Marino: Marino sotto le bombe del Piano Regolatore di Cecchi
09/12/2025
la Redazione
Nel 1947 Zaccaria Negroni, leader del CLN antifascista di Marino, primo Sindaco nell’immediato dopoguerra, a cui abbiamo dedicato la nostra sezione per le sue immense qualità morali e l’altruismo, pubblicò il libro “Marino sotto le bombe”, in cui descrisse gli orrori del bombardamento della nostra città nel febbraio del 1944.
Con il dovuto rispetto nei confronti di Negroni, ci sentiamo di trarre un’analogia con i danni che il Piano Regolatore (PUGC) voluto dal Sindaco Cecchi e dalla parte vicina ai costruttori dell’Amministrazione Comunale di “destra-centro” causerà a Marino, se dovesse essere approvato dalle Autorità sovraordinate, nonostante sia bocciato dalla maggioranza dei marinesi.
Il Piano Urbano Generale Comunale PUGC prevede:
- Costruzione di circa 650.000 mc (circa 213.000 mq) di insediamenti residenziali, prevalentemente in zone con vincoli paesaggistici, archeologici, di diverso tipo, tra cui quelle adiacenti all’Appia Antica, patrimonio della cultura mondiale e sito UNESCO, e anche all’antica città di Bovillae.
- Le costruzioni (palazzine alte fino a 4 piani) intendono insediare almeno 6.551 residenti, che non saranno cittadini di Marino, ma nuovi residenti trasferiti da altri comuni del Lazio. Non avranno o troveranno lavoro a Marino, ma faranno i pendolari verso i loro posti di lavoro, trasformando Marino in una città dormitorio e incrementando traffico e pendolarismo.
- Tutto questo comporterà un consumo di ben 704.808 mq della superficie comunale, di cui 296.511 mq di suolo agricolo, come da dati ufficiali del PUGC.
Superfice territoriale comunale mq 24.171,803;
Superfice previsione di trasform del PUCG mq 704.808;
Di cui suolo agricolo mq 296.511.
- Il PUGC non è stato sottoposto ad approvazione da parte della popolazione (ad es. con un referendum), e non ha mai fatto parte della proposta elettorale del partito che l’ha elaborato e che intende realizzarlo (Forza Italia). I Consiglieri e un Assessore di un partito della coalizione, la Lega, sono fortemente contrari, si sono dissociati nel voto in Consiglio Comunale e il Sindaco Cecchi (Forza Italia), ardente sostenitore e promotore del piano, lì ha esautorati dai loro incarichi.
- Un simile trasferimento di popolazione andrebbe concordato e coordinato sia a livello della Regione Lazio, sia con i comuni limitrofi o dello stesso comparto, che ne subiranno le ripercussioni (si pensi ad es. al problema della mobilità, del pendolarismo, del traffico, tutti aggravati o aumentati, o delle risorse e servizi sanitari).
- Non è prevista in alcuna misura la costruzione di case popolari per i ceti meno abbienti. Tutto il piano non è opera concepita dalle Autorità preposte a valutare e programmare il territorio e l’edilizia in base alle esigenze pubbliche, ma è stato concepito, elaborato e strutturato primariamente intorno a interessi dell’edilizia privata, cioè dei costruttori.
- Oltre al patrimonio paesaggistico e archeologico e quindi alle vestigia e al retaggio della culla della primigenia civiltà latina lungo la Via Appia Antica (come anzidetto bene UNESCO), sarà danneggiato irrimediabilmente il delicato e complesso ecosistema di Marino e dei Castelli Romani. Vi sarà con ogni probabilità ulteriore captazione d’acqua dalle sorgenti dei laghi di Albano e Nemi, con ulteriore abbassamento del loro livello. Ne soffriranno anche la flora, e la fauna, già confinate in spazi esigui, quasi non compatibili con il loro normale ciclo vitale.
