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Vandalizzate alcune luminarie di Natale

Vandalizzate alcune luminarie di Natale Copertina    (commenti:3) (794-0-0)
Eleonora Persichetti

 
Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 novembre, a Santa Maria delle Mole, gnoti hanno vandalizzato alcune delle luminarie tridimensionali, in particolare quelle presente in piazza Sandro Sciotti, dove sono state posizionate per il periodo di Natale.

Tra queste, è stata divelta una delle renne, smontata dalla sua base di appoggio e rovesciata. Sul posto si è prontamente recato Andrea Paciotti, presidente dell’UCF Marino, ideatore e organizzatore dell’evento “Luci in Allegria”, la cui partenza è prevista per sabato 2 dicembre. Con lui, l’assessore alla Polizia Locale Rinaldo Mastantuono e i Carabinieri di Santa Maria delle Mole.

“Questo atto vandalico – ha commentato Paciotti – è una mancanza di rispetto inqualificabile nei confronti di tutti i cittadini, dei commercianti e dell’amministrazione comunale di Marino. Comunico che, insieme all’assessore Rinaldo Mastantuono, si è provveduto a sporgere regolare denuncia ai Carabinieri di Santa Maria delle Mole. Presto saranno individuati i responsabili di questo gesto indecoroso”.

Conviene pulire o lasciare sporco?

Conviene pulire o lasciare sporco? Copertina    (commenti:3) (820-0-0)
Francesco Raso

E’ già da diverso tempo che mi pongo questa domanda e mi torna in mente ogni volta che percorro via Capanne di Marino.

 

Ultimamente vedo, passando, del personale con un’autoscala che traffica con la telecamera puntata nell’area della multiservizi.

Si, avete capito bene: esattamente dove negli ultimi mesi sono sorte spontanee delle lamentele sull’abbandono dei rifiuti.

Ovviamente questo personale impegnato sta recuperando immagini e/o video di coloro che hanno osato abbandonare le proprie schifezze.

Infatti queste foto sono anche state messe in rete, non tanto come deterrente ma più come trofeo di caccia.

Ora non so se i personaggi immortalati siano stati multati (spero di si), ma il quesito “Conviene pulire o lasciare sporco?” è sempre nella mia mente.

Passando nella zona interessata tutti i giorni per almeno 2 o 3 volte posso anche stabilire l’anzianità dei sacchi di immondizia, ciò significa che non vengono rimossi.

Proprio oggi (28 maggio 2019) ci è pervenuta l’ennesima segnalazione da un nostro lettore Segnalazione 59 e se andate a riprendere le foto pubblicate su facebook potete riconoscere i sacchi.

 

Perchè vengono immortalati gli zozzoni e non rimossi questi sacchi e sacchetti?

Mantenendo sempre e comunque pulita l’area prima o poi, multa dopo multa, questa abitudine va a scemare.

A questo punto la mia domanda trova risposta, che è sempre la stessa ogni volta che nasce un problema: Sfruttare la situazione per far cassa.

 

Spero tanto di sbagliarmi ma se fosse vero ciò che ho appena espresso, il problema è molto più serio e preoccupante del previsto!

 

Pensieri di uno qualunque

Pensieri di uno qualunque Copertina    (commenti:3) (777-0-0)
Gianni Morelli

… Spaesato e perplesso

 

Ormai da molto tempo mi sento come in mezzo ad un grande fiume, trascinato da un’impetuosa corrente costituita da infinite informazioni, provenienti da direzioni diverse, tra le quali mi è molto difficile distinguere il vero dal falso.

Non riesco più a trovare un filo conduttore di un’idea, di un credo, di un ideale, in nessuna delle notizie o comunicazioni che mi raggiungono …. pur se assordanti e clamorose.

Forse, come credo succeda a molti altri, sono soltanto alla ricerca di un qualcosa o di un qualcuno che rappresenti e confermi le mie idee di civiltà, di ordine, di sicurezza e di fiducia nel futuro e che non vedo in quello che osservo intorno a me.

Ma, pur cercando di superare le limitazioni derivanti dal mio modo di pensare, non credo di poter condividere le idee di chi vuole operare separazioni traumatiche tra razze, tra religioni, tra attitudini sessuali, tra Nord e Sud, ecc.

In questo senso vorrei evidenziare alcune mie impressioni su fatti per me difficilmente comprensibili che sono avvenuti recentemente.

 

 

Regionali in Basilicata

 

Leggo, su ‘Regioni- Italiane.net - La tua Guida Italiana’ che:

nel 1952 ben 20.000 persone sono state rimosse dai Sassi e rialloggiate altrove.

e che:

fino a poco tempo fa, le grotte erano una vergona, da coprire e nascondere.

e che:

oggi la Basilicata sta emergendo dalle ombre, i suoi tesori stanno riscattando questa regione. La Basilicata ha meravigliose rovine greche e romane, belle spiagge, nuovi alberghi; alimenti che non si trovano in nessun altro luogo in Italia, ottimi vini, paesaggi sublimi, tra cui Monte Pollino, il più grande parco nazionale d’Italia e, poi Matera e le sue grotte, un luogo che sta vivendo una rinascita abbagliante,

 

E quello che leggo mi rende difficile comprendere come una regione come la Basilicata, Regione che, dopo una quasi totale assenza dallo scenario politico/economico nazionale, terra di partenza di migliaia e migliaia di migranti, che ha ritrovato vita dopo l’interessamento dell’UNESCO ai suoi ‘sassi’ e vede assurgere Matera a ‘Città della cultura’ con grandi aperture verso una nuova importanza economica, improvvisamente voti compatta una linea politica che ha sempre dichiarato disprezzo per il Sud Italia e che oggi fa del muro verso i migranti il suo più importante argomento di propaganda.

