • La verifica della capacità del conducente di prepararsi ad una guida sicura, riguardante il come indossare il vestiario da motociclista: casco integrale, guanti, giacca con protezione dei gomiti e delle spalle, scarpe chiuse, pantaloni lunghi,  protezioni delle ginocchia e paraschiena;
  • L’esecuzione delle manovre lungo un  percorso (Vedi Allegato 1), sui circuiti di prova delimitati da strisce orizzontali, consistente in  un esercizio di equilibrio a bassa velocità, poi di slalom, avvitamento ostacolo e frenata, con velocità che da 30 Km/h passa a 50 Km/h, fra coni  di altezza non inferiore a 30 cm, dislocati a distanza variabile da m 2.2, 4.0 e 1.0, lungo due corridoi,  di cui il primo lungo m 18,2 e largo m2,2 ed il secondo della lunghezza di 25 m e la larghezza di 1,3 m.

Il candidato per superare la prova non dovrà incorrere  in nessuna  delle seguenti irregolarità:

  • Toccare uno o più coni;
  • Saltare un cono durante lo slalom o uscire dal percorso;
  • Mettere un piede a terra;
  • Coordinare in modo irregolare la guida, dimostrando scarsa abilità;
  • Impiegare un tempo superiore a 25 secondi per completare il per corso;
  • I comportamenti di guida nel traffico, intesi a verificare che il candidato esegua in sicurezza le operazioni previste, adottando tutte le opportune precauzioni.

La durata dell’intero esame pratico è prevista  di 30 minuti.

Le nuove norme verranno applicate a partire dal 2 gennaio 2019 e riguarderanno anche chi ha presentato la domanda prima dell’entrata in vigore il nuovo decreto.

 

A cura del prof. Brancato

Gettare rifiuti dai veicoli ora costa caro

Gettare rifiuti dai veicoli ora costa caro Copertina (646)
Domenico Brancato

 
Il gesto di gettare rifiuti dai veicoli in sosta o in movimento, adesso, può costare caro.
 
 
Il Decreto infrastrutture, convertito con modificazioni nella legge n. 165/2021 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 9 Novembre 2021, infatti, innalza le sanzioni per chi compie comportamenti incivili e pericolosi, come gettare oggetti o rifiuti dall’auto, sia in movimento che in sosta.
 
 
La modifica interviene sull’articolo 15 del Codice della Strada (che recita: “Su tutte la strade e loro pertinenze è vietato: omissis… f.bis- insozzare la strada o le sue pertinenze gettando rifiuti o oggetti dai veicoli in sosta o in movimento; g- apportare o spargere fango o detriti anche a mezzo delle ruote dei veicoli provenienti da accessi e diramazioni; h- scaricare, senza regolare concessione, nei fossi e nelle cunette, materiali o cose di qualsiasi genere o incanalare in essi acque di qualunque natura; i- gettare dai veicoli in movimento qualsiasi cosa; omissis...”) ed, in particolare, con il comma 3 bis che dispone: chi insozzerà la strada o le sue pertinenze, gettando rifiuti o oggetti dai veicoli in sosta o in movimento, sarà punito con l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria minima di euro 216 e massima di euro 866, in sostituzione dei precedenti importi fissati nella misura minima di 108 e massima di 433 euro.
 
Sanzione amministrativa raddoppiata anche per chi getterà dai veicoli in movimento qualsiasi cosa.
 
Per cui, il precedente disposto del comma 3, inerente il lancio di cose dai veicoli in sosta o in movimento, che veniva punito con sanzioni amministrative da 26 a 52 euro, ora viene multato dal seguente disposto del nuovo comma 3 ter: “chiunque viola il divieto di cui al comma 1, lettera i), è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 52 ad euro 204”.
 
