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Federica Bruni Agente Immobiliare da anni, dopo aver compiuto gli studi di Architettura e dopo aver lavorato presso un’azienda di famiglia che si occupava di edilizia, ha potuto sviluppare tecniche conoscitive in merito alla cantieristica.
Si abilita presso la CCIAA di Roma e fa esperienza nel campo immobiliare affiancando per un periodo il vicepresidente FIMAA (Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari) per poi intraprendere l’attività di Agente Immobiliare su Roma e Castelli Romani.
 
 
Associata FIMAA, alla quale e’ iscritta dal 2009, grazie ai numerosi convegni e ai continui programmi formativi organizzati dall'associazione cui ha partecipato, ha acquisito una notevole e specifica competenza in materia, assistendo la clientela nelle compravendite e locazioni; nella cantieristica; offrendo servizi di consulenza sia immobiliare che per ciò che riguarda i finanziamenti oltre alle problematiche urbanistiche che alle valutazioni degli immobili.
 
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Esodo dei giovani dal posto di lavoro

Esodo dei giovani dal posto di lavoro Copertina Nazionali (647)
Domenico Brancato

 
 
Motivi dell’esodo dei giovani dal posto di lavoro e della difficoltà delle aziende a reperire lavoratori
 
 
Trattasi di un fenomeno che ha generato negli ultimi mesi un boom di dimissioni volontarie, che trova riscontro nei sostenitori della filosofia: “si vive una volta sola” (“you only live once”) –YOLO- , particolarmente inclini ad una condizione di benessere (well-being), di sostenibilità (nel senso di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente, senza compromettere la possibilità alle generazioni future di realizzare i propri) e di equilibrio tra il tempo dedicato al lavoro e alla vita privata.
 
Secondo il concetto di godere ogni giorno quanto di buono la vita ci offre, considerato che il futuro è imprevedibile.
 
Situazione che però covava da tempo, specie nel settore sanitario, a causa delle denunciate carenze, quali: insufficiente organico, mancati riposi, aggressioni nei reparti e un deludente adeguamento delle retribuzioni, imputabili alla rimodulazione delle pratiche lavorative imposte dalla pandemia.
 
Pandemia che, per effetto delle profonde modifiche gestionali e soluzioni operative, ha indubbiamente accelerato, incrementato ed esteso malcontento e conseguenze fisiche anche ad altre categorie.
 
Come una recente indagine, condotta online su 1000 persone dall’esperto di ricerche Human Highway, per Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione o “da banco”), ha dimostrato.
 
Visto che ha riscontrato che 8 persone su 10, in Italia, dichiarano di aver sofferto, nell’ultimo anno, di almeno un disturbo riconducibile proprio allo stress.
 
Inconveniente che ha indotto molti lavoratori ad orientare maggiormente la loro priorità verso la famiglia ed il riposo e, al contempo, rivendicare una maggiore flessibilità del luogo e sicurezza di/del lavoro e una più equa e dignitosa retribuzione.
 
Alle descritte motivazioni dell’allontanamento dal lavoro si unisce poi, secondo Alberto Pastore, professor di Economia e Gestione delle imprese e Delegato della Rettrice al Placement all’Università La Sapienza di Roma, la disincentivazione dei giovani ad intraprendere un’attività lavorativa regolare per l’effetto congiunto dell’applicazione di norme concernenti: il livello di retribuzione, l’Indennità di disoccupazione e il Reddito di cittadinanza; spesso integrati dall’opportunità di lavoro temporaneo e/o in nero. Il che, anche se contribuisce ad assicurare loro una temporanea sopravvivenza economica, li distoglie dall’edificante ambizione a raggiungere una condizione di lavoro duratura e professionalmente qualificata.
 
Condizione che, molto probabilmente, potrebbe essere più agevolmente conseguita se la corresponsione di parte dei menzionati sussidi fosse non fine a se stessa, ma costituisse un congruo riconoscimento a chi si impegna in attività di formazione mirate ad acquisire qualificate competenze, necessarie per il soddisfacimento delle molteplici tipologie di richieste provenienti del mondo del lavoro. Delle quali il 39% e oltre il 25% , rispettivamente, nel Nord e nel Mezzogiorno d’Italia, rimangano inevase.
 
Carenza di profili professionali alla quale, secondo un rapporto della McKinsey & Company (Società internazionale, leader al mondo di consulenza strategica manageriale), influisce la condizione di:
  • Inattivi, cioè coloro che, per mancanza di fiducia e di speranza o per la fruizione di un supporto economico familiare, non lavorano e non cercano lavoro;
  • NEET: persone prevalentemente giovani che non hanno né cercano un impiego e non frequentano una scuola, né un corso di formazione o di aggiornamento professionale;
  • Inadeguatezza degli enti di supporto preposti alla ricerca del lavoro. Tant’è che In Italia, in genere, a procacciare il lavoro ai giovani, in età compresa fra i 15 e i 29 anni, risultano essere gli amici e i parenti; mentre i canali istituzionali, come i Centri per l’impiego, contribuiscono soltanto nella proporzione dell’1%. A differenza della Germania, dove gli Uffici di Collocamento provvedono alla ricerca dell’occupazione per l’80%;
  • Inadeguatezza del rapporto tra la struttura dei programmi scolastici ed i reali bisogni del sistema produttivo italiano. Considerato che solo il 38% di diplomati di Istituti Tecnici e Professionali intervistati, per un carente orientamento loro riservato, conosce le opportunità occupazionali offerte dai vari percorsi scolastici. Per cui, meno del 30% degli universitari sceglie l’indirizzo di studi sulla base degli sbocchi occupazionali, mentre il 66% è motivato dall’interesse e dalle attitudini personali, con il risultato del conseguente disallineamento tra domanda ed offerta;
  • Carenza di adeguate competenze ai bisogni del sistema produttivo rilevata dalle aziende italiane. Le quali reputano, inadatti a svolgere le mansioni loro richieste, il 47% (rispetto alla media europea del 33%) dei giovani appena inseriti in attività lavorative. A causa della brevità (inferiore ad un mese) e alla partecipazione di solo la metà degli studenti, allo svolgimento di stage e tirocini, in quasi il 50% delle scuole superiori e in circa il 30% delle università.
Insieme di constatazioni che evidenziano non trascurabili condizioni deficitarie riconducibili a mancanza o inadeguatezza di interventi gestionali in vari ambiti, che contribuiscono, secondo i dati ISTAT del Marzo 2022, a registrare un tasso di disoccupazione dell’8,5% complessivo, del 24,5% tra i giovani da 15 a 29 anni e del 34,5% di inattivi di tutte le classi di età. Condizioni per ovviare alle quali, lo stesso rapporto Mckinsey indica le seguenti proposte risolutive:
  • Offerta formativa adeguata alla domanda;
  • Rivalutazione delle scuole tecniche e professionali;
  • Stretta collaborazione tra scuola e lavoro (con studenti e insegnanti in azienda e datori di lavoro nelle scuole);
  • Sistematici e generalizzati servizi di orientamento scolastico;
  • Efficacia dei canali di collocamento dei giovani sul mercato del lavoro.
Per quest’ultima puntualizzazione, considerato il citato deludente esito della funzione dei Centri per l’Impiego, si ipotizza che, qualora le Amministrazioni comunali e regionali, a seconda dell’entità delle attività imprenditoriali presenti nel loro territorio, provvedessero al diretto monitoraggio delle specifiche esigenze lavorative; e, nel contempo, istituissero e adeguassero i programmi dei Centri di Formazione e Riqualificazione permanente, alle tipologie di competenze di cui necessitano le Aziende; la situazione che attualmente penalizza lavoratori e datori di lavoro, probabilmente, risultando meno appesantita dalla burocrazia e più circoscritta, potrebbe essere più agevolmente ed efficacemente avviata a soluzione.
 
