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Cessa l'attività di gestione del parco Lupini da parte del Comitato di Quartiere

Cessa l'attività di gestione del parco Lupini da parte del Comitato di Quartiere Copertina    (commenti:2) (1.529-0-0)
Antonio Calcagni

Rendiamo noto alla cittadinanza che, a far data dal 25 luglio 2021, cessa l’attività di gestione del parco Lupini, da parte del Comitato di Quartiere di Santa Maria delle Mole.
 
Un impegno, partito dal 2017, protrattosi ininterrottamente, fino ad ora, e svolto con abnegazione e spirito civico, da un manipolo di volontari, che da sempre hanno a cuore le sorti del parco, ed a cui vanno i nostri più sentiti ringraziamenti.
 
Da quella data in poi quindi, non avendo il nostro Comitato, partecipato al bando per l’assegnazione del parco, e non essendoci nel contempo altre associazioni di volontari che si siano proposte a subentrare, la gestione ritorna, come è sempre stato, a carico del Comune di Marino.
 
Entro quella data quindi, il Comitato provvederà a mettere a disposizione del Comune, sia tutte le chiavi di accesso al parco, che tutto il materiale che abbiamo acquistato negli anni, e necessario alla sua manutenzione.
 
Resta inteso che, il nostro impegno a favore del parco Lupini, così come per ogni altro luogo pubblico di Santa Maria delle Mole, resterà invariato.
 
Un impegno che ci vede promotori del programma di ammodernamento del parco, che proprio in questi giorni ha  preso il via.

Dal 1° luglio 2019 obbligatoria l’installazione del seggiolino "salva- bebè"

Dal  1° luglio  2019 obbligatoria l’installazione del seggiolino  "salva- bebè" Copertina    (commenti:2) (1.090-0-0)
Domenico Brancato

La nuova legge, approvata all’unanimità dal Senato il 25 settembre 2018, introduce l’obbligo del dispositivo anti abbandono sui seggiolini per auto, per Bambini fino a  4 anni.

Le caratteristiche tecnico-costruttive e funzionali del sistema di allarme dovranno essere stabilite, entro 60 giorni, da un Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (anche se si  prevede consista nell’applicazione  di un sensore al seggiolino che riveli, una volta spento il motore,  la presenza dei Bimbi in auto, attraverso l’emissione di un segnale acustico di allarme  inviato sulla chiave dell’auto o sul cellulare del  conducente).  Mentre l’obbligo d’installazione del seggiolino è previsto dopo 120 giorni dalla data di entrata in vigore del Decreto e comunque a decorrere dal 1° Luglio 2019.

Intanto, a cura de Ministero delle salute è prevista e finanziata, per il triennio 2019 – 2021, la realizzazione di un campagna informativa sulle modalità di utilizzo dei dispositivi e sui rischi  derivanti dall’amnesia dissociativa. Disturbo caratterizzato da una perdita di memoria-retrospettiva (ricordarsi di fare qualcosa) e della conseguente incapacità di ricordare informazioni autobiografiche (che riguardano la propria vita) , dovuto  ad eventi sconvolgenti dal punto di vista fisico ed emotivo, spesso associati ad eventi traumatici o fortemente stressanti, quali (fra i più ricorrenti,  connessi all’attuale andamento della vita quotidiana): problemi finanziari; difficoltà interpersonali (riconducibili spesso  a conflittuali rapporti famigliari e di amicizia) apparentemente irrisolvibili; impulsi mossi da sensi di colpa; morte di una persona alla quale si era affettivamente molto legati; ecc.

 Tale disturbo anche se si può presentare in qualsiasi fascia di età,  sembra manifestarsi più frequentemente tra i giovani adulti.

Secondo il testo approvato, l’obbligo dell’installazione dei seggiolini anti-abbandono riguarderà i conducenti dei veicoli delle seguenti categorie:

  • M1: Veicoli a motore costruiti essenzialmente per il trasporto di persone e dei loro bagagli, aventi al massimo 8 posti a sedere, oltre al posto del conducente;
  • N1, N2 e N3 Veicoli a motore costruiti essenzialmente per il trasporto di merci con una massa, rispettivamente,  non superiore a 3,5 tonnellate; compresa tra 3,5 e 12 tonnellate  e superiore alle 12 tonnellate,

immatricolate in Italia o all’estero e condotti da residenti in  Italia, che trasportano Bambini fino a 4 anni di età, assicurati al sedile con il sistema di ritenuta (sistema finalizzato ad evitare collisioni ed urti ai Bambini, in caso di incidente stradale o brusche frenate, che  deve  essere omologato e dotato di contrassegno conforme alle norme stabilite dal Ministero dei Trasporti ed il cui  utilizzo è obbligatorio per soggetti  fino al raggiungimento di 36 Kg di peso ed un’altezza di 1,50 metri. L’art. 172 del Codice della Strada, poi, prevede l’obbligo del seggiolino per auto per tutti i passeggeri sotto i 150 cm e i 12 anni di età. Sono esentati dall’ottemperanza dell’utilizzazione del sistema di ritenuta i Bambini di età inferiore a 3 anni che occupano i sedili posteriori, solo se trasportati: - con veicolo sprovvisto di tale sistema;  taxi o di autovetture da noleggio con conducente in servizio urbano o su itinerari da e per stazioni ferroviarie, porti e aeroporti, purché siano accompagnati da un passeggero di almeno 16 anni di età. L’alterazione del normale funzionamento di tali dispositivi di sicurezza è punibile con una sanzione fino a 162 euro, mentre l’importazione, la produzione e la commercializzazione in Italia degli stessi, non omologati,  è punibile con una multa che varia da 841b a 3.366 euro).

Intanto, nel frattempo che si giunga al termine dei 60 giorni per conoscere la definizione dei dettagli tecnico-economici e di spettanza,  inerenti la concreta applicazione del provvedimento,  sono allo studio sconti per incentivare l’acquisto dei seggiolini , in sintonia con  il testo del Decreto che  suggerisce appositi provvedimenti legislativi inerenti agevolazioni (detrazioni fiscali fino a 200 euro) limitati nel tempo,  in ottemperanza della normativa europea sugli aiuti di Stato.

Anche se il direttore del Codacons (Coordinamento delle Associazioni per la difesa dell’Ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) Carlo Rienzi asserisce “ che quando si introduce un obbligo si devono prevedere anche tutele per le famiglie: per questo chiediamo che i seggiolini siano totalmente gratuiti per i genitori , anche allo scopo di evitare ignobili speculazioni sull’esigenza di tutelare i bambini “

In caso di inosservanza dell’obbligo d’installazione dei seggiolini anti-abbandono è prevista una multa che va da 81 a 326 euro ( come per il mancato uso delle cinture di sicurezza ) ed  in caso di recidiva, nell’arco di due anni, la conversione in  sospensione della patente da 15 giorni fino ad un massimo di due mesi (in seguito ad aggiornamento dell’art. 172, comma 4  del Codice della Strada).

