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La Nostra Voce

NOI DIAMO SPAZIO AL CITTADINO
BASTA CON LE ESTERNAZIONI PARTITICHE , INTESA COME SUI SOCIAL
 
La Nostra Voce è anche La Tua Voce
 
Il Portale di Santa Maria delle Mole è nato proprio per tale scopo.
 
Indipendentemente dal nome, ci occupiamo di tutte le problematiche delle frazioni “a valle” del comune di Marino e quindi di: Castelluccia, Cava dei Selci, Due Santi, Fontana Sala, Frattocchie e Santa Maria delle Mole.
Portiamo avanti, già da anni e con evidenti risultati, questo impegno in modo assolutamente apolitico ed intendiamo sottolinearlo APARTITICO, ovvero non siano di parte. 

Perché questo:
In molti hanno tentato di percorrere tale strada ma alla fine si sono sempre dimostrati quel che intendevano mascherare; lavorare solo per scopi personali e di partito.
Infatti come potete tastare con mano:
- Tutti i siti tematici sono stracolmi di politica e pubblicità.
- Tutte le pagine e, ancor peggio, tutti i gruppi Facebook di zona sono ormai monopolizzati da tre/quattro individui che ci martellano dalla mattina alla sera di pubblicazioni politiche ed inserzioni pubblicitarie di attività in loco. Non portano benefici ma rimbalzano incessantemente informazioni già note!

Non è rimasto più spazio per chi vuole lamentarsi del solito malcostume comunale o di quelle problematiche che rendono difficile il quieto vivere perché soffocati da questo indecente comportamento.

Per tale motivo, noi APARTITICI  che prestiamo attenzione alle esigenze della comunità, abbiamo deciso di dare un taglio a tutta questa indecente volgarità di comportamento e dedicare delle aree per portare alla luce, solo e soltanto, le nostre difficoltà di vita.
Per la risoluzione delle problematiche ce ne occuperemo sul portale ed anche a suon di carte bollate, ove necessario!

 
Per qualsiasi problematica questo portale mette già a disposizione un Forum dove chiunque può dire la propria. Esiste anche la possibilità di intervenire sulle argomentazioni pubblicate periodicamente.

Per non creare troppa confusione e per coloro che non sono in grado di utilizzare tali strumenti ma sanno come muoversi sui social: abbiamo attivato degli Speciali Gruppi su Facebook per ogni frazione. Scegli il gruppo a te dedicato:
E’ ben inteso: A nessuna comunicazione partitica, pubblicitaria o di semplice frivolezza verrà dato spazio.

 
Castelluccia e Fontana Sala:
Sono di Castelluccia - Fontana Sala ... senza SE
facebook.com/groups/castellucciafontanasalaplus/

Cava dei Selci:
Sono di Cava dei Selci ... senza SE
facebook.com/groups/cavadeiselciplus/

Due Santi:
Sono di Due Santi ... senza SE
facebook.com/groups/duesantiplus/

Frattocchie:
Sono di Frattocchie ... senza SE
facebook.com/groups/frattocchieplus/

Santa Maria delle Mole:
Sono di Santa Maria delle Mole ... senza SE
facebook.com/groups/santamariadellemoleplus/
 
Tutti questi gruppi sono gestiti da personale ultra qualificato e già facente parte della nostra redazione.
Esponete problemi ma mai parlare di politica, di attività commerciali, di ricette, cani e gatti smarriti e tutti quegli argomenti già martellanti altrove.

Siete i benvenuti a “Casa Vostra” ed il vostro smartphone smetterà di suonare o vibrare in continuazione per inutili motivi.
 

La "Befana Più" vi aspetta domenica 6 gennaio a Cava dei Selci!

La "Befana Più" vi aspetta domenica 6 gennaio a Cava dei Selci! Copertina Cava dei Selci (1.378-0-0)
Eleonora Persichetti

Ancora qualche giorno per ammirare il bellissimo presepe di Cava dei Selci, realizzato dall’Associazione Insieme per il Parco nel piazzale di fronte al Parco della Pace.

E poi appuntamento a domenica 6 gennaio dalle 15,30 al Piazzale dello Sport con tante iniziative. Arriverà la Befana con le Calze del Parco; seguirà la lotteria gratuita per i bambini e la seconda edizione del concorso “Befana Più”, ovvero la sfilata per individuare la befana più bella, con tanti ricchi premi.

Come da tradizione, verranno distribuiti gli arrosticini e il vin brulè.

Vietato mancare!

 

Eleonora Persichetti

Tra il 2011 e il 2016 nel Lazio le piste ciclabili sono cresciute dello 0,5%

Tra il 2011 e il 2016 nel Lazio le piste ciclabili sono cresciute dello 0,5% Copertina Nazionali    (commenti:1) (1.376-0-0)
Eleonora Persichetti

Considerando i comuni capoluogo di provincia, tra il 2011 e il 2016 nel Lazio le piste ciclabili sono cresciute dello 0,5%.

 

Nel Lazio tra il 2011 e il 2016 la lunghezza delle piste ciclabili presenti nei comuni capoluogo di provincia è passata da 296,2 km a 297,8 km, con un aumento dello 0,5%.

 

Tra i comuni capoluogo di provincia laziali è Roma quello con le piste ciclabili più lunghe (241 km nel 2016, con una diminuzione però del 5,4% rispetto al 2011). A Roma seguono Rieti (26 km nel 2016, con un aumento dell‘1,2% rispetto al 2011), Latina (22 km nel 2016, +120% sul 2011), Frosinone (8 km nel 2016, +60% sul 2011) e Viterbo (0,8 km nel 2016, dato invariato rispetto al 2011). Questi dati derivano da un’elaborazione del Centro Studi Continental su dati Istat.

In Italia dal 2011 al 2016 la lunghezza delle piste ciclabili nei comuni capoluogo di provincia è passata da 3.592,2 km a 4.370,1 km, con un aumento del 21,7%. Le regioni in cui ci sono più piste ciclabili sono Emilia Romagna (1.285,8 km), Lombardia (707,6 km) e Veneto (538,9 km). Le regioni in cui le piste ciclabili sono cresciute di più tra il 2011 e il 2016 sono la Sardegna (+301,5%), la Sicilia (+91%) e la Basilicata (+73,1%).

La crescita delle piste ciclabili presenti nei comuni capolugo di provincia italiani dimostra l’impegno da parte delle amministrazioni locali per favorire modalità di mobilità alternative e meno inquinanti rispetto all’uso dei mezzi a motore. L’aumento delle piste ciclabili a disposizione degli utenti nei comuni capoluogo di provincia, però, deve andare di passo con una maggior tutela per i ciclisti. Nell’ecosistema stradale, infatti, i ciclisti, che siano su una pista ciclabile o sulla normale carreggiata, sono una categoria di utenti particolarmente vulnerabile a cui va garantita la massima sicurezza ed a cui va riconosciuto il merito di limitare la produzione di sostanze inquinanti.

 

A cura di Eleonora Persichetti

Gabriella De Felice ci risponde

Gabriella De Felice ci risponde Copertina S. Maria delle Mole (1.365-0-0)
Antonio Calcagni

Prima di iniziare con le domande vere e proprie, ci piacerebbe sapere quali sono state le motivazioni che l’hanno spinta a candidarsi a Sindaco del Comune di Marino, e quale sono i partiti, liste civiche/ movimenti che la sosterranno in questa impresa?
 
Ho scelto di impegnarmi in politica perché ero stanca di essere spettatore passivo delle scelte.
Ho scelto di farlo perché appartiene alla nostra natura la consapevolezza di poter realizzare qualcosa di nuovo e con nuove modalità.
Ho deciso di impegnarmi in un momento in cui ritengo di aver acquisito e consolidato le competenze necessarie da mettere a disposizione per il governo della città.
L' impegno politico, sostenuto da liste civiche, rende ancora più significativa per me la declinazione di quel bagaglio valoriale che da sempre orienta il mio percorso di vita e che risponde alle richieste pervenute da numerosi cittadini: solidarietà, partecipazione e condivisione, capacità di ascolto, altruita' scevra da qualsiasi interesse particolare, puntuale programmazione, focus sulle priorità, prontezza ed efficienza d'azione. 
Ho scelto di impegnarmi in politica perché non si può più tollerare il grigiore che avvolge la nostra cittadina, che mi piace invece immaginare vivace, culturalmente protesa in avanti, impegnata in attività capaci di rendere il giusto merito alle tante eccellenze e dare valore alle preziose bellezze, naturali ed archeologiche, presenti nel nostro territorio.
Ho incontrato in questo anno straordinarie eccellenze, giovani talentuosi ma troppo spesso dimenticati, associazioni e comitati che attendono soltanto di essere supportati nel loro impegno già presente sul territorio, uomini e donne dalle straordinarie potenzialità, generosamente pronti a mettersi al servizio della comunità senza riserve o pretese.
Ho scelto di farlo perché credo molto nell’impegno femminile, a prescindere. Non potrebbe essere altrimenti.
Un impegno che ho condiviso sin dall'inizio con tante donne e, in particolare, con Annamaria Ascolese. Il suo entusiasmo e la sua tragica fine ci ricordano che tanto c"è ancora da fare affinché venga dato il debito valore al ruolo femminile per una società che sia realmente giusta, paritaria ed armonica.
Un impegno, dunque, che vive anche nel suo ricordo.
Deve giungere per Marino il momento di vivere un Rinascimento.
Io ne voglio essere protagonista.
 
 
Passiamo ora alle domande.
 