E questo dopo aver dato credito in occasione delle ‘Elezioni Politiche’ ad una propaganda basata essenzialmente su promesse il cui mantenimento forzoso sta causando gravi danni all’economia nazionale e deve ricorrere addirittura a prelievi sulle pensioni per finanziarle.

E mi chiedo quali appetiti questo enorme sviluppo abbia alimentato e quali ‘forze’ si siano messe in moto per provocare questa svolta.

 

Accordo con la Cina

 

Leggo su vari giornali ed ascolto su molti TG che da città cinesi dal nome sconosciuto ma che contano 40 milioni di abitanti ciascuna partono giornalmente migliaia di treni e di navi stracolmi di merci dirette verso l’Occidente. E che tali treni e navi sono vuoti o quasi, nel viaggio di ritorno. Mi riesce quindi difficile concepire di condividere la fiducia del nostro Governo sulla possibilità che l’Italia, da sola, possa essere in grado di frenare l’espansionismo economico della Cina definendo accordi separati, in contrasto con le più forti Nazioni Europee e con gli stessi Stati Uniti.

E mi sento fortemente umiliato quando, a differenza di quanto avveniva in precedenza, Francia e Germania non ci invitino a partecipare ad incontri in cui si definiscono regole sulle quali si baseranno i rapporti tra le Nazioni Europee. Mi chiedo inoltre se, in queste condizioni di freddo distacco, siamo dentro o fuori dall’EU.

Stiamo assistendo a scenari paradossali in cui la persona politica italiana più apprezzata in Europa e nel mondo è quella che abbiamo bruciato politicamente e costretto alle dimissioni da due cariche estremamente prestigiose. 

 

Elezioni del Segretario PD

 

Né riesco a concepire come all’interno di un Partito si possa eleggere come Segretario, con così larga maggioranza un candidato che ha basato tutta la sua campagna sulla distruzione di un ex Segretario, a sua volta eletto poco tempo fa con lo stesso 70% dei votanti.

L’idea che mi fa pensare che tutto fosse in qualche modo condizionato è originata dal fatto che al Congresso in cui avremmo dovuto discutere delle relazioni dei candidati alla Segreteria, sono state distribuite solo le relazioni di Martina e Zingaretti. Mancava qualunque riferimento alla relazione di Giachetti.

E sono molto sconcertato per il fatto che, dopo aver osteggiato Renzi con tutti i mezzi, leciti e non, durante l’esercizio della sua carica fino alle sue dimissioni, e dopo aver brindato pubblicamente ai suoi insuccessi, il nuovo Segretario continui a predicare contro Renzi al grido di ‘rinnovamento totale’. Rinnovamento di cosa?

Ammirevole, peraltro, la sfacciataggine di qualcuno che, nonostante il perdurare di questo atteggiamento provocatorio, oggi richiede ‘unità’ da parte di tutti gli iscritti e simpatizzanti a supporto del nuovo Segretario.

Ma quello che mi preoccupa di più è la convinzione che chi finora ha fatto il bello ed il cattivo tempo all’interno del Partito, deciderà un giorno che anche questo Segretario ha fatto il suo tempo come è successo per tutti, …. da Ochetto in poi.

Questa situazione eternamente conflittuale e di difficile soluzione, mi porta a pensare che la distruzione dei Partiti e della Politica stessa tragga origine dall’esistenza di ‘correnti’ interne ai vari Partiti e Movimenti che, invece di cercare un dialogo costruttivo nell’interesse della Nazione e dei Cittadini, perseguono l’interesse di capi-bastone incollati alle loro poltrone ed al potere che ne deriva.

 

I Romani

 

A Roma, ormai, non esiste più niente di ‘gestito’. E’ ormai evidente il fallimento di ogni velleitario progetto di ‘cambiamento’ da parte dell’Amministrazione Capitolina che affonda sempre più profondamente nel fango delle buche di ogni tipo.

Recentemente, a commento dell’incendio che ha reso inagibile una delle due ultime discariche attive, abbiamo avuto, da parte della Sindaca, la promessa che il Municipio provvederà entro breve all’emissione di una disposizione che elimini l’uso di oggetti di plastica usa e getta, come le cannucce delle bibite. E così ha risolto il problema dei rifiuti a Roma

E, in questa situazione, mi meraviglia il livello di indolenza raggiunto dai romani che, spinti dalla proclamata ‘onestà’ del M5S, erano presenti tutti i giorni ad urlare contro Marino chiedendo a gran voce le sue dimissioni per pochi poverissimi scontrini, mentre in presenza di fatti ben più gravi, vanno solo per farsi i selfie durante la visita del Papa.

