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"1, 2, 3… RESPIRA!": DAGLI STUDENTI ITALIANI

"1, 2, 3… RESPIRA!": DAGLI STUDENTI ITALIANI Copertina Nazionali (786)
Eleonora Persichetti

La seconda edizione del progetto di educazione ambientale di Liquigas si concluderà con un evento digitale in programma venerdì 29 maggio per premiare i progetti migliori
 
Sono circa 100 gli elaborati che Liquigas ha ricevuto dai giovani studenti che hanno partecipato a “1, 2, 3 … Respira!”, il progetto di educazione ambientale promosso dall’azienda leader in Italia nella distribuzione di GPL e GNL, e giunto alla fase finale della seconda edizione, estesa quest’anno a tutto il territorio nazionale. In un contesto completamente nuovo, marcato dalle difficoltà del Covid-19 ma proseguito grazie alla tecnologia e alla didattica a distanza, Liquigas ha fermamente voluto garantire la prosecuzione del progetto, permettendo a oltre 600 scuole partecipanti di poter presentare la propria proposta per un’aria più pulita.
 
L’importanza della qualità dell’aria e della sua tutela, necessaria per garantire condizioni di salute ottimali per tutti, è stato filo conduttore che ha unito gli studenti di tutta Italia in un percorso di formazione alla scoperta delle cause delle emissioni inquinanti e delle soluzioni disponibili per contrastare lo smog e assicurare un futuro più sostenibile.
 
I tre migliori elaborati, selezionati fra undici progetti, saranno premiati nel corso di un evento all-digital che si terrà venerdì 29 maggio dalle 10:30 a conclusione del progetto. Un evento che sarà l’occasione per riconoscere la creatività degli studenti e per riflettere sulle soluzioni che siamo tutti chiamati a considerare concretamente per costruire un futuro migliore.
 
 
Tra tutte le classi partecipanti, hanno raggiunto la selezione finale i dieci progetti inviati da:
 
  • 3C, Scuola secondaria di primo grado G. Giannone, Pulsano, Taranto
  • 3A 3D, Scuola secondaria di primo grado G. Giannone, Pulsano, Taranto
  • 3B, Scuola secondaria di primo grado Via Olmata, Nettuno, Roma
  • 2D 2E 3D 3E, Scuola secondaria di primo grado Guardì Piombino, Piombino, Livorno
  • 1H, Scuola secondaria di primo grado Tito Livio, Napoli
  • 1G, Scuola secondaria di primo grado Albio Tibullo, Zagarolo, Roma
  • 1E, Scuola secondaria di primo grado Via Terrazzano, Rho, Milano
  • 3B, Scuola secondaria di primo grado P. Ferrari, Pontremoli, Massa Carrara
  • 3D, Scuola secondaria di primo grado Giovanni Gozzadini, Castenaso, Bologna
  • 3E, Scuola secondaria di primo grado Giovanni Gozzadini, Castenaso, Bologna
  • 3C, Scuola secondaria di primo grado Giovanni Falcone, Trapani
 
 
 
Lavorando con determinazione, a distanza e con il supporto di kit digitali, gli studenti di “1, 2, 3… Respira!” si sono messi alla prova sul tema “Energia e sostenibilità: si può scegliere, si deve scegliere…” e hanno presentato le loro proposte creative per migliorare la qualità dell’aria e contenere gli effetti dell’azione dell’uomo nell’ambiente. I progetti vincitori si aggiudicheranno premi utili per l’acquisto di materiale scolastico e strumentazioni per i laboratori di Scienza e Tecnologia.
 
 
LIQUIGAS
Liquigas è il primo operatore sul mercato in Italia nella distribuzione di GPL (Gas di Petrolio Liquefatto) e GNL (Gas Naturale Liquefatto). Con un fatturato di 473 milioni di euro nel 2019, Liquigas annovera circa 350.000 clienti in ambito domestico e industriale e detiene circa il 20% del mercato nazionale. L’azienda opera sul territorio attraverso 26 stabilimenti e depositi, circa 50 uffici vendita, 18 partecipate, una rete capillare di oltre 5.000 rivenditori bombole di GPL, una flotta di 200 autobotti di proprietà, 2 terminali marittimi e uno ferroviario.

FGI - GINNASTICA IN FESTA – RIMINI 2021

FGI - GINNASTICA IN FESTA – RIMINI 2021 Copertina Nazionali (786)
Eleonora Persichetti

L’Associazione Sportiva Dilettantistica Il Gabbiano anche quest’anno ha partecipato alle Finali Nazionali di Ginnastica Artistica, indette dalla Federazione Ginnastica Italia che si sono svolte nel centro fieristico di Rimini.
 
