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Il Comitato di Quartiere di Santa Maria delle Mole incontra i Cittadini di Amatrice

Il Comitato di Quartiere di Santa Maria delle Mole incontra i Cittadini di Amatrice Copertina S. Maria delle Mole    (audio/video) (4.604)
Antonio Calcagni

 

Cronaca  di una giornata Speciale

 

Dopo un viaggio di 3 ore, dove l’ultima tratto, segna in modo tangibile il senso di isolamento che soffre la Città di Amatrice, finalmente raggiungiamo la meta.

Nonostante le previsioni meteo  che non promettono nulla di buono, ci accoglie un sole splendente ed una temperatura sufficientemente mite.

Una  fortuna per tutti coloro che partecipano alla messa, celebrata da Don Savino che, con nostra sorpresa, a distanza di 1 anno e mezzo dal sisma, viene celebrata ancora all’aperto.

Un’invasione pacifica di 120 persone che vanno a mescolarsi  alle altrettante, persone partecipanti alla celebrazione, seguita da un breve saluto di don Savino e dal nostro Comitato, con successiva  consegna  alla Caritas locale, di una prima parte delle  tantissime uova di pasqua raccolte insieme ai tanti prodotti per la cura della persona, gentilmente offerti al nostro Comitato ed alla Parrocchia di Santa Maria delle Mole, dalla multinazionale Johnson e Johnson.

Al termine della cerimonia, un  momento di forte emozione, ha caratterizzato l’incontro con tutti i  Cittadini presenti,  con cui ci siamo  scambiamo i saluti ed a cui, a nome della Città di Santa Maria delle Mole e di Marino, abbiamo donato un uovo ed una colomba  pasquale.

L’incontro più significativo  si è poi svolto presso l’Istituto Omnicomprensivo di Amatrice, una struttura in legno realizzata,  ci dicono,  in tempi record, completamente a cura di privati.

Ad accoglierci, c’è la signora Paola Cesarei, delegata della vice Preside, la Professoressa  Maria Teresa Marinelli  a  cui abbiamo consegnato  ufficialmente le uova pasquali raccolte, da dare a tutti i bambini ed i ragazzi delle scuole, oltre ad  una copia del bonifico eseguito, a favore dell’Istituto.

Al termine del quale, è  arrivato il momento della pausa pranzo.

Il nostro ristorante, come tutti gli altri, si trova  nell’Area  del Gusto, appositamente  dedicata alla ristorazione, e dove, ancora una volta , scopriamo l’importanza di affidarsi ad un’agenzia di indiscussa serietà .

Pranzo eccellente, titolare e personale inserviente professionale, serio, disponibile e simpatico, dove a dominare ovviamente sono i prodotti tipici locali e dove possiamo gustare una eccellente Amatriciana, una ricetta diventata ormai famosa nel mondo.

A conclusione del pranzo ad unirsi a noi  è la consigliera Comunale, Mara Bulzoni, che ci  porta il saluto del Sindaco Sergio Pirozzi e di tutta l’Amministrazione Comunale e con cui scambiamo, impressioni ed  esperienze vissute.

Ad accompagnare la rappresentante Comunale c’è la presidentessa  della Pro Loco, Adriana Franconi con cui,  uno  scambio di doni, suggella un gemellaggio tra il nostro Comitato di Quartiere e la Pro Loco da Lei rappresentata.

Prima di  partire, rimane il tempo per uno shopping solidale, seguito da una consegna,delle ultime uova pasquali direttamente con un porta a porta, tra  le casette di legno dove risiedono la gran parte degli abitanti di Amatrice, . 

Un’esperienza che nel complesso ci ha fatto comprendere come sia di fondamentale importanza, per chi vive una situazione di estremo disagio, non sentirsi dimenticati.

E’   se  è vero che, una goccia e niente in un mare, è pur vero che il mare è pur sempre composto  di tante singole  gocce.

Un grazie và a: Don Jesus ed alla parrocchia di Santa Maria, a Fabrizio Santamaita che ha guidato il gruppo di Marino e con cui abbiamo condiviso quest’esperienza, alla Johnson & Jonhson  ed a tutti i Cittadini, Commercianti ed Associazioni di Santa Maria delle Mole che, con la loro generosità e sensibilità hanno contribuito attivamente alla causa.