 

Tsunami

 

Una parola che mi aiuta a definire l’andamento dei movimenti di massa della popolazione italiana, pronta a seguire ed incensare sia un partito vaffanculista, evidentemente incapace di gestire una Nazione, sia un ducetto, potenziale razzista, fautore di un ritorno ai ‘valori del ventennio’, entrambi impegnati in una corsa sfrenata verso un orizzonte indefinibile.

E questo poco tempo dopo aver decretato a grandissima maggioranza un enorme successo alle ultime Europee delle forze diametralmente opposte a quelle che oggi ci governano.

E mi chiedo di quanti altri tsunami avremo bisogno prima di tornare ad una normale capacità di valutazione dei fatti che porti alla guida del nostro Paese persone competenti, mature e consapevoli della necessità di inserire l’Italia nello scenario della politica mondiale.

Magari questa svolta arriverà attraverso l’influenza di Movimenti devoti a particolari problemi, come Ambiente, Territorio, Cultura, Agricoltura…che non si presentino alle votazioni con dei candidati, ma che acquisiscano forza e determinazione tali da dare indirizzi certi nella scelta degli eleggibili e che riescano a condizionare l’operato del Governo e della Pubblica Amministrazione con indicazioni competenti e proposte motivate e condivise.

Movimenti di opinione a contrasto delle forze che combattano le lobbies che oggi ci governano attraverso i Partiti.

E sono convinto che questo voler governare a tutti i costi senza averne le capacità, sarà la causa del progressivo disgregamento del M5S come partito politico.

"BENTORNATA GARDENSIA" con ALESSANDRA KRE - Sabato 8 e Domenica 9 Marzo

"BENTORNATA GARDENSIA" con ALESSANDRA KRE  - Sabato 8 e Domenica 9 Marzo Copertina    (commenti:3) (1.242-0-0)
Gianni Botta

 
Venerdì scorso ci siamo riuniti per parlare delle cose che faremo in questo 2025 iniziando da “Gardensia”, l’appuntamento che ci vedrà ancora protagonisti insieme al Circolo Legambiente Appia Sud Il Riccio APS, nella vendita delle gardenie e delle ortensie per sostenere la ricerca sulla Sclerosi Multipla.
Ambasciatrice d’eccezione è Alessandra Kre: attrice, sceneggiatrice e portavoce di coloro che convivono con questa malattia, insieme a Danilo, suo compagno di vita che l’affianca in questa battaglia.
Entrambi risiedono a Santa Maria e la arricchiscono con la loro presenza, come vi accorgerete leggendo questa breve, ma intensa intervista.
 
Ciao Alessandra, ti ho conosciuta quando sei passata insieme a Danilo a salutarci in occasione del pranzo di Natale del Comitato di Quartiere di Santa Maria delle Mole, dedicandoci un po’ del vostro tempo, e successivamente venerdì scorso quando avete partecipato alla riunione del Comitato di Quartiere, dedicandoci tutto il vostro tempo.
 
In entrambe le occasioni tu e Danilo, tuo marito e compagno, ci avete regalato il vostro sguardo attento e sorridente, siete sempre così?
 
Sarebbe bello essere sempre attenti e, soprattutto, sorridenti ma, essendo esseri umani, a volte falliamo miseramente nell'intento. Fortunatamente queste "volte" non sono tante, anche perché l'ironia e l'autoironia sono tra le cose di cui non riesco a fare a meno nella vita (e per fortuna, perché me l'hanno sempre salvata); diciamo solo che quando sento che è una di quelle volte lì, mi chiudo dentro casa coi miei gatti e un buon film e faccio in modo che la gente non se ne accorga. Ma non ditelo a nessuno!
 
L’argomento “tempo” domina questa breve intervista, per cui rotto il ghiaccio passo all’argomento per il quale abbiamo voluto incontrarti: la Sclerosi Multipla, malattia da cui sei affetta da 6 anni.
Durante la riunione del Comitato di Quartiere abbiamo parlato di “Gardensia”, l’evento che ci vedrà presenti sabato 8 e domenica 9 marzo a Santa Maria delle Mole insieme al Circolo Legambiente Appia Sud Il Riccio APS, con la vendita delle gardenie e delle ortensie a supporto dell’AISM a favore della ricerca sulla Sclerosi Multipla.
In quella occasione hai raccontato la tua esperienza e la cosa che più mi ha colpito è stata la tua disponibilità ad offrire ascolto alle persone che, improvvisamente, vengono a conoscenza di essere affette dalla stessa tua malattia.

Questo proiettarti all’esterno di te stessa per aiutare gli altri mi spinge a chiederti come un/una amico/a, un/una parente può stare vicino a chi vive questa malattia, farle sentire il proprio aiuto nel modo più appropriato?
Te lo chiedo perché quando una persona vive qualcosa a noi non nota c’è sempre quell’imbarazzo di dire o fare la cosa sbagliata: è realmente così (ovvero si può dire o fare qualcosa di sbagliato) o è proprio questo il primo comportamento da evitare perché è proprio quello che crea un muro con l’altra persona?
 