È stato un anno particolarmente impegnativo ma, grazie al lavoro dei tecnici federali Silvia Mancini e Stefano Dorigo che hanno saputo coltivare il talento delle ginnaste nonostante le restrizioni imposte dal Covid, si è potuto raggiungere questo importante traguardo.
 
Doppio è stato l’impegno della società che ha portato nella città romagnola prima le piccole della categoria allieve poi le ragazze più esperte, junior e senior.
Abbiamo chiesto al capitano della squadra senior Rosa Rodi qual è stata l’emozione più grande di questa esperienza: “Dopo quasi due anni di pandemia, tornare in campo gara con ginnaste di livello nazionale ha dato un grande senso di ritorno alla normalità e di responsabilità”.
 
Abbiamo voluto avere anche il parere della coach Silvia su queste finali appena concluse “Accompagnare nuovamente le ginnaste a questo evento, dopo lo stop dello scorso anno, è stato un onore ed avere la fiducia delle loro famiglie mi inorgoglisce”.
 
La collaborazione delle famiglie soprattutto quest’anno è stata fondamentale.
 
In questo percorso fatto insieme si è creata un’alleanza costruttiva indispensabile alla crescita non solo sportiva delle ragazze ma anche emotiva e determinante per una squadra vincente. I nostri genitori hanno saputo dare supporto e fiducia accompagnandoci senza mai sostituirci.
 
Una mamma entrando in fiera ci ha detto “Siamo entrate e sono stata improvvisamente investita da una miriade di emozioni; i suoni, i colori, l’atmosfera, le musiche, gli applausi, la gente, le ginnaste tutto era perfetto ed il mio cuore batteva di emozioni con quello di mia figlia. Vedere i suoi occhi pieni di passione, muoversi in quel campo così grande. Osservare le bambine che si sostenevano cercando di darsi coraggio a vicenda …. un’esperienza davvero indimenticabile. Grazie Gabbiano!”
 
 Gabbiano ha fatto volare in alto, ancora una volta, la Città di Marino.

Anticipato al 13 novembre "Luci in Allegria"

Anticipato al 13 novembre "Luci in Allegria" Copertina S. Maria delle Mole (784)
Eleonora Persichetti

 
 
La 3ª edizione dell'evento natalizio di Santa Maria delle Mole, prevista fino al 9 gennaio prossimo, non partirà più sabato 20 novembre, come inizialmente programmato, ma sarà anticipata di una settimana.

Un bellissimo regalo per i cittadini di Marino, impazienti di vivere momenti spensierati dopo 20 mesi difficilissimi per via della pandemia di Covid-19.

Le “Luci in Allegria”, pertanto, si accenderanno sabato 13 novembre 2021, con appuntamento alle ore 18. Si illumineranno il grande albero di Natale di 14 metri, treni luminosi, orsi polari e foche giganti, il tricheco, la slitta con le renne, l’enorme Babbo Natale con il suo villaggio e le altre attrattive pensate per i grandi e i piccini di Marino e dei comuni limitrofi.

L’evento inizierà con il countdown dello showman, attore, cabarettista e conduttore televisivo e radiofonico Paciullo. Sarà presentata, inoltre, la sigla “Luci in Allegria”, della cantante Lavinia Fiorani. Topolino e Minnie, invece, saranno gli special guests della prima giornata.

"Siamo certi – dichiara l'Associazione Commercianti Frazioni di Marino – che non ci farete mancare la vostra preziosissima e meravigliosa presenza. Vi aspettiamo, un abbraccio a tutti!”.

“Luci in Allegria”, che si svolgerà lungo tutta l’area commerciale di Santa Maria delle Mole, sarà totalmente gratuito.

Un tuffo nella Roma papalina tra risate, coreografie e le intramontabili canzoni!

S. Maria delle Mole (784)
Eleonora Persichetti

La Compagnia Teatrale della Scuola Media “A. Vivaldi” è nuovamente in scena con "RUGANTINO” con la Regia delle professoresse Giuliana Fantacone e Giovanna Ruffini mentre alle coreografie la professoressa Filomena Rivetti.

Se è vero che ogni città ha i suoi simboli "storici", che restano scolpiti in eterno nel cuore e nella mente del suo popolo, RUGANTINO è senz'altro uno di questi simboli ed è divenuto ormai una pietra miliare nella storia del teatro Musicale italiano.

Il fascino dell'opera è rimasto inalterato nel tempo ed è in buona parte dovuto alle celebri canzoni che fanno da struttura portante della commedia: "La Ballata di Rugantino", "Ciumachella de Trastevere", "Roma nun fa la stupida stasera", sono solo i titoli più' conosciuti che saranno cantate dagli alunni della Scuola Media Vivaldi.