Inasprimenti delle sanzioni che, si suppone, siano finalizzati a contrastare, in maniera più efficace, alcune delle più diffuse e ricorrenti trasgressioni che causano, particolarmente nei centri urbani, notevole discapito per il decoro e per le conseguenti deleterie ripercussioni sul prestigio, l’igiene e l’economia degli ambienti interessati. Poiché trattasi di condizioni che non possono che suscitare senso di ripugnanza ed evidenziare deplorevoli comportamenti.
 
Ovviamente, a carico di quei cittadini (ma che si ripercuotono sull’intera cittadinanza) che, per istinto o intenzionalmente, compiono l’abituale disinvolto gesto di buttare a terra cartacce, involucri di una miriade di piccole confezioni, cicche, fazzolettini, mascherine, contenitori in plastica e vetro, ecc.
 
Motivo per cui, si ritiene che per raggiungere efficacemente l’obiettivo finalizzato a stimolare l’insorgenza di senso civico nelle persone aduse alla trasgressione, il ricorso all’inasprimento delle comminate sanzioni pecuniarie, dovrebbe essere integrato con programmi permanenti di “Educazione Ambientale”, promosse e incentivate dalle Istituzioni, specie in quei territori dove si avverte una maggiore esigenza.
 
Programmi, il cui scopo dovrebbe essere quello del coinvolgimento di tutte le persone operative e non di ogni fascia di età, attraverso la sistematica diffusine nelle più appropriate sedi, quali: le scuole (da per l’infanzia agli Istituti superiori), locali di aggregazione e di intrattenimento.
 
Al fine di rappresentare, nella sua interezza percettiva, la contrapposizione fra due distinte realtà, delle quali una caratterizzata dalla condizione di trascuratezza e di insolenza, causa di discredito; e l’altra che diffonde godimento, ammirazione ed attrazione, tipica di ambienti dove vige la spiccata vocazione per l’ordine, la cura scrupolosa per la lindezza e per la dotazione floro-ornamentale dell’ambiente.
 
Luoghi dove, inoltre, nel caso distrattamente qualcuno lascia cadere a terra qualsiasi materiale, viene, invitato a provvedere alla rimozione, da chiunque abbia rilevato il gesto. In quanto spinto dalla consapevolezza che il rigore in tal senso costituisce, oltre che il presupposto per disporre di una gradevolissima condizione di vivibilità, un valore aggiunto alle ulteriori attrattive di cui si avvale il proprio ambiente di vita.
 
Maggior pregio che contribuisce ad incrementare considerevolmente il benessere socio-economico dell’intera comunità.
 
Benefici per nulla trascurabili, e per il conseguimento dei quali basterebbe, semplicemente, porre in atto un po’ di buon senso, di amor proprio ed un’oggettiva valutazione della nocività degli esiti dei citati poco urbani comportamenti.
 
Quindi, nel concludere, si ritiene alquanto opportuno rivolgere un generale invito a tener conto degli effettivi vantaggi che possano derivare dall’astensione dal compiere gesti considerati avventatamente banali!

Via Appia Antica IX-XIII miglio - Il Libro

Via Appia Antica IX-XIII miglio - Il Libro Copertina (1.118)
Antonio Calcagni

Lo scorso sabato, 25 settembre, presso l’aula magna del Campus Universitario, dell’Università di Dallas, si è svolta la presentazione del libro, di Marco Cavacchioli, Via Appia Antica IX-XIII miglio.
Presentazione a cui il prof. Peter Hartlie ha fatto gli onori di casa, coordinata da Mirko Laurenti, attuale Presidente del Circolo Legambiente Appia Sud Il Riccio, e da Nicola Passeretti, che ne è stato il Presidente fino a pochi mesi fa.
Presenti all’evento: Sindaco, Vice Sindaco, e gran parte della Giunta comunale, oltre ad una folta, qualificata, e particolarmente interessata, rappresentanza di cittadini. Non hanno fatto mancare la loro partecipazione anche la dottoressa Alma Rossi, Direttrice del parco Regionale Appia Antica, ed il Dottor Simone Quilici, Direttore del parco Archeologico Appia Antica.
 