Domanda n.1) Santa Maria, in questi ultimi decenni è cresciuta in modo esponenziale fino a diventare il centro più popoloso di questo Comune, a questa crescita non è però corrisposto un incremento dei servizi, quali per esempio: un punto di pronto soccorso, il ritorno del Comando dei Vigili urbani . Lei che cosa farebbe in merito se diventasse Sindaco?
 
Da circa vent’anni a Marino si parla – in termini elettorali – di decentramento amministrativo come soluzione di cui, tuttavia, non si ravvedono ad oggi conseguenze visibili.
Il cambio di passo auspicato e auspicabile prevede pertanto uno slancio e una propensione verso decisioni condivise e per una Amministrazione che vorrà essere davvero trasparente, anche nella comunicazione, ed apra una seria partecipazione dei cittadini alle scelte amministrative, definendo strategie e metodi di ascolto e condivisione.
Sul piano del decentramento, venuta meno dal 2014 la possibilità di istituire vere circoscrizioni territoriali per tutti i Comuni sotto i 250.000 abitanti, il sentito problema della partecipazione popolare alle scelte politico amministrative del Comune va affrontato con strumenti che non necessariamente prevedano la modifica dello Statuto e del Regolamento Comunale, quali - a titolo esemplificativo - la predisposizione e la regolamentazione di periodici tavoli di consultazione con le articolazioni territoriali.
E' per noi prioritario che tutto il territorio e tutti i cittadini abbiano la reale possibilità di partecipare e conoscere i processi decisionali dell'Amministrazione, nella consapevolezza che ciò determina benefici "sociali" e rende più efficiente l'azione amministrativa. Ciò potrà essere garantito prevedendo la possibilità di convocare sedute degli Organi Istituzionali anche a Santa Maria delle Mole con tempi e modalità da concertare al fine di assicurare un maggior dialogo, presenza e rapporto tra le istituzioni e la cittadinanza, compresa la possibilità di prevedere un distaccamento del Comando dei VV. UU., cosa non difficile da realizzare data la procedura concorsuale in corso avviata dall’attuale Amministrazione.
Per S. Maria delle Mole serve inoltre un cocktail energetico di cultura e opere pubbliche innovative
Una comunità che, paradossalmente, proprio grazie al melting-pot multiculturale di cui si compone, ha trovato proprio nelle numerose identità e tradizioni il punto di forza che l’ha resa, tra tutti i territori decentrati, quella maggiormente caratterizzata dal punto di vista urbano.
Gli innesti di storie, famiglie, persone e tradizioni provenienti da varie regioni hanno dato modo negli anni, così come a Frattocchie, di pensare alla creazione di un vero e proprio Festival interregionale tra folklore e identità di tutta la Penisola che valorizzi la multiculturalità del territorio.
S. Maria, però, è anche un territorio che ha patito molto in termini di sviluppo forzato.
Uno sviluppo che non è stato in larga parte progresso e ha calpestato quelle identità che invece noi con la nostra proposta intendiamo risvegliare. In tal senso queste le ulteriori idee programmatiche, secondo un elenco che di certo non è esaustivo:
  1. creazione e la rivalutazione di punti di aggregazione come il parco Falcone
  2. creazione di un’area cani, una richiesta, quest’ultima, che proviene soprattutto dai numerosi residenti di viale della Repubblica, lunga arteria che taglia Santa Maria nella sua interezza, rispetto alla quale è stata lamentata anche questa carenza.
  3. consistente implementazione dell’illuminazione pubblica per coprire tutte quelle aree ad oggi buie e pericolose da cui giungono richieste urgenti da parte della cittadinanza.
  4. spostamento della fermata ferroviaria, proposta più volte lanciata e mai realizzata, che incontrerebbe da un lato la richiesta dei cittadini che vivono anche in aree al confine con Frattocchie e dall’altro fungerebbe da elemento deflattivo per il traffico veicolare tra via Appia, viale della Repubblica e via Mameli, ipotizzando un diverso e migliore sfruttamento del piazzale Luciani, dietro l’attuale stazione dei treni. A tal proposito, il Comune dovrà aprire un tavolo di confronto con Ferrovie dello Stato più approfondito e determinato di quanto probabilmente non si sia fatto fino ad oggi.
  5. valutazione in ordine all’apertura di un Punto di Primo Soccorso
  6. valutazione in ordine all’apertura di un servizio comunale di farmacia notturna
  7. in materia di viabilità, si valuterà la possibilità di creare un asse viario alternativo tra Palaverta - Via Aldo Moro fino a via Prati, dando vita a una sorta di piccola tangenziale capace di alleggerire ulteriormente il traffico caotico sulle vie principali di Santa Maria.
 
 
Domanda n.2) Speculazione Divino Amore, qual é la Sua opinione sull’argomento, anche alla luce delle recenti sentenze che sembrano aver posto definitivamente fine al progetto?
 
Il pronunciamento della Corte Costituzionale sull’allargamento del Parco dell’Appia Antica che si estende nel territorio marinese rappresenta la massima certificazione del fatto che anche per la politica urbanistica della Città di Marino debba finalmente aprirsi una fase nuova che potenzi una urbanizzazione inclusiva e sostenibile, che si fondi sulla capacità di pianificare e gestire in tutti i paesi un insediamento umano partecipativo, integrato e sostenibile, conforme agli obiettivi luminosamente espressi nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Un reference act al quale peraltro mi sono appellata sin dalla prima uscita pubblica del nostro movimento civico, oltre un anno fa.
La protezione del patrimonio culturale che, mai come nel Parco dell’Appia Antica, si incrocia con quello naturale è una delle grandi sfide dell’epoca nuova. La particolarità che tutto ciò si compia sull’antica Regina Viarum, l’Appia, deve essere solo motivo di orgoglio e responsabilizzazione per ciascuno di noi e soprattutto per chi si candida a guidare e amministrare un passaggio tanto epocale.
A richiamare l’attenzione che la politica ad ogni livello e la nuova classe dirigente della nostra città dovranno necessariamente prestare in maniera ormai non più rinviabile vi è dunque non solo la sentenza dell’Alta Corte ma prima ancora il rincorrersi continuo tra attualità e comune sentire dei cittadini che in materia di urbanistica e pianificazione ha portato, in particolar modo nel decennio appena conclusosi, a un generale cambiamento di prospettiva.
Sappiamo tutti che l'area del Divino Amore, in seguito alla sottoscrizione del protocollo d'intesa, si sarebbe potuta sviluppare unicamente attraverso il ricorso a piani convenzionati di gradimento comunale che prevedevano di poter procedere con piani di riqualificazione urbana al fine di dotare gli abitati di Santa Maria delle Mole e Frattocchie degli standard mancanti.
Per tale scopo i diversi programmi integrati prevedevano la cessione di aree extra standard con consequenziale realizzazione di opere ed infrastrutture per la collettività.
Ad oggi i programmi sono bloccati per il perimetro di ampliamento del Parco dell'Appia antica e per i vincoli imposti per decreto, ma le destinazioni dì piano sono rimaste immutate. A nostro avviso, prevedibile sarà un contenzioso il quale tuttavia dovrà essere necessariamente e responsabilmente governato. Non ci si può illudere che la pronuncia in parola costituisca l’epilogo di una lunga e turbolenta vicenda, questo deve essere chiaro ai cittadini. Essa, al contrario, rischia di prestare il fianco ad ulteriori derive giudiziarie, con pesanti ripercussioni economiche.
Dunque, considerata oramai la volontà comunque politica di non effettuare interventi nell’area interessata, il Comune di Marino potrebbe conservare l’acquisizione al patrimonio comunale delle aree destinate a extrastandard, mentre per le superfici fondiarie di circa 100 Ha complessivi, si potrebbe ipotizzare un coinvolgimento dell’area della città Metropolitana e consentire lo spostamento delle cubature in un potenziale accordo di programma. E’ doveroso precisare che tutte queste attività di natura amministrativa potrebbero essere adeguatamente supportate dal PTPG con il ricorso di un accordo di Programma ai sensi dell'art. 15 della legge 241/90. Si tratta ovviamente di una mera ipotesi sulla quale tuttavia andrebbe spesa attenzione per valutarne la concreta realizzabilità.
Con questa iniziativa la città di Marino rispetterebbe l’impegno politico di non edificare su queste aree ma nel rapporto convenzionale potrebbe acquisire la disponibilità di una vasta area da destinare a parco con valenza ludica ed archeologica.
Dunque, dato il rischio di possibili derive giudiziarie, chi pertanto si troverà ad amministrare dovrà necessariamente impegnarsi nel contemperamento ancor più attento degli interessi coinvolti, pubblici e privati, che vanno rispettati in quanto diritti di pari rango costituzionale. Tutto ciò dovrà necessariamente passare attraverso concertazioni transattive tra le parti coinvolte. Da questo punto di vista le prospettive politico-amministrative di medio termine sembrerebbero essere abbastanza delineate.
 
 
 
Domanda n.3) Appia Antica, una strada unica al mondo che potrebbe diventare un museo a cielo aperto ed essere quindi uno straordinario biglietto da visita per il nostro Comune. Quali sono i Suoi progetti in merito?
 
