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LA FRECCIA NERA A SANTA MARIA

LA FRECCIA NERA A SANTA MARIA Copertina    (audio/video)    (commenti:6) (3.558)
Francesco Raso

Torna “La Freccia Nera” sulla linea ferroviaria Roma-Velletri.

Così era chiamata la motrice a vapore che percorreva la nostra linea ferroviaria.
Questo antico treno torna a percorrere, ai giorni nostri, la sua strada ferrata.
 
In occasione del 160° anniversario della linea ferroviaria verrà effettuata una “Speciale Corsa” su questo treno il giorno domenica 27 febbraio 2022
La corsa partirà da Roma Termini alle ore 09:20 fermando a Santa Maria delle Mole (09:40)Cecchina (10:00), Lanuvio (10:10), San Gennaro (10:15) e terminerà alla stazione di Velletri alle ore 10:30.
 
Sarà bellissimo assistere all’arrivo ed alla partenza di questo treno a vapore tirato a lucido ed infiocchettato per l’occasione.
 
Per coloro che invece desiderano essere a bordo del treno d’epoca dovranno obbligatoriamente prenotarsi.
Per informazioni e prenotazioni telefonare al numero 366 44 84 595 oppure scrivere alla mail: trenostoricovelletriroma2022@gmail.com

Il costo del biglietto:
Adulti: Euro 48,00
Ragazzi da 12 a 18 anni: Euro 20,00
Bambini: Gratuito
 
Giunti a destinazione, dopo il saluto delle autorità locali, è in programma la presentazione del progetto relativo ai lavori di recupero e riqualificazione della stazione di Velletri. I viaggiatori, successivamente, avranno tempo libero a disposizione per il pranzo presso ristoranti convenzionati e, nel primo pomeriggio, la visita del centro cittadino.
 
Il treno partirà nuovamente da Velletri, diretto a Roma Termini, alle ore 17:25 del pomeriggio.
 
Per i possessori dei biglietto del treno storico sono previste diverse agevolazioni.
 
 
 
Un po’ di storia non guasta mai
La linea ferroviaria Roma-Velletri faceva parte della realizzazione dell’opera Pia denominata “Pio-Latina” terminata nel 1862 ed inaugurata da Papa Pio IX, considerato l’ultimo Papa Re, il quale fece il suo secondo viaggio verso Velletri il giorno 11 maggio del 1863.
La strada ferrata veliterna accolse anche Giuseppe Garibaldi  con la moglie e i figli, Re Umberto I e Margherita di Savoia, Re Vittorio Emanuele III, Trilussa, A. Lumière, Juana Romani e Papa Giovanni Paolo II.
 
Questa tratta ferroviaria conduceva i romani fino al confine napoletano collegandosi allo stato confinante “Regno delle due Sicilie”. La linea fu declassata dopo l’attivazione della tratta Ciampino-Segni escludendo la stazione veliterna dai collegamenti a lunga percorrenza anche se, nello stesso anno, viene aperta la linea Velletri-Terracina.
 
Le linee per Segni e per Terracina vengono chiuse nel 1957 a causa dell’espansione del trasporto automobilistico; di conseguenza la linea Roma-Velletri diventa un’importante tratta pendolare.
 
Il passaggio da trazione a vapore a quella elettrica viene eseguito il 15 dicembre 1948.
 
Dopo 120 anni dalla visita di Pio IX, sarà Papa Giovanni Paolo II a far visita, nel 1980, alla stazione di Velletri.
 
Suggerisco di vedere il Video Documentario di 15 minuti, è ben fatto. Lo trovate in fondo alla pagina, dopo le foto.

Raccolta differenziata: i cittadini ritengono BUONO il servizio

Raccolta differenziata: i cittadini ritengono BUONO il servizio Copertina    (commenti:6) (1.551)
Antonio Calcagni

 

Grande sorpresa nel  sondaggio sul servizio di raccolta differenziata "Porta a Porta"

 

Un sondaggio che sulle pagine facebook è stato seguito da diverse migliaia di persone, molte delle quali però pensavano di poter dare il proprio voto direttamente sul social, nonostante ciò la risposta è stata più che buona.