Infine ma non per ultimo, un grandissimo GRAZIE, al fantastico Team di Ale Viaggi, che ha reso tutto ciò possibile.

Le foto dei ragazzi con le uova pasquali , ci sono state inviate dell’Istituto e si riferiscono all’effettiva consegna avvenuto lunedì 26 marzo.

Parco Falcone, un altro scempio in arrivo

Parco Falcone, un altro scempio in arrivo Copertina S. Maria delle Mole    (commenti:5) (4.464)
Antonio Calcagni

Correva l’anno 1991 quando, un folto gruppo di Cittadini, uniti sotto le insegne dell’Associazione “Progetto Uomo-Ambiente”, creata allo scopo, tra cui il sottoscritto, insieme a tutta la sua famiglia, stanchi di assistere inerti al degrado ed all’abbandono in cui versava un parco, inaugurato in pompa magna solo alcuni anni prima, che la sciatteria ed il disinteresse che contraddistingueva la politica in quegli anni non aveva nemmeno pensato a dargli un nome. Con grande fantasia veniva definito “parco Maroncelli”.

 

Attilio, Luigi, Carlo, Michele, Luisa, Azelio, Giancarlo, Babina, Paolo, Franco, Mario, Alberto, Mara, Claudio, Francesco, Antonio, Nunzia sono i pionieri di un gruppo che negli anni si è sempre di più allargato.

 

Un folto gruppo, di cui solo alcuni sono immortalati nella foto del 1993, che ci ritrae insieme a Maria Falcone. Un gruppo, dicevo, che con grande entusiasmo ed abnegazione riesce, in poco temp,o a risanare, recuperare e valorizzare questo bellissimo angolo verde.

 

Alcuni anni dopo, in collaborazione con il corpo insegnanti delle scuole di Santa Maria, l’Associazione lancia un questionario, riservato ai ragazzi, per la scelta del nuovo nome da dare al parco, a cui i ragazzi rispondono in modo corale, indicando il nome di Giovanni Falcone, magistrato ucciso dalla mafia appena pochi mesi prima.

 

Una scelta, quella di dedicarlo al magistrato che, per la sua tempistica, fa risultare il parco, il primo luogo pubblico in assoluto ad essere dedicato a Giovanni Falcone e per il modo in cui è stato scelto, da circa 1.000 ragazzi, colpisce profondamente Maria Falcone.

 

La sorella del magistrato, infatti, non mancherà di visitarlo e di incontrare i ragazzi delle scuole di Santa Maria, un legame che la porta a diventare,Presidentessa onoraria dell’Associazione Progetto Uomo- Ambiente.

 

In tutto questo rifiorire di entusiasmo, dovuto alla nascita del nuovo Comune di Boville, un’ombra però si aggira nel futuro del parco, ovvero il rischio che prima o poi nell’area prospiciente al parco venisse realizzato uno stabile.

 

Ebbene, dopo 28 anni, l’incubo peggiore dei tantissimi volontari che hanno collaborato a questo progetto  sta oggi diventando una realtà. Nei giorni scorsi, infatti, l’area adiacente all’entrata del parco è stata recintata ed è comparso un cartello che annuncia la realizzazione di un edificio residenziale, opera che completerà l’accerchiamento del parco, eliminando anche il parcheggio che a suo tempo fu realizzato dal Comune ma che a quanto pare, lo stesso non ha mai provveduto ad espropriare. Una realizzazione che sarà un pugno nell’occhio, nello stomaco, ma anche al ricordo dei tantissimi volontari che hanno lavorato a questo progetto. Voglio ricordare coloro che ora non sono più tra noi: Luigi Carletti, Renato Arioli, Ventura Fiorini. 

 

Una cosa che, questa Amministrazione Comunale più delle altre che l’hanno preceduta  non, dico NON, doveva permettere che succedesse.

 

Ora ovviamente partiranno le difese d’ufficio che, dall’alto della loro sapienza, ci spiegheranno che, essendo un’area privata ed edificabile, non si poteva impedirne la costruzione.

 

Concetto che noi semplici Cittadini di questo infelice Comune abbiamo imparato molto bene a nostre spese, ossia che le uniche garanzie certe sono quelle riservate ai singoli, a scapito di quelle della collettività.

 

Ma a questo sciagurato concetto pensavamo che, un’Amministrazione che, ad onor del vero, in altre occasioni ha dimostrato attenzione ed interesse, ne opponesse uno altrettanto legittimo, ovvero quello diEsproprio per Pubblica Utilità”.