- Di fronte agli gravi svantaggi e danni irreversibili le giustificazioni addotte dai promotori sono di due tipi:
A) Le aree adibite alla costruzione sarebbero dei “margini urbani”, cioè zone di confine tra gli insediamenti urbani e le zone agricole, protette da vincoli paesaggistici e archeologici. Secondo la narrativa del PUGC, questi “margini” sarebbero già compromessi per la presenza di costruzioni, possibilmente anche abusive, che avrebbero creato molti lotti interclusi, per cui l’urbanizzazione andrebbe “sistemata e completata”. Tutto ciò non è semplicemente vero (!). Le zone agricole, e protette da vincoli, sono nel complesso bene conservate, e non intaccate da cemento.
B) I coefficienti urbanistici di un decreto ministeriale del 1968, che prevedono che ogni cittadino deve avere un minimo di 18 mq in totale tra scuole d’obbligo, ospedali, spazi verdi e parcheggi, non verrebbero rispettati a causa di carenti scuole d’obbligo e i parcheggi. Il PUGC farebbe raggiungere questi standard in quanto le autorizzazioni a costruire verrebbero date ai proprietari a patto che cedano una parte del terreno al Comune, per realizzare questi “standard urbanistici”. Occorre ravvisare innanzitutto che i calcoli fatti nel PUGC si prestano a forti dubbi per il modo in cui sono stati elaborati.
Soprattutto:
• Il PUGC, rovistato da capo a fondo, non specifica concretamente quali siano questi “standard urbanistici”. Si parla genericamente di “parcheggi”, “servizi urbanistici” etc. Riguardo ai parcheggi, e la circolazione, il problema casomai verrebbe aumentato per l’arrivo di almeno 4000 nuovi veicoli.
• Il PUGC intende risolvere il problema della presunta carenza dei servizi urbanistici aumentando la presenza di fabbricati e di nuovi cittadini: in realtà verrebbe aggravato lo stesso problema.
• L’attuale eccessiva presenza di costruzioni e fabbricati, che ha portato alla carenza dei servizi, è stata indotta e realizzata dalle stesse forze politiche di appartenenza del Sindaco, che a partire dagli anni ’90 hanno favorito, privilegiato la costruzione di insediamenti residenziali senza tenere conto del suddetto DM 1444/1968. Sono state quindi responsabili delle carenze dei suoi coefficienti, e ora esse stesse pensano di sistemarle con nuovi massicci insediamenti e costruzione di fabbricati, in un circolo vizioso senza fine.
• La realizzazione di tutti questi insediamenti, definiti eufemisticamente “trasformazioni” nel PUGC, si verificherebbe in modo sparso su tutto il territorio comunale, a macchia di leopardo, parcellizzate, a lenzuolate, rendendo difficile una contestazione punto per punto. Questa cementificazione è progettata con una incredibile varietà di categorie e sottocategorie, diverse tra l’altro nell’ambito di uno stesso gruppo, che rende il lavoro di contrasto molto complesso sia quantitativamente che nella trattazione tecnica di ciascuna. Menzioniamo il loro nome con il loro acronimo:
- Aree di completamento del margine urbano derivanti da previsioni pregresse” – ”Acpp”;
- “Aree di completamento – Acp” (sono 12, e sono le più impattanti perché in esse verrebbero realizzati la maggior parte degli insediamenti)
- “Aree di completamento per attività e servizi - Aca”
- “Aree di completamento ad attuazione diretta, derivanti da previsioni pregresse -Acd”;
- “Aree degli Interventi di completamento – IC”: sarebbero “aree di piccole
dimensioni che rispondono agli obiettivi di completamento dei margini dell’edificato, della rete viaria e della dotazione di parcheggi”.
- “Ambiti di rigenerazione-polarità –”Arp”, secondo la Relazione Generale “sono perimetri indicativi che individuano sistemi composti da porzioni di ambiti urbani degradati o sotto-utilizzati da riqualificare e rivitalizzare”;
- 3 tipi di “Aree da acquisire per dotazioni pubbliche” o” DPA”, diverse tra di loro, in cui i cittadini che mettono a disposizione una parte del terreno possono essere ricompenstati da autorizzazioni edili anche a distanza (!); nella sottocategoria più numerosa sono 13.
- “Nuclei di Recupero - Aree Na1, Na2, Na3”: si tratta di fabbricati residenziali costruiti abusivamente. In genere sono posti in aree con vincoli paesistici e archeologici importanti. I nuclei Na1 hanno costruzioni già realizzate e segnalate nel 2011; gli Na2 sono di nuova costruzione; gli Na3, non meglio specificati sono “da completare” (!).