Comunque, nel frattempo, al di là degli specifici dispositivi esistenti o in via di realizzazione, per ricordare ai conducenti che un bimbo è rimasto in auto, si può ricorrere alla messa in atto di accorgimenti semplici, efficaci   e per nulla onerosi  che richiamino o inducano ad accorgersi della presenza in auto  del bambino, come:

  • Posizionare, in vista, sul sedile accanto al conducente, degli oggetti  attinenti il  Bambino: biberon,  pannolini, pupazzetti, ecc;
  • Lasciare, sul sedile dell’auto accanto al piccolo, degli oggetti personale: agenda, cellulare,  computer, chiavi della sede di lavoro ed altri oggetti indispensabili allo svolgimento della mansione  lavorativa, cioè tali  che  costringano “ l’ incauto “ genitore a far ritorno sull’auto per recuperarli e quindi  accorgersi della presenza del bambino;
  • Il ricorso  (per coloro che dispongono di uno  smartphone con connessione internet) all’ installazione gratuita  dell’applicazione “ Waze : impostare il promemoria bimbi in auto “, attraverso Google Play,  Apple Store e Windows Store, rispettivamente, per sistemi operativi: Android, iPhone e Windows.

Tutto ciò  al fine di soccorrere  quei  genitori che, assillati  da mille inspiegabili ed inestricabili problemi che annebbiano la  loro mente, rischiano di abbandonare, anche se incoscientemente, il proprio figlio in auto, e per scongiurare il pericolo che agli 8 bambini deceduti in Italia, negli ultimi 10 anni, in tali circostanze, si aggiungano altri strazianti luttuosi eventi del genere.

 

A cura del Prof. Brancato

Cancello pedonale per la scuola Verdi

Cancello pedonale per la scuola Verdi Copertina    (commenti:2) (457-0-0)
Antonio Calcagni

Il 26 agosto scorso, a seguito della realizzazione del, tanto atteso, cancello pedonale tra, l’ampio parcheggio di via Fratelli Cervi e la scuola Verdi, pubblicammo, sempre su questo Sito, vedi link Art. 838,  un articolo, in cui, nonostante non avessimo apprezzato sia le sue dimensioni che la sua dislocazione, non centrale rispetto all’ingresso della scuola, ci dicevamo comunque contenti, grati, ma anche fiduciosi della sua successiva e immediata apertura.
 
Da allora, è trascorso quasi un mese e mezzo ma, della promessa di un’immediata apertura non se ne ha più nessuna traccia.
 
E così continuano i disagi delle centinaia di cittadini che quotidianamente portano i loro piccoletti alla suddetta scuola.
 
Cittadini esasperati che, sempre più numerosi, si rivolgono a noi per chiedere se ci sono novità su questa telenovela che dura ormai da più di tre anni.
 
Di seguito pubblichiamo solo alcune di queste richieste che quotidianamente ci giungono:
 
Salve, sono Olga, una delle tante mamme del bambino che da mercoledì 10 settembre frequenta la scuola verdi, sita in via Maroncelli.
 
In questi giorni ho avuto modo di constatare il disagio dovuta alla chiusura del cancello che collega direttamente il parcheggio alla scuola verdi.
 
Mi hanno informato della vostra iniziativa già intrapresa con la raccolta di 500 firme per la risoluzione del problema.
 
Mi chiedevo se ci fossero aggiornamenti in merito. avendo un altro bimbo piccolo, sono costretta a parcheggiare lontano dall'entrata con un bimbo in braccio e l'altro accanto facendo attenzione ad auto ecc., sicura di un vostro riscontro, porgo cordiali saluti”.
 
Ciao sono Aleandro, abbiamo avuto il piacere di conoscerci già durante lo scorso anno scolastico, io come saprete abito a Cinecittà ma mia nuora che provvede a portare tutti i giorni la mia nipotina alla scuola Verdi, mi chiede continuamente se ci sono novità sull’apertura di questo benedetto cancello, avete per caso qualche buona notizia da darci?”.
 
Purtroppo, a queste persone non sappiamo più che cosa rispondere, e quindi se a suo tempo abbiamo applaudito alla suddetta realizzazione, siamo costretti ora a dirci profondamente amareggiati di questo andazzo.

Che fine farà l'Abbazia dei Trappisti?

Che fine farà l'Abbazia dei Trappisti? Copertina    (commenti:2) (1.147-0-0)
Eleonora Persichetti

 
 
Calorosa partecipazione, sabato scorso, alla manifestazione per sensibilizzare la popolazione locale alla dipartita dei Monaci Trappisti e al destino della proprietà.
 
“Con un’apposita Passeggiata Archeologica – spiega Pino Cardente, Presidente Associazioni SEMPRE BOVILLE e Co.Pro.N.E.L. - abbiamo riscoperto le Bellezze dei principali Siti e Monumenti, quali: Tomba Gens Iulia, Tomba Gens Claudia, Sacello della Bona Dea, Torre Leonardo ed Insieme di Diverticoli che dall’ Appia Antica (pressi Torre Padre Secchi), si dirigeva alla Villa di Tito Sestio Gallo (ove incrociava la Via di Mola Cavona: percorso della preesistente Transumanza) e saliva, per le Castagnole, sino a Due Santi-Collepicchione (ove ci fu, sui resti di Albalonga, il 1° Insediamento dell’ Antica Bovillae). Si tratta di una rilevante area storico-archeologica, parte integrante ed inscindibile dell’intera Antica Boville che, nell’insieme, è Unicum dell’Appia Antica la quale, non per caso, fu costruita (nel 312 a.c.) proprio da Roma fino a Bovillae all’incrocio tra la Regina Viarum e via della Mola Cavona - questa anticamente portava da Tivoli (Tibur) ad Anzio (Antium) con splendidi reperti archeologici del periodo imperiale (lo Stadio, un piccolo Teatro, Ville, Domus ed Edifici Storici Termali). Era inoltre un crocevia importante nella millenaria Transumanza Pastorizia (che dagli Abruzzi scendeva a Boville) per “svernare” nell’agro romano: ove si diffusero anche le mandrie di Bovini, dalle quali il nome “ Bovis Villae” Città dei Buoi”.
 
La Passeggiata Archeologica si è conclusa:
  • approvando l’Appello all’UNESCO per il riconoscimento dell’area come Patrimonio dell’Umanità;
  • con la Preghiera del Salvataggio alla Madonna dell’Equilibrio nella Cappella del Convento dei Trappisti (come voluto, in modo particolare, da Pellegrini e Credenti: veramente rammaricati per il rischio crescente);
  • portando l’ultimo Saluto ai Frati Trappisti partenti.
“Ad oggi – commenta Mauro Abate, Presidente della Sezione di Marino di Italia Nostra - Monastero e tenuta storica dei Frati Trappisti, come ci hanno detto i frati, rimarranno nella proprietà fino a fine anno, dopo si sposteranno. Stimolati a chiarire la situazione, hanno ripetuto che la causa del loro trasferimento è la diminuzione di vocazioni, il loro avanzare d'età etc. Ci hanno dichiarato che la proprietà è stata già acquistata da una Fondazione che tutelerebbe i giovani disoccupati, che troverebbero impiego nella proprietà e nella fattoria, che in buona sostanza li sostituirebbero. Non hanno voluto rivelare il nome della fondazione, e non è dato capire se queste dichiarazioni servano a rassicurare fintamente i cittadini, preoccupati del destino del Monastero, degli alloggi dei Frati, dei locali di produzione di specialità alimentari, della Chiesa, di Villa Serena, e dell'intera proprietà agricola-monumentale. Continueremo a vigilare”.

Appia Antica, per Marino ancora una volta un’occasione perduta

Appia Antica, per Marino ancora una volta un’occasione perduta Copertina    (commenti:2) (1.418-0-0)
Antonio Calcagni

 
Sabato 24 settembre, presso la sede del Parco Regionale dell’Appia Antica (Cartiera Latina), la locale sezione di Legambiente “Appia Sud il Riccio”, alla presenza del Direttore Regionale Ambiente della Regione Lazio, dott. Vito Consoli, e della Dottoressa Alma Rossi, Direttrice del parco Regionale Appia Antica, ha presentato il progetto “La Via del Riccio”.
 