 

I voti validi espressi sono stati 536.
Di seguito i risultati:

 Buono  25,9%   139 voti  
 Discreto 14,9%  80 voti  
 Ottimo 14,0%  75 voti  
 Sufficiente 10,1%  54 voti  
 Eccellente  8,8%  47 voti  
 Mediocre 6,5%  35 voti  
 Insufficiente 6,2%  33 voti  
 Gravemente insufficiente  6,0%  32 voti  
 Scarso 4,1%  22 voti  
 Non classificabile 3,5%  19 voti  
Vedi il Sondaggio

 

Un sondaggio che ha evidenziato come una consistente maggioranza di Cittadini ritiene il servizio più che buono.
Con questo non vuol dire che tutti i problemi sono stati risolti, molto resta ancora da fare e tra queste, le più importanti sono:

- l’istituzione di un isola ecologica in loco;
- una battaglia vera per scovare coloro che evadono la TARI, fonti ufficiose al momento parlano di alcune  migliaia di situazioni da verificare;
- un capillare controllo del territorio, al momento inesistente, per scoraggiare l’abbandono indiscriminato dei rifiuti;
- un incremento dei ritiri settimanali, soprattutto per ciò che riguarda la plastica, ma anche per l’indifferenziata.

 

Antonio Calcagni, Presidente del Comitato di Quartiere Santa Maria delle Mole

L’Appia Antica: una strada che non meritiamo

L’Appia Antica: una strada che non meritiamo Copertina    (commenti:6) (2.208)
Antonio Calcagni

 
Per capire quanto era basso, e forse continua ad esserlo, l’interesse della politica per quella che, da sempre è considerata la strada antica più famosa al mondo, bisogna partire da un piccolo esempio.
 
Circa 4 anni fa, navigando nella galleria fotografica del Comune di Marino, notammo, con nostro grande stupore, la quasi totale mancanza di tracce dell’Appia Antica. Una strada celebrata in tutto il mondo, ma da noi ignorata. 
 
Non che il suddetto Comune fosse del tutto disinteressato all’archeologia, tantè che, in altri casi, in questi ultimi decenni si è addirittura sfiorato l’accanimento terapeutico, con iniezioni continue ed incessanti di soldi, che però, purtroppo non hanno mai dato alcun risultato.
 
Questa aberrazione, quanto meno nella forma, è stato poi in parte mitigata.
 
Ma siamo certi che tutti hanno compreso il valore di quello che, nelle nostre passeggiate incuranti calpestiamo?
 
Partendo da Frattocchie direzione la Capitale, si fa una sorta di viaggio a ritroso, ovvero dalla situazione di abbandono in cui versa attualmente, a quello che meriterebbe di essere una strada, sul cui tracciato, per circa mezzo millennio, si è scritta la storia dell’occidente del mondo.
 
Si parte infatti dal punto in cui il “moderno” ha cancellato il passato, sostituendolo con il peggio di se, ovvero il consumismo più sfrenato, che lascia dietro di se una discarica a cielo aperto e, percorrendo circa un km, attraverso una vera e propria savana, laghetto compreso, si raggiunge Santa Maria.
 
A quel punto, grazie ad un contributo regionale e comunale si è riusciti,in questi ultimi anni, almeno a costruire un punto d’informazione turistica, che dopo tante incertezze, speriamo possa diventare al più presto operativo.
 
Ma soprattutto è grazie all’impegno dei volontari della sezione locale di Legambiente che si riesce a vedere, un tratto di strada sufficientemente curata.
 
Basta però percorrere poche centinaia di metri per ritornare all’abbandono ed all’incuria, con punti che nella cattiva stagione, quasi ne impediscono la transitabilità.
 
Stesso discorso, se non peggio, vale anche per il tratto che attraversa il Comune di Ciampino.
 
Poi però si arriva al paradosso, dell’attraversamento pedonale di via Capanne di Marino, costato moltissimo, sia in termini economici che di sacrifici per i cittadini di Santa Maria, perfettamente acchittato.
 