 

Rugantino, Rosetta, Eusebia e Mastro Titta saranno presso l’Auditorium Mons. Grassi Via Garibaldi, 54 a Marino in due emozionanti serate:

 

Venerdi 20 Aprile ore 19.00 e Sabato 21 Aprile ore 19.00

 

Eleonora Persichetti

http://www.lavocedeicastelli.com/

 

 

Vandalizzate alcune luminarie di Natale

Vandalizzate alcune luminarie di Natale Copertina S. Maria delle Mole    (commenti:3) (783)
Eleonora Persichetti

 
Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 novembre, a Santa Maria delle Mole, gnoti hanno vandalizzato alcune delle luminarie tridimensionali, in particolare quelle presente in piazza Sandro Sciotti, dove sono state posizionate per il periodo di Natale.

Tra queste, è stata divelta una delle renne, smontata dalla sua base di appoggio e rovesciata. Sul posto si è prontamente recato Andrea Paciotti, presidente dell’UCF Marino, ideatore e organizzatore dell’evento “Luci in Allegria”, la cui partenza è prevista per sabato 2 dicembre. Con lui, l’assessore alla Polizia Locale Rinaldo Mastantuono e i Carabinieri di Santa Maria delle Mole.

“Questo atto vandalico – ha commentato Paciotti – è una mancanza di rispetto inqualificabile nei confronti di tutti i cittadini, dei commercianti e dell’amministrazione comunale di Marino. Comunico che, insieme all’assessore Rinaldo Mastantuono, si è provveduto a sporgere regolare denuncia ai Carabinieri di Santa Maria delle Mole. Presto saranno individuati i responsabili di questo gesto indecoroso”.

Dopo la pandemia solo il 6% delle imprese tornerà alle condizioni di prima

Dopo la pandemia solo il 6% delle imprese tornerà alle condizioni di prima Copertina Nazionali (782)
Eleonora Persichetti

 
 
Dopo la pandemia solo il 6% delle imprese tornerà alle condizioni di prima, cioè senza smart working. Digitalizzazione prioritaria per il 67%
 
Le difficoltà che le aziende vivono sulla propria pelle e le preoccupazioni per la crisi economica non spengono la voglia di guardare avanti delle imprese italiane, in particolare per quanto riguarda l’innovazione in ambito HR. Innovazione che, anzi, viene riconosciuta come sempre più necessaria: il 67% delle imprese mette la digitalizzazione in cima alla lista delle priorità e il 60% indica nello smart working l’iniziativa più urgente su cui investire per quanto riguarda la gestione delle risorse umane. Dopo averlo sperimentato in modo forzato durante l’emergenza, infatti, solo il 6% delle imprese dichiara di voler tornare alle condizioni preesistenti senza smart working.
 
Sono questi i risultati della terza edizione della survey “Future of Work 2020” rivolta alle direzioni del personale delle grandi aziende italiane, presentata nel corso di HR Business Summit e realizzata da Osservatorio Imprese Lavoro Inaz e-Business International.
 
«In tutti i cambiamenti che hanno travolto le imprese quest’anno, si è confermata la centralità del fattore umano – fa notare Linda Gilli, presidente e AD di Inaz –. La ricerca fotografa indubbiamente una situazione in divenire, in cui emergono tendenze a volte contraddittorie, ma una cosa è molto chiara: le esperienze fatte nel 2020 lasceranno una traccia profonda, su tutte il lavoro a distanza. Per trasformare quest’ultimo in vero smart working occorre da un lato proseguire sulla strada della digitalizzazione, ma dall’altro non bisogna mai perdere di vista il ruolo dell’azienda come luogo di socialità e aggregazione».
Innovare i modelli di organizzazione del lavoro è indicato dal 69% delle aziende come l’obiettivo prioritario in ambito HR di qui a tre anni, con un aumento di 5 punti percentuali rispetto al 2019. Fra le competenze su cui la funzione HR sente di dover migliorare, spiccano formazione e sviluppo di nuove competenze (55% delle risposte, +10% rispetto allo scorso anno).
Una serie di domande introdotta in quest’ultima edizione della ricerca mira invece a indagare come gli effetti della pandemia stiano modificando le prospettive future dell’organizzazione del lavoro. Emerge quindi che, per quanto riguarda il lavoro a distanza, il 78% delle aziende dichiara che l’esperienza è stata positiva durante l’emergenza, ma necessita di una progettualità; il 56% dei Direttori HR evidenzia l’aumento di motivazione e senso di responsabilità dei collaboratori.
Per quanto riguarda le prospettive concrete per il futuro sempre nell’ambito dello smart working, poco meno di due aziende su tre modificheranno il modus operandi precedente, o implementando in modo sistematico lo smart working (43%) o incrementando le pratiche di smart working già in atto (18%). Tra le rimanenti solo il 6% tornerà alle condizioni preesistenti senza smart working, il 3% confermerà le policy di smart working già consolidate e il 31% dichiara di trovarsi ancora dentro il processo decisionale su possibili cambiamenti.
 
