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I VOCABOLI INGLESI CHE INFETTANO LA LINGUA ITALIANA

I VOCABOLI  INGLESI CHE INFETTANO LA LINGUA ITALIANA Copertina (1.280)
Domenico Brancato

I VOCABOLI IN LINGUA INGLESE, IN OCCASIONE DELLA PANDEMIA, HANNO INFETTATO ULTERIORMENTE LA LINGUA ITALIANA.
Infatti, basta seguire le ripetitive ed ossessive  notizie trasmesse a iosa dai mezzi d’informazione, specie in trasmissioni riempitive dei palinsesti dei vari canali televisivi, fondamentalmente incentrate sulle contrastanti posizioni di ciarlieri opinionisti,  per riscontrare lo smodato uso del lessico d’oltre Manica.
Abuso che,  impedendo a molte persone di comprendere il significato di tante espressioni chiave e, conseguentemente, il senso dell’argomento in discussione, li induce ad astenersi  dal seguire i programmi che, per contro,  dovrebbero adempiere, specie in questo periodo, la funzione di diffondere accessibili, comprensibili ed esaurienti informazioni  a tutta  l’ampia platea di telespettatori. Il che può determinare  il  mancato recepimento  o la intempestiva messa in atto delle raccomandazioni  o  dell’osservanza delle prescrizioni, via via adottate, in merito all’evolversi dell’andamento dei contagi da Covid-19. Oltre a creare diseguaglianza e promuovere possibile frustrazione morale nei Soggetti in questione, derivante dall’impossibilità degli stessi di acquisire sufficienti  conoscenze, per potersi relazionare, con cognizione di causa, sulle tematiche inerenti la complessità e le difficoltà dell’attuale situazione socio-economica-sanitaria.
Pertanto, al fine di tentare di ovviare a tale pregiudizievole tendenza, si riporta, in versione italiana, la traduzione ed il significato delle  più frequenti espressioni, sigle ed acronimi, causa del descritto disagio:
  • App (ap) = abbreviazione del termine informatico applicazione per dispositivi elettronici mobili, quali: smartphone, PC, tablet, ecc.;
  • App immuni (ap immuni)=  applicazione creata per contrastare l’epidemia, in quanto avverte colui che ha installata di essere affetto da possibile  contagio, in modo che possa tempestivamente isolarsi, evitandone la  diffusione;
  • Bike sharing (baik scering) = condivisione della bicicletta,  quale strumento di mobilità sostenibile a disposizione delle Amministrazioni comunali, che intendono incrementare l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico, integrandoli fra loro;
  • Brand (brand) = marchio;
  • Burnout  (bonaut) =  sindrome di esaurimento emotivo o tipo di stress lavorativo, che può manifestarsi in tutte quelle professioni con implicazioni relazionali molto accentuate;
  • Contactless (contactles) = pagamento senza contatto - cioè che permette di effettuare  acquisti tramite carte di credito o di debito: Smart card,  smartphone, ecc;
  • Coronabond (coronabond) = meccanismo solidale di distribuzione dei debiti tra gli Stati europei  per il quale, quando un Paese chiede un prestito di denaro per finanziare le proprie opere di intervento,  il debito viene ripartito fra tutti gli Stati membri, mediante la creazione di obbligazioni del debito pubblico dei Paesi stessi;
  • Contact tracing (tricincontact) = tracciamento di contatti, ossia processo di identificazione e segnalazione di alcune precise informazioni;
  • Corona-virus (coronavairs)= genere di virus provvisti di un caratteristico involucro sferico con proiezioni superficiali disposti a corona, comprendenti il virus responsabile, che nell’uomo si manifesta sotto  forma di polmonite atipica, chiamata  Sindrome Respiratoria Acuta Grave (SARS);
  • Covid-hospital (covidospitu) = ospedale o struttura sanitaria indicata dal Piano Sanitario Regionale per l’emergenza, come Centro di accoglimento dei Covid positivi;
  • Covid 19 = denominazione malattia provocata dal nuovo Coronavirus, dove Co sta per corona, Vi per virus, D per  diseasi (malattia)  e 19 per l’anno in cui si è manifestata;
  • Data breach (databrec) = violazione di dati o divulgazione di dati riservati o confidenziali all’interno di un ambiente privo di misure di sicurezza;
  • Device (devais) = congegno elettronico ad alta tecnologia e di piccole dimensioni;
  • Diseasi (disis) = malattia o patologia;
  • Droplet (troplet) = nel caso specifico, goccioline di saliva (emesse con espiro, tosse o starnuti);
  • E-learning (ilaneng) = apprendimento in linea o tele-apprendimento o teledidattica, concernente l’uso di tecnologie multimediali (che si avvalgono di diversi tipi di mezzi di comunicazione – media-) e internet, per migliorare la qualità dell’apprendimento;
  • Epidemia = diffusione rapida, in una zona più o meno vasta, di una malattia contagiosa;
  • Eurofund (eurofond) = Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, attraverso la fornitura di conoscenze necessarie allo sviluppo di migliori politiche sociali ed occupazionali;
  • Indice di trasmissibilità RT (erre con ti) ed RO = termini di confronto che indicano, rispettivamente: - il numero medio delle infezioni prodotte da ciascun individuo infetto, dopo l’applicazione delle misure di contenimento della pandemia di Covid-19, ed è quindi influenzato dall’efficienza dai sistemi messi in atto per ridurre il numero dei casi; - e la quantità di individui che, in media, vengono contagiati da una persona con una malattia infettiva.
