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Cinema Teatro "La Primula": la vera storia raccontata da un protagonista

Cinema Teatro "La Primula": la vera storia raccontata da un protagonista Copertina S. Maria delle Mole (1.880)
Carlo Capaldi

 
 
Con mia grande gioia vedo che, su qualche gruppo facebook, spesso si parla ancora, con tanta nostalgia, dell'unico cinema esistito a S. Maria delle Mole, e leggendo un po' qua e là, ho visto che sono uscite fuori storie che non rispecchiano del tutto la realtà dei fatti. Per questo mi è sembrato carino chiarire qualche pagina di storia del nostro paesello.
 
Il cinema venne inaugurato nel 1954 e la sua prima proiezione in programma fu "Bolide Rosso", un film sulle auto da corsa con il mitico Tony Curtis.
 
All'inaugurazione non andò tutto secondo i piani, infatti, il primo spettacolo doveva andare in onda alle ore 15:00 ma per un piccolo screzio tra il proprietario del cinema “Colonnello Aurelio Languasco” e l'allora responsabile della prefettura, quest'ultimo non gli fece arrivare per tempo il Nulla Osta per l'avvio della nuova attività. già richiesto da tempo.
Mio papà mi ha sempre detto che il modo di fare del colonnello non era del tutto apprezzato, soprattutto dalle alte sfere giuridiche, un uomo che aveva combattuto nell'ultimo conflitto e si portava dietro ancora qualche acciacco da militare tradizionalista.
 
Alla fine, dopo tanta insistenza da parte di tutti, sopratutto della moglie, non che unica sostenitrice della costruzione della struttura, la Sig.ra “Nella Matteucci” (terrore di noi bambini ogni volta che ci si avvicinava alla cassa con il suo fare da nobile emiliana) arrivò finalmente il "VIA" e alle ore 20:00 con gran gioia di tutti, il cinema "La Primula" aprì definitivamente i suoi battenti.
 
Papà mi raccontava che il cinema con i suoi 780 posti non ce la fece a sopportare la richiesta e la gente si portò la sedia da casa, sedendosi alla bene e meglio.
 
Da lì in poi, la programmazione previde l'apertura il martedì, il giovedì, e naturalmente il sabato e la domenica e in tutti i giorni di festa come Natale, Pasqua, Liberazione ecc.
 
Ogni giorno, tranne che nel fine settimana, c'era sempre un film diverso, questo era dovuto al fatto che S.Maria non aveva una piazza di mercato così grande da poter permettere di tenere un film in programmazione per piu di 2 giorni.
 
L'estate, quando il pubblico calava per l'esodo estivo, per richiamare quella poca clientela che rimaneva in paese, si faceva una programmazione "A botta sicura": questa consisteva nel riproporre i film che durante gli anni avevano avuto un incasso maggiore e la gente, non avendo come oggi piattaforme con 500 – 600 film da scegliere, tornava volentieri a rivederlo.
 
Mio padre fu  "l'unico operatore" per tutta l'esistenza del cinema, entrò nelle grazie del Colonnello già molto prima della Primula, infatti si conobbero nel lontano 1949 al "Cinema Tevere" alla Magliana, dove papà, finita la guerra, si adattava a fare un po' di tutto così come la maggior parte dei ragazzi italiani di quel tempo e qui, dopo aver intrapreso e rubato con gli occhi i piccoli segreti del mestiere, e sopratutto con la voglia di fare, sostituì il vecchio operatore andato in pensione.
 
Quindi Languasco non volle altro che papà, se lo portò dietro da Via dell'Imbarco a Piazza della Repubblica (questo era il vecchio nome della piazza di S. Maria) come un figlio da crescere.
 
Poi nel 1958 il cinema rimase senza cassiera perché la precedente, per cause familiari, dovette lasciare, e dopo un po' di colloqui comparve mia madre, per tutti "Anna del cinema". La storia per i vecchi di S.Maria da qui in poi è cosa nota.
 
La sala durante tutta la sua attività rimase chiusa soltanto una volta, ed era il 22 settembre 1963, i proprietari non volevano assolutamente mancare all'evento, e fu quando si sposarono i miei genitori.
 
Il cinema ha visto e sopportato tutti i cambiamenti che l'evoluzione della tecnologia del tempo presentava, come dai i film in bianco e nero e poi definitivamente a colori, dalla proiezione chiamata dagli addetti ai lavori "Panoramica", al famoso "Cinemascope", dove la maggior parte dei cinema dovettero sostituire lo schermo dal classico quadrato al rettangolare, perché quest'ultima evoluzione prevedeva una proiezione più coinvolgente, dal cambiamento del classico audio ad espansione frontale al famoso "sensurround", che non era altro che riportare lo stesso audio a doppia pista magnetica sulla pellicola per rendere solo un effetto eco, al solo pensare agli effetti di oggi col dolby surround fa sorridere, ma a quel tempo era un grande cambiamento e "La Primula" con le sue modifiche ha sopportato tutto ciò uscendone alla grande; ma aimè alla crisi del cinema italiano che scoppiò fra gli anni 1976 - 1985 non resistette.
 