L'insistenza del Parco Regionale dell'Appia Antica sul territorio di Marino rappresenta una ricchezza considerevole e una risorsa da valorizzare.Purtroppo, abbiamo assistito nel corso degli anni ad un costante degrado dell'area del tracciato della Regina Viarum, causato anche da un colpevole disinteresse.
Va rilevato che i progetti delineati sino ad oggi si sono rivelati del tutto inadeguati o, peggio ancora, sono rimasti totalmente inapplicati: si pensi soltanto ai tanti decantati lavori di valorizzazione e di miglioramento dell'accessibilità turistica, iniziati nel 2018 e finanziati con ben 160.000 Euro dalla Regione Lazio; anche la bonifica della vegetazione quanto il riallestimento dell'area di accoglienza, si sono rivelati del tutto insufficienti. La conseguenza è che tutti i cittadini assistono alla desolazione e all'incuria di aree preziose e di assoluto interesse, nonché alla completa assenza di visitatori.
L'amministrazione del Comune di Marino fa parte della Comunità del Parco dell'Appia Antica ma, sino ad oggi, non ha fatto sentire la propria voce in ambito istituzionale per promuovere iniziative atte a valorizzare il proprio territorio. Nella consapevolezza della distribuzione di competenze si deve, invece, intervenire per rendere il tratto di Appia Antica che ci appartiene godibile e accogliente per cittadini e turisti. Gli interventi di pulizia, bonifica e riordino sono tutti compatibili con le finalità di tutela del patrimonio paesaggistico e archeologico che informano gli obiettivi dell'Ente Parco ed essi sono al tempo stesso pienamente condivisi dal programma della coalizione Marino 2030. Il rilascio dei nulla osta previsti per la cura del decoro non potrà e non dovrà costituire un ostacolo.
Con una visione più ampia, inoltre, si perseguirà la promozione e lo svolgimento di attività educative, culturali, didattiche e turistiche volte a favorire la conoscenza del patrimonio storico, artistico, archeologico e ambientale dell’area protetta del nostro territorio; l'area di accoglienza e il tracciato dell'Appia Antica, oggi desolatamente sottovalutate, devono riqualificare in termini di bellezza e prestigio il territorio comunale, nonché fungere da volano economico ed occupazionale.
In tale ottica e con un approccio più vasto, la coalizione Marino 2030, d'intesa con gli Enti Parco e i Comuni limitrofi, vuole procedere alla creazione di una efficiente rete turistica con centri di accoglienza, punti di informazione, predisposizione di percorsi storici, naturalistici e culturali; con inevitabili ricadute positive sul commercio, la ristorazione e tutto il settore ricettivo. Occorre pertanto predisporre un piano organizzativo dell’offerta culturale e turistica, e del suo marketing, condiviso con il territorio, sfruttando la contiguità con Roma, aspetti del tutto ignorati dall'Amministrazione uscente.
Siamo certi che con un impegno maggiore e proposte fattive e possibili da parte dell’Amministrazione comunale, anche assieme alla Soprintendenza dei Beni Archeologici, si potrà giungere a soluzioni che vedano la valorizzazione del territorio attraverso le sue bellezze da mettere in mostra a vantaggio del miglioramento della qualità della vita e delle possibilità per tutti.
Rimanendo sul tema dell’Appia Antica, sarà opportuno e necessario sfruttare la contiguità con Roma e il coinvolgimento dei Parchi Regionali dei Castelli romani e nello specifico proprio dell'Appia Antica.
Fondamentale sarà la creazione di una rete territoriale di offerta: ripensare allo sfruttamento turistico dei Parchi, in modo sostenibile, alla rivalutazione del circuito dei Castelli Romani perché solo attraverso una progettualità del turismo ben costruita è possibile recuperare una immagine spendibile anche oltre i confini nazionali, identificando i punti di forza, le aree di miglioramento e disegnando un piano di sviluppo di marketing e promozione con una prospettiva medio-lunga.
Si dovrà predisporre perciò un piano intercomunale di accoglienza turistica, al fine di assicurare una rete di trasporto funzionale alla visita del territorio dei Castelli Romani e dell’Appia Antica.
Attraverso l’utilizzo di una nuova figura che abbiamo pensato di chiamare “Volontari del turismo” si potrà dare vita ad un percorso che potremmo chiamare“Passeggiata della Regina Viarum” che dal meraviglioso tratto dell’Appia Antica fino ai resti del circo di Boville ci aiuti a riscoprire le suggestioni del passato.
A tal proposito verranno ideati e organizzati tour che si articoleranno tra le attrazioni e le bellezze dei diversi Comuni, condividendo energie e risorse per fornire un'esperienza di visita ricca e diversificata che sarà certamente attrattiva per le forme più diversificate di turismo.
Presso gli scali aeroportuali e portuali, nonché presso le principali stazioni ferroviarie, dovranno essere predispostipertanto punti di informazione e promozione del turismo dei Castelli Romani.
 
 
 
Domanda n.4) Mosaico di Viale della Repubblica, come Lei sicuramente saprà, nel 2016 è stato ritrovato, adiacente all’Appia Antica, un bellissimo mosaico, poi sotterrato. Cosa ne pensa della possibilità di una sua valorizzazione in loco?
 
Il rinvenimento di manufatti e opere di epoca romana (collocabili nel II secolo d.C.) rappresenta una circostanza che non può e non deve lasciare indifferente un'amministrazione. Il luogo del ritrovamento ricade nell'area del Parco dell'Appia Antica ed è opportuno definire un intervento organico che valorizzi il ritrovamento. L'area è piuttosto satura e congestionata, ma questo non deve rappresentare un alibi o determinare atteggiamenti rinunciatari, per quanto un percorso condiviso con le altre autorità sia articolato e oneroso esso va compiuto con risolutezza, accedendo ad ogni finanziamento per la tutela del patrimonio storico e artistico.
Una amministrazione deve pensare ed operare non in logica emergenziale, ma con un'ottica di lungo periodo, sollecitando la risoluzione delle problematiche. La soluzione migliore per la valorizzazione del sito è la realizzazione di una struttura, ben integrata nel contesto, che consenta una comoda visibilità in loco; il tutto supportato con una adeguata rete informativa che dia risalto a quanto rinvenuto e ne permetta la conoscenza da parte di ogni avventore. Come per l'Appia Antica, l'obiettivo è integrare e rendere compatibile con l'ambiente urbano i siti archeologici di grandissimo interesse storico; poche città possono vantare risorse di questa importanza e sarebbe delittuoso ignorarle. Ogni forma di cooperazione verrà percorsa, da quelle istituzionali di interlocuzione con gli enti sovra comunali alle forme di partecipazione dei privati.
Una cosa è certa: il mosaico e le strutture limitrofe non possono restare nel sottosuolo, sottratte e nascoste alla cittadinanza.
 
 
 
Domanda n.5) Palaghiaccio, come senz’altro saprà, il manufatto, che al momento è in completo abbandono, è stato acquistato all’asta nel 2015 da Esselunga. Qual é la Sua opinione in merito al suo futuro?
 
La risoluzione delle vicende relative alla struttura “Palaghiaccio” ancora una volta non potrà prescindere dall’interlocuzione con la proprietà, unica strada percorribile se si vorrà recuperare la possibilità, anche parziale, di una riqualificazione dell’area. Piuttosto che mantenere e perseverare nella condizione di abbandono e degrado in cui la struttura e le zone limitrofe versano, è certamente preferibile individuare soluzioni condivise che portino vantaggi alla collettività.
Recuperare il dialogo con la proprietà diventa sotto questo profilo necessità non più rinviabile al fine di superare la situazione di stallo in cui da anni ormai ci si trova e che l’attuale Amministrazione ha contribuito a consolidare. Le visioni utopistiche che vorrebbero imporre determinazioni vincolanti per i privati vanno sconfessate e superate in una prospettiva di realismo e legittimità giuridica.
 
 
 
Domanda n.6) Via Falcognana, una strada fondamentale per Santa Maria, dove giornalmente transitano circa 6.000 automezzi, risulta essere una strada privata, aperta al traffico pubblico, non Le sembra un paradosso? l’attuale amministrazione, sotto nostro impulso si è detta disponibile ad avviare la procedura per farla diventare di competenza pubblica. Lei cosa ne pensa?
 
A monte di ogni ragionamento vi è in ogni caso la consapevolezza dell’indubbia utilità del tratto viario per decongestionare il traffico locale.
Prendiamo atto della manifestata disponibilità della presente Amministrazione ad avviare la procedura affinché il tratto di strada in parola venga acquisito al patrimonio comunale, disponibilità della quale, tuttavia, non si conoscono né i termini né i tempi.
Anche in questo caso, senza timore di essere tacciati di ripetitività, appare inevitabile l’interlocuzione con il privato che va necessariamente coinvolto in qualsiasi processo decisionale posto che la strada per un’eventuale acquisizione è complessa, lunga e molto onerosa. Eventuali promesse elettorali, che non si intende di certo formulare in questa sede, devono necessariamente tener conto dell’indispensabilità di raccogliere la volontà di ogni singolo privato qualora non si intenda agire d’imperio.
 
 
 
Domanda n.7) Incrocio, Appia Nuova / Viale della Repubblica/Passaggio a livello, un nodo stradale/ferroviario che di fatto paralizza il traffico della nostra Cittadina. Se Lei fosse eletto, cosa farebbe per cercare di risolvere il problema?
 