  • Hub (ab) = centro o dispositivo informatico atto a collegare più elaboratori (computer) a una rete e più reti fra loro;
  • Internet (intirnet) = reti interconnesse – cioè rete di collegamenti informatici a livello planetario, che permette la connessione e la comunicazione, tra loro, di reti locali di computer e banche dati, rendendone disponibili agli utenti le informazioni nelle forme di: immagini, filmati, ipertesti (spazi informativi in cui testi, tabelle, grafici, immagini e suoni, sono collegati attraverso legami associativi fissati dagli autori),  musica, posta elettronica, ecc.
  • Kit (kit) = confezioni contenenti la necessaria attrezzatura per eseguire determinate operazioni;
  • Lockdown (locdaun) = isolamento – confinamento;
  • MES = Meccanismo Europeo di Stabilità, detto anche Fondo Salva Stati , che ha  come obiettivo di fornire sostegno economico ai Paesi membri, in caso di crisi  e di probabile default (defoolt). Cioè di insolvenza di uno Stato rispetto alla possibilità di eliminare i debiti contratti (fallimento);
  • Overtourism (overturisam) = sovraffollamento turistico o turismo di massa in forma esagerata;
  • Pandemia =  malattia che si diffonde rapidamente attraverso vastissime are o continenti (come nel caso del covid-19);
  • Piano SURE (scior) = sicuro o, in dettaglio: lavoro ridotto supportato dallo Stato (cioè meno giorni ed ore di lavoro), consistente in un nuovo strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione. Pensato per aiutare a proteggere i posti di lavoro e i lavoratori che risentono della effetti della pandemia, attraverso l’assistenza finanziaria, sotto forma di prestiti, concessi dall’Unione Europea agli Stati membri, a condizioni favorevoli;
  • Recovery Bond (recaveribond)= recupero obbligazionario - cioè obbligazioni comuni emessi dal Fondo Recovery fund, con garanzia del bilancio dell’Unione Europea
  • Recovery-fund (recaverifand) = Fondo di recupero: uno degli strumenti creati dall’Unione Europea per consentire agli Stati membri di far fronte all’emergenza economica legata all’epidemia Coronavirus, che verrà finanziato tramite la raccolta di denaro prodotta dall’emissione di obbligazioni denominate Recovery Bond;
  • Report (report) = resoconto o rapporto;
  • Screening (scrinin) = protocollo o strategia di indagini diagnostiche (accertamenti relativi alla natura di una malattia) utilizzate per identificare, in una patologia, quei soggetti a rischio sufficientemente elevato  di malattie;
  • RSA = Residenze Sanitarie Assistenziali, ossia strutture socio-sanitarie dedicate ad Anziani non autosufficienti, che necessitano di assistenza medica, infermieristica o riabilitativa, generica o specializzata;
  • Sito Web = insieme di documenti ed informazioni messi in relazione fra loro, raggiungibili dall’utente finale attraverso un comune motore di ricerca (Google, Yahoo, Bing, ecc) e un indirizzo web;
  • Smart Working (smaruokin) = lavoro agile, ossia modalità di esecuzione di lavoro subordinato, caratterizzato dall’assenza di vincoli orari e spaziali, stabiliti mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro. Modalità operativa che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita-lavoro e, al contempo,  favorire la crescita della sua produttività;
  • Social (sucio) = sito internet tramite il quale un gruppo di utenti può scambiare messaggi;
  • Stop end go (stopengau) = fermati e vai – in economia rappresenta la politica congiunturale del “frenare e stimolare”, che si traduce nell’alternare incentivi monetari e fiscali (go=vai), quando il sistema presenta una condizione di elevata disoccupazione; a provvedimenti di carattere restrittivo (stop=fermati) nelle situazioni di forte inflazione (aumento eccessivo di denaro circolante, con conseguente svalutazione del suo potere di acquisto e di continuo rialzo dei prezzi) o di deficit (eccedenza del passivo sull’attivo) delle bilancia dei pagamenti;
  •  Tamponi “drive-in” (draivin). Nuovo servizio dell’ASL Roma 1, grazie al quale le persone invitate dal Sisp  (Servizio di Igiene e Sanità Pubblica) potranno sottoporsi al tampone nasofaringeo senza scendere dalla propria auto;
  • Task Force (taskfors) = ristretto gruppo di persone con funzioni e compiti specifici;
  • Termo-camera = telecamera per il rilevamento della temperatura del corpo;
  • Termo-scanner = termometro laser o a raggi infrarossi;
  • Undertourism (andturisam) = nuova tendenza di viaggi che si oppone all’Overtourism, in un’ottica di scoperta di luoghi alternativi;
  • Videotutorial (videotiturio)= filmato che mostra come operare per realizzare  qualcosa inerente specifiche attività;
  • Web (ueb) = rete telematica mondiale (ragnatela), attraverso la quale opera Internet.
Con il più sentito auspicio che l’oggettiva necessità  della citazione delle voci  sopra elencate, per un, a breve, consistente regresso della pandemia, possa divenire sensibilmente e progressivamente  meno frequente!!!