La partecipazione, non solo di circostanza, anche di queste ultime due autorità, ha dimostrato quanto profondo sia l’apprezzamento per il lavoro portato avanti dal dott. Cavacchioli, per quanto riguarda questa pubblicazione, ma anche per l’impegno ormai pluridecennale della locale sezione Appia Sud Il Riccio di Legambiente a favore del nostro tratto di Appia Antica,di cui Marco è sempre stato un asse portante.
 
Per l’occasione, la dottoressa Alma Rossi, esaltando l’opera di Marco, ha poi confermato la piena disponibilità del parco Regionale dell’Appia Antica alla soluzione dei vari problemi che attanagliano questo tratto della Regina Viarum.
Stessa enfasi verso l’opera di Marco è stata posta dal Direttore Simone Quilici che, riconoscendo come nel passato l’attenzione degli Enti preposti si sia focalizzata soprattutto sul tratto di Appia che ricade nel territorio della Capitale, ha promesso un’immeditata inversione di tendenza.
Il libro, quindi, oltre ad essere uno straordinario approfondimento sul nostro tratto dell’Appia Antica, è stato anche l’occasione, per focalizzare l’interesse su questa parte di area, da sempre considerata in secondo piano, rispetto a quella ricadente nel territorio del Comune di Roma.
 
Un impegno assunto formalmente dalle autorità competenti alla gestione del parco presenti all’evento, che in quest’occasione hanno potuto toccare con mano il crescente interesse della Cittadinanza e degli Amministratori locali verso un bene il cui valore è riconosciuto in tutto il mondo.
Il libro, primo in assoluto, ha il pregio di approfondire lo studio su tutte le bellezze di cui queste quattro miglia sono disseminate.
 
Un libro che ti viene voglia di leggere tutto d’un fiato, ma forse non è questo l’approccio migliore. Infatti, le informazioni che ci offre questa guida sono talmente tante, minuziose ed inedite, che se ne consiglia una lettura per paragrafi, partendo dal sepolcro detto Monte di Terra, posto al IX miglio, e concludendo con il muro e sepolcro posto tra il XII e XIII miglio. Al termine della lettura di ogni paragrafo dovrebbe far seguito una visita, una sorta di passeggiata con l’autore.
E chissà se in questo pellegrinaggio culturale non vi capiti di scoprire, come è successo a me, che qualcun’altro abbia avuto la stessa idea.
 
Il libro, pubblicato con il contributo del Comune di Marino, è ora disponibile presso il punto d’informazione turistica Appia Antica, posto su viale della Repubblica; punto che, dopo l’ inaugurazione avvenuta domenica 26/09/2021, è ora operativo.
 
Dimenticavo, tutto il ricavato di questa pubblicazione andrà completamente a favore della gestione del parco.
Il Comitato di quartiere di Santa Maria delle Mole che, non a caso, ha il suo logo raffigurante, in forma stilizzata, il sepolcro Le Mole, rinnova la sua completa ed incondizionata disponibilità a collaborare affinché l’amore che noi nutriamo verso questa meraviglia diventi sempre più un amore condiviso con tutti i nostri concittadini.

Strisce blu gratuite per diversamente abili

Strisce blu gratuite per diversamente abili Copertina    (allegati) (450)
Domenico Brancato

Approvata l’attesa gratuità del parcheggio su strisce blu per disabili con contrassegno auto
 
Con Decreto Infrastrutture n. 121/2021, nel coordinato con la legge di conversione 9 novembre 2021 n. 156, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 9 Novembre 2021, n. 267, è stata approvata la gratuità, a decorrere dal 1° gennaio 2022, della sosta su strisce blu per persone disabili dotate di “Contrassegno Auto Disabili”.
 
Trattasi di un intervento normativo che mette fine ad una disparità attribuibile alla possibilità che veniva concessa a ciascun Comune di decidere, in autonomia, se consentire ai veicoli in uso per il trasporto di persone disabili di parcheggiare sulle strisce blu senza pagare.
 