Nel dettaglio, per quanto riguarda il mix tra lavoro in sede e lavoro a distanza su base settimanale, per il 35% delle aziende interpellate il lavoro delocalizzato sarà, in proporzioni diverse, comunque prevalente rispetto al lavoro in sede. Il 39% delle aziende prevede invece più prudentemente due giorni su cinque di smart working. Un altro 13% infine si sta orientando per un solo giorno di erogazione della prestazione lavorativa in luogo diverso dalla sede dell’azienda.
 
Quanto alle criticità dello smart working, l’aspetto su cui si sono maggiormente concentrate le risposte (1 su 5) è quello della leadership, seguita dal rischio di una diminuzione non tanto delle performance, quanto del senso di appartenenza dei collaboratori (18% delle risposte).
 
«Ogni rivoluzione, e questo cambiamento globale che abbiamo di fronte lo è, presenta insidie ma anche opportunità – conclude Linda Gilli –. Le direzioni HR sono chiamate oggi a ridefinire strumenti e modelli in modo che persone e imprese possano trarre vantaggi dal difficile periodo che stiamo vivendo».
 
La ricerca completa è scaricabile al link:
scarica report

Carcere su abuso reddito di cittadinanza

Carcere su abuso reddito di cittadinanza Copertina Nazionali (781)
Domenico Brancato

 
Più di un anno di carcere
ai fruitori del Reddito di Cittadinanza
che hanno violato le regole
 
 
Nell’affrontare l’argomento si considera opportuno premettere le finalità del beneficio e le condizioni previste per ottenerlo.
Il Reddito di cittadinanza consiste in un aiuto economico istituito con Decreto legge n. 4/2019, con il quale lo Stato si prefiggeva di indirizzare i beneficiari verso un lavoro dignitoso, contrastare la povertà, la diseguaglianza e l’esclusione sociale. Aiuto che per acquisirne il diritto è necessario:
 
  • essere cittadino italiano o europeo, oppure aver soggiornato o essere residente in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa;
  • avere un I.S.E.E. aggiornato inferiore a 9.360 annui; un patrimonio immobiliare (esclusa prima casa) non superiore a 30.000; un patrimonio finanziario (soldi sul conto corrente) non superiore a 6.000, aumentabile in funzione dei componenti il nucleo familiare; e un reddito familiare inferiore a 6.000 annui, aumentabile fino a 9.360 annui, se il nucleo famigliare risiede in una casa in affitto;
  • al momento della richiesta, non essere sottoposto ad una misura cautelare personale o essere stato condannato (anche con sentenza non definitiva), nei 10 anni precedenti, per uno dei seguenti reati: - associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico; - attentato per finalità terroristiche o di eversione; - sequestro di persona a scopo terroristico o di eversione; - associazioni di tipo mafioso anche straniere; - scambio elettorale politico-mafioso; - strage; - truffa aggravata per il conseguimento (ottenimento) di erogazioni pubbliche ( in tal caso la pena prevista, secondo il dispositivo dell’art. 640 bis Codice Penale, è la reclusione da 2 a 7 anni e si procede d’ufficio se il fatto riguarda contributi, sovvenzioni, finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni concessi dallo Stato, da altri Enti pubblici o dalla Comunità europea); - per tutti gli altri reati, qualora siano stati commessi con l’aggravante del metodo mafioso;
  • i componenti del nucleo familiare non devono essere in possesso di : - veicoli immatricolati per la prima volta nei 6 mesi antecedenti la Domanda; - autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc (immatricolati per la prima volta nei 2 anni antecedenti la Domanda), con esclusione dei mezzi che conferiscono le agevolazioni fiscali in favore di persone con disabilità; - e di navi o imbarcazioni da diporto.
 