In Italia in quel periodo chiusero più di 6.000 sale.
 
E dire che nel mondo le produzioni cinematografiche non andavano affatto male, infatti, in quel periodo comparvero saghe come Guerre stellari, la trilogia dei Superman, i film del Padrino, il primo Rocky per chi non lo sa ad esempio e del 1976, la serie degli Squalo e tanti altri.
 
Ma in Italia le TV private in forte espansione, lenta ma inesorabile, distrussero la mia Disneyland ei ogni volta che vedo "Nuovo Cinema Paradiso", mi vengono  gli  occhi lucidi.
 
In pochi, pochissimi sanno che dal 1976 l'operatore del Cinema "La Primula" ero io, e per me il cinema è stato un mondo magico.
 
Papà, vedendo la mia passione per quel lavoro, lentamente mi insegnò a montare il film.
 
Infatti era impensabile trasportare la pellicola a grandezza naturale, pertanto veniva suddivisa in rulli da 20 - 30 minuti per poi montare il tutto in due tempi da 50 minuti o 1 ora ciascuno, infine durante l'ultimo spettacolo venivano rismontati.
 
La cosa si faceva davvero interessante quando c'erano film della durata di oltre tre ore del tipo Ben-Hur, Via col Vento, I 10 comandamenti, vi assicuro che c'era veramente da ridere.
 
Mi insegnò poi a proiettare e riconoscere il tempo esatto di quando aprire l'obbiettivo e far partire il fascio di luce che avrebbe illuminato lo schermo con l'avvio del film ed altre cosette che rendeva questo mestiere così meraviglioso e affascinante.
 
Quando capì che ero pronto a stare in cabina da solo, preferì dare una mano a mamma alla cassa, soprattutto dopo che i miei avevano preso in gestione il cinema nel 1970, i vecchi proprietari erano ormai stanchi dell’esperienza.
 
E quando qualcuno gli chiedeva facendo il biglietto: "A Enrì' ma oggi non ce il film?”, rispondeva: "tranquilli c'è già chi se ne occupa", ma non ha mai detto chi fosse, troppo modesto mio papà.
 
Addirittura mi costruì uno sgabello per arrivare alla messa a fuoco che poi pian piano non servì più.
 
Scusate, ma adesso qui, sulle varie pagine dei forum, ho letto alcune fantasie tipo "le pellicole venivano date molto usurate", ma dai, ma chi avrebbe pagato l'affitto di un film già sapendo che era rovinato o danneggiato?
 
Dovete sapere che ogni volta che c'era il ritiro del film, dentro le bobine in metallo c'era un rapporto sullo stato del film, e se tante volte era stato tagliato qualche fotogramma per problemi accidentali, veniva citato e approvato dalla casa madre con sua responsabilità per ogni eventuale comparsa di ogni tipo di problema futuro; certo l'incidente poteva sempre capitare, e qui entrava in gioco l'abilità dell’operatore, magari bastava solo un foro della pellicola rovinato per il tanto passaggio sui denti di trazione del proiettore che portava la pellicola inevitabilmente a spezzarsi, e quindi vai giù di acetone a risaldare il fotogramma, lo sapevate che la proiezione porta 36 fotogrammi al secondo? e il suddetto ripristino non era visibile ad occhio umano.
 
Ma "La Primula" è stato testimone di tante storie e cronache, di gente comune e vicine a noi.
 
 
Ce ne sono davvero alcune molto carine, come di mamma che sapendo perfettamente della situazione economica di alcune famiglie, faceva pagare un biglietto ed entravano in quattro/cinque oppure di papà che era cacciatore, e come ogni cacciatore che si rispetti, aveva un cane da caccia che teneva nel retro del cinema in un recinto.
 
Ebbene un giorno, non si sa come, Fritz uscì dal suo recinto, ed entrò nel cinema da una porta laterale che accedeva direttamente sul palcoscenico.
 
Il destino volle che quella sera in programmazione c'era "I Satanici riti di Dracula" in quegli anni 'sto tipo di film andavano alla grande, adesso voi immaginate due occhi verdi che si muovevamo un po' ovunque illuminati dalla luce del proiettore magari mentre Dracula usciva dalla tomba: mia mamma alla cassa mi raccontava che le persone uscivano chi bianche in viso, chi con i capelli rizzi e gli dicevano "Anna a sto film ce qualcosa che non va".
 
Quando si scopri il mistero, papà dovette interrompere la proiezione perchè sia i miei sia il pubblico stavano tutti all'ingresso sentendosi male dal ridere.