 

La Primavera č arrivata

La Primavera č arrivata Copertina S. Maria delle Mole    (commenti:1) (646)
Gianni Morelli

E al Parco Lupini gli alberi fioriscono puntualmente e si rivestono di colori bellissimi, ma nonostante alcuni lavori di manutenzione siano già stati fatti:

 

- l’impianto di irrigazione ormai inutilizzabile da tempo non è stato riparato;

 

- la ‘casetta’ ha un pavimento di legno ormai completamente fradicio. Il Comitato ne aveva riparato una parte in occasione del Natale, ma la frequentazione di molte persone che hanno fatto visita a Babbo Natale ha evidenziato le numerose falle e lo ha reso ormai inagibile;

 

- la vecchia fontana non è stata messa in sicurezza come più volte promesso.

 

Ed è arrivata anche sulla Via Appia, anche se non si parla più di realizzare pensiline a beneficio di quanti sono costretti ad aspettare senza alcuna protezione l’autobus, che li porta al lavoro o a scuola, sotto qualsiasi condizione meteorologica

Ed anche sulla stazione ferroviaria, che aspetta da sempre il prolungamento del marciapiede e l’accesso dalla piazza del mercato. L’efficienza dei trasporti e la loro accessibilità sono un fattore importante per gli abitanti dei nostri quartieri ‘di pianura’ e dovrebbero essere resi sempre più agevolmente fruibili ai nostri concittadini.

 

Oltre che sulle strade piene di buche ed intasate dalla caotica circolazione resa ancora più caotica dalla cronica assenza di Vigili Urbani che in alcune ore potrebbero essere molto utili per regolare il traffico sempre più intenso e disordinato.

 

E sui contenitori di abiti usati regolarmente svuotati con il contenuto disperso nei dintorni. Contenitori che sembrava dovessero essere rimossi già da tempo.

 

E sui rifiuti abbandonati da cittadini non rispettosi di regole civili. E questo anche amplificato dalla mancata realizzazione della tanto pubblicizzata nuova isola ecologica. Isola che, per la sua vicinanza, potrebbe permettere a quei cittadini di disfarsi dei rifiuti in modo più civile e potrebbe permettere alla Multiservizi di evitare continui interventi di ‘recupero’ che tolgono risorse alla normale conduzione delle attività. Senza contare l’impressione negativa che ne deriva e toglie valore alla coraggiosa e quasi perfetta introduzione della ‘raccolta differenziata’ da parte della nostra Amministrazione Comunale.

 

Chiudo con l’invito a tutti i concittadini di far sentire la loro voce e sollecitare la definizione di programmi tramite i quali il Comune si impegni a risolvere entro tempi accettabili questi ed altri problemi che condizionano negativamente il benessere nel nostro Territorio.

 

Questo portale è a disposizione di tutti.

LA NUOVA LEGGE SUL CYBERBULLISMO

LA NUOVA LEGGE SUL  CYBERBULLISMO Copertina Nazionali (646)
Domenico Brancato

Fissate disposizioni più ampie ed efficaci, per la prevenzione ed il contrasto del  dilagante fenomeno in ambito scolastico, a tutela dei minori.

Bullismo e Cyberbullismo ( versione informatica del bullismo ) sono  due modalità di comportamento che, attraverso un modo palese ed invisibile  (attuato mediante gli strumenti della rete ) di agire, perseguono il medesimo fine di arrecare violenza  ed umiliazione a soggetti presi di mira ( vittime ), attraverso: -  spregevoli soprannomi; - parolacce o insulti ( 12,1% ); - derisione  per l’aspetto fisico e/o il modo di parlare e di vestire (6,3 % ) e, secondo un arbitrario metro di giudizio, verso chi evidenzia un presunto anomalo orientamento sessuale, un comportamento non in linea con la più seguita  tendenza  trasgressiva o  manifesta una non comune diligenza nell’impegno scolastico; - diffusione di maldicenze ( 5,1 % ); - esclusioni per le proprie opinioni ( 4,7 % );  - aggressione con spintoni, botte calci e pugni ( 3,8 % ).

Fenomeni per nulla trascurabili, se si considera che, secondo dati dell’ISTAT, risalenti al 2014, nei 12 mesi precedenti,  più del 50 % di ragazzi/e  compresi nella fascia di età  dagli 11 ai  17 anni (Arco temporale che va dalla 5° elementare al 3° anno degli  istituti  scolastici superiori ), è stato/a vittima di episodi offensivi, non rispettosi e/o violenti da parte di coetanei. Il 19,8 % subisce più volte al mese tipiche azioni di bullismo, mentre per il 9,1 % tali atti si ripetono con cadenza settimanale.

Comportamenti, che minano l’autostima e la dignità delle vittime che, alla lunga, possono portare a condizioni di: ansia, irreversibile depressione, autolesionismo o, addirittura, di suicidio o  di tentato suicidio, come, da recente, verificatosi a Palermo, in una classe di 2a media, dove un ragazzino si è cosparso di liquido infiammabile, con l’intento di darsi alle fiamme.