QUANDO TORNA 2^ opera di Roberto Pallocca.

QUANDO TORNA 2^ opera di Roberto Pallocca. Copertina (662)
Antonio Calcagni

Prosegue su questo Sito la promozione di opere di autori nostri Concittadini, conosciuti ed apprezzati in ambito nazionale ed internazionale ma spesso completamente sconosciuti nella loro Cittadina. Un gap a cui intendiamo porre rimedio al più presto, dedicando una rubrica a loro riservata.

 

È possibile che a 83 anni accada qualcosa ancora in grado di cambiarci la vita?

 

Fernando Zelante, il giorno del suo ottantatreesimo compleanno, passeggia su un viale di aranci con una vita intera alle spalle. Riflette su ciò che è stato, ricorda. Di ritorno a casa trova nella buca della posta, una lettera che è destinata a cambiargli la vita.

La moglie Caterina gli sta preparando una crostata per festeggiare insieme l’ennesimo compleanno. Fernando è seduto davanti al camino, tiene in mano tutte le buste, le sfoglia, scartandole di lato. Il suo occhio si imbatte in un francobollo americano. Trasale. Prende il tagliacarte e lo infila ad un angolo della busta, lo fa scorrere lentamente.

Si tratta di lei, proprio di lei. Lui aspetta quella lettera da sessant’anni.

 

Tutto ha inizio nel 1938, quando Fernando, per una casualità, conosce Rossana Winsler. Il loro incontro stravolge le vite di entrambi, le capovolge come un bicchiere sotto un rubinetto a pressione. Fernando è un ragazzo molto sveglio e ricco di vita, circondato dalla Roma fascista. Ama suonare l’armonica a bocca, e vive le giornate riempiendole all’inverosimile. Rossana è figlia di un giornalista americano che scrive cronache italiane ed europee per un giornale d’oltreoceano.

 

Nell’estate del 1939 Fernando è costretto a cercare un lavoro, che trova grazie alla raccomandazione di suo zio Filippo e alla sottoscrizione della tessera fascista. Lavora come casellante in un passaggio a livello alle porte di Roma. E quella stanza, ai bordi della ferrovia, in cui il tempo è scandito dal passar dei treni, sarà il loro nido d’amore, la loro alcova, il loro rifugio.

 

Poi la guerra. Quella guerra che esplode lentamente. Dall’invasione tedesca della Polonia, il 1 settembre del 1939, all’entrata in guerra dell’Italia, nel giugno del ’40, ogni giorno può essere un probabile addio. Vivono quei mesi con in gola il nodo di un addio, sperando che il mondo si dimentichi della guerra inevitabile. Loro si vivono, fino quasi a consumarsi, aspettando ogni sera notizie buone dal padre di Rossana. Notizie che non verranno mai.

 

Poi la promessa di ritrovarsi, aldilà della guerra, a conflitto finito, da superstiti. La promessa di scriversi, di tenersi nel cuore i ricordi di quel tempo insieme. La promessa di non dimenticarsi. Come ogni amore anche quello sarebbe stato l’incontro tra due superstiti.

 

Eccolo lì, Fernando Zelante, che finalmente apre quella lettera davanti al camino adesso acceso, con sessant’anni di ritardo e una moglie accanto.

 

Inizia a leggere.

Parte la differenziata, è tutto pronto?

(2.093)
Antonio Calcagni

Con l’introduzione della raccolta differenziata “porta a porta” noi Cittadini saremo chiamati a modificare radicalmente il nostro approccio al sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani.

Un percorso di modifica comportamentale che richiederà tempo ed impegno di tutti, Cittadini ed Istituzioni, ma che al termine del quale approderà alla consapevolezza dell’insostenibilità ambientale economica e morale dell’attuale sistema, retaggio del secolo scorso, abbandonato ormai da tutto il mondo civile, ma ostinatamente difeso da “Illustri” Amministratori locali del passato.

Una consapevolezza che porterà il Cittadino a sentirsi parte attiva e centrale  di questo processo, ma che proprio per questo, richiederà un’assunzione   diretta di responsabilità delle proprie azioni.

Oltre ai Cittadini, anche le Istituzioni saranno chiamate a modificare il loro approccio al problema:

Prendiamo la locale Multiservizi, il cui compito è ora reso poco gravoso dall’attuale sistema di raccolta.

Un sistema che si limita allo svuotamento giornaliero o quasi dei 3 diversi cassonetti su cui è impostata la raccolta, che sono:

Indifferenziata, multi materiale, per vetro, plastica, metalli vari, ecc.ecc. e carta.

Risultato, spesso e volentieri i cassonetti  sono strapieni, malandati, maleodoranti, in quanto mai soggetti a lavaggio ed insufficienti e per questo intorno ad essi si creano cumuli di rifiuti che spesso stagionano a lungo, mentre l’asfalto prospiciente è ormai pregno di una sostanza oleosa, pericolosa anche per la viabilità.

La quotidiana spazzatura delle strade, che prima veniva effettuata dal cosiddetto scopino, una figura che, almeno a Santa Maria , è scomparso da tempo, è stata sostituita da una pulizia straordinaria ed una tantum, che spesso, vuoi per  la fretta, e vuoi per la mancanza di rispetto delle ordinanze di divieto di sosta, mai sanzionate, è diventata quasi inutile.