Da sempre l’intenso traffico è una delle criticità più evidenti del territorio di Santa Maria delle Mole, maggiormente concentrato nell’area tra Via Appia, Stazione ferroviaria e Via Mameli.
Per ridurre il flusso veicolare e quindi evitare la congestione, nonché per arginare i possibili rischi per i pedoni che transitano proponiamo alcuni interventi a nostro parere realizzabili nel medio termine, previa concertazione con RFI:
- spostamento della fermata ferroviaria, opzione a nostro avviso principale, ipotizzata più volte e mai realizzata, con conseguenziale migliore sfruttamento del piazzale Luciani posto dietro l’attuale stazione dei treni;
- realizzazione di un cavalcavia pedonale di attraversamento con impatto ambientale/estetico altamente ponderato e sostenibile che funga anche da moderna “porta d’ingresso” alla città da realizzare attraverso una manifestazione d’interesse che coinvolga le professionalità specifiche del territorio.
- in ultimo, ma per ragioni di complessità e di oneri, creazione di un ramo stradale che consenta di evitare l’ingresso a Santa Maria delle Mole, attraverso il collegamento tra Appia Nuova-Via Mameli sfruttando la quota già esistente della prima delle due sedi stradali.
 
 
 
Domanda n.8) A latere di questo problema, c’è poi da realizzare un piano generale della viabilità, che preveda: un incentivo all’uso della bici, attraverso la realizzazione una serie di piste ciclo- pedonali, parcheggi per bici e parcheggi auto, compreso il completamento di quello di via Frassati. Cosa prevede il Suo programma in merito?
 
La coalizione Agenda Marino 2030 è assolutamente favorevole a qualsiasi intervento che sostenga l’ecomobilità. E’naturale tuttavia che detti interventi debbano essere calati nel contesto territoriale con realismo, sapienza e competenza e soprattutto integrati ad altre misure che favoriscono parimenti la mobilità. Le piste ciclabili, ad esempio, vanno inserite nel tessuto viario cittadino senza pregiudizio alcuno della viabilità ordinaria già esistenti. Nulla da eccepire in merito al completamento del parcheggio di Via Frassati così come in merito alla “messa a regime” di parcheggi già esistenti, ma depotenziati nella fruibilità come ad esempio quello di P.le Luciani.
 
 
 
Domanda n.9) Trenitalia nell’Aprile dello scorso anno ha approvato il piano di recupero di molte stazioni ferroviarie, compresa quella di Santa Maria, un progetto di cui sembra si siano perse le tracce. Al recupero della suddetta stazione si lega anche quello della realizzazione di una rampa di collegamento tra la suddetta ed il parcheggio di piazza A. Luciani un argomento di cui in questi anni si è parlato molto, ma purtroppo senza risultati. Cosa farebbe Lei in concreto, per risolvere il problema?
 
In concreto la prima cosa da fare, senza ombra di dubbio, è aprire un tavolo di confronto comune RFI sul quale porre tutte le problematiche, ascoltando e prendendo visione con chiarezza dell’effettivo progetto da loro ipotizzato per il recupero della Stazione. Da parte nostra, come già argomentato in risposta alle domande precedenti, avanzeremo una proposta che nei contenuti dovrà essere maggiormente incisiva e strutturale rispetto ad un mero recupero della stazione. Sarà mia cura fare in modo che a questa concertazione prenda parte direttamente anche una delegazione composta da cittadini appartenenti ai comitati di zona.
 
 
 
Domanda n.10) Il Suo programma cosa prevede circa la realizzazione di un’isola Ecologica, nel territorio ex circoscrizioni II e III ?
 
In chiave gestione rifiuti un'iniziativa di undergound trash potrebbe risultare vincente. La transizione alla raccolta differenziata ha avuto enorme successo ed è stata ben accolta dalla cittadinanza.
In tal senso una nuova rivoluzione di gestione rifiuti potrebbe essere ulteriormente proficua.
La proposta di isole ecologiche sotterranee, che avrebbero scarsissimo impatto ambientale soprattutto se ben collocate, renderebbe ancor più efficiente la gestione rifiuti sul territorio tutto, eventualmente collegata ad incentivi di risparmio per i cittadini.
Parallelamente, alla luce del fatto che la gestione dei rifiuti richiede programmazione e un approccio sistematico, è stato predisposto un progetto che prevede l'utilizzo di tecnologie innovative per la filiera dei rifiuti organici in grado di rendere, attraverso un biodogestore anaerobico, il comune di Marino autonomo rispetto alla filiera tradizionale e di gestire autonomamente il proprio fabbisogno, generando persino reddito a favore del proprio bilancio. Una tale tecnologia, capace di trasformare il rifiuto in risorsa, disponibile ma poco applicata, non ha controindicazione alcuna in termini di emissioni, mentre presenta vantaggi rilevanti sotto il profilo ambientale ed economico. In ogni caso, sebbene ad impatto zero, esso verrebbe collocato in luogo non prossimo a forti insediamenti abitativi.
Sarebbe un passo decisivo nell’era della transizione ecologica e il Comune di Marino potrebbe diventare Comune virtuoso e trainante di una politica economica circolare.
 
 
 
Domanda n.11) Aeroporto di Ciampino e rotte su Santa Maria, qual è il Suo parere in merito?
 
Se si parla di rotte strettamente intese, il Comune ha poca voce in capitolo.
I cittadini devono sapere che il percorso di salita degli aeromobili in decollo, che li porta a transitare sopra il centro abitato - la procedura che genera più disagio e più utilizzata a causa dei venti prevalenti –, è stabilito da Enti a ciò preposti che si basano su criteri strettamente tecnici: tra gli altri l'orografia del terreno, la collocazione delle aerovie, le radioassistenze e la presenza di centri abitati in prossimità degli aeroporti.
La valutazione di tutti questi criteri porta all'individuazione di procedure standard conformi a criteri di sicurezza e sostenibilità (SID: Standard International Departures e STAR: STandard ARivals). La procedura seguita dai velivoli che decollano verso sud è determinata dalla immediata vicinanza dei Colli Albani e dalle aerovie che transitano sul Tirreno e ciò comporta una oggettiva ed inevitabile virata verso destra, nonché il passaggio sui territori di pianura di Marino.
Quanto appena esposto non vuol dire certo che si debba subire passivamente il traffico aereo. Di recente, ad esempio, sono state adottate procedure sperimentali volte alla riduzione del rumore nelle aree sorvolate, procedure che diverranno con tutta probabilità definitive: in breve la virata prima descritta avviene ora in anticipo - ad una quota più bassa (poco più di 800 piedi invece di 1500) – permettendo un minor coinvolgimento dei centri abitati. Ciò che l'Amministrazione comunale deve fare al riguardo è vigilare sulle emissioni sonore e di idrocarburi, pretendere il rispetto delle soglie stabilite dalla legge e intervenire nelle sedi preposte per sollecitare tutti gli interventi che il progresso mette a disposizione.
Nell'ambito della stessa tematica si colloca la recente riduzione dei voli dall'Aeroporto G.B. Pastine, disposta dalla Giustizia Amministrativa. Tale provvedimento, attualmente oggetto di gravame, è certamente positivo per la popolazione di Marino. In una prospettiva di sano realismo, tuttavia, è quasi utopico pensare ad una definitiva chiusura dello scalo aeroportuale che esiste sin dal 1916. Fatta questa doverosa considerazione, si deve individuare una dimensione di coesistenza tra l'infrastruttura e la città che comporti una congrua e rigorosa quantificazione dei voli e delle emissioni, confidando anche nella evoluzione dei mezzi atta a ridurre fortemente le forme di inquinamento, affiancando a tutto questo lo sfruttamento dello scalo e delle opportunità che esso offre per lo sviluppo e la prosperità della città.
 
 
 
Domanda n.12) A Suo parere la Sagra dell’Uva deve rimanere l’unica iniziativa fortemente sostenuta dal Comune, oppure c’è la possibilità che anche altre manifestazioni che annualmente si svolgono nel territorio delle ex circoscrizioni II e III possono, in futuro, ricevere un sostegno altrettanto generoso dal Comune?
 
La Sagra dell’Uva è sicuramente occasione di rievocazione storico-religiosa e culturale-identitaria dell’intera città di Marino. Siamo altresì consapevoli della forte eterogeneirtà culturale e sociale esistente sul territorio che è molto vasto e raggruppa diverse comunità. Di questa multiculturalità si deve necessariamente tener conto. Se infatti è bello pensare che esperienze ed origini diversificate siano motivo di ricchezza culturale per il nostro territorio e per le comunità stesse, altrettanto bello è pensare che l’Amministrazione comunale possa valorizzare questa eterogeneità culturale dando vita ad occasioni di incontro, dialogo e conoscenza reciproci. Da questo punto di vista, affinché possa essere celebrata questa multiculturalità, accanto alla Sagra dell’Uva abbiamo ipotizzato la realizzazione di un “Festival delle Regioni” che vada ad innestarsi su momenti di svago ed aggregazione già ad oggi esistenti, a cura dei comitati e delle realtà produttive. Al “Festival delle Regioni” , così come avviene per la sagra dell’Uva, quale l’Amministrazione comunale dovrà dare il proprio sostegno ed il contributo che un tale grande evento merita.
 
 
 
Domanda n.13) Tenuta Tudini, un polmone verde importantissimo per la nostra Cittadina, ma anche un’opportunità per la realizzazione di laboratori per apprendistato mestieri; recupero aree per agricoltura, Orti sociali. Il Suo programma prevede qualcosa in merito?
 