Disagi e manifestazioni che vengono favorite dalla vulnerabilità tipica della pre-adolescenza e dell’adolescenza, quando i ragazzi e le ragazze affrontano il primo distacco dalla famiglia, il contrasto con le figure adulte ed avvertono  il bisogno di conferme, integrazione ed accettazione nell’ambito del gruppo dei pari.

Il bullo ed il cyberbullo non esulano da questa condizione, anzi, gli studiosi dell’argomento, sostengono che siano degli adolescenti insicuri che hanno una bassa autostima e degli incapaci di gestire un pacato confronto. Incapacità che li porta a compiere azioni oltraggiose nei confronti di chi appare più debole, per tentare di suscitare manifesta o silenziosa  approvazione,  nell’ambito del  gruppo,  ed illudersi di trovare  conferma che la decisione intrapresa sia quella giusta per farsi rispettare e per piacere agli altri.

Falsa convinzione questa, in quanto, generalmente, ciò è dovuto non alla condivisione dell’aggressione esercitata nei confronti della “ vittima”, ma  all’atteggiamento di indifferenza o di mancanza di coraggio che gli adolescenti presenti o consapevoli alla/dell’azione lesiva manifestano  nell’astenersi di informare i soggetti in grado di innescare il meccanismo di un intervento ostativo, quali: genitori, insegnati o soggetti responsabili dei contesti in cui si verificano i fatti. ( come evidenzia l’esiguità delle denunce inoltrate alle autorità competenti).

Quindi, i ruoli coinvolti nella messa in atto dei così biasimevoli eventi risultano essere: il bullo o cyberbullo, la vittima ed il testimone.

Ma  qual è l’identikit del bullo e del cyberbullo?

 Il bullo, in genere, è un compagno di classe o d’istituto  della vittima con la quale ha un contatto corporeo e visivo diretto, ha un fisico generalmente prestante che usa con destrezza per fare del male, agisce in orario scolastico o lungo il percorso casa-scuola, il suo malefico operato viene raccontato ad altri studenti della stessa o di altre scuole, la sua disinvoltura a compiere le azioni viene stimolata dalle dinamiche di gruppo, ha bisogno di dominare le relazioni interpersonali e vede l’effetto reale  delle proprie azioni, verso le quali manifesta una indifferente consapevolezza e deresponsabilizzazione;

Il cyberbullo è un soggetto che esercita un tipo di attacco continuo ed offensivo, ai danni di altro soggetto, in versione informatica, cioè  tramite  l’uso di  strumenti elettronici: l’E-Mail, le Chat, i Blog, i siti Web e i Telefoni cellulari, che gli consentono  un campo d’azione ambientale e temporale illimitato; normalmente è anonimo ( il che impedisce alla vittima la possibilità di sapere con chi sta interagendo) ed invisibile ( anche se le moderne tecnologie, non cancellando completamente la tracciabilità della provenienza dei messaggi, consentono alla Polizia Postale di identificarli ); non necessita di disporre di un fisico prestante; la diffusione delle molestie e del materiale prodotto può avere un’estensione geografica senza limiti; manifesta un alto livello di disinibizione e di sadismo che gli permettono di mettere in atto online ciò che non si potrebbe permettere di compiere in condizioni di vita reale;  non potendo constatare direttamente l’effetto delle conseguenze delle sue azioni sulla vittima, denota una insufficiente consapevolezza delle conseguenze.

Le motivazioni del bullo e del ciberbullo derivano, in genere, da una sensazione di trascuratezza familiare e sociale che innescano il desiderio di protagonismo e di visibilità, finalizzati a tentare di  richiamare su di sé l’attenzione dell’ambiente circostante e dei media.

 Il genitore e gli educatori.

Con l’avvento di Internet e del progresso tecnologico il ciberbullismo ha consentito l’intensificarsi di scambi di immagini e registrazioni video calunnianti e compromettenti. Il che ha promosso il fenomeno del public shaming  ( umiliazione  pubblica ) del soggetto colpito sulla rete.

La gravità dell’impatto che l’aggressione cyber ( relativa  alla realtà virtuale o ad internet ) può avere sulla psiche della vittima è, ovviamente subordinata all’intensità ed alla frequenza degli atti di sopruso. Tant’è che  negli Stati Uniti, è stato coniato il nuovo termine: Ciberbullicide, motivato  dalle molte  vittime di aggressione psicologiche estreme, giunte al suicidio. Dai dati italiani raccolti attraverso il progetto  DAPHANE e tratti dalla letterature scientifica  inerente lo studio del  bullismo elettronico, emerge che: - la fascia di età maggiormente coinvolta in questo fenomeno è quella compresa fra i 13 e i 15 anni, secondo quanto emerge dalle percentuali dei seguenti dati statistici:

Atti cyber       F a s c e  d i  E t à  i n  a n n i
                         12 – 13     14 – 15     16 – 17

Cellulare           26,3           45,8           27,9

Internet            20,5           42,4           37,1

 

 - I prevalenti stati emotivi derivanti dagli attacchi ciber su studenti delle classi appresso indicate risultano essere:

Sentimenti                                  C l a s s i
cyber vittime       Elementari       Medie       Superiori       

Rabbia                       33,0%             34,4%          32,4%

Frustrazione             33,3%             31,6%           30,0%

Tristezza                   33,3%              24,6%           18,8%  

 

-Le Vittime si sono confidate con:

Nessuno                            43,7%

Un  amico                         26,8%

Un genitore                      15,5%

Insegnanti  ( in Italia )       9,6%

 

-Il  56 % dei Genitori non sono preoccupati che i loro figli possono essere vittime di bullismo elettronico, minimizzando l’impatto che questo fenomeno può avere nella vita dei ragazzi, e che il 19 % considera tali manifestazioni rare e quindi trascurabili. Mancanza di percezione che, inevitabilmente, causa la pregiudizievole assenza di supervisione e monitoraggio da parte dell’adulto.

Atteggiamento e convinzione questa alquanto superficiale ed  incoerente,  rispetto l’inconfutabile dimensione della gravità del fenomeno che, per contro, richiederebbe proprio, da parte dei genitori e degli educatori, l’affinamento della capacità di cogliere i segnali di malessere del/della ragazzo/a oggetto di molestie ( tendenza all’isolamento, scarsa voglia di seguire le attività scolastiche ed extrascolastiche, rifiuto del cibo e crollo del rendimento scolastico ), per capire se trattasi di normali sintomi di crisi adolescenziale o di altro genere, per poter intervenire, per tempo e adeguatamente al fine di scongiurare il pericolo di possibili gravi ed imprevedibili conseguenze.