E considerato che nonostante le elencate inderogabili condizioni per accedere alla sovvenzione, si continuano a registrare frequenti ed eclatanti condotte truffaldine, abusive o imputabili a superficialità nell’ accertamento dell’autenticità dei menzionati requisiti, sono intervenuti nuovi moniti e chiarimenti rivolti, in particolare, ai casi in cui si riscontrano maggiori irregolarità.
Irregolarità che, in genere, trovano rispondenza in chi: - usufruisce del Reddito di cittadinanza e percepisce redditi da prestazioni di servizi occasionali (come differenza tra compensi e spese inerenti) sia subordinati che autonomi, (anche se svolti all’estero), senza comunicarlo all’INPS, entro 30 giorni dall’inizio delle attività, tramite compilazione del Modello Rdc-Com Esteso (per ogni componente del nucleo familiare per il quale sia avvenuta la variazione), da presentare all’INPS tramite il Caf, gli Enti di Patronato o direttamente, accedendo con SPID o Carta di Identità Elettronica o Nazionale dei Servizi sul sito dell’INPS ; - lavora in nero; - o percepisce offerte (anche se in “occasioni particolari” qualificate come “regalie”). La Corte di Cassazione penale n. 25306/2022, infatti, ha asserito che, in base alla comune esperienza, “l’attività lavorativa, anche se irregolare, viene retribuita”, e quindi è da considerare un compenso, per il quale sussiste l’obbligo, da parte del percettore, della comunicazione all’INPS. Pertanto, come deciso dalla stessa Corte, in virtù del reato di cui all’articolo 7, comma 2, della Legge 28 Marzo 2019 n. 256, il soggetto inadempiente è punibile con il carcere.
Ma vediamo di esaminare, in dettaglio, le penalità a cui si va incontro, a seconda delle tipologie di inadempienze, trasgressioni o illeciti commesse/i:
 
  • Presentazione di dichiarazioni attestanti circostanze false: condanna da 2 a 6 anni di reclusione, perdita del Reddito e restituzione della somme percepite;
  • Mancata comunicazione di variazioni patrimoniali (sia regolari che e a nero), successivi all’ottenimento del Reddito, del percettore o di un membro della sua famiglia: condanna da 1 a 3 anni di reclusione, revoca del Reddito e restituzione del non dovuto;
  • Richiesta del Reddito di cittadinanza da chi lavora con contratto. Il che è possibile, in quanto trattandosi di una misura di sostegno ed integrazione destinata, appunto, anche ad integrare un reddito basso derivante da lavoro, purché in possesso dei previsti requisiti reddituali. Tuttavia il richiedente ha il dovere di comunicare tale condizione al momento della richiesta del beneficio. Altrimenti incorre nella perdita del Reddito e in un processo penale, per aver dichiarato circostanze false e non veritiere;
  • Richiesta del Reddito di cittadinanza, da chi lavora a nero: reato che prevede una pena da 2 a 6 anni di reclusione, la perdita del Reddito e la restituzione delle somme riscosse. Sanzione che viene applicata anche quando al momento della richiesta non sia stata comunicata la circostanza che un componente del nucleo famigliare del soggetto richiedente lavorava in nero. Poiché il beneficio è riconosciuto solamente a chi possiede i requisiti economici e patrimoniali che riguardano l’intero nucleo familiare;
  • Datore di lavoro che impiega, a nero, lavoratori percettori del Reddito di cittadinanza: corre il rischio di una sanzione pecuniaria aumentata del 20%
 
dei seguenti importi:  2.160 – 12.960 ; - 4.320 – 25.920; e 8.640 – 51.840 Euro, rispettivamente, in caso di impiego fino a 30; 31 – 60; oltre 60 giorni di lavoro effettivo.
Massima sanzione che viene applicata anche quando il lavoratore a nero non è diretto beneficiario del Reddito di cittadinanza, ma fa parte di un nucleo familiare che percepisce il beneficio.
Ma qualora il destinatario della multa decida di pagare entro 60 giorni dalla contestazione, potrà beneficiare della riduzione dell’entità degli importi della sanzione, come di seguito indicato: 4.320; 8.640; e 17.280 Euro, rispettivamente, in caso di impiego fino a 30; - 31 – 60; e oltre 60 giorni di lavoro effettivo.
Inoltre, sempre il datore di lavoro, può andare incontro alla sospensione dell’attività, se il numero di lavoratori a nero supera il 20% dei presenti in azienda (sia regolari che irregolari) e in caso di gravi e reiterate violazione della normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Tale sospensione però può essere revocata se: regolarizza i lavoratori a nero; ripristina la sicurezza sul luogo di lavoro; e paga la somma di 2.000 o 3.200 Euro, a seconda se trattasi di lavoro in nero o di violazioni di sicurezza.
L’entità del beneficio economico in esame si compone di 2 parti, di cui una destinata ad integrare il Reddito famigliare, fino al limite di 6.000 moltiplicati per la Scala di equivalenza, come di seguito indicato:
 
 
COMPOSIZIONE NUCLEO FAMILIARE VALORE SCALA DI EQUIVALENZA BENEFICIO MASSIMO ANNUALE
1 adulto 1 € 6.000,00
1 adulto e 1 minore 1,2 € 7.200,00
2 adulti 1,4 € 8.400,00
2 adulti e 1 minore 1,6 € 9.600,00
2 adulti e 2 minori 1,8 € 10.800,00
2 adulti e 3 minori 2 € 12.000,00
3 adulti e 2 minori 2,1 € 12.600,00
4 adulti 2,1 € 12.600,00
4 adulti
(o 3 adulti e 2 minori) di cui 1 in condizione
di disabilità grave o non autosufficiente
2,2 € 13.200,00
 