La Tenuta Tudini è nel cuore di molti cittadini marinesi i quali di recente l'hanno vista interdetta per determinazione – oggettivamente legittima – dei proprietari.
Ciò che un'Amministrazione ha il dovere di fare è intavolare un serio confronto con la proprietà di un'area tanto bella del territorio comunale al fine di individuare ogni possibile forma di collaborazione tra pubblico e privato per rendere nuovamente godibile dalla cittadinanza la tenuta. La condizione precedente era sostanzialmente indefinita e ha lasciato spazio anche a condotte non proprio virtuose da parte dei visitatori. Certamente una nuova modalità di apertura al pubblico andrebbe regolamentata d'intesa con la proprietà e accompagnata da una attenta sorveglianza, per garantire sicurezza e conservazione adeguata degli spazi. Ciò che si può con onestà assicurare ai cittadini è un serio confronto per ricercare soluzioni condivise che sono certamente possibili laddove vi sia la volontà di individuarle.
Dirimere tali aspetti è propedeutico rispetto ad ogni altra considerazione.
E’ innegabile che aree come quelle della Tenuta Tudini si presterebbero a molteplici iniziative culturali, didattiche, sociali e di benessere.
 
 
 
Domanda n.14) Stretto controllo di ACEA e lotta per ritornare all’acqua pubblica, cosa le dice questa frase?
 
E' prioritario innanzitutto intervenire per limitare i disservizi relativi al servizio idrico ai quali si assiste quotidianamente nell'ambito del territorio comunale e a tal fine occorre instaurare una seria e risoluta interlocuzione con il gestore incaricato del servizio - ACEA ATO 2 S.p.a. - e le autorità preposte.
Sappiamo bene che la Regione Lazio, prima con la L.R. 6/96 e poi con la L. n. 26 del 1998 si è dotata di una specifica normativa che prevede, a livello regionale, che i Comuni di ciascun ATO si organizzino o formando un Consorzio o istituendo la Conferenza dei Sindaci dell’ATO. I Sindaci dei Comuni dei cinque ATO della Regione Lazio hanno scelto la forma della Conferenza, organismo che prende decisioni inerenti al S.I.I.e che ha un ruolo determinante nell'affidamento e nella vigilanza sul Servizio Idrico Integrato.
Accanto a questo organismo, la Regione Lazio ha altresì istituito la figura del Garante del servizio idrico integrato con la possibilità di costituire singole Autorità d'ambito che hanno a loro volta il compito di costituire organismi locali di garanzia.
Questo articolato quadro normativo e istituzionale deve essere sfruttato per tutelare il diritto dei cittadini di godere di un servizio efficiente e rispettoso delle risorse naturali. Si procederà, pertanto, a segnalare tempestivamente ogni criticità e ogni discostamento dagli standard qualitativi previsti dalla Carta dei Servizi e del Regolamento di Fornitura, le cui previsioni appaiono spesso dimenticate e disapplicate.
Non vi è notizia, ad esempio, di azioni poste in essere dal Comune di Marino volte al rispetto dei livelli di servizio sopra menzionati, nonostante i numerosissimi e gravosi disservizi che i cittadini si sono trovati a subire e fronteggiare. La Carta del Servizio Idrico Integrato attualmente in vigore, a solo titolo esemplificativo e per descrivere una fattispecie purtroppo nota alla cittadinanza, prevede che in caso di situazioni di pericolo determinate da guasti alle tubazioni o ad apparecchiature interrate – come le innumerevoli perdite che allagano la sede stradale rendendo meno sicura la circolazione – il gestore del servizio debba intervenire per risolvere l'inconveniente entro massimo 6 ore, limite che invece viene puntualmente disatteso.
Anche in questo caso, l'esistenza di una pluralità di organismi sovra comunali non deve rappresentare una giustificazione tale da assolvere un amministratore dalle proprie responsabilità.
Esiste un parametro che misura l'efficienza nella gestione del servizio e il Comune deve essere preparato, risoluto e tempestivo nel rivendicare il rispetto degli standard qualitativi contrattualmente previsti e nel far sentire la propria voce nelle sedi preposte. E’ preciso compito dell'Amministrazione, anche attraverso la conferenza dei Sindaci, vigilare sul rispetto della Convenzione di Gestione, pianificare le opere necessarie per il miglioramento e la diffusione nel territorio dei servizi e decidere la tariffa idrica che il Gestore può applicare. Se una amministrazione non fa tutto questo in modo risoluto, viene meno alle proprie responsabilità.
La città di Marino, tramite la propria Amministrazione, tanto autonomamente quanto nell'ambito della Conferenza dei Sindaci, deve rappresentare i continui disservizi che si verificano nel suo territorio e intraprendere iniziative concrete per ottenere il rispetto dei livelli di qualità previsti.
Quanto alla gestione pubblica del servizio idrico, premettendo che non si può ragionare in relazione ad essa in una dimensione locale, è doveroso chiarire alcuni aspetti. L'attuale assetto normativo non delinea infatti una privatizzazione del settore; il territorio nazionale è stato suddiviso in Aree Territoriali Ottimali (ATO) dalla La Legge n. 36 del 1994, recentemente sostituita dal D. Lgs. n. 152 del 2006 “Norme in materia ambientale”, in tali Aree Territoriali il Servizio Idrico Integrato viene affidato a dei soggetti (Società di capitali) che non necessariamente sono privati. Si pensi che il gestore che ci riguarda, ACEA ATO 2, è una Società per azioni a prevalente controllo pubblico, in quanto ACEA S.p.a. ha come azionista di maggioranza Roma Capitale.
Non può quindi affermarsi che l'acqua non sia più pubblica laddove, peraltro, tutte le infrastrutture rimangono di proprietà dei Comuni. Ciò che va affermato con rigore e fermezza è che i Comuni, in particolare per quel che ci riguarda il nostro Comune, devono vigilare attentamente ed esercitare un controllo incisivo del rispetto della Convenzione di Gestione e far sentire la propria voce.
 
 
 
Domanda n.15) Manutenzione strade e giardini; Cartellonistica stradale; Fotocamere e Sicurezza, come si muoverebbe Lei su questo piano?
 
La certezza di poter vivere con tranquillità il proprio quotidiano è l’aspirazione di ogni cittadino responsabile.
Una comunità può dirsi esemplare quando è in grado di assicurare protezione ai propri membri.
Determinante, perciò, è la consapevolezza della centralità degli organi preposti alla sicurezza, e la presa di coscienza del singolo cittadino di quanto sia importante trasmettere alle generazioni più giovani un corretto esempio di comportamento e l’educazione alla legalità.
La difesa delle libertà individuali, la vigilanza sulla serenità delle famiglie, la sorveglianza sulle case e sui beni sono imperativi che costituiscono l’obiettivo al quale tendere per poter affermare di vivere in sicurezza.
In sintesi il piano per la Sicurezza di Marino 2030 prevede:
a) implementazione del sistema di videosorveglianza, per l'individuazione e la deterrenza di condotte illecite, tanto quelle rivolte contro i privati quanto quelle poste in essere nei confronti del patrimonio pubblico e ambientale.
b) predisposizione di un sistema sanzionatorio efficace, congruo e proporzionato.
c) potenziamento del controllo del territorio mediante una costante interlocuzione con l'autorità di Pubblica Sicurezza.
d) creazione di uno sportello di ascolto e sostegno per le violenze di genere, familiari e connotate da intento discriminatorio.
e) miglioramento dell'illuminazione pubblica.
Gli strumenti di connettività di cui l’Ente locale si doterà nella nuova stagione potranno essere utilizzati per segnalare disservizi e condotte illecite come l'abbandono dei rifiuti, coinvolgendo in tempi più rapidi le forze di Pubblica Sicurezza.
In tale settore un ruolo determinante lo avrà anche la videosorveglianza da implementare e coordinare in maniera più efficace con l’obiettivo riscontrabile e chiaro di tutelare realmente la sicurezza della città, dei cittadini e dei visitatori.
La vivibilità di un paese si misura anche dal grado di qualità delle infrastrutture e dei servizi a disposizione dei cittadini.
Non servono opere di facciata. E’ invece necessario considerare la funzionalità di quanto si realizza nell’ambito delle opere pubbliche e del complesso di decisioni che riguardano l’assetto generale del territorio e quello particolare di ogni singola area.
Certo, avere la capacità di inserire armoniosamente le strutture edificate nel complesso urbano e, in generale, nel territorio, è segno di attenzione e di rispetto per i delicati equilibri architettonici e ambientali ma, innanzitutto, le opere pubbliche devono rispondere a requisiti di efficienza, razionalità e utilità. Piazze, strade, reti di servizio, aree pubbliche, scuole e palestre.
Questi e altri contesti indicano il livello di crescita e di progresso della nostra città.
Un’attenzione che non è mai mancata in questi anni e che deve necessariamente proseguire in tal senso per migliorare e rendere sempre di più la nostra città al passo coi tempi. La cura dei dettagli che appartengono all’arredo di un centro urbano realizza il primo “biglietto da visita” della città, ne mostra il decoro ed il grado di civiltà.
Funzionalità e bellezza dell’arredo, due prerogative che rappresentano il valore aggiunto alla identità urbana di un paese e ne definiscono la personalità.
Agevolare il cittadino nel suo utilizzo quotidiano degli spazi pubblici, anche attraverso un sistema di trasporto pubblico potenziato e migliorato che permetta realmente di vivere il territorio nella sua interezza accorciando le distanze fra il centro storico e le zone decentrate affinché ogni cittadino possa realmente sentirsi parte di un territorio comune, curare l’estetica del paesaggio urbano per esaltarne la funzione educativa, mirata all’amore per il bello e al rispetto per il luogo in cui si vive.
Continuando a far emergere ed esaltando ancora di più le potenzialità naturali di ogni territorio che compone la nostra Città un territorio diverso, ma estremamente prezioso per le proprie peculiarità seppur nella sua diversità.
Le aree verdi devono rappresentare aspetto preponderante per la creazione di una città più bella, attrattiva, dove vivere bene, culturalmente e turisticamente avanzata e valorizzata. La cultura e la bellezza della città sono obiettivi programmatici, devono rappresentare un volano per l'intera attività amministrativa, per creare interesse nei confronti della città, favorire la ripresa economica e il rilancio dell'occupazione.
C'è la piena determinazione a far tornare a risplendere la Città in tutta la sua bellezza per favorire la piena realizzazione di ciascun cittadino, nonché rendere Marino più vivibile e piacevole da visitare.
Le aree verdi potranno beneficiare di una serie di innovazioni tecnologiche che ne favoriranno la cura e la manutenzione. Gli strumenti di connettività avanzata potranno consentire, ad esempio, la gestione più razionale non solo del riscaldamento e del raffrescamento degli edifici, ma anche dell'irrigazione, a tutto vantaggio del rispetto dell'ambiente. L'utilizzo di tecnologie già disponibili, ma sino ad ora colpevolmente non utilizzate, porterà quindi aduna gestione smart dell’irrigazione dei parchi e del verde pubblico, riducendo il consumo di risorse idriche e tarando ad hoc le risorse professionali necessarie alla gestione del verde cittadino. La riduzione dei consumi porterà con sé, come immediata conseguenza, anche una gestione efficiente del personale e delle risorse economiche dell’amministrazione.
La cura e l'implementazione degli spazi del verde pubblico potranno passare anche attraverso forme di collaborazione con i soggetti privati, a solo titolo esemplificativo attraverso la concessione di spazi pubblicitari che abbia come corrispettivo la manutenzione di determinate aree. La partecipazione dei cittadini sarà ulteriormente possibile se verrà diffuso un sentimento di appartenenza, di decoro urbano e di inclusione in un ambiente ordinato, piacevole e appagante che i cittadini sentano proprio.
Il settore della sicurezza beneficerà anch'esso della innovazione tecnologica. Gli strumenti di cui intendiamo dotarci consentiranno benefici anche in questo ambito: un portale e un'applicazione al servizio dei cittadini, finalmente proprietari, potranno essere utilizzati per segnalare disservizi e condotte illecite, ad iniziare dall'abbandono dei rifiuti, coinvolgendo in tempi rapidi le Forze di Pubblica Sicurezza. In tale settore un ruolo determinante lo avrà anche la videosorveglianza, rispettosa di quel quantum irrinunciabile di riservatezza e rigorosamente volta a tutelare la sicurezza della città, dei cittadini e dei visitatori.
 