Partiamo col dire che ogni cosa fatta con amore non è mai sbagliata. E ricordiamoci che, prima di ricevere la diagnosi, anche io facevo parte dei "noi per i quali la cosa non è nota". Frequentandola e avendoci a che fare e frequentando e avendo a che fare con chi si trova nella mia stessa situazione, ho imparato (così è facile, vé? 😂) che le persone con Sclerosi Multipla hanno bisogno essenzialmente di tre cose:
1. Non essere identificate con la loro malattia: sono persone come tutte le altre, non sono la loro malattia;
2. Essere incoraggiate; sapere che non sono necessariamente condannate ad una vita orribile, perché di fatto non è così;
3. Che chi le ama si informi (bene) sulla Sclerosi Multipla, così da poterle incoraggiare al meglio e, come dici tu, “fargli sentire il proprio aiuto nel modo più appropriato”; e fargli capire una cosa fondamentale, che mi disse il primo neurologo che mi visitò e azzardò – a gamba tesa – un “Mi sa che hai la Sclerosi Multipla”: finì la frase con un “e spera che sia quella, perché potrebbe andare molto peggio”.
Forse può sembrare una cosa brutta da dire, ma oggi posso confermare che quel neurologo aveva ragione.
 
Il tuo nome ricorre nel web grazie al tuo lavoro di attrice e sceneggiatrice, amata ed apprezzata da molti colleghi che testimoniano questo affetto nel tuo sito https://alessandrakre.com.
Se si pensa al mondo del cinema lo si immagina come una cosa lontana dall’ordinario, lo stesso accade se ci si rapporta con una malattia. Sono vere queste affermazioni o, per dirla meglio, quanta normalità esiste nel vivere la sclerosi multipla nel quotidiano?
 
All'inizio niente è normale.
Non è normale il fatto di non potere più correre, saltare, “banalmente” camminare (e tutte le cose che fino a poco prima erano, appunto, le cose più normali e “banali” del mondo); non è normale il fatto di fare cinque passi e sentirti stanco come se avessi corso la maratona di New York; non è normale il fatto di passare buona parte della tua vita in ospedali, studi medici, case di cura per la fisioterapia, laboratori di analisi; non è normale (anzi è proprio paradossale, così grottesco che fa quasi ridere) il fatto di passare dal frequentare assiduamente (e con entusiasmo) negozi di scarpe (magari col tacco), al frequentare altrettanto assiduamente (e forse con più entusiasmo!) negozi di articoli ortopedici e ausili per disabili.
Oggi mi chiedo quanto mi sarei goduta anche quella che pensavo fosse una “banale” corsa dal portone alla macchina perché inizia a diluviare ed io ho dimenticato l’ombrello, se solo avessi saputo che di lì a poco avrei potuto correre solo la notte, nei sogni (sì, la notte sogno spesso di correre e la mattina penso a quanto mi manca; a me, che ho sempre odiato correre!).
E poi mi chiedo che persona sarei stata se non avessi ricevuto la diagnosi.
La risposta alla prima domanda è “Molto di più”, la risposta alla seconda è “Molto diversa; in peggio, perché avrei continuato ad ignorare il valore inestimabile di una corsa di pochi metri dal portone fino alla macchina perché inizia a diluviare ed io ho dimenticato l’ombrello”.
Col tempo le cose diventano più “normali”. O, più semplicemente, ti adatti, ti abitui, finisci col trovare le soluzioni migliori: i fisioterapisti mi hanno spiegato che il corpo si adatta ai nuovi modi in cui è “costretto” a vivere, senza che noi nemmeno ce ne rendiamo conto.
La gente mi dice spesso che sono “una grande”; io rispondo che non è vero manco pé gnente, e che credo che si tratti semplicemente dell’“istinto di sopravvivenza” al quale si aggrapperebbe disperatamente chiunque sia costretto dalla vita ad aggrapparcisi.
 
A proposito di cinema, ti andrebbe di parlarci dei tuoi progetti che “bollono in pentola”?
 
Sono parecchie le cose che bollono in pentola ma, come sempre, finché l'ufficio stampa non ha fatto il suo lavoro rendendole pubbliche, si deve tacere (pena la lapidazione sulla pubblica piazza!); ma dal momento che l'ufficio stampa ha fatto (egregiamente) il suo lavoro, per ora posso parlare de "La guerra di Elena": un lungometraggio che ho scritto insieme a Stefano Casertano (prodotto da Masi Film, con Titanus, Rai Cinema, M47, Sound Art 23) e che racconta la storia di Elena Di Porto, la partigiana ebrea che tentò di avvisare i suoi correligionari del rastrellamento del 16 ottobre 1943, senza essere creduta.
Un progetto al quale sono davvero molto legata e che spero ci dia tante soddisfazioni.
E che spero ne dia soprattutto a voi.
 
Le domande sarebbero molte altre ancora, ma ti lasciamo ai tuoi impegni non senza averti prima ringraziato per averci dedicato un po’ del tuo tempo.
Grazie a queste poche righe adesso Santa Maria delle Mole potrà sapere che la sua comunità annovera nuovi talenti: quelli di una donna coraggiosa, generosa e di un’artista come te.
Ciao Alessandra.
 