Poi abbiamo avuto anche i controlli SIAE (Società italiana degli autori editori), si piazzavano vicino alla cassa per assicurarsi lo stacco del biglietto dove poi c'era l'ufficialità dell'incasso.
 
A mia memoria abbiamo avuto questo controllo naturalmente per “Lo Squalo”, “Il Padrino”, e poi udite udite anche “Per Grazia Ricevuta”, “Serafino” e “Lo chiamavano Trinità”, tutti film che hanno dato una bella rivincita sui filmoni americani.
 
La Primula era anche teatro ed è stato anche sede dello "Zecchino d'oro", presentato dal famoso Ciro Tortorella,  anche set cinematografico con Maurizio Arena nel 1976 nel film "La Padrona è servita", per non parlare delle sublimi recite fatte dai nostri concittadini come "L'Avaro" con Giuseppe Piangerelli o "Il Diavolo in mutande" con Antonio Bove.
 
Non me ne vogliano i tanti altri che hanno calpestato il palcoscenico della Primula, siete stati tantissimi ma queste due rappresentazioni me le sento ancora sulla pelle perché, per quanto piccolo, feci da galoppino dietro le quinte.
 
Per quanto mi riguarda quindi sono stati anni meravigliosi ed indimenticabili.
 
E qui siamo arrivati al 1980, già qualche anno prima papà trovò un impiego come operaio, perchè le entrate del cinema non coprivano più le spese per il mantenimento, ma ai miei gli scocciava veramente tanto abbandonare l'unica risorsa sociale che a quel tempo S.Maria aveva.
 
Ma oramai amareggiati e stanchi di tanta energia non ricambiata, accettammo la proposta di vendere, ed a luglio dello stesso anno, il cinema "La Primula" cessò di esistere.
Io di tanto in tanto, avendo ancora le chiavi, entravo per ascoltare il rumore dei ricordi, papà e mamma non vollero entrare mai più.
 

Intervista alla Sindaca di Ciampino sul passaggio a livello di Casabianca

Intervista alla Sindaca di Ciampino sul passaggio a livello di Casabianca Copertina Nazionali    (allegati)    (commenti:5) (1.877)
Antonio Calcagni

 
Il passaggio a livello di Casabianca sembra che abbia ormai le ore contate.
 
Sull’argomento abbiamo fatto una piacevole chiacchierata con la Sindaca di Ciampino, Emanuela Colella, che ha risposto così alle nostre domande.
 
Sindaca, in queste ultime settimane si sente parlare sempre più spesso del progetto  di  eliminazione del passaggio a Livello di Casabianca,  cosa c’è a riguardo di concreto?
 
Il Comune di Ciampino ha presentato il progetto per la realizzazione del sottopasso di Casabianca.
 
Un intervento ambizioso, per un importo complessivo di 17 milioni di euro, finanziato tramite il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2021-2027, programmato dalla Regione Lazio e realizzato da Astral, che vedrà nel dettaglio:
• la realizzazione di 7 nuove intersezioni a rotatoria e l’adeguamento di quella esistente in via dell’Ospedaletto intersezione Via Cuneo;
• l’esecuzione del sottopasso carrabile alla linea ferroviaria Roma-Velletri nella traversa all’intersezione con la nuova strada;
• l’esecuzione di un sottopasso ciclopedonale alla linea Ferroviaria Roma-Velletri in prossimità dell’attuale passaggio a livello;
• la realizzazione di 3 nuovi collegamenti viari di penetrazione, classificati come strade urbane di quartiere di collegamento tra la SP Via dei Laghi, il nuovo tracciato in variante e i quartieri urbani a sud della via dei Laghi;
• l’adeguamento del tracciato esistente di via dell’Ospedaletto nel tratto compreso tra via Asti e via dei Laghi.
 
Un passo avanti decisivo per realizzare quella idea di Città che abbiamo condiviso con tutti i cittadini che hanno sostenuto il nostro progetto amministrativo.
 
Una infrastruttura nevralgica che la Città ha atteso per anni e che questa Amministrazione ha portato finalmente a casa, senza proclami, lavorando tutti i giorni con costanza e con il solo obiettivo di raggiungere questo straordinario risultato.
 
Sindaca, possiamo già parlare di tempistiche?
 
Alla luce del cronoprogramma presentato dalla Regione e da Astral, possiamo annunciare che il cantiere per la realizzazione del sottopasso di Casabianca sarà inaugurato l’anno prossimo.
Ricordo che il progetto mira ad intervenire su un’arteria stradale importante, la via dei Laghi, utilizzata dai pendolari di diversi Comuni, con l’obiettivo di diminuire il traffico di lunga percorrenza migliorando sia la sicurezza stradale che la salvaguardia dell’ambiente.
 
Un altro tassello importante nel disegno della Città che stiamo realizzando: bella, vivibile, a basso impatto ambientale, con infrastrutture innovative ed a misura d’uomo.
 