Infatti, in considerazione della tendenza all’espansione della descritta grave  problematica sociale  definita epidemia silenziosa smaterializzata da Internet“ e della carenza, in atto, di rispondente consapevolezza, motivazione ed azioni in grado di recepire, ostacolare e controllare l’andamento dell’evolversi del preoccupante fenomeno, la Camera dei Deputati ha approvato la Legge 29 Maggio 2017 n° 71, che stabilisce una importante serie di misure di carattere educativo e formativo, finalizzate a favorire , particolarmente  tra i giovani, una maggiore consapevolezza del disvalore di comportamenti persecutori ed a colmare la deficitaria normativa sulla tutela delle vittime e sul recupero comportamentale degli aggressori , ed in particolare:

  • Prevede che il minorenne vittima di bullismo informatico che abbia compiuto 14 anni ( nonché ciascun genitore o chi esercita la responsabilità sul minore ) possa rivolgere istanza al gestore del sito internet o del social media o comunque al titolare del trattamento, per ottenere provvedimenti inibitori e prescrittivi a sua tutela: oscuramento, rimozione e blocco di qualsiasi altro dato del minore diffuso su internet. Se entro 24 ore il gestore  non avrà provveduto, l’interessato può rivolgere analoga richiesta al Garante per la protezione dei dati personali, che rimuoverà i contenuti entro 48 ore.
  • Istituisce un tavolo tecnico presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, per la prevenzione ed il contrasto del ciberbullismo, anche attraverso periodiche specifiche  campagne informative e di  sensibilizzazione; 
  • Adotta, Dal 18 Settembre 2017, a cura del MIUR (Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca ), con la collaborazione della Polizia Postale,  delle linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del ciberbullismo nelle scuole;
  • Individua, fra i Docenti di ogni Istituto scolastico, un referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto del ciberbullismo, avvalendosi anche dalla collaborazione delle Forze di Polizia e della collaborazione  delle Associazioni e dei Centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio;
  • Prevede, per il triennio 2017 – 2019, la formazione del personale scolastico e la promozione di un ruolo attivo degli studenti ed ex studenti;
  • Promuove, a cura dei Servizi territoriali, delle Associazioni e degli enti che perseguono le finalità della legge, progetti personalizzati per sostenere le vittime di ciberbullismo e a rieducare, anche attraverso l’esercizio di attività riparatorie o di utilità sociale, i minori autori di ciberbullismo;
  • Sancisce l’obbligo del Dirigente scolastico che venga a conoscenza del verificarsi di episodi di ciberbullismo, in ambito scolastico, di informare tempestivamente i genitori dei minori coinvolti e di attivare adeguate azioni educative;
  • Applica, fino a quando non sia stata proposta  querela o presentata denuncia per reati di cui agli articoli 594,595 e 612 del codice penale  ( ingiuria, diffamazione, minaccia o trattamento illecito di dati personali commessi, mediante internet, da minorenni ultraquattodicenni nei confronti di altro minorenne ), la disciplina sull’ammonimento del Questore, per la quale, il Questore, assunte le necessarie informazioni dagli organi investigativi e sentite le persone informate dei fatti, potrà convocare il minore responsabile accompagnato da almeno un genitore, per ammonirlo oralmente ed invitarlo a tenere una condotta conforme alla legge.

 

Intanto, in attesa dell’esito della messa in atto dei provvedimenti previsti dalla descritta legge e per evitare di incorrere nei compromettenti  provvedimenti disciplinari previsti dalla stessa, chi scrive propone agli attuali e potenziali bulli e ciberbulli, prima di proseguire o apprestarsi a compiere delle aggressioni o produrre azioni denigratorie o persecutorie, di riflettere sulle conseguenze che le stesse causerebbero se fossero rivolte a loro, oppure quali vantaggi morali e materiali trarrebbero se, invece di ricevere offese, venissero loro rivolte manifestazioni di solidarietà, di comprensione  e di protezione.

 Dall’auspicabile immedesimazione sugli effetti delle accennate opposte sensazioni, ci si augura possa scaturire la convinzione che la decisione più saggia e conveniente, per acquistare edificanti e veritieri consensi, lusinghieri riconoscimenti e fondata autostima, è quella di prestare soccorso, e no di acuire o creare  condizioni di disagio o di sofferenza ai propri simili. Concordemente con i canoni comportamentali dell’Uomo, secondo i quali,  all’azione più meritoria di prodigarsi, disinteressatamente, ad aiutare il Prossimo, si contrappone la manifestazione di vigliaccheria, che trova riscontro nell’esternazione di indifferenza, disprezzo od oltraggio, rivolta a chi versa in condizioni di difficoltà o vulnerabilità.

 

articolo redatto da Domenico Brancato

Incidenti stradali: dove si verificano con pių frequenza, cause prevalenti e conseguenze

Incidenti stradali: dove si verificano con pių frequenza, cause prevalenti e conseguenze Copertina Nazionali (645)
Domenico Brancato

 
I dati statistici rivelano che nel 2021 si è registrato, per incidenti stradali che hanno interessato giovani fra i di 15 – 19 e 25 – 29 anni, un incremento di vittime, rispetto l’anno precedente, rispettivamente, del 41,7 e del 35%, e che nel 2022, detti incidenti, sono aumentati del 25%.
Situazione, la cui gravità non è sfuggita all’attenzione del Presidente della Repubblica Mattarella che, in occasione del messaggio di fine anno ha indirizzato loro il seguente messaggio: “Parlando dei giovani vorrei - per un momento – rivolgermi direttamente a loro: siamo tutti colpiti dalla tragedia dei tanti morti sulle strade. Troppi ragazzi perdono la vita di notte per incidenti d’auto, a causa della velocità, della leggerezza, del consumo di alcol o di stupefacenti. Quando guidate avete nelle vostra mani la vostra vita e quella degli altri. Non distruggetela per un momento di imprudenza, non cancellate il vostro futuro”.
 