 
 
e l’altra riservata solo a chi è in affitto, destinata ad incrementare il beneficio di un importo annuo pari al canone di locazione, fino al massimo di 3.360. E’ prevista inoltre una integrazione per famiglie proprietarie della casa di abitazione, fino ad un massimo di 1.800 annui, nel caso sia stato acceso un mutuo.
Altro sostegno economico erogato dallo Stato è la Pensione di Cittadinanza (PdC), spettante ai nuclei familiari che dispongono di pari requisiti richiesti per la concessione del Reddito di Cittadinanza, ed esclusivamente composti da persone con età superiore a 67 anni, o di età inferiore, se comprendenti una o più componenti in condizioni di disabilità grave e di non autosufficienza. Sostegno al quale, qualora detti nuclei siano già beneficiari del Reddito di Cittadinanza, accedono a decorre dal mese successivo a quello del compimento del 67° anno del componente più giovane della famiglia.
 
A beneficiare della Pensione è il nucleo familiare definito ai sensi della norma in materia di ISEE, che prevede: - i coniugi permangono nel medesimo nucleo familiare anche a seguito di separazione o divorzio, se continuano a risiedere nella stessa abitazione; - i componenti già facenti parte di un nucleo familiare, continuano a farne parte, ai fini dell’ISEE, anche a seguito di variazioni anagrafiche (cambio di nome, cognome, di stato civile, ecc.) se continuano a risiedere nella medesima abitazione; - il figlio/a maggiorenne non convivente con i genitori, fa parte del nucleo familiare dei genitori soltanto quando è di età inferiore a 26 anni, o è nella condizione di essere a loro carico ai fini IRPEF e non è coniugato e non ha figli.
Trattasi di altro sostegno che Consiste in una prestazione economica, esentasse, erogata mensilmente per 18 mesi rinnovabile, senza presentare ulteriore Domanda, e per la quale, a differenza del Reddito di Cittadinanza, non è prevista la sospensione del rinnovo. L’accredito sia del Reddito che della Pensione vengono corrisposti con la Carta (Carta acquisti Postepay) Rdc e Pdc (che vengono ricaricate per 12 mensilità, ogni fine mese a partire del giorno 25/26) rilasciate da Poste Italiane. La somma accreditata è spendibile per acquisto di beni alimentari, farmaci (con lo sconto del 5%), pagare bollette di gas e luce, o effettuare un prelievo in contanti, fino al massimo di 100,00 mensili, e un bonifico mensile per il pagamento di mutuo o affitto. Dal 2021, la Pensione di cittadinanza, può essere erogata assieme alla prestazione pensionistica a carico dell’INPS, qualora il destinatario ne sia titolare.
Il cui importo non può essere inferiore a 480 euro e può arrivare fino ad un massimo di 780 euro mensili, per un singolo richiedente. Se invece a richiederlo è una coppia, l’ammontare può giungere fino a 1.170.
E si compone, come per il Reddito di cittadinanza, di una integrazione del: - Reddito familiare fino alla soglia di 7.560 annui; - e del reddito dei nuclei famigliari residenti in abitazioni in locazione, equivalente all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto di locazione, sino ad un massimo di 3.360 annui. Integrazione concessa fino ad un massimo di 1.800 annui anche ai nuclei familiari residenti in abitazioni di proprietà, per l’acquisto o la costruzione dei quali sia stato contratto un mutuo da parte di componenti il medesimo nucleo famigliare.
L’importo a sua volta deve essere moltiplicato per il valore della scala di equivalenza che tien conto della composizione del nucleo familiare, come già indicato per il Reddito di cittadinanza.
 