 

Una situazione che, presenta, a parte il finale, molte analogie con quella dell’area ex fonte San Pietro. In quel caso la nostra Capo Redattrice, in un articolo di alcuni mesi fa, denunciava il rischio che in quell’area stesse per nascere una palazzina. Notizia poi per fortuna, (e per ora) non confermata, che fece scattare l’indignazione degli amministratori locali, che la smentirono categoricamente.

 

Ora, scopriamo che, lo scampato pericolo in quel caso, fu dovuto essenzialmente al fatto che l’area in questione rientrava nell’ampliamento, deciso nel 2018, del parco dell’Appia Antica.

 

Tutta questa storia fa venire in mente un detto di una vecchia volpe della politica nazionale che recitava: “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.

 

 

A proposito di fibra ottica

A proposito di fibra ottica Copertina S. Maria delle Mole    (commenti:4) (4.381)
Antonio Calcagni

Riportiamo l'informazione relativa all'attivazione nella nostra Città della fibra ottica, ricevuta da alcuni Concittadini che operano nel campo delle telecomunicazioni. "Entro la metà di Dicembre saranno attivabili i primi collegamenti in fibra OTTICA e tecnologia FTTCab (Fiber To The Cabinet), la tecnologia che prevede un cavo in fibra ottica dalla centrale TIM fino al cabinet (nei pressi delle abitazioni), e da lì un cavo in rame fino a casa del Cliente.
Per i Clienti costituisce una soluzione efficace ed anche molto semplice da realizzare (non sono necessari lavori in casa: è sufficiente installare il Modem in dotazione a cui verranno collegati tutti i dispositivi di casa (telefoni PC, tablet, smartphone e Smart TV).
La copertura delle vie di Santa Maria delle Mole nelle prossime settimane sarà in continua evoluzione; per tale motivo, l’elenco delle fattibilità è in continuo aggiornamento".
Vi terremo informati appena saremmo in grado di avere ulteriori informazioni.

Tragedia a S. Maria delle Mole: si suicida un giovane uomo nel casolare di famiglia

Tragedia a S. Maria delle Mole: si suicida un giovane uomo nel casolare di famiglia Copertina S. Maria delle Mole    (commenti:1) (4.335)
Eleonora Persichetti

 
 
Giovedì mattina, un giovane uomo di 35 anni si è suicidato a S. Maria delle Mole, nel casolare di famiglia.
 
Dalle prime ricostruzioni sembrerebbe che il ragazzo si sia tolto la vita impiccandosi con un tubo di gomma e che soffrisse di depressione, accentuatasi dopo la morte della madre.
 
Molto conosciuto a Marino, in quanto educatore cinofilo, con questo tragico gesto lascia sgomenta la cittadina e tutte le persone che lo conoscevano.
 
Aveva una compagna e un figlio di 8 anni.
 
 

Tamponi rapidi nella farmacia comunale di Cava dei Selci

Tamponi rapidi nella farmacia comunale di Cava dei Selci Copertina Cava dei Selci    (commenti:1) (4.319)
Eleonora Persichetti

 
 
Da oggi, venerdì 14 gennaio 2022, è possibile effettuare i TAMPONI RAPIDI ANTIGENICI presso la farmacia Comunale in via dei Mille 36 a Cava dei Selci - frazione di Marino. È stato allestito un gazebo apposito antistante la farmacia.
I tamponi si effettuano solo su prenotazione, dal lunedì al sabato, dalle ore 8.30 alle 12.30 e dalle ore 16 alle 19. Per prenotare è necessario contattare la farmacia al numero 06 9300056.
 
Questo nuovo servizio è stato voluto dal Comune di Marino e dalla Multiservizi e rappresenta uno step importante nella lotta contro la pandemia. È un momento delicato, le richieste sono numerose e si è pensato di venire incontro ai cittadini con questa nuova iniziativa.
 
 
Eleonora Persichetti

Primavera: Pro e Contro nell'orto, giardino e frutteto

Primavera: Pro e Contro nell'orto, giardino e frutteto Copertina Nazionali (4.299)
Domenico Brancato

 
L’arrivo della Primavera sulle piante si manifesta con il rigoglioso sviluppo di nuovi germogli e variopinte fioriture che, specie in condizione di clima caldo-umido attraggono la presenza di numerosi parassiti, ed in particolare di copiose colonie di Afidi (pidocchi delle piante).
 