Un itinerario di Trekking che permetterà di collegare il parco dell’Appia Antica, al parco dei Castelli Romani.
 
Un appetibile percorso che, partendo dall’area archeologica dell’Appia Antica attraversa quella geologica delle Cave di Peperino, passando per quella naturale del bosco Ferentano, proseguendo per il parco dell’Acqua Santa, del Barco Colonna, ed infine raggiungere il borgo di Marino.
 
Un itinerario quindi alternativo a quello attuale della Via Francigena nel sud, che passando sempre dall’info point Appia Antica, X e XI miglio di Santa Maria delle Mole,conclude la prima tappa del suo percorso, a Castel Gandolfo.
 
Lo scopo più che evidente è quello di, far confluire verso il borgo di Marino ormai agognante, i sempre più numerosi viandanti che da tutto il mondo intraprendono questo tipo di viaggio.
 
Un progetto presentato in modo encomiabile, dal Presidente circolo Legambiente Appia Sud Il Riccio,Mirko Laurenti, e approfondito in maniera impeccabile da Marco Cavacchioli, Archeologo e vice Presidente del suddetto circolo, e da Tiziana Marinelli Destination Manager.
 
Un progetto che ha suscitato il vivo interesse del Dott. Vito Consoli, della dottoressa Alma Rossi, e non solo.
 
Unico rammarico, l’assenza dei rappresentanti comunali che hanno del tutto ignorato l’evento, ma cosa ancor più grave, hanno ritenuto che non meritasse neanche di fregiarsi del patrocinio del Comune di Marino.
 
Quella della concessione, gratuita, del patrocinio che ormai viene concessa anche a chi nell’ambito più o meno condominiale intende organizzare, la butto li a mo di esempio, “ la festa del melone retato”.
 
E così che, giovani super attivi , volenterosi, pieni d’idee e preparati che, nonostante nulla abbiano a che fare con il borgo di Marino, si impegnano comunque a promuoverlo, vengono del tutto ignorati dall’Amministrazione comunale.

Delegazione: il CdQ S. Maria delle Mole consegna quasi 2000 firme

Delegazione: il CdQ S. Maria delle Mole consegna quasi 2000 firme Copertina    (commenti:2) (2.151-0-0)
Luca Perrone

 

Nella mattinata di mercoledì 13 novembre, il Comitato di Quartiere S.Maria delle Mole, rappresentato dal Presidente Antonio Calcagni e del Segretario Luca Perrone, insieme ad alcuni componenti del direttivo, è stato ricevuto dal vicesindaco Paola Tiberi per la consegna delle firme riguardanti il ripristino della delegazione a S.Maria delle Mole.

 

Il Comitato ha consegnato quasi 2000 firme, tutte raccolte in maniera autonoma, per richiedere il ritorno degli uffici comunali a S.Maria delle Mole o comunque in un luogo baricentrico, idoneo e facilmente raggiungibile tra S. Maria, Cava dei Selci e Frattocchie e la riapertura a giorni alterni tra Marino e Frattocchie dell’ufficio anagrafe.

 

L’iniziativa del Comitato è stata concepita fin dall’inizio in maniera collaborativa verso l’Amministrazione proprio per sollecitare un intervento tempestivo e ridurre al minimo i disagi che la cittadinanza sta avendo da quando, nel 2015, fu spostata in maniera scellerata la delegazione su Via Nettunense prima e sono sorti i problemi di carenza di personale poi.   

 

E’ stata riscontrata nella cittadinanza grande sensibilità su questo tema visto che da anni è in atto una vera e propria spoliazione dei servizi ed il Comitato si dichiara molto soddisfatto del risultato raggiunto in quanto, oltre all’alto numero di firme raccolte in pochi giorni, ha riscontrato piena disponibilità e consapevolezza del problema da parte dell’Amministrazione, che ha illustrato le ipotesi attualmente al vaglio con l’impegno di trovare e comunicare quanto prima una soluzione.  

 

Per quanto riguarda la riapertura dell’ufficio anagrafe a giorni alterni tra Marino e Frattocchie, è stato comunicato che a breve verrà attivato tale servizio. Il Comitato ne prende atto con grande soddisfazione in quanto si adoperò fin da subito con l’Amministrazione Comunale affinché tale richiesta avesse un seguito concreto in tempi brevi, nell’attesa di riavere il ripristino della delegazione (come fino al 2014) nel nostro territorio.

Buone Feste 2019 a tutti!

Buone Feste 2019 a tutti! Copertina    (commenti:2) (916-0-0)
Eleonora Persichetti

A tutti i cittadini, ai lettori, agli Enti e alle
Associazioni del territorio,
ai Comitati di quartiere, ai nostri collaboratori
Cari lettori,
 
in occasione delle imminenti festività, la Caporedattrice, Eleonora Persichetti, e il Presidente del Comitato di quartiere di S. Maria delle Mole, Antonio Calcagni, desiderano invitare tutti ad un momento di riflessione che, fuori da ogni polemica, strumentalizzazione o rumore, rimetta al centro i valori universali della pace, dell’accoglienza, della fratellanza e della solidarietà.
 
Questi valori, che vedono un’occasione di riscoperta nel Natale – tempo significativo per le tradizioni e radici del nostro Paese – e accomunano le culture di tanti popoli, vengono più che mai difesi ed esaltati su questo portale che nasce e si evolve come un luogo privilegiato di acquisizione e condivisione di informazioni riguardanti il territorio e non solo.
 
Promuoverli e coltivare relazioni è infatti parte del cammino che percorriamo tutti insieme, ogni giorno, nella consapevolezza di quanto sia importante sentirsi parte di una squadra e agire per la costruzione della società del domani.
 
Gli anni che passano non sono mai anni facili, la crisi economica e, quindi, del commercio locale, la convivenza con i piccoli e grandi problemi quotidiani, ci mostrano che c’è ancora tanto da fare, ma noi vi ringraziamo perché siamo cresciuti molto in questi due anni pieni di attività. Abbiamo aperto nuove sezioni, nuove rubriche, ci siamo contornati di collaboratori validi e proattivi. Non sono certo mancate le osservazioni critiche, ma quelle si sa, fanno parte del gioco e aiutano a crescere.
 
Muovendo da queste considerazioni, rivolgiamo a tutti l’augurio di vivere il periodo che sta per iniziare con spirito di armonia e con uno stato d’animo che, nel rispetto delle idee e della storia di ciascuno, sia foriero di serenità.
 
L’auspicio è che il Natale sia “un bel momento”, come scriveva Charles Dickens, “un momento gentile, caritatevole, piacevole e dedicato al perdono” e che l’anno nuovo, pur con tutte le difficoltà da affrontare, sia vissuto con ottimismo, con coraggio e tenacia e che, alla fine, diventi una fonte inesauribile di meritate soddisfazioni.
 