Per non parlare poi del servizio di raccolta degli ingombranti e/o del materiale “verde” che ristagnano in loco per settimane.

Discorso a parte andrebbe fatto sulla gestione dell’attuale  “Isola Ecologica” di Marino su cui referisco invece stendere un velo pietoso.

Con questi presupposti quindi, ci avviamo con allegria e spensieratezza, verso l’appuntamento, che tra meno di un mese, ci porterà alla tanto agognata  raccolta differenziata “porta a porta”.

Un servizio che, se fatto a dovere, richiederebbe, da parte della Multiservizi, risorse, impegno e figure professionali che allo stato attuale non mi  sembra di vedere.

Ma io sono fondamentalmente ottimista e pertanto sono certo che l’Amministrazione Comunale abbia previsto anche questo, anche perché in  caso contrario, l’uscita dall’attuale tunnel corrisponderà all’ingresso in un altro tunnel  ancora più buio.

Le scuole di Albano diventano plastic free

Le scuole di Albano diventano plastic free Copertina (577)
Eleonora Persichetti

 

L’Amministrazione Comunale, attraverso l’Assessorato alla Pubblica Istruzione e l’Assessorato ai Rifiuti, si fa promotrice di un’iniziativa “green” che ben si inserisce nell’ottica di una “scuola plastic-free”. È iniziata, infatti, la distribuzione di migliaia di borracce a tutti gli studenti e a tutte le studentesse delle scuole di ogni ordine e grado. Si è iniziato con la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria; si proseguirà nei prossimi mesi con la Scuola Secondaria di I e II Grado. Ancora una volta, il Comune di Albano Laziale sceglie di partire dai banchi di scuola e di puntare, come sempre, sul protagonismo giovanile per educare alla sostenibilità ambientale.



“L’installazione delle fontane leggere negli Istituti Scolastici del nostro territorio (ne sono state installate 4, nei prossimi mesi si installeranno le altre, n.d.r.) e la consegna delle borracce sono un segno tangibile che vuole suggerire agli studenti e alle studentesse l’importanza di fare propria una prospettiva rispettosa dell’ambiente. Diffondere la sostenibilità ambientale è una sfida complessa ma ormai prioritaria e non più eludibile. È necessario educare i nostri giovani cittadini e le loro famiglie a mettere in atto piccoli e grandi accorgimenti quotidiani concreti che avranno importanti risvolti a lungo termine. Iniziando dalle scuole quasi 10 anni fa siamo diventati uno dei comuni più virtuosi in Italia nella gestione dei rifiuti. Dalle scuole oggi lanciamo una altrettanto forte campagna di sensibilizzazione volta alla riduzione dei rifiuti, in particolare la plastica, prodotti". Lo dichiarano l’Assessora alla Pubblica Istruzione Alessandra Zeppieri e il Consigliere Comunale Delegato ai Rifiuti Luca Andreassi.

Perchè misuriamo le polveri sottili da inquinamento

Perchè misuriamo le polveri sottili da inquinamento  Copertina (874)
Maria Gabriella Loni

 
Correlazioni significative tra le polveri sottili prodotte dall’inquinamento e diverse patologie, anche mortali: aritmie cardiache, attacchi di cuore, asma e bronchite. 
 
 
ll termine “polveri sottili” (particolato atmosferico) introduce già efficacemente il senso della loro pericolosità: queste polveri rivestono una grande importanza sia a livello ambientale, sia per la nostra salute: penetrano infatti con facilità nei polmoni, fino a raggiungere i vasi sanguigni e quindi raggiungono anche il cuore. Arriva ora uno studio continuativo pubblicato su The Lancet secondo il quale l’Italia fa registrare un altro record negativo europeo: siamo il primo Paese in Europa, e undicesimo nel mondo, per morti premature da esposizione alle polveri sottili Pm2.5.
Misurare il livello di questi inquinanti e rispettare i limiti di legge è fondamentale per tutti noi a lungo e a breve termine.
 
 
In particolare si definisce:
  • Particolato grossolano – particolato di dimensioni superiori ai 10 µm, in grado di penetrare nel tratto respiratorio sino alla laringe.
  • PM10 – particolato formato da particelle inferiori a 10 µm (cioè inferiori a un centesimo di millimetro, 6 volte più piccolo del diametro di un capello), è una polvere inalabile, ovvero in grado di penetrare nel tratto respiratorio superiore (naso e laringe).
  • Le particelle fra circa 5 e 2,5 µm si depositano prima dei bronchioli.
  • PM2,5 – particolato fine con diametro inferiore a 2,5 µm (un quarto di centesimo di millimetro, 30 volte piu piccolo del diametro di un capello), è una polvere toracica, cioè in grado di penetrare profondamente nei polmoni, specie durante la respirazione dalla bocca.
 
L’origine di questi aggregati sospesi nell'aria può essere anche naturale (es. polvere vulcanica), ma in realtà l'80-90% della frazione di PM2,5 dipende dalle emissioni attribuibili al traffico pesante e riscaldamento, la loro concentrazione è notevole sopratutto durante le stagioni autunno-inverno.
 