Ringraziando ancora la Sindaca per la sua disponibilità nei nostri confronti, disponibilità che ha dimostrato anche in occasione di un precedente incontro, con oggetto, delucidazioni su via Capanne di Marino, noi cittadini di Santa Maria delle Mole non possiamo che essere contenti se quest’opera verrà realizzata al più presto.
 
Un attivismo di questa amministrazione che ci fa molto piacere e per certi verso invidiamo.
 
Ora però una domanda sorge spontanea.
 
A quando l’eliminazione anche del passaggio a livello di Santa Maria delle Mole, oppure il progetto è quello di farlo diventare un reperto museale dell’era Post industriale?
 

Dal primo gennaio 2020 TASI accorpata all'IMU

Dal primo gennaio 2020 TASI accorpata all'IMU Copertina Nazionali    (commenti:3) (1.872)
Domenico Brancato

 

DAL 1° GENNAIO 2020 CANCELLATA la TASI ED ACCORPATA ALL’IMU

 

Per comprendere meglio le novità introdotte dalla manovra di bilancio 2020 n. 160 del 27/12/2019, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 304 del 30/12/2019, in vigore dall’ 1/01/2020,cerchiamo di analizzare distintamente IMU e TASI, per evidenziare la differenza fra le due forme impositive e cosa è cambiato e rimasto invariato nella impostazione della “Nuova IMU”.

 

L’IMU o Imposta Municipale, si applica ai possessore di aree fabbricabili, di terreni agricoli e di fabbricati, con esclusione delle abitazioni principali (immobili iscritti nel Catasto Edilizio Urbano come unità immobiliari , nei quali il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente) non comprese nelle Categorie catastali A/1 (Abitazioni signorili), A/8 (Abitazioni in ville) e A/9 (Castelli e palazzi di eminenti pregi artistici e storici).

 

L’imposta è a carico del proprietario o del titolare di altro titolo reale, quale: usufrutto, abitazione, enfiteusi, concessionario di aree demaniali e locatario del contratto di leasing. Dal 2012 ha sostituito l’ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) ed è stata inclusa, insieme a TASI e TARI, nella IUC (Imposta Unica Comunale), che la Legge di Bilancio ha abolito (ad eccezione della TARI: Tassa sui rifiuti ) sostituendola con la nuova imposta: Nuova IMU, che unifica IMU e TASI.

 

Nel caso di affidamento di figli minori, in sede di separazione o divorzio, il soggetto passivo (colui il quale è tenuto al versamento del tributo) dell’imposta è l’assegnatario.

 

La TASI o tributo per i servizi indivisibili (Illuminazione pubblica, manutenzione stradale e del verde pubblico, protezione civile, vigilanza urbana, anagrafe, ecc.) si applicava ai possessori o detentori, a qualsiasi titolo, di fabbricati (tranne che per le abitazioni principali non rientranti nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9) e di aree edificabili. Era una tassa e non un’imposta, come l’IMU, in quanto rappresentava il corrispettivo della fornitura di servizi specificati, in apposite delibere Comunali.

 

La manovra di bilancio 2020, nel modificare il descritto quadro normativo, ha disposto l’abolizione,a partire dal primo Gennaio 2020, accorpando l’equivalente gettito a quello della nuova IMU. Al fine di evitare un doppio onere sulla medesima base impositiva (possesso di beni immobili) e rendere il sistema meno complesso, attraverso l’istituzione di un’unica imposta applicata dai Comuni sugli immobili.

 

Conseguentemente l’aliquota base IMU:

 

- per le case residenziali (Fabbricati urbani o rurali, la maggior parte della cubatura dei quali è destinata ad uso abitazione) non utilizzate come abitazioni principali (seconde case), passa dal 7.6 all’8.6 per mille, anche se viene data libertà ai Comuni di aumentarla di altri 2 punti, cioè portarla al 10.6 per mille, o di azzerarla completamente. Inoltre,per i soli Comuni che hanno già deliberato un aumento della TASI dello 0.8 per mille, è concessa l’approvazione di una aliquota IMU fino all’11.4 per mille;

 

- per le citate abitazioni principali di lusso e le relative pertinenze (strutture destinate in modo durevole al servizio di abitazioni, nella misura massima di una unità per ciascuna delle categorie catastali indicate: C2,C6 e C7), sale dal 4 al 5 per mille, ma i Comuni potranno, anche in questo caso, aumentarla al 6 o riportarla al 4 per mille. Anche se spetta una detrazione di 200,00 euro da ripartire proporzionalmente alla percentuale di possesso, fra coloro che sono tenuti al pagamento;

 

- per i terreni agricoli è pari al 7,6 per mille, ma i Comuni possono azzerarla o elevarla sino al 10, 6 per mille.