Eleonora ed Antonio

AL VIA LA CAMPAGNA CONTRO L’ABBANDONO DEI RIFIUTI DI PRODOTTI DA FUMO

AL VIA LA CAMPAGNA CONTRO L’ABBANDONO DEI RIFIUTI DI PRODOTTI DA FUMO Copertina    (commenti:2) (1.221-0-0)
Domenico Brancato

 
In data 7 febbraio c.m. presso l’aula consiliare del Comune di Marino, dai rappresentanti dell’Amministrazione Comunale di Marino, è stata avviata una campagna contro l’abbandono di mozziconi di sigaretta, promossa dalla stessa Amministrazione, in collaborazione con Città Metropolitana di Roma Capitale che ne finanzia il progetto denominato “IL MOZZICONE E’ DIFFERENTE”, fruendo dei fondi trasferiti dalla Regione Lazio, per le annualità 2017-2018.
 
Finanziamento destinato alla diffusione capillare dell’informazione rivolta alla sensibilizzazione verso la condivisione dell’inderogabile esigenza del recupero della produzione dei mozziconi di sigaretta, attualmente abbandonati ovunque, con pregiudizievole effetto relativo al carente civismo dei cittadini ed al conseguente degrado ambientale.
Il progetto si prefigge, in varie tappe, di interessare i componenti ed i rappresentanti di tutto il tessuto sociale ed operativo del territorio comunale, secondo un crono programma (ovviamente, suscettibile di aggiornamenti in conseguenzadelle misure precauzionali imposte dal Coronavirus) che, al momento della stesura, prevedeva:
  • A marzo incontri dedicati alle scuole, per il coinvolgimento degli studenti sull’argomento, attraverso lo svolgimento di elaborati e formulazione di propostee idee al riguardo;
  • Ad aprile incontri con gruppi di lavoro impegnati nell’individuazione di iniziative e proposte sul tema;
  • 5 giugno in coincidenza della Giornata Mondiale dell’Ambiente, Assemblea pubblica per illustrare proposte ed elaborati prodotti in seguito ai precedenti contatti ed impegni di collaborazione;
  • 11 giugno, in occasione della festività per il Patrono di Marino: San Barnaba, illustrazione del progetto, ulteriori informazioni sull’argomento e distribuzione di “ Raccoglitori di cicche “ portatili;
  • 13 giugno, presso il Parco della Pace di Cava dei Selci, sede dello svolgimento delle manifestazioni di BOVILLESTATE, allestimento di uno Stand per proseguire le attività indicate per 11 Giugno;
  • Novembre, Termine dei lavori propedeutici per la realizzazione del Progetto, e riepilogo delle attività ed iniziative in atto e programmate per il prosieguo del Progetto stesso, alla presenza dei rappresentati delle Istituzioni, della Stampa e di tutta la Comunità.
Intanto, come azione concreta ed immediata mirata alla risoluzione dell’annoso problema (già posto all’attenzione della sensibilità della cittadinanza e dell’Amministrazione comunale, tramite un mio articolo sull’argomento news.asp?p=112 ) è in programma l’installazione di Raccoglitori fissi di cicche di colore verde, presso i punti più esposti all’ abituale abbandono delle stesse, di seguito elencati:
 
STAZIONE FERROVIARIA DI MARINO; PARCO DELLE MOLETTE; PARCO CAVE DI PEPERINO; BORGO GARIBALDI; PALAZZO COLONNA; UFFICIO POSTALE DI MARINO; PIAZZALE DEGLI EROI; STAZIONE FERROVIARIA DI S. MARIA DELLE MOLE; UFFICIO POSTALE DI S. MARIA DELLE MOLE; PARCO G. FALCONE; PARCO LUPINI; PIAZZA SCIOTTI; PARCO KENNEDY; PARCO DELLA PACE; PIAZZA MATTEOTTI; UFFICIO POSTALE DI FRATTOCCHIE; FERMATA AUTOBUS DI S. MARIA DELLE MOLE E FERMATA AUTOBUS DI FRATTOCCHIE.
 
Il che, unitamente all’accorgimento di munirsi di Posacenere tascabili (vedi foto) acquistabili presso le Tabaccherie al modico prezzo di qualche euro, nel caso si producano cicche in luoghi distanti dai numerosi raccoglitori elencati, dovrebbe impedire ai fumatori di addurre ancora pretestuose scuse, per giustificare di perseverare nel gettare i residui del fumo al difuori degli specifici raccoglitori.
 
Ciò, non solo per evitare una constatazione di ripugnante manifestazione di inciviltà e recuperare una condizione di ammirevole decoro urbano, bensì per scongiurare l’ancora più grave sottovalutato inquinamento derivante dalla nocività della miriade di sostanze tossiche presenti nel filtro delle cicche. Sostanze che, in seguito all’azione di decomposizione, vengono rilasciate sul terreno o nell’acqua dei fiumi, dei laghi o del mare, producendo dannosissime forme d’inquinamento che si ripercuotono sulle rispettive faune e di conseguenza, attraverso la catena alimentare, sui consumatori. Consumatori che, costituendo l’ultimo anello della catena alimentare, diveniamo sede di accumulo della maggiore quantità di tali sostanze: presupposto per la possibile insorgenza di processi degenerativi che,nel tempo, possono dare origine a gravi patologie di “misteriosa” provenienza.
 
Conseguenze abbastanza sottovalutate, secondo le deduzioni degli autori di uno studio condottodai ricercatori Carmine Ciro Lombardi, Giulia Di Cicco e Vincenzo Zagà della Asl (Azienda Sanitaria Locale),in collaborazione con l’ENEA (Ente per le nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente) di Bologna, sulla tossicità delle sostanze contenute nelle cicche prodotte dai circa 13 milioni di fumatori italiani che consumano mediamente 15 sigarette al giorno. La causa di tale scarsa attenzione, con molta probabilità, è da attribuire alla poca consapevolezza dei dati relativi all’entità della produzione, classificazione e quantificazione delle sostanze tossiche proprie della tipologia di rifiuto. Dati che trovano riscontro:
 
  • negli esiti del citato Studio, dal quale emerge che ogni anno si disperdono nell’ambiente:


    - 324 tonnellate di Nicotina, alcaloide volatile solubile in acqua dai noti effetti insetticidi e tossici per la fauna acquatica (come in genere dimostra la presenza di piccoli animali morti intorno ad un mozzicone di sigaretta gettato in un piccolo stagno),oltre che per l’uomo (nei confronti del quale, il contenuto di poche decine di cicche e più precisamente la nicotina contenuta in 4 sigarette, basterebbe, se iniettata direttamente nel sangue, a provocare la morte di un individuo in pochi minuti,o la morte di Bambini, come avvenuto, subito dopo aver ingoiato sigarette o mozziconi di sigaretta), tramite il fumo che passa nei polmoni, e nell’arco di 7- 10 secondi arriva al sangue ed al cervello, creando dipendenza in circa il 60 % dei fumatori. Ogni sigaretta ne contiene 15–20 mg, la metà dei quali degrada e rimane inutilizzata, il 20 % passa nel fumo ed il 30 % (4,5 mg) si incorpora nel filtro. Quantità, quest’ultima, che moltiplicata per i 72 miliardi di sigarette consumate in un anno, in Italia, equivale a 324 tonnellate riversate nell’ambiente.
-Polonio 210 o Radio, elemento radioattivo e cancerogeno, i cui valori di radioattività sono pari a 1.872 milioni di bequerel -Bq- (Unità di misura del Sistema internazionale dell’attività della radioattività: 1 Bq equivale ad 1 disintegrazione al secondo). Viene assorbito dalle radici della pianta di tabacco dal fertilizzante a base di polifosfati ricchi di radio. Circa il 50% è trasferito al fumo, il 15 % si trova nelle ceneri ed il 35 % rimane nel mozzicone;
- 1.800 tonnellate di Composti Organici volatili– COV - derivanti dalla combustione e comprendente: benzene, formaldeide, acetone e toluene. Tutti composti cancerogeni e mutageni (fattori che determinano la comparsa di mutazioni nel patrimonio genetico di una cellula), metà dei 50 milligrammi dei quali, prodotti fumando una sigaretta, rimangono nel filtro;
- 21,6 tonnellate di Gas tossici, quali: Acido Cianidricoe Ammoniaca, quest’ultima aggiunta al tabacco per incrementare la disponibilità di Nicotina. Entrambi sono altamente tossici per gli organismi acquatici e vengono emessi con il fumo, in ragione di ca. 0.6 mg, mentre ca. 0.3 mg rimangono nel filtro;
- 1.440 tonnellate di Condensato o Particolato (circa 40 mg per sigaretta), costituito da Idrocarburi Policiclici Aromatici –IPA-, catrame, metalli pesanti ( Mercurio, Cadmio, Arsenico, Cromo, Piombo, ecc), benzopirene e molti altri composti. L’esposizione cronica al particolato viene associata ad una nutrita serie di patologie,in particolare, respiratorie;
- 12.240 tonnellate di Acetato di Cellulosa: materiale con cui è realizzato il filtro, non biodegradabile, ma fotodegradabile, per cui acqua, sole e variazioni termiche ne provocano lo sgretolamento, dando origine alle microplastiche ( particelle che, secondo l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare -EFSA -hanno dimensioni comprese fra 0,1 e 5.000micrometri, pari a 5 millimetri ) ed alla loro dispersione nell’aria e nell’acqua, dove, avendo dimensioni simili al plancton, vengono ingerite da pesci, molluschi e insetti nati in acque contaminate che, una volta mangiati da altri animali, le trasmettono all’uomo.In aggiunta all’introduzione che avviene nell’organismo anche attraverso il consumo di acqua e bibite, contenute in recipienti di plastica, e la respirazione. Tanto che, secondo una ricerca pubblicata il 4 Ottobre 2018 su “Environmental – Science and technology “, ciascuno di noi, inconsapevolmente, annualmente assume ed assimila 32.000 microscopici frammenti di quella plastica che, sotto varie forme, abbiamo buttato via nel tempo e che torna indietro con i conseguenti deleteri effetti sulla salute. Assunzione che trova conferma negli esiti di un’ulteriore ricerca condotta da alcuni scienziati austriaci, pubblicata il 23 ottobre, in seguito al rilevamento della presenza di 20 particelle di microplastiche in 10 grammi di feci di 8 persone provenienti da Europa, Russia e Giappone. Particelle, che si stima potrebbero essere presente in metà della Popolazione mondiale;
 
  • e nella prima indagine nazionale “ Park Litter 2018 “ sui rifiuti delle aree verdi urbane condotta da LEGAMBIENTE , nell’ambito della Campagna “ Puliamo il Mondo “, in Parchi pubblici di 19 Regioni Italiane. Dove sono stati raccolti e catalogati 23.096 rifiuti su una superficie di 7.400 metri quadrati, mediamente corrispondenti a 3 per mq. Rifiuti comprendenti:
     
- Mozziconi di sigaretta 8.471, pari al 37 %;
- Frammenti di carta 1.980, pari al 9 %;
- Tappi di bottiglia 1.576, pari al 7 %;
- Frammenti di plastica 1.490, pari al 6 %.
 
 
Inoltre, sempre da Legambiente, in 100 mq monitorati in vari Parchi, è stata riscontrata la presenza da 600 a 1.000mozziconi di sigaretta, pari a 6–10 per metro quadro.
Ed affinché si abbia una percezione delle dimensioni dei rifiuti da fumo a livello mondiale, si fanno seguire i contenuti di ulteriori indagini e commenti svolte e registrati vi via sull’argomento.
 
  • Da uno studio pubblicato sulla rivista CurrentEnvironmentalHealth Reports, si deduce che ogni anno, dei 6.000 miliardi di sigarette venduti nel mondo,le cicche di gran parte delle 4.950 miliardi con il filtro, vengono abbandonati nell’ambiente. Il che rappresenta un terzo della spazzatura mondiale marina, che comprende, oltre i mozziconi rinvenuti sulle spiagge, quelli che vi giungono tramite le condotte fognarie ed i fiumi.
  • Nelle pulizie annuali degli oceani del 2016, le cicche rappresentano il principale rifiuto abbandonato in California, Stati Uniti e a livello Internazionale. Tanto che una Organizzazione antifumo statunitense “ The Truth Initiative “ ha lanciato una campagna contro i mozziconi di sigarette definendoli “ L’oggetto più discusso al mondo “. Anche in considerazione che l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) stima in 680 milioni di chili i rifiuti di tabacco prodotti nel mondo, ogni anno.
  • Il Governo francese stima in 30 miliardi il numero delle cicche gettate via, annualmente, nel territorio nazionale, delle quali il 40 % abbandonate in ambiente naturale. Precisando che una cicca può impiegare anche 10 anni per decomporsi e può produrre la contaminazione di 500 litri d’acqua.
  • Una delle più importanti Società Multiservizi – IREN – asserisce che gran parte dei mozziconi di sigaretta viene abbandonata in strada, e finisce nei tombini , poi nei fiumi ed infine a mare. Tant’è che nel Mediterraneo le cicche rappresentano circa il 40 % dei rifiuti, a fronte del 9,5% delle bottiglie di plastica, dell’8,5 dei sacchetti di plastica, del 7,6 % delle lattine di alluminio e altri materiali vari;
  • L’Humanitas Medical Care: una delle maggiori realtà della sanità italiana, con sede a Milano, afferma: “ non solo il fumo di sigaretta fa male alla salute, ma anche i mozziconi (trattandosi di materiale altamente cancerogeno che contamina il suolo e, di conseguenza, i prodotti della catena alimentare ) che ogni giorno vengono prodotti (solo a Milano più di 3 milioni, secondo dati statistici) e che finiscono sui marciapiedi delle città.
  • In Italia, come già menzionato, vengono consumate 72 miliardi di sigarette all’anno e gran parte delle cicche, a causa delle consolidate istintive cattive abitudini (fra l’altro, si calcola che 7 automobilisti su 10 , gettino le cicche ancora accese fuori dal finestrino delle auto in corsa, causando, durante il periodo estivo, incendi dalle conseguenze devastanti) finiscono, spesso inconsapevolmente ma irresponsabilmente, ovunque, contribuendo a determinare ingenti danni di natura correlata alle varie destinazioni di abbandono.
  • Sempre in Italia a seguito di una indagine promossa da FOCUS sull’impatto ambientale delle cicche, è stato rilevato che ogni mq di spiaggia ne contiene 2 Per cui sul totale delle nostre spiagge, ogni anno, vengono abbandonati 12,4 milioni di nuovi mozziconi. A tal proposito il Presidente di LEGAMBIENTE Stefano Ciafani definisce: “una piaga i mozziconi di sigarette, in quanto il 99 % dei fumatori continua a buttarli nell’ambiente e la legge, che prevede sanzioni per tale comportamento,viene pochissimo applicata. Sarebbe bene che i Comuni cominciassero a fare le multe ed anche a pubblicizzarle, come deterrente a un malcostume che è diventato una emergenza ambientale “.
  • A Roma, tenuto conto del costante flusso turistico che si riversa sulla capitale, si stima una produzione di 18 milioni di cicche al giorno, pari a 6,480 miliardi di cicche l’anno;
  • Mentre a Marino, considerato un numero di 9.900 fumatori (dedotto moltiplicando il numero dei residenti: 45.000, per la media nazionale dei fumatori: 22 %) e per un consumo medio giornaliero pro-capite di 15 sigarette, la quantità di cicche prodotte dovrebbe aggirarsi intorno alla “ non trascurabile “ quantità di 148.500 al giorno e di 53.460.000 l’anno.
     