Piccoli insetti (vedi foto), sia atteri (privi di ali) che provvisti di ali, che non superano i 4 mm di lunghezza, appartenenti alla famiglia delle Aphididae e all’Ordine degli Emitteri (Rincoti), con apparato boccale adatto per pungere e succhiare, che si riproducono ben 3 volte l’anno.
 
Due delle quali generate da femmine non fecondate (partenogenesi), che originano solo esemplari femminili, mentre la terza riproduzione (prima dell’Inverno) è sessuata e da vita ad una generazione di maschi, necessaria per svernare allo stato di uovo.
 
In genere attaccano foglie e getti teneri delle essenze orticole, floricole e frutticole, e poiché si nutrono della loro linfa ne limitano la crescita e conseguentemente la capacità produttiva e la qualità della produzione, rendendola inadatta alla vendita e al consumo.
 
Sono di vari colori, riscontrabili su specie diverse, ed in particolare: - neri sui Ciliegi e Legumi (maggiormente Fave); - bianchi sui Pomodori; - verdi su Rose, Susino, Melo e altri fruttiferi (specie, sulla pagina inferiore delle foglie); - e rossastro sulla parte inferire dei rami del Pesco e, a volte, ancora sulla parte apicale dei germogli, sui gambi e boccioli delle Rose.
 
Il danno più comune che producono questi parassiti è dovuto alla produzione di melata (escremento di sostanza zuccherina residuo della digestione della linfa) che è un nutrimento prelibato per le formiche ed un ideale substrato per lo sviluppo di numerosi funghi saprofiti (che vivono a spese di materia organica morta o in via di decomposizione), fra i quali la cosiddetta fumaggine.
 
Formata da una ragnatela di ife (filamenti che formano il micelio del fungo) di colore nerastro, che ricoprendo le foglie, riduce l’essenziale attività fotosintetica (Fotosintesi clorofilliana) della pianta, causandone il deperimento.
 
Le Formiche, quindi formano una vera e propria simbiosi mutualistica (convivenza tra organismi -simbionti- di specie diversa, per trarre reciproco vantaggio) con gli Afidi o Gorgoglioni che trattano con una cura meticolosa, visto che per loro svolgono la funzione di “vacche”.
 
Funzione così definita, per il fatto che le femmine dei Gorgoglioni hanno sulla parte inferiore dell’addome due protuberanze tubolari dalle quali, sotto l’azione stimolatrice (mungitura) delle antenne delle formiche, emettono la melata della quale quest’ultime sono ghiottissime.
 
Ed è proprio in virtù della preziosità del simbionte che le Formiche, all’arrivo dell’Inverno, trasportano sia gli afidi che le loro uova nei formicai dove riservano cure al pari delle loro uova. Cure che successivamente dedicano anche all’allevamento dei neonati Gorgoglioni.
 
A tal fine i cunicoli terminano con delle strettoie attraverso le quali passano agevolmente le formiche, ma non gli afidi, che rimangono così prigionieri, per evitarne la dispersione fino all’arrivo della Primavera. Quando, in piccoli gruppi, comprendenti i nati durante l’inverno, vengono nuovamente trasferiti, attraverso gallerie di collegamento, sulle piante.
Qualora poi la colonia venisse annientata (vedi a causa di trattamenti antiparassitari), le Formiche provvedono prontamente a ripristinarne la presenza (tant’è che una volta cessato l’effetto dell’antiparassitario riappare sistematicamente l’infestazione) e, con della terra ridotta in poltiglia, a costruire dei piccoli nidi, simili a quelli delle Rondini, per proteggere i Gorgoglioni da “mungere”.
 
Altro non trascurabile danno imputabile agli Afidi è dovuto alla loro funzione di vettori dei virus mediante la suzione della linfa .
 
Ciò è conseguenza dell’alterazione che la presenza del virus induce sui meccanismi biochimici della pianta, che reagendo produce sostanze talmente sgradevoli al parassita da indurlo a spostarsi su altri soggetti sani, trasmettendo l’infezione.
 
La dannosità della quale può variare dalla produzione di semplici screziature e mosaicature (picchiettature), all’alterazione dell’equilibrio ormonale della pianta, che ne ostacola la crescita e la funzione produttiva.
 