Fra i fattori antropici vi sono:
  • emissioni dei motori a combustione interna (autocarri, automobili, aeroplani, navi);
  • emissioni del riscaldamento domestico (in particolare stufe a gasolio, carbone e legna);
  • emissioni dell'industria, dei cementifici, dei cantieri, inceneritori e delle centrali termoelettriche ( carbone e gasolio);
  • emissioni da attività agricole;
  • fumo di tabacco.
 
Nel 2006 l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), ha riconosciuto la correlazione fra esposizione alle polveri fini e insorgenza di malattie cardiovascolari, mostrando come ad un aumento del PM10 di 10 µg/m3 corrisponda un incremento della mortalità giornaliera dello 0,5-1%; ha introdotto la misurazione del PM2,5 e ha abbassato tuttu i livelli di concentrazione massimi "consigliati”.
Nell'aprile 2008 l'Unione Europea ha adottato definitivamente una nuova direttiva (2008/50/EC) che detta limiti di qualità dell'aria. Tale direttiva è stata recepita dalla legislazione italiana con il D. Lgs 155/2010.
 
I limiti per la concentrazione delle PM10 nell'aria sono così stabiliti:
 
Valore Limite per la media annuale
40 µg/m³
Valore limite giornaliero (24-ore)
Numero massimo di superamenti consentiti in un anno civile
50 µg/m³
35 gg/anno
 
 
Per le PM2,5 il decreto non prevede dei limiti sulla concentrazione media giornaliera, come per le PM10, ma dal 2011 è scattato l'obbligo per monitoraggio di tali polveri, con l'obiettivo di raggiungere al 2015 un valore limite medio annuo fissato a 25 µg/m³
Lo studio su The Lancet, Countdown on Health and Climate Change, gia citato all’inizio di questo articolo, spiega come nel 2016 siamo stati registrati in Italia 45.600 decessi in età precoce. Una strage che possiamo paragonare ad altre cause di morte precoce per comprenderne la portata reale: gli incidenti stradali, nel 2018, hanno per esempio causato 3.334 vittime. Sempre troppi, ovviamente.
L’unica strada per chi ha già coscienza è premiare la politica che metta davvero al centro questi argomenti, senza rinunciare alla crescita ma legandola alle tecnologie pulite. Per chi non ha coscienza e conoscenza, ci stanno purtroppo pensando il clima e la stessa avidità umana.
 
Per quanto ci riguarda, da Marzo 2020, stiamo effettuando delle rilevazioni sulla qualità dell’aria di Santa Maria delle Mole. Per poter vedere e valutare i risultati di queste misurazioni è possibile accedere alla pagina Polveri Sottili, raggiungibile anche tramite menù sotto la voce “Servizi”
 

Il raggio verde: azione, integrazione, educazione alla diversità

Il raggio verde: azione, integrazione, educazione alla diversità Copertina (597)
Eleonora Persichetti

 
Un progetto ambizioso e coinvolgente durato un anno: il Raggio Verde, ideato da Sabina Barzilai, realizzato da Artemista con il contributo OttoperMille della Chiesa Valdese.
 
Venerdì prossimo, 7 giugno, ci sarà la presentazione dei lavori a cui la comunità marinese e le ospiti straniere dei Centri di Accoglienza di Marino hanno lavorato fianco a fianco in un'emozionante esperienza culturale e soprattutto umana. Seguirà un aperitivo etnico.
 
Vi aspettiamo dalle 16:30.
 
Ringraziamo la coop Una Città Non Basta, Marco Fabi di For De Porta, Comitato di Quartiere Borgo Garibaldi, Borgonews Garibaldi il Centro Accoglienza di Via Cesare Colizza e tutte le cittadine e i cittadini che in questo anno ci hanno supportato.

Doppio appuntamento a Santa Maria delle Mole con "L’equilibrio indifeso"

Doppio appuntamento a Santa Maria delle Mole con "L’equilibrio indifeso" Copertina (496)
Eleonora Persichetti

 
 
L’equilibrio indifeso, il nuovo romanzo di Roberto Pallocca, sarà protagonista di un paio di presentazioni a Marino nel mese di maggio, prima di iniziare un piccolo tour di eventi ai Castelli Romani. Prendete nota!
 
La prima presentazione sarà sabato 11 maggio, alle 18, presso Officina Arte e Cultura, in via Carlo Levi, 16 a Santa Maria delle Mole. A dialogare con l’autore, la giornalista Eleonora Persichetti. Le letture saranno di Giuliano Calandra e la coreografia ispirata al libro, di Giulia Ortenzi. A seguire, brindisi finale e firmacopie.
 
Per chi non potesse, il sabato successivo, il 18 e sempre alle 18, si replica da Bibliopop, in via Ugo Bassi, sempre a Santa Maria delle Mole. Stavolta a presentare il romanzo sarà il critico letterario Marco Onofrio, con cui l’autore si confronterà intorno alle numerose tematiche proposte dal testo, e le letture saranno di Elisa Pellegrini. Seguiranno firmacopie e presentazione del booktrailer del libro.
 
Il romanzo è disponibile in tutti gli store digitali e in libreria.

Gli insetti arriveranno, a breve, sulle nostre tavole?