Ed è proprio per la imprescindibile condivisione dalla summenzionata autorevole riflessione-esortazione sulla tendenza del preoccupante fenomeno, che si ritiene opportuno descrivere gli elementi più significativi riguardanti gli incidenti stradali. Al fine di fornire ai lettori utili riferimenti, che si spera possano contribuire a favorire l’adozione di accorgimenti e modalità di guida più consone alle varie caratteristiche di percorso. Per tentare di influire ad attenuare la sequela dei drammatici accadimenti. A tale scopo si riportano le seguenti precisazioni inerenti gli incidenti:
  • entità:
nel 2021, si sono verificati 151.875 incidenti stradali (+28,4%, rispetto l’anno precedente), per i quali hanno perso la vita 2.875 persone (+20%) e sono rimasti feriti 204.728 (+28,6%). Ed ancora, dall’ultimo rapporto Aci-Istat (Automobile Club d’Italia -Istituto Nazionale di statistica), riferito al semestre Gennaio-Giugno del 2022, emerge un andamento peggiorativo rispetto al 2021, che trova riscontro in: 81.437 incidenti stradali (+24,7%) , 108.996 feriti (+25,7%) e 1.450 morti (+15,3%). Incidenti che, rispetto i giorni della settimana, si verificano prevalentemente il Venerdì ed in particolare il sabato, quando si registra il più alto numero di vittime di età compresa fra i 18 – 24 anni;
  • sedi stradali urbane ed extraurbane dove si verificano più comunemente:
rettilinei 45,6 e 55,6%; in prossimità degli incroci 40,5 e 15,7%; in curva 5,2 e 23,1%;
  • cause prevalenti:
distrazione del conducente, spesso attribuibile all’utilizzo del cellulare durante la guida; mancato rispetto della segnaletica stradale: stop, semaforo e dare precedenza; velocità elevata e non rispetto dei limiti consentiti; guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti, che sul totale dei conducenti di 15-24 anni, riguarda il 20 ed il 27%, imputabile, rispettivamente, all’effetto di alcol e di droga. Anche se, in termini assoluti, il numero più alto di vittime nel 2021, si è registrato nelle fasce 45 – 59 e 20-24 anni per gli uomini; 70 – 84 e 20 – 24 per le donne. Mentre, l’aumento più consistente, rispetto il 2020, comprende i giovani tra i 15 - 19 e 25 - 29, seguiti da quelli di età fra i 40 e 49 anni, con le percentuali del: 41,7 - 34,9 e 31,5.
  • conseguenze di natura sanzionatoria:
dall’introduzione dalla patente a punti (art. 126 bis del Codice della Strada – C.d.S.), le infrazioni non solo vengono puniti con sanzioni amministrative, in genere di natura pecuniaria, consistente nell’obbligo di sborsare somme di denaro (o, meno frequentemente, interdittive che precludono l’esercizio di esercitare il diritto di conduzione del mezzo) spesso alquanto pesanti; ma anche con la non trascurabile detrazione di punti della patente, sui 20 iniziali.
 
Per cui, nel caso di più decurtazioni, si può arrivare con il saldo a zero, che determina la revisione (ovvero necessità di sostenere nuovamente l’esame patente a quiz e quello pratico) della licenza di guida o, nei casi di inottemperanza, anche la sospensione (cioè la revoca del documento e il fermo del veicolo, che comporta l’attesa di due anni per richiederne una nuova).
 
Per contro, a coloro che per ogni due anni di seguito non commettono infrazioni che comportino decurtazione del punteggio, ai 20 punti iniziali vengono aggiunti 2 punti, fino ad un massimo di altri 10 punti (30 in totale).
 
Considerato, quindi, gli inconvenienti ai quali si può incorrere in seguito a tali decurtazioni, si ritiene utile quantificarle:
  • 10 punti in caso di: superamento di oltre 60 Km/h i limiti massimi di velocità (ex art. 142, comma 9); circolazione contromano in corrispondenza delle curve, dei raccordi convessi o in ogni altro caso di scarsa visibilità (ex art. 143, comma 2); non osservanza del divieto di sorpasso in prossimità o in corrispondenza delle curve, dei dossi e in ogni altro caso di scarsa visibilità (art. 148 C.d.S.); trasporto di merci pericolose senza regolare autorizzazione, o non rispetto delle condizione imposte a tutela della sicurezza (ex art. 168); effettuazione di retromarcia in autostrada e sulle corsie di emergenza (art. 176 del C.d.S.); circolazione nelle corsie d’emergenza e in quelle per l’immissione ed uscita di autostrade e strade extraurbane; conducenti che non rispettano di oltre il 20% il periodo minimo di riposo giornaliero e di guida; fuga dopo un sinistro da cui sono derivati gravi danni ai veicoli o lesioni a persone; forzatura di un posto di blocco, a condizione che la condotta non comporti un reato penale; guida sotto l’influenza di alcool o stupefacenti e rifiuti di sottoporsi all’accertamento della Polizia (art. 186 del CdS); non ottemperanza all’obbligo, in caso di incidente, di fermarsi e prestare assistenza ad eventuali vittime (art. 189 del CdS); non fermarsi, nonostante l’ALT intimato, con idonei segnali, dagli agenti di Polizia stradale (art. 192 del CdS).
  • 8 punti in caso di: non rispetto delle distanze di sicurezza (ex art. 149 del C.d.S.); inversione del senso di marcia in prossimità o in corrispondenza delle intersezioni, delle curve e dei dossi (art. 191 del C.d.S.); non rispetto delle norme di precedenza nei confronti dei pedoni e di particolari categorie di essi (come invalidi o persone con ridotte capacità motorie) o quando il traffico non è regolato da agenti o semafori, il conducente non si ferma, nonostante il pedone stia transitando o si accinga ad attraversare sugli attraversamenti pedonali; condotta pericolosa sulle strade di montagna o nei passaggi ingombranti, se causa lesioni gravi alle persone.
Quanto fin qui descritto vorrebbe essere: - un promemoria di tutti i fattori di rischio ai quali si può andare incontro quando si è alla guida di un mezzo; - un’occasione per rinfrescare la memoria sulla tipologia dei pericoli in agguato; e uno stimolo a mettere in atto, caso per caso, il comportamento più coerente per evitare che detti pericoli si manifestino.
 
Dato che, non è assolutamente ammissibile che molti giovani, per l’euforia residua di momenti di svago, spesso accentuato dall’assunzione di sostanze alteranti l’equilibrio mentale, vadano incontro ad una incosciente autodistruzione o a gravi permanenti disabilità. Con indelebili ed irreversibili gravi conseguenze familiari e sociali.
 