 
 
Domanda n.16) Per quanto concerne le scuole come intendete rispondere alla necessità della popolazione presente e soprattutto alla impellente necessità di strutture da realizzare nel breve periodo?
 
La scuola è la nostra priorità. Dall’inizio di questa avventura, dal primo evento pubblico tenuto esattamente la scorsa estate, un anno fa di luglio, abbiamo focalizzato l’attenzione sulla necessità di una migliore e più completa offerta formativa sul nostro territorio. In particolare per quel che riguarda la scuola secondaria. Serve, a nostro giudizio, un nuovo istituto superiore.
Abbiamo stimato che ci sono in media oltre 400 giovani di Marino che ogni anno, a soli 14 anni, superato l’esame di terza media, sono costretti ad allontanarsi dal nostro territorio per concludere il ciclo di studi scolastico.
Tutti gli amici della coalizione civica Marino 2030 sono d’accordo sul fatto che, se avremo la fiducia da parte della maggioranza dei cittadini elettori residenti nel territorio comunale di Marino, tra le prime azioni cui daremo seguito ci sarà l’avvio dell’iter burocratico amministrativo per dare vita a un altro istituto superiore nella nostra città.
Poi, durante l’ultimo complicato inverno trascorso, con le scuole un po’ aperte e un po’ chiuse, ho avuto modo, grazie alla collaborazione di presidi e genitori, di fare una ricognizione completa sulle necessità strutturali dei vari plessi comunali di scuola primaria e secondaria inferiore. Anche qui c’è molto da fare, a partire dalla programmazione degli interventi di manutenzione che non può assolutamente incidere ed interferire con lo svolgimento dell’attività didattica e che vanno pertanto realizzati, al netto dell’imprevedibilità degli eventi, in tempo utile per assicurare la ripresa a settembre del nuovo anno scolastico.
I servizi vanno garantiti, a tutti i livelli. Ad esempio, ci sono plessi in cui manca una palestra e gli alunni sono costretti ad usufruire di spazi fuori dall’istituto per svolgere attività motoria che comunque rientra nell’offerta curriculare; altro aspetto è quello di potenziare il sistema di trasporto per agevolare il raggiungimento dei plessi prescelti così come quello di rendere maggiormente efficiente la connettività all’interno dei plessi.
Forti della consapevolezza che la crescita di un territorio non può prescindere dalla crescita culturale, la creazione di una nuova scuola superiore dotata di un plesso multifunzionale aumenterà l’offerta formativa e farà compiere a Marino un passo fondamentale nella rigenerazione urbana, investendo visibilmente sul futuro dei cittadini più giovani.
Le nuove generazioni, infatti, sono il seme della comunità che cresce.
L’obiettivo è quello di dare la possibilità ai giovani studenti di Marino di completare il ciclo scolastico sul territorio e attrarre nuovi studenti dai comuni vicini.
Tutto ciò per favorire il riallineamento del tessuto socioculturale cittadino alla media dei comuni di pari livello con conseguente ricaduta in termini di attività commerciali, occupazionali (librerie, cinema, eventi correlati)”
Più scuola genera più appartenenza ed è un passo decisivo per l’intera comunità verso la creazione di una città rinnovata, solidale e unita nel patto tra generazioni che abbiamo in mente.
 
 
 
Leggi le risposte dei candidati a Sindaco:
Carlo Colizza     Gabriella De Felice     Stefano Enderle     Fabio Martella     Gianfranco Venanzoni
Il candidato sindaco Stefano Cecchi ha preferito non rispondere al nostro appello.

Condizioni per l'esenzione del ticket sanitario

 Condizioni per l'esenzione del ticket sanitario Copertina Nazionali (1.364-0-0)
Domenico Brancato

Il pagamento del ticket, introdotto in Italia nel 1982,  rappresenta il contributo degli assistiti al costo delle seguenti  prestazioni sanitarie incluse nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA),  definiti dal Presidente del Consiglio dei Ministri il 12 Gennaio 2017:

  • Le visite specialistiche ed esami di diagnostica strumentale ( Indagine che si eseguono con strumenti che permettono di studiare le strutture del corpo: endoscopia, tomografia computerizzata – TAC – E Risonanza Magnetica – RMN)  e di laboratorio (Esame: del sangue, delle urine, delle feci, ecc.);
  • Le prestazioni eseguite in Pronto Soccorso che non rivestono carattere di emergenza  (codici bianchi), non seguite da ricovero;
  • Le cure termali.

Tuttavia la legge stabilisce delle esenzioni,  per parte o per tutte le prestazioni, nei confronti degli assistiti che dispongono dei requisiti di seguito specificati:

  • Codice  E01 - Età inferiore a 6  e superiore a 65 anni, facenti parte di un nucleo familiare con reddito annuo complessivo non superiore a 36.151,98 euro (Legge 537/1993 e successive modifiche – art.8, comma 16);
  • Codice E02 – Disoccupati e loro familiari a carico, appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico;
  • Codice E03 – Pensionati sociali e loro familiari a carico (Dal 2018 l’Assegno Sociale può essere erogato a uomini e donne che hanno compiuto 66 anni e 7 mesi) fino ad un importo massimo  di euro 453,00 al mese per 13 mensilità, per i non coniugati e coniugati aventi limiti di reddito, rispettivamente  di euro 5.889,00  e 12.485,86.

L’assegno viene erogato in misura ridotta ai cittadini: - non coniugati e  coniugati in possesso di un reddito, rispettivamente inferiore all’importo annuo dell’assegno e inferiore al doppio dell’importo annuo dell’assegno.

L’importo dell’Assegno Sociale di base viene poi aggiornato in funzione della maggiorazioni previsti  dalla Legge 388/2000 e successive modifiche che, per gli over 70 prevede un incremento mensile di euro 12,92.

Il limite anagrafico può scendere fino a un minimo di 65 anni, in virtù di uno sconto di 1 anno  per ogni 5 anni di contributi versati;

Chi ha almeno 70 anni può richiedere l’integrazione al milione “e la concessione dell’incremento dell’Assegno mensile fino ad un importo di euro 643,86 “.

I cittadini stranieri possono far richiesta ed ottenere l’Assegno sociale, a condizione che siano: - comunitari ed in possesso del requisito dell’iscrizione all’anagrafe del comune di residenza; - o  extracomunitari  titolari del permesso  di soggiorno.

Per gli invalidi civili al compimento dei 66 anni e 7 mesi di età, come definito dall’art. 19 della Legge 118/71, i sussidi assistenziali vengono automaticamente  trasformati in Assegno sociale.  Per loro, però, i requisiti richiesti sono un po’ diversi da quelli fissati  per gli altri aventi diritto, in quanto viene considerato solo il reddito del richiedente, anche se sposato e  l’Assegno sociale  è erogato sempre per intero, con  un importo, per il 2018,  di euro mensili 368,91, maggiorabile fino a 453,00 euro);

 

  • Codice E04 – Titolari di pensione al minimo di età superiori a 60 anni e loro familiari a carico, con un reddito annuo complessivo inferiore a 8. 263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro, in presenza del coniuge ed in ragione di altri 516,46 euro per ogni figlio a carico.