Gli insetti arriveranno, a breve, sulle nostre tavole? Copertina (691)
Domenico Brancato

A gennaio 2018 è entrato in vigore il regolamento UE sui “Nuovi Alimenti” (Novel Food) che porterà gli insetti sulle tavole degli Italiani.
 
In occasione del 19° Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, tenutosi a Roma il 18 e 19 Novembre 2021, la Coldiretti (Maggiore Associazione di rappresentanza e assistenza dell’Agricoltura italiana) ha offerto, una degustazione dei numerosi insetti (o entomi) e delle preparazioni che li comprendono, per permettere di riconoscere sia i vari esemplari interi, che nuovi alimenti e prodotti tradizionali da paesi terzi. Ciò, al fine di avviare, di fatto, la produzione e vendita, anche in Italia, di alcune delle 2000 specie che, secondo la Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura), sono considerati commestibili e consumati da almeno 2 miliardi di persone nel mondo.
 
Anche se, secondo il rapporto Coldiretti/Ixe’ (Istituto di ricerca), attualmente, il 54% degli italiani, contrariamente a ciò che è in uso in altre parti del mondo, considerano gli insetti estranei alla cultura alimentare nazionale, e il 24, il 16 e il 6% si dichiarano rispettivamente: indifferenti, favorevoli e non interessati. Secondo poi una ricerca condotta da Luisa Torri, docente di Scienze sensoriali presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo -Cuneo-, pochissimi sono favorevoli alla possibilità di consumare insetti interi, mentre maggiore disponibilità si è riscontrata come ingredienti di piatti elaborati. Da cui, la deduzione che il gradimento di prodotti a base di insetti sia estremamente influenzato dal livello di riconoscimento dell’insetto.
 
Secondo previsioni degli esperti del settore poi, i prodotti che con più probabilità potrebbero giungere sulle tavole degli italiani risultano essere: il grillo domestico, le tarme della farina essiccate e la locusta migratoria (Cavalletta). Quest’ultimo in modalità: intero congelato o essiccato e intero congelato, in polvere, come snack o ingrediente. Poiché la Commissione europea ne ha autorizzato la commercializzazione come nuovo alimento nell’UE, a seguito della valutazione dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare di Parma (Efsa), che ha affermato che il consumo di questo insetto è sicuro per i descritti usi previsti dai richiedenti.
 
Autorizzazione che rientra nella strategia “Fattoria da Forchetta” (Farm to Fork), cioè dal produttore al consumatore, per rendere il sistema alimentare europeo più sostenibile, garantire una filiera alimentare sostenibile in tutte le sue fasi, incrementare il consumo di cibi che promuovono la transizione verso abitudini alimentari sane e ridurre gli sprechi. Sprechi che nelle case degli italiani ammontano mediamente a 36,5 Kg all’anno pari a (g 36.500 : gg 365) g 100/giorno pro capite, corrispondenti ad un valore, per famiglia, di circa 5,00 euro la settimana e a 6,7 miliardi (famiglie italiane n. 25.700.000 x n. settimane/anno 52 x euro/settimana 5,00 = 6.682.000.000 di euro) euro/anno, che vanno a finire nella spazzatura.
Gli insetti per la Commissione costituiscono perciò, una ricchezza nutrizionale, che, se sfruttata in maniera appropriata, potrebbe produrre un notevolmente favorevole impatto sulla nostra alimentazione. Come le considerazioni e i dati relativi alla valutazione delle fasi del ciclo di vita (LCA) di un prodotto alimentare, l’impronta ambientale dello stesso (PEF) e la sostenibilità degli alimenti che contengono insetti edibili, di seguito specificati, evidenziano.
Gli insetti edibili, infatti:
  • sono animali a sangue freddo o pecilotermi (cioè, che non attuando la regolazione della temperatura corporea, come gli omeotermi, sono soggetti a variazioni di quest’ultima, in relazione alle variazioni ambientali) e, come tali, sono capaci di convertire più efficientemente il mangime in massa corporea. Dato che necessitando di poca energia per riscaldarsi e per mantenere in equilibrio il loro metabolismo (insieme di tutte le reazioni chimiche che sostengono la vita di un organismo), per cui sono in grado di trasformare quasi la totalità del cibo in biomassa. Il che, in termini pratici, significa che da 10 Kg di mangime, si possono ottenere 8-9 Kg di carne da insetto. Mentre, con la stessa quantità di mangime si ottiene una crescita media di peso di Kg 1, 2-3 e 4-5, rispettivamente in: un bovino, suino e pollo;
  • si prestano a modelli di economia circolare, consentendo di utilizzare per l’alimentazione anche l’invenduto dell’ortofrutta dei mercati rionali e dei supermercati;
  • per ogni Kg di peso richiedono 800 l di acqua, contro gli oltre 5000 l dei suini e i 15000 dei bovini;
  • per l’allevamento, a parità di chilogrammi prodotti, serve uno spazio inferiore di 10, 3 e 2 volte, nei confronti dei bovini, dei suini e dei polli;
  • sono edibili per oltre l’80%, a differenza della trasformazione in carne del 40% di un bovino e del 60% di un pollo e di un suino. Poiché, ad esclusione delle ali e di alcuni esoscheletri (apparati che svolgono, al tempo stesso, la funzione di protezione degli organi interni e di separazione e di collegamento con l’ambiente esterno), dell’insetto si mangia tutto;
  • hanno, in genere, un eccellente valore nutrizionale che trova riscontro in: molte proteine di qualità simili a quelle della carne del pesce, lipidi, carboidrati, vitamine idro e liposolubili, fibre, sali minerali (fosforo, potassio, calcio, ferro, rame, selenio manganese, zinco, magnesio e sodio), grassi insaturi (meno nocivi par la salute); oltre ad un alto valore energetico, pari solo a quello della carne di maiale. Mentre l’esoscheletro in chitina (polisaccaride), che non viene digerito dagli occidentali, sembra favorisca il transito intestinale;
  • producono fino al 90% in meno di gas serra, rispetto ad un allevamento intensivo di bovini;
  • sono meno rischiosi di altri animali, ai fini della trasmissione di pericolose malattie da virus, come quella della mucca pazza e l’influenza aviaria. In quanto essendo geneticamente più distante dall’uomo, rispetto ai mammiferi, la probabilità che i virus compiano il “salto di specie” è molto bassa;
  • sono, sia per la loro struttura fisica che comportamentale, distanti da noi e quindi la loro soppressione, per molti, potrebbe porre meno problemi etici rispetto a quella dei mammiferi;
  • e possono rappresentare una differenziazione nelle attività dell’agricoltore che, in spazi contenuti, può integrarle, investendo per un loro allevamento.
 