Grazie a voi e complimenti per le bellissime domande; potete quasi rubarmi il lavoro.
Ciao, Santa Maria delle Mole!

Dall'amico Kamal una lezione di civiltà

Dall'amico Kamal una lezione di civiltà Copertina    (commenti:3) (2.209-0-0)
Antonio Calcagni

 
 
Ieri, durante un incontro con un mio amico al parco della Pace, ad un certo punto mi sono reso conto di aver perso il portafoglio.
 
Solo chi ha già vissuto questa esperienza può immaginare quanto possa essere frustrante.
 
La perdita dei soldi, che ricordavo essere di circa 40,00 euro, è infatti l’ultimo dei problemi, quello che stressa veramente sono: il rischio che i propri documenti vadano a finire in mani sbagliate, e quindi blocco delle carte, denuncia di smarrimento ai carabinieri e poi, richiesta di rinnovo di, carta identità, patente, codice fiscale, doc.militare, ecc. ecc.
 
Poi oggi pomeriggio la sorpresa, mi citofona un ragazzo di nome Kamal, italiano di origine marocchina e concittadino di Cava, e mi riporta il portafoglio che ieri sera sua madre ha trovato.
 
Il portafoglio era completo di tutti i documenti e dei soldi, che in realtà erano 95,00 euro.
 
Ancora una volta, si conferma che la vera ed unica distinzione che si può fare tra le persone è tra quelle oneste, e Kamal lo è, e quelle diversamente oneste.
 
Grazie a Kamal ed alla sua mamma per la lezione di civiltà che mi avete regalato.

Cittadini ed Amministrazioni: dal conflitto al dialogo

Cittadini ed Amministrazioni: dal conflitto al dialogo Copertina    (commenti:3) (1.105-0-0)
Gianni Morelli

Dalle esigenze reali alla loro strumentalizzazione

 

 

Riflettevo su quali siano gli stimoli che orientano le nostre scelte quando siamo chiamati ad eleggere i nostri rappresentanti che dovranno operare nelle Pubbliche Amministrazioni.

 

Il più delle volte sono stimoli di tipo emotivo, derivanti, ad esempio, dalla nostra irriducibile ideologia politica, o dalla ribellione contro le difficoltà che viviamo, o dalla simpatia/antipatia verso specifici candidati. Stimoli molto spesso indotti da campagne pubblicitarie sempre più rozze e fuorvianti, che tendono a sollecitare i nostri più profondi sentimenti di rivalsa nei confronti di quei ‘nemici’, reali o creati ad arte, descritti come origine delle nostre insoddisfazioni e delle nostre paure.

 

Mi sembra, inoltre, che pochi di noi si soffermino ad esaminare con la dovuta attenzione quali siano i reali obiettivi di coloro che ci inondano di sollecitazioni, ci bombardano di slogan e ci annegano di promesse che appaiono molto attraenti ma che, alla fine, risultano molto difficili da realizzare o addirittura irrealizzabili e che molte volte non vengono perseguite con la stessa determinazione con cui sono state strumentalmente e disonestamente:

 

  • forzate nell’opinione pubblica
  • pubblicizzate e vendute ad un pubblico quanto meno ingenuo ed in cerca di cambiamenti.
  •  

 

Promesse che già appaiono irrealizzabili nel momento stesso in cui vengono elargite, ma, dalla maggioranza di noi, considerate come verità sacrosante.

 

Da sempre le nostre insoddisfazioni, opportunamente pompate o sgonfiate a seconda dell’idea politica di chi ci presenta candidati alle elezioni, vengono inserite in programmi elettorali che, per incapacità dei rappresentanti eletti o per incuria, o per cambiamenti della loro linea politica, sono destinati, in molti casi, ad essere disattesi.

 

E molte volte succede che gli stessi candidati che ci vengono proposti non vengano scelti in funzione delle loro effettive capacità, ma in funzione di altre considerazioni che, pur se tipiche della politica attuale, non sono certamente orientate unicamente alla soddisfazione dei cittadini, ma tendono soprattutto al consolidamento del ‘potere’.

 

Credo, infine, che questa eterna battaglia elettorale in cui ci dibattiamo ormai da anni non renda facile distinguere tra esigenze reali ed esigenze indotte dalla propaganda politica, intesa nel senso più deleterio del termine.

 

Ed è altrettanto sconcertante, per me, osservare come tutto, nell’opinione pubblica, sia trasformato in opinione politica e come siano viziati ed aprioristici i meccanismi di sostegno o di opposizione ai candidati eletti:

 

  • da una parte c’è chi giustifica tutto, anche gli errori più smaccatamente evidenti
  • dall’altra c’è chi critica aspramente ogni iniziativa, anche la più positiva,
  •  

senza considerare quelli che vivono passivamente gli eventi che li riguardano e non esprimono mai il loro assenso o il loro dissenso per quanto viene fatto e per quanto viene invece disatteso.