 

Con la nuova IMU rimangono invariati:

 

  • L’esenzione del pagamento per le prime case e relative pertinenze (primi immobili di proprietà residenziali e non di lusso, acquistati da persone fisiche , destinate ad abitazione) e per i fabbricati che rientrano nelle categorie Catastali: A/2 A/3, A/4, A/5, A/6, A/7 e C/2, C/6 e C/7, corrispondenti, rispettivamente, a costruzioni di tipo: Civile, Economico, Popolare,Ultrapopolare, Rurale e Villinie a Magazzini,Cantine elocali di deposito, con rendita autonoma; Stalle, Rimesse e Autorimesse, senza scopo di lucro e Tettoie chiuse o aperte;

 

  • Le esenzioni su:

- unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa (dove i comproprietari non detengono la proprietà su una parte specifica dell’immobile, ma su una quota del valore dell’insieme) adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei Soci assegnatari e quelle destinate a Studenti universitari soci assegnatari, anche privi di residenza anagrafica;

- alloggi sociali (unità immobiliari adibite ad uso residenziale in locazione permanente ad individuie nuclei familiari che non sono in grado di accedere alla locazione di alloggi nel libero mercato) adibiti ad abitazione principale;

- casa familiare (immobile nel quale si svolge la vita familiare, comprendente i mobili, gli arredi, i servizi e le pertinenze) assegnata al genitore affidatario dei figli, a seguito di provvedimento del giudice;

- un solo immobile posseduto e non concesso in locazione, del personale in servizio permanente appartenente alle Forze armate, alle Forze di polizia ad ordinamento militare e civile, al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e del personale appartenente alla carriera prefettizia. Esenzione per la quale non è richiesta la condizione della dimora abituale e della residenza anagrafica e per beneficiare della quale, secondo quanto previsto dalla lettera d) del comma 1 dell’art. 13 del D.l. 201/2011, non occorre inoltrare nessuna richiesta a non pagare l’imposta, ma va presentata la dichiarazione IMU, precisando, nelle annotazioni, il diritto all’esenzione ai sensi della citata norma. Del beneficio sono esclusi i dipendenti in congedo permanente o in pensione;

- unità immobiliare,a condizione che la stessa non risulti locata, posseduta da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in Istituti di cura o sanitari, a seguito di ricovero permanente;

- un solo immobile di proprietà o in usufrutto, a condizione che non risulti locato o dato in comodato d’uso, posseduto in Italia da cittadini residenti all’estero e iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero – AIRE - ,purché siano pensionatinello stato estero di residenza e percepiscano la pensione erogata dal medesimo stato;

- I terreni agricoli montani o semi-montani, o di proprietà di coltivatori e imprenditori agricoli professionali;

 

- I terreni a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale, a proprietà indivisibile e inusucapibile;

- le scadenze di pagamento, di cui la prima il 16 Giugno e la seconda il 16 Dicembre. Fermo restando la facoltà del contribuente di corrispondere l’importo complessivo in un’unica soluzione annuale, entro il 16 Giugno, salvo conguaglio;

 

  • e le agevolazioni su:

 

- immobile ad uso abitativo e delle sue pertinenze, concesso in comodato a familiari entro il primo grado di parentela, per il quale è prevista la riduzione del 50 % della base imponibile IMU;

- abitazioni locate a canone concordato (regolato da contratti che vengono stipulati sulla base degli accordi raggiunti dalle Associazioni di categoria di locatori e inquilini ) per i quali l’imposta stabilita dal Comune viene ridotta al 75%;

- fabbricati di interesse storico o artistico individuati dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, che godono di una agevolazione fiscale consistente nella riduzione del 50 % della base imponibile (rendita catastale rivalutata del 5 %) per il calcolo dell’IMU;

- e i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili (per effetto di terremoti, usura od altro) e conseguentemente non utilizzati, per i quali, a meno che il Comune non preveda la completa esenzione delle imposte locali, la regola prevede uno sconto del 50 %, determinato sulla base della categoria catastale, limitatamente al periodo di durata di dette condizioni.

 

Con la riforma, la quota della TASI, finora di competenza di Inquilini e Comodatari, va ad aggiungersi all’importo del 100 % dell’IMU, interamente a carico del proprietario.

 

Per l’inizio dell’applicazione dell’imposta, la prima rata da corrispondere è pari alla metà dell’importo versato per IMU e TASI per l’anno 2019, mentre per la rata a saldo si dovrà tener conto di eventuali aumenti o diminuzioni delle specifiche aliquote, deliberate dai Comune competente.

 

La Dichiarazione IMU va presentata entro il 30 Giugno dell’anno successivo a quello in cui il possesso dell’immobile ha avuto inizio, o sono intervenute variazioni rilevanti ai fini della determinazione dell’imposta.

 

Qualora l’immobile sia posseduto da più contitolari, ogni quota di spettanza deve tener conto delle singole eventuali agevolazioni, senza possibilità di estenderle agli altri comproprietari.