Come precisato il clima più favorevole allo sviluppo degli Afidi è quello tipicamente primaverile, che spesso si estende anche in periodi autunnali; mentre nelle piante da interno le condizioni climatiche sono tali da consentirne la permanenza durante l’intero anno.
 
E considerato che gli Afidi, come in precedenza precisato, sono molto prolifici e si sviluppano in brevissimo tempo, occorre, per un buon controllo, avviare la lotta non appena si notano i primi esemplari.
 
Anche perché non si può fidare granché sull’ausilio degli specifici insetti predatori: Coccinelle e Sirfidi (Ditteri dalla conformazione di esili mosche), visto che le Formiche, nel svolgere il loro ruolo di protettori, riescono in parte ad allontanare.
 
Lotta, ovviamente da praticare con interventi di tipo ecologico, la cui finalità è quella di mirare alla prevenzione ed al controllo, più che all’eliminazione istantanea dei parassiti, come avviene con l’uso degli inquinanti e pericolosi prodotti chimici.
 
Possibilmente optando per soluzioni fai da te, a base di ingredienti naturali (la cui azione si basa prevalentemente sull’effetto repellente o di determinazione di condizioni di asfissia), che normalmente vengono utilizzati in ambito domestico, come gli ingredienti dei preparati di seguito indicati:
  • 1 cucchiaino di sapone liquido per piatti (tipo Svelto) e 1 litro d’acqua. Mescolare bene ed irrorare nelle ore meno calde della giornata, su piante ornamentali, da orto e da frutto, per impedire l’insediamento o annientare il parassita presente sulla vegetazione;
  • 1 cucchiaio di detersivo liquido per piatti, 1 cucchiaio di olio vegetale e 1 tazza d’acqua (ca.1/4 di litro). Miscelare e spruzzare ogni 3 giorni, specie sulla pagina inferiore delle foglie, fino a gocciolamento;
  • 10-20 g di sapone di Marsiglia e 1 litro d’acqua poco calcarea. Sciogliere il sapone ben sminuzzato in acqua tiepida, far raffreddare la miscela e irrorare le superfici infestate, possibilmente la mattina presto. La miscela risulta efficace anche per combattere le Cocciniglie ed altri parassiti, sui quali produce l’ostruzione degli organi respiratori;
  • 1 litro di acqua molto calda, 2 cucchiaini di sapone di Marsiglia e 50 ml di aceto. Mescolare accuratamente e far raffreddare la soluzione, prima di spruzzarla abbondantemente, muniti di guanti per evitare effetti irritanti sulla pelle, una volta alla settimana, solamente sulla parte della pianta attaccata dagli insetti,
  • 5 spicchi d’aglio pelati e puliti e 1,5 litri d’acqua. Frullare finemente l’aglio, mescolarlo con l’acqua e lasciarlo a macerare per un giorno, poi filtrare l’insieme con un colino a maglie molto fitte, prima di irrorarlo sulle foglie e sulla base della pianta. Il prodotto si conserva per lungo tempo e va applicato ad intervalli di ca. 10 giorni, per assicurare la continuità dell’efficacia dell’azione repellente nei confronti di Afidi ed altri parassiti;
  • 15 g di sapone di Marsiglia e 1 litro di acqua. Ridurre in scaglie sottilissime (magari grattugiandolo) il sapone, versarlo in una pentola, aggiungere l’acqua e mescolare l’insieme, poi porre la pentola sul fuoco a fiamma bassa e proseguire il rimescolamento fino ad ottenere un composto omogeneo. Quindi spegnere il fuoco e lasciare raffreddare la soluzione, prima di nebulizzarla la mattina presto e comunque non durante le ore più calde della giornata, sulle superfici di foglie, steli e fiori infestati, tenendo il nebulizzatore alla distanza di ca. 15 centimetri. La soluzione residua si può conservare per un prossimo trattamento, in un recipiente chiuso da porre in luogo fresco;