Cioè, trattasi di aspetti di sostenibilità, per i quali l’ inserimento degli insetti nella dieta potrebbe veramente rappresentare un valido contributo per la soluzione di alcuni preoccupanti incombenti problemi di natura ambientale, alimentare ed economica.
Tutti problemi che trovano rispondenza nella decisione della Commissione Europea, basate sulla considerazione che il 37% delle emissioni di gas ad effetto serra, responsabili dell’incremento del riscaldamento climatico e delle disastrose conseguenze, è legato al settore alimentare. Quando, per ottenere una dieta sostenibile, basterebbe variare soltanto gli ingredienti e la loro abituale quantità, per ridurre la produzione di 2 Kg di CO2 equivalente per ogni singolo pasto. Variazione che troverebbe una soluzione ottimale nell’ipotetico consumo degli insetti.
Senonché, mentre in alcuni Paesi gli insetti rappresentano un’autentica prelibatezza, in Italia, secondo il citato esito di indagini statistiche, soltanto il 16%, attualmente, sarebbero disposti ad accettare il loro consumo. Il che, però, non è un valore trascurabile, se si pensa che l’attuale diffusa avversione è conseguenza di una ereditata atavica locale educazione. Come, si può dedurre dal fatto che nell’ambito di uno stessa Comunità o Regione, alcune specialità (le lumache ne sono un chiaro esempio) possono risultare una squisitezza per molti e produrre un senso di ripugnanza e disgusto per altri.
Pertanto, prospettare l’estensione del consumo degli insetti, oltre a destare curiosità, si prefigge di stimolare riflessioni ed approfondimenti sull’argomento che, specie fra le nuove generazioni, potrebbero influire a rimuovere l’attuale ritrosia verso la proposta dell’innovazione in esame. Anche perché, come per tutte le innovazioni, per la loro affermazione occorre, a seconda della tipologia di retaggio culturale, il tempo necessario per subentrare alle consolidate abitudini e, nel caso specifico, per superare la profonda avversione di natura psicologica, dovuta alla sensazione di disgusto.
Sensazione che, secondo numerosi esperti, potrebbe essere più agevolmente allontanata attraverso l’escamotage della commercializzazione degli insetti sotto forma di farina, da aggiungere ad altri semilavorati di provenienza vegetale, da impiegare per la produzione di vari alimenti.
A tal proposito la FAO, già nel 2003, in previsione della crescita della popolazione mondiale e della, già in atto, progressiva diminuzione della risorse per sfamarla, nel suo programma “Edible Insect” , prendeva in considerazione tutte le potenzialità di una dieta integrata con insetti.
Previsione che oggi acquista maggior senso, considerato che la carenza di risorse alimentari ed energetiche, a causa di una coincidenza, senza precedenti, di manifestazioni di eventi catastrofici, è divenuta un’attuale realtà dagli imprevedibili sviluppi temporali.
 