Quindi, quello che prima era un invito ai Comuni, adesso è diventato un obbligo che prevede la sosta gratuita nelle apposite aree o parcheggio a pagamento, in tutta Italia, per le persone dotate di Contrassegno auto disabili, nel caso in cui i posti riservati risultassero già occupati o indisponibili gli stalli (aree di sosta) a loro riservati.
 
Il testo di conversione, conferma le misure presenti già nel Decreto, tra cui: l’ introduzione nel Codice della Strada al nuovo comma 3-bis dell’articolo 188; e gli “stalli rosa” inerenti il parcheggio per le donne in gravidanza e i genitori con i figli fino a 2 anni.
 
Sempre la legge di conversione ribadisce, inoltre, l’inasprimento delle sanzioni, con multe raddoppiate, per chi parcheggia in aree di sosta riservate a mezzi per trasporto di persone con disabilità, e con l’elevazione da 168 a 672 euro per chi parcheggia sul posto di guida riservato ai disabili, senza contrassegno.
 
Ed ancora, la medesima normativa, all’articolo 1 Bis prevede ulteriori agevolazioni (per fruire delle quali occorre, però, attendere un Decreto correttivo, la cui emanazione dovrà avvenire entro trenta giorni), consistenti in delle semplificazioni per accedere all’acquisto di auto da parte di persone disabili, esclusivamente, con ridotte o impedite capacità motorie permanenti, dotate di patente con obbligo di adattamenti.
 
Nello specifico, è stabilito che per il riconoscimento delle agevolazioni contemplate dall’articolo 8 della legge 27 dicembre 1997, n. 449 (Vedi Allegato), è prevista solo la presentazione di una copia semplice della patente con le indicazioni di adattamenti, anche di serie (come cambio automatico), prescritti dalle commissioni mediche locali.
 
Per cui, considerati i risolutivi provvedimenti adottati del Governo nazionale, inerenti il riconoscimento di una così ineccepibile esigenza, da tempo manifestata e sollecitata da una componente sociale particolarmente meritevole di attenzione; non rimane che formulare il più sentito auspicio affinché le Amministrazioni comunali compiano, in tempo utile, i dovuti adempimenti burocratici, per consentire la tempestiva fruizione di un contributo finalizzato ad attenuare, in qualche modo, i notevoli disagi che quotidianamente i destinatari del “privilegio” in esame, loro malgrado, sono costretti ad affrontare.
 

Lotteria Festa Patronale 2018 - Numeri Estratti

Lotteria Festa Patronale 2018 - Numeri Estratti Copertina (2.361)
Francesco Raso

Qui di seguito, vengono riportati i numeri dei biglietti vincenti, estratti alla lotteria della festa patronale in Santa Maria delle Mole del 9 settembre 2018

 

 

  Ordine  
  D’estrazione  

  Numero  
  Estratto  

Premio
assegnato

1 3528 Buono viaggio da 1,500,00 Euro
2 2390 Servizio fotografico da € 1.000,00
3 1730 Bicicletta
4 1942 Orologio
5 695 Buono pranzo/cena da € 160,00
6 1617 Abbonamento total wellness 3 mesi
7 4235 Bottiglia di grappa stravecchia
8 2630 Trapunta
9 4675 Servizio di piatti da 12 in porcellana
10 1498 Barbecue grill
11 1449 Buono spesa da € 100,00 pasta all’uovo
12 662 Buono pranzo/cena da € 100,00
13 2370 Videogioco
14 4721 Macchina per caffè
15 4838 3 massaggi alla schiena
16 392 Buono da € 50,00 trattamento unghie
17 4125 1.000 biglietti da visita a colori
18 3144 2 menù Nertò

 

 

GIRLS CODE IT BETTER 2020

GIRLS CODE IT BETTER 2020 Copertina (734)
Eleonora Persichetti

OFFICINA FUTURO FONDAZIONE MAW:
GIRLS CODE IT BETTER 2020 SI CONCLUDE CON SUCCESSO E
RIPARTE CON SLANCIO VERSO IL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO
Candidature aperte fino al 30 maggio
 