Ed è proprio per richiamare l’attenzione, specialmente, delle fasce giovanili della popolazione sui tragici effetti degli incidenti stradali, e sul tema dei comportamenti da adottare prima di mettersi alla guida, con particolare riferimento alla necessità di astenersi dall’assunzione di alcool e di qualsiasi sostanza stupefacente, che il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio, in collaborazione con il Dipartimento Antidroga e il Ministero dell’Interno , hanno programmato, dal 25 Dicembre 2022 al 16 Gennaio 2023, sulle reti Rai (spot tv e radio), radio locali, sul web e sui social media, lo svolgimento della campagna “Chiediti perché”.
Campagna che consisteva e consiste, appunto, in un invito ed una sollecitazione rivolti, in special modo ai ragazzi, oltre che alle famiglie e alle Istituzioni che svolgono un ruolo attivo di orientamento, a chiedersi perché si verificano ancora tanti incidenti stradali, se tutti sanno che chi guida dopo aver fatto uso di alcool e droga diventa un pericolo per se stesso e per gli altri? Mentre basterebbe soltanto adottare comportamenti prudenti, prima di mettersi al volante, per evitare il verificarsi del 90% di tutti gli incidenti?
 
E poiché, considerato che a molte ricorrenti festose occasioni d’incontro fra giovani, seguono situazioni di profonda tristezza, derivante dalla accidentale morte di alcuni di loro sulle strade; la risposta agli interrogativi posti non può che essere quella che necessita, sia in ambito familiare che istituzionale e, particolarmente, in tutti le tipologie di gestione degli ambienti più abitualmente frequentati dai ragazzi (discoteche, associazioni sportive e ludico-ricreative, oratori ed occasionali luoghi di raduni di massa); adoperarsi per far inserire nei rispettivi programmi operativi specifici spazi e interventi di sensibilizzazione, finalizzati a fargli comprendere che la vita è un dono prezioso ed ineguagliabile. E come tale va sensatamente preservato e non dissennatamente esposto alla più deprecabile e irreparabile distruzione.
 
Come avvenuto nella notte del 27 gennaio nei pressi di Roma dove, a causa di un gravissimo incidente stradale attribuibile all’alta velocità, hanno perso la vita cinque giovani, di cui tre ragazzi di 21 anni e due ragazze di 18 e 17 anni. Mentre il sesto, di 21 anni, occupante l’auto (una 500 abilitata per il trasporto di 4 persone) sul quale viaggiavano è ricoverato in ospedale, in condizioni critiche.
 
E poiché trattasi dell’ennesima sconvolgente disgrazia che si aggiunge ad una serie interminabile di simili luttuose circostanze, ci si augura che almeno serva da severo monito affinché, all’in genere derivante effimero raccapricciante effetto emotivo subentri, specie in tutti coloro che nei fine settimana (week-end) si trasferiscono in auto in luoghi di “divertimento”, l’assunzione di un permanente atteggiamento di moderatezza, prudenza e di consapevolezza dei possibili incombenti pericoli. In modo di poter disporre della facoltà di valutare, diligentemente, l’adeguatezza della condizione psico-fisica, prima di porsi alla guida per intraprendere la strada del ritorno.

Il 28 maggio 2018 č iniziato il servizio di trasporto pubblico di collegamento diretto da Santa Maria con l’Ini di Grottaferrata

S. Maria delle Mole (644)
Domenico Brancato

Un servizio che trova riscontro in una iniziativa promossa dal Comitato di Quartiere di S. Maria delle Mole, poi assecondata e sostenuta dalla Direzione dell’Istituto Neurotraumatologico Italiano – Divisione di Grottaferrata – e condivisa e resa realizzabile, attraverso  l’istituzione di uno  specifico servizio di trasporto, dall’Amministrazione Comunale.

Servizio grazie al quale i molti Cittadini di S. Maria della Mole, Cava dei Selci, Frattocchie, Castelluccia, Fontana Sala e Due Santi, lungo il percorso della Linea 1 e  2, dettagliatamente descritta nell’allegato, anche se  non dispongono di un proprio mezzo di trasporto, potranno  comodamente  raggiungere uno dei Presidi sanitari della zona più accoglienti, moderni ed attrezzati per la cura di numerose patologie.

Presidio che grazie alla rinnovata convenzione con  il Comune di Marino, valida per tutto il 2018, tutti i cittadini in esso residenti, dietro presentazione della Carta d’Identità in corso di validità, potranno usufruire dello sconto del 20 % per le seguenti prestazioni sanitarie erogare privatamente: visite ed esami specialistiche/ci, laboratorio analisi, esami cardiologici, esami neurologici, fisiokinesiterapia, e idrokinesiterapia, diagnostica per immagini, diagnostica ad ultrasuoni, medicina nucleare, endoscopia digestiva.

L’I.N.I, sempre in virtù della citata convenzione, riserva poi ulteriori contributi socio-assistenziali per la popolazione:

  • Infantile: visite gratuite di ortodonzia per glialunnidi 3° e 5° elementare, una volta al mese per appuntamento; incontri educativi sull’importanza dell’igiene orale rivolti agli alunni delle classi elementari, presso l’Aula Magna dell’Istituto; visita gratuita di fisiatria per gli alunni di 5° elementare, una volta al mese su appuntamento,
  • Anziana (per utenti indicati dei Centri Anziani del Comune di Marino): Visita gratuita di Oculistica per n° 2 pazienti a settimana; visita gratuita di Urologia per screening di patologie della prostata e delle vie urinarie per  n° 2 Pazienti a settimana e visita di Otorinolaringoiatria, sempre per n° 2 pazienti a settimana.

Insieme di agevolazioni che certamente l’appena avviato capillare servizio di trasporto renderà molto più fruibili, consentendo ai numerosi potenziali interessati procedure terapeutiche più fattibile e più rispondente alle effettive esigenze.