 
I descritti benefici, trattandosi di interventi che dalla prima metà del 2019 fino alla fine di quest’anno, hanno comportato un investimento, da parte dello Stato, di 19,6 miliardi (suddivisi in: 3,8 nel 2019; 7,2 nel 2020; 8,6 nel 2021 e di 7,7 miliardi per il 2022), com’è noto, sono stati oggetto di accese contrapposizioni fra gli schieramenti politici e di manifestazioni mirate alla disincentivazione della concessione degli aiuti, dovuti alla non sempre rispondente modalità di corresponsione degli stessi, rispetto quella prevista, e soprattutto alla carente efficienza di verifica della legittimità della loro spettanza.
Come evidenzia l’esito dell’azione di contrasto condotta, dal primo Gennaio 2021 a Febbraio 2022, dai Carabinieri delle Legioni Lazio, Toscana, Umbria, Marche e Sardegna, inquadrati nel Comando “PODGORA” e dei Nuclei Carabinieri Ispettorato del Lavoro, che hanno denunciato 955, pari alla media del 10% (da 21,7 nel Lazio a 4,6 nelle Marche) delle 9.575 persone controllate, per irregolarità riguardanti la percezione di 5.245.341 milioni di euro del beneficio, conseguenti alla violazione di un’ampia tipologia dei divieti imposti dalla normativa.
Per arginare una così persistente illecita dispersione degli specifici, non trascurabili, fondi stanziati, la Legge di Bilancio 2022 ha predisposto il rafforzamento dei sistemi di controllo incrociati ad opera dell’INPS e dei Comuni di residenza, attraverso verifiche preventive sui requisiti anagrafici, su chi detiene beni all’estero ed ha decretato la sospensione del RdC per le posizioni incerte.
In particolare, i controlli che dovrebbero entrare in vigore da quest’anno, prevedono:
 
  • da parte dell’INPS:
 
- verifiche preventive, sulla base delle informazioni presenti nelle banche dati in dotazione all’Istituto sui dati: - anagrafici, di residenza, di soggiorno e di cittadinanza dichiarati in ogni Domanda di RdC, e che qualora si dovessero riscontrare situazioni di incertezza, rispetto i requisiti anagrafici, si proceda alla richiesta, mediante il Sistema informatico del Reddito di cittadinanza, di informazioni aggiuntive ai Comuni. I quali dovranno rendere noto l’esito della verifica entro 120 giorni dalla richiesta. Durante tale periodo, l’erogazione dell’importo verrà sospesa. Se trascorsi i 120 giorni il Comune non dovesse fornite comunicazioni, il pagamento viene disposto, ma il responsabile dell’Ente territoriale risponderà per il danno erariale causato dall’eventuale erogazione di somme non dovute; - verifiche delle condizioni reddituali e patrimoniali, rispetto i dati autocertificati in ISEE e validati dall’Agenzia delle Entrate, con specifico riferimento ai beni durevoli (Casa, automobili, imbarcazioni, elettrodomestici, vestiti, ecc.); - e accertamenti sui beni tenuti all’estero, per i quali, da quest’anno, entro il 31 Marzo, dovrà provvedere a definire un piano di verifica specifico in collaborazione con il Ministero del lavoro, l’Agenzia delle Entrate, ed il supporto del Corpo della Guardia di finanza e del Ministero degli Affari esteri;
 
  • da parte dei Comuni:
 
all’atto della presentazione dell’istanza, verifiche: - dei dati anagrafici, relativi alla composizione del nucleo familiare, e sull’effettivo possesso dei requisiti dichiarati nella Domanda e, successivamente all’erogazione del beneficio, sulla permanenza degli stessi requisiti, avvalendosi delle informazioni rese disponibili dall’INPS, sempre tramite la citata piattaforma di condivisione dati; - sui requisiti di residenza, convocando l’interessato entro 30 giorni dalla Domanda, se non dovesse pervenire la ricostruzione d’ufficio; - e dei requisiti sul possesso di soggiorno dei cittadini di Paesi terzi, entro 30 giorni dal riconoscimento del beneficio.
Importanti e, si spera, risolutivi accorgimenti, alla realizzazione dei quali però attualmente si frappone il mancato assolvimento di adempimenti burocratici che ostacolano la stipula delle convenzioni fra l’INPS e i Ministeri del Lavoro e della Giustizia. Convenzioni necessarie affinché possa avvenire un interscambio integrale delle informazioni di cui dispongono le loro banche dati, per poter dar seguito alle citate innovazioni della Legge di Bilancio 2022.
Comunque, in attesa che entrino in vigore gli appena descritti, più rigorosi, controlli finalizzati ad ovviare: - alle inoppugnabili necessità migliorative delle procedure inerenti l’erogazione del beneficio finora adottate; - alle conseguenti pregiudizievoli contrapposizione fra gli schieramenti politici;- e soprattutto al rischio della soppressione di un provvedimento concepito, come premesso, per: liberare dalla condizione di povertà assoluta 5,6 milioni (secondo dati ISTAT) di individui (pari a 9,4% del totale della popolazione italiana); consentire per le categorie di persone economicamente disagiate, inabili al lavoro, una integrazione del reddito per l’equiparazione alle soglie annualmente previste dalla legge; e promuovere il collocamento dei cittadini inoperosi, ma idonei a svolgere mansioni lavorative, in contesti operativi in grado di assicurare loro l’autosufficienza economica.
Ci si augura che quanto esposto, possa servire a contribuire a rendere i lettori interessati più consapevoli dei requisiti di cui disporre e dei contenuti delle aggiornate norme da osservare, per l’acquisizione legale del diritto a fruire del Reddito o della Pensione di cittadinanza. Affinché, siano in grado di accertare le loro condizione di compatibilità, evitando così di incorrere nel pericolo di produrre richieste improprie: possibili cause di frustranti delusione o di pesanti sanzioni penali e amministrative.