 

Stando alle dichiarazioni del Governo la ristrutturazione delle aliquote “non determina l’aumento della pressione fiscale” in quanto “la manovra è stata strutturata ad invarianza di gettito, e quindi in modo tale da non determinare un aumento della pressione fiscale”.

 

Dichiarazioni non condivise dal Presidente di Confedilizia: Giorgio Spanzani Testa, che afferma “La nuova patrimoniale sugli immobili delineata nella manovra è peggiore delle due precedenti: IMU e TASI. Oltre a non essere sfiorato dall’dea di ridurre questo carico di tassazione insopportabile, il Governo peggiora la situazione in vari modi “. Poiché, secondo l’Associazione, la nuova tassazione sulla casa presenta diversi difetti: “Fa scomparire qualsiasi collegamento ai servizi, presente nella Tasi; aumenta la tassazione sui proprietari di immobili affittati, scaricando su di essi la quota di imposta che nella TASI era a carico degli inquilini; mantiene imposizioni vessatorie come quelle sugli immobili inagibili e su quelli sfitti per assenza di inquilini o acquirenti”.

 

Divergenze di affermazioni che, secondo chi scrive, considerato che l’ aumento, la diminuzioni o l’esenzione delle aliquote dell’imposta, inerenti le diverse tipologie e condizioni strutturali degli immobili, dipenderanno dalle delibere che saranno emanate, in proposito, dai Comuni, spetta al singolo utente verificare l’effettiva convenienza, o meno, dell’innovazione in questione e, soprattutto, di constatare e prendere atto della propensione dell’Amministrazione di appartenenza alla oculatezza e virtuosità, piuttosto che alla finalità di far quadrare i conti (magari tramite una poco avveduta e scrupolosa gestione finanziaria), prescindendo dall’immedesimazione delle ripercussioni sugli, in genere, modesti o deficitari bilanci familiari dei contribuenti.

 

Articolo redatto dal Prof. Domenico Brancato

 

 

Apertura del laboratorio analisi presso l'Ospedale di Genzano

Apertura del laboratorio analisi presso l'Ospedale di Genzano  Copertina Nazionali (1.868)
Eleonora Persichetti

Coronavirus - Andreassi e Piazzoni (Italia Viva): "Soddisfatti per inserimento laboratorio ex Ospedale di Genzano nelle rete regionale"
 
“Accogliamo con grande soddisfazione la conferma da parte della Regione Lazio dell’inserimento del laboratorio di analisi presente all’interno dell’ex Ospedale di Genzano nella rete regionale dei laboratori che si occuperanno di effettuare i tamponi per rilevare le positività al coronavirus, un passo in avanti importante per il nostro territorio nel contrasto alla diffusione del Covid-19”, esprimono in una nota la loro soddisfazione i Coordinatori di Italia Viva della Provincia di Roma Luca Andreassi e Ileana Piazzoni, che nei giorni scorsi avevano lanciato con forza l’iniziativa, sostenuta anche da molti medici e dai Sindaci dei Comuni della Asl.
 
Come sottolineato anche dall’Assessore alla Sanità, il laboratorio di analisi presso l’ex Ospedale di Genzano permetterà di aumentare la capacità di eseguire tamponi sul territorio e ridurre notevolmente i tempi di attesa dei risultati.
“Un ringraziamento a tutti i professionisti della sanità, ai Sindaci e tutti gli Amministratori locali che hanno supportato attivamente l’iniziativa. Confidiamo ora in una rapida attivazione del laboratorio. Restiamo convinti che il virus si possa indebolire con una efficace tracciamento delle singole linee di contagio attraverso test mirati e potenziando la vigilanza attiva sul territorio”. Concludono la nota i coordinatori provinciali di Italia Viva Luca Andreassi e Ileana Piazzoni.

La Nostra Festa 2019

La Nostra Festa 2019 Copertina S. Maria delle Mole    (audio/video) (1.867)
Antonio Calcagni

 

Immagini e video della “Nostra Festa” ovvero delle celebrazioni in onore della Natività della Beata Maria Vergine di Santa Maria delle Mole, anno 2019. 

Una ricorrenza quest’anno che coincideva con il 60° Anniversario della Parrocchia e che, mai come in questa occasione, ha visto un grande coinvolgimento di pubblico di tutte le età.

Chiunque avesse foto o video della manifestazione, e volesse condividerle con noi, può inviarle a questo Sito cosi da potere  arricchire ulteriormente questa raccolta.