Tutti gli assistiti che risultano esenti per reddito, possono usufruire ,  senza alcuna partecipazione  al costo  (ticket), di tutte le prestazioni di diagnostica strumentale, di laboratorio e le altre prestazioni specialistiche ambulatoriali previste dal Servizio Sanitario Nazionale, necessarie e rispondenti alla loro condizione di salute. Anche se da tale esenzione  rimane esclusa l’assistenza  farmaceutica.

 Per ottenere l’esenzione gli interessati dovranno, comunque,  inoltrare richiesta al medico di famiglia e pediatra che, all’atto della prescrizione di prestazioni di specialistica ambulatoriale, previa  verifica del diritto all’esenzione dell’assistito, riporta il relativo codice (E01, E02, E03, E04)  sulla ricetta.

Se il medico, attraverso la consultazione della lista degli esenti per reddito fornita dall’Anagrafe Tributaria, tramite  il sistema Tessera Sanitaria, rileva che l’assistito non risulta nell’elenco, procede ad annullare, con un segno, la casella presente sulla ricetta contrassegnata con la lettera “N” (non esente).

 Coloro che, pur avendo diritto all’esenzione dal ticket, non compaiono nella lista del medico curante, in quanto non obbligati a presentare la Dichiarazione dei Redditi (Pensionati al minimo, pensionati sociali e disoccupati), per ottenere il rilascio di un apposito attestato, dovranno annualmente autocertificare il reddito percepito nell’anno precedente presso l’ASL  di residenza.

I disoccupati dovranno autocertificare anche lo stato di disoccupazione e impegnarsi a comunicare tempestivamente l’eventuale cessazione di questa condizione, nonché  i cambiamenti che possono incidere sulle condizioni di reddito in maniera tale da  far venir meno il diritto all’esenzione.

A cura del Prof. Brancato

13 Giugno 2002 - Santa Maria non dimentica

13 Giugno 2002 - Santa Maria non dimentica Copertina S. Maria delle Mole (1.363-0-0)
Antonio Calcagni

 
In quel giorno di 19 anni fa si consumava la rapina in una filiale di banca, situata in piazza P. Togliatti che, nell’estremo tentativo di sventarla costò la vita al Vice Brigadiere, Sandro Sciotti.
 
Un gesto di eroismo, che l’Arma dei Carabinieri ha così sintetizzato nel conferirli la medaglia d’Oro al valor Militare alla memoria.
 
"Avvedutosi di una rapina in corso presso Istituto di Credito, con esemplare ardimento e consapevole sprezzo del pericolo, non esitava ad affrontare uno dei malfattori, appostato all’esterno della banca, bloccandolo a terra. Fatto segno da colpi d’arma da fuoco esplosi dai due complici, benché colpito in più parti del corpo, con eccezionale coraggio e non comune determinazione, replicava con l’arma in dotazione, accasciandosi, poi, esanime al suolo.
Fulgido esempio di elette virtù militari ed altissimo senso del dovere, spinto fino all’estremo sacrificio. Santa Maria delle Mole (Roma), 13 giugno 2002."
 
Parole da cui, aldilà  del linguaggio burocratico usato, traspare tutto il dramma che si è consumati nel volgere di pochi minuti, e che ha segnato inesorabilmente la vita della famiglia Sciotti.  
 
Sono trascorsi ormai 19 anni da quel tragici evento, ma Il Comitato di quartiere di Santa Maria delle Mole, facendosi interprete del sentimento di tutti i Cittadini, rende onore a questo nostro eroe.

A Santa Maria delle Mole è già Natale: sabato 23 novembre tornano le "Luci in Allegria"

A Santa Maria delle Mole è già Natale: sabato 23 novembre tornano le "Luci in Allegria" Copertina S. Maria delle Mole (1.360-0-0)
Eleonora Persichetti

 
NATALE 2024
 
Dopo il grandissimo successo della Notte Bianca dello scorso 14 settembre, Santa Maria delle Mole è pronta a respirare nuovamente una magica atmosfera con la 3a edizione di “Luci in Allegria”, evento ideato da Andrea Paciotti e organizzato dall’UCF Marino con il patrocinio del Comune di Marino insieme ai commercianti, alle imprese e alle attività produttive del territorio.
 
Nella frazione marinese la festa più attesa dell’anno inizierà sabato 23 novembre alle 18:30 in piazza Palmiro Togliatti, dove sarà acceso un grande albero di Natale alla presenza del sindaco Stefano Cecchi e dell’amministrazione comunale di Marino.
 
A presentare il momento inaugurale di “Luci in Allegria” sarà Luca Rossetti. Nel corso dell’evento, tornerà a esibirsi sul palco di Santa Maria delle Mole Lavinia Fiorani, che eseguirà dal vivo il brano Luci in Allegria, ormai vera e propria sigla-tormentone della manifestazione.
 
Il Natale di Santa Maria delle Mole durerà fino a domenica 12 gennaio 2025. Tanta gioia e tanto divertimento per grandi e bambini, con animazione, giostre, musica e, ovviamente, le immancabili luminarie tridimensionali, quest’anno dedicate alle favole, e le luci colorate installate lungo le strade principali del territorio, per una vera esplosione di luci e colori che renderanno uniche le imminenti festività natalizie.
 
Quest’anno, poi, ci sarà una bellissima novità: una fantastica pista di pattinaggio sul ghiaccio, realizzata in piazza Sandro Sciotti, che sarà fruibile dal lunedì al venerdì, dalle ore 15 alle 22, e il sabato e la domenica, dalle 11 alle 22. Altre sorprese saranno illustrate nei prossimi giorni sulla pagina Facebook Natale in Allegria.
 
Voglio ringraziare fortemente tutti gli sponsor e i commercianti, che ormai da anni credono in questo progetto, il sindaco Stefano Cecchi e tutta l’amministrazione comunale di Marino – commenta il presidente dell’UCF Marino Andrea Paciotti. Un ringraziamento speciale, chiaramente, va anche ai commercianti che hanno collaborato per la realizzazione di ‘Luci in Allegria’, un appuntamento caratteristico e, soprattutto, imperdibile per la nostra comunità. Abbiamo lavorato con larghissimo anticipo – aggiunge Paciottiper far vivere, fin dal 23 novembre, un Natale magico ai cittadini di Santa Maria delle Mole, di Marino e di tutti i Castelli Romani, ma anche dell’intera provincia di Roma, perciò vi aspettiamo in tantissimi fino al 12 gennaio. Buon divertimento e Buone Feste a tutti!”.

Al parco Lupini sembra che il Covid 19 sia un pericolo superato.

Al parco Lupini sembra che il Covid 19 sia un pericolo superato. Copertina S. Maria delle Mole    (commenti:1) (1.357-0-0)
Domenico Brancato

DALLA QUASI TOTALITA’ DEI FREQUENTATORI IL PARCO “RUGGERO LUPINI”, IL COVID 19 E’ CONSIDERATO UN PERICOLO SUPERATO!!!!!
 
Di fatto, è in atto uno spontaneo comportamento in deroga, rispetto alla norme previste per ambienti, sedi di notevole affluenze di pubblico.
 
Nell’affrontare l’argomento, per meglio comprendere le motivazioni dell’esposizione, si ritiene utile premettere che il Parco Lupini:
  • dispone di una esigua superfice, rispetto ad altre are a Verde pubblico attrezzato della zona (vedi: Parco G. Falcone, Della Pace e Sassone);
  • è frequentato, specie in questo periodo, da moltissimi cittadini provenienti anche dalle zone limitrofe;
  • in rispetto delle norme di prevenzione relative alla diffusione del COVID 19, ne è stato vietato l’accesso dal 17 marzo al 29 maggio;
  • dal 30 maggio, in seguito ad un calo dei contagi, è stato riaperto al pubblico, sotto il controllo di volontari che operano in applicazione del Pano di Emergenza Comunale, con: affluenza ed orario d’ingresso regolamentati, rilevamento all’ingresso della temperatura, osservanza del rispetto del distanziamento sociale, e divieto di utilizzazione del parco giochi, ad eccezione delle altalene. Limitazioni applicate soltanto per circa dieci giorni, considerati gli effetti positivi delle misure precauzionali adottate;
  • oggi, continua ad essere ampiamente frequentato, senza la benché minima adozione delle precauzioni di cui sopra, nonostante la curva relativa al numero giornaliero delle persone positive, anche in ambito locale, sia tornata a risalire, portandosi a livelli superiori a quelli di fine maggio.
Pertanto, al fine di scongiurare il verificarsi di quanto evidenziano le sistematiche conseguenze derivanti dai trasgressivi assembramenti; e considerato che, molto probabilmente, le persistenti condizioni di pericolosità rilevate siano momentaneamente sfuggire all’attenzioni degli interessati, preposti al controllo della situazione segnalata; si ritiene opportuno richiamare l’attenzione in proposito, affinché si possano adottare tempestivi ed adeguati provvedimenti, seguiti da frequenti riscontri sui loro effetti, per evitare di incrementare l’attuale condizione di ancora deficitario controllo della preoccupante pandemia.
 