 

Una presa di posizione ideologica e statica che non ha nulla a che vedere con la soluzione dei problemi di cui ci lamentiamo TUTTI e delle esigenze che condividiamo, TUTTI.

 

Ed allora io propongo che quei TUTTI, che poi siamo noi cittadini, si uniscano e, insieme e senza l’intromissione di ideologie politiche indotte forzosamente:

 

  • Individuino, ed elenchino in ordine di priorità, le esigenze insoddisfatte ed i problemi che ostacolano la conduzione di una vita sociale serena e rilassata
  • Commentino e segnalino questi elenchi a tutte le organizzazioni politiche in grado di presentare candidati alla loro soluzione
  • Chiedano ai candidati quali di quelle richieste pensando di poter evadere, in che modo, con quali risorse ed in quanto tempo
  • Votino per i candidati che meglio e più onestamente possibile, rispondono nel rispetto di quanto richiesto
  • Impostino un sistema obiettivo e condiviso di valutazione e controllo dell’andamento delle attività degli eletti, completamente scevro da ideologie politiche e basato essenzialmente sui fatti e sui risultati ottenuti.

 

La mia idea è quella di ‘rivoltare la frittata’ e di essere noi stessi a definire i programmi, ad eleggere i candidati che danno maggiori garanzie ed a controllare che questi nostri eletti siano davvero nostri rappresentanti e non siano asserviti ad entità il cui unico scopo è quello di gestire il ‘potere’ , in particolare quello economico.

 

E quindi chiedo a TUTTI un maggior interessamento alla gestione della Cosa Pubblica da parte di molte più persone. Interessamento diretto al supporto delle Amministrazioni elette, ma anche in competizione con coloro che della politica hanno fatto una professione e che, purtroppo, non agiscono nell’etica che questa onorevole professione richiede e, come tali, sono soggetti a regole che nulla hanno a che vedere con la soddisfazione delle nostre esigenze.

 

Sarei molto lieto che questo mio scritto riuscisse ad aprire una discussione che, coinvolgendo un buon numero di persone ragionevoli e disposte ad impegnarsi, riuscisse a modificare le modalità di approccio all’elezione dei nostri rappresentanti ed al controllo dell’attività da loro svolta.

 

La discussione è aperta.

Via della Falcognana - I nodi vengono sempre al pettine

Via della Falcognana - I nodi vengono sempre al pettine Copertina    (commenti:3) (2.878-0-0)
Antonio Calcagni

È da ormai più di 5 anni, che il nostro Comitato pone all'attenzione delle varie Amministrazioni comunali, la questione di via della Falcognana.
 
Una strada, che è bene ricordare è privata, con tutte le incombenze che ne derivano che restano a carico dei proprietari frontisti, ma che di fatto è aperta al pubblico, in cui giornalmente transitano diverse migliaia di veicoli, e che quindi risulta vitale per la nostra Cittadina.
 
Questa commistione di competenze, tra pubblico e privato, aggravato anche dal fatto che la strada si trova a cavallo di due Comuni, ha sempre causato problemi, risolti grazie solo alla buona volontà dei vari proprietari interessati.
 
In questa settimana il famoso nodo purtroppo però è venuto al pettine.
 
Infatti in data 18 agosto a seguito di una diffida giunta alla proprietà Tudini, per il pericolo di caduta del pino, posto al centro della carreggiata, adiacente al ponticello ed ormai completamente bruciato, la suddetta proprietà ha provveduto ad interrompere il transito su quella strada.
 
Una nota di colore, le transenne che sono state poste, recitano il seguente avviso, "chiusura, per manifestazione" ma evidentemente si tratta di un refuso.
 
Ritornando al problema, ora da Santa Maria, percorrendo Viale della Repubblica, si può arrivare fino al Green House, mentre per raggiungere rispettivamente: il campo da golf; il Consorzio la Giostra; le case dei frontisti, oppure arrivare su via del Divino Amore, bisognerà fare un giro assurdo per le stradine che portano fino a via Kennedy, stesso discorso vale ovviamente nel percorso contrario.
 
Un problema la cui soluzione non si prospetta a breve termine, e che pertanto, se in questa settimana di vacanze le conseguenze di tale interruzione sono state più o meno relative, non ci vuole molto ad immaginare quale sarà l'impatto catastrofico, per il traffico a Santa Maria, zona Palaverta, Aldo Moro e Via Kennedy comprese.
 
Esortiamo quindi  l'Amministrazione comunale affinché ponga in essere, immediatamente, ogni azione atta a sciogliere una volta per tutte questo miscuglio di responsabilità.
 

Marino sotto le bombe del Piano Regolatore di Cecchi

Marino sotto le bombe del Piano Regolatore di Cecchi Copertina    (commenti:3) (256-12-2)
la Redazione

Nel 1947 Zaccaria Negroni, leader del CLN antifascista di Marino, primo Sindaco nell’immediato dopoguerra, a cui abbiamo dedicato la nostra sezione per le sue immense qualità morali e l’altruismo, pubblicò il libro “Marino sotto le bombe”, in cui descrisse gli orrori del bombardamento della nostra città nel febbraio del 1944.
 