 

 

Antonio Calcagni     

NTT DATA Italia porta il coding e la robotica nell’Istituto Comprensivo Primo Levi di Marino

NTT DATA Italia porta il coding e la robotica nell’Istituto Comprensivo Primo Levi di Marino Copertina S. Maria delle Mole (1.865)
Eleonora Persichetti

 

 

Il 3 dicembre 2019, lezioni di Coding e Robotica presso l’Istituto Comprensivo Primo Levi di Marino per diffondere le materie STEAM e creare una scuola digitale

 

 

Il Coding, così come la filosofia, consentono di accrescere nei ragazzi il pensiero computazionale educando ad un approccio critico dei problemi, che consiste nello scomporre un processo decisionale complesso in componenti più piccoli e più facili da affrontare. I ragazzi divertendosi imparano così a sviluppare i processi mentali logico-creativo e ad attivare strategie mentali per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

 

 

Nella Vulcano - Manager di NTT DATA e docente del progetto gratuito NTT DATA – Coding nelle scuole, che a partire dal 2016 ha visto circa 100 dipendenti NTT DATA impegnati nell’erogazione di laboratori di informatica, il 03 dicembre 2019 ha appassionato i ragazzi di due classi dell’I. C. Primo Levi di Marino in una sessione interattiva volta a diffondere nei ragazzi i principi della programmazione, le logiche del problem solving attraverso la creazione di un divertente videogioco.

 

 

 

NTT DATA Italia

 

NTT DATA Italia è parte della multinazionale giapponese NTT DATA, uno dei principali player a livello mondiale nell’ambito della Consulenza e dei Servizi IT. Digitale, Consulenza, Cyber Security e System Integration sono solo alcune delle principali linee di business. La nostra missione è creare valore per i nostri clienti attraverso l’innovazione. NTT DATA conta su una presenza globale in oltre 50 paesi, 118.000 professionisti e una rete internazionale di centri di ricerca e sviluppo a Tokyo, Palo Alto e Cosenza. NTT DATA è presente in Italia con oltre 3000 dipendenti e 8 sedi: Milano, Roma, Torino, Genova, Treviso, Pisa, Napoli e Cosenza.

Marino Centro V/S Circoscrizioni II e III

S. Maria delle Mole (1.846)
Gianni Morelli

     Voglio prima di tutto precisare che questo articolo non intende esprimere nessuna valutazione di tipo politico, né dare nessun giudizio su quanti hanno governato questa città nei vari periodi storici, né tanto meno valutare la gestione dell’attuale Giunta che amministra il nostro territorio.

     Di fatto vorrei dire che, al di là del colore politico di cui fanno parte, io ho sempre considerato l’elezione di un Sindaco e della sua Giunta esattamente come la nomina di un Amministratore Delegato e del Consiglio di Amministrazione di una qualsiasi Azienda. I cittadini sono chiamati a scegliere quelle persone che, a loro modo di vedere, rappresentano le migliori garanzie per la conduzione di quei servizi di cui hanno bisogno per il mantenimento e per lo sviluppo di quello che considerano il ‘loro’ Territorio. E, siccome le persone in cui ripongono la loro fiducia sono presentate da un Partito Politico o da un Movimento, votano quelle persone in una lista. Quelli che votano guidati dalla propaganda di un Partito, a mio avviso, votano per difendere interessi particolari che nulla hanno a che fare con il benessere dei cittadini ma che costituiscono il vantaggio di alcune classi sociali molto lontane dal comune cittadino. Alcune volte sono spinti, ad esempio, dai costruttori edili, altre volte dal desiderio di sopravvivenza di partiti politici ormai superati.

     Il mio unico obiettivo, quindi, è quello di realizzare una piattaforma di dialogo sulla quale impostare un programma di sviluppo globale della nostra città che ritengo possa divenire possibile soltanto dopo aver estirpato definitivamente quelle convinzioni radicate nel tempo sulle quali si basa il conflitto che da molto tempo tende a dividere

Perché questo possa avvenire, è necessario partire da un evento che ha caratterizzato i rapporti tra il Centro Storico di questa città e la sua perifeferia. In particolare dobbiamo poter valutare il reale significato di quanto è successo nel recente passato nonché della motivazione data alla sentenza di ricongiungimento da parte della Corte di Cassazione :

     Il 12 gennaio 1992 si tenne un referendum tra i residenti delle frazioni di Santa Maria delle Mole, Cava dei Selci e Frattocchie, attuali circoscrizioni II e III del comune di Marino, per ottenere l'autonomia del loro territorio, sotto il nome di Comune Autonomo di Boville: l'85.5% dei votanti si espresse in favore della separazione[147]. Nel 1994 venne costituito il Comune Autonomo di Boville, subito dopo però soppresso e riaccorpato a Marino: il neo-ricostituito comune di Marino fu commissariato fino a nuove elezioni. Il comune autonomo di Boville venne costituito con legge regionale n° 56 del 21 ottobre 1993[148]: all'atto della sua creazione era vasto 16.89 km2 -contro i 26.10 km2 totali del comune di Marino con le frazioni- ed aveva una popolazione di 18.818 abitanti -contro i 32.903 abitanti del comune di Marino con le frazioni-.[149] La soppressione del comune fu sancita dalla sentenza della Corte Costituzionale n° 433 del 6 settembre 1995. La Corte Costituzionale, in una successiva sentenza (n° 43/03) riguardo l'autonomia della frazione di Baranzate dal comune di Bollate, in provincia di Milano, elevò il caso dell'autonomia di Boville quasi ad esempio, asserendo[150]:

