Ridateci la Delegazione
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Antonio Calcagni
Ovvero una Delegazione completa.
Per capire l’involuzione dei servizi comunali , offerti alla comunità dell’ex Comune di Boville, è bene fare un breve viaggio nel tempo.
Anno 1995, a Marino, dopo lo scampato pericolo, del Comune autonomo di Boville , vengono stesi tappeti rossi per i suddetti abitanti, tant’è che i due candidati papabili al futuro Comune, nel frattempo riunificato, risultano essere: Rosa Perrone ed Eugenio Pisani, entrambi di Santa Maria.
Il risultato di quella disputa lo conosciamo tutti, ma da quel momento al Comune di Marino, la parola d’ordine, sia degli Amministratori che dell’opposizione è, priorità ai problemi del “figliol prodigo”.
Un problema, quello delle scissioni di territorio, che Marino conosceva bene, essendo l’unico Comune in Italia ad averne subite/ tentate, ben 2, vedi precedente di Ciampino, esempio da cui evidentemente non aveva imparato nulla.
Parte quindi un periodo in cui si fantastica su grandi progetti, tra cui la realizzazione delle Casa Comunale, ovvero di un grande edificio dove ospitare gli uffici comunali ma anche sala conferenze,congressi, sede per le associazione e per la Pro Loco, ovvero un centro di aggregazione a tutto tondo, mentre sui fatti concreti c’è l’impegno a sostenere come si fa già con la Sagra dell’Uva, anche la manifestazione Bovillestate.
Ma le lusinghe non finiscono qui, a Santa Maria ed a Frattocchie che nel frattempo hanno raggiunto rispettivamente 10.000 e 8.000 abitanti circa, si realizzano 2 Circoscrizioni con tanto di Consiglio eletto e relativi uffici Comunali sufficientemente grandi in cui i Cittadini possono comodamente espletare le varie pratiche comunali.
Inoltre, date le sufficienti dimensioni degli uffici presi in affitto a Frattocchie, gli stessi ospitavano anche sia la ASL che la Pro Loco di Boville.
Promesse, lusinghe ed impegni ben presto dimenticate e/o cancellate, nel momento in cui si rendono conto che il pericolo scissione è ormai scongiurato, così che, la gallina delle uova d’oro, può ritornare a produrre, senza pretendere troppo.
Anno 2014/15, a Santa Maria, che nel frattempo ha raggiunto i 15.000 abitanti, dopo la precedente cancellazione della Circoscrizione, e con la scusa di dover risparmiare, si passa ad eliminare anche la Delegazione.
A nulla servono le proteste dei Cittadini ne tanto meno la raccolte di firme, oltre 1.200, di cui però ad un certo punto sembra si perdano le tracce.
Ma anche per gli abitanti di Frattocchie, che nel frattempo conta 12.000 abitanti, la situazione peggiora, dopo la Circoscrizione ora viene chiusa una comoda Delegazione, per trasferire gli uffici comunali, in una palazzina: più piccola, adiacente una strada a scorrimento veloce, con un parcheggio che non supera le 6 unità e dove i Cittadini possono entrare non più di 7- 10 alla volta.
E’ la cosiddetta politica del risparmio, (ovviamente a nostro carico) che si dispiega in tutta la sua potenza, anche se, stranamente a sostenerla c’è un movimento che del decentramento, almeno a parole, ha fatto la sua stella polare, una palese contraddizione difficilmente comprensibile.
Una scelta politica che sarebbe interessante capire quanto abbia fatto risparmiare effettivamente, al netto ovviamente, degli eventuali strascichi legali, innescati, dall’abbandono in tutta fretta dei precedenti uffici.
Giugno 2019, sempre per risparmiare, a Santa Maria di Frattocchie, una ormai unica cittadina che supera i 28.000 abitanti, le funzioni della già striminzita delegazione vengono dimezzate, viene infatti eliminato PER SEMPRE , il servizio anagrafe, uno dei servizi a maggior impatto sulla Cittadinanza.
La versione ufficiale fornita è , “mancava personale, ed abbiamo dovuto chiudere gli uffici”.
Ora, ammettendo per un attimo, che questa risposta corrisponda a realtà, mi domandavo se, prima di prendere la decisione di chiudere gli uffici di Frattocchie a qualcuno è per caso balenata l’idea che, almeno per una volta, ad essere chiusi potevano essere gli uffici di Marino? Un’ipotesi che, in questo Comune, sembra suonare, come un atto blasfemo.
Comunque, in tutte le scelte politiche di questi ultimi 30 anni, un dato emerge prepotentemente, quando si tratta di dover risparmiare, questo Comune pensa sempre e solo a noi.
Alla luce di tutto ciò, la domanda sorge spontanea, ma noi di Santa Maria di Frattocchie, ovvero le ex Circoscrizioni II e III, che nel frattempo siamo diventati anche la stragrande maggioranza dei Cittadini di questo Comune, per poter ambire ad avere dei normali servizi comunali, cosa dobbiamo fare?
Dobbiamo per caso iniziare a raccogliere le firma per richiedere un referendum, dove l’oggetto è: “Costituzione del Comune Autonomo di Santa Maria di Frattocchie”?
Oppure basta che gli Amministratori, presenti e futuri, con una appena sufficiente lungimiranza, applichino l’elementare regola che, i servizi devono essere raggiungibili comodamente dal maggior numero possibile di Cittadini?
Queste le domande, a voi Amministratori , presenti e futuri, la scelta di quale risposta dare.
Antonio Calcagni