Panoramica mondiale dell’impressionante inquinamento imputabile alle cicche che, inevitabilmente, preoccupa l’opinione pubblica mondiale e gli Organismi preposti alla salvaguardia della salute delle popolazioni e dell’Ambiente. Tant’è che da più parti si avvertono segnali di mobilitazioni, finalizzati ad affrontare in maniera consistente e concreta il problema. Come si evince dai suggerimenti, proposte ed iniziative di seguito riportate.
  • LA Dottoressa Licia Siracusano: referente del Centro Antifumo di Humanitas Cancer Center, afferma che “ E’ una questione di senso civico. Certamente non è possibile obbligare tutti i fumatori a smettere, però pensa che sia doveroso educare e sensibilizzare chi fuma a comportamenti responsabili e rispettosi della salute altrui e dell’Ambiente. I cittadini devono sapere che, al pari di qualsiasi altra tipologia di rifiuto (soprattutto se tossico), i mozziconi di sigaretta,se dispersi nelle strade o addirittura in mare, provocano danni ambientali e alla salute. Ritiene poi che per risolvere il problema basterebbe colmare il vuoto cultural-normativo e provvedere ad installare ovunque appositi raccoglitori.
  • Contiamoci: Comunità di Torino ideata da Greta e Silvano, per collaudare e scambiare le buone abitudini (green action) pratiche, per ridurre i danni che provochiamo all’Ambiente,considera gettare i mozziconi di sigaretta per terra un gesto doppiamente incivile, perché è abitudine comune, sia di chi lo commette e sia di chi l’osserva, non riconoscerlo come tale. E visto che il nostro territorio pullula di cicche dappertutto, i fumatori abbiano l’accortezza, una volta esaurita la sigaretta di spegnerla e di riporre la parte residua nel posacenere più vicino.E precisa che questa buona pratica non è riferita solo ai fumatori, ma anche ai non fumatori, relativamente al fatto di riconoscere il gesto di abbandonare il mozzicone per terra come scorretto e nel tentare di correggerlo negli altri.
  • Greenreport.it: primo quotidiano italiano, sia cartaceo che online, edito da Eco Srl, fondato nel 2006, con sede a Livorno, il cui servizio informativo indipendente è ispirato ai principi dettati dall’economia ecologica, asserisce, come sa bene chi frequenta le spiagge, che: non c’è Legge meno applicata in Italia di quella che dal 2016 vieta di gettare i mozziconi di sigaretta nel suolo, nelle acque e negli scarichi. Ma l’inciviltà regna sovrana, tutt’al più la maggioranza dei fumatori balneari si limita a spegnere la sigaretta sulla sabbia e sui ciottoli delle spiagge, per poi nascondere il mozzicone. Di notizie di multe praticamente non se ne hanno, nemmeno dopo l’intensificazione della vigilanza contro i venditori abusivi extracomunitari. E mentre aumenta la preoccupazione e la consapevolezza dell’opinione pubblica per i pericoli per l’Ambiente marino e la salute, costituiti da sacchetti e cannucce di plastica, quasi nessuno sa che la palma di maggiore inquinatore del mare spetta, secondo il dato riportato in uno studio pubblicato sulla Rivista “Current Environmental Health Reports “ (Rapporti Attuali sulla Salute Ambientale), ai 4.500 miliardi di cicche che ogni anno vengono abbandonati nell’Ambiente.
  • Thomas Novotny : Professore di Salute globale nella Divisione di Epidemiologia e Biostatistica dell’Università di California – San Diego: - asserisce chei mozziconi di sigaretta possono rilasciare sostanze chimiche fino a 10 anni dopo il loro utilizzo, andando ad inquinare l’Ambiente; - propone di vietare l’uso dei filtri per ridurre l’impatto del fumo poichè, secondo il rapporto:Tobacco and itsenvironmental impact an overview, pubblicato nel 2017 dall’Oms, le affermazioni che le sigarette col filtro fossero “ più sane “ erano fraudolente, tanto da rappresentare “una farsa” in termini di maggiore sicurezza per i consumatori;-avanza la richiesta di rendere i produttori di sigarette responsabili dei costi sostenuti per la raccolta delle cicche, o di incaricarli direttamente al ritiro di questi rifiuti; - ipotizza l’obbligo di riportare informazioni sui pacchetti relative alla tossicità dei mozziconi; e suggerisce l’istituzione di un deposito cauzionale, volto ad incentivare i fumatori a riconsegnare i filtri usati.
  • Greenbutts: Compagnia tecnica di San Diego ha in programma la commercializzazione di filtri naturali realizzati con materiali degradabili, come materiale organico di canapa e pasta legno, per l’abbattimento dell’impatto ambientale derivante dai miliardi di mozziconi di sigarette che ogni anno si trasformano in rifiuto, costituendo circa il 24,7 % del totale dell’immondizia raccolta, pari al doppio delle altre tipologie di rifiuti. Dato che il filtro biodegradabile è tenuto insieme da un collante composto di farina di frumento ed acqua, che va a sostituire il tradizionale involucro di cellulosa acetata, che richiede da 10 a 15 anni per completare il degrado.Innovazione che consentirebbe di convertire gli attuali dannosi filtri in utile concime naturale organico per le piante.
  • L’Università Federico II di Napoli, nel condurre uno studio sull’argomento, ha rilevato che man mano che il processo di disintegrazione del mozzicone di sigaretta procede, la parte residua si degrada a velocità progressivamente minore, così il tempo della completa decomposizione continua ad aumentare. E attraverso un’altra indagine pubblicata sulla rivista “ PlosOne “ , nel gennaio 2015, ha accertato che i mozziconi di sigaretta rappresentano il rifiuto più abbondante sull’intero pianeta, tanto che quotidianamente ammonta a oltre 10 miliardi la quantità di questi materiali dispersi nell’Ambiente.
  • Iren: una delle più importanti Società Multiservizi italiane che opera, fra l’altro ,nell’ambito dei servizi ambientali, propone un ambizioso progetto che prevede:
 