 
Non si ferma Girls Code it Better, il progetto di punta di Officina Futuro Fondazione MAW nato per avvicinare alla tecnologia le alunne delle scuole secondarie di primo grado attraverso laboratori di progettazione, di programmazione informatica e fabbricazione digitale.
Con un grande successo inatteso si sta concludendo la sesta edizione nonostante la sospensione dei servizi scolastici nell’ambito dell’emergenza sanitaria Covid 19. Nel momento di fermo delle lezioni in aula sono state le stesse ragazze delle 36 scuole coinvolte (34 scuole secondarie di primo grado e 2 di secondo grado) a richiedere di proseguire con il progetto ponendo la Fondazione di fronte a un’importante sfida in termini di riorganizzazione rapida delle modalità di svolgimento dei laboratori.
 
Grazie all’eccezionale collaborazione e al coordinamento tra i coach di tutti gli istituti interessati, gli insegnanti e i Maker, che hanno seguito i lavori, hanno potuto individuare strumenti e metodi creativi per poter declinare il percorso online. Ciò ha garantito la consueta organizzazione del progetto e la condivisione di strategie che hanno generato buone pratiche e ottimi risultati sia dal punto di vista pedagogico che prettamente tecnologico. Una sfida non semplice, ma che è stata vinta ed è rintracciabile attraverso i lavori, i pensieri e le emozioni delle ragazze raccolti sul sito di Girls Code it Better: girlscodeitbetter
 
Ad aggiudicarsi i 6 Notebook, messi in palio per la sesta edizione da Women and Public Policy Program di Harvard University, è stata la Scuola Secondaria di Primo Grado “D. Chiesa” di Rovereto (TN) in qualità di scuola con il maggior numero di ragazze candidate.
Con questi presupposti il programma Girls Code it Better è pronto a raccogliere le candidature delle scuole che vorranno partecipare il prossimo anno scolastico, per il quale saranno resi disponibili i club GCIB online a distanza, qualora non fosse possibile (del tutto o in parte) realizzare i percorsi in uno spazio fisico. “Proprio attraverso l’ausilio del mezzo digitale , introdotto come parte integrante dello svolgimento del progetto, abbiamo riadattato alcuni aspetti che hanno consentito la realizzazione di lavori divertenti, utili e collaborativi - spiega Costanza Turrini, ideatrice e project manager di Girls Code it Better – Sono certa che questo approccio, necessario e innovativo al tempo stesso, ci darà l’opportunità di creare nuovi incontri virtuali facilitando ancor di più la condivisione e il confronto anche a distanza (quest’anno eravamo presenti in 10 regioni italiane) per la risoluzione di compiti autentici che i coach individueranno. Abbiamo inoltre in programma eventi online con la partecipazione di personalità importanti del mondo dell’innovazione e della creazione, donne e amiche che hanno fatto della tecnologia la loro passione e il loro lavoro”.
La settima edizione di Girls Code it Better, infine, vede un importante ingresso fra i suoi partner: per il prossimo anno scolastico la Fondazione potrà contare sulla collaborazione di SEW-EURODRIVE.
 
SEW-EURODRIVE Italia ha deciso di sostenere questo progetto al fine di favorire il superamento degli stereotipi di genere e di avvicinare le ragazze alle materie STEM: l’azienda vuole infatti contribuire attivamente in questa iniziativa finalizzata a prevenire una distorsione delle scelte scolastiche delle studentesse verso percorsi conformi agli stereotipi di genere presenti nella società, con possibili ricadute negative a livello di innovazione e produttività per il nostro Paese. SEW-EURODRIVE è impegnata infatti non solo nello sviluppo di soluzioni tecnologiche per l’automazione industriale, logistica e di processo per i principali settori industriali, ma anche nel creare un contesto creativo, di fiducia e di crescita delle persone per contribuire ad uno sviluppo sostenibile del contesto sociale.
 