Con il dovuto rispetto nei confronti di Negroni, ci sentiamo di trarre un’analogia con i danni che il Piano Regolatore (PUGC) voluto dal Sindaco Cecchi e dalla parte vicina ai costruttori dell’Amministrazione Comunale di “destra-centro” causerà a Marino, se dovesse essere approvato dalle Autorità sovraordinate, nonostante sia bocciato dalla maggioranza dei marinesi.
 
Il Piano Urbano Generale Comunale PUGC prevede:
- Costruzione di circa 650.000 mc
 (circa 213.000 mq) di insediamenti residenziali, prevalentemente in zone con vincoli paesaggistici, archeologici, di diverso tipo, tra cui quelle adiacenti all’Appia Antica, patrimonio della cultura mondiale e sito UNESCO, e anche all’antica città di Bovillae.
- Le costruzioni (palazzine alte fino a 4 piani) intendono insediare almeno 6.551 residenti, che non saranno cittadini di Marino, ma nuovi residenti trasferiti da altri comuni del Lazio. Non avranno o troveranno lavoro a Marino, ma faranno i pendolari verso i loro posti di lavoro, trasformando Marino in una città dormitorio e incrementando traffico e pendolarismo.
- Tutto questo comporterà un consumo di ben 704.808 mq della superficie comunale, di cui 296.511 mq di suolo agricolo, come da dati ufficiali del PUGC.
 
Superfice territoriale comunale                     mq 24.171,803;
Superfice previsione di trasform del PUCG  mq 704.808;
Di cui suolo agricolo                                      mq 296.511.

- Il PUGC non è stato sottoposto ad approvazione da parte della popolazione (ad es. con un referendum), e non ha mai fatto parte della proposta elettorale del partito che l’ha elaborato e che intende realizzarlo (Forza Italia). I Consiglieri e un Assessore di un partito della coalizione, la Lega, sono fortemente contrari, si sono dissociati nel voto in Consiglio Comunale e il Sindaco Cecchi (Forza Italia), ardente sostenitore e promotore del piano, lì ha esautorati dai loro incarichi.

- Un simile trasferimento di popolazione andrebbe concordato e coordinato sia a livello della Regione Lazio, sia con i comuni limitrofi o dello stesso comparto, che ne subiranno le ripercussioni (si pensi ad es. al problema della mobilità, del pendolarismo, del traffico, tutti aggravati o aumentati, o delle risorse e servizi sanitari).

- Non è prevista in alcuna misura la costruzione di case popolari per i ceti meno abbienti. Tutto il piano non è opera concepita dalle Autorità preposte a valutare e programmare il territorio e l’edilizia in base alle esigenze pubbliche, ma è stato concepito, elaborato e strutturato primariamente intorno a interessi dell’edilizia privata, cioè dei costruttori.

- Oltre al patrimonio paesaggistico e archeologico e quindi alle vestigia e al retaggio della culla della primigenia civiltà latina lungo la Via Appia Antica (come anzidetto bene UNESCO), sarà danneggiato irrimediabilmente il delicato e complesso ecosistema di Marino e dei Castelli Romani. Vi sarà con ogni probabilità ulteriore captazione d’acqua dalle sorgenti dei laghi di Albano e Nemi, con ulteriore abbassamento del loro livello. Ne soffriranno anche la flora, e la fauna, già confinate in spazi esigui, quasi non compatibili con il loro normale ciclo vitale.