 

 

 Articolo redatto dal Prof. Domenico Brancato

REDDITO DI INCLUSIONE

REDDITO DI INCLUSIONE Copertina Nazionali    (commenti:1) (644)
Domenico Brancato

ADEMPIMENTI E REQUISITI RICHIESTI PER POTER FRUIRE DEL REDDITO DI INCLUSIONE – REI –
Caf  sotto  assedio in tutta Italia
 
Secondo i rilevamenti ISTAT,  nel 2016, si stima siano 1 milione e 619 mila le famiglie residenti in Italia, in cui vivono 4 milioni e 720 mila individui,  che versano in condizioni di assoluta povertà. Condizione, sempre secondo  i dati ISTAT, per la quale  il bonus di 80 Euro non ha avuto alcun impatto positivo ed il nuovo sussidio anti povertà “ Reddito di Inclusione” sarà in grado di soddisfare soltanto la richiesta di un sesto degli aventi bisogno.
 Motivo per cui, i Centri Fiscali, comprensibilmente, sono stati presi d’assalto da migliaia di cittadini richiedenti informazioni su come accedere alla nuova misura nazionale di contrasto alla povertà, recentemente approvata dal governo con Decreto legislativo n° 147 del 15 Settembre 2017. Decreto che dal 1° Gennaio 2018 sostituirà il SIA ( Sostegno per l’inclusione attiva ) e l’ASDI ( Assegno di disoccupazione ). Perciò, onde consentire di verificare la spettanza del beneficio e l’entità dello stesso, per chi presuppone di averne diritto, si riporta, di seguito, la descrizione del genere di sostegno, i principali requisiti richiesti per fruirne, l’entità dell’erogazione e la modalità di presentazione della domanda:
CHE COS’E’ IL REI
Esso si compone di due parti:
  • Un beneficio economico, erogato mensilmente attraverso una Carta di pagamento elettronica, denominata Carta ReI;
  • Un Progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa volto al superamento della condizione di povertà.
 
  • REQUISITI DI RESIDENZA e SOGGIORNO:
     
  • Essere cittadino italiano o comunitario, oppure
  • Cittadino dell’Unione o suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, oppure
  • Cittadino straniero in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiorni lungo periodo, oppure
  • Titolare di protezione internazionale ( asilo politico, protezione sussidiaria, equivalente allo status di rifugiato ) oppure
  • Residenti in Italia, in via continuativa, da almeno 2 anni dalla data di presentazione della domanda.
     
  • REQUISITI FAMILIARI CHE CONFERISCONO PRIORITA’
    Presenza di: - figli minorenni, - figli con disabilità, - donna in stato di gravidanza accertata ( non prima di quattro mesi dalla data di parto presunta, rispetto la data di richiesta del REI ),-  componenti disoccupati che abbiano compiuto 55 anni;
     
  • REQUISITI  ECONOMICI:
    Essere in possesso, unitamente, di:
  1. Un valore  ISEE, in corso di validità, non superiore a 6 mila Euro,
  2. Un valore ISRE  non superiore a 3 mila Euro,
  3. Un valore del Patrimonio Immobiliare, esclusa la casa di abitazione, non superiore a 20 mila Euro,
  4. Un valore del Patrimonio Mobiliare ( depositi, conti correnti, ecc ) non superiore a 10 mila Euro ( ridotto a 8 mila Euro per 2 componenti e a 6 mila Euro per un componente),
  5. Nessun componente del nucleo famigliare deve: - percepire prestazioni di assicurazione sociale per l’impiego  ( NASpl) o altro ammortizzatore sociale di sostegno al reddito, in caso di disoccupazione involontaria, - possedere autoveicoli e/o motoveicoli immatricolati la prima volta nei 24 mesi antecedenti la richiesta ( con esclusione di autoveicoli e motoveicoli per i quali è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità, - possedere imbarcazioni da diporto;
     
  • ENTITA’ BENEFICIO MENSILE DEL  REI IN FUNZIONE DEL NUMERO DEI FAMILIARI

     
    N° Componenti Beneficio  massimo  mensile
    1
    € 187,500
    2
    € 294,380 
    3
    € 382,500
    4
    € 461,250
Il reddito viene erogato per 12 mensilità l’anno, per una durata massima di 18 mesi e, nel caso di una successiva richiesta,  dopo che siano trascorsi 6 mesi dall’ultima precedente erogazione e per un massimo di 12 mesi.
L’erogazione avviene tramite il rilascio gratuito  de  LA CARTA REI  che ha la valenza di una normale carta di pagamento elettronica, che:
  1. Deve essere usata solo dal titolare;
  2. Può essere usata per prelevare contante, entro un limite mensile non superiore alla metà del beneficio  riconosciuto;
  3. Può essere usata per acquisti in tutti i Supermercati, negozi alimentari, farmacie ( con sconto del 5 %,  se convenzionati), parafarmacie abilitate al circuito  Mastercard e per il pagamento di Bollette elettriche e del gas, presso gli Uffici Postali;
     
  • PRESENTAZIONE  DOMANDA
    Trattandosi di un espletamento alquanto complesso, occorre rivolgersi a Centri che dispongono di specifiche competenze, come i Caf, che hanno assicurato un’assistenza gratuita, a riguardo, fino al termine del corrente anno.
    Essa va presentata, a partire dall’ uno  Dicembre  2017, dall’interessato o da un componente il nucleo famigliare, al Comune, il quale verifica i requisiti di cittadinanza e residenza e la invia, entro 10 giorni lavorativi dalla ricezione, all’INPS che, entro i successivi 5 giorni, verifica il possesso dei requisiti e, in caso di esito positivo, riconosce il beneficio.
    Il versamento mensile  del beneficio, erogabile dall’uno Gennaio 2018,  rimane subordinato all’avvenuta sottoscrizione del Progetto personalizzato e decorre dal mese successivo alla richiesta.
    Progetto, che viene predisposto dai Servizi Sociali del Comune di appartenenza  coinvolgendo tutti i componenti del nucleo familiare e prevede l’identificazione: - degli obiettivi che si intendono raggiungere; - dei bisogni di cui il nucleo necessita; - degli impegni da parte dei componenti il nucleo stesso a svolgere specifiche attività (quali: attivazione lavorativa, tutela della salute, frequenza scolastica, ecc. ) ed è definito sulla base di una valutazione globale delle problematiche e  i bisogni riscontrati.
    La Domanda consiste nella compilazione di 7 Quadri ( schede ) contrassegnati con altrettante  lettere dell’alfabeto, recanti la  descrizione dei dati da fornire, nonché informazioni e dichiarazioni  rivolte all’acquisizione di conoscenze utili ad assicurare la regolarità dell’erogazione e della riscossione del sussidio, come, in dettaglio, di seguito indicato:
    - QUADRO  A – Dati  del richiedente /titolare della Carta di pagamento;
    - QUADRO  B  - Requisiti di Residenza e Cittadinanza;
    - QUADRO C  - Requisiti Familiari ( riferite al nucleo familiare, come definito ai fini  ISEE e risultante dalla  DSU ( Dichiarazione Sostitutiva Unica );
    - QUADRO  D  - Requisiti  economici;
    - QUADRO  E   - Informazioni aggiuntive per accesso ad altre misure ( assegno al nucleo f. con  tre o più figli minori di 18 anni );
    - QUADRO  F   - Presa  d’atto condizioni  necessarie per godere del beneficio;
    - QUADRO  G  - Dichiarazione di aver preso atto che  in caso di fruizione di altro trattamento assistenziale da parte di altro componente il nucleo f. , l’importo mensile  del REI verrà detratto di quanto corrisposto per il medesimo trattamento, esclusion fatta per quelli non sottoposti alla valutazione della condizione economica (vedi Indennità di accompagnamento) );
    - QUADRO  H – Sottoscrizione Dichiarazione.
     