  • la sensibilizzazione con messaggi veicolati attraverso cartellonistica, manifesti e messaggi pubblicitari rivolti a realizzare la raccolta separata dei mozziconi, fidando sulle motivazioni personali inerenti la coscienza e la consapevolezza dei danni dell’inquinamento ambientale sulla salute umana,e sulla considerazione che gli altri possono avere di noi vedendoci abbandonare i mozziconi in strada;
  • una capillare distribuzione di idonei porta mozziconi, in particolare in corrispondenza: delle fermate degli autobus, degli Uffici pubblici, dei Supermercati, nelle Stazioni ferroviarie e degli Esercizi pubblici (Bar ed esercizi commerciali).Oppure con: - la distribuzione, agli Esercenti,di appositi raccoglitori da consegnare periodicamente agli addetti alla raccolta; - l’applicazione del sistema di vendita delle sigarette, attraverso una sorta di “ vuoto a rendere”, o tramite la distribuzione gratuita, agli avventori, da parte dei Tabaccai, di porta-mozziconi tascabili, forniti dai Comuni.Ricompensando, chi aderisce alla proposta, con un ritorno economico del tipo riduzione percentuale, ad esempio, del pagamento delle bollette Tari previsto per i comportamenti virtuosi.
Iniziative, l’applicazione delle quali consentirebbe di ridurre, senon addirittura escludere, il perpetuarsi del deplorevole abbandono dei mozziconi, oltre ad assicurare un indubbio apprezzabilissimo ritorno d’immagine;
  • la condivisione di una attività sull’argomento con le Istituzioni scolastiche ed il Personale Docente delle scuole di ogni ordine e grado, per il coinvolgimento attivo di Alunni e Studenti, attraverso lo svolgimento di tesine o temi, lo sviluppo di idee e la formulazione di proposte, magari stimolate dalla assegnazione di significativi e gratificanti riconoscimenti predisposti con il sostegno economico della Società proponente. Ciò, oltre che per una funzione educativa riguardante le cicche, per una ulteriore, non trascurabile, questione di salvaguardia della salute. Poiché i giovani sono particolarmente esposti alla dipendenza da nicotina e agli altri noti effetti collaterali del tabacco, quali cancro e malattie cardiovascolari. Considerato che, dagli esiti di uno studio condotto dal Professor Alessandro Marcon, docente presso il Dipartimento di Diagnostica e Sanità Pubblica dell’Università di Verona, si deduce che, dal 1990 in poi,per ogni 1.000 giovani, si è registrato un aumento annuo del 30 % di nuovi fumatori, pari ad un incremento del 50 % fra i giovanissimi di età compresa fra gli 11 e i 15 anni.
  • l’Australia ha avviato una campagna finalizzata alla raccolta dei mozziconi di sigaretta da parte del singolo fumatore, attraverso la consegna di un portacenere portatile resistente al fuoco e riutilizzabile, per sopperire alla carenza/mancanza di norme che regolano lo smaltimento della cicche e la informazione/formazione dei fumatori; e per illustrare loro i problemi legati al pericolo del fumo e dei mozziconi che, inconsapevolmente gettano in qualsiasi posto, impedendone lo smaltimento, come per le pile. A tal fine si ipotizza l’aumento di pochi centesimi il costo del pacchetto di sigarette, per attuare piani efficaci in tal senso.
  • La Terra Cycle, azienda del New Jersey sta sperimentando un programma che non solo incoraggia le persone a raccogliere le cicche , ma anche a riciclarle. Così ha deciso di fornire gratuitamente ai fumatori etichette per la spedizione via corriere, dei mozziconi raccolti.
  • La Città di New York, seguendo l’esempio del vuoto a rendere, ha proposto un progetto di legge: “ Penny per Butt’ “, che prevede il rimborso di un centesimo per ogni cicca raccolta. Mentre, la città di Portland in Oregon e lo stato di Maine, hanno concordato di multare con 100 dollari chiunque getti in strada i mozziconi di sigaretta.
  • Ed ancora In Italia:
- il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 15 Febbraio 2017 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 6 Marzo 2017), che detta Disposizioni in materia di rifiuti di prodotti da fumo e di piccolissime dimensioni, prevede che i proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie siano suddivisi a metà tra: -l’attuazione di campagne di informazione, su scala nazionale, a cura del Ministero dell’Ambiente; - l’installazione di appositi raccoglitori per la raccolta dei mozziconi, la pulizia di caditoie e di tombini da residui di mozziconi; e la realizzazione di campagne informative su scala locale, a cura dei Comuni;
- e l’iniziativa “ Ma il mare non vale una cicca “,giunta quest’anno alla 5° edizione, promossa da Marevivo (Onlus con oltre 35 anni di esperienza nella protezione del Mare e delle sue risorse), in collaborazione con IT International SA –JTI- (Insieme dei metodi e della tecnologie che vengono utilizzate per la trasmissione, archiviazione ed elaborazione di dati ed informazioni attraverso l’uso di reti), con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente, del Corpo delle Capitanerie di Porto e il supporto del BIS (Sindacato Italiano Balneari), e con testimonial l’attore Cesare Bocci. Iniziativa, che per esprimere la reale percezione della dimensione delle cicche abbandonate, rende noto che se mettessimo infila tutte quelle gettate nelle spiagge, si creerebbe una fila lunga paria alla distanza tra Roma e Bologna (Circa 400 Km). Per cui, anche in questa edizione dell’iniziativa, saranno distribuiti 100 mila posacenere tascabili, insieme ad un opuscolo informativo sui tempi di degrado in mare di alcuni oggetti che fanno parte della vita di tutti i giorni (lattine, accendini, bottiglie di vetro e di plastica),su oltre 400 spiagge degli 8.000 Km di coste italiane, da parte di 1.000 volontari, nel weekend del 3 – 4 Agosto. Con l’intento, stimando un contenuto di 6 cicche per ogni posacenere, di evitare la presenza, sulle spiagge o nelle acque del mare, di 600 mila filtri al giorno. Considerato che le precedenti campagne hanno permesso di evitare l’abbandono di ben 10 milioni di cicche e di conseguire l’ambizioso risultato di avere spiagge più decorose e minore moria di alcuni animali marini, come: Cetacei,Tartarughe (per le quali un singolo mozzicone ingerito può provocarne la morte, in poco tempo), Uccelli e Pesci, già messi in pericolo dall’abbandono, ogni anno, di migliaia di rifiuti di vario genere.
Dopo aver illustrato una sintesi dei suggerimenti e proposte su come evitare l’abbandono e promuovere la raccolta delle cicche, vediamo come evitare lo smaltimento nelle rare debordanti onerose e pericolose discariche, attraverso metodologie di riciclaggio e possibili utilizzazioni, atti/e a mutare la loro condizione di pericoloso rifiuto in provvidenziale componente di redditizi materiali di vario genere, come si può dedurre dalle ampie indicazioni di seguito riportate.
  • A Vancouver – Canadà– una Azienda di Toronto denominata TerraCycleInc. estrae l’acetato di cellulosa presente nelle cicche per creare dei pellets (cilindretti di materiale naturale, in genere, provenienti dagli scarti della lavorazione del legno) di plastica che potranno essere utilizzati per produrre imballaggi o per la plastificazione del legno.
  • L’Ingegnere Abbas Mohajeranidel Royal Melbourne Institute of Technology (RMIT University), inventore (coadiuvato dagli studiosi dell’Università) del metodo di riciclo pubblicato sul Journal of Management, ha condotto diversi esprimenti per inglobare le cicche nei mattoni di argilla cotta. Ottenendo:- mattoni del tutto simili a quelli che già conosciamo, ma più leggeri, con migliori proprietà isolante e con un impegno di energia inferiore del 58 % per essere realizzati; - grazie alle proprietà isolanti dei filtri, la riduzione dei consumi energetici domestici, sia per il riscaldamento che per il raffreddamento; - e lo smaltimento delle cicche stesse, oltre alla trasformazione delle sostanze inquinanti in esse contenute (come i metalli pesanti), in sicuro materiale per l’edilizia, Aggiunge poi, che ogni anno si producono 6 mila miliardi di sigarette, che corrispondono a 1,2 milioni di tonnellate di spazzatura contenente componenti chimici dannosi. Cifre che sono destinate ad aumentare di oltre il 50 % entro il 2025, a causa della crescita della popolazione mondiale. E che se solo il 2,5 della produzione annuale di mattoni incorporasse l’1 % di mozziconi di sigaretta, si potrebbe risolvere completamente, o quasi, il problema dell’inquinamento dovuto a tali scarti.
  • La Fashion designer (Persona che ama studiare il trend della moda, disegnare modelli e selezionare materiali per la loro realizzazione): cilena Alexandra Guerrero, in cerca di un’idea per la sua tesi di laurea, ha notato la notevole presenza di cicche sui marciapiedi della sua città: Santiago del Cile ,ed ha scoperto che i filtri, una volta purificati, poi lavati in un solvente e successivamente sterilizzati, fatti asciugare e sottoposti a sanificazione, potevano essere tinti e filati con lana di pecora ed utilizzati per la produzione di capi unici di abbigliamento.
  • Terra Cycle, di Trenton, in New Jersay ,è il social network della monnezza, fondata dal giovane ungherese Tom Szaky,allo scopo di eliminare lo spreco, attraverso la creazione di sistemi nazionali di riciclaggio di rifiuti non utilizzabili o difficile da recuperare.
  • Le “Cigarette Waste Brigates”: strutture territoriali di Terra Cycle, stanno chiedendo ai cittadini di conservare i loro mozziconi, per inviarli alla società di riciclaggio, attraverso un sistema di spedizione prepagato, gestito dal colosso UPS. Il quantitativo minimo per ogni singola spedizione è fissato in una libra (453,6 g) da inviare allo stabilimento di Trenton, per il quale il mittente riceverà 100 “ punti Terra Cicycle “ convertibili nel pagamento di 1 centesimo per ogni punto, in opere di beneficienza, a scelta del fumatore. La Società si impegna a riciclare i filtri per realizzare una serie di profilati per uso industriale, come legname di plastica (Plastic Timber) ed oggetti di uso domestico, tra cui, i posacenere.
  • La newyorkese Eco-Tech Displays ha creato la “ CigaretteButtLitterDream “ (Sogno del riciclo delle cicche di sigaretta): Società che si occupa di trasformare le cicche raccolte svuotando centinaia di portacenere posizionati all’esterno di bar e ristoranti di New York, New Jersey, Chicago e Illinois, in prodotti come gioielli, vasi e plettri (piccole lamine a forma di mandorla atte a far risuonare le corde tese su di una cassa armonica).
  • Il Professor Lorenzo Guglielminetti, coordinatore della ricerca “ Trasformiamo i filtri usati delle sigarette in substrato inerte per l’agricoltura idroponica “(coltivazione senza terra) spiega: per farlo separiamo i mozziconi nelle loro componenti biodegradabili (carta e tabacco), per poi poterli usare, al posto della lana di roccia, per la germinazione di semi la cui crescita risulterà compatibile con il supporto sperimentale.
Inoltre, tramite l’uso delle alghe si provvederà a decontaminare le acque di lavaggio dei filtri,per ottenere una biomassa utilizzabile per la produzione di biocarburante.
  • In Toscana, da recente è partito un progetto che vede coinvolti il Centro Avanzi dell’Università di Pisa, in collaborazione con il Cnr e il Comune di Capannori, in provincia di Lucca. Zona sede di grandi insediamenti dell’industria della carta e di sviluppo di politiche ambientali sul riciclo dei rifiuti, ultima delle quali inerente la rigenerazione degli avanzi delle sigarette, per la trasformazione da rifiuto a materiale adatto alla coltivazione floreale e in biocarburante. Il progetto denominato FOCUS (Filter of cigarettes reuse safely), avrà la durata triennale e fruisce di un finanziamento di 140 mila euro erogati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, dall’Ateneo di Pisa e dal Comune di Capannori.
  • A Roma, un gruppo di ricercatori ha appena concluso un lavoro di ricerca per trasformare una parte dei filtri in montature per occhiali. Ilaria Bientinesi, chimica di AzeroCo2, Società nata da Legambiente, spiega: abbiamo trovato un sistema innovativo per la purificazione dei mozziconi, per poterli poi riciclare. In quanto, l’acetato di cellulosa dei filtri, ripulito, può essere impiegato anche per la produzione di altri oggetti, come contenitori rigidi, scatole, ecc. Il Progetto è stato finanziato con 321 mila euro provenienti dalla Regione Lazio, attraverso fondi europei.
  • Un ricercatore italiano dell’ENEA propone di adoperare le cicche di sigaretta come biomassa, da cui ricavare calore ed energia, ed utilizzare l’Acetato di cellulosa dei filtri, opportunamente rigenerato, per la produzione di pannelli termo fonoassorbenti per l’edilizia.
 