  • 5 g di spicchi d’Aglio schiacciati, 1-2 peperoncini piccanti, 20 g di scaglie sottili (ottenibili con l’utilizzazione del pelapatate o grattugia) di sapone di Marsiglia puro da bucato o da erboristeria e 1 litro d’acqua. Far cuocere per 15-20 minuti l’Aglio e il o i Peperoncini, sciogliere il sapone nel decotto ancora caldo e attendere che si raffreddi, prima di immetterlo in un vaporizzatore per la distribuzione sulle superfici parassitate, senza trascurare la pagina inferiore delle foglie;
  • 5-6 spicchi d’aglio pelati, ½ litro d’acqua, ½ litro di alcol isopropiligo a 70 – 90 ° (acquistabile presso negozi specializzati in fai da te o ferramenta) o alcol etilico bianco e alcune gocce di sapone liquido ecologico per piatti. Mettere l’aglio a macerare con l’alcol e rimescolare di tanto in tanto per una intera giornata. Trascorso tale tempo togliere l’aglio ed aggiungere il sapone e l’acqua. Dopo di che, mescolare accuratamente il tutto e trasferirlo in uno spruzzatore, possibilmente dotato di erogatore spray. Quindi irrorare la soluzione direttamente su foglie, fiori e frutti una volta a settimana per ca. un mese. Al fine di prevenire, attacchi di parassiti, quali: Afidi, Cocciniglia, Lumache e Limacce, bruchi , Cimici verdi ed altri insetti fitofagi (che si nutrono di vegetali), oltre ad affezioni fungine;
  • 1 litro di acqua, 20 g di sapone molle con Sali di potassio (AMBRA), o di scaglie di sapone di Marsiglia, e 2,5 g di olio di Neem (reperibili presso negozi di prodotti per l’agricoltura). In mancanza dell’olio di Neem adoperare, nel caso di forti infestazioni, 25 g di sapone, invece di 20 g. Mescolare ed applicare nelle ore meno calde;
  • 1 litro di acqua, 10 o 5 g di sapone di Marsiglia e 5 o 2,5 g di olio di Neem. Oppure soltanto 12 o 7 g di sapone. Miscelare con cura ed irrorare ogni 7 – 10 giorni, la concentrazione più alta o più bassa, a seconda se trattasi di modeste o più consistenti infestazioni. Questo preparato non è miscibile con prodotti a base di rame, è efficace anche per combattere la Mosca bianca, Acari e il Ragnetto rosso; ma non è adatto per trattare piante di Cetriolo, Azalee e Gardenia;
  • 1 cucchiaino di Bicarbonato di sodio (5 g), 3 cucchiai di Olio di oliva (ca. 70 ml, pari a ca.65 g) e 1/4 di litro di acqua. Mescolare adeguatamente i componenti, travasarli in uno spruzzatore ed applicarli sulle superfici infestate;
  • 2 cucchiai di Bicarbonato di sodio ca. (da 5 a 15 g) e 1 litro d’acqua povera di calcio. Mescolare fino a completo scioglimento, quindi versare la soluzione in un nebulizzatore e spruzzare delicatamente, per combattere gli Afidi specie sulle piante di Rosa. Ripetere il trattamento ogni 2 – 3 giorni, fino ad ottenere un esito esauriente;
  • 4 cucchiai di Bicarbonato di sodio, 60 ml (pari a 55 g) di olio di oliva e 1 litro d’acqua. Miscelare fino ad ottenere un’uniforme emulsione, quindi travasarla in uno spruzzino e nebulizzarla, la mattina presto o la sera al tramonto, sulle piante infestate, evitando di indirizzare il getto su frutti o fiori. Ripetere l’irrorazione ogni ca. 20 giorni per ottenere un’azione preventiva a lungo termine;
  • 20 – 30 o 25 – 50 g di Caolino o argilla bianca (minerale di origine naturale finemente sminuzzato, contenente Silicio e Alluminio), e 1 litro di acqua. Trattasi di una polvere che va disciolta accuratamente nell’acqua e poi nebulizzata particolarmente sulla superficie fogliare con la concentrazione più bassa o più alta, a seconda se le piante da trattare sono: Vite, ortaggi e piante ornamentali e Olivi e agrumi. La nebulizzazione crea un film omogeneo lattiginoso dal forte potere adesivo e disidratante che impedisce lo sviluppo di malattie fungine e crea un ostacolo per la deposizione delle uova e lo sviluppo degli insetti.
I trattamenti, vanno ripetuti ogni ca. 10 giorni durante i mesi caldi e con cadenza mensile in inverno.
 