In quanto, come riportato, esistono le condizioni favorevoli affinché ciò si verifichi, dal momento in cui nel Parco in questione vengono , quasi totalmente, trascurate le accortezze categoricamente raccomandate: uso della mascherina e rispetto delle distanze di sicurezza. Quest’ultime soprattutto da parte dei bambini/e e ragazzini/e che, rincorrendosi si accalcano, urlando in coro a squarciagola ininterrottamente per ore, per avvicendarsi, ripetutamente, alla scalata degli scivoli della “Torre a più piani” del parco giochi. Manifestazioni che, In genere, avvengono alla presenza di accompagnatori permissivi e compiacenti di tali istintivi ed eccessivi comportamenti, e disinvoltamente non curanti che tutto ciò costituisce un’ulteriore non trascurabile trasgressione.
Trasgressione che influisce a rendere ancor più insopportabile e pregiudizievole, per la salute della popolazione delle abitazioni circostanti, il già elevato livello di inquinamento acustico che incombe sulla zona e che trova fondatezza nella normativa al riguardo. Infatti, il Parco Lupini, fra l’altro, caratterizzato da elevata densità di frequentatori e da una ubicazione contornata, nelle immediate adiacenze da abitazioni, è compreso in Classe acustica I. Classe riservata ad “aree particolarmente protette, nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione”.
Prescrizione che viene ulteriormente ribadita in uno del fondamentali punti delle Norme Generali di comportamento del Regolamento dei Parchi: “E’ vietato, altresì, all’interno dei parchi e aree giochi comunali, arrecare disturbo alla quiete pubblica.”
 
Quanto espresso vuole essere un doveroso tentativo per far sì che il Parco Lupini, da attuale area arida ed ambiente caotico, potenzialmente rischioso e, come precisato, fonte di ulteriore apporto di snervante inquinamento acustico; divenga come nelle intenzioni di coloro che lo hanno voluto e realizzato, un verdeggiante, tranquillo, sicuro ed accogliente luogo di edificante socializzazione e di gratificante passatempo. Dove i fruitori, di tutte le età, possano appagare, con eguale compiacimento, le loro specifiche esigenze.
Ma anche, e soprattutto, una esortazione a Chi di competenza ed, in special modo, agli abituali frequentatori, rispettivamente, ad adoperarsi ed a fare in modo che il buonsenso ed il senso di responsabilità prevalgano sull’indifferenza e la superficialità, nell’immediato, per impedire, che perduri il verificarsi delle descritte manifestazioni di leggerezza. Manifestazioni, in netta contrapposizione a quanto, in ambiti operativi e particolarmente in quello scolastico, in vista dell’ormai prossimo avvio del nuovo ciclo, si sta effettuando per la messa appunto di dettagliate disposizioni e per l’attuazione di ingenti interventi mirate/i a predisporre, almeno nelle previsioni, misure comportamentali e logistiche tali da poter consentire lo svolgimento delle varie mansioni in condizioni di massima sicurezza.

Attività antiriciclaggio: limite di contanti

Attività antiriciclaggio: limite di contanti Copertina Nazionali (1.357-0-0)
Domenico Brancato

 

Le Banche, gli Uffici  e gli Istituti di Moneta Elettronica, con cadenza mensile, sono tenuti ad inviare  all’Unità di Informazione finanziaria per l’Italia -UIF- (Ente istituito nel 2007 presso la Banca d’Italia, che ha iniziato ad operare il 1° Gennaio 2008, subentrando all’Ufficio Italiano dei Cambi, nel ruolo di autorità centrale antiriciclaggio), la comunicazione di ogni operazione, anche occasionale, di movimenti in denaro contante  di importo pari o superiore a 10 mila euro effettuata nel mese solare (dal 1° all’ultimo giorno del mese), anche se eseguita tramite singole operazioni di importo pari o superiori a 1.000 euro, da parte dello stesso cliente. 

Le informazioni che identificano la comunicazione  all’UIF  devono comprendere: la data, l’importo e la causale  dell’operazione; la filiale in cui è stata disposta; il numero del rapporto continuativo movimentato; i dati identificativi del cliente, dell’esecutore e del titolare effettivo.

Comunque, Italia Oggi (Quotidiano economico, giuridico e politico) chiarisce che  chi ha la coscienza a posto non ha nulla da temere, poiché l’UIF si avvale di un’ampia base di dati per attribuire la più consona interpretazione ad ogni segnalazione.

Mentre, in seguito dell’entrata in vigore dell’art. 1, comma 898 della legge 208 del 2015 (Legge di Stabilità del 2016), il limite di denaro per eseguire le transazioni (pagamento di servizi o  compravendite ), per adeguare l’Italia all’orientamento condiviso dalla maggior parte dei Paesi Europei, è stato elevato a 3.000 euro.

 Non esistono, invece, limiti delle somme che possono essere prelevate o versate da un utente presso un Istituto bancario o postale  (fermo restando che l’addetto al servizio potrebbe richiedere le motivazioni che abbiano indotto al prelievo, ed in caso di spiegazione non convincente, potrebbe inoltrare la comunicazione  all’UI F) a meno che  non si compiano operazioni verso un soggetto terzo.  Nel qual caso si pone il predetto limite dei 3.000 euro, in quanto si renderebbe necessario adoperare forme di pagamento tracciabili ( Vedi Bonifico o Carta di credito).

In riferimento al limite di disponibilità, la sentenza 27 febbraio 2016 della Cassazione Penale ha ammesso che si configura  il reato di autoriciclaggio   laddove dovesse essere rinvenuta una rilevante somma di denaro, in contanti,  in possesso di un soggetto il cui reddito non sia compatibile con una tale disponibilità.  Reato sancito dalla Legge 186 del 15 Dicembre 2014 che ha introdotto nel Codice penale l’art. 648 – ter.1, per il quale viene  punito  colui che compie l’attività tipica del riciclaggio sui beni tratti da delitti commessi da lui stesso. A differenza del  riciclaggio, dove il riciclatore è colui che prende del denaro o dei beni da coloro che li hanno ottenuti da reato e li immette nel circuito economico legale, attraverso operazioni di qualsiasi natura commerciale. In altri termini, il riciclatore è chi  commette riciclaggio e, quindi, ostacola l’identificazione della provenienza dei soldi, ma non prende parte al  reato presupposto, cioè al fatto criminoso che ha generato quei proventi

Viene esclusa la punibilità dell’autoriciclaggio solo quando il denaro, i beni o le altre utilità vengono destinate esclusivamente all’autoconsumo o al godimento personale e non reimpiegati al fine di ostacolare l’individuazione della provenienza.

In alcuni settori, però, la riforma non è stata applicabile in Italia, come nel caso dei money transfer ( servizio di trasferimento di denaro ) e per i pagamenti nei confronti della Pubbliche  Amministrazioni, che continueranno a dover essere effettuati mediante strumenti tracciabili con importi al limite dei 1.000 euro.

La legge di stabilità, per contenere l’evasione ha esteso l’obbligo, per professionisti, commercianti e, a partire da Luglio, anche per i parchimetri ( salvo i casi di oggettiva impossibilità tecnica ), di accettare e consentire, anche per importi minimi,  pagamenti mediante carte di credito  e bancomat.

Per chi commette il delitto di autoriciclaggio il richiamato art. 648 -ter.1  prevede il seguente trattamento sanzionatorio, ai commi:

  • uno: reclusione da 2 a 8 anni e multa da 5.000 a 25.000 euro a chiunque, avendo commesso o concorso a commettere un delitto non colposo ( o doloso, cioè commesso con la volontà di compiere un atto illecito, agendo di proposito ed in piena coscienza) , impiega, sostituisce e trasferisce in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative, il denaro, i beni o le altre utilità provenienti dalla commissione di tale delitto, in modo da ostacolarne concretamente l’identificazione della loro provenienza delittuosa;
  • due: reclusione da 1 a 4 anni e multa da 2.500 a 12.500 euro per la medesima condotta prevista dal comma 1 , se posta in essere in relazione a delitti non colposi  puniti con la reclusione inferiore a cinque anni. Tuttavia , se il delitto  presupposto è stato commesso con modalità mafiose o al fine di agevolare l’attività delle Associazioni di tipo mafioso, si applicano la pene previste dal primo comma;
  • quinto: Aumento fino a un terzo della pena, quando  i fatti delittuosi sono commessi nell’ambito dell’esercizio di un’attività bancaria o finanziaria o di altra attività professionale;
  • sesto: Diminuzione della pena fino alla metà, per chi si sia efficacemente adoperato per assicurare le prove del reato e l’individuazione dei beni, del denaro e delle altre utilità provenienti dal delitto.

In ogni caso, ai sensi dell’art. 648 – quater (quarta aggiunta all’articolo originale) c.p., la condanna comporta la confisca dei beni che ne costituiscono il prodotto o il profitto, salvo che appartengano a persone estranee al reato. In tale circostanza, comunque, il giudice dispone la confisca di denaro, beni o delle altre utilità delle quali il reo ha la disponibilità, anche per interposta persona, per un valore equivalente al prodotto, profitto o prezzo del reato.

A cura del Prof. Brancato

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Federica Bruni Agente Immobiliare da anni, dopo aver compiuto gli studi di Architettura e dopo aver lavorato presso un’azienda di famiglia che si occupava di edilizia, ha potuto sviluppare tecniche conoscitive in merito alla cantieristica.
Si abilita presso la CCIAA di Roma e fa esperienza nel campo immobiliare affiancando per un periodo il vicepresidente FIMAA (Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari) per poi intraprendere l’attività di Agente Immobiliare su Roma e Castelli Romani.
 
 
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