- Di fronte agli gravi svantaggi e danni irreversibili le giustificazioni addotte dai promotori sono di due tipi:
A) Le aree adibite alla costruzione sarebbero dei “margini urbani”, cioè zone di confine tra gli insediamenti urbani e le zone agricole, protette da vincoli paesaggistici e archeologici. Secondo la narrativa del PUGC, questi “margini” sarebbero già compromessi per la presenza di costruzioni, possibilmente anche abusive, che avrebbero creato molti lotti interclusi, per cui l’urbanizzazione andrebbe “sistemata e completata”. Tutto ciò non è semplicemente vero (!). Le zone agricole, e protette da vincoli, sono nel complesso bene conservate, e non intaccate da cemento.
B) I coefficienti urbanistici di un decreto ministeriale del 1968, che prevedono che ogni cittadino deve avere un minimo di 18 mq in totale tra scuole d’obbligo, ospedali, spazi verdi e parcheggi, non verrebbero rispettati a causa di carenti scuole d’obbligo e i parcheggi. Il PUGC farebbe raggiungere questi standard in quanto le autorizzazioni a costruire verrebbero date ai proprietari a patto che cedano una parte del terreno al Comune, per realizzare questi “standard urbanistici”. Occorre ravvisare innanzitutto che i calcoli fatti nel PUGC si prestano a forti dubbi per il modo in cui sono stati elaborati.
Soprattutto:
• Il PUGC, rovistato da capo a fondo, non specifica concretamente quali siano questi “standard urbanistici”. Si parla genericamente di “parcheggi”, “servizi urbanistici” etc. Riguardo ai parcheggi, e la circolazione, il problema casomai verrebbe aumentato per l’arrivo di almeno 4000 nuovi veicoli.
• Il PUGC intende risolvere il problema della presunta carenza dei servizi urbanistici aumentando la presenza di fabbricati e di nuovi cittadini: in realtà verrebbe aggravato lo stesso problema.
• L’attuale eccessiva presenza di costruzioni e fabbricati, che ha portato alla carenza dei servizi, è stata indotta e realizzata dalle stesse forze politiche di appartenenza del Sindaco, che a partire dagli anni ’90 hanno favorito, privilegiato la costruzione di insediamenti residenziali senza tenere conto del suddetto DM 1444/1968. Sono state quindi responsabili delle carenze dei suoi coefficienti, e ora esse stesse pensano di sistemarle con nuovi massicci insediamenti e costruzione di fabbricati, in un circolo vizioso senza fine.
• La realizzazione di tutti questi insediamenti, definiti eufemisticamente “trasformazioni” nel PUGC, si verificherebbe in modo sparso su tutto il territorio comunale, a macchia di leopardo, parcellizzate, a lenzuolate, rendendo difficile una contestazione punto per punto. Questa cementificazione è progettata con una incredibile varietà di categorie e sottocategorie, diverse tra l’altro nell’ambito di uno stesso gruppo, che rende il lavoro di contrasto molto complesso sia quantitativamente che nella trattazione tecnica di ciascuna. Menzioniamo il loro nome con il loro acronimo:
- Aree di completamento del margine urbano derivanti da previsioni pregresse” – ”Acpp”;
- “Aree di completamento – Acp” (sono 12, e sono le più impattanti perché in esse verrebbero realizzati la maggior parte degli insediamenti)
- “Aree di completamento per attività e servizi - Aca”
- “Aree di completamento ad attuazione diretta, derivanti da previsioni pregresse -Acd”;
- “Aree degli Interventi di completamento – IC”: sarebbero “aree di piccole
dimensioni che rispondono agli obiettivi di completamento dei margini dell’edificato, della rete viaria e della dotazione di parcheggi”.
- “Ambiti di rigenerazione-polarità –”Arp”, secondo la Relazione Generale “sono perimetri indicativi che individuano sistemi composti da porzioni di ambiti urbani degradati o sotto-utilizzati da riqualificare e rivitalizzare”;
- 3 tipi di “Aree da acquisire per dotazioni pubbliche” o” DPA”, diverse tra di loro, in cui i cittadini che mettono a disposizione una parte del terreno possono essere ricompenstati da autorizzazioni edili anche a distanza (!); nella sottocategoria più numerosa sono 13.
- “Nuclei di Recupero - Aree Na1, Na2, Na3”: si tratta di fabbricati residenziali costruiti abusivamente. In genere sono posti in aree con vincoli paesistici e archeologici importanti. I nuclei Na1 hanno costruzioni già realizzate e segnalate nel 2011; gli Na2 sono di nuova costruzione; gli Na3, non meglio specificati sono “da completare” (!).
- Diverse “aree per attività produttive e commerciali da completare o ristrutturare – PR”; in genere sono state costruite abusivamente, e neanche accatastate. Tra di esse spicca una villa lussuosa di circa 4000 mq con annessa grande piscina, SPA e garage per auto di lusso, in zona in cui vigono molti vincoli, tutto spacciato come “attività produttiva e commerciale”;
- Dotazioni private, individuate con le sigle “Spr e Spr*”; Impianti sportivi privati esistenti, con la sigla “Ispr e” impianti sportivi privati di progetto, con sigla “Ispr_p”
- “Aree attrezzate per attività sportive e del tempo libero all’aria aperta in contesto periurbano”, indicate con la sigla “Aast”.
 
Da notare che secondo il PUGC i coefficienti di edificazione sono variabili; se il terreno è ampio 4500 mq essi aumentano considerevolmente. Non solo, ma proprietari, anche di lotti non contigui, che si mettono d’accordo tra di loro, raggiungendo almeno 4500 mq, avranno anch’essi coefficienti edili aumentati notevolmente (!). La possibilità di costruire può essere trasferita (“fatta atterrare”) in terreni situati altrove, anche distanti (!)
Non mancano infine casi di favoritismo / conflitto di interesse che riguardano membri della stessa Amministrazione, un consigliere comunale; e ciliegina sulla torta un caso di violazione dell’Art. 78 del TUEL (Testo Unico deli Enti Locali), che riguarda proprio il Sindaco Cecchi, su una concessione che riguarda sua sorella.
 
Per questo abbiamo presentato un ricorso al TAR, con il deliberato proposito di *annullare l’intero PUGC*, prima di passare a un eventuale secondo ricorso, sempre al TAR, alla fine del procedimento di controllo e revisione da parte della autorità sovraordinate (Area Metropolitana, Regione, Soprintendenze).
Occorre fermare questo piano molto aggressivo e impattante che intende implementare il cemento in tutto il territorio comunale. Il problema è anche alla radice, perché oggi l'edilizia pubblica è tutta delegata agli interessi privati, dei costruttori e proprietari, specialmente quelli grandi! E quindi anche delle forze politiche che li rappresentano.
 
 
Autore: Mauro Abate, presidente della Sezione di Marino di Italia Nostra “Zaccaria Negroni”
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