Caratteristiche ed effetti simili al Caolino presentano le polveri di roccia denominate Diatomite e Zeolite che contengono rispettivamente Silicio e Alluminio e Calcio, Magnesio, Sodio e Potassio.
 
Il risveglio della Natura, purtroppo, trova riscontro anche nel lussureggiante sviluppo delle erbe infestanti (anche se la maggior parte delle quali risultano invece preziose per la produzione dei fitofarmaci) nei frutteti e in particolare negli orti, dove sottraggono consistenti sostanze nutritive alle colture.
 
Oltre che nei cortili, vialetti e aiuole di giardini e parchi.
 
Inconveniente la cui eliminazione comporta o l’onerosa estirpazione manuale o il periodico taglio (disponendo dell’apposita attrezzatura) o il trattamento, frequentemente, con erbicidi chimici per nulla ecologici ed economici. Per cui, come per la lotta dei parassiti animali e malattie fungine, si suggerisce, in alternativa, l’uso dei composti a base di sostanze naturali (erbicidi naturali) di seguito descritte, poco costose e soprattutto innocue per l’ambiente e per la salute delle persone e degli animali:
  • 5 litri di acqua calda, 1 Kg di sale da cucina e 1,5 litri di aceto bianco con un contenuto di acido acetico di almeno il 20 % (acquistabile nei negozi di prodotti per giardinaggio). Versare il sale nell’acqua e rimescolare fino a completo scioglimento, poi aggiungere l’aceto, mischiare il tutto ed irrorare, con molta attenzione, soltanto la vegetazione spontanea (poiché trattandosi di un preparato non selettivo, potrebbe danneggiare le piante coltivate) durante le ore più calde della giornata. Ripetere il trattamento in funzione dell’entità dell’effetto riscontrato;
  • 3 litri di aceto bianco, una tazzina di sale da cucina (ca. 70 g) e 1 cucchiaio di sapone liquido per piatti. Miscelare fino a sciogliere bene gli ingredienti ed applicare;
  • 1 litro di aceto bianco e 120 ml di succo di limone concentrato (filtrato in un passino a strette maglie), mescolare ed applicare;
  • 250 g di sale da cucina e 1 litro di acqua bollente. Far sciogliere completamente il sale, poi lasciare raffreddare e vaporizzare la soluzione sulle aree da diserbare;
  • 250 g di aceto bianco, 100 g di sale e 1 litro di acqua bollente. Far sciogliere mescolando bene gli ingredienti, quindi attendere che si raffreddi la soluzione, prima di vaporizzarla sulle essenze da eliminare.
Proposte alla quali si evita di aggiungerne altre, sia perché non sempre risultano di semplice realizzazione e sia perché si ha motivo di affermare che la casistica di quelle descritte dovrebbe essere sufficiente per consentire la risoluzione dei problemi connessi alle infestazioni di stagione.
 
Ovviamente, sempreché ci si attenga al rispetto delle dosi, alle modalità di preparazione ed alle applicazione indicate e, soprattutto, non si trascuri l’accorgimento di effettuare dei saggi su singole piante o parti di esse, prima di estende il trattamento sull’intera coltivazione. Al fine di verificare la compatibilità e l’efficacia del preparato scelto.

Tenuta Tudini, da oasi verde ad  ecocentro

Tenuta Tudini, da oasi verde ad  ecocentro Copertina S. Maria delle Mole    (commenti:10) (4.063)
Antonio Calcagni

 
All’uscita del nostro incontro con il nuovo sindaco dello scorso novembre, 2 cose ci erano sembrate chiare e che questa amministrazione condivideva con noi:
  • la necessità di realizzare una rampa per collegare il parcheggio di piazza Albino Luciani alla stazione ferroviaria della nostra Cittadina;
  • l’urgenza di realizzare un ecocentro nel territorio delle ex circoscrizioni, Santa Maria e Frattocchie;
Riguardo invece alle altre nostre più importanti proposte, e comunque quelle più pertinenti all’argomento trattato, le risposte del Sindaco erano state più che altro una presa d’atto del problema ed in un certo senso non poteva che essere altrimenti, vedi:
  • acquisizione a patrimonio pubblico di via della Falcognana;
  • area Tudini, una grande risorsa per la nostra Cittadina, da valorizzare in accordo con la proprietà;
  • nodo stradale / ferroviario di, via Appia/ Repubblica/Linea ferroviaria ed Appia Antica.
A distanza di 2 mesi, e grazie ad un articolo apparso sul giornale “Diciamolo”, organo di stampa ufficiale della maggioranza che governa attualmente questo Comune, veniamo a conoscenza, che, il Sindaco per avviare celermente, come promesso, la realizzazione della seconda isola ecologica - ad onor del vero la prima, quella di Marino, ha ben poco di ecologico - sceglie di intraprendere una strada, che a nostro umile parere, risulta: tortuosa, piena di ostacoli e quindi di improbabile realizzazione.
 