Parco Falcone finalmente qualcosa si muove

Parco Falcone finalmente qualcosa si muove Copertina S. Maria delle Mole (781)
Antonio Calcagni

 
 
Da quando, nel lontano 2020, dopo circa 30 anni di onorato volontario, i soci dell’Associazione Progetto Uomo Ambiente, ormai esausti, lasciano la gestione del Nostro parco, il suddetto ha intrapreso una china che lo ha fatto sprofondare sempre più verso il completo degrado, che nei mesi scorsi ha raggiunto l’apice.
 
Nonostante l’abbandono formale i vari, Pietro ed Attilio, solo per fare due nomi, non hanno mai smesso di essere vicini al parco, portando all’attenzione sia dell’Amministrazione comunale, che della cittadinanza tutta, le problematiche sempre più gravi di cui erano testimoni.
 
Lo hanno fatto attraverso il nostro Comitato di Quartiere di Santa Maria delle Mole, attivo già dagli anni '80, e di cui gran parte dei soci, condivide gli ideali su cui si ispira l’Associazione Progetto Uomo Ambiente, o ancor più, come nel mio caso, proprio dalla suddetta esperienza proviene.
 
E quindi ai numerosi solleciti inviati all’Amministrazione comunale (Protocollo), sono seguite vere e proprie denuncie pubbliche del degrado.
 
Per brevità si segnalano solo alcune vedi: News 782 News 727 News 672 
 
Pertanto quando nei giorni scorsi abbiamo constatato che era iniziata la sostituzione di alcuni giochi ormai vetusti, o addirittura pericolanti, non potevamo che essere soddisfatti.
 
Soddisfatti che, finalmente le sacrosante aspettative dei cittadini, di cui ci siamo sempre fatti portatori, avessero ottenuto, la giusta attenzione.
 
Ora quindi se finalmente si è avviato un ammodernamento, che speriamo non si fermi qui, a tal proposito è bene ricordare che nei giorni scorsi il cancello di accesso al parco si è letteralmente schiantato per terra, un problema che abbiamo prontamente segnalato con regolare Pec al Comune.
 
E se, grazie anche ai continui solleciti e suggerimenti dei suddetti Attilio e Pietro, la Multi Servizi ora interviene un pò più spesso e in modo più mirato, per il taglio dell’erba, diventa ancor più fondamentale l’aspetto del controllo.
 
Un aspetto che va tenuto in debito conto perché, senza una vera e propria gestione del parco, da parte di chi si è preso tale impegno, il rischio di trovarsi tra pochi mesi con alcune strutture pagate da tutta la collettività, danneggiate o addirittura distrutte, è molto alto.
 
Speriamo di non dover mai dire “ve lo avevamo detto”.
 
Il parco ha bisogno quindi di essere tutelato ma anche vissuto, con iniziative di ampio respiro, che coinvolgano sempre più la cittadinanza e le scuole, così come succedeva con le varie, Festa del Miele, Festa d’Autunno, ecc., manifestazioni che sono rimaste nell’immaginario collettivo di intere generazioni e che lo hanno reso famoso ed unico, e nel contempo ne hanno scoraggiato  l’utilizzo improprio e deleterio da parte di pochi scalmanati.
 
Tutte cose purtroppo disattese in questo primo anno di gestione del cosiddetto comitato.
 
Quello di cui invece il parco non ha assoluto bisogno, è che venga utilizzato come palcoscenico per decantare le virtù del gruppo politico / Comitati elettorali di turno.
 
Quale sarà il percorso che verrà intrapreso, non ci è dovuto sapere, ma una cosa è certa, noi continueremo a vigilare.
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Si abilita presso la CCIAA di Roma e fa esperienza nel campo immobiliare affiancando per un periodo il vicepresidente FIMAA (Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari) per poi intraprendere l’attività di Agente Immobiliare su Roma e Castelli Romani.
 
 
Associata FIMAA, alla quale e’ iscritta dal 2009, grazie ai numerosi convegni e ai continui programmi formativi organizzati dall'associazione cui ha partecipato, ha acquisito una notevole e specifica competenza in materia, assistendo la clientela nelle compravendite e locazioni; nella cantieristica; offrendo servizi di consulenza sia immobiliare che per ciò che riguarda i finanziamenti oltre alle problematiche urbanistiche che alle valutazioni degli immobili.
 
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