    Poiché, come in precedenza accennato, l’ammontare della somma stanziata risulta insufficiente a coprire il presunto fabbisogno ed in considerazione che le domande, dal Comune all’INPS,  vengono trasmesse seguendo l’ordine cronologico di presentazione, si consigliano gli interessati di accettarsi , al più presto, di essere in possesso dei requisiti richiesti e di dotarsi della documentazione necessaria per istruire ed inoltrare la domanda.
 
articolo redatto da Domenico Brancato

Buona Pasqua 2020 da tutti noi

Buona Pasqua 2020 da tutti noi Copertina Marino (640)
Eleonora Persichetti

Tutta la Redazione il Comitato di Quartiere di S. Maria delle Mole desiderano augurarvi
 
una serena e felice Pasqua
 
con la speranza che possiate stare bene e che ci potremo ritrovare al più presto di persona per condividere nuovamente occasioni e momenti speciali.
 
Anche noi RESTIAMO A CASA, MA RESTIAMO CON VOI. DISTANTI MA UNITI.
 
 
Continueremo a darvi informazioni, sostegno e risorse per fronteggiare questi giorni così delicati e particolari.
 
 
 
 
Un augurio forte e speciale da tutti noi.
 
 
 
 
Eleonora Persichetti
 

Come far rimuovere i contenuti diffamatori su internet: tutte le soluzioni

Nazionali (640)
Domenico Brancato

Premesso che Internet, com’è noto,  è  una  rete internazionale di computer e apparecchiature informatiche  che possono comunicare fra di loro, cioè tale da  consentire all’utente di  disporre di una fonte illimitata d’informazioni e della possibilità, a sua volta,  di trasmetterle in tutto il mondo.

 

Ne consegue che risulta essere, un mezzo estremamente potente, oltre che    molto  conveniente, in virtù del fatto che consente  di trasmettere, ad un  costo quasi nullo, testi, immagini, filmati, files e registrazioni audio.

 

Caratteristica che permette a ciascuna persona, che disponga di un PC o un cellulare collegato ad Internet, di fruire, in modo semplice ed ultraveloce, di molteplici e straordinarie potenzialità di condivisione di  immagini, commenti e riflessioni.

 

Vantaggi non indifferenti ai quali, però, possono contrapporsi situazioni negative e compromettenti, dovuti alla diffusione di pubblicazione sulla rete di contenuti diffamatori,  rappresentati da:

  • foto poco lusinghiere;
  • post (comunicazione in cui il messaggio viene costruito su una notizia, senza alcuna verifica della veridicità della stessa, finalizzata a suscitare una reazione emotiva del destinatario ;
  • dati sensibili (numero di cellulare, indirizzo di casa, ecc.);
  • articoli.

 

Pertanto, in considerazione delle accennate straordinarie  possibilità  relative alla propagazione di messaggi di ogni genere, prima di rendere nota ad una immensa platea di utenti qualsiasi tipologia di comunicazione personale, occorre riflettere attentamente, sulla probabilità di una sua eventuale perversa utilizzazione e sulle possibili compromettenti conseguenze, immediate e future, che ne  potrebbero derivare.

 

Qualora, però, tale accortezza non sia stata messa in atto, e si incappi in  situazioni sconvenienti, vediamo come procedere per poter far rimuovere  i contenuti  divenuti lesivi della propria immagine:

  • tentare il dialogo con chi ha pubblicato il contenuto, per cercare di  addivenire, in maniera amichevole, alla soluzione sperata;
  • se il tentativo di dialogo diretto dovesse risultare impossibile o inefficace e la piattaforma (ad esempio: Facebook, Twitter, Google, You tube) interessata  includesse, tra le sue funzioni, quella di segnalare contenuti di cui si desidera la rimozione, si può inoltrare la segnalazione ai responsabili del sito (che può essere chi ha registrato il sito, il gestore del sito –webmaster- o lo staff di gestione del servizio web). I quali, vagliata la richiesta, potranno provvedere alla eliminazione del contenuto incriminato e, in alcuni casi, alla sospensione di un account (Chiave di accesso personale ad Internet,  formata da un nome utente – username – e da un codice segreto – password)  particolarmente  molesto;
  • nel caso, poi, che  i metodi precedenti non dovessero fornire gli esiti sperati, specie se i danni all’immagine  che possono derivare dalla diffusione della pubblicazione, dovessero risultare rilevanti, resta sempre possibile ricorrere alla giustizia, rivolgendosi alla Polizia Postale.
    Il cui impegno è particolarmente finalizzato al continuo adeguamento della propria risposta alle nuove frontiere tecnologiche della delinquenza, del malcostume e del cyberbullismo.
  • La richiesta di informazioni o l’invio di  segnalazioni di violazioni di norme o di manifestazioni di stalking ( ripetuti comportamenti realizzati dal soggetto persecutore nei confronti della sua  “vittima” , sotto forma di minacce, molestia e  atti lesivi tali da indurre, nella persona che li subisce, un disagio psichico e fisico derivanti da un profondo senso di timore ), agli Uffici preposti alla ricezione (attivi 24 ore su 24 e  7 giorni su 7),  può essere inoltrata attraverso i seguenti recapiti:
     
  • www.commissariatodips.it   e  Tel. 114,  nei casi di emergenza;
     
  • Oppure,  per il Compartimento Polizia Postale Lazio di Roma Viale Trastevere,191 – 00100  (Roma – RM ):
    Telefono Centralino:  06/5813608
    Telefono: 06/58113429 – 06/5814225;
    E-mail: poltel.tm@poliziadistato.it

 

Ovviamente,  si raccomanda di utilizzare i recapiti di cui sopra esclusivamente per effettiva necessità, sia per evitare l’inutile e pregiudizievole  intasamento dei canali di comunicazione e sia per non incorrere in provvedimenti disciplinari, nel caso si scoprisse trattarsi di insensate burlesche segnalazioni.

 

Articolo redatto dal Prof. Domenico Brancato

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