Decide, infatti di avviare la procedura per realizzare un ecocentro da oltre 23.000 m2, presso la tenuta Tudini.
 
Lo fa inviando una lettera al Ministro dei beni culturali, Franceschini, in cui chiede di derogare ai vincoli posti in quanto l’area  è ormai parte integrante del parco dell’Appia Antica.
 
A questo punto, le nostre perplessità, di carattere squisitamente pratico, sono:
  • siamo certi che il ministro derogherà, ed in tempi brevi, ai vincoli, autorizzando un ecocentro in pieno parco dell’Appia Antica?
  • ammesso e non concesso che arrivi il benestare del Ministro competente, trattandosi di proprietà privata siamo certi che poi i Tudini decidano di condividere supinamente la scelta del Sindaco?
Si potrà certo dire che, nel caso di opposizione della proprietà, si potrebbe avviare la procedura di esproprio, un percorso che potrebbe però vanificare di fatto il principio di urgenza, tanto declamato dal Sindaco.
 
A tal proposito, è bene ricordare che anche l’Ex Sindaco Colizza, scelse di porre come opzione votabile, in apposito referendum, un’area di proprietà privata, una scelta che si rivelò un insuccesso e che ricevette forti critiche da parte delle opposizioni.
 
Effetto collaterale, assolutamente da non trascurare, di questa scelta, sarebbe che la strada per raggiungere il suddetto ecocentro continuerebbe ad essere via della Falcognana, una strada privata, il cui costo di gestione rimane a carico del proprietari e del tutto inadatta a supportare un incremento di traffico, generato da una tale attività.
 
Inoltre, in questo modo si sancirebbe inequivocabilmente il diritto per tutti i Cittadini a percorrerla.

Un piccolo aiuto per i bambini della Casa famiglia

Un piccolo aiuto per i bambini della Casa famiglia Copertina S. Maria delle Mole (3.706)
Eleonora Persichetti

Le conseguenze del Coronavirus sono pesanti anche per le Case famiglia. Come si fa ad accudire un neonato ad un metro di distanza? Come si fa ad organizzare le visite dei genitori? La situazione è delicata così come quella delle case per anziani. Qui ci sono bambini piccoli, indifesi, vulnerabili e perlopiù lontani dall’affetto dei genitori.
 
A ridosso della Pasqua, che quest’anno sarà celebrata nell’intimità delle proprie famiglie, le difficoltà e la solitudine si avvertono ancora di più.
 
La Casa per bambini “Il Giardino” di S. Maria delle Mole è a rischio chiusura.
 
Abbiamo tutti diritto ad avere una casa e a ricevere amore e calore.
Aiutiamo questi piccolini e tutte le persone che si prendono cura di loro.
 
Ecco l’appello:
 
"Noi non stiamo a casa. Non possiamo. E' una scelta fatta quando abbiamo deciso di fare questo lavoro. Abbiamo scelto di occuparci della cura di bambini che ne erano privati. Gli sforzi sono sempre tanti per tentare di fare il possibile e di più, per poter parlare di qualità e non di numeri. Eppure non basta e ora di più. Le energie e gli sforzi di tutti sono al massimo per riuscire a mantenere quella qualità che parla di attenzioni, di quotidianità, di sguardo sui bisogni, di vicinanza, di presenza ma i numeri urlano, strillano che da soli non ce la possiamo fare. Abbiamo bisogno del vostro aiuto perchè il rischio adesso è quello della chiusura.
 

Aiutateci a non chiudere."
 
 
Per donazioni
 
Cooperativa Sociale San Saturnino Onlus
IBAN: IT64C0501803200000011333937
Causale: per i bambini del Giardino
 
Aiutiamoli a non chiudere.
 
La casa dei bambini 
 
Eleonora Persichetti
FraWeb.it

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