Trattasi quindi di un più che opportuno tentativo di avvio di transizione, coerente con l’imminente difficoltà a mantenere l’attuale regime alimentare.
Coerenza che trova riscontro, in particolare:
  • nell’influenza pesantemente negativa del cambiamento dei fattori climatici sulle produzioni agricole, che costituiscono gli ingredienti essenziali, oltre che per l’alimentazione delle persone, per tutte le tipologie di allevamenti di bestiame che, oggi, forniscono un sostanziale apporto all’alimentazione quotidiana della stragrande maggioranza degli italiani. Apporto che, secondo un approfondito studio condotto da un’equipe universitaria coordinata da Vincenzo Russo, Professore emerito di Zootecnia all’Università di Bologna, corrisponde ad un consumo reale edibile di 104 g (ivi comprese tutte le tipologie di carne ed i contenuti presenti nelle preparazioni e confezioni varie), contro i 237 g , in media, di consumo giornaliero apparente (comprendenti le parti non edibili) stimati dalla FAO o ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare);
  • nella riduzione, negli ultimi 10 anni, di molte essenziali materie prime e, in particolare, di quasi 1/3 della produzione nazionale di mais (principale componente del mangime per animali), a causa dei bassi compensi riconosciuti agli agricoltori dalle industrie che hanno preferito continuare ad acquistare, per anni, in modo speculativo, sul mercato mondiale;
  • nella limitatezza della superficie agricola utilizzabile, a livello nazionale (12,5 milioni di ettari), in costante calo per diverse cause (cementificazione, abbandono dei terreni coltivabili, superfici destinati ad impianti fotovoltaici ed eolici, ecc.), che determina la diminuzione dell’estensione delle coltivazioni. Tanto da non essere più ampiamente in grado di far fronte alla domanda interna proveniente sia dal settore alimentare che mangimistico, ed essere, conseguentemente, costretti a ricorrere ad una sempre maggiore quota d’importazione, che ormai supera abbondantemente la soglia del 50%;
  • nei pericoli imputabili alla mancanza di garanzia della continuità delle importazioni indispensabili per compensare le citate carenze e consentire il mantenimento della mole degli attuali allevamenti. Timori che, a causa della guerra in atto, sono divenuti un’immediata realtà, per il blocco delle esportazione da parte dei Paesi coinvolti così da porre già, secondo la Coldiretti, in serio rischio la sopravvivenza di un allevamento su quattro.
 
Tutto ciò non può non influire a dover optare a prendere in esame l’introduzione degli insetti nell’alimentazione in termini meno ipotetici e più probabilistici. Naturalmente, attraverso l’ausilio di convincenti metodi di comunicazione e informazione, finalizzati a rimuovere l’avversa condizione di “neofobia alimentare” (esitazione a provare e sperimentare nuovi cibi) e creare i presupposti per non disdegnare l’entomofagia (consumo di insetti da parte dell’uomo).
Metodologia, la cui efficacia trova rispondenza nell’esito di un’intervista a 165 persone, sia prima che dopo un seminario informativo sugli insetti edibili, condotta dai ricercatori delle Università di Pisa e Parma. I quali, dal confronto delle due serie di risposte, hanno rilevato come le informazioni ricevute abbiano influenzato positivamente tutte le opinioni sugli insetti come alimenti e ridotto sensibilmente la percezione di disgusto sensoriale. Oltre che nell’affermazione del professor di ecologia e biologia presso l’Università di Padova Maurizio Paoletti: “gli insetti sono sempre stati presenti nelle diete tradizionali italiane”, come dimostrano i diffusi consumi descritti nei seguenti esempi, riguardanti:
  • la cucina del Friuli accompagnava alle piante selvatiche i bombi (genere di insetti della famiglia Apidae che, allo stesso modo delle api, raccolgono il nettare ed il polline per nutrirsi) e le cavallette;
  • gli apprezzati formaggi con i vermi (larve della mosca Piophila casei), tipici delle varie regioni d’Italia: - Casu Marzu sardo; - il pecorino Marcetto o Cace Fraceche abruzzese; - il Casu du Quagghiu calabrese, che in Puglia e Molise è chiamato Casu Punt o Puntu (cioè punto dalla mosca); - il “Formaggio che cammina” o Bross Ch’a Marcia piemontese; - il Gorgonzola coi grilli (dove per grilli si intendono i vermi che saltano) dell’entroterra ligure; - il Robiola Nissa o Formaggio nisso (che salta o che brucia per il sapore piccante dovuto alla presenza di larve della mosca casearia) ed il Saltarello di Udine;
  • la Cocciniglia , ampiamente usata come colorante alimentare di colore rosso (Additivo denominato E120) per succhi, yogurt, caramelle, dolci e liquori;
  • e il Miele, in particolare, che altro non è che una sostanza secreta dalle api.
 
Esempi che dimostrano come, già oggi, alcuni insetti facciano parte delle nostre quotidiane abitudini alimentari. Tanto che, secondo uno studio statistico, pare che ogni anno, più o meno inconsapevolmente, se ne mangi circa mezzo chilo. Quantità che, in passato, quando l’uso dei pesticidi in agricoltura era molto contenuto, certamente sarà stata maggiore, per effetto del consumo di frutta e verdura più accessibili agli entomi.
Ad avallare la fondatezza di tali riferimenti lo dimostra la possibilità che su Internet è possibile trovare ricette a base di farina di grilli, locuste o tarme, per preparare biscotti, polpette, pizza, pasta e dolci.
E quindi, considerato che in passato abbiamo mangiato insetti, che continuiamo gradevolmente a mangiarli, sotto varie forme, in alcune tipologie di alimenti, perché non provare ad estendere il consumo ad un maggior numero di specie; magari sotto la forma più rispondente a superare il pregiudizio culturale ed eludere il comprensibile sgradito impatto sensoriale della loro morfologia originale?
Si tratterebbe, tutto sommato, di seguire ciò che avviene in Paesi a noi vicini, come la Francia e il Belgio, che commercializzano pasta fresca, paté e snack, a base di insetti. E degli Stati Uniti, dove il consumo di insetti sembra sia diventato abituale, e dove diverse startup (aziende di piccole dimensioni che si lanciano sul mercato, supportate da idee innovative), hanno investito in questo settore, utilizzando gli insetti per la produzione di cioccolata e farine.
 
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