Ovvero l’equivalente di una nuova e bellissima cravatta, indossata su un vestito liso, stracciato e sporco.
 
Da quel punto in poi la situazione tocca il limite della decenza, l’abbandono è quasi totale e con frequentazioni a dir poco dubbie,che certo non incoraggiano il transito, e questo, nonostante le frequenti denuncie degli amici di Legambiente.
 
Per vedere l’Appia Antica che vorremmo, bisogna però superare via dell’aeroscalo, da quel punto in poi, davanti a noi compare finalmente, ed in tutta la sua magnificenza, la Regina Viarum esattamente come vorremmo che fosse anche nel nostro tratto, ma li ormai siamo nella Capitale, che nonostante gli atavici problemi che l’attanagliano, almeno su questo non si è lasciata trovare impreparata.
 
Il percorso romano infatti alterna, tratti di basolato antico ben conservato, a tratti in cui la sua mancanza è stata compensata dai sampietrini, il tutto in perfetta armonia, mentre la vegetazione circostante risulta ben curata.
 
A questo punto, la domanda sorge spontanea, perché l’Ente Parco Archeologico ed il Parco Regionale dell’Appia Antica, una duplicazione che sulla carta avrebbe dovuto raddoppiare gli impegni, ma che nella realtà, sembra abbia solo complicato la situazione, hanno permesso una così plateale differenza di trattamento?
 
All’attuale Amministrazione, ma anche a tutti quelli che si candidano a governare in futuro questo Comune, domandiamo invece.
 
Qual è il progetto che avete in mente di una strada che, dalle politiche portate avanti negli ultimi decenni, abbiamo ampiamente dimostrato di non meritare?

"Ci hanno fatto smontare la memoria"

"Ci hanno fatto smontare la memoria" Copertina    (commenti:6) (429)
Eleonora Persichetti

 
Lettera aperta dell’Associazione Sempre Boville alla cittadinanza e alla Pro Loco
 
 
«Siamo costretti a comunicarlo con amarezza: lo stand informativo su Bovillae e la mostra dedicata al patrimonio UNESCO "Appia Antica – Bovillae" non sarà presente a BovillEstate 2025.
Non per scelta, ma per un ordine imposto alla Pro Loco di Boville, che ci ha trasmesso la richiesta – irrevocabile – di smontare tutto entro 24 ore.»
Così l’Associazione Sempre Boville annuncia l'esclusione forzata da una manifestazione che da anni rappresenta l’anima estiva del territorio. Un gesto che, si legge nella nota, viola principi costituzionali e diritti civili fondamentali, come la libertà d’espressione, la valorizzazione del patrimonio culturale e la partecipazione democratica.
 
 
Un’occasione persa per educare e coinvolgere i più piccoli
 
«Avevamo pensato a qualcosa di semplice e bello: invitare i bambini a disegnare i loro monumenti preferiti tra i 70 siti UNESCO legati all’Appia Antica, da esporre nello stand accanto alle immagini reali.
Un gesto simbolico e partecipativo, per legare le nuove generazioni alla storia millenaria che cammina con loro ogni giorno.
Quel diritto all’espressione, alla curiosità e al gioco, però, è stato cancellato.»
 
La scusa: “Lo stand non era bianco”
 
La comunicazione è arrivata dopo giorni di attesa per ottenere postazione e allaccio elettrico. «Dopo essere riusciti a salvare la struttura dalla tempesta, ci è stato detto che il nostro stand doveva essere smontato perché “non era tutto bianco”.
In realtà lo era, tranne un telo verde – come altri presenti – aggiunto solo per protezione provvisoria, che avevamo già garantito di rimuovere al termine del maltempo.»
Ma l’ordine, riferisce l’Associazione, era chiaro: “Va tolto. Disturba l’immagine per la sfilata marinese”.
 