- Diverse “aree per attività produttive e commerciali da completare o ristrutturare – PR”; in genere sono state costruite abusivamente, e neanche accatastate. Tra di esse spicca una villa lussuosa di circa 4000 mq con annessa grande piscina, SPA e garage per auto di lusso, in zona in cui vigono molti vincoli, tutto spacciato come “attività produttiva e commerciale”;
- Dotazioni private, individuate con le sigle “Spr e Spr*”; Impianti sportivi privati esistenti, con la sigla “Ispr e” impianti sportivi privati di progetto, con sigla “Ispr_p”
- “Aree attrezzate per attività sportive e del tempo libero all’aria aperta in contesto periurbano”, indicate con la sigla “Aast”.
Da notare che secondo il PUGC i coefficienti di edificazione sono variabili; se il terreno è ampio 4500 mq essi aumentano considerevolmente. Non solo, ma proprietari, anche di lotti non contigui, che si mettono d’accordo tra di loro, raggiungendo almeno 4500 mq, avranno anch’essi coefficienti edili aumentati notevolmente (!). La possibilità di costruire può essere trasferita (“fatta atterrare”) in terreni situati altrove, anche distanti (!)
Non mancano infine casi di favoritismo / conflitto di interesse che riguardano membri della stessa Amministrazione, un consigliere comunale; e ciliegina sulla torta un caso di violazione dell’Art. 78 del TUEL (Testo Unico deli Enti Locali), che riguarda proprio il Sindaco Cecchi, su una concessione che riguarda sua sorella.
Per questo abbiamo presentato un ricorso al TAR, con il deliberato proposito di *annullare l’intero PUGC*, prima di passare a un eventuale secondo ricorso, sempre al TAR, alla fine del procedimento di controllo e revisione da parte della autorità sovraordinate (Area Metropolitana, Regione, Soprintendenze).
Occorre fermare questo piano molto aggressivo e impattante che intende implementare il cemento in tutto il territorio comunale. Il problema è anche alla radice, perché oggi l'edilizia pubblica è tutta delegata agli interessi privati, dei costruttori e proprietari, specialmente quelli grandi! E quindi anche delle forze politiche che li rappresentano.
Autore: Mauro Abate, presidente della Sezione di Marino di Italia Nostra “Zaccaria Negroni”
la Redazione
|
09/12/2025 Articolo letto 11 volte |
 la Redazione La Redazione di smariamole.it info@smariamole.it |
Ritieni interessante questo articolo?
SE QUESTO ARTICOLO E' INTERESSANTE
CONDIVIDILO
- NOI LAVORIAMO PER TE -
Bruni Immobiliare
SUBITO DISPONIBILE
€235.000
Trilocale in Via Francesco Baracca a Ciampino
Compravendite Affitti
Residenziale Commerciale
Terreni edificabili
Notaio in sede Consulente finanziario
Federica Bruni Agente Immobiliare da anni, dopo aver compiuto gli studi di Architettura e dopo aver lavorato presso un’azienda di famiglia che si occupava di edilizia, ha potuto sviluppare tecniche conoscitive in merito alla cantieristica.
Si abilita presso la CCIAA di Roma e fa esperienza nel campo immobiliare affiancando per un periodo il vicepresidente FIMAA (Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari) per poi intraprendere l’attività di Agente Immobiliare su Roma e Castelli Romani.
Associata FIMAA, alla quale e’ iscritta dal 2009, grazie ai numerosi convegni e ai continui programmi formativi organizzati dall'associazione cui ha partecipato, ha acquisito una notevole e specifica competenza in materia, assistendo la clientela nelle compravendite e locazioni; nella cantieristica; offrendo servizi di consulenza sia immobiliare che per ciò che riguarda i finanziamenti oltre alle problematiche urbanistiche che alle valutazioni degli immobili.
LA PROFESSIONALITA' AL TUO SERVIZIO
CASA TE LA VENDE BRUNIMMOBILIARE
VENDI BENE, SCEGLI BRUNIMMOBILIARE