« Ci sarebbe una differenza fra la vicenda del distacco di Boville da Marino (caso che diede origine alla questione risolta con la sentenza n. 433 del 1995) e la vicenda dell'erezione a Comune autonomo di Baranzate, per distacco da Bollate. Una cosa infatti sarebbe l'erezione a Comune autonomo di una frazione (non piccola ma neppure enorme) di un Comune che resta comunque più grande, come nel caso ora all'esame della Corte, altra cosa sarebbe invece l'erezione a Comune autonomo di una larghissima parte del territorio di un Comune preesistente, come avvenne nel caso di Marino. In quel caso, sarebbe stato assurdo non consultare tutta la popolazione di Marino, proprio perché Marino, dopo la scissione di Boville, sarebbe diventato altro da quel che era. »

(Sentenza della Corte Costituzionale n° 43 del 10 febbraio 2003.)

     Questa sentenza è stata considerate come una grande vittoria da parte degli abitanti del Centro Storico  e come una disfatta definitiva delle velleità della periferia.

     Ma, se leggiamo bene, il contenuto della motivazione assegna un peso molto più rilevante ai fautori della scissione piuttosto che ai fautori del ricongiungimento. 

     Infatti, sia il confronto con le motivazioni della scissione confermata per il comune di Baranzate, sia la frase ‘…..proprio perchè Marino, dopo la scissione, sarebbe , diventato altro da quel che era’ significano che Marino avrebbe perso una parte molto più importante di quella che sarebbe rimasta e che la Marino che ne derivava sarebbe stata fortemente penalizzata dalla scissione.

Ed è questo il ragionamento che dovrebbe portare i più ostinati difensori della Marino intesa come roccaforte difesa da possenti mura e luogo di residenza di elite dominatrici e della Marino che nella storia ha dovuto subire moltissimi attacchi ed assedi e distruzioni e che quindi tende a rinchiudersi in sé stessa, che le popolazioni della periferia costituiscono ormai una forte maggioranza in termini sia di abitanti, sia di risorse economiche e che sono loro che contribuiscono, in modo sicuramente predominante, a riempire le casse del Comune. Casse dalle quali debbono essere ricavati gli emolumenti ai dipendenti comunali, oltre che tutti gli investimenti destinati allo sviluppo nonché le spese derivanti dalla manutenzione dell’intero territorio.

Entrambe le parti debbono arrivare a riconoscere le reciproche validità  ed operare per valorizzare, ad esempio, tutte quelle attrazioni turistiche che tanti benefici potrebbero portare all’intera comunità. Non solo la festa dell’uva le Chiese ed i monumenti del Centro quindi, ma anche Appia Antica e Via Francigena e valori archeologici delle periferie.

Quello che auspico, quindi, è quello di creare una Commissione composta da rappresentanti delle due attuali fazioni che, supportate da tecnici, Amministratori Comunali ed esperti in archeologia ed in marketing turistico, nonchè dalle Associazioni esistenti ecc., riescano a definire programmi di sviluppo atti a dare sempre maggiore smalto alla nostra città e contribuiscano ad incrementaare sua economia.

Eliminando pulsioni all’autonomia ed imposizione di una presunzione di nobiltà non più attuale. 

 

Ciao Mario

Ciao Mario Copertina S. Maria delle Mole    (commenti:2) (1.834)
Antonio Calcagni

Improvvisamente è venuto a mancare il nostro Amico, Mario Genco.
 
La sua scomparsa, per noi del Comitato di Quartiere, ma più in generale, per l’intera comunità di Santa Maria, è senza dubbio una profonda ferita.
 
Per chi ha avuto il piacere di conoscerlo, infatti, sa che Mario era una persona chiara, trasparente e sincera, la cui stella polare era sempre e comunque la difesa degli interessi della nostra collettività.
 
Sempre allegro, sorridente e ottimista, era dotato di una saggezza popolare intrisa di buon senso.
 
Sapeva, infatti, cogliere sempre il nocciolo della questione ed al momento giusto e senza tanti preamboli, riusciva ad esprimere la sua opinione che aveva il pregio di non essere mai banale.
 
Pur di mantenersi al passo nelle numerose battaglie in cui era coinvolto, vedi speculazione Divino Amore/ riduzione dei voli sull’aeroporto di Ciampino ecc.ecc. era riuscito ad aprirsi a tutti gli strumenti tecnologici attualmente disponibili.
 
Ciao Mario, rimarrai per sempre nei nostri cuori.
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