Boville esclusa dalla propria storia
 
«Con quella rimozione non si è smantellato solo un gazebo: è stato cacciato un pezzo di storia, di identità, di memoria collettiva.
La nostra mostra raccontava l’eredità storica dell’antica Bovillae, snodo culturale tra la Grecia, Roma e l’Occidente europeo.
Parlava di Appia Antica, di civiltà, di autonomia territoriale, di partecipazione sociale e urbana, della conquista dell’ex area Stefer diventata Parco della Pace.»
Una storia fatta di impegno civico, cortei, referendum, eventi culturali, sportivi e comunitari che – ricordano i firmatari – è anche la storia fondativa della Pro Loco di Boville.
 
“Da Pro Loco di Boville a Pro Loro di Marino? No, grazie.”
 
«Che questa missione si fosse affievolita lo avevamo intuito. Che potesse essere tradita da imposizioni marinesi ci pareva impensabile.
Nessun Re Magio è arrivato, e l’oro – quello dei fondi pubblici – rimane concentrato sulla Sagra dell’Uva, che riceve quasi 100 volte i fondi di BovillEstate.
Eppure i cittadini di Boville sono la maggioranza numerica del comune. Per loro: solo briciole.»
 
Un appello a coscienze civili e democratiche
 
«Abbiamo cercato il dialogo con diverse realtà locali, anche con la Pro Loco. Ma ciò che ci è stato imposto oggi può e deve servire a risvegliare le coscienze dormienti.
Noi siamo pronti al confronto, anche pubblico, anche nella Cavea del Parco, anche durante questa stessa BovillEstate.
Perché Boville non sia più ospite a casa sua.»
 
 
Associazione Sempre Boville – Co.Pro.N.E.L. Onlus
Giuseppe Cardente (Pino)

Finalmente la Casa Comunale ritorna a Santa Maria

Finalmente la Casa Comunale ritorna a Santa Maria Copertina    (commenti:5) (4.899)
Antonio Calcagni

 
Era il lontano 2015, quando con una scellerata decisione, l’allora amministrazione Comunale decise di chiudere le comode e sufficientemente spaziose delegazioni di Santa Maria e Frattocchie, per trasferire il tutto in una sede, più piccola, ma soprattutto più disagiata con a disposizione appena 7 posti auto situata su una strada, la via Nettunense Nuova, a scorrimento veloce e per questo estremamente pericolosa da attraversare.
 
Una scelta che, nella versione ufficiale, doveva servire a ridurre i costi di affitto, anche se le reali motivazioni rimangono ancora un mistero tutto da chiarire.
 
Una scelta infelice, che a posteriore è stata riconosciuta tale, anche dagli stessi artefici.
 
A nulla valsero, sia le proteste dei Cittadini, che la raccolta di firme, di cui però all’atto della consegna ufficiale si persero le tracce.
 
Una battaglia, quella di riavere gli uffici comunali a Santa Maria, ripresa dal nostro Comitato che, già dal primo incontro con l’attuale Amministrazione comunale, avvenuto nel marzo del 2017, la pose come priorità assoluta e che ottenne il parere concorde della controparte.
 
Poi, visto il dilatarsi dei tempi della riapertura, nell’ottobre scorso decidemmo di dare una accelerazione al processo, avviando una raccolta di firme a favore del ritorno a Santa Maria degli uffici Comunali, una campagna conclusasi dopo poche settimane con 1.837 firme, a queste ad onor del vero andrebbero sommate anche le numerose firme giunteci dopo la consegna ufficiale, avvenuta in data 13-11-19 direttamente nelle mani del Vice Sindaco, Paola Tiberi che, ancora una volta, assicurò tutto il Suo sostegno e quello di tutta la Giunta, alla proposta.
 
Ora a distanza di circa 9 mesi, colpevole anche la terribile pandemia, finalmente la svolta.
 
Durante l’ultimo consiglio comunale del 07-Agosto, infatti, l’Assessore ai Lavori Pubblico Adolfo Tammaro ha annunciato che, entro la fine dell’anno, la palazzina di via Morosini attualmente in fase di completamento, verrà adibita ad uffici comunali.
 
Una promessa che, se confermata, darà lustro all’operato di questa Amministrazione.
 