Da quanto riscontrato sulla possibilità di affrontare la imponente questione inerente le cicche, relativamente: al comportamento dei fumatori, ai sistemi di raccolta, alle metodologie di riciclaggio ed alle possibili concrete utilizzazioni delle stesse, si deduce che sono stati ampiamente individuati gli accorgimenti, realizzati i supporti tecnologici ed elaborati e sperimentati i processi di lavorazione, per consentire di superare efficacemente ogni difficoltà che si frapponeva all’ardua soluzione del problema. Per cui, a questo punto, la soluzione del problema dipenderà soltanto dall’indispensabile disponibilità d’impegno di tutte le componenti interessate (Cittadini, Istituzioni e Realtà produttive compatibili).
Affinchè si possa procedere alla creazione di dimensioni operative adeguate alle potenzialità delle aree coinvolte, possibilmente organizzate in specifici Consorzi (come quelli da tempo esistenti per il riciclo della: Carta, Plastica, Vetro, Alluminio), in grado di convertire quel che attualmente costituisce espressione di inciviltà, in constatazione di esemplare decoro e provvida produzione di materia prima, per la realizzazione di materiali ed oggetti di interesse commerciale.
E poiché il Comune di Marino, come in precedenza riportato, ha già avviato la messa in atto dei presupposti per giungere ad una, si spera, diffusa convinzione , da parte dei cittadini, dell’utilità della raccolta delle cicche;per completare l’apprezzabile impegno, una volta conseguito l’ambito obiettivo,non rimane che aderire o farsi promotore alla/della realizzazione di specifici impianti per il loro riciclaggio,finalizzati ad evidenziare, in concreto, la validità della disponibilità al recupero e conversione del deprecabile rifiuto.
Chi scrive, nel concludere, avverte la pressante esigenza di esprime un fervido augurio affinché, prima che i lettori terminino di scorrere l’esposizione del corposo argomento trattato (supponendo la lettura di una pagina al giorno), il Coronavirus sia stato, almeno in gran parte, controllato e confinato in perenne quarantena…
Augurio espresso in occasione della stesura del presente articolo, avvenuta a Febbraio, quando ancora non si conoscevano a sufficienza le caratteristiche di propagazione e le strategie di controllo del virus. Oggi, che si dispone di conoscenze appropriate al contenimento della sua diffusione, in attesa della produzione di un efficace specifico risolutivo vaccino, per collaborare attivamente all’incremento dei soddisfacenti risultati fin qui conseguiti, occorre estendere l’invito delle Istituzioni Sanitarie a proseguire costantemente, singolarmente e diligentemente, a rispettare gli accorgimenti che hanno permesso di pervenire al loro conseguimento. Onde evitare, sia di vanificare i positivi effetti dei pesanti sacrifici affrontati, che di andare incontro ad una eventuale, ancora possibile, insorgenza di focolai della terribile pandemia.
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