Una responsabilità verso il contesto socio-economico alla quale SEW-EURODRIVE non vuole certamente sottrarsi: “Vogliamo assumere un ruolo operativo – osserva Giorgio Ferrandino, General Manager di SEW-EUORDRIVE Italia - nella creazione di un futuro sostenibile e costruire un contesto lavorativo in cui ogni forma di discriminazione è bandita: il rispetto dei diritti umani è un prerequisito essenziale per una società sostenibile.
Per candidarsi: girlscodeitbetter - nella pagina Candida la tua scuola.
La Nostra Voce

NOI DIAMO SPAZIO AL CITTADINO
BASTA CON LA POLITICA SUI SOCIAL
 
La Nostra Voce è anche La Tua Voce
 
Il Portale di Santa Maria delle Mole è nato proprio per tale scopo.
 
Indipendentemente dal nome, ci occupiamo di tutte le problematiche delle frazioni “a valle” del comune di Marino e quindi di: Castelluccia, Cava dei Selci, Due Santi, Fontana Sala, Frattocchie e Santa Maria delle Mole.
Portiamo avanti, già da anni e con evidenti risultati, questo impegno in modo assolutamente apolitico ed intendiamo sottolinearlo APOLITICO 

Perché questo:
In molti hanno tentato di percorrere tale strada ma alla fine si sono sempre dimostrati quel che intendevano mascherare; lavorare solo per scopi personali e di partito.
Infatti come potete tastare con mano:
- Tutti i siti tematici sono stracolmi di politica e pubblicità.
- Tutte le pagine e, ancor peggio, tutti i gruppi Facebook di zona sono ormai monopolizzati da tre/quattro individui che ci martellano dalla mattina alla sera di pubblicazioni politiche ed inserzioni pubblicitarie di attività in loco. Non portano benefici ma rimbalzano incessantemente informazioni già note!

Non è rimasto più spazio per chi vuole lamentarsi del solito malcostume comunale o di quelle problematiche che rendono difficile il quieto vivere perché soffocati da questo indecente comportamento.

Per tale motivo, noi APOLITICI ed ASCOLTATORI della comunità, abbiamo deciso di dare un taglio a tutta questa indecente volgarità di comportamento e dedicare delle aree per portare alla luce, solo e soltanto, le nostre difficoltà di vita.
Per la risoluzione delle problematiche ce ne occuperemo sul portale ed anche a suon di carte bollate, ove necessario!

 
Per qualsiasi problematica questo portale mette già a disposizione un Forum dove chiunque può dire la propria. Esiste anche la possibilità di intervenire sulle argomentazioni pubblicate periodicamente.

Per non creare troppa confusione e per coloro che non sono in grado di utilizzare tali strumenti ma sanno come muoversi sui social: abbiamo attivato degli Speciali Gruppi su Facebook per ogni frazione. Scegli il gruppo a te dedicato:
E’ ben inteso: A nessuna comunicazione politica, pubblicitaria o di semplice frivolezza verrà dato spazio.

 
Castelluccia e Fontana Sala:
Sono di Castelluccia - Fontana Sala ... senza SE
facebook.com/groups/castellucciafontanasalaplus/

Cava dei Selci:
Sono di Cava dei Selci ... senza SE
facebook.com/groups/cavadeiselciplus/

Due Santi:
Sono di Due Santi ... senza SE
facebook.com/groups/duesantiplus/

Frattocchie:
Sono di Frattocchie ... senza SE
facebook.com/groups/frattocchieplus/

Santa Maria delle Mole:
Sono di Santa Maria delle Mole ... senza SE
facebook.com/groups/santamariadellemoleplus/
 
Tutti questi gruppi sono gestiti da personale ultra qualificato e già facente parte della nostra redazione.
Esponete problemi ma mai parlare di politica, di attività commerciali, di ricette, cani e gatti smarriti e tutti quegli argomenti già martellanti altrove.

Siete i benvenuti a “Casa Vostra” ed il vostro smartphone smetterà di suonare o vibrare in continuazione per inutili motivi.