Il manufatto di via Morosini ha il pregio di essere molto centrale per la nostra Cittadina e quindi facilmente raggiungibile anche a piedi dalla stragrande maggioranza dei Cittadini di Santa Maria, mentre l’apertura di via Morosini, che finalmente permetterà di collegare, Via S.Pellico a Via Mameli, garantirà un cospicuo numero di parcheggi.
 
Ma il vero punto di forza di questo progetto è che finalmente il territorio della II^ circoscrizione si doterà di uno stabile di proprietà comunale, contribuendo a ridurre lo sperpero di soldi spesi in affitti vari.
 
 
La palazzina in oggetto, è bene ricordare, è il frutto di un atto d’obbligo stipulato diversi anni fa tra il Comune e la società Costruttrice Cristina.
 
Altro punto di estrema importanza, che ha ricevuto il nulla osta dal Consiglio comunale è l’attuale stabile dove insiste outlet delle Sorelle Ramonda, che passerebbe di proprietà comunale come contropartita per la costruzione del nuovo Outlet nell’are adiacente al punto commerciale.
 
Uno stabile che, viste le sue notevoli dimensioni, circa 500 mq, a detta dell’Assessore Tammaro, permetterà di riorganizzare interamente tutti i servizi offerti dal Comune, liberando spazi a palazzo Colonna che a quel punto verrebbe destinato ad attività più consone alle caratteristiche di quella struttura.
 
Due esempi di collaborazione tra pubblico e privato che, se come annunciato, vedranno la luce, dovranno fare da battistrada al fine di eliminare la carenza/assenza di strutture pubbliche che da sempre contraddistinguono tutto il territorio delle ex  II e III circoscrizioni. 

Parco Falcone č diventato oramai "Terra di Nessuno"

Parco Falcone č diventato oramai "Terra di Nessuno" Copertina    (commenti:5) (1.393)
Antonio Calcagni

 
Nonostante le nostre denuncie di gennaio e di giugno dello scorso anno, Il parco Falcone ha ormai raggiunto un punto di degrado e di abbandono che non si era mai visto prima.
 
Gran parte dei giochi infatti risultano ormai distrutti, stessa cosa per diverse panchine, fatte a pezzi e utilizzate come trampolini per ciclocross, mattonelle antitrauma, che una volta erano posizionate intorno ai giochi, ora risultano divelti e sparse per tutto il parco, tetto del gazebo ormai completamente sfondato mentre l’adiacente staccionata è ridotta a pezzi.
 
Per non parlare poi di quelli che una volta erano i campi di basket di pallavolo, di cui ora non è rimasto più nulla, dove di tanto in tanto compare una panchina sradicata dalla sua originale posizione e buttata li.
 
E che dire del campo di bocce diventato ormai di fatto area dove vengono portati a defecare i cani e dove per questo motivo il personale della Multiservizi, è restio ad effettuare il taglio dell’erba.
 
Concludiamo questa disamina, con le pareti esterne dei locali servizi, dove compaiono sempre nuove scritte che fanno rabbrividire per la violenza che veicolano e che per questo motivo abbiamo deciso di non pubblicare.
 
Con queste premesse non meraviglia certo il fatto che le famiglie ormai si tengano alla larga da questo, che una volta era un bellissimo parco.
 
Noi però volontari della rispettabile e stimata “Associazione Progetto Uomo-Ambiente”, non possiamo e non vogliamo assistere inermi a tanto disinteresse e degrado, lo dobbiamo alla memoria di tutti coloro che nei tre decenni di gestione del parco si sono succeduti nella sua gestione, e non ultimo, alla memoria del magistrato Falcone.
 
Chiediamo pertanto all’amministrazione comunale, così come già fatto ufficialmente,  vedi PEC di porre in essere ogni azione atta al ripristino della legalità a garanzia della fruibilità del parco da parte di tutta la cittadinanza.
 
Se tutto ciò non porterà a nulla, siamo pronti ad intraprendere iniziative dirompenti il cui eco andrà ben oltre l’ambito locale.

Via Mameli: una vergogna tutta Marinese

Via Mameli: una vergogna tutta Marinese Copertina    (commenti:5) (1.157)
Antonio Calcagni

Ricordiamo ancora una volta, come facciamo  ormai da molti mesi  che, i lavori di rifacimento della suddetta strada iniziarono  il 17/03/2021, e dopo un periodo di 6 mesi, si sarebbero dovuti concludere il 17/09/2021.
 
Siamo al 16/09/2022, ovvero a 18 mesi dall’inizio dei lavori, ed ancora non si vede la luce.
 
Manca ancora il rifacimento complessivo dell’asfalto, e siamo stati fortunati che, dopo un autunno- inverno non particolarmente piovosi sono  arrivate, una primavera ed un’estate aride.
 
Una situazione di vantaggio che purtroppo non è destinata a durare a lungo, infatti con l’imminente l’arrivo delle piogge, la strada diventerà impraticabile.
 
E come sintetizzo bene un nostro amico alcuni anni fa, realizzando una foto che lo ritraeva intento a pescare in una voragine apertasi in via Maroncelli, a quel punto di area adibite alla pesca ce ne saranno a iosa.
 
Inutili sono stati i vari solleciti, scritti, ma anche di persona al Sindaco ed ai  vari Assessori competenti e non, in materia, effettuati negli ultimi mesi durante i nostri, più o meno casuali incontri.
 
La risposta  all’inizio era: “Ci sono problemi” (non meglio precisati) mentre,  negli ultimi mesi il mantra  è diventato, “Prima di cominciare con l’asfalto dobbiamo far passare la fibra”.
 
Una risposta che in apparenza sembrerebbe abbastanza convincente, se non fosse che nei mesi scorsi, gli uffici comunali di via Morosini  rimasero  chiusi per alcune settimane, indovinate perché?
 
Nell’esecuzione di non meglio precisati lavori stradali su via Mameli,  per errore fu  tranciato il cavo della fibra, che passava sul marciapiede.
 
A questo punto la domanda sorge spontanea, come si può tagliare un cavo che non c’è?
 
Comunque, ammesso e non concesso che restano ancora da realizzare alcuni attraversamenti, cosa aspettate a farli? Di operai in quel cantiere ormai da molti mesi  si sono perse le tracce.
 
Nel frattempo  purtroppo, un cospicui numero  di  alberi  sono  seccati.
 
Tutto ciò avviene nel più completo silenzio, anche dei consiglieri di maggioranza che sono stati eletti nella nostra Cittadina, mentre, i famosi fotografi, che in altre epoche fotografavano ogni sasso fuori posto della suddetta strada, un impegno ed un attaccamento alla cosa pubblica che  ci aveva lasciato ben sperare, sembra che ormai si siano trasferiti in altro Comune.
 

Via Mameli come la Salerno-Reggio Calabria?

Via Mameli come la Salerno-Reggio Calabria? Copertina    (commenti:5) (1.048)
Antonio Calcagni

 
14 mesi ed ancora non si vede la luce
 
 
Altri 2 mesi sono trascorsi da quando, il 17/03/2022, in occasione del compleanno dell’inizio lavori dell’opera in oggetto, scrivemmo un articolo che denunciava i ritardi nel suo completamento. Vedi il Link: smariamole.it/news.asp?p=513 
 
 
All’amministrazione comunale chiediamo ora:
 
a) Quanto tempo ancora i Cittadini devono aspettare per vedere conclusa l’opera?
b) C’è una responsabilità oggettiva di questi ritardi, e se si, sono previste misure sanzionatorie?
c) Quanti degli alberi messi a dimora, saranno ancora vivi e vegeti, quando verrà inaugurata la suddetta opera?
 
E poi una riflessione: che fine hanno fatto coloro che, già dall’estate scorsa, indignati delle lungaggini che già apparivano evidenti, e muniti di fotocamera, immortalavano quotidianamente, ogni singolo pezzo di asfalto fuori posto?
 
Ci piacerebbe sapere se anche loro, come tutti noi, sono ancora indignati per quanto sta succedendo oppure se la loro indignazione è a targhe alterne?
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